Siracusa. Controlli antidroga nelle scuole superiori e sui bus di linea usati dagli studenti pendolari

Controlli antidroga nelle scuole superiori e sui bus che  ogni giorno conducono gli studenti  negli istituti scolastici di Siracusa. Li hanno condotti gli agenti delle Volanti, con l’ausilio di unità cinofile. Si tratta del passaggio successivo al sequestro, negli istituti, di recente, di modiche quantità di stupefacenti e ad alcuni arresti di studenti ritenuti “insospettabili”. Il servizio di prevenzione e di controllo è stato condotto sui pullman di linea, ma anche nei pressi e all’interno dei locali scolastici di tre istituti professionali del capoluogo. I poliziotti hanno rinvenuto due strumenti utilizzati per tritare l’erba e alcune cartine contenenti residui di marijuana. Controlli anche durante la ricreazione. Il dirigente delle Volanti, Francesco Bandiera è intervenuto in prima persona e ha illustrato agli studenti effetti e danno causati dall’uso di droga, oltre alle conseguenze di carattere giuridico legate al reato di detenzione ai fini di spaccio. Un’attività concordata con i dirigenti delle scuole




Augusta. Il "guardiano del faro" Antonio Coria: "Da 14 anni custodisco un bene prezioso, aiutatemi a sopravvivere"

Da 14 anni è il custode del Faro Santa Croce, ma la sua vita è ben diversa da quella del “Guardiano del faro” di cui lo scrittore Sergio Bambarèn raccontava nel 2002. Per Antonio Coria la vita è tutt’altro che poesia. Da 5 anni si occupa di uno dei luoghi simbolo di Augusta e, per una serie di ragioni, legate anche a vicissitudini personali, lo fa volontariamente, gratis. Coria, che si autodefinisce “l’uomo del faro”, chiede aiuto da tempo, chiede che i diritti che ritiene di avere gli vengano riconosciuti e che gli venga retribuito il lavoro svolto “di fatto” da quando, dopo la chiusura del centro di ricerca per cui lavorava, proprio al Faro Santa Croce,  è rimasto senza un’occupazione. “Nello stesso periodo- racconta a SiracusaOggi- mi sono separato da mia moglie. Ho perso tutto, ma con devozione continuo, ancora oggi, a prendermi cura di uno dei simboli di questa città”. Antonio Coria si sente abbandonato. “Mi sono rivolto a patronati, avvocati, alle istituzioni- prosegue- ma nessuno sembra interessato a darmi una mano. Il mio è un problema di sopravvivenza. Sono disabile, non possiedo alcun bene e la legge sarebbe dalla mia parte”. Cita il Codice civile, la Costituzione italiana e quella europea, le leggi che si occupano di disabilità gravi, di “lavoro di fatto”, di discriminazioni, di cui si sente vittima. Il faro Santa Croce è di proprietà della Regione. “Le persone che ho consultato- lamenta Coria – mi hanno consigliato di lasciare perdere, sostenendo che si tratta di una battaglia inutile e che nessuno mi darebbe ragione. Al contrario, mi è stata prospettata, invece,  la possibilità di perdere anche il diritto di vivere nelle due camere che da anni sono casa mia. Potrebbero arrivare a chiedermi di pagare l’affitto. Intollerabile”. Coria crede di essere stato ingannato, di avere “ricevuto solo calci, come un cane randagio, libero, senza padrone. Spero- conclude il custode del faro- che qualcuno riconoscerà il mio coraggio, la mia moralità. Io, aspetto, spero e intanto continuo a proteggere il Bene Faro”.

 

 

 




Siracusa. Servizi socio-sanitari, domani i primi tavoli tematici aperti alla cittadinanza

Tavoli tematici aperti alla cittadinanza per pianificare i servizi socio sanitari nei comuni che aderiscono al distretto socio sanitario 48. Il primo appuntamento, che come i successivi rientra nell’ambito del programma regionale per le politiche sociali e socio-sanitarie 2010/2012. Si inizierà alle 9,30 e si proseguirà per tutta la mattinata. Nella sede dell’assessorato alle Politiche sociali di via Italia, Maria Magnano, Graziella Zagarella e Rita Di Benedetto coordineranno gli interventi dell’area “Anziani e disabili”. Nel pomeriggio, dalle 15 alle 18, ci si sposterà, invece, sui temi legati all’area “Minori e responsabilità familiari”, con Adalgisa Alderuccio, Concetta Corradino e Carmela Rovello.




Siracusa. Avvisi di garanzia ad ex deputati regionali per spese 'allegre', tra gli indagati anche i siracusani

Ci sono anche attuali ed ex deputati regionali siracusani tra gli 83 parlamentari dell’Ars indagati per peculato nell’ambito di un’inchiesta della Procura di Palermo sull’uso illecito dei fondi destinati ai gruppi parlamentari. L’agenzia Ansa spiega che, oltre agli 83 deputati regionali, sono inquisiti 14 consulenti e dipendenti dei gruppi. Ci sono componenti dell’Ars ancora in carica, in quell’elenco, altri che non sono stati rieletti. L’indagine riguarderebbe anche la penultima e la terzultima legislatura. La maggior parte degli illeciti contestati sarebbero riferiti, comunque,  alla scorsa. Agli onorevoli siciliani sono contestati acquisti personali: cravatte, borse, ma anche biancheria intima firmata, gioielli, soggiorni in alberghi di lusso. Tra i nomi che filtrano ci sarebbero anche quello dell’ex presidente della Regione, Raffaele Lombardo e dell’ex presidente dell’Ars, Francesco Cascio e per non andare troppo indietro nel tempo, dell’attuale presidente dell’assemblea, Giovanni Ardizzone. Ma di nomi di “big” della politica ce ne sono davvero tanti. Tra i casi segnalati, ce ne  sarebbero di vicini al surreale. E’ ancora l’Ansa a raccontare, ad esempio,  di scontrini che , per farsi rimborsare la cifra dai gruppi parlamentari, i deputati sarebbero arrivati a chiedere ai baristi  per la mancia avuta. Poi multe, regali per battesimi o matrimoni, soldi a “portaborse” , elargiti per diverse ragioni. La pioggia di avvisi di garanzia è arrivata all’Ars come un fulmine a ciel sereno, proprio mentre il parlamento siciliano stava esaminando la manovra finanziaria. 




Siracusa. Pd, Schiavo proposto alla presidenza. Castelluccio: "No ad organismi paralleli"

Il senso della proposta è chiaro. L’esito del tentativo, non così scontato. La segretaria provinciale del Pd, Carmen Castelluccio ha chiesto a Liddo Schiavo, suo avversario nella corsa alla guida del partito, di presiedere l’assemblea provinciale. L’elezione della nuova direzione è fissata per il 19 gennaio prossimo. Proponendo il ruolo di presidente a Schiavo, Castelluccio e le aree della forza politica che hanno sostenuto la sua candidatura prima e il suo operato adesso, tentano di ricucire lo strappo, soprattutto con “lettiani” e “renziani”. Tentativo quantomai necessario oggi, alla luce del percorso che l’area “Renzi” sta compiendo anche a Siracusa, con il sindaco, Giancarlo Garozzo nel ruolo di coordinatore della componente che fa riferimento al segretario nazionale del partito e che fin dall’esito del congresso provinciale ha disconosciuto il ruolo di Carmen Castelluccio. Alcuni aspetti di quella vicenda sono rimasti ancora in sospeso. Storie di ricorsi e di “burocrazia” interna alla forza politica, che adesso vorrebbe rilanciare la propria azione sul territorio. Questo l’intento espresso dalla segretaria dopo la riunione con i coordinatori di buona parte dei circoli cittadini della provincia. “Le iniziative in programma- spiega Carmen Castelluccio- hanno l’obiettivo di dotare il partito di un progetto per lo sviluppo sostenibile della nostra provincia, che sarà definito nell’ambito di una conferenza dei servizi entro la metà del prossimo aprile”. Evidente, spiega poi la consigliera comunale, “che si tratta di un percorso che ha anche l’obiettivo di riportare il Pd,  i suoi militanti e simpatizzanti, oltre che i suoi rappresentanti istituzionali, a confrontarsi su temi concreti che permettano di superare divisioni legate a distorte appartenenze correntizie” . Messaggio che sembra lanciato  al sindaco di Siracusa, anche se non soltanto. La giornata di domenica, quindi, sarà cruciale per capire quale sarà il futuro immediato del partito di maggioranza nel capoluogo e non solo. L’invito ad entrare a fare parte degli organismi era non rappresenta una novità dell’ultim’ora. Castelluccio lo aveva già detto proprio nel giorno della sua proclamazione. Dall’area dei “renziani”, in quell’occasione, era arrivato un secco “no, grazie”. Orientamento che potrebbe essere mantenuto anche adesso che dalla teoria si passerebbe ai fatti. Eppure la segretaria del Pd ci riprova. “Non è più tempo di forzature- dice – di autoesclusioni, di tentativi di delegittimazione con cui sfuggire al confronto o, peggio, di costituire organismi paralleli che ,nella migliore delle ipotesi, possono rappresentare solo sensibilità all’interno del Pd, libere di promuovere tutte le iniziative ritenute utili a sviluppare il dibattito politico, ma rispetto alle quali occorre ribadire che, come è ovvio, le posizioni ufficiali del Pd vengono assunte solamente dai suoi rappresentanti e organismi democraticamente eletti e accreditati a livello regionale e nazionale”. Apertura, quindi, ma anche “puntini sulle “i””.




Siracusa. Clan Bottaro-Attanasio, fermato Vito Fiorino. E' indagato per l'omicidio di Liberante Romano. Tenta di fuggire da una botola

Era latitante dal 21 agosto 2012, da quando, in permesso premio, non era più rientrato nella Casa di Lavoro di Sulmona dove scontava la sua pena. Vito Fiorino, ritenuto un elemento di spicco del clan mafioso Bottaro- Attanasio, è stato fermato il 10 gennaio dalla Squadra Mobile di Siracusa, sulla base di un provvedimento emesso dalla Dda di Catania. Il giovane, oggi trentacinquenne, è indagato per l’omicidio di Liberante Romano, ucciso nella primavera del 2002 con un colpo di arma da fuoco in testa. Il cadavere di Romano fu rinvenuto carbonizzato all’interno del bagagliaio dell’auto intestata alla moglie nelle campagne di contrata Gallina. Il processo relativo a questo omicidio (“Lybra”) si è concluso con la condanna all’ergastolo di Giuseppe Calabrese e Salvatore Calabrò, entrambi affiliati allo stesso sodalizio mafioso siracusano. Proprio in quest’ambito è maturato l’assassinio di Romano. Una guerra per la leadership della consorteria criminale. Fiorino, quando è stato sorpreso dagli uomini agli ordini di Tito Cicero, nella sua abitazione, avrebbe tentato di fuggire attraverso una botola segreta, ricavata sul tetto dell’abitazione e dalla quale si accedeva alla terrazza. Lì, però, ad attenderlo, c’erano gli agenti, che hanno così messo fine alla sua latitanza.




Siracusa. Spettacoli classici, al via la realizzazione di scene e costumi. Da mercoledi, le audizioni per i cori

La macchina organizzativa è partita da tempo. La Fondazione Inda non può di certo aspettare i tempi della politica, impegnata in questioni legate al rinnovo del Cda e a presunte incompatibilità di carica, poi superate  da modifiche ancora in bozza. Questo, il 2014, è l’anno del Centenario ed il programma deve essere impeccabile, all’altezza dell’evento. Gli spettacoli classici di questo importante anniversario andranno in scena dal 9 maggio al 22 giugno prossimi, ovviamente al Teatro Greco di Siracusa. Ma ad inaugurare ufficialmente la stagione sarà, il 16 aprile, “Verso Argo”. Poi l’Agamennone , le Coefore e le  Eumenidi di Eschilo e le Vespe di Aristofane. Pronti i registi. Luca De Fusco per l’Agamennone, Daniele Salvo per Coefore ed Eumenidi, con la traduzione di Monica Centanni,  Mauro Avogadro per le Vespe di Aristofane, traduzione di Alessandro Grilli. La regia di “Verso Argo” sarà affidata, invece, a  Manuel Giliberti. Si tratta di un testo tratto da Omero, Eschilo, Euripide e Gorgia, con scrittura di Eva Cantarella. Novità del Centenario, già anticipata al termine dell’ultimo ciclo di spettacoli classici, il peso conferito alla commedia. Non più qualcosa da separare dalle tragedie, ma parte integrante del calendario delle rappresentazioni. Nei prossimi giorni partiranno i laboratori di sartoria e scenotecnica per la realizzazione di scene e costumi, ideati, come è noto, da Arnaldo Pomodoro, per la prima volta impegnato al Teatro Greco. Dal 15 al 18 gennaio, invece, nella sede della Fondazione si svolgeranno le audizioni per la selezione degli attori che comporranno i cori.

(Nelle foto, da sinistra, i registi Luca De Fusco, Mauro Avogadro e Daniele Salvo)

registi inda




Siracusa. Acqua, domani vertice (forse) decisivo. Buceti: "Nessuna corsa contro il tempo"

Nessuna scadenza, se non quella dei sei mesi dettata subito dopo la sentenza di fallimento di “Sai 8” e relativa all’esercizio provvisorio della società. Il commissario dell’ Ato idrico, Ferdinando Buceti ritiene che per tracciare il percorso della nuova gestione del servizio idrico e fognario della provincia di Siracusa ci sia tutto il tempo necessario. Un’accelerazione all’iter avviato potrebbe essere data già domani, nel corso del vertice che il commissario ha convocato con tutti i sindaci dei comuni del territorio. Tra le ipotesi al vaglio, quella di costituire una società interamente pubblica su cui punterebbe, tra gli altri, il sindaco del  capoluogo, Giancarlo Garozzo, sulla stessa linea di Buceti quando sostiene che, una volta assunta  la decisione e tracciate le linee generali del percorso da seguire, non servano tempi particolarmente lunghi. Certo, la curatela fallimentare tiene gli occhi sui conti della “Sai 8”, sulle enormi difficoltà che incontra per  garantirne la gestione del servizio almeno per altri 4 o 5 mesi. Troppo alta la cifra registrata ogni mese con un inesorabile “meno” davanti e il dubbio di esaurire le risorse molto prima del previsto rimane. Questo, però, è un altro aspetto della vicenda. Così come un altro aspetto della vicenda è quello legato ai distacchi dei cittadini morosi. Grosso problema, motivo di lamentele da parte di cittadini che non si sentono in grado di saldare il proprio debito con “Sai 8”, ma che al contempo sono convinti che sia eccessivo arrivare a privarli di un servizio essenziale come quello idrico. L’incontro di domani è fissato per le 15. Domani mattina, prima della riunione, Buceti sentirà la curatela fallimentare per avere contezza della situazione attuale e della posizione dei curatori. Elementi che saranno, poi, trasferiti ai sindaci e che potranno essere anche delle indicazioni utili alla scelta da compiere.

 

(Foto:  il commissario dell’Ato idrico 8, Ferdinando Buceti)




Ispezione dei deputati "5 stelle" al "Trigona" di Noto e al "Di Maria" di Avola, "No a tagli di personale e servizi"

Ispezione negli ospedali “Trigona” di Noto e “Di Maria” di Avola, per verificare la qualità del servizio sanitario offerto e lo stato in cui versano le strutture. La deputata nazionale del “Movimento 5 Stelle” Maria Marzana, insieme al parlamentare dell’Ars, Stefano Zito e ad una folta delegazione di colleghi siciliani,  hanno visitato, nei giorni scorsi,  i nosocomi della zona sud  della provincia di Siracusa, così come è stato  fatto in altri ospedali dell’isola. Il punto di vista della parlamentare ‘pentastellata’ è chiaro e in netto contrasto con alcune delle ipotesi a cui in Sicilia si starebbe lavorando. “Chiudere il “Trigona”- fa presenta Maria Marzana- è fuori da ogni logica nazionale, non solo perchè raccoglie un bacino di utenza che riguarda il territorio che da Rosolini si spinge fino a Portopalo, ma anche perchè recenti investimenti hanno reso alcuni reparti, come quello di Ginecologia e Ostetricia o come il Pronto soccorso dei punti di eccellenza”. Obiettivo della “visita” nei due ospedali, “intercettare sprechi ed efficienze delle strutture pubbliche, grazie anche alle segnalazioni dei cittadini”. La deputata siracusana ritiene “paradossale che vengano progettati trasferimenti in locali da sottoporre a lavori per consentirne l’adeguamento sanitario, mentre si chiudono unità operative che di recente sono state ammodernate e ristrutturate”. Duro il commento della parlamentare “grillina” al termine delle ispezioni compiute. “Quando la politica giustifica tagli di personale e servizi, mette un’ipoteca sulla salute dei cittadini, il cui diritto ad usufruire di servizi pubblici efficienti va assolutamente garantito”.

(Foto: alcuni momenti dell’ispezione negli ospedali “Trigona” e “Di Maria”)

interno ospedale

incontro personale ospedale




Priolo. Cocaina in auto, denunciati due presunti spacciatori

L’arresto del presunto pusher da cui si sarebbero riforniti di droga, da smerciare successivamente, li avrebbe obbligati a individuare altri canali di approvigionamento dello stupefacente, nella zona di Catania. Sono stati denunciati dagli agenti del commissariato di Priolo a seguito di uno specifico servizio infoinvestigativo. Si tratta di due priolesi, di 25 e 62 anni, entrambi già noti alla giustizia. Dovranno rispondere di detenzione ai fini di spaccio. Il provvedimento a loro carico segue l’arresto di Vincenzo Inturrisi, lo scorso 6 gennaio, quando la polizia sequestrò della cocaina nella disponibilità del presunto spacciatore. Gli investigatori erano sulle tracce dei due denunciati. Quando li hanno bloccati a bordo di una vettura, i due avrebbero tentato di disfarsi della droga, gettandola dal finestrino della vettura. L’involucro, poi recuperato dai poliziotti, conteneva un grammo di cocaina. Addosso, invece, uno dei due aveva un’altra modica quantità di stupefacente.