Incendio Ecomac, raccolta dei rifiuti a rilento. “Costi schizzati” ma spunta una soluzione

Sono già evidenti le ripercussioni dell’incendio alla Ecomac di Siracusa sul servizio di raccolta e conferimento dei rifiuti a Siracusa. Il rogo è ancora in corso, con la nube nera che continua a sprigionarsi dai rifiuti andati a fuoco sabato scorso. L’assessorato all’Igiene Urbana si ritrova a gestire una vicenda particolarmente complessa e che rischiava di essere anche particolarmente costosa. Il Comune capoluogo non conferiva plastica presso l’impianto della zona nord. Lo utilizzava, però, per carta, cartone e ingombranti. La ricerca di una piattaforma alternativa non è risultata particolarmente semplice. I prezzi, infatti, sarebbero in questa fase schizzati, lievitati anche del 50 per cento guardando agli impianti più vicini, in Sicilia. Se, dunque, il Comune pagava 40 euro a tonnellata per depositare carta e cartone alla Ecomac, la richiesta di altre piattaforme sfiora adesso i 160 euro a tonnellata. Una “sofferenza” che è anche gestionale. I tempi diventano inevitabilmente più lenti. La Tekra, infatti, si ritrova con i camion pieni e non può, di conseguenza, provvedere alla raccolta prevista dal calendario della differenziata in maniera regolare. L’assessore Salvo Cavarra non nasconde la sua preoccupazione. “Abbiamo grosse difficoltà- spiega – Siamo alle prese con ritardi che tentiamo di limitare quanto possibile, compatibilmente con una situazione imprevista di questa portata e dunque di non facile soluzione. Gli uffici stanno valutando diverse piattaforme a cui rivolgersi per il conferimento. Abbiamo anche chiesto aiuto al Comieco, il consorzio nazionale per il recupero ed il riciclo di imballaggi, perché ci indirizzi”. Le conseguenze, anche “visive”, in città riguarderebbero principalmente le utenze non domestiche, che producono una maggiore quantità di rifiuti di carta e cartone. “Stiamo facendo il possibile per arrecare alla cittadinanza il minor disagio possibile- assicura Cavarra- Interveniamo con particolare attenzione in zone come il centro storico di Ortigia, che sono anche meta dei turisti. Non sarà un’estate facile, dopo quanto accaduto- la riflessione dell’assessore- ma l’amministrazione comunale sta studiando le migliori soluzioni possibili, accelerando i tempi per attuare un “piano b” efficace, per garantire decoro oltre che adeguate condizioni igienico-sanitarie nel territorio comunale”.
Intanto, novità delle ultime ore, gli uffici del settore Igiene Urbana avrebbero individuato una possibilità ritenuta ottima per la città. Il conferimento di carta e cartone di altissima qualità e “pulitissimi” dovrebbe essere effettuato presso una piattaforma a disposizione a costo “zero” per il Comune. Per la parte meno pregiata, invece, sarebbe stato individuato un impianto con costi calmierati. “Potremmo addirittura aver individuato una strada ancor migliore- spiega Cavarra- e aver scongiurato conseguenze spiacevoli per le casse comunale e di conseguenza per i cittadini”.

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Pillirina, stop al permesso di costruire. Legambiente: “Ora l’istituzione della riserva”

“Solo l’istituzione della Riserva Naturale Orientale di Capo Murro di Porco e Penisola Maddalena può rappresentare una soluzione adeguata per la Pillirina, offrendo una prospettiva di fruizione sostenibile e economicamente duratura di questo luogo di impareggiabile bellezza”. Legambiente Sicilia torna così sulla necessità di portare avanti l’iter “avviato nel 2011 ma non ancora concluso dalla Regione Siciliana”. All’indomani della sentenza con cui il Tar ha accolto il ricorso dell’associazione ambientalista, contro il permesso di costruire rilasciato dal Comune di Siracusa alla società Elemata Maddalena S.r.l. per il “restauro e consolidamento” dei ruderi della batteria militare “Emanuele Russo”, si riaccendono i riflettori sul destino dell’area, in termini di tutela ambientale, ripartendo dal “no” all’edificazione di abitazioni private in luogo di fabbricati che- torna a sottolineare Legambiente- “non hanno mai avuto destinazione abitativa. Legambiente e il Consorzio Plemmirio (intervenuta a sostegno del ricorso) contestavano la legittimità dell’intervento edilizio in una zona di altissimo pregio naturalistico, ricadente all’interno della Zona di Conservazione speciale (ZCS, ex Sito di Importanza Comunitaria) “Capo Murro di Porco, Penisola della Maddalena e Grotta Pellegrino” e prospiciente all’Area Marina Protetta del Plemmirio. Le principali doglianze riguardavano la presunta violazione dei vincoli paesaggistici, ambientali e urbanistici, la dubbia destinazione d’uso degli immobili oggetto di recupero, e la presunta inedificabilità della zona, la mancata valutazione di incidenza ambientale (VINCA), finalizzata ad accertare preventivamente se determinati progetti possano avere incidenza significativa sui Siti della Rete Natura 2000 (come quello in questione)”.
Proprio sull’omesso svolgimento della VINCA il Tar di Catania ha riconosciuto la fondatezza del ricorso.
Se il Tar ha chiarito che la valutazione di incidenza non può essere “tacita”, l’associazione ambientalista manifesta oggi l’intenzione di “partecipare all’eventuale riapertura della procedura di Valutazione di Incidenza e invita le altre associazioni ambientaliste e chi ha a cuore la “Pillirina” di fare altrettanto, scongiurando che il Comune possa rilasciare ulteriori provvedimenti incompatibili con le esigenze di tutela di questo straordinario tratto di costa finora risparmiato dal cemento”.
“Lo ripetiamo- conclude Tommaso Castronovo presidente di Legambiente Sicilia-, l’unica soluzione per offrire una prospettiva di fruizione sostenibile e economicamente duratura di questo luogo di impareggiabile bellezza è l’istituzione della Riserva Naturale Orientata, che dovrà avvenire nel rispetto dei valori naturalistici, archeologici e paesaggistici dell’area e contemplare il vincolo di inedificabilità assoluta – così come del resto ha chiaramente statuito il CGA con sentenza emessa alcuni mesi fa di rigetto del ricorso proposto dalla società Elemata Maddalena avverso il Piano Paesaggistico. L’istituzione della riserva consentirà di tutelare la bellezza di un luogo di grande fascino, che racchiude in sé tutta la bellezza e la storia di Siracusa, e di scongiurare definitivamente la realizzazione di qualsiasi intervento edificatorio, sia la “rifunzionalizzazione” di costruzioni esistenti sia di nuovi manufatti per finalità turistiche”.




Gaza, disco verde alla mozione del Pd: “Ospitare palestinesi fuggiti dall’orrore”

“Via libera” del consiglio comunale alla mozione su Gaza presentata dal gruppo del Pd, composto da Massimo Milazzo, Sara Zappulla e Angelo Greco. L’esito della seduta di ieri, per quest’aspetto, rappresenta motivo di soddisfazione per i consiglieri di minoranza.
“La mozione è stata approvata all’unanimità dai ventitre consiglieri presenti in aula- spiegano Milazzo, Zappulla e Greco- dopo un ampio dibattito nel corso del quale abbiamo affermato che chi tace o fa finta di nulla è colpevole tanto quanto chi a Gaza sta uccidendo, mutilando, affamando due milioni di civili inermi e devastando i loro ospedali, le loro scuole, le loro case.
In aula abbiamo ricordato che sulla tragedia di Gaza, sugli orrori che in quella terra vengono consumati da Israele, sono intervenuti opinion leader e personaggi famosi del mondo dello spettacolo e dello sport, come Moni Ovadia, Roberto Benigni, Pep Guardiola. Abbiamo aggiunto che Siracusa, tramite il suo consiglio comunale, aveva l’obbligo di levare alta e forte la sua voce di condanna delle atrocità e dei misfatti di cui si sta macchiando il governo Netanyahu e di contribuire a fare sentire a Israele la riprovazione dell’opinione pubblica internazionale e il suo isolamento.
Abbiamo pure affermato -proseguono i consiglieri- che l’orrore consumato da Hamas con il vile attacco terroristico del 7 ottobre 2023 va condannato “senza se e senza ma” e che con esso Hamas si è messa tra chi ha un torto storico inappellabile; ma abbiamo altresì rilevato che Hamas è una organizzazione terroristica e che i suoi misfatti non possono ricadere sui due milioni di civili che vivono a Gaza; abbiamo aggiunto che all’orrore non si risponde con l’orrore; alla violenza sui civili non si risponde con la violenza su altri civili; l’odio non si combatte con l’odio bensì con una ragione forte capace di isolare i terroristi ed i facinorosi e di costruire le condizioni perché israeliani e palestinesi possano vivere in pace nei rispettivi stati nazionali”. Il gettone di presenza di chi era presente al momento del voto sarà devoluto a “Medici senza Frontiere”. Al sindaco e agli assessori è stato rivolto analogo invito a devolvere parte della loro indennità di questo mese all’associazione. Nel dettaglio il consiglio comunale ha quindi approvato i seguenti punti con cui si chiede al sindaco e alla giunta: di esprimere la vicinanza della città di Siracusa alla popolazione civile di Gaza; di ospitare a Siracusa bambini, donne, uomini palestinesi che siano riusciti a uscire da Gaza e che chiedano soccorso sanitario o assistenziale;di scrivere all’ambasciata di Israele in Italia per condannare a nome della città di Siracusa le atrocità commesse dal governo di Gerusalemme contro la popolazione civile di Gaza e, appunto, di devolvere il gettone di presenza della riunione del consiglio comunale all’associazione “Medici Senza Frontiere” per aiutare la sua azione nei presidi sanitari della striscia di Gaza.




Mafia in Ortigia, il Pd: “Comune parte civile, luce sui rapporti con i colletti bianchi”

“I tentacoli della mafia vanno subito recisi per evitare che possano soffocare gli operatori commerciali”.
Il gruppo consiliare del Partito Democratico plaude all’azione condotta nei giorni scorsi dai Carabinieri e della Guardia di Finanza di Siracusa, “che sotto il coordinamento della Direzione Distrettuale Antimafia di Catania-ricordano Massimo Milazzo, Sara Zappulla e Angelo Greco- sta facendo luce sugli affari della malavita organizzata nel centro storico di Ortigia”.
Il gruppo consiliare del Pd esprime, però, anche preoccupazione per alcune notizie legate all’indagine, soprattutto quelle che riguarderebbero un “atteggiamento di connivenza con la consorteria malavitosa da parte di colletti bianchi e finanche di due agenti della Polizia Municipale. Ove provati si tratta di comportamenti moralmente – ancor prima che giuridicamente inaccettabili – che sporcano ingiustamente il nome della città e della stragrande maggioranza di siracusani onesti”. Milazzo, Zappulla e Greco chiedono “alle Forze dell’Ordine e alla Magistratura di fare bene e presto per fare piena luce, confermando che siamo al loro fianco”. Al sindaco, Francesco Italia, infine, i consiglieri di minoranza chiedono “di non esitare un solo minuto a costituirsi parte civile nel prossimo processo penale per tutelare l’immagine della città e di tutti i siracusani perbene”.




Incendio Ecomac, Carta: “Basta impianti vicino ai centri abitati o iniziamo a parlare di smantellamento”

“L’incendio alla Ecomac e le sue conseguenze mettono seriamente a rischio l’immagine di questo territorio e rischia di vanificare l’enorme sforzo compiuto in questi anni dai comuni di quest’area, anche con importanti investimenti”. Il sindaco di Melilli, Giuseppe Carta non nasconde la sua amarezza e torna innanzitutto a chiedere che gli impianti di questo tipo vengano per legge collocati in luoghi distanti dai centri abitati e dai siti culturali. Nelle parole del presidente della Commissione Ambiente e Territorio dell’Ars c’è pessimismo e la volontà di adottare decisioni radicali per il territorio. “Le conseguenze di quest’incendio- ricorda Carta- continueranno a danneggiarci a lungo. L’episodio dovrebbe essere affrontato alla stregua delle calamità. Sbagliato addossare le responsabilità ai sindaci- puntualizza- nonostante in questi giorni qualcuno punti l’indice contro i primi cittadini. L’assessorato regionale all’Ambiente deve rivestire un ruolo di primo piano in questo contesto, come il Libero Consorzio. Le norme ambientali, in ogni caso, si fanno a Roma”. Carta chiede la modifica della legge 152 del 2006, che disciplina la tutela ambientale e la gestione dei rifiuti in Italia. “Nessuno deve poter realizzare impianti di questo tipo vicino ai centri abitati-ribadisce Carta- Il danno arrecato con quest’ulteriore incendio è ormai fatto e le conseguenze sulla salute dei cittadini ci saranno, soprattutto nella zona iblea e fino a Carlentini. Non possiamo più rimanere in silenzio- tuona Carta- O si avvia una riflessione seria e chiara, o meglio iniziare a parlare davvero di smantellamento e di bonifica sana. Sono insoddisfatto delle azioni compiute fino ad oggi, anche dei risultati delle prescrizioni. Ho sempre avuto buoni rapporti con i privati nella zona industriale ma oggi mi ritengo insoddisfatto”. Carta annuncia la convocazione della commissione Ambiente ad Augusta, “a cui partecipino anche i nostri parlamentari nazionali- spiega- perché si cambi impostazione”. Nei prossimi giorni, inoltre, il sindaco di Melilli invierà una lettera al presidente della Repubblica, Sergio Mattarella.. “Gli racconterò tutto quello che è successo- anticipa Carta- La lettera è quasi pronta”.
Intanto ad Augusta, il sindaco Giuseppe Di Mare ha revocato l’ordinanza che disponeva la chiusura di uffici, impianti, del cimitero e della biblioteca e con cui si chiedeva ai cittadini di rifugiarsi al chiuso. Di Mare ha comunque invitato i cittadini a prestare ancora attenzione, nonostante “sia da escludere che l’incendio possa riprendere forza. Continuiamo a stare insieme -ha detto il primo cittadino attraverso le sue pagine social- e aspettiamo che il rogo sia del tutto spento per far partire la fase due, quella che ci porterà ad un confronto serrato con l’azienda nel rispetto dei ruoli di ciascuno, in primis della Magistratura, dell’Arpa, che ci fornirà tutti i dati, della prefettura e dei sindaci coinvolti”.
A sottolineare il ruolo svolto dalla prefettura in questa vicenda è anche la ICOS Serbatoi S.p.A. Il Direttore Tecnico Salvatore Costantino esprime “un sentito ringraziamento a Sua Eccellenza il Prefetto per la prontezza, la sensibilità istituzionale e l’attenzione dimostrata in occasione del grave incendio verificatosi presso lo stabilimento Ecomac. In un momento di particolare difficoltà per il settore- aggiunge- il tempestivo intervento della Prefettura e la vicinanza concreta ai lavoratori impegnati nel comparto petrolchimico hanno rappresentato un segnale importante di presenza dello Stato e di tutela del lavoro e della sicurezza. La ICOS Serbatoi S.p.A. rinnova la propria disponibilità alla massima collaborazione con le istituzioni, nella convinzione che solo attraverso un dialogo costante e sinergico sia possibile affrontare le emergenze e salvaguardare il tessuto produttivo del nostro territorio”




Nube nera, Gilistro batte i pugni all’Ars: “Dove sono le istituzioni davanti al disastro?”

Massima attenzione sulla provincia di Siracusa, alla luce dell’incendio alla Ecomac, non ancora domato a distanza di quattro giorni dall’inizio del rogo. L’ha chiesta all’Ars il deputato regionale Carlo Gilistro del Movimento 5 Stelle,che nel corso di un intervento dai toni forti ha anche annunciato la presentazione di un’interrogazione urgente.
“In questo momento è in atto un ulteriore disastro ambientale-ha detto Gilistro – La provincia di Siracusa dice basta. Questo territorio non ne può più. L’incendio di Ecomac, ad Augusta, per la seconda volta dopo tre anni- ha aggiunto il parlamentare regionale del M5S- è un disastro ambientale senza precedenti. I sindaci hanno chiesto ai cittadini di chiudersi in casa, ma questo ha senso nel caso di una nube tossica che dura poche ore. Quando, però, un incendio è ancora in atto dopo giorni- fa presente Gilistro – è una presa in giro nei confronti dei cittadini, perché anche se ti chiudi in casa, quell’aria la respiri e la respirano i nostri figli. Questo posto è una polveriera”. Poi una provocazione. “Allora donate ai cittadini maschere antigas, bombole di ossigeno, perché non possono più respirare. I danni di questi disastri ambientali dureranno decenni”. Il deputato regionale chiede dove siano “le istituzioni e dove i rimborsi per chi ha perso tutto per via degli incendi negli anni scorsi. Siamo stanchi di ordinanze ignorate, di controlli fantasma, di silenzi comodi- prosegue Gilistro- Se Siracusa è una polveriera è per colpa dell’incuria. I rovi abbandonati ovunque sono benzina. E poi ci sorprendiamo se brucia tutto?”. Toni ancora più alti nel passaggio successivo.
“Preferiamo morire di fame -tuona il parlamentare regionale del Movimento 5 Stelle – che asfissiati. Cosa sta facendo questo governo?”. Gilistro ha presentato un’interrogazione urgente su questo tema. In aula ha, però, anche affrontato un’altra vicenda, quella relativa ai danni arrecati dagli incendi due anni fa in provincia di Siracusa, quando anche abitazioni, oltre che terreni privati, furono raggiunte dalle fiamme. “Per queste famiglie non ci sono ancora rimborsi, nonostante le nostre richieste e nonostante quello che questi cittadini hanno subito. Se tutto questo continuerà-annuncia Gilistro- protesterò ancora e dovrete portarmi via con forza da quest’aula”.




VIDEO- Mensa scolastica del Vittorini, “stop” della Soprintendenza ai lavori. “Fondi a rischio”

Avviati ma anche già sospesi i lavori di realizzazione della mensa scolastica dell’istituto comprensivo Elio Vittorini di Siracusa. Dopo l’affidamento degli interventi, finanziati con i fondi del Pnrr per un milione di euro in totale  e l’apertura del cantiere, la ditta ha dovuto sospendere le attività di uomini e mezzi. I saggi archeologici effettuati nell’area, infatti, avrebbero rilevato la presenza- secondo indiscrezioni- di un blocco di pietra, che lascerebbe supporre attività di estrazione. La Soprintendenza ha disposto la sospensione dei lavori in attesa di condurre i dovuti approfondimenti e di rilasciare, quindi, il relativo “nulla osta”. La dirigente scolastica, Pinella Giuffrida, tuttavia, esprime una profonda preoccupazione, legata soprattutto alla tempistica, molto stretta quando sono in ballo finanziamenti del Pnrr – missione 4 Istruzione e Ricerca. Il rischio che vadano persi non è remoto- fa notare- essendo già accaduto nel caso di altre scuole della città, a partire dall’istituto comprensivo Costanzo. In quel caso emersero i resti di una necropoli greca. Tornando all’istituto Vittorini,la mensa scolastica è attesa da anni. Consentirà (o consentirebbe) lo svolgimento del tempo pieno anche per la primaria ed il completamento, di conseguenza, dell’offerta formativa. Il saggio archeologico rappresenta ovviamente un passaggio obbligatorio. La richiesta, a questo punto, è quindi quella di velocizzare quanto più possibile i tempi verso il “verdetto” finale e le eventuali prescrizioni, qualora necessarie, così da non compromettere, eventualmente, i fondi disponibili e non vanificare il lavoro fin qui svolto svolto, in primo luogo dal Comune di Siracusa. La dirigente scolastica Pinella Giuffrida entra nel dettaglio della vicenda,per la quale chiede attenzione e- appunto- celerità.




Circoscrizioni chiuse (a rotazione) a luglio, il Pd dice no:”Questa gestione è fallimentare”

La chiusura a rotazione delle sedi delle circoscrizioni nel mese di luglio al centro di polemiche. Dopo l’annuncio dell’amministrazione comunale, che in questi giorni ha disposto la chiusura della circoscrizione Tiche di via Ramacca, fino al 4 luglio, per poi andare avanti con e altre tre circoscrizioni cittadine,il Pd grida allo scandalo. Secondo quanto concordato dall’assessore Teresella Celesti e dalla dirigente del settore Loredana Carrara, resteranno fuori da questo piano di emergenza temporaneo soltanto Cassibile e Belvedere, poiché distanti dalla città. La prossima settimana, però, (7-11 luglio) si fermerà la circoscrizione Akradina di via Italia 105; poi (14-18 luglio) Santa Lucia di via Caltanissetta 45; quindi di nuovo Akradina dal 21 al 25 luglio; infine ancora Tiche dal 28 luglio all’1 agosto. Secondo quanto spiegato, il personale che opera negli uffici temporaneamente chiusi sarà impegnato nelle circoscrizioni aperte. Nel corso del mese si deciderà se adottare un nuovo provvedimento per agosto. Ma il Pd non ci sta. Il gruppo consiliare guidato da Massimo Milazzo esprime ferma contrarietà rispetto alla decisione di procedere in questo modo.
“Le circoscrizioni -osservano Milazzo, Sara Zappulla ed Angelo Greco- rappresentano un presidio strategico per la città, un punto di riferimento per pratiche, segnalazioni e servizi di prossimità, fondamentali soprattutto nei quartieri più periferici e per le fasce fragili della popolazione. Chiuderle significa negare ai cittadini un diritto all’accesso ai servizi essenziali, proprio nei mesi estivi in cui le difficoltà aumentano per famiglie, anziani e persone con disabilità”.Il gruppo consiliare del Pd non ha alcun dubbio sulla motivazione alla base del provvedimento.
“Se l’Amministrazione parla di “emergenza temporanea” – tuonano i consiglieri- sta ammettendo un fallimento nella programmazione e nella gestione del personale e dei servizi. La mancanza di una pianificazione adeguata non può ricadere sui cittadini, costretti a rinunciare a un servizio fondamentale, né sui dipendenti comunali, che devono essere messi nelle condizioni di lavorare al meglio per garantire servizi di qualità alla comunità.
Il Gruppo Consiliare del Partito Democratico chiede che l’Amministrazione revochi questa decisione e che si apra immediatamente un confronto in aula per individuare soluzioni organizzative alternative che tutelino la continuità dei servizi nelle circoscrizioni, rispettino i diritti dei cittadini e valorizzino il lavoro dei dipendenti.Le circoscrizioni -concludono i consiglieri del Partito Democratico- non sono un orpello: sono un punto di ascolto e di risposta concreta alle esigenze della città, e come tali devono essere rafforzate, non ridotte o chiuse”.




Avola,territorio al setaccio:in campo anche il Reparto Prevenzione Crimine

Non si abbassa l’attenzione delle forze dell’ordine su Avola, dopo i recenti episodi di violenza che, nelle scorse settimane, hanno determinato la necessità di una maggiore presenza sul territorio e di una maggiore percezione di sicurezza da assicurare ai cittadini. Gli agenti del locale commissariato, con il supporto del Reparto Prevenzione Crimine di Catania, hanno effettuato e condurranno nel fine settimana, un capillare servizio di controllo del territorio, “azione di contrasto all’illegalità diffusa nel territorio avolese”. Nella sola giornata di ieri i poliziotti hanno identificato 121 persone e controllato 73 veicoli, con particolare attenzione alle violazioni del Codice della Strada, a partire dall’utilizzo  del casco alla guida di ciclomotori e motocicli. Sono state 12 le sanzioni per questo motivo, cinque i veicoli sequestrati. Nel complesso, invece, sono state elevate sanzioni amministrative per oltre 6.500 euro .




Ccr da ‘spostare’, il Comune cerca aree distanti da case. Ma a Cassibile il centro è attivo

“L’amministrazione comunale esplora soluzioni alternative per l’ubicazione dei Ccr, centri comunali di raccolta, finanziati con i fondi del Pnrr” non realizzati per via, in un caso del “no” della Soprintendenza ai Beni Culturali (Mazzarrona), in un altro a seguito delle proteste dei residenti (via Lauricella).Il dirigente del settore Urbanistica, Marcello Dimartino ha risposto con una nota scritta ad una mozione presentata da dieci consiglieri comunali e con cui si chiedeva al Comune di avviare le necessarie interlocuzioni per delocalizzare i Ccr, fuori dalle aree abitate, coinvolgendo anche le commissioni consiliari nella scelta dei nuovi siti. Dimartino ha assicurato che “gli uffici tecnici competenti, su preciso indirizzo dell’amministrazione, hanno avviato un’approfondita analisi del territorio comunale per l’individuazione di aree idonee alla delocalizzazione dei suddetti centri. La ricerca si sta concentrando su siti che soddisfino una serie di requisiti tecnici e normativi essenziali”. L’area dovrà essere: già in possesso del Comune, per evitare lunghi e complessi procedimenti espropriativi; con una destinazione d’uso compatibile, secondo il piano urbanistico vigente;dovrà essere un sito libero da vincoli o con vincoli comunque compatibili con l’opera, così da ottenere i nulla osta da parte degli enti preposti in tempi brevi. La localizzazione ovviamente dovrà essere fuori dai centri abitati e dalle residenze sparse, come “da istanze dei cittadini”. Altro requisito della nuova area, l’accessibilità. “Dovrà essere facile- ha spiegato Dimartino- l’accesso “sia per i mezzi d’opera e sia per i residenti al fine di garantire la massima funzionalità del servizio”.Nessuna ipotesi è stata comunicata ufficialmente, dunque. Il Comune ha, però, garantito che “l’intero processo è strettamente vincolato al rispetto del cronoprogramma imposto Pnrr”. Tempi stretti, dunque, per la rimodulazione del progetto, pena la revoca dei finanziamenti già ottenuti. Ai consiglieri, l’amministrazione comunale ha garantito la disponibilità ad accogliere eventuali suggerimenti per giungere alla “migliore possibile soluzione nell’interesse della cittadinanza”. Nelle scorse settimane si era fatta strada l’ipotesi di collocare uno di questi Ccr in una parte dell’area di contrada Arenaura che ospitava già un Centro comunale di Raccolta, chiuso da diversi anni per via di una vicenda giudiziaria che ha comportato il sequestro del sito da parte della Procura della Repubblica. Il Comune avrebbe chiesto il dissequestro di una porzione del sito, per ottenere il quale sarebbero in corso le richieste azioni. Resta, invece, attivo il Ccr di Cassibile, confinante con un residence e motivo di proteste da parte dei residenti.