Priolo. Tensioni in consiglio comunale, Campione (Grande Sicilia): “Amministrazione senza numeri né visione”

“Una situazione politica di stallo, che da troppo tempo insabbia la nostra azione politica locale”. A denunciarla è il consigliere comunale di Priolo Luca Campione (Grande Sicilia). “La situazione di parità in consiglio comunale-motiva Campione- e la mancanza di dialogo e confronto blocca il paese”. Campione ritiene che “noi consiglieri di opposizione siamo interpellati solo per votare le variazioni di bilancio, non condivise e concertate, che ovviamente portano alla nostra astensione”, per poi essere “attaccati mezzo social di non volere il bene dei cittadini, fomentando un’aria pesante e nervosa all’interno del paese”. Il consigliere descrive un clima sempre più teso all’interno dell’aula, affermando che “l’aula del civico consesso è divenuta un’arena, urla, insulti e spesso si inveisce in maniera lontano dai canoni del rispetto”. A ciò si aggiunge il fatto che “la gestione affidata alla Presidenza del Consiglio non è mai stata, a mia memoria, così poco incisiva, non si svolgono i lavori senza autorevolezza e imparzialità”. Per queste ragioni dichiara: “invito la Presidente del Consiglio a dimettersi, non è più tollerante questa gestione”. Il consigliere prosegue criticando l’operato dell’Amministrazione, affermando che “il Sindaco e la Giunta non hanno programmazione e visione volta alle esigenze dei cittadini, solo slogan ed interviste faziose”. Da qui la sua richiesta di dimissioni, rivolta al primo cittadino ed alla presidente del consiglio comunale.




Ragazzina aggredita, bulle in Ortigia. La denuncia: “sabato sera violento”

Un’aggressione in corso, un gruppo di giovanissime ne accerchiano una, le tirano i capelli, la mettono in seria difficoltà. La scena non sfugge ad altri giovanissimi, che notata l’azione del branco, la interrompono, tentando di allontanare dalla vittima chi si stava avventando contro lei. Ne scaturisce, poco dopo, una rissa più importante, quando le ragazze chiamano “rinforzi”, gli amici. La vicenda si conclude con delle lesioni lievi e tanta amarezza. Sarebbe accaduto sabato sera nei pressi di Porta Marina secondo quanto denuncia attraverso il suo profilo social l’ex assessore comunale Carlo Gradenigo.
Questo il suo racconto.
“Sabato sera Porta Marina 29 novembre: un gruppo di ragazzine stanno menando una loro coetanea. L’azione del branco viene interrotta da dei giovani che attratti dalle urla della ragazzina accerchiata intervengono per sedare la rissa tirandone via una di quelle più attive a strappare i capelli della vittima. Ma è a quel punto che l’aggressore si trasforma in aggredita sentendosi violata da colui che per allontanarla dalla sua azione avrebbe osato toccarla. Esplode così in un mix sconclusionato di femminismo e patriarcato racchiuso nella frase: “I fimmini nun si toccunu, ora chiamo i masculi e viremu…” terminata la quale si sarebbero materializzati 4 soggetti alla volta dei giovani che nel frattempo stavano andando via. L’attimo seguente uno ha un taglio sopra l’occhio destro a seguito di un pugno scagliato da dietro sugli occhiali, l’altro finito a terra viene preso ripetutamente a calci, un terzo amico accorso per aiutarlo si becca una testata in pieno volto. Solo l’intervento di un esercente e l’arrivo della polizia da quest’ultimo allertata fa dileguare gli aggressori evitando il peggio. Dalle prime ipotesi si tratterebbe di soggetti già conosciuti alle forze dell’ordine e dediti a questo genere di attività organizzate”.
L’amarezza di Gradenigo è evidente. “Tutto ciò- fa notare- avviene di sabato sera in pieno centro, nel nostro quartiere simbolo (Ortigia) ad opera di siracusanissimi ragazzini e ragazzine ai quali andrebbero aperti gli occhi sul significato di valori e prospettive, a partire dalla legalità e rispetto del prossimo. Fattori importanti affinché da un lato non si ripetano tali episodi e dall’altro non passi il messaggio omertoso che davanti agli stessi sia meglio farsi gli affari propri e passare oltre. Perché si può campare anche 100 anni -conclude l’ex assessore- ma la qualità dell’ambiente in cui li trascorri può fare una gran differenza”.
La polizia sta conducendo delle indagini per fare luce sulla vicenda e chiarire l’esatta dinamica di quanto accaduto.




‘Trinca’ a Villa Reimann: “Individuati i responsabili, ferma condanna da parte degli altri studenti”

Individuati e richiamati dai responsabili universitari gli studenti di infermieristica notati mentre giocavano a pallone o alla “trinca” nei momenti di relax tra una lezione e l’altra a Villa Reimann. Si rasserenano gli animi dopo la nota dello scorso venerdì, a firma del presidente dell’associazione Christiane Reimann, Marcello Lo Iacono, secondo cui ci sarebbe un’evidente disparità di trattamento utilizzata dall’Ufficio Cultura del Comune di Siracusa rispetto alla chiusura dello storico immobile. “In particolare-ricorda Lo Iacono- non comprendevamo come mai i pericoli esistenti in Villa, che sono stati motivo della chiusura della villa alle visite delle scolaresche, dei visitatori e dei turisti, agli incontri ed alle manifestazioni culturali ed alla celebrazione dei matrimoni civili non fossero considerati pericoli anche per i 94 studenti del corso di infermieristica dell’Università di Catania che durante le pause delle lezioni utilizzano gli spazi del Parco”. Fin troppo chiaro che “non tutti i 94 studenti giocavano a pallone ed alla “trinca”. Quelli che hanno praticato tali attività, in effetti- chiarisce il presidente dell’associazione- sono pochi studenti che sono stati individuati e richiamati dai Responsabili universitari. La restante parte ha condannato tali atteggiamenti non consoni e ha dato prova di rispetto dei luoghi, di serietà, di applicazione agli studi, riconoscendo l’alto valore storico della Villa e della Donatrice Christiane Reimann che proprio nell’ambito infermieristico si è spesa ricoprendo per dodici anni la carica di Segretaria Generale del Consiglio Internazionale degli Infermieri”.




Question Time in consiglio comunale, domani la seduta: ecco i 17 temi in discussione

Sono 17 le interrogazioni che domani mattina,con inizio alle 10:00, saranno discusse nell’ambito del Question Time in consiglio comunale. La seduta, convocata dal presidente Alessandro Di Mauro, prevede, oltre all’esposizione dei quesiti, la relativa risposta da parte dell’amministrazione comunale. Tra i 17 quesiti presentati, 11 sono a firma del Partito Democratico. I temi sono: la sala operativa della Protezione civile; la gestione dell’emergenza in occasione del nubifragio del 7 novembre scorso; la mancata apertura al traffico di via Danieli; l’acquisto, l’utilizzo e la gestione della autovetture della Polizia municipale; lo stato di attuazione di Democrazia partecipata con un focus sul progetto Parco di via Sicilia; la chiusura della biblioteca e della circoscrizione Santa Lucia e la situazione della biblioteca centrale; il collegamento del depuratore cittadino all’impianto Ias; sicurezza stradale; le condizioni del crocevia tre le vie Moncada, Cavalieri di Vittorio Veneto e Carmelitane scalze a Belvedere; i lavori di riva Porto Lachio; l’alienazione della biblioteca di via San Pietro. Quattro interrogazioni sono a firma di Paolo Cavallaro e Paolo Romano di Fratelli d’Italia: il servizio lampade votive del cimitero; i canoni di locazione degli alloggi di edilizia residenziale pubblica; lo stato di pericolo di viale del Lidi e di via Teti a Fontane Bianche; la mancata realizzazione del Centro comunale di protezione civile, i cui lavori sono fermi dal 2015.Portano la firma della consigliere comunale di Forza Italia Alessandra Barbone le altre due interrogazioni: una è sul Piano urbanistico generale; l’altra su un presunto conflitto di interessi all’interno del settore Mobilità e trasporti sul progetto di collegamento marittimo tra la penisola Maddalena e Ortigia.




Caro Voli, il sindaco Francesco Italia: “Così si umilia il diritto alla mobilità”

“Il paradosso è sempre lo stesso e si ripropone puntuale come un rituale che nessuno vuole affrontare davvero: per un giovane siracusano che studia o lavora al Nord, tornare a casa a Natale costa più che volare all’estero. È un fatto. È scritto nero su bianco nelle ricerche, negli articoli, nelle esperienze di migliaia di famiglie.E soprattutto è un’ingiustizia.”
Sono parole del sindaco di Siracusa, Francesco Italia che interviene in questo modo sul tema del caro-voli e della continuità territoriale, alla luce delle analisi che mostrano come, durante il periodo natalizio, un volo per la Sicilia o la Calabria possa costare fino al triplo rispetto a un collegamento con scalo in una capitale straniera.
Non si tratta di un dato che sorprende, nonostante le misure adottate per calmierare i costi o, nel caso del bonus regionale, per aiutare i residenti in Sicilia a spostarsi senza che questo si traduca in un salasso. Nei fatti lo rimane. «Si parla moltissimo di inclusione, di un Paese che non lascia indietro nessuno, di giovani che devono avere le stesse opportunità da Nord a Sud. Ma poi — nei fatti — permettiamo che la mobilità diventi un lusso. Chi può permetterselo vola diretto. Gli altri si arrangiano: Varsavia, Cracovia, Malta, ore e ore in aeroporti stranieri pur di risparmiare cento euro. È questa l’idea di uguaglianza che vogliamo trasmettere?»
Il sindaco ricorda che Siracusa è una delle città con la più alta percentuale di studenti universitari fuori sede: «Sono ragazzi e ragazze che rappresentano la parte migliore di questa comunità. Chiediamo loro di formarsi, di crescere, di tornare. Ma poi permettiamo che tornare a casa diventi un costo proibitivo.
Che messaggio stiamo dando a questa generazione? Come possiamo parlare di “continuità territoriale” quando la continuità è lasciata alla legge del mercato e non ai diritti dei cittadini?»
Italia sottolinea che la questione non riguarda di certo soltanto Siracusa.
«È un problema strutturale che coinvolge tutto il Sud e che richiede un intervento serio e coordinato: Governo, ENAC, Autorità di regolazione, Regione. Nessuno può più far finta di nulla. I collegamenti non sono un bene opzionale: sono un diritto essenziale per studenti, lavoratori, famiglie, imprese, turisti.» E conclude: «Il Paese reale ci dice che le distanze non sono soltanto geografiche: sono economiche e sociali. E finché non affronteremo questo nodo, parlare di inclusione sarà solo retorica. Siracusa aggiunge la sua voce a quella di migliaia di giovani e famiglie: chiediamo equità, chiediamo rispetto, chiediamo che il Sud non debba pagare un pedaggio ogni volta che vuole tornare a casa. Il bonus della Regione è un’ ottima iniziativa-conclude- ma non è strutturale e a mio giudizio deve diventarlo, non si può andare avanti di proroga in proroga.”




Costruzioni, allarme della Fillea: “Senza risorse e programmazione è crisi”

“Rallenta il settore delle costruzioni in Sicilia e questo può rappresentare un serio rischio, in assenza di risorse e programmazione”. A lanciare l’allarme è la Fillea regionale, attraverso le parole del segretario generale Giovanni Pistorio, che avverte come scelte di bilancio e indirizzi normativi del Governo stiano comprimendo investimenti, liquidità e prospettive, con effetti amplificati proprio in regioni fragili come la Sicilia. “Senza risorse certe e senza una programmazione stabile – afferma Pistorio – il rischio è di fermare cantieri fondamentali e mettere in crisi imprese e lavoratori”.
La manovra, quella nazionale, secondo la Fillea Cgil, non prevede fondi dedicati per il piano casa e traduce in tagli significativi la spesa per le opere pubbliche. “Certamente si potrebbe fare tanto di più – continua Pistorio – se le risorse infruttuosamente messe lì per il ponte venissero svincolate e utilizzate per le opere pubbliche necessarie all’infrastrutturazione dell’area dello stretto, per consentire un attraversamento stabile dei treni, e non solo di quelli rapidi e veloci, e per il completamento di importantissimi assi viari, quali la Modica-Gela e la Gela-Mistretta (la cosiddetta Nord-Sud), nonché per la messa in moto della procedura per la nuova Tangenziale di Catania. Servono urgentemente, tra l’altro, interventi concreti sull’efficientamento energetico rispetto al quale la nostra regione patisce un ritardo difficilmente recuperabile”.
Per quanto riguarda le ristrutturazioni, limitate a un solo anno e senza un valido supporto di regole a sostegno, rispetto alle quali il sindacato avrebbe potuto incidere ma non è stato consultato, “vengono giudicate troppo deboli e permeabili al malaffare – ancora Pistorio – con il rischio di incrementare lavoro nero e irregolarità. Sul fronte dei costi, la Fillea Sicilia denuncia i ritardi nei rimborsi del caro materiali previsti dal DL Aiuti per i lavori eseguiti tra fine 2024 e inizio 2025. Senza quelle compensazioni molte imprese siciliane non reggeranno. I cantieri stanno già rallentando e i ritardi nei pagamenti degli stipendi crescono”.
A pesare ulteriormente è la prospettiva che, dal 2026, gli extracosti dei materiali vengano scaricati sulle stazioni appaltanti. “Con molti Comuni siciliani in difficoltà finanziaria, se non già in condizioni di dissesto o di pre-dissesto – osserva Pistorio – questa scelta rischia di tradursi nel mancato completamento dei lavori o di consegnare a cosa nostra e agli usurai le redini di un intero comparto produttivo”.
E Pistorio torna sul tema: “La criminalità organizzata dispone di liquidità immediata e può sostituirsi al credito legale, rilevare imprese in difficoltà, influenzare subappalti e controllare la filiera. Ogni ritardo nei pagamenti – conclude il segretario generale della Fillea Cgil Sicilia – diventa un’occasione per i clan di inserirsi nel settore, approfittando della fragilità del tessuto economico siciliano. Pericolo simile a quello già vissuto negli anni Novanta”.




Tavolo tecnico sulla riserva Ciane-Saline, Lealtà&Condivisione: “Manca il Consorzio di Bonifica 10”

“Mancava uno degli attori fondamentali della vicenda Ciane Saline ieri al primo incontro di quello che sarà il tavolo tecnico sulla riserva: il Consorzio di Bonifica 10”. Il presidente di Lealtà&Condivisione, Carlo Gradenigo commenta così la prima riunione convocata dal presidente del Libero Consorzio Comunale di Siracusa, Michelangelo Giansiracusa. “Un tavolo (non il primo della storia di questi 41 anni di riserva) -commenta Gradenigo- al quale sono legate le speranze di rilancio di un luogo del cuore da troppo tempo abbandonato. Ma se da un lato fa ben sperare la presenza al tavolo del presidente della commissione regionale ambiente Giuseppe Carta e la massiccia partecipazione delle tante associazioni che da anni si occupano di riserve naturali e ambiente a Siracusa, dall’altra pesa ancora una volta l’assenza di uno degli attori fondamentali di questa vicenda qual è il Consorzio di Bonifica 10 di Siracusa, titolare dell’area della ex Centrale di sollevamento Mezza Botte, cuore pulsante e fulcro di qualunque progetto di riqualificazione dell’area della riserva”. Gradegino chiarisce che l’appunto mosso “non vuole essere critica ma suggerimento e appello a Giansiracusa ad estendere l’invito, per arrivare presto ad un accordo di programma tra Regione, Ex Provincia di Siracusa, Comune di Siracusa, associazioni e, appunto, Consorzio di Bonifica 10. Un’intesa di questo tipo- conclude Gradenigo- rappresenterebbe il primo fondamentale passo per poter condividere ed integrare competenze, risorse strumentali, umane ed economiche e dare luce al sogno di una riserva viva e protetta a due passi dalla città”.




Rifiuti. “Il contributo regionale per gli extracosti prova di fallimento”: Europa Verde ‘boccia’ il Comune

“Il contributo della Regione al Comune  per gli extra costi, così come la mancata assegnazione della premialità sono la conferma del fallimento della gestione dei rifiuti nel Comune di Siracusa”. La deduzione è di Salvo La Delfa, coportavoce di  provinciale di Europa Verde Siracusa – Alleanza Verdi e Sinistra (AVS). Il riferimento è al provvedimento con cui l’assessorato regionale ha ripartito 25 milioni di euro ai comuni siciliani. Al Comune capoluogo sono stati destinati circa 2.1 milioni di euro che l’amministrazione comunale ha sostenuto per il trasporto e conferimento nell’impianto Sicula Trasporti di Catania, nel periodo compreso tra gennaio e dicembre 2024.  “Sempre a fine novembre-fa notare La Delfa-  l’assessorato regionale ai rifiuti ha ripartito 20 milioni ai comuni siciliani che hanno raggiunto nel 2024 una percentuale non inferiore al 60%. Solamente sei comuni (tra cui quello di Siracusa) su 21 della provincia non sono riusciti ad accedere a questo contributo di premialità per la loro bassa percentuale di raccolta differenziata.  Una mancata premialità e un contributo alto, indice della situazione critica in cui il nostro comune viene a trovarsi. Secondo i dati riportati dall’Assessorato, nel 2024 il Comune di Siracusa ha conferito in discarica 28.838 tonnellate di indifferenziato. Il costo medio per tonnellata è di circa 380 euro che portano a quasi 11 milioni il costo che il Comune ha liquidato per il solo trasporto e conferimento dell’indifferenziato. Questa somma, aggiunta ai 17,6 milioni dell’appalto, porta il costo complessivo del servizio di igiene pubblica a più di 29 milioni di euro annui. Una somma enorme che ricade interamente sulle tasche dei siracusani onesti che pagano la Tari. Grazie al contributo regionale, per il 2024 il costo è stato sgravato di 2,1 milioni di euro”.L’esponente del partico ambientalista osserva che “se si vuole risparmiare l’unica possibilità è migliorare il servizio, ridurre la produzione pro-capite annua di rifiuti (520 Kg) e, soprattutto, aumentare la raccolta differenziata. Nel 2024 la percentuale per il Comune di Siracusa si è attestata al 51%, in stallo ormai da più anni a questo valore. Se per esempio raggiungessimo il 65%, di raccolta differenziata, come previsto dalla normativa e come tantissimi comuni con un numero di abitanti simile a Siracusa sono riusciti a fare-ipotizza La Delfa- ridurremmo di 8600 tonnellate la quantità di indifferenziato e di 3.3 milioni il costo di trasporto e conferimento, guadagnando anche con le premialità del sistema dei consorzi.Un obiettivo minimo, quello del 65%, che sarebbe alla portata del nostro Comune se solo si avviasse una seria e impegnata gestione dei rifiuti. Il mancato raggiungimento di questa percentuale non fa altro che certificare il fallimento nella gestione dei rifiuti su cui questa Amministrazione comunale è chiamata a rispondere”. Poi l’analisi dei dati degli anni precedenti, quando la città è passata in cinque anni “dall’8,05% del 2017 al 49,77% del 2021. Qualcosa, però, non ha funzionato in questi ultimi quattro anni, la percentuale di raccolta differenziata si è mantenuta sempre intorno al valore del 50% (50,42% nel 2022, 50,32% nel 2023, 51% nel 2024 e 53% a luglio 2025).E’ mancata una regia, un indirizzo politico, una gestione di tutto il processo, con Dec, assessori e Rup che si sono avvicendati. E’ mancato, per il commissariamento, nei primi tre anni e mezzo un consiglio comunale che nelle sue  funzioni potesse svolgere il suo ruolo di indirizzo e di controllo politico-amministrativo; è mancata la tariffazione puntuale, è mancata-conclude il coportavoce di Europa Verde Siracusa- una opinione pubblica, una informazione attenta, che potesse essere da sprono per l’Amministrazione comunale che negli ultimi tre anni ha dissipato tutto ciò che di buono era stato fatto negli anni precedenti, tradendo le aspettative di tanti siracusani che si aspettavano una maggiore e importante attenzione sulla gestione della differenziata.  Il contributo dell’Assessorato regionale per gli extra costi è una tantum, è stato possibile grazie ai fondi Pnrr. È un contributo che allevia ma non risolve i problemi della nostra gestione dei rifiuti. L’unica soluzione è quella di un impegno concreto da parte dell’Amministrazione comunale che, dati alla mano, è venuto a mancare in questi ultimi anni e continua ad essere ancora latitante”.




Cittadella dello Sport e Camposcuola, De Simone (FI) chiede chiarezza sulla sicurezza degli impianti

La sicurezza di campo scuola Pippo  Di Natale e della Cittadella al centro di una richiesta formale presentata dal consigliere comunale Damiano De Simone e indirizzata al sindaco, Francesco Italia perché faccia chiarezza. L’esponente di Forza Italia sollecita una maggiore trasparenza da parte dell’amministrazione comunale. De Simone chiede, nel dettaglio “la documentazione aggiornata relativa allo stato di agibilità e alle certificazioni di conformità del Campo Scuola “Pippo Di Natale” e della Cittadella dello Sport, compresi i certificati antincendio, elettrici e idrico-sanitari”. La richiesta è stata inviata anche al Comando provinciale dei Vigili del Fuoco, per competenza. “Promuovere lo sport significa prima di tutto garantire ambienti sicuri per chi li vive ogni giorno – spiega De Simone –. Le famiglie, gli atleti, le associazioni devono poter svolgere attività sportive in tutta serenità”. Il consigliere sottolinea che si tratta di un atto dovuto: “Non è polemica, ma responsabilità-chiarisce- Le strutture pubbliche non possono essere lasciate nell’incertezza, nel l’incuria a maggior ragione quando si ignora l’esistente per costruire nuovi impianti, sportivi in questo caso, puntando all’apparenza e non alla sostanza dell’azione amministrativa. Serve chiarezza, rispetto della legge e tutela della salute pubblica” – conclude il Consigliere Damiano De Simone.




Ciclone Apollo e incendi del 2023: ristori per chi ha subito danni a Siracusa

Dovrebbero essere liquidati entro pochi mesi gli importi dovuti ai cittadini siracusani che hanno subito danni a causa del Ciclone Apollo del 2021. Il tema è stato affrontato ieri in consiglio comunale, attraverso un’interrogazione che vedeva come primo firmatario Ivan Scimonelli di “Insieme”. A seguito di quell’ondata di maltempo la Regione ha riconosciuto lo stato di emergenza anche per Siracusa, stanziando i relativi fondi da ripartire sulla base delle istanze presentate dai privati e dalle imprese. La gestione delle istanze è stata affidata dal settore Protezione Civile. Il primo passaggio fu la creazione di un formulario che quanti ritenevano di aver subito danni hanno compilato, presentando la relativa istanza. Ad alcuni sarebbe stato accreditato agli inizi di quest’anno l’importo spettante. La maggior parte dei cittadini e delle imprese destinatarie di ristoro dei danni subiti, tuttavia, rimane ancora oggi, a distanza di quattro anni, in attesa. Ad entrare nel dettaglio è stato il dirigente del settore Protezione Civile, Enzo Miccoli. “La Regione- ricorda- ha preannunciato nel 2024 l’ok al finanziamento richiesto, dopo la fase precedente dedicata alla raccolta della documentazione necessaria. I primi fondi sono arrivati quest’anno- ha aggiunto- Si trattava di 46 mila euro, che rappresentano il 20,7% della somma complessiva richiesta dal Comune, pari a 930 mila euro. Questa formula- ha puntualizzato – che la Regione chiama liquidazione, dal punto di vista contabile si traduce in disponibilità di fondi che dà all’amministrazione comunale la possibilità di liquidare per quella somma gli importi spettanti ai cittadini che hanno subito danni e sostenuto per questo le relative spese”. All’appello mancano ancora oltre 800 mila euro. “Lo scorso luglio- spiega Miccoli- la Regione ha inviato ai nostri uffici una comunicazione che possiamo definire una sorta di promessa di finanziamento, con cui si annuncia che i restanti 870 mila euro sono pronti ma che saranno accreditati al termine di alcune pratiche che completeranno le istruttorie”. In queste settimane, dunque, sarebbe in corso quello che dovrebbe essere l’ultimo passaggio previsto, che consiste anche in una scrematura delle istanze presentate. Tra i requisiti, infatti, figura anche quello che dispone che la spesa per il danno subito debba essere stata effettuata prima di una certa data. Sulla base di questo alcune domande rimarrebbero fuori dalla possibilità di ottenere i fondi a ristoro del danno subito. Inizialmente si parlava di 50 privati e 15 aziende. “Stiamo facendo di tutto- ha assicurato Miccoli- per accelerare quanto possibile i tempi”. L’assessore Sergio Imbrò ha ribadito che “il lavoro è stato alacre da parte degli uffici”. Ha, inoltre, annunciato una novità che riguarda anche un’altra fetta di cittadini che hanno subito danni a causa di eventi imprevisti, nel caso specifico per gli incendi che nel 2023 hanno devastato il territorio. “Siracusa- ricorda – era stata inizialmente estromessa dalla possibilità di ottenere i contributi regionali per mitigare i danni subiti. Il Comune si è appellato e- notizia di questi giorni- abbiamo avuto ragione e ottenuto il “via libera”. Questo significa che parte di quegli incendi saranno riconosciuti in termini di danni”.