“Ascensore rotto da giorni, io paraplegica costretta a strisciare per le scale: il Comune intervenga”

Da circa dieci giorni costretta a vivere una situazione umiliante, dolorosa, insopportabile. Antonia ha 48 anni,è paraplegica dalla nascita. Si muove esclusivamente in carrozzina, sia dentro casa, sia – a maggior ragione – quando deve uscire. Succede spesso, soprattutto per sottoporsi a frequenti visite mediche e alle terapie che le sono necessarie per migliorare quanto più possibile la sua condizione e di conseguenza la qualità della sua vita. Tutto ben collaudato. Un episodio che per molti non ha nessuna particolare rilevanza ed è al massimo un gran fastidio, si è però trasformato per lei in un vero e proprio incubo. L’ascensore del palazzo popolare in cui vive in via Rizza, di proprietà del Comune, si è guastato “ e nessuno, a distanza di parecchi giorni, ha ancora fatto nulla per ripararlo”. Per Antonia l’ascensore fuori uso rappresenta un problema enorme. “Per uscire da casa sono stata costretta a trovare soluzioni estreme: strisciare per terra, scalino dopo scalino, per raggiungere l’uscita- racconta- e poi cercare aiuto come ho potuto per tornare a casa. Non immaginate quanto possa essere umiliante una situazione del genere. In altri casi -continua a raccontare- mia madre, che ha 67 anni e problemi di salute, ha dovuto prendermi in braccio. Non è giusto che una persona sia sottoposta a tutto questo. Chiedo all’amministrazione comunale di adoperarsi subito. Quelle tre rampe rappresentano per me un ostacolo terribile, barriera fisica e ferita inferta alla mia dignità”. Nel palazzo vivono anche degli anziani. “Anche alcuni di loro hanno difficoltà a muoversi- puntualizza Antonia- e avvertono come me la necessità che venga ripristinato il servizio. Credo di aver sopportato già fin troppo-conclude Antonia- non è giusto che i miei diritti vengano calpestati. In caso di mancato riscontro, dovrò farli valere nelle sedi opportune ma mi auguro che non si arrivi a tanto e che il Comune si accorga di me e del mio piccolo calvario”.




Consiglio comunale, Cavallaro nuovo capogruppo di Fratelli d’Italia

Paolo Cavallaro nuovo capogruppo di Fratelli d’Italia in consiglio comunale. Prende il posto di Paolo Romano che, dopo l’elezione a coordinatore cittadino del partito, ha rassegnato le proprie dimissioni dal ruolo di capogruppo in seno all’assise.
“Ritengo opportuno-ha spiegato Romano- nell’ottica di un rinnovato impegno politico e organizzativo sul territorio, dedicarmi pienamente al nuovo incarico, lasciando spazio a nuove energie nel ruolo di Capogruppo in aula consiliare. A Paolo Cavallaro auguro buon lavoro, certo che saprà rappresentare con determinazione e coerenza le istanze del gruppo consiliare di Fratelli d’Italia”. Il nuovo capogruppo ha espresso parole di ringraziamento.
“Sono certo che insieme – ha detto Cavallaro- entrambi dalle forti radici della destra sociale, aiuteremo il partito verso un miglior radicamento per dare risposte alle tantissime esigenze della collettività e del territorio, soltanto promesse da un’amministrazione comunale che, sin dal giorno dopo le elezioni, vede decrescere il consenso tra la gente e accrescere il numero di consiglieri in maggioranza. Continueremo a portare i nostri suggerimenti all’ amministrazione dai banchi dell’opposizione, con coerenza, con rispetto-aggiunge Cavallaro. ma con altrettanta fermezza, pronti ad accogliere nel gruppo coloro che non accettano la narrazione del “va tutto bene” e, condividendo le linee politiche di Fratelli d’Italia, vogliono sedere nei banchi dell’opposizione per costruire un’ alternativa seria e credibile di governo della città”.




Rogo dei camper: colletta per ricomprare il ‘quartier generale’ di un artista di strada ma un’idea cambia tutto

Dietro e dentro un fatto di cronaca ci sono le persone, le loro vite. L’incendio di sabato mattina in Riva Nazario Sauro ha coinvolto quattro mezzi: un camper pesantemente danneggiato, un altro raggiunto dalle fiamme, un’auto, un furgone, da cui potrebbe essersi originato il rogo. Il camper che almeno esternamente pare essere rimasto praticamente carbonizzato era di Franse Sefran, artista di strada siracusano molto amato in città (e fuori). Chi lo conosce sa che quel camper era per lui preziosissimo, a prescindere dal valore commerciale. Era il suo ‘quartier generale’, per certi versi il simbolo della sua particolare scelta di vita, il suo rifugio mobile. Non viveva lì, ha una casa. Ma vi trascorreva tantissimo tempo, spesso in viaggio e soprattutto, all’interno, si trovava tutta l’attrezzatura da spettacolo che utilizza per lavorare. Franse non usa verbi al passato però. La speranza lo anima e spera che il veicolo si possa in qualche modo riparare, riverniciare, rimettere in sesto per ripartire, in una stagione che è quella in cui di solito, complici le festività ed i relativi ponti, gli artisti di strada possono lavorare di più. “Quando ho saputo dell’incendio- racconta- sono rimasto inizialmente sotto shock. Una giornata terribile, in cui inizialmente mi sono sentito perso. Il mio camper ha anche un nome, Mario, con me da 12 anni, a tutti gli effetti un membro della compagnia, con cui ho condiviso momenti indimenticabili. Con Mario è andata bruciata gran parte dell’attrezzatura da spettacolo. Sarà dura riprendersi da questo brutto colpo- scriveva Franse sulla sua pagina Facebook poco dopo l’incendio- ma anche questa sfida sarà affrontata con determinazione”. Le sue parole non sono passate inosservate. Ramzi Harrabi ha lanciato un’iniziativa attraverso i social: “una raccolta fondi per aiutare Franse Sefran a rimettersi in piedi e a continuare a seminare sorrisi”.
Franse, però, vorrebbe trovare un modo per trasformare “quello che è successo in qualcosa di buono”. Difficile immaginarlo, “ma non riesco ad avere rabbia- prosegue Sefran- Il mio camper è stato coinvolto in un incendio partito da un altro mezzo ma il proprietario di quel veicolo ha a sua volta subito un danno importante, che interrompe i suoi piani di vita. Occorre pensarci”.
Dalla mera raccolta fondi, quindi, Franse passa all’idea di qualcosa di più grande. “Potremmo organizzare eventi, con spettacolo, musica, intrattenimento, il cui ricavato potrebbe andare anche all’artigiano australiano il cui furgone è andato distrutto- immagina- Si vocifera che abbia rischiato la morte, è rimasto ustionato, anche se per fortuna lievemente. Sono molto dispiaciuto anche di questo. Non possiamo piangerci addosso. Si deve andare avanti e forse so come”. Franse parla di un progetto, un sogno, che condivide con un amico. “Potremmo organizzare eco-feste, in cui il biglietto per partecipare sia magari un albero da piantare, selezionando aree degradate, che hanno bisogno di tornare a vivere, a respirare”. Si augura che l’assicurazione possa risarcirlo e che la ripartenza possa essere meno difficile di quello che al momento sembra e nel frattempo guarda al futuro, con la convinzione che dalle ‘ceneri’ del suo camper possa nascere qualcosa di migliore, non solo per sé.




Dazi, quali ricadute per Siracusa? CNA: “Occhio al Petrolchimico, urgente incentivare gli investitori”

“A Siracusa pesa e peserà molto di più dei dazi USA la prospettiva sul futuro degli impianti industriali del polo petrolchimico che determina pesantemente i processi di import ed export del territorio e di tutta la Sicilia”.
Chiara la disamina di CNA Siracusa alla luce dell’introduzione dei dazi Usa. Il segretario provinciale, Gianpaolo Miceli parte da una premessa.
“In Sicilia -spiega – importiamo dagli USA quasi 1,2mld di beni pari a quasi il 10% del totale delle importazioni. Esportiamo 840mln di euro pari all’8,5% del totale.
È evidente che il saldo commerciale in Sicilia è negativo per un plus di importazioni di natura spesso di chimica e prodotti industriali (Libia, Azerbaijan, Kazakistan su tutti)”. Entrando nel dettaglio dell’economia locale, secondo Miceli- a Siracusa pesa e peserà molto di più dei dazi USA la prospettiva sul futuro degli impianti industriali del polo petrolchimico che determina pesantemente i processi di import ed export del territorio e di tutta la Sicilia.
Tuttavia -prosegue il segretario della CNA- esiste un segmento crescente di produzioni agroalimentari di qualità che hanno proprio gli Stati Uniti come destinazione preferita e non hanno minimamente alcuna prospettiva di delocalizzazione degli stabilimenti. Questi, anche eticamente legati al territorio, andrebbero anche supportati nell’accesso a nuovi mercati.
In minima parte poi c’è un segmento di componentistica meccanica a servizio di altre aziende del nord ed europee che già da mesi risentono delle difficoltà esplose in Germania ma non impattano in maniera significativa nei saldi finali”.
Miceli fa notare un aspetto fondamentale, che ritiene meriti la massima attenzione. “Il territorio continua a esportare prodotti finiti ed ha forti pressioni per spostare investimenti all’esterno-dice il rappresentante di CNA Siracusa- Questa è un’altra chiave da osservare e su cui lavorare, incentivare non solo gli investitori esteri in Sicilia ed a Siracusa ma rendere attrattivo il territorio anche per le imprese locali che, diversamente, crescendo dimensionalmente potrebbero cedere alle sirene estere pur non essendone in linea di principio attirate”.




Vigili del Fuoco, l’allarme della Fp Cgil: “Poco personale, popolazione a rischio”

“Una grave carenza di personale Capo Reparto e Capo Squadra al Comando provinciale dei Vigili del Fuoco di Siracusa, così la popolazione è a rischio”.
La FP CGIL di Siracusa, con il segretario generale della Funzione Pubblica, José Sudano e il coordinatore provinciale Sebastiano Azzaro segnalano una situazione grave,in cui a fronte di una dotazione teorica di 92 unità Capo Reparto e Capo Squadra terrestri organizzata su 4 turni e 6 sedi terrestri, il comando reale conta 55 unità, incluse quelle sospese dal soccorso per perdita temporanea o definitiva dell’operatività.La carenza è quindi di 37 unità.
“Questo è un territorio in cui, oltre agli aspetti ordinari, si rende necessaria una particolare attenzione a rischi sismici, idrogeologici, industriali-spiegano Sudano e Azzaro- Il venire meno di tali figure importanti aumenta significativamente il carico di lavoro, pregiudicando, a volte, l’incolumità delle squadre ed anche quella dei cittadini a cui si presta il soccorso”.
Il corso per Capo Squadra, inoltre, sarebbe stato avviato soltanto nei giorni scorsi, con un ritardo di 15 mesi rispetto al previsto. “I partecipanti- aggiungono i due sindacalisti- sono stati sottratti al personale dei vigili del fuoco, aggravando ulteriormente la carenza di 12 unità, tra i quali 4 autisti di mezzi di soccorso”.
Sudano e Azzaro avvertono “che le soluzioni alla grave carenza di personale che giungono dall’Amministrale Centrale sono inadeguate. Se a questo si aggiunge che, con la ferma contrarietà della Fp Cgil, il Governo nazionale ha rinnovato il Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro dei Vigili del Fuoco con risorse insufficienti-concludono i rappresentanti della Fp Cgil- chiedendo di lavorare di più attraverso il lavoro straordinario, per guadagnare il giusto, dobbiamo denunciare che chi rischia davvero di più sono i cittadini, oltre ai lavoratori che si sacrificano per l’assolvimento dei doveri soccorso alla popolazione”.




Giornata per la consapevolezza sull’autismo:al Liceo Corbino confronto sui bisogni educativi

Un confronto per discutere di inclusione, favorire una maggiore comprensione dell’autismo e riflettere sui bisogni educativi di ragazzi e ragazze. Il liceo scientifico e delle scienze umane Orso Mario Corbino, in collaborazione con l’Università Kore di Enna, organizza un seminario di studio in occasione della Giornata mondiale per la consapevolezza sull’autismo, mercoledì 2 aprile.

Il profilo di funzionamento” è il tema centrale del dibattito in programma a partire dalle 15,30 nell’aula magna dell’istituto diretto da Carmela Fronte. Sarà proprio il dirigente scolastico dello storico liceo siracusano ad aprire il seminario organizzato con l’obiettivo di favorire il dibattito sui disturbi dello spettro dell’autismo, su come favorire l’integrazione e il coinvolgimento di ragazzi e ragazze e, più in generale, su come tenere alta l’attenzione su un tema così delicato e importante.

Il programma del seminario prevede un’introduzione da parte della professoressa Marinella Muscarà, direttrice del Dipartimento di Studi classici, linguistici e della formazione dell’Università Kore di Enna e componente del Gruppo di lavoro interistituzionale dell’Ufficio scolastico regionale Sicilia.

A seguire è prevista la relazione del professor Serafino Bruno, associato di Psicologia clinica del Dipartimento di Medicina e Chirurgia dell’Università Kore di Enna e direttore dell’UOC di Psicologia dell’IRCCS di Troina, su “Il profilo di funzionamento, un modello operativo tra approccio bio-psico sociale e bisogni educativi”.

A chiudere il seminario la dottoressa Carmela Tata, Garante delle persone con disabilità, Dirigente di Neuropsichiatria infantile dell’ASP di Siracusa e componente del Gruppo di lavoro interistituzionale dell’Ufficio scolastico regionale Sicilia.

L’incontro sarà trasmesso anche in modalità streaming. Per richiedere il link di accesso, inviare una mail a info@liceocorbinosiracusa.com




Isole ecologiche alla Borgata e in piazza Adda: pronte mercoledì, via quelle di via Elorina

Isole ecologiche anche alla Borgata e nella zona di Piazza Adda.
Saranno posizionate mercoledì, secondo una decisione assunta dall’assessorato all’Igiene Urbana, retto da Salvo Cavarra, per rispondere ad una richiesta che, per certi versi a sorpresa, parte dai residenti della zona centrale della città, poco motivati a raggiungere le postazioni inizialmente alle allestite in via Elorina, nell’area degli uffici della Protezione Civile e di Mobilità e Trasporti.
Saranno proprio quelle due isole ecologiche ad essere trasferite rispettivamente in via Cuma e in via Aniene. Luoghi scelti con precisi obiettivi e pensando a specifiche utenze.
“Quando abbiamo avviato la sperimentazione- spiega l’assessore Cavarra- avevamo annunciato che dopo il primo mese, alla luce dei risultati che avremmo ottenuti, avremmo eventualmente corretto il tiro. A febbraio abbiamo racconto con le isole ecologiche circa 12 mila chili di differenziata, peraltro perfetta, pulitissima. Un dato davvero incoraggiante”. Lo è stato in effetti meno quello delle postazioni di via Elorina, con 851 chili di rifiuti raccolti. Una differenza abissale rispetto a quanto è accaduto nelle postazioni di via Augusta, che in un mese hanno raccolto 7.419 chili di differenziata. “Il nostro check, in effetti- prosegue l’assessore Cavarra -ci ha portati ad individuare postazioni più comode per i cittadini che abitano nell’area centrale della città e per specifiche utente. La postazione di piazza Adda potrà raccogliere la differenziata dei grandi condomini e degli uffici comunali che si trovano in quella zona. In via Cuma, invece, potranno andare, oltre ai residenti della Borgata, anche quanti, dai B&B e dalle case vacanza di Ortigia, uscendo dal centro storico, potranno conferire in maniera ordinata e proficua i loro imballaggi”. Non è solo una speranza, ma un obiettivo preciso, tanto che in questi giorni stanno partendo della lettere, che l’assessorato all’Igiene Urbana sta inviando ai gestori di queste strutture ricettive, con cui si chiede loro di indirizzare in questo senso il personale che si occupa delle pulizie degli alloggi gestiti.
Intanto arriva un chiarimento. “Le isole ecologiche pesano i rifiuti e, anche se non si è in possesso dell’app gratuita da scaricare, il conteggio viene effettuato e il contribuente potrà poi usufruire della relativa scontistica, esattamente come succede nel Ccr di Targia, quindi con una prima decurtazione dell’importo della parte variabile della Tari al raggiungimento dei 100 chili e, al raggiungimento dei 200 chili, con lo sconto del 40 per cento (sempre riferito alla parte variabile). Per ottenere il codice univoco con cui scaricare l’app Waper, occorre compilare l’apposito modulo e inviare la richiesta a igieneurbana@comune.siracusa.it corredata da copia del documento di riconoscimento e codice fiscale.
Tornando ai risultati ottenuti nel primo mese di attivazione delle isole ecologiche, l’accoglienza più tiepida è stata quella dei residenti di Cassibile: poco più di 500 chili di rifiuti depositati nella postazione del quartiere periferico. A Belvedere i chili di differenziata conferiti nell’isola ecologica posizionata sono stati 900 circa, come in via Italia 105.Sono stati, invece, 1.387 i chili conferiti in viale Epipoli.




Esami istologici,in provincia 25 giorni per gli esiti. Caltagirone: “Avremo un alert per ogni esame”

Una media di 20/25 giorni per il risultato di un esame istologico in provincia di Siracusa. Dopo il caso di Trapani, la Regione avrebbe avviato un’indagine conoscitiva, attraverso cui ad ogni Asp siciliana l’assessorato alla Salute ha chiesto di conoscere le tempistiche medie di comunicazione degli esiti ai pazienti. Se a Trapani si lavora all’ipotesi di affidamento del servizio ad una società privata, con l’obiettivo di garantire circa 2 mila vetrini al mese, l’Asp di Siracusa si starebbe ponendo un obiettivo diverso. Ne parla il direttore generale Alessandro Caltagirone. “Non entro nel merito della situazione che si è venuta a creare a Trapani- premette il general manager- perché non ne conosco i termini e le cause. Certamente- aggiunge Caltagirone- il caso trapanese ha determinato un’occasione per l’assessorato per avere un quadro chiaro della situazione in Sicilia. Ci è stata, quindi, posta una domanda e abbiamo risposto che ci attestiamo tra i 20 e i 25 giorni come tempo medio per la disponibilità del risultato istologico. Significa che siamo all’interno del range previsto- dice ancora Caltagirone- ma le medie ti forniscono una visione che può non corrispondere con il caso singolo, per il quale è possibile che si determini un ritardo”. Una puntualizzazione a cui Caltagirone fa seguire l’annuncio di un’intenzione. “Abbiamo deciso di lavorare (e stiamo lavorando), quindi, ai ritardi singoli. Metteremo in campo degli alert per i medici dell’Anatomia Patologica, un sistema che possa avvertire che si è prossimi al ritardo, per singolo esame istologico, così da restare nell’ambito delle medie previste”.
In tema di liste d’attesa per le prestazioni sanitarie, invece, il direttore generale dell’Asp fa notare un aspetto di cui occorre tenere conto. “Il problema è italiano- dice- per dare risposte corrette alla collettività, gli organici dei medici devono essere robusti. Se ci troviamo, invece, alle prese con una carenza corposa, dovuta ad un difetto di programmazione, e possiamo contare sul 60 per cento della dotazione prevsita,è evidente che le risposte non possano essere garantite come si farebbe nel caso in cui la dotazione organica fosse al 100 per cento. In provincia di Siracusa abbiamo fatto tanto per smaltire l’arretrato, ma il problema si pone anche per il quotidiano. Del resto, più risposte diamo, più i cittadini prenotano e le liste d’attesa tornano ad allungarsi”.




Elezioni provinciali, i “paletti” del Mpa sulla candidatura di Daniele Lentini

Sembra giocarsi su due nomi la partita nel Centrodestra siracusano relativa alla scelta del candidato alla presidenza della Provincia. Se “Noi Moderati”, attraverso il vicepresidente regionale Peppe Germano ha ufficializzato la volontà di sostenere Daniele Lentini, sindaco di Francofonte, il Mpa mette alcuni puntini sulle “i” attraverso il presidente del consiglio comunale di Siracusa, Alessandro Di Mauro. “L’Mpa-premette l’esponente autonomista- non ha ancora scelto nessun candidato, ma da partito moderato, non solo nel nome, vorrebbe creare una coalizione che ancora non è definita ma che possa essere allargata, attraente e che possa includere più forse politiche possibile al fine di rilanciare in maniera collegiale la nostra provincia”. Un preambolo che contiene, tra le righe, una provocazione alla forza politica di Saverio Romano.
“Abbiamo scoperto dalla stampa- prosegue Di Mauro- della candidatura di Daniele Lentini e da un’intervista del sindaco, Francesco Italia, della disponibilità di Michelangelo Giansiracusa, sindaco di Ferla. Da presidente del consiglio comunale di Siracusa e facendo parte della maggioranza che sostiene Italia -prosegue- non posso che apprezzare le qualità umane e politiche di Giansiracusa. Al contempo, non posso non essere allineato a quelle che sono le disposizioni del partito, nel caso in cui il tavolo del centrodestra indicasse la candidatura a “Noi Moderati”. Un’ipotesi che secondo Germano sarebbe, invece, già certezza e che, al contrario, Di Mauro non ritiene affatto tale. L’accordo complessivo della coalizione si gioca sui diversi tavoli delle province siciliane e si baserà anche sui “numeri” e sul peso politico di ciascuna forza in ciascun territorio. Un dialogo che si sta mostrando abbastanza difficoltoso, a poco più di un mese dall’appuntamento elettorale del prossimo 27 aprile.
“Noi Moderati”, a sostegno della candidatura di Lentini, sostiene che non sia possibile, per non far venir meno l’autorevolezza della coalizione, agire in un modo ad Enna e in un altro, senza tener conto di quanto deciso dai vertici regionali, a Siracusa. Dichiarazioni a cui il presidente del consiglio comunale di Siracusa replica dicendo che “nel caso in cui l’Mpa dovesse avere Enna, non capiamo quale sarebbe la contro partita politica da scambiare con Noi Moderati, in quanto il nostro movimento nella provincia di Siracusa è determinante, rappresentato da 1/3 dei consiglieri comunali della provincia, con il voto ponderato, mentre “Noi Moderati” ad Enna non conosciamo quanti decimi o centesimi in percentuale potrebbe scambiare con noi. Auspichiamo- dice ancora l’esponente autonomista- che al tavolo del Centrodestra si proponga una ripartizione adeguata. Non abbiamo nulla in contrario sull’eventuale candidatura di Daniele Lentini, amministratore di ottimo livello che chiaramente ha voglia di dimostrare di poter fare un buon lavoro anche per la nostra provincia”. Germano, invece, avrebbe espresso delle perplessità sulla possibilità di sostenere la candidatura di Giansiracusa, sottolineandone le qualità ma anche la non appartenenza al Centrodestra.




No al Ccr Lauricella, i residenti costituiscono il Comitato Monsignori: “Possibili azioni legali”

Si è costituito ufficialmente al termine della prima assemblea, nella tarda serata di ieri, il nuovo Comitato di quartiere “Monsignori”, composto dai residenti della zona alta della città che in queste settimane stanno protestando contro la realizzazione del Ccr Lauricella. Nella sala parrocchiale del Sacro Cuore si sono dati appuntamento un centinaio di cittadini. Del direttivo del nuovo comitato fanno parte: Giuseppe Pisasale, presidente, Giuseppe Carnazzo, suo vice, Giancarlo Barca, segretario, i consiglieri Alberto Frontino, Giuseppe Saccuzzo e Riccardo De Luca ed infine il tesoriere Danilo Intelisano. “Obiettivo principale del comitato- spiega il direttivo-è rappresentare in modo ufficiale e legale le istanze dei residenti, soprattutto
opporsi fermamente alla realizzazione del Centro Comunale di Raccolta (CCR) in via Monsignor Gozzo e via Monsignor Lauricella”. L’assemblea di ieri è stata l’occasione per ribadire le ragioni del no. “Il CCR-tornano a spiegare i residenti- verrebbe costruito in un’area urbanisticamente non idonea (classificata come S1, destinata a scuole e asili nido).L’impatto negativo sulla qualità della vita sarebbe enorme: traffico pesante, odori sgradevoli, rischio incendi e svalutazione degli immobili. L’Amministrazione -l’accusa del comitato “Monsignori”- non ha rispettato le promesse fatte ai cittadini e non ha fornito nessun documento ufficiale che giustifichi questa scelta”. Il comitato ritiene di poter colmare, con la propria attività, una lacuna emersa in questi mesi, quando le “richieste dei cittadini sono state ignorate. Saranno adesso rappresentate le necessità del quartiere in maniera univoca”. Il nuovo organismo ha chiarito l’intenzione di collaborare “con l’amministrazione comunale per la riqualificazione delle aree abbandonate, in una zona abbandonata all’incuria da oltre 10 anni”. A questo proposito parte la richiesta di “interventi concreti, per migliorare i servizi, il decoro urbano e la sicurezza della zona. Diciamo basta alle mancate risposte: il Comune deve ascoltarci e rispondere con chiarezza alle nostre richieste”. Il comitato non esclude la possibilità di portare avanti azioni legali ed istituzionali per fermare la realizzazione del Ccr. In realtà, che il centro comunale di raccolta di via Lauricella non debba farsi è stato dichiarato anche dal sindaco, Francesco Italia. Ad oggi, tuttavia- motivo di preoccupazione dei residenti -non sarebbero stati prodotti documenti in merito e l’impresa aggiudicataria avrebbe apposto i cartelli di inizio cantiere”.