“Il tetto ci cade in testa, subito i lavori”, Quintiliano in piazza: studenti e insegnanti insieme

Alta la partecipazione alla protesta organizzata dagli studenti del liceo polivalente Quintiliano, che questa mattina sfilano in corteo per chiedere l’avvio dei lavori di riqualificazione e di efficientamento energetico fermi al palo da 4 anni, nonostante un finanziamento di circa 3 milioni di euro di cui sembra non si abbia più notizia. Una vicenda burocratica complessa, che vede coinvolte da una parte la Regione, dall’altra il Libero Consorzio Comunale. Traffico paralizzato da viale Teracati fino alla zona Umbertina. Alunni e insegnanti si sono dati appuntamento davanti al campo scuola Pippo Di Natale e in corteo sfilano verso il palazzo dell’ex Provincia di via Malta, dove la delegazione dei rappresentanti degli studenti e della Consulta chiederanno di incontrare i dirigenti dei settori competenti in materia (il V ed il IX). Nel 2018, all’interno del plesso centrale di via Tisia, si verificò il distacco di materiale dal soffitto. Da allora, nonostante tutte le rassicurazioni fornite nel tempo e nonostante la rete contenitiva apposta all’interno, nulla è concretamente accaduto, nonostante dal punto di vista burocratico ci siano stati diversi passaggi, nessuno dei quali ha condotto all’avvio dei necessari interventi. Gli studenti chiedono finalmente una soluzione, una scuola sicura, il riconoscimento dei loro diritti ed in questo hanno il supporto della dirigenza scolastica. La dirigente, Simonetta Arnone sarà con loro durante l’incontro previsto in tarda mattinata con i funzionari dell’ex Provincia. Nel tempo, la vicenda è stata affrontata anche da alcuni deputati regionali siracusani, con interrogazioni che, ad ogni modo, non hanno sbloccato l’impasse.




Strade “colabrodo”, servizio di rattoppo insufficiente: il Comune chiede più squadre di operai

Non sembra soddisfare ancora le necessità della città il servizio di rattoppo delle buche riaffidato di recente dal Comune ad una ditta specializzata che, secondo indicazioni dell’amministrazione comunale, si occupa delle riparazioni stradali attraverso l’utilizzo di una piastra riscaldante. Numerose le segnalazioni di problemi riscontrati da utenti sul manto stradale, pressoché ovunque e, in alcuni casi, anche con pregiudizio per la sicurezza, soprattutto di conducenti di mezzi a due ruote e pedoni. L’assessore Enzo Pantano, secondo indiscrezioni, avrebbe battuto i pugni sul tavolo, chiedendo all’impresa di rispettare una garanzia fornita in sede di affidamento del servizio, quando sarebbe stato assicurato che, vista la complessa situazione, per i primi mesi di attività, sarebbero state utilizzate due squadre, così da poter coprire un numero più alto di buche, fino a quando le necessità sarebbero state più “ordinarie”. In realtà la squadra impiegata fino ad oggi sarebbe stata unica, con un territorio vasto su cui intervenire e migliaia di buche ad attendere. Questa mattina, ad esempio, gli operai starebbero intervenendo in Traversa San Corrado, zona esterna al centro urbano, nei pressi del passaggio a livello di Santa Teresa, abitata tutto l’anno e che sarebbe da tempo in attesa di un rifacimento completo del manto stradale, diventato ormai impercorribile. I toni questa mattina sarebbero stati alti. Da una parte le richieste dell’amministrazione comunale, dall’altra le ragioni della ditta. Da lunedì, secondo quanto emerso, le squadre impiegate in città dovrebbero davvero essere due.
La riparazione delle buche sulla pavimentazione stradale avviene attraverso la piastra riscaldante ad infrarossi, seguita dalla miscelazione del materiale riciclato, con l’aggiunta di additivo rigenerante, di emulsione bituminosa, di conglomerato bituminoso a caldo tramite termocontenitore (hotbox), cui seguono “paleggiamento e compattazione” dell’intervento.
L’elenco delle strade su cui intervenire viene costantemente aggiornato, soprattutto dopo le giornate di pioggia, quando il numero delle buche aumenta sensibilmente.
In media, ad oggi sarebbero assicurati circa dieci interventi al giorno. Pochi rispetto alle esigenze. Raddoppiandone il numero, la situazione potrebbe essere tenuta maggiormente sotto controllo.




Terrauzza-Murro di Porco, niente manutenzione da oltre 10 anni: l’ex Provincia prova ad accelerare i tempi

Era lo stesso Libero Consorzio Comunale a scrivere lo scorso maggio che sulla strada provinciale 110 Terrauzza-Isola-Capo Murro di Porco “non si effettuano lavori di manutenzione straordinaria del manto stradale e della segnaletica da oltre 10 anni e che attualmente lo stato dei lavori non dà sufficienti garanzie di sicurezza stradale per mancanza di rispetto dei limiti di velocità imposti”. Una strada con affossature, buche, criticità varie, come evidenziato al termine degli svariati sopralluoghi effettuati. Sarebbero stati censiti 50 punti critici, tra affossature, avvallamenti sporgenze correlate con i sottoservizi comunali. Il tema torna al centro dell’attenzione dell’ex Provincia, che in passato aveva ipotizzato la necessità di uno stanziamento di circa 300 mila euro per svolgere gli interventi necessari “al fine di rendere più sicura una delle strade maggiormente frequentata tutto l’anno”. Nel dettaglio,si tratterebbe di “rimozione, mediante fresatura, dell’asfalto e sostituzione dello stesso con materiale miscelato a caldo. Nei tratti dove il tappeto stradale risulta usurato-le previsioni dei tecnici del Libero Consorzio-si procederà con il ripristino del manto d’usura (tappetino spessore cm. 4) previa applicazione di emulsione bituminosa che precede la stesa del conglomerato a caldo, per migliorare e garantire adesione e perfetto ancoraggio del nuovo strato al sottostante. Gli interventi sulla pavimentazione saranno completati dal rifacimento della segnaletica orizzontale mediante la spruzzatura di vernice pre-miscelata rifrangente.
Fin qui le previsioni relative al da farsi, ma non al quando. I fondi richiesti,infatti, non sono ancora stati trasferiti. Si tratterebbe di 700 mila euro complessivi, che dovrebbero includere interventi di viabilità per la manutenzione straordinaria anche lungo la strada provinciale 23 Palazzolo-Giarratana. L’ente ha comunque deciso di accelerare, per quanto possibile, i tempi relativi alla definizione della progettazione, anche in considerazione della carenza di personale disponibile. Per abbreviare la tempistica- spiega una determina firmata nei giorni scorsi dal dirigente del settore Viabilità, Giovanni Grimaldi- è necessario attivare le procedure”. Il Rup, responsabile unico del procedimento, sarà lo stesso dirigente.




Liste d’attesa, medici, il Pnrr ed il Pronto Soccorso: intervista con Alessandro Caltagirone

Alessandro Caltagirone taglia il traguardo dei primi 12 mesi alla guida dell’Asp di Siracusa. Secondo alcuni osservatori esterni, il suo piglio manageriale ispirato dall’esperienza ingegneristica ha dato vita ad un nuovo corso nella gestione della sanità pubblica siracusana. I problemi, tanti, rimangono ma l’approccio verso una possibile soluzione pare, in effetti, aver imboccato strade precise. “Sono molto soddisfatto”, esordisce in diretta su FMITALIA. “Possiamo migliorare e infatti più che dei risultati mi dico soddisfatto del percorso fatto in questo anno. Siamo ancora ad un livello intermedio, giusto porsi obiettivi molto più ambiziosi. Il mio approccio è abbastanza ingegneristico, tento di creare una base larga e solida. Poi si può costruire sopra”.
Un esempio? Il nuovo Pronto Soccorso dell’Umberto I. “E’ stato fatto un grande intervento, perchè abbiamo riorganizzato tutto quello che ruota intorno al delicato reparto: posti letto, turn over, radiologia, laboratori… Gli indicatori ci dicono che abbiamo ridotto del 30 per cento il tempo medio di permanenza al Pronto Soccorso. Vuol dire che sta funzionando meglio anche tutto l’importante contorno”. Anche la Regione si è accorta delle performance in miglioramento, al netto di alcuni casi limite con ore e ore di attesa lamentate dai pazienti. L’assessorato regionale alla Salute ha richiesto all’Asp di Siracusa il know-how relativo al sistema di monitoraggio che – attraverso un link – permette di seguire l’andamento clinico del congiunto in Pronto Soccorso, nel rispetto della privacy. Il progetto siracusano è piaciuto così tanto che ora la Regione vuole replicarlo in tutte le altre realtà ospedalieri siciliane.
Tra le prossime novità per il vecchio Umberto I c’è il ritorno di Oncologia a Siracusa (lavori quasi conclusi, ndr); un doppio corridoio sospeso di collegamento tra ala vecchia, ala nuova e nuovo padiglione terapia intensiva; interventi migliorativi in diversi reparti ospedalieri. Assistere a stanzoni anche con 5 o 6 letti per i ricoverati con il bagno all’esterno, nel corridoio, è uno dei tanti segni dell’indicibile vetustà concettuale dell’attuale ospedale del capoluogo.
Quanto al personale, Caltagirone fissa la sua attenzione sui centri di responsabilità. “Sono sempre stato convinto del fatto che queste caselle vadano riempite con le migliori persone che abbiamo. Quest’anno ho conferito 30 incarichi. Significa che abbiamo fissato 30 paletti importanti per rendere una unità operativa più attrattiva per il reclutamento del personale. A proposito di personale – aggiunge – abbiamo operato 487 nuove assunzioni, compensando i pensionamenti e arginando i movimenti in uscita. Sulla parte medica abbiamo ancora quel famoso concorso per i 70 posti suddivisi per specialistiche, il concorso da 150 posti del comparto sanitario e un bando per progetti biennali che uscirà la prossima settimana con 91 posti. Non ci fermiamo a questo perchè dopo un’altra settimana pubblicheremo il concorso per gli amministrativi con una 50ina di posti disponibili. Tra tutte le azioni condotte, stimo che arriveremo a quota mille assunzioni alla fine del 2025”.
Personale che verrà impiegato anche per Case e Ospedali di Comunità, finanziati con il Pnrr e da attivare nel siracusano entro il 2026. “Abbiamo 26 interventi di edilizia sanitaria tutti in esecuzione”, dice a riguardo il dg dell’Asp aretusea. “La nostra scadenza è fine 2026 e ci stiamo prendendo il tempo corretto previsto dal contratto. Abbiamo però attivato già un ospedale di comunità a Noto, in maniera sperimentale, insieme ad Agenas, l’agenzia nazionale per i servizi sanitari. La Regione ci comunica che siamo l’unica azienda con il 100 per cento degli interventi Pnrr in esecuzione”.
Ma il nuovo ospedale di Siracusa? Per il momento è questione che vede in prima linea Ministero della Salute, Regione Siciliana (Dipartimento di Pianificazione) e struttura commissariale speciale. L’Asp fa da spettatrice molto interessata, con 47 milioni pronti ad essere investiti nella costruzione. “Dalle carte io leggo che l’ospedale è un Dea di II Livello”, conferma Caltagirone quasi ad allontanare i dubbi che hanno preso a circolare nelle scorse settimane. “Ho inviato una mia proposta di rete ospedaliera alla Regione ed ho subito chiesto una deroga per qualche specialista e qualche posto letto in più, per iniziare così a prepararci per il nuovo ospedale e non essere impreparati quando sarà pronto”, aggiunge il direttore generale. Le priorità, in questo percorso in deroga, chirurgia toracica e chirurgia plastica.
Inevitabile, poi, un passaggio sulle liste di attesa e il progetto di abbattimento. “Le prestazioni ambulatoriali che non siamo riusciti ad erogare al 31 dicembre 2023 erano circa 5000; un anno dopo, 31 dicembre 2024, sono scese a mille. Significa che ci stiamo impegnando e ringrazio tutti i miei collaboratori”. Per pesare bene il dato è bene ricordare che le prestazioni ambulatoriali erogate in un anno dall’Asp di Siracusa sono circa 650.000 (poco più di 2.000 al giorno).
E per i prossimi dodici mesi, il manager della sanità siracusana fissa i suoi obiettivi: “trenta nuove apparecchiature per gli ospedali con il Pnrr; informatizzazione e digitalizzazione spinta; ma la vera sorpresa sarà rappresentata da una serie di interventi implementati con l’intelligenza artificiale…”.
E magari anche l’aggiudicazione dei lavori per il nuovo ospedale. Ma per quello, bisognerà seguire i passi dell’attiva struttura commissariale guidata dall’ingegnere Guido Monteforte.




Un ‘ponte’ coperto tra Pronto Soccorso e Rianimazione, finger anche per Malattie Infettive

Due collegamenti sopraelevati, il primo per unire il Pronto Soccorso al nuovo padiglione che ospita la Rianimazione; il secondo, collegato a Malattie Infettive. Le due “rampe” saranno realizzate all’ospedale Umberto I di Siracusa, per evitare di dover effettuare, come invece accade oggi, alcuni spostamenti, soprattutto di pazienti, in maniera tutt’altro che agevole. Il direttore generale dell’Asp, Alessandro Caltagirone parla di un lavoro già avviato e di un’opera appaltata dalla precedente struttura commissariale, nell’ambito delle cosiddette opere Covid. Per realizzare il collegamento tra il Pronto Soccorso e Rianimazione è stato necessario tenere conto della zona archeologica su cui la struttura ricade. Niente scavi, quindi, ma due plinti ed una struttura prefabbricata da apporvi. Il principio sarà il medesimo anche per l’altro collegamento da realizzare. Il risultato sarà una sorta di “anello”. Attualmente, nel caso in cui un paziente condotto al Pronto Soccorso dell’ospedale di via Testaferrata abbia la necessità di essere trasferito in Rianimazione, occorre trasportarlo in ambulanza, quindi dall’esterno, nonostante si tratti di strutture l’una ad un passo dall’altra. Non è di certo il sistema ideale, soprattutto considerando che lo spostamento riguarda persone in condizioni particolarmente delicate. “Chiudendo”, invece, il percorso, si scongiureranno situazioni difficoltose e disagi connessi. L’iter burocratico sarebbe stato in buona parte completato, non è ancora preventivabile, tuttavia, una tempistica precisa per il completamento delle due strutture.
Oltre agli aspetti strutturali, intanto, l’Asp lavora alla dotazione di nuove figure specialistiche da inserire nell’organico dell’ospedale, insieme a qualche posto letto a supporto. Impossibile immaginare un Trauma Center all’Umberto I. Caltagirone ha, pertanto, fatto presente la necessità di una deroga, in sede di rimodulazione della rete ospedaliera, per qualche posto letto (da inserire magari in Chirurgia), per Neurochirurgia, Chirurgia toracica e Chirurgia plastica. Tornerebbero di certo utili, soprattutto in casi di emergenza che ancora oggi obbligano i sanitari a disporre trasferimenti fuori provincia.




‘Colpo’ all’evasione Tari: dal 50 al 30 per cento in due anni, accertamenti anche nei quartieri popolari

“Elusione dei tributi quasi azzerata a Siracusa negli ultimi anni, mentre in tema di evasione il recupero è stato consistente”.
L’assessore alla Fiscalità Locale, Pierpaolo Coppa sciorina i “numeri” degli ultimi tre anni, che rendono chiaro un andazzo che sembra andare verso l’inversione di un trend che rappresentava un problema enorme per le casse comunale. Non si può parlare di certo di un problema risolto, ma le percentuali dicono che un numero maggiore di contribuenti ha regolarizzato la propria posizione rispetto al pagamento di Tari, Imu, canone sul suolo pubblico, rette relative alle mense scolastiche e affini.
“Nel 2022 abbiamo incassato 14 milioni sui quasi 28 attesi- spiega l’assessore- Significa più o meno il 50 per cento. Nel 2024 siamo passati ad un incasso di 22 milioni di euro su quegli stessi 27,6 milioni circa, con un evidente balzo in avanti, anticipato da un trend positivo registrato nel 2023. La situazione, insomma, è sensibilmente migliorata. Non teniamo ovviamente in considerazione gli importi relativi agli anni 2020 e 2021, in cui abbiamo risentito della fase dell’emergenza Covid, con tutte le conseguenze che ha comportato e che dovrebbero essere in ogni caso irripetibili”. Il dato relativo al 2024 tiene conto di incassi ordinari e straordinari. “Anche in questo momento è in corso un’azione di recupero dei crediti- spiega Coppa- e riguarda soprattutto il 2022. L’attività di accertamento in questi anni è stata potenziata, con decine di migliaia di cartelle recapitate”. Gli accertamenti stanno riguardando anche i quartieri popolari.
Se ci si concentra sul tema Tari, in Italia la media nazionale di mancato versamento ammonterebbe al 35 per cento circa. “Non è un problema soltanto locale- puntualizza Coppa- In questi giorni l’amministrazione comunale lavora al nuovo tariffario 2025. L’idea di massima rimane quella, nel medio termine, di diminuire le aliquote ma per poterlo fare nell’immediato sarebbe necessario pagare un terzo dell’importo che rappresenta, invece, il costo annuo di questo servizio. Attualmente parliamo di 28 milioni di euro. Una voce che incide molto è quella relativa al costo del conferimento in discarica per tonnellata. E’ chiaro che se aumentasse la percentuale di differenziata, pur con prezzi elevati, pagheremmo meno, dovendo conferire meno. Questo ci aiuterebbe a poter applicare aliquote più basse”. La possibilità non sembra, quindi, poter essere concretizzata subito. Esisterebbe, tuttavia, la possibilità di agevolare alcune categorie specifiche di contribuenti.




Verso la ‘sanatoria’ dei tributi locali: “Sarà possibile pagare senza sanzioni”

Con la Riforma Fiscale prevista nella Legge Delega, il Comune di Siracusa avvierà quasi certamente una “mini sanatoria” dei tributi locali, a partire da Tari e Imu. Molti aspetti sono ancora da chiarire e dipenderanno dalle scelte definitive che il Governo dovrà compiere nelle prossime settimane, ma appare già certo che il “taglio” degli importi dovuti riguarderà soltanto le sanzioni. Rimarranno a carico del contribuente, invece, gli interessi.
Il decreto legislativo di riforma del fisco locale contiene, tra le novità da introdurre, la possibilità che i Comuni (ma anche Città Metropolitane, Province e Liberi Consorzi Comunali, nonché Regioni) introducano definizioni agevolate senza dover passare attraverso il Governo. Il Consiglio dei Ministri avrebbe dovuto entrare nel merito lunedì. I Comuni potranno quindi procedere senza doversi agganciare ad alcun provvedimento nazionale, di avviare delle “rottamazioni”, stabilendo tempi, modalità e importi. Restano validi i «principi generali dell’ordinamento tributario» e la tutela «dell’equilibrio dei relativi bilanci». L’opportunità potrebbe riguardare Imu, Tari, multe, rette per il servizio di refezione scolastica ed il canone per l’occupazione del suolo pubblico.
Intanto, proprio in questi giorni, l’amministrazione comunale lavora al nuovo piano tariffario 2025.




Un Polo per l’infanzia in via Teofane, apre il cantiere: asilo nido e scuola con il Pnrr

Passa alla fase concreta e diventa cantiere il progetto di realizzazione del Polo per l’Infanzia di via Teofane, tra la Pizzuta ed il Villaggio Miano. Il piano complessivo prevede la realizzazione di un asilo nido e di una scuola per l’infanzia. Questa prima fase riguarderebbe la costruzione della prima delle due strutture, progetto finanziato con i fondi del Pnrr, per circa un milione e 800 mila euro (Ministero dell’Istruzione e del Merito). I lavori partiranno, secondo quanto annunciato dal Comune, nei prossimi giorni e dovrebbero concludersi entro la fine di quest’anno. Un percorso burocratico avviato un paio di anni fa e che, nel proprio svolgimento, ha incontrato alcuni intoppi tecnici. Per l’esecuzione dei lavori, affidati alla European Construnction Company Spa, si rendono necessarie delle modifiche alla circolazione veicolare, fino al completamento dei lavori. Un’ordinanza del settore Mobilità e Trasporti dispone, dunque, da oggi, “fatta eccezione per i veicoli interessati ai lavori, il divieto di transito e di sosta su tutta l’area interposta tra via Teofane e via Cannizzaro”. La seconda parte del progetto riguarderà la realizzazione di una scuola per l’infanzia, per oltre 2 milioni e 600 mila euro.




Raccolta del Farmaco, fino a lunedì si dona in farmacia: medicinali per chi non può acquistarli

Ultimo fine settimana dedicato alla solidarietà anche in provincia di Siracusa, con la raccolta del farmaco organizzata, come ogni anno da Banco Farmaceutico e FederFarma. Le donazioni possono essere effettuate presso le farmacie aderenti, fino a lunedì. Il meccanismo è quello consolidato: se l’intenzione è quella di effettuare la donazione, all’interno della farmacia scelta, i volontari indicheranno al cittadino quali sono le tipologie di medicinali richieste. Effettuata la scelta, il farmaco sarà poi destinato ad enti caritatevoli e di beneficienza indicati nelle locandine esposte dalle singole farmacie. In questo modo è possibile sapere fin da subito dove andrà a finire la donazione effettuata. La Giornata del Farmaco è un’occasione per dimostrare generosità nei confronti dei tanti che, in particolare modo nella nostra regione, sono costretti a rinunciare a curarsi. Spesso, specie gli over 75, devono addirittura scegliere tra il mangiare ed il curarsi.
In Italia 1,6 milioni di famiglie vivono in povertà sanitaria, ed oltre 100.800 in Sicilia (dati dello scorso anno) si trovano in Sicilia.
Nel 2024, nella regione, sono stati raccolti 30.870 farmaci, per un valore di 258.238 euro. L’aiuto ha raggiunto 114 enti, per un totale di 41.902 persone che ne hanno potuto usufruire.
“Anche quest’anno una trentina di farmacie aderiscono all’iniziativa- spiega il presidente di FederFarma Siracusa, Salvo Caruso- Con la Raccolta del Farmaco andiamo incontro a chi non è in condizioni economiche agiate e ha difficoltà anche per curare l’ordinario, non necessariamente in età avanzata. Le farmacie che aderiscono fanno una donazione importante come punto di partenza. Questo permette al Banco Farmaceutico di organizzarsi. La raccolta è partita giorno 4 e terminerà lunedì 10 febbraio. Sul sito del Banco Farmaceutico è indicata la farmacia più vicina. Ad ogni farmacia viene abbinato un ente, che indica il proprio fabbisogno. Non esiste, quindi, possibilità di spreco. Riusciamo, quindi, in molti casi, a coprire le necessità per l’intero anno. Siracusa ha sempre risposto bene. I cittadini sono più generosi di quanto si possa pensare, soprattutto quando, come in questo caso, ha la certezza sulla filiera, che in questo caso è molto corta e trasparente”.




Parcheggio Damone, Lealtà & Condivisione: “Stalli a spina di pesce e bus tra piazzale Sgarlata e via Tisia”

“Subito interventi al Parcheggio di via Damone, le chiacchiere stanno a zero”. Non usa giri di parole “Lealtà & Condivisione”, presieduta dall’ex assessore Carlo Gradenigo. “Trascorsa una settimana dalla chiusura del posteggio- fa notare Gradenigo- non si vede neanche l’ombra di soluzioni. In compenso i negozi continuano a chiudere e i disagi aumentano, mentre anche le multe fioccano”.

Un quadro desolante quello tracciato da Gradenigo, che fa seguire a questa premessa una serie di richieste, che “Lealtà & Condivisione” avanza all’amministrazione comunale guidata dal sindaco, Francesco Italia.

Il primo punto riguarda la viabilità: istituzione immediata del senso unico su ronco via Damone, riabilitando gli stalli soppressi, oggetto di contravvenzioni. Al Comune il movimento chiede, inoltre, “la possibilità di convertire- valutandone la possibilità- a spina di pesce gli stalli posti lungo via Damone, rimodulando temporaneamente, se necessario, il cordolo della pista ciclabile”.Un altro passaggio potrebbe riguardare, secondo Gradenigo, Piazzale Sgarlata, davanti al Parco Robinson, in cui occorrerebbe, a suo dire, realizzare la segnaletica orizzontale e verticale. Non si tratta di un’area prossima al viale Tisia, ma nella visione di “Lealtà & Condivisione” tornerebbe comunque utile, se si considera l’ultimo tassello indicato, nella nota diffusa, subito dopo: la richiesta di istituire “un collegamento bus stabile tra i parcheggi Von Platen e Sgarlata,  che attraversi via Tisia e permetta di sfruttare gli oltre 800 posti auto dei sopracitati parcheggi scambiatori posti entrambi a 700 mt dall’area del Cenaco, il centro naturale commerciale”. Gradenigo non nasconde il proprio rammarico e ne illustra la ragione. “Non è accettabile- conclude- che dopo tre anni di disagi e lunghi mesi di attesa in attesa della variante, si possa rimanere un solo minuto di più a guardare crescere l’erba del parcheggio vuoto, mentre gli unici a pagare per tale disastro restano ancora una volta i cittadini che qui risiedono e lavorano”.