“Sanatorie” in vista per Imu, Tari e altri tributi locali? Comune possibilista

Possibili “sanatorie” anche a Siracusa e in alcuni Comuni della provincia per il recupero dei tributi locali non versati.
Il decreto legislativo di riforma del fisco locale contiene, tra le novità da introdurre, la possibilità che i Comuni (ma anche Città Metropolitane, Province e Liberi Consorzi Comunali, nonché Regioni) introducano definizioni agevolate. Maggiori elementi dovrebbero trapelare lunedì, quando la bozza approderà in Consiglio dei Ministri. In base agli elementi emersi, tuttavia, sembra che gli enti locali possano autonomamente decidere di proporre pagamenti con la riduzione degli interessi e delle sanzioni nel caso in cui i contribuenti decidano di sanare debiti versando quanto non corrisposto. I Comuni, ad esempio, potranno decidere senza doversi agganciare ad alcun provvedimento nazionale, di avviare delle “rottamazioni”, stabilendo tempi, modalità e importi. Restano validi i «principi generali dell’ordinamento tributario» e la tutela «dell’equilibrio dei relativi bilanci». Il Comune di Siracusa sembra particolarmente interessato all’opportunità. L’assessore Pierpaolo Coppa attende di conoscere nel dettaglio quanto previsto prima di sbilanciarsi ma esprime ottimismo circa la possibilità di poter decidere percorsi per il recupero dei tributi evasi o elusi con opportunità vantaggiose per i contribuenti intenzionati a rimettersi in regola. La questione potrebbe riguardare Imu, Tari, multe, rette per il servizio di refezione scolastica per i Comuni e imposte di competenza dei liberi consorzi, nonché i bolli auto, che tuttavia, nel caso siciliano, sono oggetto della nuova fase di “Straccia-bollo”, con il pagamento degli arretrati senza interessi e senza sanzioni).Nel caso in cui gli enti locali decidano di avviare “sanatorie”, dovranno essere temporanee, con un termine non inferiore a 60 giorni.




Inaugurata la palestra riqualificata di Largo Sicilia: “Investimento per il futuro di Avola”

Un nuovo spazio dedicato alla crescita e al benessere degli studenti ad Avola. Consegnata la riqualificata palestra della scuola Largo Sicilia. Il completamento degli interventi è stato sottolineato, ieri, da una breve cerimonia, a cui ha preso parte anche il sindaco Rossana Cannata, insieme ai dirigenti scolastici, agli insegnanti ed agli alunni che hanno subito usufruito dei nuovi locali, moderni e funzionali. “Con questa palestra rinnovata, dotata di nuovi infissi per l’efficientamento energetico e realizzata secondo criteri di sicurezza e decoro, consegniamo ai ragazzi un luogo in cui crescere, allenarsi e imparare il valore del gioco di squadra”, ha dichiarato il sindaco Cannata, sottolineando l’importanza di garantire spazi adeguati per l’attività motoria e sportiva. La palestra, oltre ad essere un punto di riferimento per gli studenti della scuola, sarà utilizzata anche dagli iscritti al Centro Comunale Minori e dalle associazioni sportive cittadine, diventando così un vero e proprio polo per lo sport e l’inclusione sociale. Durante la cerimonia, gli alunni hanno ringraziato il sindaco con una pergamena. La prima cittadina ha trascorso con i ragazzi l’ora dedicata all’educazione motoria. “È un investimento per il futuro della nostra comunità – ha concluso Cannata – perché lo sport è educazione, benessere e crescita. Continueremo a lavorare affinché ogni giovane abbia le migliori opportunità per formarsi e sviluppare il proprio talento sportivo”




Giovani nel buio, la psicologa: “Hanno perso la speranza, basta genitori spazzaneve”

“I nostri ragazzi hanno bisogno di adulti che non li giudichino, di una scuola che ne comprenda i bisogni, a prescindere dal rendimento, di genitori che non li privino dell’esperienza dell’errore e che, al contrario, la valorizzino”.
La psicologa Veronica Castro, Garante dei Diritti dell’Infanzia e dell’Adolescenza del Comune di Melilli fornisce una lettura lucida di un fenomeno allarmante, di cui gli adolescenti sono sempre più spesso vittime, alle prese con un buio dentro che li spinge sempre più spesso a chiudersi in sé, a desiderare la morte e purtroppo anche a ricercarla.
Il caso del quattordicenne di Lentini, che si è tolto la vita due giorni fa, lascia sgomenti e riapre una serie di interrogativi. Un ragazzo solare e allegro, con un percorso scolastico regolare, nessun problema particolare. Eppure ha compiuto un gesto estremo, quello da cui non si torna indietro e la Procura dei Minori ha aperto un fascicolo, mentre gli agenti del commissariato di Lentini scandagliano le sue ultime ore.
Ogni storia fa caso a sé ma c’è sicuramente da riavviare, per non abbandonarlo, un ragionamento da fare insieme, come comunità,e un percorso che possa arginare una vera e propria emergenza.
La psicologa Castro parte da una premessa.
“Seguo in studio parecchi adolescenti- racconta- e la maggior parte di loro, alla domanda secca: hai mai pensato al suicidio? Risponde di si. Alto anche il numero di chi tenta di togliersi la vita. Che l’adolescenza sia un periodo particolarmente delicato è cosa nota ma ci sono delle dinamiche che, in questo momento storico, acuiscono una serie di aspetti che alcuni decenni fa venivano gestiti in maniera differente”. Gli adolescenti vivono un passaggio psicologico delicatissimo. “Non sono bambini e non sono adulti- ricorda Castro- Vivono i loro cambiamenti fisici, a volte non accettando il loro corpo e sono alle prese con importanti cambiamenti ,che rappresentano la costruzione della loro identità sociale. Si confrontano con i pari, avvertono spesso un sovraccarico scolastico, che toglie tempo alla loro vita personale, agli amici, allo sport. Li carica di ansia e di peso delle aspettative”. Ma la parte che maggiormente preoccupa è forse quella che la Garante dei Diritti dell’Infanzia e dell’Adolescenza descrive dopo. “I nostri ragazzi stanno perdendo la speranza – spiega- Non credono di poter cambiare in meglio la loro vita e per questo pensano alla soluzione estrema o addirittura la attuano. Gli adulti di riferimento non sono adeguati. Noi genitori siamo impreparati a sostenere i nostri figli. Non sappiamo reggere le loro emozioni negative. Siamo “genitori spazzaneve”, che risolvono i problemi dei figli per non vederli in difficoltà”. Un danno incredibile quello che gli adulti arrecano ai ragazzi. “Proteggendoli troppo- argomenta la psicologa Castro- non stiamo insegnando loro a risolvere i problemi. Non stiamo consentendo loro di vedersi a contatto con quello che è negativo. Ecco perché non riescono ad affrontare nemmeno una difficoltà minima”. A questo va aggiunto il ruolo dei social. “Portano i ragazzi nel buio- continua Castro- perché mostrano tutto quello che è apparenza. Danno ai giovanissimi l’impressione che la perfezione sia essenziale: il corpo, il divertimento, le foto di serate fantastiche, che magari, nella realtà, vivono con lo smartphone in mano, con il solo obiettivo, appunto, di fotografare o filmare la vita che a loro avviso dovrebbe essere per risultare vincenti”.
Anche la scuola dovrebbe, secondo la professionista, assumere un ruolo nuovo rispetto ai ragazzi. “Gli adolescenti vorrebbero essere ascoltati, accolti dai docenti- spiega – e invece vedono in primo piano la didattica, la richiesta di un rendimento consono. Gli insegnanti non vanno biasimati per questo, è chiaro, ma occorre preparare la comunità scolastica, come la famiglia, ad un contesto che torni ad essere un riferimento per i nostri ragazzi. Non li sappiamo ascoltare. I ragazzi si sentono costantemente giudicati dagli adulti e questo li mette spesso in una condizione di negatività, di pessimismo, di rinuncia. Urgente avviare iniziative vere di sensibilizzazione, anche a partire dalle scuole, ma non solo. Gli adolescenti hanno urgente bisogno di trovare luoghi e tempi riservati al confronto, fra loro e con personale esperto. Che sia la scuola, un campo da calcio, un pigiama party, si deve dare ai giovani la possibilità di costruirsi con maggiore serenità un futuro da adulti. Devono poter trovare le sedi giuste e le persone giuste con cui parlare di argomenti importanti: l’adolescenza, la sessualità, le droghe e , senza timore, lo stesso suicidio. Al contempo, gli adulti vanno educati alla genitorialità. Tutto questo non può prescindere da un uso corretto dei social, che non vuol dire togliere lo smartphone ai ragazzi ma accompagnarli a vederli per quello che sono”. A Veronica Castro sta molto a cuore il tema dell’errore. “Smettiamola di risolvere i problemi dei nostri ragazzi, lasciamo che trovino gli strumenti per farlo. I ragazzi non accettano l’idea di sbagliare ed invece devono farlo, vivendo l’errore come una risorsa che permette loro di migliorare. Siamo noi ad averli convinti che l’errore sia un problema e dobbiamo cambiare questo paradigma: se non si commette l’errore, si rimane fermi, privi della leva per andare più in alto. Si faccia vivere ai ragazzi l’errore per quello che può essere: un meraviglioso trampolino di lancio. Dobbiamo esserci sempre, accanto a loro, non al posto loro”.




Mercato Ittico, presentata almeno un’offerta. Interessate storiche aziende locali

Almeno un’offerta per la gestione del nuovo Mercato Ittico di Siracusa e potrebbe essere arrivata da una delle aziende del settore più importanti della città e con una lunga storia alle spalle. E’ l’indiscrezione che circola dopo la scadenza, ieri, dei termini per la presentazione delle offerte nell’ambito del bando di gara pubblicato dal Comune. La certezza arriverà nei prossimi giorni,quando la commissione procederà all’apertura delle offerte e alla relativa valutazione. Prima della presentazione delle offerte il bando prevedeva che gli interessati richiedessero e svolgessero un sopralluogo, in linea con quanto spesso prescrive il Codice degli Appalti. Il verbale redatto dopo la verifica dello stato dei luoghi, infatti, mette al riparo da eventuali contenziosi successivi all’espletamento della gara, dando a chi aspira ad aggiudicarsela una visione concreta e non solo “su carta” del contesto per il quale ci si propone, in questo caso la struttura mercatale da poco riqualificata con un finanziamento di 3,2 milioni di euro della Regione (all’epoca era assessore alle Risorse Agricole e Pesca Edy Bandiera) nell’ambito del Programma operativo Feamp 2014-2020, il Fondo europeo per gli affari marittimi e per la pesca.
Il sopralluogo effettuato ha quindi dato un’idea di chi, tra le imprese locali, ha mostrato interesse. Il resto sarà chiaro nei prossimi giorni.
Il nuovo Mercato Ittico di largo Arezzo della Targia, inaugurato durante i giorni di Divinazione Expo e del G7 Agricoltura e Pesca, prevede un’affidamento per nove anni . Il bando prevede “una gestione sostenibile delle risorse ittiche”, capace di assicurare “la promozione della pesca locale e la tutela dei diritti dei lavoratori” oltre che “un adeguato controllo sanitario”. Il valore della concessione è stato stimato in 29,4 milioni di euro (oltre iva).L’azienda o le aziende aggiudicatarie devono essere in possesso di precisi requisiti di idoneità professionale, in forma singola o associata. Un elemento fra tutti: Devono possedere un fatturato globale maturato nel triennio precedente non inferiore a 3 milioni di euro (iva esclusa), “almeno in uno dei settori che compongono tutta l’intera filiera ittica”. Fondamentale avere un’esperienza decennale nel settore dei prodotti della pesca e dell’acquacoltura (commercializzazione e trasformazione).
Per scegliere il nuovo concessionario verrà attribuito un punteggio all’offerta tecnica, fino ad un massimo di 90/100. La commissione di gara valuterà anche l’adeguatezza e la sostenibilità del piano economico-finanziario e l’offerta economica, “consistente in un rialzo sul prezzo a base del canone concessorio. Il canone annuo a base di gara è di 19.424,22 euro. Nel nuovo Mercato Ittico, una volta in attività, sarà possibile acquistare pesce e lavorati, ma anche consumare qualche pietanza al ristorante interno. La vendita, oltre che all’ingrosso, all’asta e al dettaglio avverrà anche per via telematica, in collegamento con i mercati italiani ed esteri.




Troppi incidenti in città, Gibilisco: “Autovelox fissi in viale Scala Greca”

Autovelox fissi in viale Scala Greca e illuminazione potenziata sugli attraversamenti pedonali di via Piazza Armerina. Il Comune di Siracusa studia soluzioni per mitigare un problema che sta assumendo proporzioni sempre più preoccupanti: l’eccessiva velocità, soprattutto in alcune zone della città che, in presenza di rettilinei, diventano scenario di corse sfrenate, principalmente nelle ore serali, quando automobilisti e conducenti dei mezzi a due ruote si sentono “liberi” di accelerare, vedendo la strada davanti a sé sgombra. Questo rappresenta, ovviamente, motivo di rischio per la pubblica incolumità. Il numero di incidenti stradali aumenta e anche nelle scorse giornate il bilancio è stato allarmante. L’assessore alla Polizia Municipale, Giuseppe Gibilisco annuncia nuovi accorgimenti. “Al termine di una riunione convocata per fare il punto della situazione- spiega il componente della giunta Italia- ci è stata proposta l’installazione di postazioni fisse di autovelox. Andrebbero su entrambi i tratti di viale Scala Greca. Questo rappresenterebbe un deterrente importante per chi pigia il piede sull’acceleratore raggiungendo velocità ben più elevate dei 50 chilometri orari, limite massimo nei centri urbani”. L’idea sarebbe quella di utilizzare le cosiddette “scatole arancioni” utilizzate in diverse città italiane. Nel frattempo, l’amministrazione comunale pensa di intervenire anche su un altro aspetto. “Per migliorare la visibilità delle strisce pedonali – preannuncia Gibilisco- abbiamo deciso di potenziare al massimo l’illuminazione sugli attraversamenti pedonali di via Piazza Armerina”. La causa dei numerosi sinistri stradali, secondo l’assessore alla Polizia Municipale, è da ricercare principalmente su due aspetti: “Troppa distrazione alla guida- sostiene Gibilisco- utilizzo del cellulare e velocità eccessivamente sostenuta. Sono numerosi i conducenti di motocicli e ciclomotori sorpresi senza casco. Poi il problema delle polizze assicurative. Nella sola giornata di ieri- racconta l’assessore- abbiamo portato via 7 auto. Ogni giorno individuiamo non meno di quattro auto in questa condizione”.

Foto: repertorio, a titolo esemplificativo.




Nuovo Codice della Strada, città al setaccio: pattuglie in moto e in borghese contro gli indisciplinati

Servizio straordinario di controllo del territorio ieri a Siracusa. Le Volanti e la Polizia Stradale hanno presidiato i punti nevralgici del territorio, insieme alla Municipale, per verificare il rispetto delle norme del nuovo Codice della Strada. Nel solo pomeriggio di ieri pomeriggio sono state identificate 150 persone, controllati 80 veicoli ed elevate 12 sanzioni. Sono, inoltre, state sospese due patenti per uso del cellulare alla guida, mentre cinque sanzioni hanno riguardato il mancato utilizzo delle cinture di sicurezza. Impiegato personale in moto e in borghese. I servizi saranno ripetuti nei prossimi giorni.




Crisi del commercio, Bandiera:”Fenomeno globale, riduttivo accusare il Comune”

“Attribuire ad un’amministrazione comunale la responsabilità della crisi del commercio significa non centrare il problema, che è notoriamente di portata nazionale e perfino, per certi aspetti, mondiale”. Così, l’assessore alle Attività Produttive Edy Bandiera interviene su un tema sollevato, nelle scorse ore, dal Partito Democratico, che lamenta mancanza di attenzione, da parte del Comune, rispetto ai problemi della città con soli”palliativi approssimativi e banali ai problemi da lei stessa causati”. Bandiera guarda la questione da un’altra prospettiva. “La crisi del commercio di vicinato non è di certo un problema esclusivo di Siracusa- ricorda il vicesindaco- Le statistiche dicono che in Italia chiudono quattro attività commerciali ogni ora. A Bologna, per fare un esempio, in un anno 400 negozi hanno chiuso battenti. Non si può ridurre questo fenomeno ad un problema siracusano o legato alla viabilità. Se la causa fosse quest’ultima- osserva Bandiera- i centri commerciali presenterebbero una situazione fiorente e non è purtroppo così. Anche all’interno delle strutture in cui il parcheggio di certo non manca, i negozi aprono e chiudono continuamente”.Bandiera parla, poi, dell’attività che il Comune ha avviato per affrontare la questione con “attività che possano fornire un supporto ai commercianti. Come amministrazione comunale- prosegue l’assessore alle Attività Produttive- ci siamo sentiti in dovere di creare un contesto che vede al lavoro un Tavolo per il Commercio insieme alle associazioni di categoria, iniziativa molto apprezzata dal settore, perché nonostante la crisi non si possa ascrivere alle politiche cittadine, con il confronto e l’ascolto si possono individuare accorgimenti che possano quantomeno alleviare”. Bandiera ricorda che il vero nodo della questione va ricercato “almeno in un duplice problema: da una parte il potere d’acquisto, notevolmente ridotto; dall’altra le nuove forme di acquisto, soprattutto online, che hanno preso piede e cambiato il mondo, oltre che le logiche di mercato. Infine una considerazione,che ha anche il sapore di una stilettata. “C’è chi cerca il problema e l’errore-conclude l’assessore della giunta Italia – e chi,invece, cerca soluzioni. Il nostro meccanismo è mirato a individuare tutto quello che può dare una mano al settore, auspicando, nel frattempo un’inversione di tendenza”.




Industria, esuberi Sasol: il sindaco di Augusta, “I lavoratori non si toccano”

“La notizie del piano di riorganizzazione aziendale di Sasol, con il probabile “taglio” di 65 lavoratori pone un tema nuovo, che non era in discussione e che deve vedere la provincia compatta, a tutela dei cittadini”. Il sindaco di Augusta, Giuseppe Di Mare rende chiara la sua posizione rispetto ad una vicenda che sta allarmando la zona industriale e che pone interrogativi sul futuro occupazionale di decine di lavoratori. Di Mare non lascia spazio ai dubbi. “Nessuna riorganizzazione aziendale- afferma- si può operare sulle spalle del territorio. L’occupazione va tutelata. Altrettanto necessario, ovviamente, che le aziende vengano sostenute. Il Governo e la Regione l’hanno fatto in questi anni ma è giunto il momento di parlare di soluzioni”. Il primo cittadino di Augusta fa un’analisi del contesto in cui la notizie dei possibili 65 esuberi è arrivata, apparentemente come un fulmine a ciel sereno. “La prospettiva dei licenziamenti- commenta Di Mare- amplifica la crisi della zona industriale, perché si allarga al livello sociale. Questo è un territorio che ha dato tanto alle aziende ed al nostro Paese. Non è possibile valutare solo il punto di vista della convenienza economica”. Di Mare è pronto a raccogliere l’appello lanciato da Giuseppe Carta, deputato regionale e sindaco di Melilli, secondo il quale occorre fa fronte comune per evitare conseguenze disastrose per il polo industriale. “Sono d’accordo- dice ancora Di Mare- Noi sindaci abbiamo la responsabilità di far sentire la voce dei cittadini che rappresentiamo e siamo quindi pronti a qualunque azione sia necessaria per far comprendere all’aziende che non si opera ai danni delle famiglie del territorio”. Se l’emergenza riguarda Sasol, la questione è più ampia. “Il tema è complessivo- fa notare il sindaco di Augusta- Il Polo Petrolchimico è in crisi, probabilmente anche a causa di mancanze negli ultimi 15 anni. Oggi siamo davanti ad un malato e si poteva evitare di perdere tempo prezioso quando si iniziava a parlare di riconversione. La situazione adesso- riconosce Di Mare- è difficile da gestire ma dobbiamo farcela, con l’impegno di tutti. In questa provincia si avverte l’esigenza di crescere insieme, di unirci nelle battaglie, concretamente, con le azioni e nelle visioni. Solo se riusciremo a non rivelarci deboli riusciremo a superare l’emergenza sociale del nostro territorio”.




Campi da tennis della Cittadella: c’è un nuovo gestore ma è di nuovo polemica

Affidata all’Asd Circolo Tennis Farina la gestione dei campi da tennis della Cittadella dello Sport, ma la vicenda potrebbe subito approdare al Tar e non è escluso che arrivi al Giudice Civile e perfino in Procura. L’aggiudicazione definitiva è arrivata con una determina dirigenziale del 23 gennaio scorso, al termine delle procedure avviate nei mesi scorsi, con l’avvio della procedura nell’ambito della quale il Comune ha inizialmente invitato dieci associazioni sportive della città a partecipare. Solo due di queste hanno, entro il termine del 26 agosto, presentato la loro offerta: da una parte, l’Asd Circolo Tennis Farina, dall’altra il Country Club Tennis Siracusa 2.0, che negli anni passati ha svolto l’attività all’interno della struttura sportiva pubblica fino alla chiusura dei campi, decisa dal Comune lo scorso aprile.
Dopo l’apertura, in seduta pubblica, delle buste, entrambe le associazioni sono state ammesse, inizialmente con riserva per via della documentazione amministrativa incompleta. Il soccorso istruttorio si è concluso a settembre, quindi si è proceduto alla verifica delle offerte tecniche e poi a quelle economiche. Il punteggio accordato al Circolo Tennis Farina è stato di 73,41, mentre all’Asd Country Club Tennis Siracusa 2.0 è stato attribuito un punteggio di 56,47.
L’Asd Country Club Tennis Siracusa 2.0 contesta la decisione del Comune, ritenendo che possano esserci diversi profili di anomalia. Per questo, attraverso l’avvocato Giuseppe Fera, si prepara a ricorrere in diverse sedi della giustizia. “Il primo problema che salta all’occhio- spiega il legale dell’associazione sportiva esclusa- è che ad aggiudicarsi la gestione sia stata un’associazione che ha offerto, come canone annuo, una cifra più bassa rispetto alla concorrente, un danno per i siracusani che potranno contare, quindi, su un importo inferiore per il loro bene. Parlando in cifre, mentre il circolo Farina ha proposto un canone annuo di 15 mila euro, il Country Club ha messo sul tavolo 16 mila 200 euro l’anno. In secondo luogo-prosegue Fera- sorprende che si preferisca un’associazione che non ha mai lavorato all’interno della Cittadella rispetto ad un’associazione che ha anche investito nella struttura, per oltre 70 mila euro, in cui ha lavorato negli ultimi anni, tanto da ottenere targhe di encomio dallo stesso Comune. Non si comprende- aggiunge il legale del Country Club – cosa sia accaduto solo qualche settimana dopo la consegna di quelle targhe di encomio”. Un altro aspetto riguarda, a questo punto, “i beni che la nuova associazione aggiudicataria dovrebbe utilizzare. La titolare di tali beni (impianto di illuminazione, impianto idrico, panchine ecc) è l’Asd che rappresento. Non si capisce come il nostro concorrente debba adesso utilizzarle, cosa esattamente sia stato affidato all’associazione, insomma”. Secondo il legale del Country Club Tennis Siracusa 2.0 parla di “una serie di incoerenze al cospetto delle quali adesso ci troviamo. Teoricamente dovremmo riprenderci i nostri beni, sono nostri. In caso contrario potremmo anche trovarci davanti ad un’ipotesi di appropriazione indebita”. A questo si aggiungerebbero altre questioni, che riportano alla stessa stesura del bando. “La realtà descritta in quel bando- sostiene Fera- non esiste. Sono stati rappresentati beni con determinate caratteristiche, ma in realtà sono diverse. In un mondo di buon senso bisognerebbe fermare tutto”. Infine un’ultima considerazione. “Non ci scandalizza che si possa aver seguito un’opzione più politica che tecnica- conclude l’avvocato dell’associazione esclusa- ma questo orientamento si deve comunque muovere secondo criteri di legalità e ci sembra siano stati travalicati”.

Foto: repertorio




Parcheggio Damone, pressing di Cna e Confcommercio: “Subito variante, posteggio indispensabile”

“Serve subito un confronto tra giunta e consiglio comunale per individuare una soluzione alla vicenda parcheggio Damone”, chiuso con un’ordinanza perché realizzato in un’area che il piano regolatore individua come destinata a verde. Non si placano le polemiche dopo la decisione del settore Mobilità e Trasporti e oggi a prendere una posizione netta sono Cna e Confcommercio. L’intervento dei presidenti comunali delle due associazioni di categoria, Santi Lo Tauro e Francesco Diana segue quello del Cenaco, il centro naturale commerciale, fortemente critico rispetto alla scelta di interdire alle auto l’area realizzata nell’ambito della riqualificazione della zona Tisia-Pitia. Se i commercianti hanno espresso le loro preoccupazioni, ipotizzando che, senza un numero sufficiente di posti auto, i cittadini possano decidere di effettuare altrove i loro acquisti, Cna e Confcommercio spingono perché la giunta prima e il consiglio comunale per la ratifica, provvedano subito alla variazione urbanistica necessaria, cambiando la destinazione dell’area del parcheggio Damone da “S3” a “S4”, cosicché se ne possa consentire l’utilizzo per ospitare le auto “compatibile con le esigenze del territorio- sostengono i due presidenti. Cna e Confcommercio auspicano “un iter rapido e trasparente, che, nel rispetto delle procedure amministrative, garantisca tempi certi per la riapertura. È essenziale – sottolineano Lo Tauro e Diana – evitare una lunga chiusura del parcheggio, che avrebbe ripercussioni gravissime non solo per gli operatori commerciali ma anche per la vivibilità del quartiere. Chiediamo alla politica cittadina di agire con tempestività e senso di responsabilità per preservare il tessuto economico e sociale dell’area». Le due associazioni di categoria definiscono “profonda la preoccupazione. Questa decisione- aggiungono i due presidenti- aggravano una situazione già complessa per gli esercenti della zona, provati da lunghi lavori di riqualificazione urbana. La chiusura del parcheggio comporterebbe un ulteriore impatto negativo sugli operatori economici e sui cittadini, rendendo indispensabile un’azione immediata e coordinata”.