Noto. Furto e porto di oggetti atti ad offendere: due denunciati, sorpresi dalla polizia

Furto e porto di oggetti atti ad offendere in concorso. Ne sono ritenuti responsabili due uomini di 65 e 46 anni, entrambi di Avola. Alle 10.30 di ieri, a seguito di segnalazione, gli agenti hanno raggiunto l’area collinare di San Corrado in contrada Cozzo Tondo dove, poco prima, un agente fuori servizio aveva notato la presenza di due persone sospette all’interno di una proprietà in costruzione. Sul posto, i poliziotti hanno intercettato un autocarro in sosta e un individuo intento a trasportare sul mezzo due rotoli di recinzione metallica mentre l’altro, nella veranda dell’immobile in costruzione, accantonava altri rotoli di recinzione. Alla vista dei poliziotti, i due hanno tentato di di dileguarsi, senza riuscirci. Chiesta contezza della condotta, i due avrebbero giustificato la loro presenza in quel luogo sostenendo che giorni addietro, una persona non meglio indicata li aveva autorizzati a prelevare il materiale ferroso lì collocato. Presi contatti col proprietario dell’immobile, quest’ultimo negava d’aver dato tale autorizzazione e, pertanto, si procedeva alla perquisizione del veicolo dove venivano rinvenuti, nascosti sotto il sedile, numerosi oggetti atti allo scasso (9 palanchini, 2 cesoie, 1 ascia con manico in legno di cm 50, 4 mazze in legno e 4 scalpelli). I due soggetti, sui quali gravavano precedenti specifici di polizia, sono stati denunciati.




Pachino. "Non fu rapina": concluso il processo a carico di un 47enne, l'episodio nel 2018

Non fu una rapina ma minaccia aggravata. Si è concluso con questa decisione, davanti al Collegio penale del Tribunale ( presidente la dottoressa Carla Frau, a latere i giudici Mazziotta e Belpasso), il processo a carico del pachinese Claudio Sipione,47 anni, difeso dall’avvocato Luigi Caruso Verso.
L’uomo era accusato di rapina aggravata, perpetrata la sera di sabato 5 maggio 2018, ai danni dei titolari di un noto ristorante-pizzeria di Portopalo .
Secondo l’accusa, Sipione, che aveva bevuto molto, aveva ottenuto la somma di venti euro dai titolari del locale mediante minacce con l’uso di una pistola, rivelatasi in seguito un’arma giocattolo priva di tappo rosso.
Comparso davanti al Gip, dottoressa Intini, che gli aveva applicato la misura dell’obbligo di presentazione ,l’uomo, alla presenza del suo legale, si era sottoposto all’interrogatorio di garanzia ed aveva dichiarato che si era trattato semplicemente della richiesta di un prestito, visto che aveva perduto il posto di lavoro e che la pistola-giocattolo era stata esibita soltanto verso un cameriere che, vantando di essere esperto di arti marziali, era intervenuto mentre Sipione stava andando via.
In dibattimento la versione era stata sostanzialmente confermata da uno dei titolari del locale, che aveva dichiarato che la banconota da venti euro era stata consegnata all’uomo ( che, peraltro, l’aveva poi stracciata ) prima dell’alterco con il cameriere e della esibizione dell’arma giocattolo.
Il Pm Parodi aveva chiesto di concedere le attenuanti generiche prevalenti sulle aggravanti e di condannare l’imputato alla pena di 3 anni e 4 mesi di reclusione.
L’avv. Caruso Verso ha sostenuto che l’episodio non poteva integrare gli estremi della rapina perché la dazione di denaro era avvenuta senza che l’imputato esercitasse alcuna pressione e che, in ogni caso, era avvenuta prima che pronunciasse espressioni minacciose, esclusivamente rivolte al cameriere intervenuto e non ai titolari del locale.
Il Tribunale, condividendo la tesi del legale siracusano, ha ritenuto insussistente il delitto di rapina ed ha qualificato il fatto come minaccia aggravata, infliggendo all’imputato la pena di cinque mesi di reclusione.




Revocato l'affidamento ai servizi sociali ad un 35enne: trasferito in carcere

Era stato sottoposto all’affidamento terapeutico ai servizi sociali in quanto tossicodipendente, ma il beneficio concesso dal tribunale di sorveglianza dopo una condanna inflitta per maltrattamenti alla convivente è stata revocata. Alla base della decisione, i comportamenti che l’uomo avrebbe continuato ad adottare. E’ stato, pertanto, disposto l’arresto ed il trasferimento nel carcere di Cavadonna.




Siracusa. Tentavano di introdurre cellulari in carcere usando un drone: denunciati

Scene da film americano ieri lungo la strada provinciale 12 che da Floridia conduce a Canicattini, all’altezza del carcere di Cavadonna. Gli agenti della Squadra Mobile, mentre transitavano, hanno notato un’auto, una Smart introdursi in una strada sterrata, parallela alle mura carcerarie e, insospettitisi, hanno deciso di verificarne, senza farsi vedere, le mosse. A distanza, dopo essersi arrampicati su degli alberi, al fine di mimetizzarsi e capire meglio cosa stessero facendo gli occupanti della Smart, dopo essersi accorti che su trattava di due giovani che armeggiavano con un oggetto, in un primo momento non identificato, hanno deciso di intervenire.
Stupore quando gli agenti si sono accorti che i due, di 26 e 20 anni, originari del catanese, armeggiavano attorno ad un drone di grosse dimensioni sulla pancia del quale erano collocati, confezionati, quattro telefoni cellulari; ciascuno munito di scheda telefonica prepagata.
Il dispositivo consentiva di sganciare il “carico” con un impulso radiocomandato dai due soggetti. È parso subito chiaro agli agenti che quel carico doveva, verosimilmente, essere recapitato all’interno della struttura carceraria distante appena poche decine di metri.
I due sono stati denunciati per il tentativo di introdurre all’interno del carcere il drone e i telefoni cellulari che sono stati sequestrati per gli accertamenti e gli approfondimenti di rito.




Siracusa. Metalmeccanici, 400 posti persi in un anno e altri a rischio: allarme dei sindacati

Circa 400 posti persi in un anno nel solo settore metalmeccanico, nonostante il blocco dei licenziamenti. Sono i numeri forniti dai segretari provinciali di Fim Cisl, Fiom Cgil e Uilm Uil, Angelo Sardella, Antonio Recano e Santo Genovese. Un’emergenza -spiegano in un documento congiunto- la cui responsabilità è tutta da ricercare in un sistema industriale che pur rappresentandosi quale improbabile “strumento di stabilità sociale” ha in questi anni
affrontato la crisi, spingendo sull’abbattimento dei costi come mezzo per competere nel
mercato globale, invece di investire sul lavoro e sulla qualità delle produzioni. A Priolo- spiegano i sindacati- in questi giorni di ansia da “Recovery fund” si manifesta, in realtà, il profondo arretramento di un sistema industriale decisamente in ritardo di fronte ad un indifferibile processo di transizione energetica che, alla luce anche delle negative ricadute sull’economia derivanti dall’emergenza sanitaria, e al netto delle esternazioni a favor di media d’imprenditori e politici folgorati sulla via della “green economy” resta orfano di una concreta “pianificazione industriale” che dal punto di vista metalmeccanico lascia intuire un epilogo negativo per il rilancio produttivo e la difesa dei livelli occupazionali”.
Facendo un calcolo, i sindacati di categoria ricordano che “dal 2012 a oggi nel settore degli appalti hanno perso il lavoro circa 3000 lavoratori, un numero che inesorabilmente in crescita rappresenta il dramma di un’industrializzazione incompiuta e lo specchio dell’assoluta mancanza di “prospettiva“ di una classe politica imprenditoriale che continua a disperdere l’enorme patrimonio rappresentato da un settore, che acquisito un altissimo livello di professionalità e competenza, può ritenersi a pieno titolo parte integrante di una filiera produttiva ancora in grado di competere sui mercati internazionali se opportunamente potenziata e riqualificata”.
Solo abbozzato- tuonano i tre segretari- il piano di resilienza per il futuro per polo Petrolchimico”. Questo lascerebbe presagire la scomparsa, nel settore metalmeccanico, di altri mille posti di lavoro, in una provincia che supera il 30 per cento di disoccupazione.
La sollecitazione è quella di “una visione di sviluppo condivisa, partendo dalle bonifiche, per un piano di riconversione e sviluppo ecocompatibile del polo petrolchimico, creando
le condizioni per una virtuosa verticalizzazione delle produzioni e di transizione verso
un’economia circolare, oppure sarà complesso tenere insieme lavoro, diritti e sviluppo
sostenibile e Priolo sarà destinata a diventare una cattedrale nel deserto come Gela”.




Siracusa. Recovery Plan, confronto M5S- Confindustria: "riconversione, più coraggio"

La deputazione parlamentare del Movimento 5 Stelle ha analizzato, insieme ai vertici di Confindustria Siracusa, i progetti allo studio o presentati dai grandi gruppi presenti nel polo petrolchimico. Già nel precedente incontro erano stato gettate le basi per un confronto su un ampio progetto di rilancio della zona industriale grazie agli investimenti del Next Generation UE, puntando su ottimizzazione dei processi produttivi, riconversione e abbattimento delle emissioni. “Abbiamo appreso con piacere dell’esistenza di interessanti progetti da parte dei principali gruppi industriali. Efficientamento e riconversione dei processi industriali, idrogeno, fonti rinnovabili e maggiore sostenibilità. Apprezzabile l’approccio con cui i gruppi industriali stanno guardando al Recovery ed alle possibilità offerte per ammodernare linee e produzioni. Questa è una occasione storica per rivoluzionare e rilanciare uno dei settori portanti della nostra economia ma avendo come obiettivo principale la tutela dell’ambiente. Più coraggio sulle scelte di oggi garantiranno un futuro più green. Per questo abbiamo rivolto un invito agli industriali siracusani affinché osino ancora di più sulla strada del rinnovamento della sostenibilità, con progetti sempre più ampi e ambiziosi, sfruttando professionalità e capacità che contraddistinguono il settore siracusano. Non dobbiamo essere timidi e ammodernarci per metà, la crisi dovuta al covid ha accelerato certi processi e l’occasione va colta adesso con coraggio e visione. Gli altri si accaparreranno quante più risorse possibili per portarsi avanti, la competizione è continentale. Siamo sicuri che l’industria siracusana ha tutte le carte in regola per una vera svolta ecologica, anche nella sfida per la transizione energetica che è già partita”.




Siracusa. Polemiche dopo la nomina dei delegati di quartiere, insorgono gli ex: "Non è democrazia"

Polemiche dopo la nomina dei delegati di quartiere da parte del sindaco, Francesco Italia. Alcuni ex presidenti e consiglieri di quartiere non ci stanno e parlano di “atto autoritario”. Questa, ad esempio, l’opinione dell’ex vice presidente della circoscrizione Santa Lucia, Francesco Candelari. Secco quanto chiaro il suo commento. “La nomina fiduciaria dei delegati di quartiere- tuona Candelari- è un atto autoritario, di bulgara memoria. I rappresentanti li decide il popolo, ridiamo ad esso il potere di scegliere chi deve amministrare il bene comune. Subito elezioni pubbliche per il rinnovo del consiglio comunale e immediato ripristino dei consigli provinciali e di quartiere”, la sua sollecitazione.
Altrettanto adirato l’ex presidente della circoscrizione Neapolis, Peppe Culotti.
“Con la nomina dei delegati dei quartieri di Siracusa-commenta l’avvocato siracusano- ormai da tempo senza Consiglio Comunale, il sindaco Italia mette a segno un altro colpo, mettendo al posto giusto l’uomo giusto (il suo – ovviamente). E così anche all’ultimo baluardo di par condicio o di democrazia, o ancora – se vogliamo di lucida governance – si antepone l’idea di monocolore, di coro che dice sempre di si all’unisono. Avremmo sperato- conclude- che l’interesse fosse per la città e che il primo cittadino, di giovane età, si distaccasse dalle vecchie logiche politiche”.




Noto. Fuga dai domiciliari, incidente, omissione di soccorso: sfilza di reati in una notte per un 34enne

Un piccolo record per un 34enne di Noto che, in poche ore, è riuscito a collezionare numerose violazioni, penali e amministrative. Protagonista della singolare serata è stato un uomo sottoposto agli arresti domiciliari. Dopo aver deciso di uscire, senza autorizzazione, dall’abitazione dove era confinato, avrebbe raggiunto, con la sua convivente, Rosolini, dove tuttavia, per cause in corso di accertamento, è rimasto coinvolto in un sinistro stradale, impattando contro una BMW lungo la via Moro.
Malgrado gli occupanti dell’altra vettura avessero riportato lesioni, l’uomo si è dato alla fuga con la sua Nissan Micra, coscio del fatto che se fosse stato identificato si sarebbe trovato in una situazione molto compromettente, visto che si sarebbe dovuto trovare a casa.
I Carabinieri del Radiomobile della Compagnia di Noto, intervenuti sul luogo dell’incidente, sono tuttavia riusciti in poche ore a ricostruire le circostanze del sinistro, riuscendo ad identificare la vettura coinvolta e fuggita . L’uomo è stato quindi deferito all’Autorità Giudiziaria per evasione dagli arresti domiciliari ed omissione di soccorso stradale, e nei suoi confronti sono state altresì elevate le sanzioni amministrative relative alle violazioni al codice della strada commesse dall’uomo durante la guida.




Siracusa. Rapina impropria in un supermercato: denunciati due giovani, con loro una bimba di tre anni

Rapina impropria, perpetrata in un supermercato della città. Denunciati con questa accusa due siracusani di 30 e 27 anni, con precedenti per reati contro il patrimonio.
I due, entrati all’interno del negozio apparentemente come normali clienti, si sarebbero furtivamente avvicinati agli espositori degli alcolici ed avrebbero asportato 10 bottiglie di liquori celandole abilmente dentro una capiente borsa ed all’interno dello zaino di una bambina di tre anni che era con loro. Le manovre non sono passate tuttavia inosservate all’occhio di una guardia giurata in servizio, che li ha bloccati mentre oltrepassavano la linea delle casse senza pagare. I due sono stati quindi condotti presso una saletta nella quale, all’atto della contestazione degli addebiti, hanno dato in escandescenza aggredendo il vigilante: dopo averlo strattonato e spinto, i due sono riusciti ad uscire dalla stanza ed a fuggire, allontanandosi a bordo di un’autovettura con una terza persona, non ancora identificata.
Nonostante la fuga, i carabinieri della stazione di Priolo, dopo avere visionato le immagini catturate dal sistema di videosorveglianza, sono risaliti all’identificazione dei due uomini.




Cavallo in fin di vita sulla strada, momenti di concitazione: abbattuto

Un cavallo, riverso sull’asfalto, sanguinante, circondato da un folto gruppo di persone. E’ quanto un agente di polizia municipale di Siracusa ha notato ieri quando, libero dal servizio, percorreva, nel pomeriggio, via Scalorino, nei pressi di traversa Muragliamele.
L’agente, con una trentennale esperienza di veterinario tutore del benessere animale dei cavalli da corsa, si è subito fermato per accertare le condizioni di salute dell’equino e informarsi sull’accaduto. Il cavallo presentava lo stinco posteriore sinistro fratturato. Secondo il racconto dei presenti, l’animale era fuggito da una scuderia della zona e, inseguito da un branco di cani, era scivolato sulla carreggiata.
Il cavallo presentava evidenti segni di sofferenza. Avvistata la sala operativa del Comando dei Vigili Urbani, è stato allertato il veterinario reperibile dell’Asp. La circolazione veicolare è stata, nel frattempo , gestita anche con una pattuglio dei carabinieri di Floridia.
Visto il rapido e grave peggioramento delle condizioni dell’animale, dopo aver contattato 12 veterinari sia liberi professionisti che dipendenti ASP che si dichiaravano impossibilitati ad eseguire la soppressione eutanasica del cavallo per mancanza del farmaco adatto, conscio che il ritardo dei veterinari ASP era ormai oltremodo lungo e che gli animi andavano surriscaldandosi per il protrarsi dell’attesa, si è deciso di contattare un trasportatore con un mezzo adatto e trasferire il cavallo presso il macello di Floridia, per essere soppresso tramite pistola a proiettile captivo e poi incenerito.
Dopo la vana attesa di due ore dei veterinari, che avrebbero potuto alleviare le sofferenze dell’animale, l’unica strada percorribile sembrava essere questa. L’animale è stato dichiarato non destinato all’alimentazione umana.
Si è, quindi,provveduto alla pulizia e messa in sicurezza del manto stradale.