Siracusa. Le scuole superiori non apriranno alle nove: il chiarimento del ministero

Resta invariato, almeno per il momento, l’orario di ingresso e uscita delle scuole superiori della provincia. Il nuovo Decreto del Presidente del Consiglio, Giuseppe Conte stabilisce l’inizio delle lezioni, per gli istituti superiori, non prima delle nove. Questa previsione, tuttavia, non riguarderebbe il territorio siracusano, così come non riguarderebbe molte altre zone italiane. Si concentra, piuttosto, sulle aree metropolitane e su quelle zone in cui i mezzi pubblici, proprio a partire dalle metropolitane, sono normalmente utilizzate sia per raggiungere il posto di lavoro, sia per raggiungere gli istituti scolastici. E’ lì che occorre diversificare le fase orarie: una per chi deve andare a lavorare, una per chi deve andare a scuola, così da decongestionare i mezzi pubblici, luogo di assembramenti molto più che evidenti.

Tornando alla provincia di Siracusa, invece, spostare gli orari, peraltro in maniera non coordinata, rappresenterebbe soltanto un problema, stando a quanto diversi dirigenti scolastici hanno osservato. I bus per i pendolari, nel territorio, effettuano, infatti, il cosiddetto “giro scuole”. Se un singolo istituto modificasse l’orario di inizio delle lezioni, la scelta si tradurrebbe in un serio problema per gli studenti, che non avrebbero più a disposizione il mezzo pubblico per raggiungere la propria scuola o, piuttosto, rimarrebbero semplicemente fuori dalla scuola per un’ora. Anche questo significherebbe rischio di assembramenti, del resto.

Eventuali modifiche andrebbero, invece, secondo un chiarimento fornito dal ministero, concertati a livello territoriale. Un accordo complessivo, insomma, attraverso un tavolo territoriale che al momento non sembra debba essere convocato e costituito.

Per evitare gli assembramenti di studenti pendolari in provincia, insomma, l’unica strada resta quella di tentare di aumentare il numero di autobus a disposizione, così da evitare che a bordo di un singolo mezzo possano salire numerosi studenti.




Siracusa. Lacune sanitarie a Cavadonna, l'Asp promette un'Unità Radiologica Mobile

L’invio di un’Unità Radiologica Mobile a Cavadonna. La garanzia è arrivata al termine di un incontro tra il direttore sanitario dell’Asp e il Garante dei Diritti dei Detenuti.  In tal modo potranno essere accorciati i tempi, adesso eccessivamente lunghi, per poter sottoporre chi ne ha necessità a tale tipo di esame diagnostico. Diverse le richieste avanzate ai rappresentanti dell’azienda sanitaria provinciale. Nel dettaglio: una maggior frequenza di visite psicologiche e psichiatriche. Al momento viene erogata una visita settimanale e il Garante chiede che ne vengano erogate almeno tre, per permettere ai detenuti che soffrono problemi psicologici e psichiatrici di ricevere le cure adeguate ma soprattutto la dotazione di dispositivi sanitari nell’infermeria . La dotazione sarebbe al momento vetusta, sia in termini accessori e sia di arredi. Da migliorare, infine, la comunicazione tra l’Asp e la struttura carceraria. Il nuovo dirigente sanitario, Salvatore Madonia ha garantito impegno. Soddisfatto il Garante dei Detenuti, Giovanni Villari. All’incontro ha preso parte anche la responsabile dell’Ufficio Relazioni con il Pubblico, Adalgisa Cucè.




Siracusa. Covid-19: "Evitare la diffusione tra i sanitari", la Cisl chiede un piano Marshall

“Una programmazione chiara ed attenta, una sorta di piano Marshall che abbia l’obiettivo di evitare una scongiurabile diffusione dell’infezione virale da Covid fra il personale sanitario e parasanitario, oltre che fra quello amministrativo e dei servizi esternalizzati, al fine di non compromettere la continuità dei servizi di assistenza e cura”. A chiederla sono stati il segretario generale della Funzione pubblica Cisl di Ragusa e Siracusa, Daniele Passanisi ed il responsabile del Dipartimento Sanità pubblica della Fp Cisl di Ragusa e Siracusa, Mauro Bonarrigo, secondo cui occorre un deciso slancio da parte dell’Asp di Siracusa per affrontare il rischio di una seconda ondata di contagi da Covid.
“Apprendiamo che l’avanzata inesorabile del Covid 19 anche nella provincia di Siracusa non ha risparmiato ancora una volta dal contagio i dipendenti dell’Asp di Siracusa – hanno sottolineato Passanisi e Bonarrigo – dopo i recenti episodi registrati fra il personale sanitario dell’Ospedale “Umberto I” e di qualche caso sporadico negli altri nosocomi provinciali e fra cui annoveriamo anche diversi dirigenti sindacali, nell’occasione attuale si tratta prevalentemente di personale addetto a mansioni amministrative, finanche a colpire lo stesso direttore generale, Ficarra. Auguriamo a tutti una pronta guarigione ed una celere ripresa delle attività, nella consapevolezza che il sicuro maggior rischio che corre nel contesto ospedaliero è giunto sino al palazzo dell’amministrazione”. Passanisi e Bonarrigo hanno quindi sottolineato l’importanza di rafforzare le relazioni ed il dialogo tra le forze sociali e l’Asp. Un appello dunque, che la Fp Cisl Ragusa e Siracusa, chiede che venga ascoltato. “Siamo dell’idea che nei prossimi mesi serviranno dialogo, confronto e collaborazione col sindacato – hanno ribadito Passanisi e Bonarrigo – affinchè le esperienze di tutti possano tornare utili a salvaguardare più possibile la sicurezza e l’incolumità dei lavoratori e la salute dei cittadini. La storia recente ci ha insegnato che è indispensabile ascoltare la voce dei lavoratori direttamente impegnati sul campo, per adottare, e correggere all’occorrenza, le misure necessarie a limitare il pericolo di contagio che, ovviamente, è molto presente nella quotidianità lavorativa di tutti gli operatori sanitari, soprattutto di quelli impegnati nell’emergenza-urgenza. Siamo fiduciosi che in questa occasione il nostro grido di allarme non rimanga inascoltato, e speranzosi che, con il contributo ed il sacrificio di tutti, si torni il più presto possibile alla vita normale”.




Siracusa. Covid-19, territorio in sofferenza: la Cgil chiede l'intervento economico delle industrie

Donazioni sostanziosi, non solo simboliche, da destinare al territorio in un momento difficile come quello attuale. La Cgil chiede solidarietà ai grandi gruppi industriali che operano nel Petrolchimico. Il sindacato chiama in causa le aziende: “a partire dall’ENI, colosso petrolchimico a partecipazione statale. Le grandi committenti multinazionali e nazionali del polo Petrolchimico (Eni, Lukoil, Sonatrach, Sasol, Air Liquide) facciano con coraggio e generosità la loro parte e provino, per una volta, a contribuire – in modo significativo e con donazioni adeguate e non solamente simboliche – a tutelare e preservare lo stesso territorio dal quale per decenni hanno tratto enormi profitti”. Questo l’appello lanciato questa mattina dall’organizzazione sindacale, secondo cui  “sarebbe un bel segnale che andrebbe nella direzione, finalmente, della necessaria ricucitura del rapporto fra industria e territorio soprattutto in un momento di massima apprensione per la salute di tutta la nostra comunità. La capacità economica di Eni, Lukoil, Sonatrach, Sasol e Air Liquide potrebbe nel nostro territorio fare la differenza nel contrasto all’impennata dei contagi e consentire-prosegue la nota del sindacato-  con la massima rapidità l’allestimento di strutture sanitarie aggiuntive a quelle esistenti in grado di accogliere, curare e tutelare al meglio la salute di tutti. Una sensibilità ambientale e sociale richiesta all’intero apparato industriale siracusano che, accogliendola, dimostrerebbe la capacità di leggere, interpretare e rispondere alle attuali esigenze di tutela sanitaria di tutta una comunità. Si tratta di un gesto di solidarietà collettiva nell’interesse reciproco di tutti, a partire dalle stesse aziende, che testimonierebbe un cambio di passo significativo nella complessa e articolata relazione fra industria, ambiente, salute e territorio”.




Siracusa. Covid-19, in quarantena una classe della scuola dell'Infanzia

Un caso di Covid-19 in una classe della scuola dell’Infanzia dell’istituto comprensivo Costanzo. Dopo il tampone risultato positivo, il Dipartimento di Prevenzione dell’Asp di Siracusa ha disposto l’isolamento per gli alunni della classe coinvolta. La quarantena è partita il 16 ottobre scorso e andrà avanti per i 14 giorni successivi. L’area è stata sottoposta a sanificazione. Nessuna variazione per le altre classi dell’istituto, la cui attività didattica prosegue regolarmente.




Telecamere in otto comuni: li finanzia il Ministero dell'Interno

Sistemi di videosorveglianza ad Avola, Floridia, Francofonte, Noto, Pachino, Palazzolo e Sortino, dopo Rosolini. Lo prevede il “Patto per l’attuazione della sicurezza urbana” sottoscritto con la prefettura. l’obiettivo è rafforzare la prevenzione e il contrasto della criminalità, soprattutto dei cosiddetti reati predatori, ma anche per intervenire in tema di degrado urbano. Le aree maggiormente esposte al rischio criminale saranno, quindi, dotate di telecamere. L’iniziativa è promossa dal Ministero dell’Interno, con specifici finanziamenti. I progetti tecnici di videosorveglianza dei Comuni richiedenti il finanziamento in parola, saranno sottoposti all’esame del Comitato Provinciale per l’Ordine e la Sicurezza Pubblica per l’approvazione. Successivamente la Prefettura, provvederà a trasmettere le richieste di finanziamento, unitamente ad una relazione sintetica, al Dipartimento della Pubblica Sicurezza del Ministero dell’Interno. Resta inteso che i finanziamenti verranno concessi sulla base di una graduatoria nazionale secondo i criteri di ripartizione previsti dal bando.




Armeria rinvenuta dalla Mobile in contrada Gualdara: arrestata la moglie di Alfio Amenta. VIDEO

Indagini complesse, che si sono avvalse anche dell’utilizzo di Geo radar. La Squadra Mobile e gli uomini del commissariato di Lentini sono arrivati all’arresto di Mery Scrofani, 36 anni, moglie di  Alfio Amenta, arrestato lo scorso settembre. All’interno di un bagno, abilmente murate sotto il bidet,  metal detector e cani antiesplosivo hanno consentito di scoprire  una pistola Beretta calibro 22 con matricola abrasa e 23 cartucce del medesimo calibro e, nel terreno circostante, ben 500 cartucce di vario calibro.
Nel prosieguo dell’attività investigativa che nel settembre scorso ha portato all’arresto del pluripregiudicato Amenta ed al ritrovamento di un ingente quantitativo di armi di vario tipo nonché di un grosso quantitativo di munizioni, in un casolare in contrada Gualdara di Lentini, la Procura della Repubblica di Siracusa che ha assunto il coordinamento delle indagini ha delegato la Polizia di Stato ad effettuare un’ulteriore perquisizione domiciliare presso l’abitazione di Mery Scrofani, in contrada Gualdara. Il terreno adiacente è subito saltato all’occhio degli investigatori. Una pizzola porzione dell’appezzamento, infatti, era intrisa di tracce d’olio -motore esausto e tracce di una busta di plastica, sempre intrisa d’olio. Scavando, è stato rinvenuto un grosso contenitore in plastica con all’interno  6 bocce in vetro colme d’olio con 500 cartucce.
Al termine delle operazioni di polizia Scrofani Mery è stata posta agli arresti domiciliari.

 

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ento di vario calibro e specie.




Una siracusana conquista la "Mela d'Oro" : prestigioso riconoscimento per brillanti neolaureate

Prestigioso riconoscimento per la siracusana Francesca Randone. Nell’ambito del premio Marisa Belisario, ha conquistato la  Mela d’Oro 2020, che ogni anno viene assegnata a tre brillanti neolaureate con il massimo dei voti . Oltre all’ex studentessa dell’Università di Catania, il premio,  per la categorie Neolaureate è stato assegnato a Francesca Porcu e  Annalisa Bovone.

Francesc Randone è riuscita ad imporsi grazie alla carriera universitaria e alla tesi dal titolo “Approximation Methods for Chemical Reaction Networks: the Finite State Expansion” conseguita nel 2019 su un argomento al confine tra matematica e informatica, con applicazioni ai sistemi complessi e in particolare a quelli biologici.

La Fondazione Bellisario, infatti, ogni anno, sceglie alcuni corsi di laurea magistrale (Matematica, Ingegneria Aerospaziale e Ingegneria Informatica per il 2019) e per ognuno seleziona una vincitrice tra le neolaureate a pieni voti sulla base del curriculum e della tesi di laurea. Nel processo di selezione quest’anno sono state coinvolte oltre 40 università e tre grandi Aziende – Leonardo Company, Acea e Terna.

Francesca Randone ha iniziato il suo percorso universitario nel 2014 all’Università di Catania, divenendo contestualmente allieva della Scuola Superiore di Catania. Dopo la laurea triennale in Matematica all’Università di Catania conseguita con una tesi dal titolo “Introduzione al Calcolo differenziale stocastico e alcune applicazioni”, Francesca Randone ha vinto una borsa di studio SISSA e ha proseguito gli studi all’Università di Trieste dove ha conseguito la laurea magistrale. Attualmente è allieva del Dottorato in Informatica e Ingegneria dei Sistemi alla Scuola IMT Alti Studi Lucca. “L’esperienza all’Università di Catania, e in particolare alla Scuola Superiore, è stata fondamentale per me in quanto mi ha permesso di scoprire precocemente il mondo della ricerca e orientare i miei obiettivi in quella direzione”, ha spiegato .

 




Solarino. Nuovo Dpcm, i punti critici Scorpo: "Ristoranti, studenti pendolari, fiere"

“Un bel problema quello che si pone nei comuni del territorio con l’emanazione del nuovo Decreto della Presidenza del Consiglio sul contenimento del Coronavirus”. Il sindaco di Solarino, Sebastiano Scorpo non nasconde la preoccupazione per le difficoltà a cui ritiene che andrà incontro. Tra le misure più problematiche, a suo avviso, quelle relative  ai nuovi orari di chiusura delle attività di ristorazione e gli ancor più complessi controlli sulla gestione dei tavoli, che non potranno ospitare più di sei persone.  “E’ un rompicapo -sottolinea Scorpo- che dobbiamo risolvere da qui a brevissimo”.

Intanto anche nelle giunte e per i consigli comunali diventa necessario evitare il più possibile riunioni in presenza “salvo la sussistenza di motivate ragioni”. “Un altro punto su cui stiamo conducendo in maniera veloce tutti gli approfondimenti necessari-dice Scorpo-  Immagino voglia dire riunirsi solo tramite collegamenti in remoto. Altrettanto serio l’aspetto dei trasporti per gli studenti pendolari.  Occorrerà riorganizzare tutto, anche sulla base dei nuovi orari di ingresso a scuola, stabiliti per gli istituti superiori non prima delle 9. E poi ancora, sulla dicitura “fiera di comunità”, per la quale occorre capire nel dettaglio a quali si faccia riferimento. Chiarimenti che abbiamo comunque già richiesto”.

In tema di sport amatoriale, il divieto posto potrebbe prestarsi a tentativi di aggirare l’ostacolo con alcuni escamotage tecnici.  “Dovremmo avere così tanti vigili da verificare, le chiusure dalle 24 alle 5, i controlli per lo sport amatoriale, i controlli per i ristoranti- -ribadisce il sindaco di Solarino-  Impossibile solo pensarlo. Per lo sport, comunque, mi sembra chiaro che si debbano svolgere solo le attività di rilievo”.




Avola. Nuovo Dpcm, Cannata: "Chi chiude le strade? Pochi uomini per i controlli"

Restano una serie di punti interrogativi dopo l’emanazione del nuovo Dpcm per il contenimento del contagio del Covid-19. Nella notte, il decreto è stato modificato e l’articolo relativo alla possibilità che i sindaci possano chiudere strade e piazze se lo riterranno opportuno perde proprio il soggetto. La parola “sindaci” sparisce ma non viene sostituita con nulla. “In poche parole- spiega il sindaco di Avola, Luca Cannata- non si capisce adesso chi dovrebbe assumere tale decisione. In effetti nella notte, l’Anci ha protestato in maniera determinata. Noi sindaci non possiamo essere il parafulmine senza però gli strumenti necessari. Chiudere le strade senza disporre degli  uomini per fare rispettare le regole, diventa complicato. Ci sono troppi aspetti che nella sostanza e nella pratica trovano problematiche non indifferenti. I sindaci sono sempre stati in trincea. Abbiamo sempre dato- il periodo del lockdown ne è stata dimostrazione-  il massimo, informando  i cittadini, dando loro speranza, esprimendo forza quando serviva. Ci siamo sempre, ovviamente anche oggi, ma alcune cose vanno chiarite subito” .

Secondo Cannata la chiusura delle “fiere di comunità” comporterà ripercussioni economiche serie per gli operatori commerciali del settore. “Noi sospenderemo le fiere del giovedì e del sabato- spiega il primo cittadino- e so già che in tanti verranno a protestare, perchè verrà meno la loro fonte di sostentamento. Noi sindaci, del resto, non abbiamo liquidità. Il Governo deve quindi farsi carico di tutto questo”.

Analoghe le considerazioni in tema di palestre, centri estetici e parrucchieri. Una settimana di tempo, per loro, per adeguarsi alle norme. “E’ un gioco dell’oca- ironizza Cannata- Torniamo al via. Il ragionamento è lo stesso. Chi controlla?  Fermo restando che siamo presenti e che ci sono le forze dell’ordine che si fanno in quattro, lo sforzo principale rimane il senso di responsabilità da parte di noi tutti. E’ per la nostra salute ma anche per l’economia”.

Tra quanti esprimono opinioni più o meno analoghi, in provincia, il sindaco di Lentini, Saverio Bosco. Dura la sua presa di posizione contro il Governo. “A questo punto-tuona- propongo un ribaltamento dei ruoli, noi facciamo le dirette con la mascherina e il Governo Nazionale viene sul territorio a controllare fisicamente la chiusura di piazze e strade”.