Siracusa. Covid-19, un caso all'Itas Gagini: classe in quarantena

Un caso di Covid-19 all’Itas Gagini di Siracusa. La dirigente scolastica, come disposto dall’Asp, ha sospeso le attività didattiche della classe frequentata dalla persona che è risultata positiva al virus. Il contagio è avvenuto nell’ambito della sfera familiare. Regolarmente a scuola, invece, i docenti. Questa mattina le lezioni sono iniziate con trenta minuti di ritardo rispetto all’orario consueto. La dirigente scolastica ha, infatti, predisposto operazioni di sanificazione capillare a scopo precauzionale.

Sospetto caso di Covid-19, invece, al liceo Einaudi. La dirigente scolastica, Teresella Celesti ha disposto per la giornata di oggi la sospensione delle lezioni per la classe frequentata dalla persona che sarebbe in un primo momento risultata positiva e per i docenti che giovedì 8 ottobre (ultimo giorno di scuola prima dell’assenza) sono transitati nella classe in questione, una prima.  In giornata dovrebbero arrivare ulteriori indicazioni da parte dell’Asp di Siracusa, tramite nuovo test.

All’istituto comprensivo Lombardo Radice, sospesa l’attività didattica di una classe. Uno degli alunni, in via precauzionale, è stato posto in quarantena dal Dipartimento di prevenzione Asp in quanto sarebbe stato a contatto con una persona risultata positiva.  Eventuali ulteriori disposizioni in merito saranno fornite dall’Azienda sanitaria provinciale.

All’istituto Fermi riprese oggi le lezioni. La scuola è rimasta chiusa per una settimana. In questo caso la sospensione delle attività è stata legata all’arrivo  delle 956 sedute innovative attese. Attrezzate tutte le aule. Adesso i circa 1200 studenti dell’istituto hanno la possibilità di non indossare, in classe, le mascherine.

Classi in quarantena anche ai comprensivi Archia e Brancati.
Secondo protocollo, studenti ed insegnanti dovranno rimanere in isolamento domiciliare per 14 giorni dall’ultimo contatto con i soggetti poi risultati positivi. Le scuole hanno inviato la comunicazione alle famiglie interessate. I genitori non sono soggetti ad alcun provvedimento e rimangono quindi liberi di spostarsi.
Ad eccezione delle classi in quarantena, le lezioni proseguono regolarmente. I locali interessati sono stati sottoposti a sanificazione.




Siracusa. Sospetto Covid all'Einaudi: attività didattica sospesa per una classe, riaperto il Fermi

Sospetto caso di Covid-19 in una scuola siracusana, si tratta del liceo Einaudi. La dirigente scolastica, Teresella Celesti ha disposto per la giornata di oggi la sospensione delle lezioni per la classe frequentata dalla persona che sarebbe in un primo momento risultata positiva e per i docenti che giovedì 8 ottobre (ultimo giorno di scuola prima dell’assenza) sono transitati nella classe in questione, una prima.  In giornata dovrebbero arrivare ulteriori indicazioni da parte dell’Asp di Siracusa, tramite nuovo test.

All’istituto comprensivo Lombardo Radice, sospesa l’attività didattica di una classe. Uno degli alunni, in via precauzionale, è stato posto in quarantena dal Dipartimento di prevenzione Asp in quanto sarebbe stato a contatto con una persona risultata positiva.  Eventuali ulteriori disposizioni in merito saranno fornite dall’Azienda sanitaria provinciale.

All’istituto Fermi riprese oggi le lezioni. La scuola è rimasta chiusa per una settimana. In questo caso la sospensione delle attività è stata legata all’arrivo  delle 956 sedute innovative attese. Attrezzate tutte le aule. Adesso i circa 1200 studenti dell’istituto hanno la possibilità di non indossare, in classe, le mascherine.




Siracusa. Nuovo look per il verde in piazza Santa Lucia: al via gli interventi

Al via i lavori di sistemazione del verde antistante la Basilica di Santa Lucia. L’intervento, curato dalla ditta di manutenzione del lotto B, Verdeidea, sotto il coordinamento di Ignazio Barone dell’ufficio Verde pubblico, mira alla realizzazione di una lunga siepe squadrata che senza soluzione di continuità riprenda l’impianto architettonico originario delle aiuole di forma allungata.
“Le grandi siepi a portamento sferico, data la loro mole e altezza, rappresentavano un nascondiglio e ricettacolo di spazzatura con evidenti problemi igienico sanitari segnalati a più riprese da cittadini e associazioni”: lo dichiara l’assessore Carlo Gradenigo che aggiunge: “Da queste considerazioni è nata l’esigenza di rivederne il portamento, prediligendo un taglio squadrato che ne abbassasse l’altezza ad 1 metro da terra rispetto agli oltre 2 metri attuali, eliminando di fatto la barriera arborea che divideva fisicamente la piazza dalla Basilica, recuperandone la vista e la prospettiva”.
Alla sagomatura delle siepi seguirà la lavorazione del terreno per permettere la corretta piantumazione di oleandri atti a riempire gli spazi interstiziali tra le piante attuali.
“Un intervento di manutenzione ordinaria e reimpianto- conclude Gradenigo- che speriamo possa rappresentare l’inizio di un riassetto verde della piazza, in linea con l’idea e il progetto di riqualificazione del quartiere promosso nei giorni scorsi dalla Pro Loco”.




Rosolini. Videosorveglianza e verifiche antimafia, intesa tra Comune e Prefettura

Impianti di videosorveglianza nei luoghi nevralgici di Rosolini. Saranno installati nell’ambito del Patto per l’Attuazione della sicurezza urbana promosso dal Ministero dell’Interno. Il Comune, retto dal sindaco, Giuseppe Incatasciato e il prefetto, Giusi Scaduto hanno sottoscritto il relativo  protocollo, alla presenza dei vertici delle forze di polizia territoriali. L’obiettivo è rafforzare la prevenzione dell’illegalità nel comune della zona sud, dove lo scorso inverno si è verificato un atto incendiario ai danni dell’auto del consiglio comunale.

“Con la firma del “Protocollo di intesa per la legalità e la prevenzione dei tentativi di infiltrazione criminale” – spiega una nota dell’Ufficio territoriale di Governo-  viene rafforzata la rete istituzionale con l’Ente locale, con l’obiettivo di rendere più efficace il contrasto dei tentativi di infiltrazioni mafiose nell’economia legale, e, quindi, dei connessi rischi: da un lato, di distorsione della libera concorrenza; dall’altro, di estromissione delle imprese sane dal mercato. Saranno perciò estese le verifiche antimafia a tutti quegli appalti e affidamenti finora esclusi nonché ai settori dell’urbanistica e dell’edilizia, anche privata. È previsto, tra l’altro, che il Comune s’impegna a richiedere le informazioni antimafia : per tutti i contratti relativi a opere e lavori pubblici, servizi e forniture di importo superiore ad € 20.000 nonché per tutti i subappalti e subcontratti indipendentemente dal valore economico;  nei confronti di soggetti privati sottoscrittori di convenzioni che prevedono obblighi di cessione di aree di territorio da destinare a uso pubblico. Il Comune acquisirà, altresì, autocertificazioni antimafia per ogni singolo atto concessorio, riservandosi di acquisire l’informazione antimafia ex artt. 84 e 91 citati per tutti gli interventi che superano i 5.00 mc e per gli interventi attinenti attività produttive ed insediamenti in aree industriali ed artigianali”. Soddisfatto il sindaco, che ha evidenziato “il valore della rinnovata sinergia istituzionale, con la Prefettura e le Forze di polizia, che costituisce un imprescindibile punto di riferimento, specie nell’attuale delicata fase di emergenza sanitaria che sta mettendo a dura prova la tenuta del sistema economico e sociale”. Per il prefetto, “la sottoscrizione dei protocolli rappresenta la concreta attuazione della strategia concordata in sede di Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica dell’8 gennaio 2020, convocato subito dopo il danneggiamento, a mezzo di incendio dell’autovettura del Presidente del Consiglio comunale di Rosolini. Inoltre,  le verifiche antimafia non rallenteranno l’azione dell’Ente locale, neppure in presenza di istruttorie complesse e, quindi, più lunghe. In tali ipotesi, infatti, il Comune potrà recedere dai contratti stipulati o revocare i contributi erogati, avvalendosi delle clausole risolutive espresse che saranno inserite in tutti gli atti negoziali e di concessione”.




Siracusa. Scuola, concorso straordinario: mobilitazione dei docenti precari

I precari della scuola tornano in piazza. A Siracusa, nell’ambito della mobilitazione nazionale indetta contro la decisione del Governo di avviare le prove scritte del concorso straordinario, le segreterie di FLC CGIL, Cisl Scuola, Uil Scuola RUA e Gilda Unams  non ci stanno. A Siracusa scenderanno in piazza il 14 ottobre alle 15,30. Appuntamento in piazza Archimede. “La decisione del Governo di avviare, in un contesto di emergenza igienico sanitaria, lo svolgimento delle prove del concorso straordinario (e a seguire un maxi-concorso con oltre 500.000 candidati)-sostengono i sindacati di categoria-  non produce alcun effetto immediato in termini di assunzioni, mentre espone la scuola e il personale coinvolto a un possibile aumento dei contagi e alla possibilità che molti precari, trovandosi eventualmente in situazione di contagio o di quarantena come effetto del lavoro che svolgono, siano esclusi dalla partecipazione al concorso.
In questo momento il sistema di istruzione sta fronteggiando l’esigenza di coprire oltre 60 mila posti vacanti non assegnati ai ruoli e un numero di supplenze che supera ampiamente le 200 mila unità. La maggior parte delle scuole eroga il servizio a orari ridotti perché ci sono ci sono ancora decine di migliaia di cattedre scoperte”.

Il malcontento è legato anche alla presunta assenza di confronto tra ministero e parti sociali, che parlano di “un vero fallimento delle misure annunciate – solo 24 mila posti assegnati a fronte degli 84 mila annunciati – e sul fronte delle supplenze continuano i disagi determinati dai ritardi e dagli errori nelle graduatorie.Oggi il lavoro a scuola poggia anche su quel 30% di organico precario che opera con professionalità e serietà, tutte persone rispetto alle quali si è abusato del ricorso al contratto a termine senza mai offrire loro alcuna possibilità di abilitazione o di stabilizzazione”.




Siracusa . Covid- 19, focolaio all'ospedale Umberto I: otto contagiati in Ostetricia

Focolaio di Covid- 19 all’ospedale Umberto I. Tra i  contagiati ci sarebbero due ginecologi                     e un’ infermiera del reparto di  Ostetricia e Ginecologia, tre anestesisti, due pazienti. Una di loro  è stata trasferita al Covid Center dell’ospedale San Marco. Il numero dei contagiati è in costante aggiornamento. A causare il focolaio sarebbe stato l’ingresso di una paziente asintomatica. Nelle scorse ore numerosi sanitari sono stati sottoposti per questo a tampone. “L’attività di tracciamento dei contatti avviata tempestivamente la scorsa settimana dopo il caso all’ospedale di Siracusa della donna gravida risultata positiva al Covid 19, al secondo tampone a distanza di una settimana dai primi che erano risultati tutti negativi-conferma l’Asp-  ha fatto rilevare la positività di 6 operatori sanitari asintomatici e di 2 pazienti già dimesse e in isolamento a casa.
La donna, presentatasi la scorsa settimana al Pronto soccorso ostetrico, era stata assistita in estrema urgenza per il parto dal personale sanitario con grande spirito di abnegazione, ignaro del fatto che la stessa si era astenuta dal riferire che il marito provenisse da una località ad alto rischio”.
Il primario, Antonino Bucolo spiega quanto accaduto. “Abbiamo messo in atto tutte le misure previste – dichiara il direttore del reparto Antonino Bucolo – al fine, da una parte, di azzerare il rischio della diffusione del contagio all’interno dell’ospedale e, dall’altra, per rendere sicura l’assistenza al parto delle gestanti che si ricovereranno.
Tutte le pazienti sono state e continuano ad essere screenate con il tampone rapido e/o molecolare. In atto è stata riscontrata la positività al secondo tampone di una paziente ricoverata nonostante la negatività del primo ed immediatamente è scattata la procedura di tutela di salute prevista “.
“Si e’ proceduto ripetutamente alla bonifica e alla disinfezione del gruppo parto – riferisce il direttore sanitario dell’ospedale Rosario Di Lorenzo – alla esecuzione dei tamponi di tutti i ricoverati e ai dipendenti, all’isolamento dei positivi e alla comunicazione al Dipartimento di prevenzione dei positivi gia’ dimessi nei giorni scorsi che li segue pedissequamente secondo i protocolli vigenti.
In via cautelativa è stata disposta momentaneamente la sospensione dell’attività chirurgica programmata e dell’attività di assistenza ambulatoriale con il solo mantenimento di assistenza al parto ed alla emergenza-urgenza che comunque sarà garantita grazie all’apporto dell’ospedale di Lentini”.




Siracusa. Spendono tutto per il ticket del treno, aiutati da due agenti municipali e un edicolante

Una storia difficile, che inizia con uno sbarco, poi la fuga, gli stenti, forse un raggiro e infine la partenza. Tutto ha inizio dalla segnalazione, ieri, di alcuni zainetti abbandonati su una panchina del piazzale della Stazione Ferroviaria di Siracusa. Sul posto, una pattuglia della polizia municipale di Siracusa. Una volta raggiunta la panchina e controllati gli zaini, gli agenti in servizio hanno scoperto che appartenevano ad otto giovani pakistani. “Avevano acquistato i biglietti per raggiungere, dal capoluogo, Napoli- racconta Luca Cerro-  ma, una volta pronti per salire a bordo di quel treno, hanno appreso che per loro, in realtà, non c’era nessuna possibilità di partenza, essendo privi di documenti d’identità. Un duro colpo, dopo avere anche speso dei soldi, tutti quelli che a fatica avevano messo da parte proprio per poter partire, per poter ricominciare. Qualcuno quei biglietti, del resto, glieli ha venduti, consapevole che non avrebbero potuto utilizzarli”. Nel dettaglio si tratterebbe di un’agenzia. Difficile inizialmente riuscire a venirne a capo, ricostruire la vicenda. I ragazzi parlavano un inglese stentato. Gli agenti, con il supporto di Simonetta Cascio dell’Arci, hanno infine scoperto che i ragazzi erano arrivati in Italia con un barcone, lo scorso settembre, sottoposti a tamponi e quarantena, quindi alloggiati in un centro d’accoglienza di Rosolini dal quale erano poi andati via.  “Quei biglietti -prosegue Cerro- li avevano acquistati a caro prezzo. Erano stanchi, senza un centesimo in tasca, affamati, addirittura digiuno da due giorni. Abbiamo pensato- racconta l’agente  – che il cuore dovesse aiutare la nostra testa a trovare una soluzione.  Abbiamo offerto loro la colazione e  contattato il fratello di uno dei ragazzi. Abita a Milano e si è prestato a pagare i biglietti del bus per tutti loro, acquistandoli  via internet. Quei ticket sono arrivati in pochi minuti via email al giornalaio della stazione, Enrico. Proprio lui li ha quindi stampati e consegnati ai ragazzi. Ieri pomeriggio, la partenza. E’ una storia di ordinaria umanità- conclude Luca Cerro- Andava raccontata”.




Siracusa. Violento con la moglie e con la polizia: 40enne arrestato e allontanato da casa

Maltrattamenti in famiglia, violenza, minaccia, resistenza a pubblico  ufficiale e danneggiamento ai beni dello Stato. Una sfilza di accuse di cui un uomo di 50 anni dovrà rispondere. L’intervento delle forze dell’ordine, ieri pomeriggio, quando gli agenti delle Volanti sono intervenuti in un immobile di corso Umberto per una lite di famiglia.
Una volta sul posto, i poliziotti hanno sorpreso l’uomo che, dopo avere aggredito la convivente, una donna di 40 anni, si è anche scagliato contro gli agenti, proseguendo con i suoi atteggiamenti di estrema violenza anche durante le fasi di arresto e trasporto in questura, oltre che durante la permanenza all’interno degli uffici. Il quarantenne è stato arrestato e condotto in un’altra abitazione.




Siracusa. Fuga dai domiciliari, dopo due giorni si consegna in questura

Si sentiva ormai braccato. Per questo ha deciso di presentarsi spontaneamente presso gli uffici della Questura per lasciarsi arrestare. Steven Merlino aveva violato gli arresti domiciliari. Mercoledì era stato notato aggirarsi nei pressi della sua abitazione. Visti i poliziotti, era riuscito a fuggire e per due giorni si è reso irreperibile. Una “fuga” che non avrebbe potuto portare avanti a lungo, sentendosi il “fiato  sul collo”. Infine, la scelta di consegnarsi e l’arresto.




Scoperta un'area archeologica mai censita: trafugati oltre duemila reperti

Un’area archeologica mai censita dalla Soprintendenza dei Beni Culturali. E’ la scoperta dei Carabinieri del Comando per la Tutela del Patrimonio Culturale Siracusa. Un rinvenimento effettuato a Rosolini, in un terreno adiacente la strada provinciale che conduce a Modica. Ma anche l’individuazione di chi, prima dei militari, aveva compreso l’importanza del luogo traendone illecitamente profitto. Quello scoperto è  un imponente struttura del III secolo a.C, potenzialmente un complesso di età ellenistica.
Sono leggibili almeno cinque ambienti, uno dei quali potrebbe essere stato un peristilio.  Non è escluso che il sito sia stato utilizzato a lungo . L’operazione è frutto del capillare e costante monitoraggio delle zone vincolate da parte dei Carabinieri del TPC che poi,  in sinergia con i Comandi dell’ Arma territoriale e della consolidata collaborazione con la Soprintendenza di Siracusa, coordinate dalla Procura della Repubblica di Siracusa e  condotte da militari della Sezione Tutela Patrimonio Culturale di Siracusa sono arrivati ad individuare l’affittuario del lotto di terreno, che avrebbe avviato una “campagna di scavi” illecita, appropriandosi di oltre 2.000 reperti archeologici, tutti recuperati, provocando l’irreversibile danneggiamento dell’antica struttura. La Sezione TPC di Siracusa ha posto in sequestro tutta l’area interessata, anche allo scopo di permettere alla Soprintendenza di indagare approfonditamente il sito.