Tragedia sulla Rosolini-Ispica: tre morti e un ferito grave in un terribile incidente

Tragedia nella notte sulla Rosolini- Ispica. In un terribile incidente stradale hanno perso la vita Cristian Minardo, 22 anni, la sua ragazza, Aurora Serrentino e una zia della giovane, Rita Barone, 54 anni. Tre vite spezzate all’interno di un’auto, una Fiat Punto, quella su cui viaggiavano e da cui non sono usciti vivi. Gravissime le ferite riportate. Sarebbero morti tutti all’istante , dopo il micidiale impatto. Un altro giovane di Rosolini, invece, lotta tra la vita e la morte all’ospedale Cannizzaro di Catania. Alle 3 , il trasporto in elisoccorso al nosocomio catanese. L’incidente si è verificato all’altezza del supermercato Eurospin. La Fiat Punto , nei pressi del curvone, si è scontrata frontalmente con una Toyota Yaris . Sul posto, diverse ambulanze e i carabinieri di Modica.




Stretta sulle case vacanza irregolari: sanzionato un proprietario

La polizia ritiene che utilizzasse un immobile di sua proprietà come struttura ricettiva, senza alcuna autorizzazione o comunicazione agli enti competenti. Sanzione per il proprietario. L’hanno notificata gli agenti del commissariato di Avola a seguito di controlli effettuati in alcune strutture ricettive.




Siracusa. Denise e Deborah a “C’è posta per te”, ecco il video del matrimonio

Storia a lieto fine per Denise e Deborah , le due ragazze siracusane che  si sono rivolte alla trasmissione “C’è Posta per te” per tentare di superare uno scoglio per loro particolarmente doloroso. Le due giovani , questa la storia raccontata da Maria De Filippi e in onda ieri sera su Canale 5, si sono innamorate. Per famiglia di Deny , un fulmine a ciel sereno. La ragazza era stata fidanzata per 8 anni con un ragazzo e l’idea che si fosse innamorata di una donna aveva turbato particolarmente la madre, che si rifiutava, e cosi’, inizialmente, anche il padre ed il fratello 24enne, Gianni, di conoscere Deborah e perfino di frequentare la figlia. Le due ragazze, dopo una serie di vicissitudini, avevano comunque deciso di sposarsi (a Siracusa il Comune ha da tempo istituito le unioni civili). Il più grande desiderio di Denise era quello di non essere sola quel giorno, di avere accanto la sua famiglia, come Deborah avrebbe avuto la propria. In trasmissione, il padre mostra subito un’apertura e, al contrario della moglie,accetta di far parlare la compagna della figlia. Entrambe tese, emozionate, preoccupate ma anche visibilmente unite e pronte al confronto più difficile, consapevoli del muro che si sarebbero trovate davanti.  La madre, seppur dura, preoccupata, anche e per certi versi soprattutto dal chiacchiericcio di amici e conoscenti, alla fine supera le sue paure e accetta di conoscere Deborah. Puntualizza che non andrà al matrimonio…Eppure al matrimonio, alla fine, è andata, come testimonia il video del giorno più felice per le due ragazze, che in Comune, con il sindaco, Francesco Italia a celebrare la loro unione civile, hanno ufficializzato il proprio amore.Per vedere il filmato, clicca qui




Maria De Filippi come la D’Urso, polemica social: “Siracusa non è un paese”

Polemiche sui social dopo la messa in onda dell’ultima puntata di “C’è posta per Te”, la fortunata trasmissione di Maria De Filippi che ieri, tra le storie raccontate, si è occupata dell’amore contrastato tra due ragazze siracusane (con un lieto fine e un’unione civile celebrata dal sindaco, Francesco Italia poco dopo). Via ai commenti su un tema, l’omosessualità, che divide sempre l’opinione pubblica ma, in realtà, a fare adirare molti siracusani non è di certo la storia fra Denise e Deborah , piuttosto una presunta gaffe di Maria De Filippi. Durante il dialogo tra la conduttrice e la madre della ragazza che chiedeva alla famiglia di accettare il proprio amore con Deborah, infatti, Maria De Filippi ha chiesto alla sua ospite se fosse preoccupata perchè “in paese si chiacchiera”. Immediato il collegamento con una dichiarazione che qualche anno fa rese poco simpatica a molti siracusani la conduttrice Barbara D’Urso, che definì Siracusa un paesino sperduto del Sud. In realtà, in questo caso, il contesto era ben differente ed anche il senso della frase. Molto spesso la conduttrice utilizza frasi di questo genere per tentare di superare le resistenze di famiglie con storie vissute come piccoli “scandali”. Certo è che, anche nel caso in cui  Maria De Filippi non ricordasse in quel momento da dove provenissero i suoi ospiti, in tanti non le perdonano la distrazione e tornano a sottolineare la storia di Siracusa, i monumenti che custodisce, i riconoscimenti Unesco e tutto quello che prova, come se ce ne fosse bisogno, che non si tratta affatto di un paese.




Siracusa. Defibrillatore al Tempio D’Apollo rubato e mai ricomprato, un cittadino: “Ci penso io”

Un gruppo di cittadini ci aveva già provato. Dopo il furto del defibrillatore di Largo XXV Luglio, ormai un paio di anni fa, la Consulta Civica aveva avviato una raccolta fondi per ricomprare l’indispensabile macchinario salva-vita. Erano stati raccolti i fondi sufficienti, poco più di 400 euro, e si attendeva la cerimonia di consegna, mai avvenuta. Dopo qualche settimana, lo stesso defibrillatore fu donato, quindi, ad una scuola della città. Ci riprova oggi un cittadino. Si chiama Eddy. In questo caso non ha avviato alcuna raccolta fondi. Ha messo la mano al portafogli ed ha deciso di acquistare un nuovo defibrillatore. E’ destinato, nelle sue intenzioni, proprio alla postazione, vuota da troppo tempo, di Largo XXV Luglio. Chiede la possibilità di colmare una lacuna. Gli servono, ovviamente, le autorizzazioni del caso. Quando il defibrillatore fu collocato davanti al Tempio d’Apollo, a seguito di una donazione del Rotary, era il 2016. Passo importante con cui si colmava una lacuna del territorio. Alcuni mesi, dopo il dispositivo fu trafugato.

 




Avola. Droga e reati contro il patrimonio: un anno e tre mesi a un 37enne

Ordine di carcerazione a carico di Agostino Casto, 37 anni, di Avola. Gli agenti del locale commissariato hanno eseguito quanti dispostoper l’uomo, che dovrà scontare una pena di un anno e tre mesi di reclusione per reati contro il patrimonio e in materia di stupefacenti.




Pistola pronta per sparare, munizioni e un coltello in auto: arrestato pastore

Una Beretta calibro 9 con matricola parzialmente abrasa, nel  caricatore 13 cartucce e un coltello a serramanico della lunghezza di 20 cm.Sono stati rinvenuti nell’auto di un giovane di 23 anni, pastore. La polizia del commissariato di Lentini lo ha arrestato con l’accusa di detenzione e porto illegale di arma da sparo clandestina, detenzione e porto di coltello a serramanico e furto di energia elettrica.
Durante un controllo in contrada Galici, gli agenti hanno riscontrato l’allaccio abusivo di un contatore dell’energia elettrica. In quella circostanza un’autovettura sopraggiungeva ad alta velocità. Alla guida, il giovane, solito pascolare in quella zona il suo gregge. Bloccata l’auto, i poliziotti hanno effettuato una perquisizione del veicolo, che ha consentito il rinvenimento delle armi e delle munizioni. Il 23enne è stato condotto in carcere.




Siracusa. Multato ristoratore: non certificava quanto previsto per l’igiene

Multa da 2 mila euro a carico di un ristoratore di Ortigia. E’ la conseguenza di controlli amministrativi effettuati dalla polizia. La violazione riscontrata riguarda la mancata compilazione delle schede di monitoraggio degli animali infestanti e striscianti, secondo quanto disposto dal protocollo Haccp




Siracusa. Un comitato per il Parco Archeologico: “Basta indugi”, monito alla Regione

“Procedere senza più indugi verso l’istituzione del Parco  Archeologico di Siracusa”. Intorno a questo monito si è costituito il comitato Si Parco Archeologico Siracusa. A parlare per conto del gruppo è il componente, Giuseppe Rosano , con un richiamo indirizzato al presidente della Regione, Nello Musumeci e all’sssessore ai Beni Culturali, Sebastiano Tusa.  “I siracusani sono stati presi in giro per troppo tempo – stigmatizza il rappresentante del comitato Giuseppe Rosano –  e ogni qual volta tutto è sembrato pronto per la firma, ecco che ci si è sempre trovati davanti a continui rimandi che hanno reso la “commedia” del Governo Regionale sgradevole e poco edificante. Governo che già in altre occasioni si è dimostrato ostile e poco rispettoso verso la nostra città”.Le motivazioni che hanno spinto il “Comitato Sì parco Archeologico Siracusa” a costituirsi risiedono in una serie di osservazioni che partono proprio dall’eccessiva attesa imposta alla città di Siracusa per l’istituzione del Parco Archeologico, “una risorsa resa possibile dalle norme contenute nella Legge Regionale n. 20/2000” Inoltre, aggiunge Rosano, il Parco si avvale anche del decreto di perimetrazione dei Beni Culturali della Regione Siciliana (il n. 936, del 3 aprile 2014; G.U.R.S., 2 maggio 2014). D’altronde “i monumenti più rappresentativi di quella che possiamo definire “l’età dell’oro di Siracusa” si trovano collocati armonicamente nella stessa zona, visitata da milioni di turisti.  La nostra città non può più sopportare la pessima gestione dei suoi beni culturali, ovvero della sua stessa “identità. Per non dire dell’uso improprio di alcune importanti testimonianze del passato”.Il Parco Archeologico, che contiene un paesaggio unico, protetto sia dentro sia fuori dai suoi confini, “sarà un grande catalizzatore di fondi comunitari – suggerisce il Comitato –  e potrà essere messo al centro di grandi progetti di valorizzazione della programmazione europea 2020, oltre al fatto che  rappresenterà un salto di qualità nelle politiche turistiche e culturali tale da annoverare Siracusa tra le capitali mediterranee del cosiddetto Viaggio Culturale”.Riguardo allo sbigliettamento, l’istituzione del Parco dotato di autonomia gestionale  “fruirà di tutti gli introiti dello sbigliettamento, pari a circa 4 milioni di euro all’anno. Tutti corrispettivi che resterebbero a Siracusa per essere utilizzati per i fini stabiliti dalla legge, quali la tutela, manutenzione e valorizzazione del sito, piuttosto che essere a tutt’oggi incamerati dalla Regione Siciliana e dirottati su altri capitoli di spesa”.La realizzazione del Parco Archeologico però fungerà da volano attrattivo ed economico non solo per l’area della Neapolis, ma consentirà di valorizzare appieno ma anche aree oggi del tutto abbandonate e precluse ai cittadini e ai turisti, come il Castello Eurialo, l’unica  fortificazione greca al Mondo, “il cui stato di abbandono e degrado non è più tollerabile. Il Parco così come perimetrato ha peraltro una perfetta coerenza con il Piano Paesaggistico –aggiunge Rosano – e non potrà quindi che determinare benefici indiscutibili alle politiche turistiche e culturali della città”. Pertanto il “Comitato Sì Parco Archeologico Siracusa” ha indetto un incontro per martedì 22 gennaio, alle 18, presso la sala conferenze della Dependance di Villa Reimann per programmare tutte le azioni necessarie che cesseranno solo alla definitiva istituzione del Parco. All’incontro è invitata tutta la cittadinanza siracusana oltre alle associazioni Noi Albergatori, Guide Turistiche, Ristoratori, Tassisti, Bed and Breakfast, Culturali, Ambientaliste, Datoriali e di Categoria, Sindacati ed Enti Locali.




Siracusa. Dipendenti dell’ex Provincia in piazza: “Senza stipendio e dimenticati”

I dipendenti dell’ex Provincia nuovamente in piazza. Questa mattina, dalle 9 a mezzogiorno, sit-in davanti la sede della prefettura, in piazza Archimede. La questione è ancora quella sollevata nuovamente nelle scorse settimane e non ancora risolta. I lavoratori attendono, senza alcuna certezza sui tempi, lo stipendio di dicembre, la tredicesima e, nel frattempo,sta maturando anche la mensilità di gennaio. I dipendenti , aderenti ai sindacati Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Fpl lamentano, in particolar modo, il silenzio della politica, nazionale come regionale, sulla loro condizione. “Eppure si tratta di 480 famiglie- fanno notare – che da 5 anni sono in uno stato di disperazione e scoramento”. L’ex Provincia è in dissesto. “Questo soprattutto a causa  del prelievo forzoso- ritengono i sindacati- che solo per Siracusa significano qualcosa come 42 milioni di euro l’anno. Bizzarra e sconsiderata la scelta di sciogliere le Province in assenza di un piano di riordino degli enti, che potesse garantire i servizi e con tutto ciò che, di conseguenza, sarebbe stato garantito e previsto”. Al prefetto, i lavoratori chiedono un intervento deciso, facendosi portavoce di queste rivendicazione con la rappresentanza politica nazionale e regionale”. Nel frattempo le organizzazioni sindacali di categoria lavorano insieme alle altre province, ad una mobilitazione regionale, manifestazione che servirà proprio per riportare alta l’attenzione sulla vertenza, che coinvolge ovviamente anche gli altri liberi consorzi comunali, seppur con situazioni specifiche differenti.