Due siracusani ai campionati nazionali di Latte Art: Fiorini difende il titolo, Giarratano se la gioca

Siracusani ancora protagonisti del Latte Art ai massimi livelli. Dal Coffee Show Latte Art 2016 , organizzato a Siracusa dall’associazione culturale enogastronomica “Mangiare bene e non solo” di Gaetano Bongiovanni, sono stati selezionati due finalisti ai campionati nazionali che si svolgeranno dal 21 al 25 gennaio prossimi al Sigep di Rimini. Ci saranno, dunque, anche Giuseppe Fiorini e Damiano Giarratano. Giarratano si è qualificato durante la tappa siracusana, riconosciuta nell’ambito delle selezioni nazionali. Fiorini è, invece, il campione in carica e dovrà tornare a mostrare il proprio talento e la propria professionalità per difendere il titolo. Soddisfatto il patron del Coffee Show Latte Arte, Bongiovanni. “Siamo orgogliosi di poter portare ancora una volta in finale due baristi professionisti siracusani-commenta il presidente dell’associazione “Mangiare bene e non solo”- Ci auguriamo che anche questa conquista possa rrilanciare la qualità e la professionalità nel settore dei pubblici esercizi nel nostro territorio.




Siracusa. Igiene Urbana, il Tar: "Basta proroghe, illegittime dal 2009". E Igm presenta il conto

La certezza è adesso assoluta. Dal primo marzo prossimo la gestione del servizio di Igiene Urbana uscirà dal tempo delle proroghe. L’ultima è stata concessa dal Comune all’Igm fino alla fine del prossimo febbraio, in attesa che si definisca la questione ricorsi. A presentarlo, dopo l’affidamento dell’appalto, sono state due delle aziende partecipanti alla gara: l’Igm e la Tekra. La prima ha richiesto anche un risarcimento milionario al Comune, 10 milioni di euro per gli 8 anni di servizio effettuato in regime di proroga. La sentenza del Tar di Catania apre una serie di possibili scenari. Ma dice in primo luogo che non sarà possibile, dal primo marzo prossimo, ricorrere ad un’ulteriore proroga. In questo modo l’amministrazione comunale trova confermata la decisione del resto già assunta dall’assessore all’Ambiente, Pierpaolo Coppa e dai funzionari di palazzo Vermexio nei giorni scorsi. Secondo il tribunale amministrativo, il Comune avrebbe commesso una serie di errori negli anni, dal 2009 in poi e l’Igm chiede il pagamento del lavoro svolto in più, senza che il canone fosse adeguato. Questo aspetto non preoccuperebbe troppo il Comune. Coppa sembra più concentrato sulle imminenti scadenza. Palazzo Vermexi potrebbe decidere di impugnare la sentenza o di “riservarsi di impugnare la sentenza”. Differenza che diventa sostanziale, in attesa di quanto emergerà dalla Ctu, la consulenza tecnica d’ufficio che ricostruirà quanto effettivamente fatto dall’Igm e a quali condizioni. La sentenza emessa non è, infatti, definitiva. Novità dalla giustizia amministrativa sono attese per il mese prossimo. Il Tar potrebbe rigettare i ricorsi. In tal caso l’ati aggiudicataria partirebbe con la propria gestione del servizio. Se, al contrario, la ragione fosse riconosciuta a una delle ricorrenti, il nuovo sistema partirebbe con l’impresa che avrà avuto riconosciuto questo diritto, fermo restando che il percorso nelle aule della giustizia amministrativa andrà comunque avanti. I dipendenti sarebbero, comunque, tutelati, secondo le garanzie dell’assessore Coppa. Da comprendere, però, se i consistenti investimenti previsti saranno in effetti effettuati da chi inizierà a gestire un servizio con una “Spada di Damocle” pendente.




Siracusa. L'omicidio di Elvira Leone ancora senza un colpevole: appello del pm Nicastro a "Chi l'ha visto?"

L’omicidio di Elvira Leone, ancora senza soluzione. La professoressa in pensione fu assassinata brutalmente nel suo appartamento di piazza della Repubblica nel 2014. Da allora indagano i carabinieri, coordinati dalla Procura della Repubblica ma le indagini non sono mai arrivate davvero ad una svolta. La trasmissione televisiva “Chi l’ha visto?” è tornata ad occuparsi della vicenda ieri sera. Ricostruiti tutti i passaggi noti, con le telecamere di Rai 3 in città, in piazza della Repubblica, in via Tevere, con le immagini raccolte dagli impianti di videosorveglianza della zona. Ma soprattutto, l’intervista al sostituto procuratore Antonio Nicastro. L’attenzione è puntata sulla persona che si è introdotto nel palazzo in cui viveva la donna. Un uomo ( o una donna?) arrivato a bordo di un’auto di grossa cilindrata una Gran Cherocke e un “buco” di circa 4 ore. Nicastro ha chiaramente detto che “le possibilità sono due: o quell’uomo è l’assassino o non lo è. Se non lo è, lo invitiamo a svelarci la sua identità, a spiegaci cosa ha fatto quel giorno in quel luogo, dandoci un importante supporto”. Sollecitazione, ancora una volta, anche indirizzata a chiunque possa sapere qualcosa, fornire un minimo, nuovo, elemento utile alle indagini. La scorsa estate, nuovo intervento dei Ris a Siracusa, questa volta in una villetta dell’Arenella. La pista ancora maggiormente battuta è quella secondo cui l’omicidio sarebbe maturato nell’ambito delle conoscenze della donna, peraltro appassionata di ricamo. Esclusa, invece, dopo i primi giorni, l’ipotesi di una rapina culminata nell’efferato omicidio.
Clicca qui per rivedere uno spezzone del servizio trasmesso dalla trasmissione di Rai Tre.




Siracusa. Blackout Enel, si bloccano le centrali idriche: verso la normalizzazione

Mattinata difficile per la città in tema di erogazione idrica. Un blackout Enel ha comportato il blocco di tutte le centrali Siam.
Gli operai Enel hanno concluso i lavori. Non ci sono guasti agli impianti idrici ma i serbatoi ovviamente si sono svuotati pian piano quindi potrebbe manifestarsi qualche carenza idrica (soprattutto nel centro storico). Durante la giornata la situazione
tenderà a normalizzarsi.




Siracusa. Consiglio comunale, ennesima seduta improduttiva. Castagnino: "E i cittadini pagano"

Ancora una seduta improduttiva del Consiglio comunale, che costa denaro pubblico alla collettività. Contro i colleghi della maggioranza si scaglia Salvo Castagnino, dopo il “nulla di fatto” di ieri sera e, soprattutto, per via della richiesta di rinvio avanzata da Alessandro Acquaviva. Il problema non consiste soltanto nella proposta di spostare la discussione dei temi all’ordine del giorno. Ci sono, infatti, delle “sfumature” tecniche che diventano sostanziali. “Aggiornare la seduta significa spendere 4.500 euro, a carico dei cittadini- tuona Castagnino- e questo non è tollerabile, soprattutto se a optare per questo tipo di soluzione è un esponente della maggioranza che deve rappresentare i cittadini. Era stato trattato un solo punto tra quelli in lista- prosegue l’esponente di minoranza- e c’erano i rappresentanti dell’amministrazione. Non vedo perchè si debba interrompere il lavoro. Alla fine, la maggioranza ha fatto cadere il numero legale. Intollerabile. Serve senso di responsabilità”. Battibecco tra Castagnino e Acquaviva anche su Facebook. Pronta, infatti, la replica dell’esponente di maggioranza. “Forse non hai notato- fa presente Acquaviva- che io sono sempre presente e pronto ad affrontare gli argomenti posti all’ordine del giorno, tra i quali anche una mia mozione. Dai gruppi consiliari, invece, e anche dal tuo, c’è chi man mano si defila, facendo mancare il numero legale”.
La seduta si è aperta con la discussione sulla gestione degli impianti sportivi. In maniera quasi unanime i consiglieri hanno chiesto di instaurare una vera collaborazione tra consiglio comunale e Giunta sugli impianti sportivi, soprattutto nel definire la priorità degli investimenti e il modello di gestione. Riunita in seconda convocazione, la sessione si è poi chiusa per mancanza di numero legale mentre si affrontava la proposta di scioglimento della commissione Politiche sociali e senza un reale atto approvato.




Siracusa. Omicidio Scarso, l'avvocato di Tranchina: "Don Pippo non è morto per le ustioni"

Diversi punti da chiarire in merito alla presunta dinamica del “raid” dei giovani (poi arrestati) che hanno dato fuoco a Pippo Scarso, l’anziano che, dopo due mesi dal tragico episodio, ha perso la vita all’ospedale Cannizzaro di Catania, dove era stato ricoverato per via delle ustioni riportate. L’avvocato difensore di Andrea Tranchina, Giampiero Nassi, fornisce la sua lettura dell’accaduto.




Siracusa. Inda, contributi Ue: la Cassazione respinge il ricorso della Procura: "Nessun indizio di colpevolezza"

Respinto anche dalla Corte di Cassazione il ricorso presentato dalla Procura di Siracusa sull’inchiesta che ha condotto all’iscrizione nel registro degli indagati di 16 persone tra dirigenti della Fondazione Inda e funzionari regionali in attività negli anni 2009 e 2010. L’inchiesta riguardava l’ipotesi secondo cui l’Inda avrebbe percepito contributi europei in maniera illegittima. Il Gip prima, il Tribunale di Catania dopo, hanno respinto l’impostazione sostenuta dalla Procura. Altrettanto ha fatto la Cassazione. Le motivazioni sono state rese note nelle ore scorse e confermano quanto già stabilito dal tribunale catanese. Confermata, dunque, per la terza volta, la linea degli avvocati Luigi Latina, che aveva sostenuto l’inammissibilità del ricorso, e Titta Rizza, che ne aveva chiesto il rigetto. Secondo la Cassazione non sussistono “vizi logico-giuridici rilevabili in questa sede, essendo state affrontate con insidacabili e approfondite valutazioni di merito tutte le questioni ribadite nel ricorso e già oggetto dei motivi d’appello avverso l’ordinanza di rigetto emessa dal gip”, che aveva ritenuto insussistenti gli indizi di colpevolezza. Nella vicenda, ancora secondo quanto scritto nelle motivazioni, emerge la “mancanza anche di elementi indiziari di un accordo corruttivo fra funzionari pubblici e rappresentanti dell’Inda”. Entrando nello specifico, per la Cassazione risulta, “chiarita l’impossibilità di ritenere che vi fosse stata una duplicazione di finanziamenti, che avrebbe reso impossibile accedere al secondo, oggetto di imputazione, per effetto di un finanziamento cosiddetto ” a regime”. Rispetto al finanziamento di 10 mila euro, utilizzato per “la copertura di altre spese, questo non ha superato il limite consentito dalla legge e non era ancora stato concesso alla data di pubblicazione del bando di finanziamento “incriminato””.




Siracusa.Contrabbando di carburante: sequestrati anche impianti in provincia

Anche impianti di distribuzione di carburante della provincia di Siracusa tra i 25 sequestrati dalla Guardia di Finanza nell’ambito dell’operazione “Nespola”, che ha condotto le Fiamme Gialle catanesi all’esecuzione di 14 arresti domiciliari e 15 provvedimenti di obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria. Operazione al termine della quale sono stati sequestrati impianti tra le province di Catania, Ragusa, Enna e, appunto, Siracusa. Gli indagati dovranno rispondere di associazione a delinquere finalizzata al contrabbando di prodotti petroliferi immessi nel mercato nazionale in evasione d’imposta (Accise e IVA), utilizzo ed emissione di fatture per operazioni inesistenti, falso ideologico, frode in commercio e turbata libertà del commercio. Le indagini hanno fatto emergere due sistemi di frode attraverso i quali i componenti dell’associazione criminale si sarebbero riforniti del carburante di “contrabbando”: un primo rappresentato dall’utilizzo di gasolio agricolo (prodotto petrolifero sottoposto a tassazione agevolata perché destinato alle macchine agricole) prelevato da depositi “complici” attraverso la produzione di falsa documentazione e “dirottato” per l’autotrazione di veicoli non agricoli; un secondo riguardante carburante per autotrazione, proveniente legittimamente da raffinerie e depositi commerciali, che veniva commercializzato senza l’applicazione dell’Iva ricorrendo a documentazione di trasporto contraffatta e fatture false in quanto compilate con destinatari diversi da quelli reali. Il gruppo criminale avrebbe prelevato il prodotto petrolifero direttamente da raffinerie siciliane e campane tramite la società Comeco srl di Siracusa e la Petrol Service di Catania, rivendendo senza Iva (al 21 per cento). Per farlo sarebbero state redatte dichiarazioni false emessa dalla società cartiera campana Gisape srl, attestando la destinazione del prodotto fittiziamente all’estero, in esenzione di imposte. In realta, secondo la Guardia di Finanza, il prodotto non avrebbe mai lasciato il territorio siciliani, andando a “piazzare” ai distributori stradali di carburante, rivenduto poi ai normali prezzi di cartellino a ignari consumatori finali.




Siracusa. Pd, frattura insanabile: "Renziani fuori dalla commissione per il tesseramento"

Ulteriore strappo all’interno del Partito Democratico in provincia. L’ennesimo episodio che allontana ulteriormente le già parecchio distanti posizioni della segreteria provinciale da una parte e dei “renziani” dall’altra. A fare presente l’ulteriore spaccatura, motivo di nuove tensioni all’interno della forza politica, è una nota di Michelangelo Giansiracusa, componente dell’assemblea regionale del Pd (e dell’area Renzi). Chiare le sue parole, con cui punta l’indice contro la segreteria del Partito Democratico. “Ancora una volta- spiega il sindaco di Ferla- anzichè tendere all’unità, senza alcuna remora di natura politica, la segreteria provinciale da prova di vecchie logiche prive di lungimiranza e innovazione. Dopo le  Dopo le epurazioni unilaterali, pare abbiano deciso di nominare la commissione per il tesseramento lasciando completamente fuori la componente renziana, quella che fa riferimento al sottosegretario Faraone”. Comportamento che Giansiracusa reputa “inaccettabile per chi, come noi, nonostante i soliti giochi e gli stessi identici nomi da venti anni a questa parte, continua a credere in una sinistra moderna, resiliente e capace di incidere nella vita dei cittadini. A questi cittadini e a tutti coloro che amano il Partito Democratico ci rivolgiamo per contribuire ad una dialettica costruttiva all’interno del partito”. Un tesseramento che i “renziani” ritengono “già viziato, nei metodi e nella sostanza”. “Non possiamo non stigmatizzare- conclude Giansiracusa- la decisione. Le commissioni per il tesseramento devono essere garanzia di tutte le aree e invece si preferisce inserire due componenti della stessa area (Biamonte e Sudano), lasciandone una fuori”.




Siracusa. Nuove adesioni a "Centristi per l'Italia", il gruppo consiliare si rafforza

Due nuovi ingressi nel gruppo consiliare di Centristi per l’Italia-Sd, guidato a palazzo Vermexio da Pippo Impallomeni. Aderiscono Loredana Spuria e Antonino Trimarchi. Soddisfatto il vice presidente del consiglio comunale. “L’azione politica di centro che fa da equilibrio come sempre in politica, con questa ulteriore presenza numerica di consiglieri e con la guida del segretario Gianluca Scrofani-commenta-  sarà ancora più pregnante all’interno del civico consesso. Ad oggi il gruppo è costituito dal sottoscritto, dai due nuovi colleghi Spuria e Trimarchi, che hanno formalizzato ieri il loro ingresso, e dai consiglieri Chiara Catera e Gaetano Malignaggi. Non si escludono altre adesioni a breve”. Spuria e Trimarchi hanno ufficializzato la loro scelta ieri sera, durante il consiglio comunale. “Il dibattito politico fa uso ricorrente di un linguaggio populista, qualunquista e privo di alternative-sostengono i due consiglieri comunali- che allontana dagli obbiettivi comuni. Noi invece intendiamo divenire parte ancora più attiva con indirizzi chiari e risolutivi rispetto alle emergenze sociali e strutturali della nostra città e tendere ad una politica costruttiva e di indirizzo. Vogliamo farlo al fianco dell’assessore Gianluca Scrofani e del gruppo consiliare SD-Centristi per l’Italia ai quali attribuiamo un ruolo centrale e strategico, alla luce dell’impegno amministrativo profuso a tutela del bene pubblico ed al servizio della collettività e svolto nel pieno rispetto del dibattito democratico e delle norme di buona politica”.