“Consumo di suolo, dati allarmanti in provincia di Siracusa”: Europa Verde chiede un’inversione di rotta

“La provincia di Siracusa seconda in Sicilia per ettari di territorio consumato nel 2024, con 504,64 metri quadrati per abitante”. A sottolineare i dati del rapporto 2025 dell’Ispra, l’istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale sul consumo di suolo nei comuni italiani è Europa Verde, attraverso i portavoce provinciali Salvo La Delfa e Giovanna Megna. “Secondo quanto riportato-sottolinea la forza politica ambientalista- la provincia di Siracusa ha consumato fino all’anno 2024 19.371 ettari (pari al 9.19%) del suo suolo, attestandosi al secondo posto in Sicilia (dopo la provincia di Ragusa) per ettari di territorio consumato, con un consumo per abitante siracusano di 504,64 metri quadri”. Per La Delfa e Megna “dai dati riportati dal rapporto è evidente che il trend di incremento di suolo consumato è sempre crescente nella provincia di Siracusa e le previsioni non accennano ad una stabilizzazione né tantomeno ad una riduzione. Le più alte percentuali di suolo consumato (rispetto alla superficie totale) sono per i comuni di Priolo Gargallo, Pachino, Augusta, Portopalo, Solarino e Siracusa, con valori che risultano intorno al 20%”. La richiesta è quella di un’inversione di rotta.
“I dati mostrano una situazione allarmante per il nostro territorio”, dichiarano i coportavoce di Europa Verde Siracusa, “con un impatto sulla frammentazione ecologica e sul microclima urbano e con costi, dovuti alla perdita di servizi ecosistemici, sempre crescenti. Tutto ciò determina un maggiore rischio di dissesto idrogeologico, di frane, di erosione costiera, di riduzione del verde in città”.
Le cause del consumo di suolo, spiega Europa Verde Siracusa, sono molteplici, alcune di tipo permanente, dovute a cambiamenti riconducibili a impermeabilizzazione, o alcune di tipo reversibile, come rimozione di suolo e sua artificializzazione, con una conversione di terreni agricoli in terreni urbanizzati o adattati per impianti fotovoltaici a terra.
“Il lavoro svolto in questi anni dalle amministrazioni locali e regionali è stato insufficiente e, in molti casi, assente, come mostrano anche i dati relativi alla percentuale di terreni ripristinati”, continuano i coportavoce La Delfa e Megna. “Europa Verde – Alleanza Verdi Sinistra sollecita un maggiore impegno e una maggiore determinazione da parte dei sindaci della provincia di Siracusa e, in particolare, del sindaco del capoluogo, mettendo in atto azioni concrete per limitare il consumo di suolo. È necessario passare da una logica di espansione ad una logica della rigenerazione, della riqualificazione e del riutilizzo delle aree costruite esistenti. Siracusa presenta aree edificate e urbanizzate non utilizzate e aree dismesse o degradate che possono trovare una diversa destinazione d’uso e un diverso utilizzo (anche per nuovi impianti fotovoltaici), evitando il consumo di ulteriore terreno e aumentando, in questo modo, la percentuale dei terreni ripristinati”.




Ok ai cani nelle aree naturali protette, Oipa: “Ma servono più controlli”

“Positiva la decisione della Regione di consentire l’accesso dei cani al guinzaglio nelle aree naturali protette. Serve, tuttavia, maggiore attenzione per evitare problemi o incidenti a persone e animali, selvatici e non “. Il commento è dell’Oipa, organizzazione internazionale protezione animali, che interviene sulla scelta della Regione di rendere accessibili le aree naturali protette anche ai cani, purché al guinzaglio”. “Una misura -commenta Ornella Speciale, responsabile dei rapporti con le istituzioni della Regione Sicilia- che risponde alla crescente attenzione verso la sensibilità che porta milioni di persone a considerare i cani come veri e propri membri della famiglia, con i quali vivere esperienze al di fuori delle mura domestiche.
Nonostante questo, l’associazione ricorda che questa misura – per quanto lodevole e condivisibile – porta con sé la necessità di maggiori attenzione e controlli alle zone interessate, per evitare possibili problemi o incidenti a persone e animali, selvatici e non, che frequentano quei luoghi.
Permettere l’accesso degli animali da compagnia negli spazi naturali è un segnale di civiltà e lungimiranza, che dovrebbe essere preso come esempio anche da altre Regioni. Non bisogna però dimenticare che siamo di fronte a una novità -conclude la rappresentante dell’Oipa-che coinvolge la responsabilità individuale, sulla quale è necessario vigilare con attenzione, a tutela della persone e della fauna selvatica”. L’OIPA auspica che la Sicilia diventi un esempio virtuoso di inclusione degli animali domestici nella quotidianità delle persone che li scelgono come compagni di vita, ricordando comunque che la responsabilità deve sempre prevalere sull’improvvisazione.




Priolo. Aumenta la Tari, il sindaco Gianni: “Rispettiamo le regole per pagare meno”

“Il costo della Tari aumenta perché la legge ci obbliga a coprire i costi del servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti. Rispettiamo le regole della raccolta differenziata per pagare meno”. Questo il chiarimento, che diventa anche l’appello, del sindaco di Priolo, Pippo Gianni, alla luce degli aumenti applicati alla tassa sui rifiuti. Il primo cittadino ricorda che
“questo tributo non può essere compensato con fondi comunali di altra natura: più alto è il costo del servizio, più alta sarà inevitabilmente la tariffa”. L’aumento del tributo – si legge nella nota dell’Amministrazione comunale – è legato a tre fattori principali: una bassa percentuale di raccolta differenziata, la presenza di discariche abusive, la mancanza di premialità da parte della Regione Siciliana. Cambiare è possibile e dipende da tutti i cittadini. Più differenziamo correttamente i nostri rifiuti, più riduciamo i costi di smaltimento e proteggiamo l’ambiente.
Ogni sacchetto abbandonato per strada-conclude Pippo Gianni- ogni comportamento scorretto, pesa sulla collettività e fa aumentare i costi per tutti.Più differenziata produciamo, meno discariche abusive creiamo e meno paghiamo la TARI”.




Fratelli D’Italia, nominati i nuovi responsabili dei dipartimenti in città: ecco chi sono

Nominati i nuovi Responsabili dei Dipartimenti tematici di Fratelli d’Italia. Il coordinamento cittadino del partito, guidato da Paolo Romano, ha compiuto quello che definisce “un ulteriore passo nel percorso di radicamento e organizzazione del partito sul territorio, finalizzato a rafforzare la presenza del partito in ogni ambito della vita cittadina e a favorire una partecipazione sempre più ampia, competente e consapevole”.
«Abbiamo voluto dare una struttura operativa ai nostri dipartimenti tematici – dichiara il Coordinatore cittadino di Fratelli d’Italia Siracusa Paolo Romano – per rendere il nostro partito ancora più vicino ai cittadini, capace di ascoltare, elaborare proposte concrete e incidere con serietà sulle scelte amministrative e politiche della città. È un lavoro di squadra, fondato su esperienza, entusiasmo e spirito di servizio».
I Dipartimenti tematici costituiranno un importante strumento di confronto e proposta su questioni fondamentali per Siracusa – dallo sviluppo economico al sociale, dall’ambiente alla cultura, dalla sicurezza al turismo – contribuendo a delineare una visione condivisa e concreta per il futuro della città.
Questi i ruoli attribuiti:
1) Sicurezza, Legalità e rapporti Forze dell’ordine Giuseppe Rappazzo
2) Giustizia Marzia Gibilisco
3) Attività culturali e innovazione Alessandro Giudice
4) Agricoltura e Cultura Rurale Francesco Implatini
5) Istruzione ed edilizia scolastica Fabio Bellassai
6) Equità sociale e disabilità Luca Lo Monaco
7) Attività ed iniziative editoriali Maria Bordonar
8) Turismo, Spettacolo e Arte Roberta Salemi
9) Rapporti con i sindacati e pensionati D’Italia Maurizio Di Mauro
10) Trasporti e infrastrutture Tecla Genova
11) Sanità Carlo Regolo
12) Eccellenze Italiane Lucia Aglieco
13) Finanza e Assicurazioni Sebastiano Nastasi
14) Territorio, Paesaggio e Ambiente Maria Mazzeo
15) Politiche sportive e rapporti Enti Locali Ciccio Midolo
16) Comunicazione Carmen Perricone




Emiliano Bordone nuovo commissario cittadino di Grande Sicilia: traghetterà il movimento fino al congresso

Sarà Emiliano Bordone a traghettare Grande Sicilia verso il congresso cittadino. L’avvocato siracusano è stato nominato commissario cittadino, incarico temporaneo che dovrebbe rivestire intanto fino alla fine dell’anno, in attesa delle elezioni del segretario cittadino della forza politica che fa riferimento nel territorio al deputato regionale Peppe Carta. “Saranno poi gli iscritti-spiega il commissario- a valutare il lavoro svolto e a scegliere liberamente la futura guida del movimento in città, nel pieno rispetto dei valori di partecipazione e trasparenza che Grande Sicilia incarna. Accolgo questo incarico con entusiasmo e senso di responsabilità. Siracusa merita una politica fatta di ascolto, presenza e concretezza. Grande Sicilia vive oggi un momento storico importante: è forza di governo in città, in provincia e alla Regione. Ciò ci offre l’opportunità di incidere realmente sulle scelte che riguardano il futuro del nostro territorio, e di farlo con un approccio coerente, unito e orientato al bene comune”.Nei prossimi giorni, il commissario Bordone incontrerà dirigenti e consiglieri comunali del movimento per definire una linea politica condivisa, “che punti su sviluppo, servizi e partecipazione. Entro la chiusura dell’anno daremo inoltre avvio ai Dipartimenti cittadini di Grande Sicilia, che rappresenteranno il cuore operativo del movimento sul territorio-preannuncia -Saranno otto e si occuperanno di settori strategici: attività produttive, disabilità, enti locali, ambiente, istruzione e scuola, pari opportunità, infrastrutture e trasporti. Particolare attenzione sarà dedicata anche al mondo universitario e alla formazione dei giovani, perché il futuro di Siracusa e della Sicilia passa inevitabilmente da loro. L’obiettivo-conclude Bordone- è dare a Grande Sicilia una struttura solida e capillare, capace di raccogliere le istanze della comunità e tradurle in proposte concrete. È questo lo spirito che mi guiderà in questo percorso: lavorare con serietà, ascolto e determinazione per contribuire alla crescita della nostra città e per dare voce, con orgoglio, a una Sicilia che vuole tornare protagonista”.




Laboratori, stop prestazioni in esenzione. Replica allo Spi Cgil: “Condizione strutturale, non un capriccio”

Ferma smentita della descrizione fornita della situazione legata allo stop alle prestazioni in esenzione in diversi laboratori della provincia di Siracusa, per via dell’esaurimento del budget assegnato dalla Regione. Dopo le accuse mosse dallo Spi Cgil, il sindacato dei pensionati, secondo cui si arriverebbe “al limite dell’interruzione di pubblico servizio”, con la richiesta di intervento immediato rivolta al Prefetto, Chiara Armenia, alla Regione e all’Asp, il Coordinamento Intersindacale Laboratori Analisi Sicilia entra nel dettaglio della questione e chiarisce alcuni aspetti della vicenda che ha condotto allo ‘stop’ alle prestazioni in esenzione, ad esclusione dei pazienti oncologici e delle donne in gravidanza.
“I laboratori accreditati – si legge nella nota del Cilas – sono tenuti a rispettare rigorosamente il budget mensile assegnato, il cosiddetto dodicesimo. Non possiamo superare questo limite, non solo perché le prestazioni eccedenti non vengono retribuite, ma anche per chiare direttive assessoriali che ci impongono di attenerci al dodicesimo, dando priorità ai pazienti oncologici con codice di esenzione “048”, alcune strutture si sono organizzate con delle liste d’attesa, altre lavorano fino ad esaurimento budget. Questo non è un capriccio- chiariscono i laboratori di analisi del territorio- ma una condizione strutturale: la Regione Siciliana è in piano di rientro da ben 18 anni, e non c’è la volontà politica di adeguare i fondi al reale fabbisogno sanitario. Il piano dei fabbisogni appena pubblicato è lacunoso e iniquo, e stiamo ancora attendendo correttivi e studi più approfonditi”. Altro chiarimento riguarda un altro aspetto della vicenda.
“Desideriamo sottolineare -prosegue il Coordinamento dei laboratori d’analisi – che i laboratori di analisi sono sempre stati al fianco dei cittadini siciliani. Abbiamo erogato, fino allo scorso anno, circa 40 milioni di prestazioni pro bono, in extrabudget, senza alcun rimborso aggiuntivo, per il bene della salute pubblica. Tuttavia, i laboratori sono anch’essi aziende che non possono sostenere perdite continue e devono chiudere i bilanci in equilibrio. Abbiamo ripetutamente denunciato questa situazione- ricordano- fatto appello alla politica, ma la sordità istituzionale ha portato a questa condizione . Il vero danno per i cittadini non è causato dai laboratori, ma da un sistema di finanziamento inadeguato prodotto da una politica che ignora il fabbisogno sanitario reale della popolazione siciliana e il ruolo fondamentale dei laboratori di analisi per il SSR”.




Minacce al sindaco di Pachino, la solidarietà di Anci Sicilia: “Episodio grave, attacco a persona e istituzione”

Solidarietà al sindaco di Pachino, Giuseppe Gambuzza, dopo l’episodio di cui è rimasto vittima. Ad esprimerla è Anci Sicilia, l’associazione dei comuni dell’isola, con il suo presidente, Paolo Amenta ed il segretario Mario Emanuele Alvano. “Avendo appreso con sconcerto la notizia dell’aggressione subita dal sindaco di Pachino-scrivono i due rappresentanti dei comuni siciliani- esprimiamo la nostra piena solidarietà al sindaco Giuseppe Gambuzza. Un episodio così grave, perpetrato da un dipendente comunale nei confronti del proprio primo cittadino, costituisce un attacco non solo alla persona ma all’istituzione che egli rappresenta. La violenza, sotto qualsiasi forma, è incompatibile con i valori democratici e con il servizio pubblico che viene reso attraverso le istituzioni comunali”. Gambuzza è stato oggetto di minacce e insulti, esplicitati di presenza e attraverso un video social. L’autore, un dipendente comunale, è stato identificato e sottoposto a misura cautelare. Dovrà indossare il braccialetto elettronico e osservare il divieto di avvicinamento a Gambuzza (non oltre 500 metri).




Barbara aggressione ai volontari di Protezione Civile, il racconto di Nino: “Sono sotto shock”

Hanno riportato prognosi importanti i tre volontari di Protezione Civile aggrediti sabato scorso a Portopalo, mentre spegnevano un incendio, sviluppatosi in un terreno con sterpaglie. Nino, Antonino e Giuseppe – questi i loro nomi – sono finiti in ospedale con una contusione ad un braccio, una contusione al collo e addirittura per una frattura alla mascella che ha reso necessario il ricovero al San Marco di Catania ed un probabile intervento chirurgico. Il volontario 63enne è quello che ha riportato la prognosi peggiore.
“Sono ancora scosso”, racconta Nino questa mattina mentre si trova ancora in ospedale. “L’aggressione è stata rivolta principalmente nei miei confronti. Quest’uomo muoveva accuse scomposte: prima ci diceva che non dovevamo entrare sulla sua proprietà privata, poi invece perché non siamo intervenuti. Si contraddiceva”, racconta alla redazione di SiracusaOggi.it.
Le fiamme lambivano una casa vacanze. Erano a poche centinaia di metri di distanza. “Il protocollo antiincendio ci dice che si parte da dove ci sono pericoli per abitazioni e persone. Noi di solito filmiamo gli interventi per darne conto in ogni momento. Finito quell’intervento, siamo entrati nel suo terreno perché abbiamo visto che le fiamme lambivano delle serre. Mentre filmavo il volontario con la lancia, ho visto arrivare quest’uomo. Pensavo che avesse bisogno di acqua o di chiedere di spostarci verso un’area più a rischio. Invece – racconta Nino – mi ha strappato la pettorina, dato pugni. I volontari hanno chiuso lo sportello cercando di capire cosa avesse in mente e intanto le fiamme arrivavano verso il camion. L’altro volontario aggredito ha ricevuto all’improvviso un pugno fortissimo, sferrato con tutta la forza mentre era intento a studiare il percorso del fuoco. Non l’ha visto nemmeno arrivare”.
Il pugno lo avrebbe fatto sbattere contro il camion, cadere e perdere i sensi. “Poi è stato aggredito un altro volontario subentrato, anche in questo caso con un fortissimo pugno. Qualcuno, forse un parente, ha poi portato via questo aggressore, gli chiedeva di fermarsi. Noi siamo andati dai carabinieri mentre quest’uomo ci cerca ancora girando in paese. È stato ripreso da telecamere di videosorveglianza”. Nino fa una pausa. “Siamo sotto shock. Abbiamo fatto quest’anno oltre 90 interventi antincendio. Abbiamo salvato numerose famiglie. Abbiamo fatto cose che nella nostra zona non sono mai state fatte. Non siamo eroi ma ci mettiamo a disposizione dei nostri concittadini. Quanto è accaduto ci amareggia profondamente”.
Ma lo spirito di servizio vince su tutto. Ed assicura che torneranno presto a svolgere servizi di Protezione Civile, non appena le condizioni fisiche lo permetteranno.
Proseguono intanto le indagini, con la raccolta di tutti gli elementi di prova disponibili. Nelle prossime ore, atteso un provvedimento da parte delle forze dell’ordine. Intanto, dalla sindaca Rachele Rocca ai vertici della Protezione Civile regionale, sono arrivati ai tre volontari aggrediti gli auguri di pronta guarigione ed una condanna ferma dell’accaduto. “Giù le mani dai volontari di Protezione Civile”, ha detto la sindaca Rocca intervenuta in diretta su FMITALIA.




Bagni pubblici di via Trento, chiesta la chiusura. Cavallaro: “Condizioni igieniche pesanti”

“Immediata chiusura dei bagni pubblici di via Trento per la grave condizione igienico-sanitaria in cui versa”. Il consigliere comunale Paolo Cavallaro ha avanzato la richiesta ieri, con una nota inviata all’Asp di Siracusa e all’Assessorato all’Igiene Urbana del Comune. “Al di là dell’abbandono all’interno di diversi mobili e rifiuti-spiega Cavallaro- i servizi sono in pessime condizioni igieniche, il fetore è insopportabile, la polvere è accumulata ovunque e c’è persino una stanza al buio piena di rifiuti, e i vetri delle finestre sono visibilmente rotti. Ho chiesto l’immediata ispezione dell’Asp di Siracusa e la chiusura dello stesso, fino a quando non saranno ripristinate le minime condizioni igienico-sanitarie e il decoro minimo della struttura”. Cavallaro aveva affrontato il tema nel corso di alcune sedute del consiglio comunale. “Avevo rivolto un chiaro appello al sindaco, Francesco Italia affinché disponesse la chiusura di quei bagni indecorosi- ricorda l’esponente di Fratelli d’Italia- perché non facciamo che trasmettere ai turisti e ai cittadini una pessima immagine della città”. Una soluzione al problema potrebbe essere, secondo il consigliere di minoranza, l’eventuale affidamento a terzi per la ristrutturazione e la gestione a pagamento, “come in tutte le parti civili del mondo- osserva Cavallaro- La seconda commissione consiliare di recente ha approfondito questa possibilità e presto la proposta dovrebbe arrivare in consiglio comunale per dare un chiaro indirizzo ad un’amministrazione- fa notare il consigliere di FdI- che parla tanto di turismo ma, alle bellezze della città, aggiunge quale monumento orrido gli inguardabili e inaccettabili bagni pubblici”.




Strade colabrodo, mutuo da 800 mila euro per sistemarle: l’elenco delle vie interessate

Un mutuo da 800 mila euro per finanziare la manutenzione straordinaria di strade e vie di Siracusa, che versano in cattive condizioni, tali da compromettere la sicurezza e da renderne tutt’altro che agevole la percorribilità. Il Comune di Siracusa punta su questa soluzione, oggetto di una delibera approvata nei giorni scorsi dalla giunta retta dal sindaco Francesco Italia. Riflettori puntati, nel dettaglio, su 7 arterie della città o comunque del territorio comunale. Si tratta di: via Avola, via Servi di Maria, via Riviera Dionisio il Grande, tratti di via Elorina, viale Paolo Orsi, tratti di strada Monasteri e tratti di traversa Isola. strade urbane e sub-urbane, dunque. Si tratta di interventi inseriti nel Piano Triennale delle Opere Pubbliche attualmente vigente (2025-2027).Chiara la relazione tecnica. “Ogni anno la pavimentazione di alcune strade della città di Siracusa, risulta più o meno logorata, passando da una condizione di usura lieve ad altra grave tale da produrre disagio all’intero traffico veicolare e pedonale- si legge nel documento -sia leggero che pesante. A causa dell’indotto pericolo per la pubblica incolumità e la responsabilità diretta che ne deriva per la Pubblica Amministrazione, è indispensabile intervenire con l’esecuzione di opportuni lavori di messa in sicurezza, al fine di poter rendere le vie e le piazze di Siracusa  non solo transitabili, ma a anche privi di pericoli e danni alle persone ed ai mezzi”. Entrando nel dettaglio, l’intervento prevede “fresatura del conglomerato bituminoso con mezzi meccanici per uno spessore medio di 3 centimetri, il rifacimento della pavimentazione stradale, la rimessa in quota di chiusini stradali, previa rimozione con l’ausilio di martello demolitore, il rifacimento della segnaletica orizzontale. La delibera della giunta comunale riprende alcuni aspetti affrontati nella relazione prodotta dai tecnici a seguito dei sopralluoghi condotti. “La pavimentazione di alcune strade della città, logorata, produce disagio al traffico veicolare e pedonale, leggero e pesante- si legge nella delibera dell’esecutivo comunale- Questo può costituir pericolo per la pubblica incolumità. Necessario intervenire, anche al fine di migliorare il decoro, oltre alla viabilità”. L’intenzione dell’amministrazione comunale è quella di arrivare alla sottoscrizione del mutuo in tempi brevi, “entro il corrente esercizio finanziario”.