Il caso degli assenteisti di Pachino a "L'Arena" di Giletti, in studio il sindaco Bruno

La vicenda degli assenteisti del Comune di Pachino al centro della puntata di domenica de “L’Arena”, su Rai Uno. Massimo Giletti è tornato a puntare i riflettori sugli enti pubblici i cui dipendenti avrebbero assunto comportamenti tutt’altro che virtuosi, assentandosi, nel caso specifico, dal posto di lavoro per dedicarsi ad attività personali: dal “classico” shopping all’attività venatoria. I giornalisti della tv di Stato hanno fatto tappa proprio a Pachino, andando a chiedere spiegazioni ad alcuni tra i dipendenti nell’occhio del ciclone. In studio, il sindaco, Roberto Bruno, che ha spiegato la propria posizione rispetto ad una vicenda ancora tutta da chiarire. Intervistato anche il dirigente sospeso, ma solo dall’attività organizzativa, non dal posto di lavoro. Dichiarazioni, quelle raccolte, con cui il funzionario ha in parte smentito di avere detto “siamo tutti assenteisti”, sostenendo di aver detto che “se è vero che i dipendenti pubblici sono tutti delinquenti, allora siamo tutti assenteisti”, una provocazione, insomma, un paradosso, ha lasciato intendere. A prescindere da questi “dettagli”, il dirigente ha sostenuto di non sapere se i 12 dipendenti si assentassero o meno, trovandosi in locali differenti, al piano superiore dell’edificio. Bruno ha sottolineato che la Regione è ancora in attesa di recepire la legge Madia ed ha auspicato un lavoro celere in tal senso da parte della deputazione regionale. In attesa di conoscere gli sviluppi del caso, resta impressa la frase pronunciata dal dirigente coinvolto ai microfoni del giornalista della Rai, a cui ha detto: “Amico mio, il a maggio sono in pensione”. Bruno ha colto l’occasione per mettere in rilievo i problemi a cui gli agricoltori di Pachino devono far fronte, a partire dall’invasione di pomodoro straniero , a basso costo e di bassa qualità, ai danni del mercato locale.




Siracusa. Centro sportivo Pantanelli: "Impianto aperto, equivoco chiarito"

Chiarimenti, da parte dell’Asd Pantanelli, in merito alla notizia legata al provvedimento di chiusura di una parte dell’impianto, nei giorni scorsi. Una nota della società chiarisce che si è trattato di un provvedimento “basato purtroppo su un equivoco immediatamente chiarito e giustamente revocato”. Il Centro Sportivo è aperto e perfettamente funzionante . La società “diffida chiunque dal diffondere ulteriori notizie in merito senza prima averne verificato la fondatezza e raccolto le dovute informazioni dai diretti interessati”.




Siracusa. "Il campo di calcio del Pippo Di Natale in condizioni pietose", duro affondo dell'Hellenika

In pessime condizioni il campo di calcio del Pippo Di Natale. “Una situazione denunciata da anni e negli ultimi mesi diventata addirittura ingestibile”. Duro l’affondo del presidente dell’Hellenika, Nuccio Porchia , convinto che il Comune non si sia mosso nella maniera opportuna. Non ci sarebbe altra spiegazione, per Porchia, per spiegare le “condizioni spaventose del campo di calcio, nel pieno e assoluto degrado. Un biglietto da visita pessimo –osserva il presidente della società sportiva- per le squadre ospiti dei vari campionati di calcio giovanili, ma anche per i numerosi turisti che si trovano a passare da quelle parti visto l’adiacente Teatro Greco”. Porchia contesta la gestione del campo, affidato “ad un referente comunale- sottolinea- e non ad una società”. La decisione assunta da palazzo Vermexio in proposito, secondo il presidente dell’Hellenika , sarebbe sbagliata, così come inadeguato sarebbe il regolamento . “Questo- nota ancora- è un impianto sportivo che necessita di competenze specifiche per garantirne la migliore fruibilità e le figure che lo gestiscono adesso non le possiedono”. L’Hellenika torna a chiedere di poter essere ente gestore, come quando – aggiunge ancora Porchia- “la manutenzione ordinaria era costantemente effettuata”. Entrando nel dettaglio, i problemi riguarderebbero lo “spreco di acqua pubblica, visto che le vasche sono obsolete e l’acqua di disperde, gli spogliatoi allagati, il terreno in uno stato pietoso, le reti costantemente bucate, nessun requisito di sicurezza, le panchine pericolanti e arrugginite, mentre il cancello è chiuso perché pericolante, tanto che di recente nemmeno un’ambulanza ha potuto accedere nonostante un infortunio nel richiedesse l’intervento”. Una torre faro è funzionante, ma l’altra no. La sera la struttura non è utilizzabile. “Il canalone dell’acqua è sporco e maleodorante- prosegue il presidente dell’Hellenika- e nessuno, dagli uffici comunali, si attiva. L’amministrazione comunale ha partecipato di recente a un bando per l’ottenimento dei fondi per il credito sportivo e presto questo campo sarà trasformato in sintetico, ma non basterà perché ci sono tante criticità. Non può essere il direttore dell’impianto a gestire il campo di calcio ma una società ne deve avere la responsabilità perché è costantemente e quotidianamente qui. Oggi non possiamo che ringraziare la Figc che ha chiuso più di un occhio e consente di giocare su questo campo nei tornei giovanili perché il campo ha misure regolamentari ma tutto il resto è pericolante e non è possibile garantire la sicurezza per gli atleti e per chi lo utilizza>>.




Siracusa. Quasi un chilo di hashish in auto: in manette presunti pusher


Detenzione ai fini di spaccio di stupefacenti. Con questa accusa gli uomini della Squadra Mobile hanno arrestato in flagranza di reato Agostino Urso, 59 anni e Francesco Granata, 37, entrambi siracusani e già noti alle forze dell’ordine. I due presunti pusher sarebbero stati notati durante un controllo su strada nel territorio di Noto. Urso, accortosi della presenza dei poliziotti, avrebbe lanciato dal finestrino dell’auto un involucro bianco, rinvenuto dagli agenti. All’interno, hashish per 900 grammi, suddiviso in 9 panetti da un etto ciascuno. Sono stati condotti nel carcere di Cavadonna.




Siracusa. Parco Neapolis, il comitato promotore: "Soprintendenza fuori dalla gestione"?

Un parco archeologico individuato, delimitato, per la sua gestione, la salvaguardia, la conservazione e la fruibilità, ma privo del decreto istitutivo, al contrario di altri parchi siciliani, da Agrigento a Selinunte, già operativi. Per il parco della Neapolis continua a mancare il parere del Consiglio Regionale dei Beni Culturali e Ambientali, già decaduto e in via di ristrutturazione quanto alla sua composizione. Parte da questa premessa il comitato promotore, prima di esprimere forti e ulteriori preoccupazioni e perplessità guardando, in prospettiva, a quello che potrebbe accadere, da qui a breve, nel territorio provinciale. “Forzando in qualche modo la riforma del ministro Franceschini- questa la disamina del comitato- l’assessorato regionale ha preparato una ristrutturazione del Dipartimento che avrebbe l’effetto di sconvolgere l’assetto gestionale dei beni culturali in Sicilia e destinata a ritardare ancora l’istituzione del Parco Archeologico di Siracusa”. Una proposta che, secondo i componenti del gruppo, renderebbe più ampio il solco tra l’attività di tutela e quella di valorizzazione dei beni culturali, investendo maggiormente sulla valorizzazione. Una riforma che coinvolgerebbe anche le imprese e le associazioni culturali, dato che il comitato reputa positivo. Per il personale interno, invece, previste riduzioni e riorganizzazioni delle unità operative esistenti. Ma le criticità maggiori, in base all’idea espressa dal comitato, riguarderebbero la creazione previsto di piccolissimi e grandi “poli”, “non omogenei”. Il ruolo delle soprintendenze diventerebbe marginale. Nel caso di Siracusa, la soprintendenza potrebbe perdere la gestione di buona parte dei siti, che confluirebbero in un circuito unico con il Paolo Orsi, il parco di Siracusa, quello di Lentini, Casmene, Noto Antica, Castelluccio, Eloro e villa del Tellaro, accanto ad un polo regionale con Palazzo Bellomo, la Casa Museo Uccello, Palazzolo. Il comitato promotore del parco della Neapolis ricorda che, “con tutte le critiche che si possono fare, le soprintendenze sono spesso state l’unico baluardo rispetto alle speculazioni tentate e a volte realizzate in Sicilia e che- conclude- una riforma di questa portata avrebbe meritato un profondo coinvolgimento della gente e degli operatori culturali”.




Calcio,D. Quel pareggio che brucia, 1-1 del Siracusa in casa del Gragnano

Un risultato che brucia. Vincere sarebbe stato importante ma il Città di Siracusa non è andato oltre un pari, 1-1 al termine dell’anticipo in casa del Gragnano. Una gara decisa da due calcio di rigore, firmati da Foggia e Savanarola.Prima partita senza lo squalificato Baiocco, la cui assenza, in campo, si è avvertita così come ha pesato quella di Chiavaro. Dentro Spinelli e Vindigni, mentre in attacco, il debutto di Ricciardo. In terra campana un folto gruppo di tifosi e il supporto di quelli della Juve Stabia. In mattinata, una delegazione azzurra si è recata al cimitero di Castellamare di Stabia per rendere omaggio a Nicola De Simone, sfortunato difensore morto durante uno scontro di gioco nel lontano 79’ .
Avvio contratto per la squadra di Sottil che cerca di fare
la gara. I locali si limitano a contenere per poi ripartire. Al 15’ un suggerimento
di Catania non trova pronto alla conclusione Ricciardo.
A sorpresa però, il Gragnano passa in vantaggio al 17’ grazie ad un calcio di rigore trasformato da Foggia. Penalty concesso per un fallo in area di Barbiero su Martone.
Azzurri in difficoltà, e al 24,’ un colpo di testa di Mascolo su cross di Carfora per poco non regala il raddoppio. Campani ancora pericolosi con Martone e Mascolo , ma le loro iniziative non trovano compagni alla conclusione.
Spinelli, al 32’ , si guadagna una punizione dal limite, ma la conclusione di
Giordano si spegne sulla barriera.
Azzurri vicini al pari con Palermo che, al 42’ coglie un clamoroso palo.
Si va al riposo con il Gragnano avanti, al termine di una prima frazione poco brillante.
Nella ripresa, c’è Dezai in luogo di Gallon. L’ivoriano si rende protagonista, prima con fallo su un avversario che gli costa il primo giallo, e poi, per una simulazione in area per il secondo cartellino che vuol dire espulsione. Tutto in soli 12’.
Situazione ancora più complicata per la squadra di Sottil che, al 62’, viene espulso dal signor Meraviglia. Fuori Spinelli e dentro Savanarola per un assetto ancora più offensivo.
Malgrado l’inferiorità numerica il Città di Siracusa si catapulta nella metacampo avversaria, Sibilli entra in luogo di Santamaria per il disperato forcing finale. Al 77’ arriva il rigore per gli azzurri per un fallo di Perinelli su Catania. Savanarola realizza e dopo scatta la bagarre con la doppia espulsione di Vitiello e Foggia. Situazione capovolta e azzurri con l’uomo in più negli ultimi dieci minuti. Finale concitato, ma alla fine arriva solo un pari




Siracusa. Un lavoro per Aysegul, la "iena" Palmieri lancia l'appello su Facebook

“Che dite, siciliani (e non), la piazziamo la pupa da qualche parte?”. Usa parole dirette Nina Palmieri per sollecitare quanti potessero a dare una mano ad Aysegul Durtuc , la diciannovenne turca vittima di una brutta vicenda, scaturita, alcuni mesi fa, nel fermo dei genitori. La giornalista della redazione de “Le Iene” ha preso la storia di Ayse a cuore, tanto da voler utilizzare Facebook per tentare di dare una mano alla giovane, che a Siracusa è tornata a vivere e a studiare. Un post scritto con il cuore e diretto al cuore. “A volte la vita ti fa dei regali. E allora la tua famiglia si allarga e “aggiungi un posto a tavola” e nel tuo cuore-scrive Nina Palmieri sui social network. Nella mia famiglia c’è anche Ayse, con i suoi 19 anni che sembrano 100 per tutte le cose che ha passato. Ora lei è in difficoltà e vi chiedo una mano. Ayse è  a Siracusa e piano piano, sotto gli occhi attenti della sua Amica Chiara e dei tanti che le vogliono bene, ha iniziato a ricostruire. È tornata a scuola e sta studiando per la maturità: manca poco e poi potrà inseguire il suo sogno di diventare una hostess (parla 4 lingue e ha voglia di vedere il mondo)”.  Aysegul non ha, però, più un posto in cui vivere. Ha bisogno di un lavoro pomeridiano con cui potersi permettere l’affitto almeno di una stanza. La giornalista di Mediaset fa presente che “la ragazza è armata di sorriso e buona volontà ma non ha nessuno, a parte noi”.
Nei mesi scorsi Aysegul Durtuc denunciò di essere stata trattenuta contro la sua volontà in Turchia. I genitori, Birol Durtuc, 40 anni, e la moglie Yasemin Durucan, 36 anni, residenti da tempo in Sicilia, erano stati fermati per sequestro di persona, rapina aggravata e stato di incapacità procurato mediante violenza, commessi in concorso con altre persone. In pratica avrebbero impedito alla giovane di fare rientro a Siracusa perchè contrari alle abitudini “troppo occidentali della ragazza”. Sono tornati poi in libertà secondo quanto ha deciso il gip, Migneco, secondo cui  la ragazza potrebbe avere mentito.  Mantenuta la misura del divieto di avvicinamento dei genitori nei luoghi abitualmente frequentati dalla figlia. Per la difesa dei due coniugi, Aysegul si sarebbe recata di buon grado in Turchia per frequentare, tra l’altro, una scuola di turismo. Ad ospitarla sarebbero stati i nonni.




Noto. Ladri in un B&B di via Principe Umberto: tre denunciati

Furto ai danni di un B&B di via Principe Umberto. Gli uomini del commissariato di Noto hanno denunciato i presunti, due netini ed un tunisino, accusati adesso di furto aggravato. Le indagini sono state svolte con l’ausilio delle immagini raccolte dai sistemi di videosorveglianza. Nell’abitazione di una quarta persona, un giovane tunisino, i poliziotti hanno rinvenuto pezzi di antiquariato di pregio, elettrodomestici e tre televisori. La refurtiva è stata recuperata per intero e sequestrata.




Siracusa. Auto in fiamme in via Immordini, indaga la polizia

A fuoco un’auto parcheggiata in via Immordini. I vigili del fuoto e gli uomini delle Volanti sono intervenuti dopo la segnalazione di un incendio che ha riguardato una Mercedes Classe C posteggiata lungo la via della zona alta della città. Dopo lo spegnimento del rogo, i pompieri hanno effettuato i rilievi di routine, nel tentativo di risalire all’origine dell’incendio. Gli elementi ha disposizione non hanno consentito la ricostruzione dell’accaduto. Indagini in corso da parte della polizia.




Melilli. Grotte di Villasmundo-Sant'Alfio e Palombara più sicure, progetto del Cutgana

Più sicuro il transito all’interno delle grotte delle riserve naturali del complesso Villasmundo-Sant’Alfio e Grotta Palombara di Melilli. Nelle scorse settimane sono stati effettuati degli interventi di messa in sicurezza, dal Cutgana, il centro universitario per la tutela e la gestione degli ambienti naturali e degli agro-ecosistemi guidato da Giovanni Signorello. I lavori sono stati affidati al Corpo nazionale soccorso alpino e speleologico. Gli interventi sono stati oggetto di un incontro nella sede del Polo Bioscientifico dell’Università di Catania, con i direttori delle riserve naturali, Elena Amore (Complesso speleologico Villasmundo-S.Alfio) e Fabio Branca (Grotta Palombara) insieme con Alfio Cariola, delegato della X Zona speleologica del Corpo nazionale soccorso alpino e speleologico.“Gli interventi di messa in sicurezza –spiega Signorello- sono stati realizzati a beneficio di tutti ed in particolar modo degli speleologi, che hanno messo a disposizione, nell’ambito di un’ampia collaborazione e partecipazione tra enti, la proprie esperienza sul campo ed insieme con l’Università di Catania hanno contribuito a valorizzare due siti di particolare pregio naturalistico. Il Cutgana, inoltre, grazie ai virtual tour ha reso ‘visibili’ i due siti anche per i non speleologi”. In previsione , in tempi brevi, l’avvio di nuovi studi all’interno delle grotte, utilizzando la tomografia computerizzata”.