Cannata (FdI) visita l’impianto Versalis di Priolo: “Qui tassello del futuro energetico”

Il parlamentare Luca Cannata (FdI) ha visitato lo stabilimento Versalis di Priolo, dove è iniziato il piano di trasformazione green. “Priolo non è solo un polo industriale, è un tassello strategico del futuro energetico italiano”, ha detto con riferimento al passaggio da sito petrolchimico a una moderna bioraffineria con annesso un impianto per il riciclo chimico dei rifiuti in plastica mista con tecnologia Hoop, su scala industriale. “Un’opportunità rilevante per la Sicilia, che può e deve restare protagonista della transizione energetica e industriale, facendo leva sulle competenze e sulla storia produttiva del nostro territorio”, ha aggiunto.
“La riconversione in corso si concentrerà sulla produzione di biocarburanti HVO, come il Sustainable Aviation Fuel (SAF), utilizzando materie prime rinnovabili prevalentemente di scarto quali oli vegetali, biomasse non edibili e scarti organici. Una filiera innovativa e sostenibile che permetterà di ridurre in modo significativo le emissioni di CO₂ rispetto alla produzione tradizionale di combustibili fossili, contribuendo concretamente agli obiettivi di decarbonizzazione europei e nazionali”, le parole di Cannata.
Per quanto riguarda l’impianto Hoop, il cui dimostrativo da 6mila tonnellate/anno è stato recentemente avviato a Mantova, i dati sperimentali hanno evidenziato una riduzione dell’81% delle emissioni di gas serra rispetto allo scenario di riferimento. “È la dimostrazione concreta di come l’innovazione tecnologica possa generare benefici ambientali misurabili, favorendo un recupero efficiente dei rifiuti plastici, che vengono trasformati in nuova materia prima per la produzione di plastiche circolari. L’investimento complessivo previsto è di circa 900 milioni di euro, destinato alla riconversione delle infrastrutture esistenti e alla costruzione dei nuovi impianti. Questo progetto si inserisce nel piano da 2 miliardi di euro sottoscritto da Eni-Versalis con il Ministero delle Imprese e del Made in Italy a marzo 2025 per sostenere la transizione ecologica dei poli chimici italiani”.
Attenzione anche all’aspetto occupazionale: l’accordo prevede il mantenimento dei livelli occupazionali e la formazione di nuove professionalità nel campo della chimica verde e dell’economia circolare. “È questa l’industria che vogliamo per l’Italia e per la Sicilia: capace di competere, ma anche di custodire e valorizzare il territorio”.




Prevenzione incendi, Pantano: “Interventi di diserbo in corso da giugno, 63 aree ad oggi interessate”

“Gli interventi di diserbo di interi lotti o particelle di terreno di proprietà comunale sono stati avviati a giugno scorso, con un mese di anticipo rispetto al 2024. Non risponde quindi al vero che l’Amministrazione comunale non si sia mossa in tema di prevenzione incendi. Su preciso input del sindaco Francesco Italia, il Comune di Siracusa ha messo in campo una serie di importanti azioni di scerbatura, manuale o meccanica, che hanno già permesso di bonificare più aree, garantendo sicurezza e pulizia”. Lo sottolinea l’assessore Enzo Pantano nel corso di un incontro negli uffici della Protezione Civile dedicato all’analisi della situazione.
“Nelle scorse settimane gli operai della ditta ragusana che si è aggiudicata il servizio per una somma di poco inferiore ai 45mila euro sono intervenuti a Grottasanta, Epipoli, Pizzuta, Scala Greca, Bosco Minniti, Fontane Bianche, Villaggio Miano, Tiche, Arenella e Isola”, sintetizza Pantano.
Nel dettaglio, disponibile file in allegato sui 63 interventi sin qui condotti, zona per zona. Diserbo, scerbatura, esecuzione di strisce tagliafuoco: questi i lavori completati nelle settimane scorse.
“I lavori di diserbo proseguiranno fino ad agosto e continueranno ad interessare tutto il territorio comunale, incluse le contrade marinare e le frazioni. Gli uffici restano a disposizione dei cittadini, anche per eventuali segnalazioni. Ricordiamo che non tutti i terreni sono di proprietà comunale ma anche di altri enti oltre che di privati”.




Istruzione, 15 mln di euro per edilizia scolastica in Sicilia: 23 gli interventi in provincia di Siracusa

Il governo Schifani, nell’anno scolastico 2024-2025, ha stanziato oltre 15 milioni di euro per interventi di manutenzione straordinaria nelle scuole siciliane, tra fondi regionali ed economie residue del Piano di azione e coesione (Pac).
Complessivamente, dal 2024 ad oggi, sono 314 gli interventi finanziati nelle 9 province dell’Isola: 104 in provincia di Messina per un valore di 4,4 milioni di euro; 72 in quella di Catania per 3,4 milioni di euro; 42 nel Palermitano per 2,2 milioni; 29 in provincia di Agrigento per un importo pari a 2,3 milioni; 23 in provincia di Siracusa per 1,2 milioni; 17 nel Trapanese per 737 mila euro; 13 in provincia di Enna per 513 mila euro; 9 in quella di Ragusa per 359 mila euro; 5 in provincia di Caltanissetta per 280 mila euro.
«Abbiamo finanziato tutte le richieste pervenute da Comuni e Province per mettere in sicurezza gli istituti. Ciascun intervento di manutenzione straordinaria ha potuto beneficiare di un finanziamento massimo di 40 mila euro – afferma l’assessore regionale all’Istruzione e della professionale, Mimmo Turano – In tema di edilizia scolastica, è bene specificare che l’assessorato all’Istruzione ha una capacità di azione “limitata” allo stanziamento di risorse per finanziare interventi, con bandi o circolari, poiché la competenza “esclusiva” è degli enti locali, che sono i proprietari degli edifici».
«Con questi finanziamenti – prosegue – abbiamo dato un aiuto concreto ai Comuni e alle ex Province e dunque alle scuole di tutta la Sicilia, che in questo modo possono mettere in sicurezza gli edifici, procedere con interventi di risanamento delle palestre, di rifacimento di finestre, solai pericolanti, per citare solo qualche esempio. Inoltre, a questi fondi per la manutenzione straordinaria, si aggiungono altri 52 milioni di euro dal Fondo europeo di sviluppo regionale 2021-2027 per investimenti nelle scuole, che hanno consentito di realizzare 209 interventi in tutta la Sicilia come mense, palestre, laboratori. Stiamo lavorando all’individuazione di ulteriori risorse, perché migliorare strutture ed edifici significa migliorare la qualità della didattica per i nostri studenti e le nostre studentesse».




Mondiali di pallanuoto, cinque siciliani convocati: due ex Ortigia tra gli azzurri a Singapore

Sono cinque gli azzurri siciliani che parteciperanno ai Mondiali di pallanuoto a Singapore, in programma dal 12 al 24 luglio.
Il Settebello, guidato dal commissario tecnico Sandro Campagna, palermitano e siracusano d’adozione, schiera tra le sue fila il catanese Francesco Condemi, ex Ortigia e ora in forza alla Pro Recco, e il siracusano Francesco Cassia, anche lui ex Ortigia e destinato alla Pro Recco dalla prossima stagione.
L’Italia maschile è inserita nel girone A, insieme a Serbia, Romania e Sudafrica.
Esordio sabato 12 luglio contro la Romania (alle ore 14:45 italiane), poi le sfide con la Serbia (14 luglio alle 14:45) e il Sudafrica (16 luglio alle 7:45).
Le fasi a eliminazione diretta si giocheranno secondo questo calendario: ottavi di finale il 18 luglio, quarti il 20, semifinali il 22 e finali il 24.
Nel Setterosa, guidato dal CT Carlo Silipo, figurano tre catanesi: Aurora Condorelli e Morena Leone, entrambe in forza a L’Ekipe Orizzonte, campione d’Italia in carica, e Helga Santapaola, attualmente al Rapallo.
La Nazionale femminile affronterà nel girone A le formazioni di Nuova Zelanda, Australia e Singapore.
Esordio previsto per venerdì 11 luglio contro la Nuova Zelanda (alle 11:35), seguito dagli incontri con l’Australia (13 luglio alle 11:35) e Singapore (15 luglio alle 13:10).
Il calendario della fase a eliminazione diretta prevede: ottavi il 17 luglio, quarti il 19, semifinali il 21 e finali il 23.

Foto di Federnuoto.




Incendio colpisce 20 ettari di terreni confiscati alla mafia a Lentini. Le reazioni della politica

Un vasto incendio ha devastato circa 20 ettari di grano duro biologico coltivati in contrada Cuccumulla, nel territorio di Lentini, su terreni confiscati alla mafia e restituiti alla legalità. Il rogo ha colpito i campi della cooperativa Beppe Montana – Libera Terra, già oggetto, nelle scorse settimane, di furti presso la struttura di Cuccumella e negli agrumeti di Ramacca. Il raccolto, destinato alla produzione di pasta e altri prodotti a marchio Libera Terra, è andato completamente perduto. Il danno economico è stimato in circa 20.000 euro.
“Siamo profondamente scossi,” ha dichiarato Alfio Curcio, socio della cooperativa. “Coltivare oggi è già di per sé un atto di coraggio. Ogni attacco che subiamo è come sale su ferite ancora aperte. Attendiamo con fiducia l’esito delle indagini, ma temiamo che dietro questi gesti ci sia un disegno preciso: scoraggiarci, isolarci, spingerci ad abbandonare. Non possiamo permetterlo. Il riutilizzo sociale dei beni confiscati è un patrimonio collettivo che deve essere difeso dalle istituzioni e sostenuto attivamente dalla società civile.”
A esprimere piena solidarietà anche Francesco Citarda, responsabile beni confiscati e legalità di Legacoop Sicilia, e Filippo Parrino, presidente di Legacoop Sicilia:
“Non possiamo rassegnarci. È necessario che tutto il sistema reagisca con compattezza: istituzioni, mondo cooperativo, singoli cittadini. La mafia teme la buona cooperazione perché la combatte sul piano concreto dei diritti, della dignità e dell’economia pulita. Oggi più che mai dobbiamo essere un fronte unito.”
Sostegno incondizionato arriva anche da Libera Sicilia e dai coordinamenti provinciali di Catania e Siracusa:
“Non possiamo accettare la normalizzazione di questi fatti né un livello basso di attenzione sulle cooperative e sui beni confiscati, costantemente esposti a minacce. È essenziale che le istituzioni accompagnino questi percorsi non solo con parole di solidarietà, ma con interventi concreti capaci di garantire sicurezza e continuità a esperienze preziose per l’intera comunità.”
Numerosi anche i messaggi di solidarietà dal mondo politico.
Tiziano Spada, deputato regionale del Partito Democratico e sindaco di Solarino, ha dichiarato:”Esprimo massima solidarietà alla cooperativa Beppe Montana – Libera Terra per il vile atto subito. Quel raccolto, oltre al suo valore economico e simbolico, era un presidio di legalità. Non solo è stato coltivato su terreni confiscati alla mafia, ma era destinato a diventare un prodotto d’eccellenza con il marchio Libera Terra, che oggi rappresenta una realtà virtuosa, non solo alimentare ma soprattutto culturale. Attendiamo i risultati delle indagini, ma quanto accaduto è l’ennesimo campanello d’allarme in un territorio in cui la criminalità organizzata è ancora attiva.”
Spada ha poi concluso: “La politica, a tutti i livelli, deve schierarsi concretamente al fianco della cooperativa Beppe Montana – Libera Terra e di tutte le realtà che ogni giorno lottano contro le mafie. Chiedo loro di non scoraggiarsi: siano, come sempre, un esempio virtuoso e un baluardo di legalità.”
Antonio Nicita, vicepresidente del Gruppo PD al Senato, e la senatrice Enza Rando, responsabile legalità e lotta alle mafie del PD, hanno condannato duramente l’accaduto: “Quello che ha colpito la cooperativa Beppe Montana è un gesto vile e intimidatorio contro una delle esperienze più importanti di riscatto sociale. È il quarto episodio in pochi mesi. Non possiamo più considerarli fatti isolati.”
Solidarietà è giunta anche da Carlo Gilistro, deputato regionale del Movimento 5 Stelle: “Esprimo la mia vicinanza alla cooperativa Beppe Montana – Libera Terra, colpita da un gravissimo atto intimidatorio. Un incendio, con ogni probabilità di natura dolosa, ha distrutto oltre 20 ettari di grano biologico nelle campagne di Lentini, su terreni confiscati alla mafia. Questo episodio si aggiunge a furti e sabotaggi: segnali evidenti di una strategia criminale che vuole colpire chi ogni giorno lavora con onestà e coraggio per costruire un’alternativa concreta alle mafie. La Sicilia perbene deve prendere posizione: stiamo dalla parte giusta, di chi non arretra di fronte alle intimidazioni ma continua a coltivare libertà e speranza su terre che profumano di riscatto.”
“Esprimo piena solidarietà alla cooperativa Beppe Montana – Libera Terra. – ha detto il deputato nazionale di FdI, Luca Cannata. “Un danno enorme, economico e simbolico, che ferisce chi ogni giorno lavora con impegno per restituire dignità, legalità e sviluppo a territori strappati alla criminalità organizzata. Chi semina legalità e lavoro – sottolinea il parlamentare – non può e non deve essere lasciato solo. Saremo sempre al fianco di chi, con coraggio e senso civico, trasforma i beni confiscati alla mafia in occasioni concrete di riscatto sociale ed economico. Non si tratta solo di un incendio – prosegue Cannata – ma di un attacco alla speranza, al lavoro onesto, al futuro delle comunità. Per questo è fondamentale fare piena luce su quanto accaduto e rafforzare ogni strumento di tutela e sostegno per realtà come Libera Terra, autentici presìdi di giustizia e rinascita. Il Governo Meloni ha già dimostrato con atti concreti di essere dalla parte della legalità, sostenendo chi lavora sui beni confiscati per restituirli alla collettività. Continueremo a farlo con determinazione e responsabilità, perché la lotta alla mafia si vince anche proteggendo e valorizzando chi ogni giorno costruisce un’Italia più giusta”.
“L’incendio che ha devastato decine di ettari di grano biologico nei terreni della cooperativa Beppe Montana – Libera Terra a Lentini è un attacco gravissimo non solo nei confronti di un’esperienza di agricoltura pulita e cooperativa, ma di una intera comunità che crede nella giustizia, nella legalità e nella dignità del lavoro”. E’ così che commenta l’accaduto la CGIL di Siracusa. “Non possiamo e non vogliamo girarci dall’altra parte: questi atti, che hanno fortemente il sospetto di origine dolosa e che hanno probabilmente il volto vigliacco di chi vuole restituire alla mafia ciò che la comunità ha saputo togliere con coraggio e con la legge, rischia di intimidire chi ogni giorno coltiva libertà e lavoro sui terreni confiscati. La CGIL di Siracusa riafferma con nettezza la propria posizione: la lotta alla mafia e alle economie criminali è parte integrante della lotta per i diritti e il lavoro, senza ambiguità, senza sconti, senza paura. – ha aggiunto il Segretario Generale CGIL Siracusa, Roberto Alosi – Siamo accanto a chi resiste, a chi semina speranza anche tra le macerie, a chi lavora ogni giorno per un territorio libero dalle mafie. Le mafie temono la forza del lavoro, della cooperazione, dei cittadini consapevoli. Non lasceremo che il silenzio e l’indifferenza diventino complicità”.
“L’incendio che ha distrutto 20 ettari di grano biologico coltivato su terreni confiscati alla mafia è un fatto grave e allarmante, che richiede attenzione, fermezza e una risposta corale delle istituzioni. Esprimo la mia piena solidarietà alla cooperativa Beppe Montana – Libera Terra, esempio virtuoso di lavoro onesto, giustizia sociale e agricoltura etica nel nostro territorio”, ha detto Carlo Auteri, deputato della Democrazia Cristiana all’Assemblea Regionale Siciliana. “Non possiamo accettare che chi restituisce valore a ciò che un tempo era dominio dell’illegalità debba operare sotto minaccia – ha aggiunto -. Le cooperative che gestiscono beni confiscati sono un presidio di legalità e comunità. Vanno sostenute con forza, non solo a parole ma anche attraverso strumenti concreti di tutela e accompagnamento. Chiedo che si faccia chiarezza su quanto accaduto e che la Regione, attraverso i propri strumenti, possa attivarsi per essere accanto a chi, con sacrificio e coraggio, semina speranza nei nostri campi e nel cuore della Sicilia”.




La mafia in Ortigia ed i vigili indagati, il Comune di Siracusa studia provvedimenti

Il coinvolgimento di due agenti della Polizia Municipale di Siracusa nell’indagine che ha permesso di smantellare un sodalizio mafioso con ampi appetiti in Ortigia, ha colpito profondamente l’opinione pubblica. Secondo Carabinieri e Guardia di Finanza, avrebbero passato informazioni al clan su controlli o dati sensibili “utili” per le attività degli arrestati. Figurano tre i 26 indagati nell’operazione scattata lo scorso 4 luglio. In attesa che il procedimento faccia il suo corso e si precisino ruoli ed eventuali responsabilità come cristallizzate dalla successiva fase dibattimentale, il giudizio dei siracusani è già netto e racconta della crescente sfiducia verso le istituzioni locali. Quello che emerge è un mondo sommerso di contatti e favori, compiacenze ed occhi chiusi in cui parrebbe non esserci spazio per concetti come legalità e onore.
“Ho appreso dalla stampa, non abbiamo ricevuto nessuna comunicazione ufficiale”, fa sapere il sindaco Francesco Italia. Le opposizioni incalzano e chiedono provvedimenti, per tutelare l’immagine del comando della Municipale ed in attesa delle future determinazioni degli organi competenti. Palazzo Vermexio ha chiesto maggiori notizie alle forze dell’ordine, circa la posizione dei due agenti in servizio alla Municipale. Atto propedeutico ad una eventuale azione che potrebbe culminare in una sospensione temporanea.
Intanto, questa mattina è comparsa una nota sulla bacheca del Comando con cui si ricorda come il codice di comportamento dei dipendenti pubblici preveda l’obbligo di comunicare all’amministrazione competente l’eventuale esistenza di provvedimenti giudiziari (avviso di garanzia, condanne, etc) a loro carico. Un dovere che, forse, in alcune occasioni è passato inosservato e per questo oggi si avverte la necessità, negli uffici di via del Porto Grande, di sottolinearlo.




Rogo alla Ecomac, Auteri e Scarinci: “Le leggi ci sono e impongono responsabilità”

“Il caso dell’incendio Ecomac ci induce a riflettere e fare alcune considerazioni al di là di tante esternazioni che, considerata la gravità dell’evento, comprensibilmente si sono lette in questi giorni. In ossequio alle Linee Guida emanate con DPCM del 27/08/2021 gli impianti di trattamento di rifiuti perseguono l’obiettivo di aggiornare e rafforzare le misure di prevenzione e controllo rischi derivanti da rilasci, incendi o esplosioni. È senza dubbio in questa materia che vanno ricercate le possibili responsabilità sull’incidente avvenuto alla Ecomac, che ha destato i gravi problemi di questi giorni. La stessa legge tra le altre cose prevede la responsabilità diretta delle aziende, e quindi anche di Ecomac, rispetto alla redazione e al continuo aggiornamento dei piani di emergenza interno ed esterno in caso di incidenti, anche in questo a primo impatto v’è da verificarne il funzionamento nel corso dell’emergenza”. A parlare sono il deputato regionale Dc Carlo Auteri e il suo collaboratore Beniamino Scarinci, ex assessore all’Ambiente a Priolo, oltre che componente della commissione Aia al ministero dell’Ambiente e dipendente Arpa (in aspettativa). “Si deve tenere conto che la nostra area industriale è stata dichiarata Aerca con decreto 189/2005 dell’assessorato regionale Territorio e Ambiente, dopo circa un anno il Ministero ha emanato il nuovo testo unico ambientale con il Dlgs 152/2006, con tale legge sono state introdotte le Aia, nazionali e regionali, le quali prevedono che nella loro istruttoria si tenga conto del contesto dell’area e della pressione ambientale nella quale l’insediamento che viene autorizzato opererà, già su questo punto il Ministero ha sempre trattato gli impianti come singole realtà senza tenere conto delle caratteristiche del sito industriale di Priolo, di conseguenza si è venuto meno nel considerare la sommatoria delle varie possibili fonti di inquinamento e in più non sono stati classificati e normati una classe di composti chimici e organici”. Nel 2010, ottemperando alla direttiva comunitaria 2008/50/CE, il ministero ha emanato il Dlgs 155/2010 che è la legge che fissa i limiti di alcuni inquinanti in atmosfera ai fini della cosiddetta “Qualità dell’aria”. Sono queste le norme che guidano le attività degli enti di controllo. “Di questo dobbiamo tenere conto quando ipotizziamo una scarsa o assente attività di controllo o peggio la falsità dei dati che vengono forniti, in questo caso dobbiamo affermare, come già fatto nelle sedi opportune nel corso degli anni, che la legge 155/2010 è una legge che si basa fondamentalmente sull’inquinamento derivante dal traffico veicolare e non da una zona industriale – sottolineano Auteri e Scarinci – tanto è vero che le centraline disposte sul nostro territorio analizzano in continuo l’atmosfera rispetto ad una minima parte di inquinanti che invece provengono dal polo industriale, per di più i dati che rilevano le centraline sono validati sulla base delle concentrazioni riscontrate nel tempo, un polo industriale come il nostro meriterebbe invece una valutazione dei flussi di massa degli inquinanti così da capire le quantità e la massa di inquinanti che vengono apportati in atmosfera e non la loro concentrazione perché in questo caso l’effetto diluizione mistifica il dato della massa totale di inquinanti in atmosfera alla quale i cittadini sono esposti con i conseguenti rischi per la salute”. In conclusione, oltre a ringraziare il lavoro degli organi di controllo, dei vigili del fuoco e della protezione civile – che con determinazione hanno scongiurato il peggio – si aspettano i dati delle analisi specifiche su quella classe di inquinanti (diossine e furani) che daranno il quadro sui reali danni causati da questo incendio. “Esortiamo l’Autorità Giudiziaria ha svolgere le indagini rispetto alle responsabilità dirette, qualora vi siano e auspichiamo che il Ministero intervenga con una norma sulla qualità dell’aria che non può essere più la stessa per un polo industriale come il nostro e il comune italiano nel quale si respira l’aria più pulita – concludono Auteri e Scarinci – perché allo stato attuale è così, il ministero deve farsi carico di emanare una norma specifica per le aree industriali e ancor di più per le aree Aerca, a poco vale fare articoli, come è stato fatto, richiamando la responsabilità della regione sull’adozione del piano della tutela della qualità dell’aria, anche perché la Regione Sicilia lo ha già adottato nel 2020. Non bisogna neanche dimenticare il lavoro svolto assieme agli altri parlamentari della provincia che hanno destinato nell’ultima finanziaria la somma di 2 milioni di euro all’Arpa per potenziamento di personale e strumentazione al fine di potenziare i controlli”.




Il Libero Consorzio di Siracusa incontra i dirigenti delle scuole superiori

Si è svolto questa mattina, presso la “Sala degli Stemmi” del Libero Consorzio Comunale di Siracusa, un incontro istituzionale tra la Presidenza dell’Ente e i dirigenti scolastici degli istituti superiori della provincia, alla presenza della dirigente dell’Ufficio scolastico provinciale, Dott.ssa Luisa Giliberto, e dei referenti dell’Ufficio scolastico territoriale per il diritto allo studio e dei capi settore del Libero Consorzio competenti per materia.
L’ incontro è stato coordinato dal presidente Michelangelo Giansiracusa e dal consigliere delegato all’edilizia scolastica Salvo Cannata, alla presenza del Vicepresidente Diego Giarratana e della Consigliera Vanessa Impeduglia.
Un momento di confronto conoscitivo, nato dalla volontà di costruire un dialogo stabile e diretto tra l’ente di secondo livello e il mondo della scuola superiore, non solo sui temi dell’edilizia scolastica – a cui sarà dedicata a breve una conferenza stampa specifica – ma in maniera più ampia, sul rapporto tra istituzioni e comunità scolastica.
Durante il tavolo, sono emerse riflessioni comuni e una piena disponibilità all’ascolto e alla collaborazione.
Il Presidente Giansiracusa ha sottolineato l’importanza di avviare una nuova fase di interlocuzione, che consideri la scuola come comunità unitaria, superando approcci frammentati e individuali, anche in un’ottica di razionalizzazione, efficientamento e programmazione condivisa.
A partire dalla prossima settimana inizieranno i primi sopralluoghi da parte del Presidente Giansiracusa e del Consigliere delegato Cannata, nell’ambito di una vera e propria campagna di ascolto che prenderà il via da alcuni istituti storici della città – gli Istituti “Insolera”, “Rizza”, “Federico II di Svevia” e il liceo scientifico “Corbino” – per poi proseguire con tutte le altre realtà scolastiche della città e della provincia.
“Apriamo una stagione nuova – ha dichiarato Giansiracusa – fatta di presenza, ascolto e programmazione condivisa. Le scuole superiori non sono solo edifici da gestire, ma presìdi educativi e civici fondamentali, e il nostro ruolo è quello di accompagnarle con rispetto, visione e concretezza.”




Domenica 13 luglio esposizione straordinaria del simulacro di Santa Lucia

Domenica 13 luglio esposizione straordinaria del simulacro di Santa Lucia dalle ore 8.00 sino al termine della messa delle ore 19.00. La Deputazione della Cappella di Santa Lucia ha deciso di effettuare due aperture straordinarie nei mesi di luglio e agosto, per dare la possibilità ai tanti siracusani che vivono fuori Siracusa e tornano per le ferie e ai tanti turisti di pregare davanti al simulacro della patrona.
L’apertura della nicchia che custodisce il simulacro di Santa Lucia nella chiesa Cattedrale avrà luogo alle ore 8.00. Le messe saranno celebrate subito dopo l’apertura della nicchia e poi alle ore 11,30, alle ore 19.00 (con la chiusura, al termine della messa, della nicchia che custodisce il simulacro).
La Deputazione ha deciso che l’altra apertura straordinaria estiva sarà domenica 10 agosto sempre con le stesse modalità. “Manteniamo viva e accesa la fiamma della fede per Lucia – ha detto il presidente della Deputazione della Cappella di Santa Lucia, l’avv. Sebastiano Ricupero -, anche nei periodi nei quali possiamo sentirci più lontani e distratti dal culto verso la nostra patrona”. Tanti fedeli entrano nella cappella anche solo per una preghiera alla martire siracusana.




Spazzatura in strada, il massimo della sanzione per un “abbandonatore” alla Borgata

Era sconosciuto al registro Tari, ma la spazzatura la smaltiva eccome. Sacchetti abbandonati agli angoli delle strade della Borgata, nei pressi di piazza Santa Lucia. Un sistema che non sembrava presentare criticità. Ma l’uomo non aveva fatto i conti con la videosorveglianza che sta permettendo di rendere più incisiva l’azione del nucleo Ambientale della Polizia Municipale. Convocato negli uffici, è stato multato con una sanzione pari a 600 euro, il massimo possibile. E’ stato anche avviato un riscontro circa la sua posizione contributiva con la tassa sui rifiuti. Ed è risultato soggetto non noto all’ufficio tributi. Motivo per cui, è stata avviata la procedura sanzionatoria prevista e che prevede la richiesta del pagamento di 5 anni arretrati, con cartella.
Nelle ultime settimane sono aumentate le sanzioni elevate dall’Ambientale. I controlli continuano e non sono solo affidati alle telecamere. Proseguono infatti gli appostamenti e le aperture a campione dei sacchetti abbandonati, a caccia di indizi per risalire a chi abbandona la sua spazzatura in strada.