Abbandono dei rifiuti: chi non paga la multa rischia la confisca dell’auto

Contro l’abbandono selvaggio dei rifiuti, il Comune passa alla maniere forti.

Le sanzioni non bastano, visto che in molti non pagano e non cambiano nemmeno atteggiamento. La giunta comunale, retta dal sindaco, Francesco Italia, ha quindi deciso di adottare misure più “convincenti”.
In parole semplici vuol dire che da oggi, chi verrà “beccato” ad abbandonare rifiuti per strada, mettendo a repentaglio la salute dell’ambiente e delle persone, rischia la confisca della propria auto, se ritenuta “cosa usata per commettere l’illecito”. Se, insomma, i rifiuti abbandonati sono stati trasportati a bordo del proprio veicolo, può scattare questo tipo di repressione, nel caso in cui la multa non venga pagata.
L’amministrazione comunale fa leva sulla legge 689 dell’81 ed in particolar modo sugli articoli 16,17 e 18, con cui si attribuisce all’ente la facoltà di ricorrere all’ingiunzione nei confronti dei trasgressori in determinate circostanze.
Gli illeciti legati a questo ambito nel capoluogo sono troppi e “la sanzione pecuniaria amministrativa si rivela spesso inidonea -la giunta lo mette nero su bianco- poiché in tanti non pagano e le procedure esecutive sono spesso lente e dall’esito incerto”.
La traduzione è : diventa inutile perfino multare perché in tanti non pagano e non mostrano alcun segno di inversione di tendenza nei propri comportamenti.
Via, dunque, alle maniere più forti. La Polizia Municipale può adesso sottoporre a sequestro cautelare  “le cose che possono formare oggetto di confisca. I beni confiscati saranno alienati, assegnati o devoluti a soggetti pubblici, secondo le vigenti norme in materia, da parte del competente Ufficio Patrimonio dell’Ente”.




Fogna in mare all’Arenella? L’Asp: “L’acqua non puzza, tutto ok” ma le analisi dicono altro

Sversamenti fognari nelle acque di un tratto di spiaggia all’Arenella?

A rispondere “si” sono gli esiti di  un’analisi affidata dall’associazione Pro Arenella ad un laboratorio privato, dopo la segnalazione partita da un bagnante e girata lo scorso luglio alla Capitaneria di Porto di Siracusa. Dopo un primo sopralluogo, lo sversamento sarebbe stato in effetti constatato. Le analisi di laboratorio hanno poi fatto emergere la presenza, in mare, di batteri coliformi, escherichia coli ed eterococchi intestinali.

Alla segnalazione partita a metà luglio, l’Asp ha risposto alla fine del mese successivo. Una risposta che, tuttavia, l’associazione dei residenti non ha affatto ritenuto soddisfacente. Nella comunicazione dell’Asp , si legge infatti che “in data 9 Agosto il Personale Tecnico del settore Prevenzione, con la Polizia Ambientale, hanno effettuato un sopralluogo tra il Lido Arenella e il Lido Le Nereidi, riscontrando uno sversamento di acque di colore chiaro e inodore, di certo non di origine fognaria”.

Una verifica soltanto visiva, dunque, senza ulteriori approfondimenti.  La questione non è, però, ritenuta chiusa dai residenti, che si basano sui risultati scientifici di esami appositamente commissionati e condotti. Per questo, alla risposta, ritenuta eccessivamente sbrigativa, hanno fatto seguire una nuova richiesta , facendo presente, tra l’altro, che l’aspetto olfattivo non è risultato determinante probabilmente perché lo sversamento è “su calcarenite a contatto con l’argilla, che ne abbatte l’impatto odoroso ma non il carico batterico. Anche la matrice solida- ha spiegato il presidente dell’Associazione Pro Arenella Alessia Munzone nella sua comunicazione- sarà interessata dalla presenza di un numero elevato di batteri fecali”.

Alla richiesta di un sopralluogo congiunto ad oggi non è seguito alcun riscontro. Nel frattempo, lo sversamento prosegue,  la stagione balneare si è conclusa e i bagnanti hanno continuato a frequentare il tratto in questione e quelli circostanti, immergendosi serenamente in quelle acque.

 




“L’inganno”, il nuovo romanzo della scrittrice siracusana Veronica Tomassini

“L’inganno” è il nuovo libro della scrittrice siracusana Veronica Tomassini. Una storia che dalla stretta periferia siciliana si sposta a Milano, sulle tracce di un jazzista francese, di Tolosa esattamente. Un viaggio, un amore. In una cornice di individualismo esasperato, in una giostra di personaggi, di disincanto.
Lo hanno definito un romanzo “mistico, esistenziale”. Uno spazio letterario di speranze perdute, tutte tranne una: l’amore.
La Tomassini affronta ne “L’inganno” un topos con il quale si sono misurati diversi scrittori: il flusso di coscienza, appunto, per fotografare e indagare lo stato delle cose, come direbbe Wenders. Una stanza tutta per sé. Lo scrittore che si interroga, che interroga i suoi libri, che interroga la sua ontologia di scrittore, la sua posizione nel mondo.
Per forza di cose contiene dunque una riflessione sulla scrittura, esplicito riferimento ai propri
libri e alla propria poetica. Nel romanzo si succedono costruzioni ardite, acrobatiche, tipiche
della poesia, rare nella narrativa. Una lettura che vale perlomeno una rivelazione.
Siracusana ma con origini umbre e abruzzesi, Veronica Tomassini ha esordito nel 2010, con Sangue di cane (Laurana), che fu considerato un caso letterario ed è stato oggetto di un’ampia trattazione nel saggio di Stefania Lucamante Righteous Anger in Contemporary Italian Literary and Cinematic Narratives, pubblicato dalla University Press di Toronto nel 2020. Nel 2012 pubblica per Feltrinelli Il polacco Maciej; nel 2014, per Gaffi, Christiane deve morire; nel 2017, per Marsilio, L’altro addio; nel 2019, per Miraggi, Mazzarrona, candidato al Premio Strega.
Nei suoi scritti tornano spesso ambientazioni suburbane, storie intestine e periferiche, vicende di estrema emarginazione, e così, nel 2020, decide di autopubblicare il romanzo epistolare Vodka siberiana, per il quale sceglie una diffusione minima, basata sul contatto personale attraverso Facebook. (Nonostante il costo
di 30 euro, libro vende oltre 1300 copie.) Attualmente scrive per “Il Fatto Quotidiano” e “Pangea News”.




Contributi Agea illegittimi, sequestro da 167 mila euro ad imprenditore agricolo

I Carabinieri Tutela Agroalimentare di Messina hanno eseguito un decreto di sequestro nei confronti di un imprenditore agricolo del siracusano. Sigilli a beni immobili e conti correnti per 167mila euro, nell’ambito delle indagini condotte su un presunto conseguimento illecito di contributi pubblici erogati dall’Agenzia per le Erogazioni in Agricoltura (Agea).
Il provvedimento di sequestro è stato emesso dal gip del Tribunale di Siracusa. Secondo quanto emerso durante le indagini, sarebbero state presentate domande uniche di pagamento ed istanze di partecipazione al Programma di Sviluppo Rurale della Regione Siciliana, nelle quali l’imprenditore agricolo avrebbe dichiarato di condurre appezzamenti di terreno di cui non aveva alcuna legittima disponibilità: il contratto di acquisto con patto di riservato dominio, stipulato con l’Istituto di Servizi per il Mercato Agricolo Alimentare – spiegano gli investigatori – era stato risolto a causa del mancato pagamento delle relative rate di prezzo da parte dell’acquirente.




Pusher a 73 anni: droga in casa, denunciati un anziano e un 19enne

Un giovane di 19 anni ed un anziano di 73. Sono stati denunciati per detenzione ai fini di spaccio di stupefacenti. Ieri pomeriggio, gli agenti della Squadra Mobile li hanno colti in flagranza di reato.
A seguito di indagini di polizia giudiziaria, infatti, i poliziotti hanno effettuato un’attenta perquisizione in casa del settantatreenne, rinvenendo e sequestrando 150 grammi di marijuana, 44 grammi di hashish, materiale utilizzato per il confezionamento dello stupefacente e un bilancino elettronico di precisione. Dagli accertamenti di seguito esperiti è emerso che la sostanza stupefacente, custodita dall’anziano all’interno della propria abitazione, gli era stata consegnata, poco prima, dal giovane.




Pallanuoto, Ortigia pronta all’avventura in Euro Cup: nuovo assalto alla coppa

Cresce l’attesa, in casa Ortigia, per l’inizio di una nuova avventura in Euro Cup, uno degli obiettivi stagionali dei ragazzi di Piccardo. Un trofeo inseguito da quattro anni, una competizione finora stregata per i colori biancoverdi, penalizzati dal Covid che, in modo diverso, ha prima strappato all’Ortigia la possibilità di giocarsi una finale già conquistata e, dopo, quella di provare a conquistarne un’altra. Si riparte allora da Siracusa per tentare un nuovo assalto alla coppa, sperando in un percorso che si concluda con maggiore fortuna. Il livello, quest’anno, è altissimo, con tante squadre in corsa per la vittoria finale. Nel primo turno preliminare, l’Ortigia, davanti ai propri tifosi, esordirà domani pomeriggio, alle ore 15.00, contro i greci dell’Ydraikos. Quindi, i biancoverdi torneranno in acqua venerdì pomeriggio (ore 16.00) contro i serbi del Partizan Belgrado. Sabato pomeriggio (ore 15.00), sarà invece il turno della sfida con gli ungheresi dello Szolnoki Dosza, in un remake dei quarti di finale della scorsa edizione; infine chiusura domenica mattina (ore 11.00) contro i francesi del Pays d’Aix. Le prime quattro classificate accederanno al turno successivo. Tutte le partite sono a ingresso libero e saranno trasmesse in diretta streaming, in chiaro, sulla pagina Facebook dell’Ortigia.

Alla vigilia, parla il portiere biancoverde, Stefano Tempesti, che presenta il girone di Euro Cup e definisce gli obiettivi dell’Ortigia: “Sarà un girone molto difficile e complesso, con squadre di alto profilo. Il vantaggio di questo gruppo è che, qualificandosi quattro squadre su cinque, bisogna che l’Ortigia rientri nelle prime quattro posizioni, cercando ovviamente di arrivare più in alto possibile. Vedremo come giocheranno le nostre avversarie nel corso dei vari incontri, però sicuramente è un gruppo che l’Ortigia deve fare suo, perché abbiamo i mezzi e le potenzialità per passare il turno, pur consapevoli del fatto che ci sono squadre di altissimo livello, non ultimo lo Szolnoki, che abbiamo incontrato lo scorso anno”.

La qualificazione alla Final Eight di Coppa Italia, con due buone prove contro Trieste e Roma, dà fiducia alla squadra di coach Piccardo, che ha ancora molti margini di miglioramento: “La Coppa Italia è stata un’ottima esperienza – afferma Tempesti – e un bel momento di crescita della squadra. Avevamo bisogno di giocare, perché erano circa 4 mesi che non affrontavamo partite ufficiali e farlo subito con una formazione come Trieste, organizzata in ogni ruolo, è stata un’occasione di crescita importante. Abbiamo impostato la partita nel migliore dei modi, poi un po’ per il troppo tempo senza giocare, un po’ perché siamo nella fase finale della preparazione, non siamo riusciti a portare a casa il risultato pieno, che però meritavamo ampiamente per come avevamo condotto la gara. Bene il pareggio, ma l’Ortigia meritava qualcosa di più. Ad ogni modo, bravura del Trieste e demerito nostro per non aver saputo mantenere il margine che avevamo guadagnato nel terzo tempo”.

Per l’Ortigia ricomincia la caccia a quell’Euro Cup, dopo quella sfortunata della scorsa stagione, interrotta in semifinale dal Covid e da decisioni extra campo: “Quello che è successo – chiarisce il numero uno dell’Ortigia – fa parte del passato, non ci condiziona minimamente, perché siamo dei professionisti e fa parte del nostro percorso di crescita dimenticare quel che è accaduto, indipendentemente dal fatto che sia stato giusto o sbagliato. Dobbiamo guardare avanti, perché altrimenti rischieremmo di dare ragione a chi, in certi momenti, ci ha voluto mettere i bastoni fra le ruote o penalizzare. La migliore risposta che una squadra matura può dare è non guardare al passato ma puntare a vincere la coppa nel presente. Con il rispetto per tutti, la consapevolezza che tutti quanti ci vogliono provare e sapendo che, quando qualcuno viene a giocare contro l’Ortigia, non viene ad affrontare una squadra di provincia ma un top club che può ambire alla vittoria del trofeo. Dobbiamo guardare avanti, pensare solo agli avversari che affronteremo ogni giorno, con la serenità di voler arrivare molto in alto in questa Euro Cup”.




Caro energia, Auteri (FdI): “Effetti devastanti di una mancata programmazione”

“L’ultimo minimarket vittima della crisi energetica, che sta mietendo vittime tra gli imprenditori, mi ha portato a incontrare immediatamente i miei riferimenti del territorio ed è palese che, parlando del comune capoluogo dove gli effetti si manifestano sempre con preavviso per motivi naturali, non posso restare e non resterò insensibile a quanto accade”.

Questo il commento del deputato regionale di Fratelli d’Italia, Carlo Auteri, nei giorni della protesta  contro il costo esorbitante dell’energia.

“Attività costrette alla chiusura-prosegue Auteri-  perché il Governo non ha saputo programmare gli effetti devastanti di una mancata programmazione. Uno dei primi atti che depositerò riguarderà quelle attività che stanno chiudendo o hanno già chiuso, abbandonate dallo Stato per non dire vessate, e con loro i dipendenti che hanno sudato uno stipendio e non si sono accontentati del “reddito del fannullone”. Sono già al lavoro-garantisce il parlamentare dell’Ars-  con la squadra di cui facciamo tutti parte, a Siracusa, per dare risposte in merito e per dire agli imprenditori: io ci sono”.




Controlli negli allevamenti di bovini: “Numerosi illeciti scoperti, incluso il riciclaggio”

Numerosi gli illeciti rilevati dai carabinieri negli allevamenti di bovini del territorio. Tra questi spiccano quelli afferenti alla mancata autorizzazione alla movimentazione del bestiame e, soprattutto, alle anomalie relative alla titolarità dell’allevamento: gli oltre cento animali, che sarebbero dovuti appartenere a soli due proprietari, sono risultati intestati ad una moltitudine di allevatori, per lo più originari della provincia di Messina.

E’ quanto scoperto dai Carabinieri della Stazione di Testa dell’Acqua, che hanno lavorato con l’ausilio dei limitrofi presidi dell’Arma, nel corso di un vasto ed approfondito controllo svolto congiuntamente a personale dell’Azienda Sanitaria Provinciale (Settore Veterinario) ed al Corpo Forestale della Regione Siciliana, hanno ispezionato diversi allevamenti di bovini.
Qualche giorno fa è stato posto sotto sequestro un toro poiché, per dissimularne artificiosamente il furto, gli erano state apposte marche auricolari di altro bovino.
Varia la natura degli illeciti rilevati nell’ultimo periodo: si va dalla mancata dichiarazione di provenienza e destinazione dei bovini, alla mancanza della prevista documentazione identificativa, al più grave reato di riciclaggio di capi di bestiame di cui era stato in precedenza denunciato il furto.
In ultimo, quattro persone sono state deferite alla Procura della Repubblica di Siracusa.




Lo spoglio infinito: convocati i presidenti di seggio, 42 sezioni ancora in cerca di risultato

Almeno due presidenti di seggio sono stati convocati dall’Ufficio elettorale centrale, in Tribunale a Siracusa. Devono spiegare i numeri ed i dati riportati nei verbali arrivati dalle loro sezioni. Lo confermano alcune fonti accreditate presso l’ufficio centrale.
Tra verifiche e controlli, è uno spoglio infinito che sta ritardando la proclamazione degli eletti per “colpa” di 48 sezioni in tutta la Sicilia. E di queste, 42 nella sola Siracusa. Una proporzione “monstre”. I presidenti di seggio e la loro preparazione al centro delle critiche pubbliche, alla luce di un dato che pare segnalare un problema ben preciso nel sistema elettorale in particolare di Siracusa, già gravato dal precedente delle elezioni amministrative del 2018. Le verifiche in corso stanno comunque riguardando tutte le 422 sezioni della provincia per capire se davvero il “problema” sia solo il capoluogo.
Al momento, a carico dei due presidenti di seggio convocati in Tribunale non sarebbe stata mossa alcuna contestazione. Dovranno però chiarire cosa è successo e perchè i loro verbali non siano stati compilati in maniera chiara e completa. Non è escluso che, nei prossimi giorni, vengano convocati altri presidenti delle 42 sezioni ancora senza risultato a Siracusa.
Sul sito del servizio elettorale regionale, a 12 giorni dalle elezioni, campeggia intanto l’avviso: “A causa di dati incompleti e/o errati trasmessi da alcuni Comuni, l’Ufficio elettorale della Regione non può ancora procedere alla comunicazione definitiva della ripartizione dei seggi in tutta la Sicilia. In particolare, mancano ancora all’appello 48 sezioni (sulle 5.298 complessive) nelle seguenti province: Agrigento (2, nel capoluogo); Caltanissetta (2 a Villalba); Siracusa (43 tra il capoluogo e Lentini); Trapani (1 a Misiliscemi). Il dipartimento regionale delle Autonomie locali potrà pertanto riprendere l’aggiornamento del portale (elezioni.regione.sicilia.it) solo quando i comuni trasmetteranno i dati corretti e completi”.
All’indomani del caos nello spoglio, l’Ufficio elettorale della Regione Siciliana aveva spiegato che “i verbali dei Comuni relativi alle sezioni mancanti sono stati trasmessi dalle Prefetture ai Tribunali competenti che effettueranno un nuovo scrutinio, il cui verbale di esito verrà inviato direttamente all’Ufficio centrale regionale presso le Corti d’Appello”. Una volta che il conteggio dei voti sarà completo, l’Ufficio centrale regionale proclamerà il presidente della Regione e il primo dei candidati alla Presidenza non eletti e stabilirà la soglia del 5 per cento valida per l’attribuzione dei seggi all’Assemblea regionale siciliana.




Spaccio nella zona delle case popolari di Rosolini: arrestato presunto pusher

Contrasto al traffico di sostanze stupefacenti nella zona sud della provincia di Siracusa.

La Guardia di Finanza continua a passare al setaccio i principali luoghi di aggregazione, nello specifico a Rosolini.
Le operazioni eseguite dai finanzieri della Compagnia di Noto, guidati dal Capitano Mariagrazia Ponziano, rientrano nell’ambito dell’ordinario controllo economico del territorio disposto dal Comandante Provinciale di Siracusa, Colonnello Lucio Vaccaro.
Nelle vicinanze della zona popolare di Rosolini, la pattuglia in servizio ha notato  un cittadino di origine  extracomunitaria che, con fare sospetto, usciva dalla propria abitazione.
Le Fiamme Gialle, pertanto, hanno seguito il soggetto che, dopo qualche minuto ha incontrato un’altra  persona a cui ha ceduto un involucro di carta stagnola, per poi dileguarsi. Sottoposto a controllo il soggetto a cui l’involucro era stato consegnato,  i militari hanno rinvenuto circa grammi 2 di hashish.
Ritenendo che nell’abitazione dalla quale era stato visto uscire il soggetto potesse essere stata nascosta ulteriore sostanza stupefacente, le operazioni di polizia sono state estese all’intero appartamento dove le Fiamme Gialle hanno rinvenuto, oltre a 150 grammi di hashish, tre bilancini di precisione e materiale per il confezionamento delle dosi.
L’uomo, già noto alla giustizia, è stato arrestato.
Gli uomini delle Fiamme Gialle stanno al momento vagliando ogni indizio in loro possesso, per cercare di individuare i canali di approvvigionamento del presunto pusher.