Progetto Mission Innovation Smart Grid, energia pulita in bassa tensione in corrente continua

La “scommessa” da vincere è quella di incrementare l’utilizzo di energia elettrica “pulita” in bassa tensione in corrente continua, prodotta da fonti rinnovabili secondo un modello di
sostenibilità che non va più inteso e declinato solo in senso ambientale ma anche economico e sociale. Quella che appare oggi come una vera e propria sfida è stata rilanciata  dall’ing. Luigi Martines, ceo del Gruppo Eneron – al quale fanno riferimento Energit, società
sarda tra le più longeve operanti sul mercato libero dell’energia in Italia, e Onda Più, operativa in Sicilia – anche a Roma, nella Sala degli Affreschi  dell’Università La Sapienza, nel corso della tavola rotonda organizzata  nell’ambito del progetto Mission Innovation Smart Grid. Si tratta di
un’iniziativa di cooperazione globale nata a Parigi nel 2015 alla quale  aderiscono 24 Paesi (tra i quali l’Italia) e la Commissione Europea che ha lo scopo primario di accelerare l’innovazione tecnologica per la decarbonizzazione. E’ stato, dunque, un importante momento di confronto per verificare come dirigere la sperimentazione in modo da superare gli attuali limiti tecnici, normativi e di standardizzazione per la diffusione delle reti energetiche integrate (come quelle di distribuzione
ibride a corrente alternata e continua). L’ing. Martines nel corso del suo intervento alla tavola rotonda alla quale hanno dato i loro contributi tanti diversi autorevoli attori dell’intera filiera
dell’energia a cominciare dall’ENEA, dal CNR e passando per le principali Università italiane, ha illustrato i confortanti risultati conseguiti di recente con il progetto condotto a Cagliari che ha visto la realizzazione di un prototipo costituito da un piccolo impianto fotovoltaico con batterie di
accumulo per alimentare due differenti apparati utilizzatori (piccoli elettrodomestici) nativamente funzionanti a corrente continua. Il progetto ha previsto due step: nel primo gli apparati sono stati utilizzati (impiegando degli adattatori) alimentandoli a corrente alternata (secondo
cioè la modalità operativa oggi prevalente); nel secondo sono stati alimentati direttamente in corrente continua (come cioè prodotta dai pannelli fotovoltaici) evitando ogni passaggio intermedio. Dalla comparazione è emerso che il sistema a corrente continua consente un risparmio energetico rispetto al primo pari al 4%, dovuto al fatto che i dispositivi nativamente funzionanti in corrente continua non sono più alimentati in corrente alternata. “Micro grid come quelle oggetto
della nostra sperimentazione rappresentano uno strumento versatile e molto utile anche per sensibilizzare i cittadini al risparmio energetico e all’uso di energia prodotta da fonti rinnovabili e non inquinanti – ha commentato l’ing. Martines -. Tutto ciò nel segno di quella transizione
energetica col progressivo abbandono dell’energie fossili in favore di quelle rinnovabili che è oggi un’esigenza non più procrastinabile”.




Struttura didattica speciale di Architettura e Patrimonio Culturale di Siracusa: Nigrelli Presidente

Il prof. Fausto Carmelo Nigrelli, ordinario di Tecnica e pianificazione urbanistica, è il nuovo presidente della Struttura didattica speciale di Architettura e Patrimonio culturale di Siracusa dell’Università di Catania, a cui afferiscono da quest’anno le attività del corso di laurea magistrale a ciclo unico in Architettura, del corso di laurea in Beni culturali – indirizzo Promozione del Patrimonio culturale e della Scuola di specializzazione in Beni archeologici.
A seguito dell’entrata in vigore del nuovo ordinamento, emanato lo scorso 8 luglio, il prof. Nigrelli – dal 2021 presidente in carica della Sds di Architettura – è stato infatti indicato dal rettore Francesco Priolo quale suo delegato alla guida della Struttura di Siracusa, per il prossimo quadriennio.
Il rettore ha inoltre nominato i componenti del Consiglio della Struttura didattica speciale. Dell’organo direttivo, anch’esso di durata quadriennale, faranno parte la prof.ssa Rita Valenti, in qualità di presidente del cdl in Architettura, la prof.ssa Barbara Mancuso, in qualità di presidente del cdl in Beni culturali, il prof. Daniele Malfitana, in qualità di direttore della Scuola di Archeologia.
Inoltre, faranno parte del Consiglio i rappresentanti dei docenti di Architettura Luigi Alini, Paola Barbera, Nicola Impollonia e Bruno Messina, di Beni culturali Monica Centanni e Vittorio Fiore, di Archeologia Pietro Militello, e i rappresentanti del personale tecnico-amministrativo in servizio nella Sds siracusana Rosa Rita Cupani, Salvatore Mezzasalma e Luisiana Vetrano, in attesa di completarne la composizione con i rappresentanti degli studenti che saranno eletti il 9 e il 10 novembre prossimi.
«La nuova Sds di Siracusa in Architettura e Patrimonio culturale – afferma il prof. Nigrelli – rappresenta un ulteriore investimento dell’Università di Catania nella città aretusea. Attraverso questa struttura si dà corpo a un preciso progetto culturale che fa leva sulla creazione uno spazio di confronto culturale, didattico e operativo tra mondi accademici e professionali che non sempre si incontrano: quello dell’architettura in tutte le sue forme, del mondo professionale legato ai beni culturali, in particolare alla loro promozione, e dell’archeologia. Attraverso la collaborazione e l’ibridazione di questi saperi sarà possibile accrescere ulteriormente il supporto a un territorio, quello del Val di Noto e più in generale della Sicilia orientale, in cui architettura, beni materiali e immateriali, paesaggio e archeologia costituiscono un unicum irripetibile».




Trovato morto in cella Paolo Cugno: uccise la compagna Laura Petrolito

E’ stato ritrovato privo di vita nella cella del carcere di Palermo in cui scontava la sua pena, dopo la condanna in via definitiva a trent’anni di carcere per l’omicidio della sua compagna, la giovane Laura Petrolito, 20 anni, accoltellata a marzo del 2018.

Il corpo di Paolo Cugno, 32 anni, di Canicattini Bagni,  è stato rinvenuto senza vita nella struttura carceraria palermitana. Il pubblico ministero, Claudio Camilleri, ha disposto l’autopsia, alla ricerca di elementi che possano chiarire le cause esatte del decesso.

Il giovane, condannato  in Cassazione, era stato difeso dall’avvocato Titta Rizza, che aveva sostenuto che il 32enne risentisse di  disfunzioni cerebrali causate da un incidente stradale di cui era stato vittima in passato. Una teoria che non ha convinto i magistrati.

Cugno uccise la fidanzata il 17 marzo del 2018, accoltellandola e poi nascondendo il suo corpo in un pozzo artesiano delle campagne di Canicattini. La giovane era madre di suo figlio. Il giovane confessò l’omicidio al termine di un lungo interrogatorio.

Durante gli anni di detenzione a Siracusa, nel carcere di Cavadonna, secondo indiscrezioni sarebbe stato tenuto particolarmente sotto controllo per via di comportamenti non sempre lineari.




Torna in Italia nonostante il decreto di respingimento: denunciato 19enne egiziano

Destinatario di un Decreto di Respingimento emesso lo scorso due maggio dal Questore di Agrigento, era rientrato illegalmente in Italia

Ieri, gli agenti della Squadra Mobile hanno arrestato un giovane egiziano di 19 anni. E’ arrivato in Italia con i 114 migranti sbarcati il 29 settembre a Portopalo di Capo Passero.
A seguito di accertamenti investigativi, si è appurato che, il 27 luglio era stato notificato all’egiziano, dagli agenti della Frontiera Aerea di Palermo, il Decreto di Respingimento emesso dal Questore di Agrigento il 2 maggio del 2022.
L’Autorità Giudiziaria, dopo il giudizio direttissimo, ha disposto che l’arrestato fosse posto in libertà e messo a disposizione dell’ Ufficio Immigrazione della Questura di Siracusa per le successive incombenze di rito.




La tragedia di via Algeri, i nodi: l’auto pirata, il cordolo, le telecamere, la cilindrata della moto

Gli investigatori si stanno muovendo con la massima cautela. La volontà è quella di fare piena luce su ogni fase del drammatico incidente di via Algeri, costato la vita al 14enne Luca. Il punto su cui tutti aspettano una parola definitiva riguarda il presunto coinvolgimento di un altro veicolo, un’auto poi dileguatasi.
Sul luogo del sinistro, in fase di rilievo, non sarebbe emerso un elemento chiarificatore, al di là di ogni ragionevole dubbio. Bocche cucite sulla possibile presenza di testimoni oculari. Di certo, la Polizia Municipale sta cercando ogni telecamera privata presente in zona. Nessun occhio elettronico della rete di sicurezza cittadina punta su quel tratto di via Algeri. Ma a poche decine di metri di distanza sono presenti diversi attività commerciali, le cui telecamere hanno forse potuto riprendere qualcosa che possa valere come indizio. Quegli eventuali fermoimmagine potrebbero mettere gli investigatori nella posizione di fornire una risposta certa a chi domanda se i due ragazzi indossassero il casco.
Altro elemento al centro del dibattito è la presenza su via Algeri del cordolo in cemento che delimita la pista ciclabile. Per l’opinione pubblica siracusana potrebbe aver parzialmente inciso sul dramma. Il pensiero di chi sostiene una simile versione è che, avendo ristretto la carreggiata, si è anche ristretto il margine per eventuali manovre di sicurezza per evitare altri mezzi od ostacoli.
Fonti di Polizia Municipale, intanto, confermano la cilindrata dello scooter su cui viaggiavano i ragazzi: 300cc. Per età e titolo di guida richiesto (patente A2 e 16 anni compiuti) non avrebbero dovuto trovarsi su quella sella. Un fatto che aumenta il profondo dolore per quanto accaduto.
Un dolore e cordoglio diffuso in tutta la comunità siracusana, colpita come un pugno allo stomaco dalla notizia della morte del 14enne. Sarebbero in miglioramento, invece, le condizioni dell’altro giovane ferito. Il 16enne, a dispetto delle prime indiscrezioni, non è arrivato in codice rosso in ospedale. Ma oltre al dolore per i traumi fisici, per lui non sarà facile superare lo shock derivato dall’aver visto spirare il proprio giovane amico.
E si leva forte dalla città la richiesta di maggiori controlli su strada. Non solo autovelox, ma anche pattuglie per posti di blocco vecchio stile, per garantire ad ogni utente una maggiore quota di sicurezza stradale.




Via Algeri, l’incidente e il cordolo in cemento: Pantano, “dolore ma ciclabili non c’entrano”

La tragedia di via Algeri, in cui ha perso la vita il piccolo Luca, solo 14 anni, ha scosso la città e continua a suscitare sgomento, amarezza, rabbia e preoccupazione. Un elemento al centro del dibattito in corso è la presenza, lungo la strada, del cordolo in cemento che delimita la pista ciclabile. Per l’opinione pubblica siracusana, questo potrebbe aver parzialmente inciso sul dramma. Il pensiero di chi sostiene una simile versione è che, avendo ristretto la carreggiata, si è così anche ristretto il margine per eventuali manovre di sicurezza dell’ultimo istante.
A stabilire l’esatta dinamica saranno le verifiche in corso, ma in nessun caso sembra in discussione il progetto di completamento delle piste ciclabili che, con i fondi di Agenda Urbana, saranno realizzate anche in Corso Gelone.
L’assessore ai Trasporti e alla Mobilità, Enzo Pantano, esprime tutta la sua amarezza per la tragedia e esprime cordoglio per la morte del quattordicenne siracusano, l’ennesima giovanissima vittima della strada. “Quello che è successo lascia senza parole- commenta- Io ho figli, posso immaginare cosa una famiglia possa ritrovarsi a vivere. Occorre appurare le responsabilità, capire come possa essere accaduto e tutto in maniera certa ed ufficiale. Aspettiamo le conclusioni delle indagini in corso. Quanto successo però – specifica Pantano – non ha a che fare, con le piste ciclabili.  Su questo fronte andremo avanti. Le piste vengono realizzate sulla base di studi condotti da professionisti specializzati e tengono conto di ogni aspetto, ovviamente anche degli spazi necessari per la mobilità e la sicurezza”. Insomma, indietro non si torna, non in via Algeri e neanche nella realizzanda ciclabile di corso Gelone.




Covid, contagi in aumento in Sicilia: la provincia di Siracusa la più colpita

Torna a salire il numero di contagi da Covid-19 in Sicilia ed in particolar modo in provincia di Siracusa, la provincia con il maggior numero di casi riscontrati nell’ultima settimana.

Lo dice il bollettino regionale, che prende in considerazione il periodo che va dal 19 al 25 settembre. Le nuove infezioni sono nell’isola in incremento ma in linea con la tendenza nazionale. In provincia di Siracusa, incidenza di 207 su 100 mila abitanti, seguita da Messina con 191/110.000 abitanti e Catania (144/100.000).

In Sicilia i nuovi positivi sono complessivamente  6.467 (+6.8%), con un valore cumulativo di 135/100.000 abitanti.  Le fasce d’età più a rischio sono quelle tra i 6 e i 10 anni (177/100.000), tra i 60 ed i 69 (172/100.000) e tra i 70 e i 79 anni (160/100.000).

Per quanto riguarda la campagna vaccinale la settimana presa in esame è quella dal 21 al 27 settembre.

Nel target 5-11 anni, i vaccinati con almeno una dose sono il 25,84% e hanno completato il ciclo primario di vaccinazione 68.477 bambini, pari al 22,2 per cento.

Gli over 12 vaccinati con almeno una dose si attestano al 90,77%, mentre hanno completato il ciclo primario l’ 89,44% del target regionale. I vaccinati con terza dose sono 2.763.740, pari al 72,30% degli aventi diritto.

Prosegue, intanto, la vaccinazione in quarta dose (seconda booster) per tutte le persone da 60 anni in su e per gli over 12 a elevata fragilità, purché sia trascorso un intervallo minimo di almeno 120 giorni dalla prima dose di richiamo o dall’ultima infezione successiva al richiamo (data del test diagnostico positivo).

Dal 7 settembre è stata autorizzata la somministrazione della dose booster, con i vaccini m-RNA bivalenti Original/Omicron BA.1, agli over 60, alle persone a elevata fragilità e alle fasce di età superiore a 12 anni in attesa della prima dose booster, includendo anche operatori sanitari, operatori e ospiti delle strutture residenziali per anziani e donne in gravidanza.

Dal 23 settembre, su richiesta dell’interessato, è consentita la somministrazione della quarta dose dei vaccini m-RNA, aggiornati alle varianti BA.1 e BA.4-5, anche a tutti gli over 12 che abbiano ricevuto la prima dose di richiamo da almeno 120 giorni.

Dal primo marzo sono state effettuate 110.557 somministrazioni di quarta dose, di cui 106.740 a soggetti over 60.




Tre lavoratori in nero, uno percettore di Rdc: maxi sanzione al titolare di un ristorante di Noto

Tre lavoratori totalmente “in nero” sono stati scoperti dalla Guardia di Finanza in un ristorante del centro storico di Noto. Uno di loro è anche risultato percettore del reddito di cittadinanza. Durante i controlli, le Fiamme Gialle hanno individuato quattro dipendenti: di questi due erano diciassettenni e – come detto – un beneficiario di reddito di cittadinanza. Erano intenti a svolgere attività lavorativa in assenza di qualsiasi rapporto di lavoro, spiegano dal Comando provinciale.
Il datore di lavoro è stato sanzionato con l’irrogazione della maxi-sanzione aggravata, pari a 43.200 euro. Inoltre è stata richiesta all’Ispettorato territoriale del Lavoro la sospensione dell’attività, in quanto l’impiego di personale non in regola era superiore al 10% del totale dei lavoratori presenti sul luogo di lavoro.
Il percettore del reddito di cittadinanza, segnalato alla Procura ed all’Inps, si vedrà revocato immediatamente il beneficio.




Luca Cannata deputato al quadrato, premiato alla Camera ed anche all’Ars: Roma la sua scelta

Doppia elezione, alla Camera dei Deputati e all’Assemblea Regionale Siciliana.

Luca Cannata, ex sindaco di Avola, ha vinto tutto durante l’ultima tornata elettorale. “Jackpot” per lui ed una conferma che arriva poco dopo la precedente, solo pochi mesi fa, in occasione delle ultime amministrative, che hanno visto candidata e poi prima cittadina, la sorella ed ex deputata regionale di Fratelli d’Italia, Rossana Cannata.

Luca Cannata ha trascorso tre giorni ad attendere gli esiti delle urne, prima per il Parlamento, poi- fase decisamente più lunga e intensa- per l’Ars. Una vera e propria maratona ed un susseguirsi di emozioni. Due brindisi, il primo da parlamentare, il secondo da deputato  regionale, nonostante in questo caso fosse già scontato fin da subito che a stappare la bottiglia dovesse essere in realtà Carlo Auteri, secondo, che gli subentrerà all’Assemblea regionale siciliana, visto che la scelta di Cannata è quella di rappresentare il territorio a Roma.

Alla Camera, quasi 60 mila preferenze (Uninominale), all’Ars, invece, tutti esclusivamente “suoi”, 8500 voti. Numeri che pesano e peseranno forse anche in vista della composizione della nuova giunta regionale, guidata dal nuovo presidente Renato Schifani. Secondo indiscrezioni, infatti, Cannata potrebbe indicare un nome siracusano da inserire nel governo regionale. Si tratterebbe di un ritorno, quello dell’ex sindaco di Siracusa, Titti Bufardeci. Ipotesi premature ma non infondate. Lo stesso Cannata, del resto, ha commentato questa eventualità con un secco: “Bufardeci è bravissimo”.

 




Sistema Siracusa, nove condanne a Messina: 2 anni a Verdini, 6 a Centofanti

Si chiude con nove condanne il processo sul cosiddetto Sistema Siracusa. Il tribunale di Messina ha condannato a due anni l’ex senatore di Forza Italia, Denis Verdini, prima imputato di illecito finanziamento ai partiti poi derubricato in concorso in corruzione. Più dura la pena per l’avvocato Fabrizio Centofanti (6 anni) e per l’ex giudice del Cga, Giuseppe Mineo (6 anni e 2 mesi). Il primo, per l’accusa, sarebbe stato al centro del cosiddetto “Sistema Siracusa”, portato alla luce da una indagine su una serie di rapporti illeciti tra imprenditori, magistrati, politici, avvocati e professionisti.