Rigenerazione dei capannoni industriali in disuso, Biamonte chiama alla sinergia

Il vicesindaco del Comune di Priolo Gargallo, Alessandro Biamonte, rivolgendosi ai deputati regionali e al presidente di Confindustria, rilancia un progetto avviato sei anni fa per la rigenerazione delle aree industriali e dei capannoni abbandonati presenti sul territorio. Nel suo appello, Biamonte richiede una sinergia finalizzata allo studio di un progetto di legge per favorire la riqualificazione e il riutilizzo degli immobili dismessi, oggi ridotti a veri e propri “cimiteri industriali”.
“Il recupero e il riutilizzo delle strutture esistenti – afferma il vicesindaco – rappresentano uno strumento concreto per tutelare l’ambiente, contrastare il consumo di suolo e incentivare la crescita produttiva e occupazionale, oltre a creare nuove occasioni di sviluppo e innovazione”. Le aree industriali dismesse potrebbero, inoltre, offrire opportunità per nuove start-up, attività commerciali e hub logistici. Nel 2022 in Italia sono stati realizzati 1,5 milioni di metri quadrati di nuovi spazi logistici e il comparto ha generato 1,3 milioni di posti di lavoro.
Biamonte inoltre propone di prevedere incentivi specifici per favorire gli investimenti nella rigenerazione, tra cui sconti sugli oneri, accordi che consentano deroghe agli strumenti urbanistici e possibilità di cambi di destinazione d’uso, rendendo queste operazioni più attrattive per le imprese.




Ragazzina aggredita, Gilistro(M5S): “Gioventù violenta, sono i nostri figli”

I contorni sono ancora da chiarire ma lascia certamente sgomenti e con un forte senso di amarezza l’episodio che si è verificato lo scorso sabato sera in Ortigia, nel cuore del centro storico e della movida siracusana. Secondo quanto denunciato attraverso i social dall’ex assessore Carlo Gradenigo, mentre una ragazzina veniva aggredita da un gruppo di coetanee, un altro gruppetto di giovani, notando la scena, sarebbe intervenuto in suo soccorso. Uno di loro avrebbe toccato, per allontanarla, la ragazzina che appariva maggiormente aggressiva. Ne sarebbe scaturito un ulteriore motivo di violenza, con l’intervento successivo di altri amici ed una rissa che avrebbe provocato ad alcuni dei partecipanti delle lesioni, per fortuna lievi. La polizia indaga per ricostruire l’esatta dinamica dell’accaduto ma le reazioni di sgomento ed anche di preoccupazione, soprattutto da parte di genitori di figli adolescenti, si moltiplicano e viaggiano anche attraverso i social. Sul tema è intervenuto anche il deputato regionale Carlo Gilistro del Movimento 5 Stelle.
“Quello che è successo sabato sera a Porta Marina- il suo commento carico di amarezza- non è “una rissa tra ragazzi”. È una pugnalata allo stomaco. Una ragazzina circondata e picchiata da altre ragazzine, dei giovani che intervengono per aiutarla, poi il branco che arriva, pesta, ferisce e scappa. Nel cuore di Ortigia, che dovrebbe essere il posto dove portare i figli a respirare bellezza, non paura. Io questa storia la sento prima di tutto da papà e da nonno- puntualizza il parlamentare dell’Ars e pediatra- E mi arrabbio. Perché questi ragazzi non sono alieni: sono cresciuti nelle nostre case, nelle nostre scuole, nelle nostre strade. La violenza non nasce sotto un lampione: nasce molto prima, nelle parole che usiamo, nei modelli che offriamo, nelle volte in cui minimizziamo, nelle scene a cui assistiamo facendo finta di niente. Nasce quando chi interviene per aiutare viene trattato da sciocco invece che da esempio.
Se una ragazzina può urlare “i fimmini nun si toccunu, ora chiamu i masculi” mentre picchia un’altra ragazza- continua Gilistro- vuol dire che abbiamo confuso tutto: parole importanti usate per giustificare l’opposto. Questo cortocircuito non l’hanno creato da soli i ragazzi. L’abbiamo costruito noi adulti, mattone dopo mattone, tra silenzi, superficialità e rassegnazione”. Urgente, secondo il deputato regionale correre ai ripari.
“È qui che entra in gioco la Comunità educante-ricorda- Non è uno slogan, è una scelta: decidere che famiglia, scuola, istituzioni, quartiere parlano con una sola voce. La stessa, ovunque. Che dice chiaro che la violenza non è normale, che il branco non è un gioco, che chi tende la mano non è un ingenuo ma una risorsa. Allora vi chiedo una cosa scomoda ma necessaria: guardiamoci allo specchio. Io, tu, ognuno di noi. Come parlo davanti ai miei figli? Cosa giustifico? Cosa faccio finta di non vedere? Perché di questo passo non promette bene, per niente. Ma non è scritto che debba finire così. Possiamo cambiare rotta, se cominciamo da qui: smettere di essere spettatori indignati e tornare ad essere adulti presenti. Una comunità che educa davvero è la sola cosa che, domani, potrà rendere di nuovo sicuro anche un sabato sera a Porta Marina”.




Otto nuove imprese a Priolo: presentato il nuovo Piano degli Insediamenti Produttivi

Pronte a fare impresa otto nuove aziende, che avvieranno la propria attività nell’area Pip di Priolo.
Il nuovo Piano Insediamenti Produttivi, è stato presentato nell’aula consiliare del Comune di Priolo Gargallo, alla presenza delle imprese interessate.
Sbloccato l’iter procedurale e assegnate le aree alle otto aziende che hanno presentato relativa richiesta e che potranno adesso realizzare le loro attività nel Comune di Priolo.
Motivo di soddisfazione per il sindaco, Pippo Gianni e per il suo vice e assessore alle Attività Produttive, Alessandro Biamonte, che insieme al consulente del sindaco per le Attività Produttive Francesco Garufi hanno presentato il piano.
Il Piano Insediamenti Produttivi è un progetto nato nel ’91 con l’allora amministrazione Gianni. Ottenne un primo finanziamento di 9 miliardi di lire.
Nel 2022, vista la scarsa richiesta da parte delle attività artigiane che non avevano le capacità economiche per creare un opificio in quel sito, il sindaco ha presentato richiesta alla Regione e ottenuto il nullaosta per procedere a cambiare le percentuali di insediamento, che prima erano del 30% per le piccole e medie imprese e del 70% per gli artigiani. Adesso le PMI avranno una percentuale fino al 70% e gli artigiani al 30%.




Stazione di Posta, servizi sanitari per gli ‘homeless’: incontro tra operatori e Asp

Continuità assistenziale garantita agli ospiti della Stazione di Posta 48, la nuova struttura di viale Ermocrate che accoglie temporaneamente persone senza fissa dimora. Questa mattina si è tenuto un incontro informativo tra gli operatori della struttura, gestita dall’Ats guidata dalla cooperativa Kolbe con Passwork, Il Sorriso e il Sicomoro, e i responsabili di vari servizi dell’Asp di Siracusa. L’azienda sanitaria provinciale garantisce, per le persone prese in carico dalla struttura, l’accesso ad ambulatori odontoiatrici e di medicina interna, le attività a sostegno delle famiglie di pazienti con patologie psichiatriche, l’assistenza post partum al domicilio alla mamma e al bambino, attività di screening oncologico per la prevenzione dei tumori della mammella, della cervice uterina e del colon retto.L’incontro di oggi rientrava nell’ambito del programma nazionale “Equità nella salute INMP-PNES”. Per l’Asp hanno partecipato la referente per gli aspetti sanitari PNES/INMP Marine Castaing, la responsabile dei poliambulatori del Distretto di Siracusa Maria Serra e la responsabile Informazione e Comunicazione e Urp Adalgisa Cucè, assieme ai responsabili e agli operatori dei diversi progetti, sono stati illustrati nel dettaglio i servizi di prossimità attivati.
Stefano Elia, presidente della cooperativa Kolbe, ha sottolineato l’importanza del “fare squadra” per restituire dignità e percorsi di ripartenza.
La referente Marine Castaing ha evidenziato come l’Asp sia pienamente impegnata nel rafforzare queste sinergie tra istituzioni e associazioni del terzo settore. “Non si tratta solo di offrire assistenza – ha precisato – ma anche di restituire dignità attraverso interventi di prossimità efficaci, garantendo equità nell’accesso alle cure per tutti”
L’incontro si è concluso con l’impegno a proseguire la collaborazione e gli incontri con le altre associazioni per consolidare la rete tra istituzioni e terzo settore.




Fatti di Avola, rievocazione in contrada Chiusa di Carlo. I sindacati: “La storia è un monito”

La ferita resta aperta e 57 anni dopo c’è ancora rabbia, commozione, dolore e la continua ricerca della verità su quello sciopero del 2 dicembre 1968 che si tradusse nell’assassinio di Giuseppe Scibilia e Angelo Sigona, braccianti agricoli. Questa mattina, durante la rievocazione in contrada Chiusa di Carlo, i segretari generali di Cgil e Cisl territoriali Franco Nardi e Giovanni Migliore insieme al segretario generale regionale della Uiltec Andrea Bottaro, hanno portato la vicinanza dei lavoratori alle figlie di Scibilia.
Con loro anche i rispettivi segretari sindacali dei lavoratori agricoli, Fai, FLAI e Uila,
Sergio Cutrale, Nuccio Giansiracusa e Sebastiano Di Pietro, Insieme al sindaco di Avola Rossana Cannata e al presidente del Libero Consorzio Comunale Michelangelo Giansiracusa, gli studenti e il baby sindaco.
“In questo territorio si consumò un evento con conseguenze drammatiche, con morti
e feriti – hanno commentato Nardi, Migliore e Bottaro – La storia è un monito per tutti
noi: i diritti vanno coltivati giorno dopo giorno e oggi vanno riconquistati con la stessa
determinazione. Il sindacato resta baluardo unico contro qualsiasi violazione dei diritti
dei lavoratori e sentinelle sempre vigili perché il sacrifico di Scibilia e Sigona resti
scolpito nella storia di questa provincia”.




Fatti di Avola, Nicita (Pd): “Indennizzo ai familiari, impegno bipartisan”

Era il 2 Dicembre 1968 e il territorio fu segnato dai tragici Fatti di Avola, culminati nell’assassinio di Giuseppe Scibilia e Angelo Sigona. Sul tema, nel giorno della memoria di quella lacerante ferita, interviene oggi il vicepresidente del gruppo del Pd al Senato, Antonio Nicita, che ha presentato un emendamento per il riconoscimento di un indennizzo ai familiari.L’emendamento ha ottenuto il sostegno dei deputati Luca Cannata di Fratelli d’Italia e Filippo Scerra del Movimento 5 Stelle, nonché della senatrice Daniela Ternullo. E’ stato depositato in Prima Commissione. “Nessuna definitiva verità giudiziaria è emersa in tutti questi anni-premette Nicita- nonostante le molteplici denunce e ricostruzioni. Da alcuni accertamenti parlamentari, svolti dal sottoscritto, non emerge ancora, ad oggi, alcun dossier secretato. Nel frattempo, c’è l’occasione concreta di porre fine, con un vergognoso ritardo di decenni, alla mancata corresponsione di un indennizzo ai familiari delle vittime”. Nicita ribadisce “in questa giornata di memoria l’impegno per conseguire questo doveroso risultato.




Tracciabilità dei rifiuti, nuove scadenze per le imprese: Focus di Cna e Albo Gestori Ambientali sul RENTRI

Un momento di focus sugli adempimenti previsti nell’ambito del RENTRI, il Registro elettronico nazionale per la tracciabilità dei rifiuti, con particolare attenzione alla prossima scadenza, che coinvolge le imprese con meno di dieci addetti. L’ha organizzato Cna Siracusa in collaborazione con l’Albo Gestori Ambientali.
L’iniziativa ha rappresentato un’occasione di chiarimento su un tema di grande rilevanza per le aziende del territorio, chiamate ad adeguarsi alle nuove disposizioni normative in materia di gestione e tracciabilità dei rifiuti.
All’incontro sono intervenuti: Rosanna Magnano, presidente territoriale di CNA Siracusa, che ha sottolineato l’impegno dell’associazione nel supportare le imprese in questa fase di transizione normativa; Giuseppe Di Pietro, responsabile ambiente di CNA Siracusa, che ha illustrato il supporto operativo di CNA legato all’adempimento; Giovanni Dolce, Vittorio Ruffolo e Maurizio Morvillo, della segreteria dell’Albo Gestori Ambientali Sicilia, che hanno fornito chiarimenti e risposte alle domande degli operatori presenti.
“Il RENTRI rappresenta un passaggio fondamentale verso una gestione più trasparente e digitale dei rifiuti. CNA Siracusa è al fianco delle imprese per accompagnarle in questo percorso, garantendo informazione, assistenza e supporto operativo”, ha dichiarato la presidente Rosanna Magnano. L’incontro ha registrato una partecipazione attenta e numerosa, confermando l’interesse delle imprese locali verso un tema che incide direttamente sulla loro operatività quotidiana e sulla conformità alle normative ambientali.
CNA Siracusa continuerà a promuovere momenti di informazione e confronto, rafforzando il proprio ruolo di riferimento per le aziende del territorio e favorendo una transizione consapevole e responsabile verso i nuovi strumenti di tracciabilità.




Un puntino bianco alla balza Akradina, la preghiera di Rojina: una madre in cerca di speranza

Accanto alla balza Akradina le macchine sfrecciano indifferenti. I semafori, la scuola, i clacson e gli schiamazzi. Quasi nessuno nota un puntino bianco, tra gli ulivi e gli arbusti della balza. E’ una donna del Bangladesh, ha 35 anni e si chiama Rojina Begom. Inginocchiata sullo strascico della sua veste bianca – probabilmente un sari in seta che la copre da capo a piedi avvolgendola come fosse una nuvola – prega in mezzo a quella moltitudine.
“A Siracusa sono arrivata da poche settimane. Ho perso mio marito e mi sono ritrovata sola con due figli a carico, in un paese che mi prospettava solo una vita di miseria e sofferenza”, racconta Rojina in una pausa della sua preghiera. Non è infastidita, per la prima volta forse si sente vista per davvero. “Ho messo dei soldi da parte e dopo aver preso un aereo per raggiungere la Libia dal Bangladesh, mi sono diretta verso l’Italia”. La traversata via mare, quella fatta di gommoni e disperati, tra sale e odore di nafta che riempiono i polmoni. Perchè l’Italia? “Non ho nessuno qui, non conosco la lingua e ancora non ho documenti per lavorare. Ma ho sempre ammirato gli italiani. Qui riesco ugualmente a trovare la serenità che non ho mai avuto. Perchè qui esiste la pace umana che manca nel mio paese. Sono una persona indifesa che ha sofferto tanto e che ha preso bagagli e figli facendo uno speranzoso salto nel buio. Adesso vivo in una struttura di accoglienza dove mangio, dormo al caldo e mi aiutano anche burocraticamente. Tutti mi trattano bene”. Lo sguardo si fa serio. “Soffro solo perchè per il momento ho dovuto rinunciare alla custodia dei miei due figli di 14 anni che hanno trovato accoglienza in una vera casa, con una famiglia in campagna in provincia di Siracusa”. Prega per loro, Rojina un punto bianco tra la vegetazione della balza.
Qualcuno le si avvicina. Un pò di francese aiuta a comunicare, altrimenti usa il traduttore online. Le chiedono se ha bisogno di qualcosa di particolare. “Sarò felice se avrò amici”, risponde a tutti. “Avere amici al mio fianco è quello di cui ho bisogno” e allarga le braccia come a voler ricevere o donare un abbraccio.




Riserva Ciane-Saline, prove di tavolo tecnico. Giansiracusa: “Si andrà per priorità”

“Un primo passo importante verso la costituzione del tavolo tecnico temporaneo che affiancherà il Libero Consorzio Comunale nell’individuazione delle priorità per la gestione della riserva Ciane Saline”.
Il presidente dell’ex Provincia, Michelangelo Giansiracusa si mostra ottimista ma mette anche dei puntini sulle “i” dopo la riunione di ieri, alla quale hanno preso parte numerosi rappresentanti di associazioni interessate alla tutela dell’area ed alla ricerca e proposta di soluzioni definitive per la sua valorizzazione e fruibilità.
Ad affiancare Giansiracusa nella conduzione dell’incontro c ‘era anche il presidente della commissione Territorio e Ambiente dell’Ars, Giuseppe Carta mentre, in collegamento, in rappresentanza del Comune di Siracusa, il vicesindaco, Edy Bandiera.
Giansiracusa mette però subito in chiaro un aspetto. “Quando dico che dobbiamo muoverci secondo
priorità- spiega il presidente del Libero Consorzio Comunale- intendo dire che non è possibile fare tutto subito”. Nei mesi scorsi, attraverso un emendamento del deputato regionale Carlo Gilistro, sono arrivati circa 200 mila euro destinati alla riserva, per gli interventi più urgenti: pulizia e messa in sicurezza della strada di accesso al boschetto del Ciane e al sentiero ciclopedonale verso la fonte, riqualificazione delle staccionate e delle ringhiere, il ripristino dell’area pic-nic per scuole e famiglie, la sistemazione dell’area della diga e una nuova cartellonistica informativa dedicata alla flora, alla fauna e alla storia del luogo.
In merito alle presunte violazioni di regola all’interno della riserva manteniamo massima cautela perché gli organi inquirenti stanno proseguendo la propria attività. Il punto è migliorare le condizioni di fruizione della riserva con soluzioni immediate”. Per il futuro, tra i temi posti figura quello della qualità delle acque e della possibilità che il fiume torni ad essere navigato”. Chiara la necessità di risorse economiche. Il tentativo dovrebbe essere quello di drenarle con una risoluzione parlamentare all’Ars. Si affronterà successivamente il tema della governance. Tra le ipotesi avanzate, anche quella che parla di una gestione mista.




La fortuna bacia una 41enne siracusana, vinti online 20mila euro

Un normale martedì mattina è diventato all’improvviso un giorno indimenticabile per una 41enne di Siracusa, che ha vinto un montepremi di oltre 20mila euro. Lo riporta Agipronews. A regalare questo momento di gioia è stato uno dei giochi di tombola.it, il Bingo75.
È stato il numero “3” il portafortuna, perché con appena tre cartelle e 60 centesimi di spesa, il jackpot è stato celebrato con l’uscita dello stesso numero: 3, per l’appunto. Un momento di straordinaria buona sorte per la giocatrice siciliana, a cui la fortuna ha cambiato la giornata.
Si ricorda di giocare responsabilmente. La ludopatia è una malattia. La spesa per i giochi è in crescita in Sicilia: secondo i dati elaborati da Agipronews per il 2024, nell’online sono stati raggiunti 586 milioni di euro, contro i 520 milioni dell’anno precedente, per un incremento del 12,6%. Trend in aumento anche nella provincia di Siracusa: la spesa è passata da 47 a 53 milioni di euro (+12,7%).