Strade provinciali: 5,6 mln per Siracusa, 55 milioni stanziati in totale dalla Regione

Lavori di manutenzione stradale diffusa, per quasi 5,6 milioni di euro (sette progetti). E’ quanto destinato alla provincia di Siracusa nell’ambito del piano varato dalla Regione, che stanzia quasi 55 milioni di euro per le strade provinciali di tutta l’isola. Nel caso della provincia di Siracusa, si tratta di lavori destinati anche alla pulizia delle banchine e alla sistemazione degli impianti di illuminazione.

L’obiettivo del governo regionale, secondo quanto annunciato dal presidente Renato Schifani e dall’assessore alle Infrastrutture,Alessandro Aricò è quello di rendere le strade più sicure. Il finanziamento approvato conta  41 progetti immediatamente cantierabili. Il provvedimento rientra nel piano di manutenzione straordinaria della rete viaria provinciale previsto dalla Manovra ter (articolo 7 della legge regionale 29 del 12 agosto 2025).
«Questi investimenti rappresentano un passaggio fondamentale per garantire ai siciliani una rete stradale efficiente e all’altezza delle esigenze di mobilità contemporanea – afferma il presidente della Regione Siciliana Renato Schifani – il nostro approccio è pragmatico: meno annunci e più cantieri aperti. Abbiamo voluto dare priorità a progetti già pronti per partire, che possano tradursi rapidamente in benefici tangibili per chi ogni giorno percorre queste arterie. Il criterio di ripartizione adottato assicura che nessuna area resti indietro: puntiamo a un’Isola in cui ogni provincia possa contare su collegamenti adeguati e funzionali alla crescita del proprio territorio».«Con questo piano – dice l’assessore regionale alle Infrastrutture, Alessandro Aricò – interveniamo in modo concreto sulla sicurezza delle strade provinciali, molte delle quali da anni attendono lavori di manutenzione. Si tratta di risorse che permetteranno di aprire cantieri in tempi rapidi e di migliorare la viabilità in tutte le province, senza squilibri territoriali. L’obiettivo del governo Schifani è restituire ai cittadini infrastrutture più sicure e moderne, favorendo allo stesso tempo lo sviluppo dei collegamenti interni e la crescita economica dei territori».Le risorse sono state ripartite tra le nove province siciliane, secondo criteri oggettivi che tengono conto per metà della popolazione residente e per metà dell’estensione della rete stradale di competenza, garantendo così una distribuzione equilibrata dei fondi sull’intero territorio regionale. Nel dettaglio, la provincia di Palermo riceve il finanziamento più consistente, pari a 11,4 milioni di euro (3 progetti), destinati a interventi su diversi tratti delle strade provinciali. Segue la provincia di Catania, con 9,7 milioni di euro (9 progetti), che serviranno per opere di rifacimento della pavimentazione e della segnaletica su numerose arterie provinciali.Alla provincia di Messina vanno 7,2 milioni di euro (7 progetti), con lavori che interesseranno aree diverse del territorio, dalle Isole Eolie ai Nebrodi, passando per le zone Jonio-Alcantara e Tirrenica Centrale, in particolare per interventi di mitigazione del dissesto idrogeologico. Per la provincia di Agrigento sono previsti 4,7 milioni di euro (2 progetti), che finanzieranno interventi su vari tratti, alla provincia di Trapani sono stati destinati oltre 4,8 milioni (4 progetti). Per la provincia di Caltanissetta sono stanziati 4,5 milioni di euro (4 progetti), che riguarderanno gli assi viari del territorio. Alla provincia di Ragusa vanno 3,8 milioni di euro (4 progetti) e, infine, la provincia di Enna riceve 3,1 milioni di euro (1 progetto), destinati anche alla realizzazione di un viadotto al km 7+134, necessario per la riapertura al transito della strada.




Politiche sociali, i delegati di quartiere incontrano l’assessore: “Confronto costruttivo”

Incontro questa mattina tra i delegati di quartiere Raffaele Grienti (Ortigia), Mario Caricato (Epipoli) e Marcello Palminteri (Cassibile) e l’assessore alle Politiche sociali, Marco Zappulla, nella sede di via Italia 105. La riunione è stata dedicata a un resoconto periodico delle attività svolte all’interno dei quartieri e ha rappresentato un momento di confronto sui principali temi sociali emersi nei territori. Sono state affrontate questioni legate alle situazioni di fragilità da gestire in collaborazione con l’amministrazione comunale e la programmazione di nuovi servizi e attività da avviare nelle diverse aree della città.
Un clima costruttivo- sottolineano i delegati- e attenzione per le esigenze dei quartieri”. L’intenzione emersa è quella di periodici confronti analoghi sulle diverse questioni che riguardano le singole aree della città.




Appalti e sanità, oggi a Palermo l’interrogatorio dell’ex dg dell’Asp di Siracusa

Dopo 24 ore di pausa, ripartono oggi a Palermo gli interrogatori sugli appalti truccati in Sicilia, con la bufera giudiziaria che si è abbattuta sull’Asp di Siracusa. A comparire davanti ai magistrati oggi sarà anche l’autosospesosi direttore generale, Alessandro Caltagirone. Si ricomincia tenendo anche conto degli ulteriori elementi acquisiti durante i primi 7 interrogatori, martedì scorso. In particolare, le parziali ammissioni che sarebbero state fatte dalla presidente della commissione di assegnazione della gara da 17 milioni dell’Asp di Siracusa, Giuseppa Di Mauro, in merito a pressioni per il rinvio della aggiudicazione e sulle modifiche ai punteggi. Gli indagati, sin qui, hanno tutti respinto ogni addebito e fornito la loro versione dei fatti. Il bed manager dell’Asp di Siracusa, Vito Fazzino, è intanto uscito dalla “scena”. Dopo il suo interrogatorio, infatti, i magistrati hanno ritirato la richiesta di misura cautelare e l’interdizione dall’esercizio della professione.
Con l’interrogatorio di Caltagirone si conclude l’analisi del filone “siracusano” (c’è da recuperare quello rinviato martedì scorso, con Paolo Emilio Russo), per passare poi agli altri capi d’accusa, ovvero la manipolazione del concorso per 15 stabilizzazioni all’ospedale Villa Sofia di Palermo e quindi la presunta tangente al Consorzio di bonifica della Sicilia.
Venerdì 14 novembre davanti al gip compariranno Antonio Abbonato, l’ex presidente della Regione Totò Cuffaro, il deputato regionale Carmelo Pace, Vito Raso ed il parlamentare Saverio Romano.




“Ancora danni al patrimonio storico: distrutta una delle tre trincee di Santa Panagia”

“Un’altra amara scoperta, un altro pezzo di storia che tra pochissimo non sarà più leggibile se non protetto e attenzionato”. Durante l’ultima giornata del  Festival del Paesaggio, dopo la scoperta dei danni alle Mura Dionigiane, il facilitatore culturale Daniele Valvo ha rilevato un nuovo motivo di amarezza, questa volta a Capo Santa Panagia, dove una delle tre trincee della Seconda Guerra Mondiale risulta completamente distrutta e illeggibile.  “E’ un luogo lontano dal centro storico e dunque nessuno lo vede e se ne cura- il suo sfogo- ma se andiamo avanti di questo passo perderemo pezzi importanti di racconto visibile della nostra storia”. Il tema della passeggiata era lo Sbarco in Sicilia. In quell’area si trovano diverse strutture, di varia tipologia, legate alla Seconda Guerra Mondiale.  Tra queste figurano  tre trincee per mitragliatrici, che servivano a controllare l’arrivo sulla terraferma dal mare. “Una di queste trincee- racconta Valdo- era malridotta rispetto alle altre.  Di solito  possono essere fruibili e percorse all’interno. Abbiamo, però, dovuto constatare che questa trincea ha perso totalmente la parte del semicerchio su cui si poggiava la mitragliatrice. Non conosciamo le ragioni per cui sia accaduto, di certo la pioggia può avere giocato un ruolo, come il comportamento di chi magari non sa cosa siano e certamente l’incuria nei confronti di un pezzo di storia importante, che non possiamo tralasciare.”   La sollecitazione, indirizzata in primo luogo alle istituzioni e più in generale a a quanti possono giocare un ruolo di primo piano nella tutela del patrimonio storico, archeologico e culturale del territorio, è quella di prestare una maggiore attenzione agli elementi che conservano parti, piccole o grandi, dell’identità della città e dei passaggi che ha vissuto.

 




Melilli, maxi operazione interforze con controlli a tappeto, multe e denunce

Operazione “ad alto impatto” a Melilli, controlli su strada e nelle attività commerciali disposti dal Questore Roberto Pellicone, su indirizzo del Prefetto Chiara Armenia nell’ambito del Comitato Provinciale per l’Ordine e la Sicurezza Pubblica. Il servizio ha visto agire insieme Polizia di Stato, Carabinieri, Guardia di Finanza, Capitaneria di Porto e Asp di Siracusa. Impiegati anche i nuclei cinofili.
Nel complesso sono state identificate 182 persone e controllati 105 veicoli, con diverse sanzioni per violazioni al Codice della Strada, in particolare per guida senza cintura di sicurezza.
Verifiche mirate hanno riguardato anche gli esercizi commerciali del centro: sei attività sono state sanzionate per irregolarità amministrative. Tra queste tre bar e un centro scommesse per mancata conformità alle norme di settore; un venditore ambulante di pesce, sanzionato per assenza di etichettatura e tracciabilità del prodotto ittico; il titolare di un negozio, denunciato per l’uso non autorizzato di un impianto di videosorveglianza sul luogo di lavoro.
Durante i controlli, le forze dell’ordine hanno inoltre effettuato quattro perquisizioni domiciliari e segnalato un uomo all’Autorità amministrativa per possesso di una modica quantità di cocaina.




Riserva (terrestre) Capo Murro di Porco, verso l’istituzione: ecco cosa cambierà

Prende forma la riserva terrestre naturale orientata Capo Murro di Porco e Penisola Maddalena ed è stato avviato l’iter istruttorio, propedeutico all’istituzione. I suoi confini sono stati tracciati dall’Assessorato regionale Territorio e Ambiente- Dipartimento, con una parte di tutela massima, la cosiddetta area A ed una pre-riserva (Area B). Predisposto anche un regolamento sulle attività ammesse e su quelle non consentite.La riserva ha un’estensione totale di 577,5 ettari: 231,79 per la zona A e 345,76 ettari per la pre-riserva.  Il regolamento redatto vieta, tra le altre attività, nella zona A la realizzazione di nuove costruzioni e  qualsiasi attività comportante trasformazione urbanistica ed edilizia del territorio, inclusa l’apertura di nuove strade o piste; la demolizione e ricostruzione degli immobili esistenti, fatta eccezione per i casi di comprovata precarietà;a collocazione di strutture prefabbricate anche mobili e di roulottes;esercitare qualsiasi attività industriale;realizzare discariche e qualsiasi altro impianto di smaltimento di rifiuti nonché scaricare terra o qualsiasi altro materiale solido o liquido;realizzare qualsiasi lavorazione agricola o movimento di terra entro una distanza di 5 metri attorno a sorgive, stagni e zone umide anche temporanee, sponde dei valloni; introdurre armi da caccia ed esercitare caccia e uccellagione;molestare o catturare animali vertebrati o invertebrati, raccogliere, disturbare o distruggere nidi, uova, tane e giacigli. La raccolta di vegetali commestibili spontanei sarà regolamentata dall’ente gestore in ordine ai tempi, quantità e specie. Consentito effettuare sugli immobili esistenti gli interventi di manutenzione ordinaria, di manutenzione straordinaria, di restauro e di risanamento conservativo, di ristrutturazione edilizia. Saranno però sottoposti  a preventiva comunicazione all’Ente gestore ed al competente Distaccamento del Corpo Forestale. L’area della Penisola Maddalena viene quindi inserita nel Piano Regionale Parchi e riserve, ritenuta di notevole interesse pubblico. Come spiegato nelle motivazioni, ” è un’area prettamente rocciosa costituita da calcari miocenici fortemente influenzata da fattori marini (vento, aerosol, salinità). La vegetazione è di tipo prettamente costiero ancora ben conservata e ben tipizzata floristicamente rappresentata da comunità alofile di scogliera a Crithmum e Limonium, da garighe a Thymus capitatus ed Helichrysum siculum e dalla macchia a Chamaerops humilis e Sarcopoterium spinosum. In alcuni tratti più depressi si rinvengono delle aree periodicamente sommerse in cui si insedia una vegetazione igrofila avente il suo optimum nel periodo estivo, di estremo interesse scientifico e caratterizzata da un’elevata fragilità ecologica. Il suo valore naturalistico è elevato in quanto vi si localizzano comunità rare nel resto della costa siracusana”. Sono presenti numerosi habitat di interesse comunitario, inclusi degli  stagni temporanei mediterranei, piccola area umida naturale  in prossimità del Capo, è caratterizzata da fragilità ecologica. Per quanto riguarda gli aspetti faunistici, l’area rappresenta, per diverse specie di animali, un’unica unità ecologica.




Era ai domiciliari ma in casa confezionava droga: arrestato 32enne

Era agli arresti domiciliari ma gli agenti delle Volanti l’hanno sorpreso, durante un rituale controllo a casa, mentre confezionava 135 dosi di hashish. Per questo un uomo di 32 anni è stato arrestato per possesso ai fini di spaccio di droga. L’intervento è stato condotto nell’ambito di un’attività che ha riguardato anche altre persone sottoposte a limitazioni della libertà. Il 32enne, dopo le incombenze di rito, è stato condotto in carcere.




Priolo. Alloggi a canone sostenibile, Giarratana: “La misura esclude i più fragili”

“I criteri scelti dall’amministrazione comunale per la selezione dei beneficiari dei nuovi alloggi assegnati lasciano irrisolti i veri nodi della crisi abitativa che investe la città”. Critica la posizione del capogruppo di Grande Sicilia al consiglio comunale di Noto, Diego Giarratana dopo la consegna delle chiavi ai destinatari dei 12 alloggi acquistati dal Comune e che dovrebbero alleggerire il peso di un affitto. Si tratta di persone con uno stipendio ma che potranno beneficiare di un canone più accessibile.
Pur riconoscendo l’importanza di misure che alleggeriscano il carico degli affitti per molte famiglie Giarratana esprime delle perplessità.
“Non andiamo certo contro i cittadini che beneficeranno di questi alloggi – dichiara il capogruppo di Grande Sicilia – Oggi sappiamo quanto sia difficile, anche per chi ha uno stipendio, sostenere un affitto. Un canone più accessibile è sicuramente un aiuto concreto. Il vero problema è che ci sono tante famiglie che una casa non riescono nemmeno a trovarla, che vivono una crisi abitativa ed economica senza precedenti. L’Amministrazione avrebbe dovuto pensare a una politica più ampia e inclusiva, capace di dare risposte anche a chi è completamente escluso dal mercato immobiliare.”
Secondo il consigliere, l’amministrazione comunale avrebbe scelto una strada limitata e non risolutiva.
“Il criterio che lega l’assegnazione degli alloggi solo a chi possiede un contratto a tempo indeterminato taglia fuori chi si trova nelle condizioni più fragili- fa notare- È una scelta riduttiva, che non affronta il cuore del problema. Un’Amministrazione dovrebbe avere una visione, pensare a prospettive concrete per tutti i cittadini, non solo a misure parziali che rischiano di esasperare le fratture sociali.” Giarratana ribadisce la necessità di un cambio di passo. “La politica abitativa deve diventare uno strumento di coesione sociale, non di esclusione. Il nostro compito è stare vicino alle famiglie che fanno fatica ogni giorno-conclude- senza trascurare chi, pur lavorando, ha bisogno di un affitto sostenibile. L’Amministrazione deve saper guardare oltre e dare risposte reali a una crisi che tocca in profondità la nostra comunità.”




Archeologia, le scuole esplorano in diretta web l’itinerario subacqueo del Plemmirio

Lunedì e martedì prossimi, 17 e 18 novembre, sarà possibile esplorare in diretta i fondali dell’area marina protetta Plemmirio, a Siracusa, e interagire via web con i subacquei che illustreranno l’itinerario culturale sommerso “Le Mazzere”. L’iniziativa, rivolta a istituzioni e scuole, offrirà l’opportunità unica di ammirare i reperti archeologici situati tra i 10 e i 20 metri di profondità e di scoprire il paesaggio sottomarino della zona con tutte le sue ricchezze naturalistiche. Il subacqueo della Soprintendenza del Mare, Salvo Emma, sarà dotato di una maschera granfacciale equipaggiata con sistemi di comunicazione che gli consentiranno di ascoltare le domande dalla superficie e di rispondere.
Il progetto “Marlin” è promosso dall’assessorato regionale dei Beni culturali e dell’identità siciliana con la Soprintendenza del Mare, in collaborazione con la startup Immersea srl, con l’itinerario culturale del Consiglio d’Europa “Rotta dei Fenici” e con l’area marina protetta Plemmirio.
“Un’esperienza innovativa – dice l’assessore Francesco Paolo Scarpinato – che permetterà di parlare e porre domande in tempo reale ai subacquei, rendendo accessibile a tutti un mondo solitamente riservato agli esperti di immersione. Un progetto che punta alla diffusione di pratiche di osservazione partecipata e all’utilizzo di tecnologie digitali interattive per la valorizzazione dei siti culturali sommersi siciliani”.
Oltre alla dimensione didattica, l’iniziativa rappresenta un banco di prova per nuovi format di comunicazione scientifica dedicati all’archeologia subacquea, alla divulgazione delle metodologie di monitoraggio e citizen science, e alla promozione di sinergie tra enti di ricerca, università e aree protette per la tutela integrata dell’ambiente marino.
“Superare le barriere – dichiara il Soprintendente del Mare, Ferdinando Maurici – e portare, grazie alle nuove tecnologie, il patrimonio sommerso siciliano nelle scuole, rappresenta un valore aggiunto alla costante opera di valorizzazione e promozione che la soprintendenza porta avanti da oltre vent’anni. È fondamentale che i futuri fruitori del mare e delle sue ricchezze culturali, abbiano consapevolezza della storia che ha attraversato questa parte del Mediterraneo”.
Dopo questo primo appuntamento di presentazione, rivolto alle istituzioni e a un gruppo di scuole selezionate, il progetto “Marlin” sarà progressivamente esteso al mondo scolastico e scientifico, aprendo la possibilità di interagire in diretta, attraverso internet, con realtà e interlocutori di qualsiasi parte del mondo, abbattendo barriere e distanze fisiche.




“Troppi italiani rinunciano a curarsi, cambiare passo”: affondo dell’Ugl dopo i dati Istat

“I dati diffusi oggi dall’Istat rappresentano un segnale d’allarme che non può essere ignorato: nel 2024, 5,8 milioni di italiani hanno rinunciato a curarsi, pari al 9,9% della popolazione, contro i 4,5 milioni del 2023. È un aumento drammatico che conferma la profonda crisi del nostro Servizio Sanitario Nazionale”.
Ad affrontare il tema è Antonio Galioto dell’Ugl di Siracusa.
“I dati-ricorda- sono stati esposti nell’audizione del presidente Istat Francesco Maria Chelli presso le Commissioni Bilancio di Senato e Camera.
La principale causa di rinuncia alle cure resta l’allungamento delle liste d’attesa, che da anni denunciamo come una vera emergenza nazionale. Riconosciamo che l’intervento del Ministero della Salute per affrontare il problema sia stato lungimirante e necessario, ma i risultati concreti non sono ancora arrivati. Serve un cambio di direzione immediato: le difficoltà organizzative, la carenza di personale e le differenze territoriali continuano a lasciare milioni di cittadini senza risposte”.
Secondo Galioto a questo “si aggiungono le crescenti difficoltà economiche delle famiglie e la scarsa accessibilità delle strutture sanitarie, in particolare non solo nel Mezzogiorno, ma anche nella realtà siciliana che è in continuo degrado: liste senza fine, cittadini costretti a rivolgersi al privato sempre se hanno le possibilità economiche, altrimenti sono costretti a non curarsi . Tutto questo è inaccettabile, ed è inaccettabile che la salute diventi una questione di reddito o di residenza”.
Galioto auspica “seri provvedimenti per le assunzioni di medici e infermieri e per l’adeguamento delle strutture con apparecchiature di nuova generazione per una vera prevenzione, così da evitare, nel caso della Sicilia, i ben noti viaggi della speranza verso altre Regioni”.

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