Siracusa. Coronavirus, 110 case di cura in provincia: "Rischio focolai, vanno monitorate"

Un intervento urgente di prevenzione e monitoraggio di tutte le strutture di residenza per anziani e fasce fragili della comunità.
Lo hanno chiesto, in una lettera congiunta inviata al Prefetto di Siracusa, al Direttore generale dell’ASP locale e ai ventuno sindaci della provincia, i segretari generali di SPI Cgil, FNP Cisl e UilP Uil, Valeria Tranchina, Vito Polizzi, Sergio Adamo e Salvo Lantieri.
Il sindacato torna a chiedere un intervento immediato per evitare qualsiasi rischio nelle tante strutture sparse nel territorio.
“Abbiamo lanciato l’allarme nei giorni scorsi e non è stato dato nessun segnale – lamentano i quattro segretari – Dobbiamo evitare che, come già accaduto in altre zone della regione, qualche struttura possa diventare rischioso focolaio per gli ospiti e tutti gli operatori.
Ad aggravare la situazione – aggiungono ancora Tranchina, Polizzi, Adamo e Lantieri – la non conoscenza, da parte dell’ASP e dei singoli comuni, del numero di strutture esistenti. Molte di queste sono private ed evidentemente sfuggono ad un regolare controllo delle amministrazioni.
Noi siamo pronti a consegnare il censimento che abbiamo effettuato e che possiamo mettere subito a disposizione per la mappatura completa delle strutture. Parliamo di circa 110 strutture per anziani sparse per l’intera provincia.
Per questo chiediamo ai Comuni e all’ASP – dicono ancora i segretari – di intervenire urgentemente. Bisogna avviare controlli medici, sorveglianza sanitaria preventiva, tamponi per tutti gli operatori e sanificazione dei locali.
Ci siamo rivolti al Prefetto perché coordini e controlli che tutto ciò avvenga. Troppe segnalazioni di sintomi sospetti, come ci è stato segnalato, vengono sottovalutati. Rimpalli di responsabilità per l’intervento che coinvolgono i medici curanti, il distretto sanitario, gli stessi ospedali. Insomma, il rischio che questi anziani possano diventare amplificatori del virus è purtroppo reale.”
Il sindacato unitario dei pensionati torna, così, a lanciare un grido d’allarme in favore di una larga fetta di popolazione che oggi è in evidente pericolo.
“Se aggiungiamo che molti non potranno essere portati negli ospedali per carenze di attrezzature – aggiungono -, aumentiamo il rischio che restino abbandonati al loro destino dentro le strutture. Materia buona per il Covid Team nominato dalla Regione. Ai tre commissari chiediamo di assicurare il piano di emergenza per tutti gli anziani.
Sappiamo di casi già segnalati e assai preoccupanti – continuano nella loro nota i sindacalisti – non vorremmo che tutto questo, però, che queste informazioni venissero sottaciute o sottovalutate per non generare allarmismo.
Bisogna trovare immediatamente una strategia d’azione comune e urgente, – concludono Tranchina, Polizzi, Adamo e Lantieri – il tempo stringe e non possiamo permetterci il lusso di temporeggiare per una irresponsabile sottovalutazione del rischio che non può attendere i tempi dell’ordinario.”




Siracusa. Carenza di reagenti, interrogazione del deputato regionale Cafeo

Interrogazione urgente al presidente Musumeci e all’assessore alla Salute Razza in merito alla “preoccupante situazione riguardante la quantità, le modalità, le carenze dei reagenti nei laboratori di analisi e le conseguenti lunghe tempistiche dei tamponi utilizzati per individuare la positività al Covid-19”. Ad annunciarlo è Giovanni Cafeo, Segretario della III Commissione ARS Attività Produttive. “Considerata l’importanza di avere con rapidità l’esito dei tamponi effettuati – prosegue Cafeo – e alla luce delle recenti notizie, confermate da fonti dirette, a proposito di criticità e carenze talmente gravi da compromettere la delicata e fondamentale azione di rilevazione e gestione dei contagi, soprattutto a Catania e a Siracusa dove si sono registrati addirittura casi di smarrimento dei tamponi, ho voluto chiedere con urgenza le ragioni che hanno determinato la paradossale situazione rappresentata e se, in particolare, siano state fornite idonee istruzioni affinché alla distribuzione di tamponi per la rilevazione corrisponda al contempo un’adeguata fornitura dei reagenti richiesti per il loro esame”. “Anche se sono arrivati in queste ore dalla Protezione Civile nazionale ulteriori 12 mila tamponi – spiega ancora Cafeo – resta la necessità di verificare per le migliaia di cittadini rientrati dal nord che si sono autodenunciati o iscritti al portale nelle scorse settimane l’esito della quarantena, un lavoro che deve essere svolto per forza di cose in maniera precisa e senza gli intoppi fin qui verificati”.
“Inoltre, ho fatto presente la possibilità di affiancare ai soliti tamponi oro-faringei anche l’utilizzo degli esami sierologici – continua Giovanni Cafeo – più rapidi ed in grado di intervenire precocemente sugli infetti, individuando facilmente la presenza degli anticorpi specifici in circolo”.
“Infine non ho potuto che sollevare ancora una volta l’attenzione sul personale sanitario in prima linea nella lotta al coronavirus – conclude l’On. Cafeo – chiedendo nella mia interrogazione se e quali atti di competenza si intendono assumere affinché si proceda con priorità al monitoraggio delle eventuali condizioni infettive fra medici, infermieri e volontari presenti negli ospedali, anche per evitare che gli stessi diventino involontariamente e incolpevolmente veicoli di propagazione”.




Quattro tamponi e ancora nessun esito: l'assurda storia di un siracusano

Quattro tamponi ed ancora nessun esito. Un giovane assicuratore siracusano attende di sapere se è positivo al Covid-19 dal 13 marzo scorso, dopo avere accusato i sintomi che potrebbero corrispondere con quelli del Coronavirus. Eppure, da allora, soltanto una serie di problemi, disagi, ostacoli, che di fatto lo pongono in una situazione paradossale, che si continua a perpetrare. La sua è una vicenda di cui anche il Codacons si sta occupando, con l’avvocato Bruno Messina, che proprio questa mattina, intervenendo in diretta su FMITALIA, è entrato nel dettaglio dell’esposto presentato a questo riguardo alla Procura. Ma alla vicenda, già complessa, si sono aggiunte nelle ultime ore ulteriori ragioni elementi. L’uomo è in isolamento da quando, avendo accusato sintomi come febbre e tosse, ha segnalato il tutto, come da prassi. Stava male e ad un certo punto ha accusato un malessere tale da richiedere l’intervento del 118. Essendo separato, vive solo. I figli vivono con la madre e con la nonna e anche la bimba di 4 anni aveva, in quei giorni, un po’ di febbre e un po’ di tosse.  Il 36enne è stato sottoposto a Tac e ad un primo tampone, recandosi al punto pre-triage allestito all’ospedale Umberto I. “Quel giorno sono stato sottoposto anche ad una visita dallo pneumologo- spiega- Poi sono tornato a casa”.  Dopo alcuni giorni di vana attesa, secondo il suo racconto, scopre che il tampone è andato perduto, come tutti gli altri esami effettuati il 18 marzo. Viene sottoposto, dunque, ad un secondo tampone. “Ma questo non avviene automaticamente- fa notare – Succede solo dopo mille tentativi di contatti telefonici attraverso tutti gli strumenti indicati dall’Asp”. Nemmeno del secondo tampone si ha notizia. O meglio, è dell’esito che non se ne ha. L’uomo ricomincia a tentare di sapere qualcosa, telefonate su telefonate prima di riuscire a parlare con un medico dell’Asp, che gli indica una nuova prassi da seguire. Nel frattempo viene ricontattato proprio dall’azienda sanitaria e gli viene comunicato che il tampone, il terzo, sarà effettuato a domicilio. Effettivamente viene raggiunto nella sua abitazione e gli viene effettuato un tampone, questa volta sia orale e sia nasale. Esito-assicurano- entro tre gironi. “Anche questi tre giorni trascorrono senza alcuna notizia- prosegue il 36enne- fino a questa mattina, quando un’ennesima telefonata arriva. Paradossale, ma la comunicazione è che sarò sottoposto ad un quarto tampone, visto che il materiale del terzo non era sufficiente, nonostante fosse sia orale e sia nasale”. Il tampone numero quattro è stato effettuato questa mattina. Nel frattempo l’ isolamento prosegue. I sintomi sembrano regredire, con la speranza che dopo ben 4 tamponi e 20 giorni di attesa arrivi davvero l’esito e magari sia negativo. “Facendo l’assicuratore – racconta – prima del 13 marzo ho visto un numero di persone considerevole.Ho avuto tanti contatti, potrei avere contratto il virus in mille occasioni, anche se mi auguro di no.  Oggi mi hanno garantito che sarebbe subito partita un’auto diretta verso Catania,  per far parte dei 10 tamponi che il laboratorio ha garantito che effettuerà subito per il territorio siracusano”.




Pane gratis ogni sera per chi è in difficoltà: la solidarietà concreta di un panificio di Floridia

Pane gratis, ogni sera. Il panificio Silotti di Floridia ha deciso di fare qualcosa di concreto per dare una mano a chi, in questo momento di difficoltà legato all’emergenza sanitaria, ha bisogno di un sostegno, che sia anche alimentare. Il panificio si trova in via Turati, 30, nella zona Taverna. Il proprietario ha affisso un avviso all’interno del suo esercizio commerciale. “Ogni sera- si legge-clienti e non troveranno qui una busta di pane”. Si tratta del prodotto che avanzerà nel corso della giornata e che sarà messo a disposizione delle famiglie che “per ovvi motivi non se la stanno passando bene”. “Tutti abbiamo diritto a un pezzo di pane”. E poi ancora “non vergognarti, prendine una busta” ma “se ti senti fortunato, lascialo a chi ne ha davvero bisogno”. Un’iniziativa di solidarietà vera quella attuata dal panificio di Floridia e che anche altri esercizi, in tutta la provincia, hanno avviato, ciascuno con la propria attività.




Siracusa. Moto a fuoco in mattinata alla Borgata, illeso il proprietario

Moto a fuoco questa mattina nella zona della Borgata, nei pressi di via Arsenale. Sul posto, i vigili del fuoco del comando provinciale di via Von Platen, illeso il conducente, che si trovava nei pressi. L’incendio ha sviluppato fiamme particolarmente alte, tanto da rendere visibile il rogo anche a distanza. Verifiche in corso sull’episodio.




Panineria aperta nonostante il divieto: chiusa l'attività, sanzionata la titolare

Panineria aperta nonostante il divieto. Sanzionata la titolare e chiusa l’attività, con la proposta di sospensione alla Prefettura. E’ quanto accaduto a Solarino, dove i carabinieri hanno riscontrato la violazione da parte della proprietaria dell’esercizio che, nonostante l’emergenza Covid-19, con i rischi connessi, continuava a lavorare.

 

 

 




Sono ai domiciliari ma escono ripetutamente: arresto e carcere per entrambi

In diverse occasioni avrebbero violato i domiciliari che gli sono stati imposti. Sono stati infine arrestati e condotti in carcere. Sebastiano Ranno e Carmela Forte, di Floridia, entrambi pregiudicati di 34 e 33 anni, sono destinatari di un provvedimento di aggravamento, proprio per via delle ripetute violazioni commesse . I carabinieri della Tenenza di Floridia hanno eseguito l’ordinanza ieri . Entrambi, che hanno pertanto violato anche le norme imposte dal Decreto “Io resto a casa” per contenere il contagio del Coronavirus, sono stati condotti nel carcere di Piazza Lanza, a Catania.




Siracusa. Croce Rossa Militare per l'emergenza Covid, proposta caduta nel vuoto?

Sembra caduta nel vuoto la proposta avanzata dal sindaco, Francesco Italia al prefetto, Giusy Scaduto in merito alla possibilità di richiedere l’intervento, nel territorio, della Croce Rossa Militare come supporto per affrontare l’emergenza Coronavirus a Siracusa. La lettera del sindaco faceva riferimento all’allarme sociale e alle notizie allarmanti che si susseguivano nei giorni scorsi anche relative alla carenza di dispositivi di protezione individuale per il personale sanitario, segnatamente dell’ospedale Umberto I. Al prefetto, il primo cittadino, chiedeva di valutare la possibilità della collaborazione dell Croce Rossa Militare e dell’ Unione Militari in congedo. “Ciò consentirebbe – aveva spiegato Italia  – alla nostra città di avvalersi dell’esperienza di personale altamente specializzato, con mezzi e con strumenti in dotazione tali da far fronte a situazioni di emergenza, assistenza medica, strategie di contenimento e sicurezza del territorio. Chiederò ai sindaci della provincia di supportare tale richiesta nell’interesse del nostro territorio e dei nostri concittadini più esposti e fragili”. Il passaggio successivo è stato un vertice convocato in prefettura, a cui ha preso parte l’assessore regionale alla Salute, Ruggero Razza, con l’invio, infine, di un Covid Team della Regione per supportare i sanitari del territorio e verificare il rispetto dei protocolli. La squadra starebbe apportando delle modifiche alle modalità di gestione dei percorsi e dei pazienti. Nel frattempo sono stati autorizzati dei laboratori privati all’effettuazione dei tamponi in provincia, visti i tempi troppo lunghi di attesa per avere l’esito di ogni singolo esame. A compromettere il quadro, la carenza di reagenti, che ha causato uno stop ai tamponi e una serie di disagi ai pazienti sospetti, oltre che di timori, più che comprensibili e in determinati casi anche fondati. Dalla prefettura, al momento, nessun riscontro sulla proposta iniziale di Italia, probabilmente ritenuta superata dalle altre misure adottate insieme alla Regione. La Croce Rossa metterebbe a disposizione, nel caso in cui fosse confermato l’intervento nel territorio locale, professionisti, strutture mobili e dispositivi.




Siracusa. Oltre 130 tute protettive all'Asp, donazione delle aziende agricole

Il territorio che si mette in azione, le aziende tentano di fare la propria parte in un momento di emergenza  come quella sanitaria ed economica in corso. E’ la parte da salvare di questo periodo.  Questa mattina, alcune cooperative agricole aderenti al Consorzio Naturalmente Siciliano (Aurora, Opac, Orto Agrumi Val di Noto, Punta delle Formiche e Consorzio Ortofrutta Sicilia), aderendo ad un’iniziativa lanciata da Confcooperative, hanno donato all’Asp di Siracusa le prime 130 tute protettive. Seguiranno ulteriori forniture.  Hanno, infatti, avviato una raccolta fondi e utilizzeranno le somme raccolte in base alle necessità che saranno comunicate proprio dall’azienda sanitaria provinciale. Nel frattempo, le cooperative agricole, stanno anche effettuando delle donazioni dei loro prodotti al Banco Alimentare, perchè siano messe a disposizione delle famiglie che si trovano in stato di necessità.




Ferla-Cassaro. Ripartono i lavori di consolidamento del ponte sull'Anapo

Proseguono, nonostante l’emergenza sanitaria i lavori di consolidamento del ponte sul fiume Anapo. A seguito delle importanti pressioni effettuate dai Sindaci dei Comuni di Cassaro e Ferla al Libero Consorzio Comunale di Siracusa, il cantiere riaprirà nei prossimi giorni.L’intervento proseguirà grazie ai dispositivi di protezione individuale che i due comuni, Cassaro e Ferla, stanno mettendo a disposizione degli operai del cantiere, che ne erano sprovvisti e, quindi, non avrebbero potuto lavorare in sicurezza.