Ortigia, decoro e vivibilità: "Tavolo permanente Comune-Soprintendenza"

Pista ciclabile nei pressi della Questura, il sindacato dei poliziotti dice "no"

Forti perplessità circa l’allestimento della pista ciclabile nelle immediate adiacenze della Questura, su entrambi i sensi di marcia. Ad esprimerle è il segretario provinciale Siulp, il sindacato delle lavoratrici e dei lavoratori della Polizia di Stato, Tommaso Bellavia.

“La pista ciclabile, così come sta per essere realizzata, in una strada priva di marciapiede come Viale Scala Greca- prevede l’esponente del sindacato di polizia- creerà molteplici criticità non solo alle Poliziotte ed ai Poliziotti che non avranno più spazio per parcheggiare le proprie autovetture private per recarsi a lavoro (molti vengono da paesi della provincia ed effettuano turni di servizio che non consentono di viaggiare con i mezzi pubblici) ma anche e soprattutto per i numerosissimi utenti che quotidianamente si recano negli uffici della Questura. Da anni in molti auspicano, per la sicurezza dei pedoni, la realizzazione di un marciapiede in Viale Scala Greca che, nelle giornate di pioggia, diventa impraticabile. Inoltre-dice ancora Bellavia- una pista ciclabile che passa davanti i cancelli della Questura, attraversata dai veicoli della Polizia di Stato in ingresso ed in uscita non è sicura per i ciclisti in transito”. La richiesta rivolta al sindaco, Francesco Italia è quella che “intervenga per modificare il tratto della pista ciclabile in costruzione in viale Scala Greca”, con la garanzia della disponibilità “delle poliziotte e dei poliziotti a trovare qualsiasi soluzione che renda più funzionale e sicura la viabilità nelle immediate vicinanze della Questura di Siracusa”.




Autorità di Sistema Portuale, Di Sarcina all'hub di Malta: "Consolidare i rapporti"

Il Presidente della AdSP del Mare di Sicilia Orientale, Francesco Di Sarcina, accompagnato dal Capo Area AA.GG. Massimo Scatà, in visita all’hub portuale di Malta. Scopo della visita è stato quello di consolidare i rapporti di reciproca collaborazione con le realtà istituzionali ed imprenditoriali dell’isola, per un proficuo sviluppo delle relazioni commerciali col porto di Pozzallo, da poco annesso alla AdSP.

Durante la visita, il Presidente Di Sarcina ha avuto un colloquio con Sua eccellenza Il Dott. Fabrizio Romano, Ambasciatore d’Italia a Malta, che si è detto disponibile a favorire futuri sviluppi nelle relazioni di cooperazione a beneficio delle imprese italiane che vogliono operare a Malta tramite il porto di Pozzallo, cui ha fatto seguito una colazione di lavoro qualificata dalla presenza dell’Onorevole Dott. Aaron Farrugia, Ministro del Trasporto, Infrastruttura e Progetti Capitali del governo maltese, del Vice Ambasciatore d’Italia, Dott. Andrea Varischetti e di numerosi importanti rappresentanze del mondo dello shipping maltese.

La giornata è stata completata da una visita alla sede della società Virtu Ferries, che opera collegamenti stabili giornalieri da e per Pozzallo mediante due moderni traghetti HSC e ad alcuni impianti portuali della Valletta.

“Ringrazio l’Ambasciatore ed il suo staff, il Ministro Aaron Farrugia e gli imprenditori che mi hanno dato l’occasione di raccontare le nostre idee su Pozzallo e di comprendere meglio le notevoli potenzialità offerte dal sistema imprenditoriale ed armatoriale maltese” dichiara il Presidente Di Sarcina.

“Abbiamo concordato per ottobre una nuova visita istituzionale, allo scopo di consolidare le riflessioni avviate ed allargare la prospettiva del ragionamento anche ai Porti di Augusta e Catania. Considero la visita di oggi molto importante per i ragionamenti che stiamo facendo in merito al futuro del porto di Pozzallo e mi riprometto di parlarne al più presto al Presidente della Regione Siciliana.”, conclude Francesco Di Sarcina.




Riaperto lo svincolo di Cassibile, i deputati: "Scongiurato un grave danno ai cittadini"

“Lo svincolo di Cassibile è nuovamente fruibile dagli automobilisti, è stato scongiurato un grave danno ai cittadini della provincia di Siracusa”.
Dichiarazione congiunta, dopo giorni di “botta e risposta” e di polemiche,dei deputati regionali Tiziano Spada, Giuseppe Carta, Riccardo Gennuso e Carlo Auteri al termine dell’audizione in IV commissione Ambiente, Territorio e Mobilità dei rappresentanti della ditta che si sta occupando dei lavori sull’autostrada A18.
“Insieme con i colleghi deputati – afferma Tiziano Spada – abbiamo ottenuto un risultato importante non solo per la zona sud della provincia, ma per tutto il territorio siracusano. La ditta che si occupa dei lavori ha ribadito di essere addirittura in anticipo di 10 giorni sulla consegna dei lavori. Il problema, ancora una volta, è stata la cattiva programmazione degli interventi da parte del Cas”.
I parlamentari regionali hanno annunciato anche  novità che riguardano un altro tratto dell’A18,  che collega a Rosolini e che negli ultimi mesi è stato interessato da lavori. “Restituiremo ai cittadini un’autostrada finalmente libera da cantieri che causano continui rallentamenti-la garanzia- La stagione estiva è entrata nel pieno e bisogna garantire le migliori condizioni a chi percorre un tratto autostradale fondamentale anche per l’economia della nostra provincia”.



Riapre lo svincolo di Cassibile, rimangono le polemiche: "Intervenga il Ministero"

Se la riapertura del “famigerato” tratto dell’autostrada Siracusa-Gela (in esercizio fino ad Ispica, ndr) nei pressi dello svincolo di Cassibile fa tirare un sospiro di sollievo agli automobilisti siracusani, rimane l’amara sensazione di una vicenda gestita non al meglio dal Consorzio delle Autostrade Siciliane. Ed è il sospetto alla base di un’interrogazione parlamentare sul tema, presentata da Filippo Scerra (M5S). “Il balletto di date dei giorni scorsi è l’ennesimo triste spettacolo che vede purtroppo l’attiva partecipazione del Consorzio delle Autostrade Siciliane. Una vaghezza di informazioni che ha stordito e che, spero, non sia il metro con cui viene gestita quell’autostrada, nel tratto in esercizio come in quelli ancora in costruzione. Raccogliendo le preoccupazioni del territorio, ho chiesto l’intervento del Ministero dei Trasporti: eserciti i suoi poteri di controllo e verifica sull’operato della società partecipata della Regione”.
I lavori di riqualificazione della pavimentazione dei lotti 1, 4 e 5 stanno causando, da tempo, diversi disagi a chi transita sulla Siracusa-Ispica. “Sorprende l’indeterminazione con cui vengono condotti i lavori e sorprende l’assenza di comunicazioni chiare da parte del Consorzio delle Autostrade Siciliane”, insiste il parlamentare siracusano.




Siracusa. Presentato sulla nave Dattilo il Programma Nazionale del Fondo Sicurezza Interna

Presentato a bordo di nave Dattilo, nel porto Grande di Siracusa, il Programma Nazionale del Fondo Sicurezza Interna (ISF) 2014-2020.
La prima occasione nella storia del Programma a titolarità del Ministero dell’Interno – Dipartimento della pubblica sicurezza per raccontare quanto realizzato e quanto ancora da realizzare con le risorse del Fondo Sicurezza Interna, strumento finanziario messo a disposizione dalla Commissione europea per potenziare la capacità di contrasto e prevenzione di fenomeni criminosi e la gestione integrata delle frontiere dei diversi Paesi dell’Unione. Un totale di 122 progetti del valore 607 milioni di euro che hanno portato
innovazione tecnologica, nuove dotazioni, sviluppo e ammodernamento delle infrastrutture, maggiori competenze e capacità nel sistema della pubblica sicurezza. Da Siracusa, le parole del sottosegretario all’Interno, Nicola Molteni.

Il prefetto Stefano Gambacurta, responsabile del Programma Nazionale Isf, invece, ha parlato del  fondo entrando nel dettaglio della dotazione:  “607 milioni per il ciclo di programmazione 2014 2020 che si spalmerà fino al 2024”. La scelta della Sicilia per la presentazione del Programma non è stata casuale. “In parte si tratta di  un motivo logistico-ha spiegato Gambacurta- inoltre mostrare ciò che abbiamo realizzato con questi fondi. La nave Dattilo è stata acquistata con fondi europei nel precedente ciclo di programmazione. Il Fondo finanzia anche progetti e iniziative per la tutela e la gestione delle frontiere esterne dell’Unione europea. La Sicilia è la parte forse più calda della linea del nostre frontiere marittime, la Sicilia orientale, in particolar modo, è certamente strategica dal punto di vista militare”. Gambacurta ha, infine, sottolineato la posizione strategica della Sicilia per i fenomeni migratori, ricordando che si tratta, inoltre, di uno dei punti in cui maggiormente si concentra l’attività investigativa delle forze di polizia nel contrasto alla criminalità organizzata “.




Il furto nella parrocchia di Grottasanta, Sorbello: "Satanismo? Sarebbe grave"

L’episodio che si è verificato ieri ai danni della Parrocchia di Grottasanta, con il danneggiamento del Tabernacolo ed il furto della Pisside con le ostie consacrate all’interno, lascia amarezza, sgomento, è una ferita per la comunità cattolica. Si fanno strada ipotesi diverse, alcune delle quali inquietanti. Per questo qualcuno parla dell’opportunità di istituire anche a Siracusa un Osservatorio sul satanismo. Una decisione che, nel caso in cui dovesse essere assunta, spetterebbe all’Arcidiocesi, guidata dall’Arcivescovo Monsignor Francesco Lomanto.

Salvo Sorbello, presidente del Forum delle Associazioni Familiari, ritiene che “non guasterebbe” ma puntualizza che “l’Arcivescovo sa già benissimo cosa fare e non ha di certo alcun bisogno di suggerimenti, essendo il Pastore della Diocesi”. A prescindere da questo, “registriamo nelle nostre chiese una forte diminuzione dei fedeli. Sarebbe necessario trovare il modo di riavvicinare le persone che si sono allontanate dalla Chiesa o i giovani, che nel Messaggio di Cristo possono trovare un’indicazione per la loro vita”. Quanto accaduto alla Parrocchia di Grottasanta, per Sorbello “provoca una profonda tristezza. Questo non è un tema da crociata- precisa- ma un tema che deve interessare tutti, credenti e non, non è una questione esclusivamente legata alla comunità religiosa. Questi sono fatti che purtroppo si ripetono. E’ accaduto nel corso di un solo mese già altre due volte prima del caso di Siracusa, a Ragusa prima e ad Acate la settimana scorsa”. Chi ruba le ostie viene automaticamente, una volta scoperto, scomunicato secondo il Diritto Canonico. Succede, tuttavia, che alcuni episodi vengano ritenuti meno gravi di altri nelle aule dei tribunali . “Qualche mese fa a Varese- racconta Sorbello- una persona, responsabile di aver sottratto dal Tabernacolo  ostie e Pisside, è stato assolto perché questa non era di oro ma di ottone. Il fatto è stato, pertanto, ritenuto dal giudice non rilevante, senza pensare affatto all’aspetto sociale”. Eppure ieri Siracusa, secondo Sorbello, ha accusato il colpo dando segni di “risveglio su questo tema. Ovviamente i cattolici hanno visto violato il simbolo stesso del loro Credo: le ostie sono il Corpo di Cristo”. Alla pista delle messe nere Sorbello preferisce non pensare. “Spero tanto che non si tratti di questo- dice – A Siracusa cresce la piccola delinquenza, aumenta il consumo di droghe, diminuisce il loro costo, per cui anche pochi spiccioli possono bastare per acquistare qualche dose. Potrebbe anche esserci questo dietro il tristissimo episodio di Grottasanta. Ci vorrebbe un coinvolgimento reale e totale di tutte le agenzie educative- conclude Sorbello- e  delle istituzioni. L’evento che si è verificato è traumatico e se avesse dietro spiegazioni estreme, sarebbe davvero inquietante”.




La comunità musulmana celebra la Festa del Sacrificio: in preghiera al Talete e allo Stadio

La comunità musulmana celebra oggi la Festa del Sacrificio. A Siracusa, la giornata è iniziata con due distinti momenti di preghiera: sul Talete con la comunità del Bangladesh e  allo Stadio con la comunità arabo-magrebina. Ramzi Harrabi, mediatore culturale da decenni a Siracusa spiega le ragioni di due cerimonie diverse. “La suddivisione riguarda più che altro ragioni di etnia e linguistiche”. Dopo il risveglio all’insegna della preghiera, la Festa del Sacrificio, che richiama il sacrificio di Abramo, proseguirà con altri momenti particolarmente sentiti dalla comunità musulmana e che vedono il culmine nella condivisione di un agnello (il sacrificio) con altre famiglie. “Ogni famiglia che ne  ha la disponibilità- spiega Harrabi- acquista un agnello, che andrebbe macellato in maniera islamica teoricamente, e dovrebbe poi regalarne almeno tre quarti ai poveri. Oggi, purtroppo, la possibilità economica di seguire pedissequamente questo aspetto viene spesso meno. Chi può, in ogni caso, consuma per sé e per altre famiglie l’agnello. Molti esponenti della comunità islamica in questi giorni si sono mossi per l’acquisto dell’agnello, da macellare secondo legge e poi da cucinare per il consumo nella giornata di oggi”. La comunità magrebina è, negli ultimi anni, diventata più numerosa a Siracusa ed in particolare nel quartiere di Santa Lucia. Mentre un tempo ci si concentrava, anche per la preghiera, a Cassibile, la moschea di via Pasubio spinge molti a restare nel quartiere in cui si vive e lavora. Anche la comunità che proviene dal Bangladesh è diventata più cospicua negli ultimi 15 anni. “Sono persone che non creano problemi nel territori- racconta Harrabi- Sanno cos’è il sacrificio e lavorano sodo, gestiscono esercizi commerciali, ci sono due ristoranti e dispongono di una moschea alla Graziella, che presto sarà spostata in corso Umberto”. Tornando alla giornata di oggi, “sarà vissuta dalla comunità islamica all’insegna dell’incontro e dello scambio di segni di pace. Il momento clou, come si diceva, è l’atto del sacrificio”. Intanto, a proposito di culto religioso, Ramzi Harrabi esprime la propria solidarietà ai fedeli della Parrocchia di Grottasanta, dopo l’atto vandalico che ha portato ignoti a danneggiare il Tabernacolo portando via ostie consacrate.  “Noi siamo per il rispetto del Credo di ognuno- sottolinea – Siamo  contro ogni tipo di oppressione del pensiero altrui , politico, culturale, sessuale, religioso. Ognuno-conclude-  deve essere libero di stare bene con se stesso”.




Nuova caserma dei Vigili del Fuoco, passi avanti verso l'apertura: "accatastamento ok"

(cs) Attese e lungamente richieste, novità per la nuova caserma dei Vigili del Fuoco di Siracusa, realizzata alla Pizzuta ma ancora chiusa, a distanza di anni dal suo completamento. Un’opera su cui il Movimento 5 Stelle di Siracusa ha sempre pressato i governi regionali che si sono succeduti in questi anni, prima per destinare i necessari fondi alla costruzione dell’opera e adesso per potere destinare l’immobile al suo scopo finale. Stefano Zito negli anni scorsi e adesso Carlo Gilistro continuano a pressare gli uffici regionali competenti, seguendo passo dopo passo un iter farraginoso, farcito da burocrazia e ritardi.
“Dopo aver superato e risolto il paradossale problema dell’allaccio alla cabina elettrica per la dovuta fornitura, è stata completata nei giorni scorsi anche la pratica di accatastamento. Mancano davvero pochi passi ancora per potere coronare il sogno della nuova caserma dei Vigili del Fuoco di Siracusa”, commenta Carlo Gilistro che, nei giorni scorsi, aveva depositato sul tema una nuova interrogazione parlamentare. “Continueremo a rimanere attenti per evitare distrazioni proprio in dirittura d’arrivo. Con la prossima dichiarazione della Regione, che inserirà l’edificio tra i beni indisponibili, ed in raccordo con il Ministero dell’Interno, dobbiamo arrivare alla stipula del comodato d’uso con i Vigili del Fuoco e prepararci all’inaugurazione”, spiega il deputato cinquestelle che non dimentica il “prezioso lavoro condotto da chi mi ha preceduto, ed in particolare da Stefano Zito”.
In questa vicenda, “il governo Schifani ha brillato sin qui per immobilismo. Ma nonostante questo, l’iter va avanti e verso il completamento. A tal proposito, ho chiesto all’assessore regionale alle Infrastrutture, Aricò, anche notizie su come intenda procedere con i 5 milioni stanziati dalla legge di stabilità regionale e destinati al completamento dell’ultimo lotto della struttura”.




Tributi ad Avola, "La Città che Vorrei" contesta il Comune e chiede un Patto di Trasparenza

Pressing in corso ad Avola, per indurre i cittadini a mettersi in regola con il pagamento dei tributi, condotto, tuttavia, con metodi “che definire poco ortodossi è un eufemismo”. Durissima l’accusa che parte da “La Città che Vorrei” , che chiede se chi ricopre incarichi di responsabilità nelle istituzioni ed ha avviato questa “crociata” si sia prima messo in regola con il pagamento dei tributi. “Siamo convinti-commenta il gruppo de La Città che Vorrei- che i cittadini pagherebbero con meno ritrosia i tributi se, da parte di chi governa, venissero esempi di una gestione oculata della cosa pubblica e dei soldi dei contribuenti”. Poi una serie di domande, che sembrano nascondere la convinzione che alcuni aspetti non siano adeguatamente gestiti. “Ci chiediamo, per esempio- primo quesito posto- se l’auto di rappresentanza e tutte le autovetture dell’autoparco comunale siano dotati di libretto di marcia nel quale vanno annotati, per ogni movimento, i km percorsi, il motivo dell’utilizzo, le persone che sono salite a bordo, rifornimenti di carburante e ogni altra notizia prevista. Ciò per dimostrare che i mezzi comunali non sono un taxi al servizio di alcuni”. La seconda domanda racchiude anche una considerazione implicita (ma non troppo). “Ci chiediamo- scrive La Città che Vorrei- se sia proprio necessario che i consiglieri comunali siano impegnati quasi giornalmente in riunioni di Commissione Consiliare, con relativo aggravio di spese sul bilancio comunale per gettoni di presenza che, dicono, si aggirano, per quasi tutti, sui 600/700 euro mensili cui, nei casi previsti, si aggiungono le somme per il rimborso al datore di lavoro degli oneri sostenuti per le ore di permesso usufruiti dal proprio dipendente”. I punti affrontati sono anche altri: “ci chiediamo se non sia più economico per il Comune fare in modo che alcuni servizi siano svolti con personale interno, ponendo un freno alle continue esternalizzazioni”. Attenzione puntata anche sul cimitero e sul servizio idrico, affinché si individui tra i dipendenti comunali qualcuno che possa occuparsi, ad esempio, del servizio di custodia, semmai operando con la mobilità interna. Il gruppo chiede poi di conoscere i criteri secondo cui il personale delle ditte private “viene assunto e se ci sono casi di dipendenti in rapporti di parentela o affinità con amministratori o, addirittura, amministratori stessi dipendenti di ditte che hanno appalti al Comune”. Infine una proposta: promuovere un Patto con i Contribuenti, “con cui l’amministrazione comunale si impegni ad utilizzare il denaro pubblico con trasparenza, limitando gli affidamenti diretti negli appalti, rispettando il criterio di rotazione ed agendo nella gestione della cosa pubblica come il buon padre di famiglia”.