Siracusa. Lele Scieri, le reazioni dopo la Procura Militare: "non è mai tardi per la verità"

“Non è mai troppo tardi per giungere alla verità”. Sono le parole che Alessandra Furnari, assessore alle Politiche Sociali ma in questo caso avvocato della famiglia Scieri, usa per commentare la notizia della decisione della conclusione delle indagini per i tre caporali accusati della morte di Lele Scieri, il parà siracusano morto all’interno della Caserma Gamerra di Pisa il 13 agosto del 1999. “Questo è un altro passo -commenta Furnari – verso una meta che sembrava irraggiungibile ma grazie all’ostinazione di tanti, in ruoli diversi, oggi appare un po’ più vicina”.  Una lotta lunga vent’anni, a fianco della famiglia, perchè fosse fatta giustizia per Lele Scieri quella dell’associazione (prima comitato) “Giustizia per Lele”, guidata da Carlo Garozzo, che commenta esprimendo soddisfazione la notizia della conclusione delle indagini  da parte della Procura Militare sulla morte del parà siracusano morto il 13 agosto 1999 nella caserma Gamerra di Pisa. “I tre ex caporali indagati anche dalla Procura ordinaria di Pisa -scrive Garozzo- sono accusati di aver cagionato volontariamente la morte di Emanuele Scieri all’interno della caserma Gamerra di Pisa il 13 agosto 1999.Come associazione lottiamo da venti anni a fianco della famiglia affinché la verità e la giustizia sulla morte di Emanuele possa finalmente arrivare alla sua degna conclusione. E’ un impegno, questo, che abbiamo preso con Emanuele e la sua famiglia. Se oggi, a distanza di venti anni, la Procura Militare, ha maturato il convincimento che Emanuele venne deliberatamente ucciso all’interno di quella caserma lo si deve al prezioso lavoro posto in essere dalla Commissione Parlamentare d’inchiesta sulla morte di Emanuele Scieri presieduta dall’ex deputata Sofia Amoddio e dalla tenacia degli amici di Emanuele e di tutta la società civile che si è stretta dietro la richiesta di verità e giustizia. E non solo la Procura militare ma anche quella ordinaria di Pisa, che per prima, ha avviato le indagini riaprendo il caso e che sta ancora lavorando per fare emergere le responsabilità sulla tragedia di Emanuele. Qualcosa sta cambiando -prosegue l’associazione- e non possiamo che valutare positivamente tutto questo. Si è finalmente compreso che Emanuele è stato vittima di un brutale atto di violenza le cui responsabilità dovranno essere debitamente accertate. Noi pretendiamo solo la verità. Per chi lotta da venti anni per Emanuele è lecito porsi delle domande, degli interrogativi legati ai recenti sviluppi giudiziari. Ricordo che il corpo di Emanuele Scieri venne ritrovato dopo tre giorni all’interno della caserma. Questo non è un particolare da poco, non è un dettaglio se lo si legge unitamente alla intenzionalità dell’evento che vedrebbe tre ex caporali imputati per omicidio volontario. Se dei militari hanno causato la morte di Emanuele e hanno lasciato il corpo di Emanuele ai piedi di una torretta è del tutto paradossale immaginare che nessun altro fosse a conoscenza dell’accaduto, perché se così fosse non saremmo in presenza di una caserma ma di tutt’altro. Sulla morte di Emanuele esistono inevitabilmente “altre e alte” responsabilità, confinate e non all’interno di quella caserma, che dovrebbero ricevere pari attenzione da parte degli organi inquirenti”.

Sul tema interviene anche Italia Viva. Lo fa attraverso il co-coordinatore provinciale , Tiziano Spada . – “La notizia della chiusura delle indagini da parte della Procura Militare di Roma, solitamente preludio del rinvio a giudizio verso i sospettati-dice l’esponente della forza politica-  è una di quelle novità che donano un po’ di speranza alla famiglia e agli amici di Emanuele Scieri, in attesa di giustizia ormai da troppo tempo”.
“Sebbene nessuna sentenza potrà mai restituire ai suoi affetti Emanuele Scieri – prosegue Spada – quello della giustizia resta comunque un buon profumo al quale, soprattutto a proposito della vicenda in questione, non eravamo purtroppo più abituati”.




Siracusa. Raccolta indumenti usati, Comune insoddisfatto: valuta la rescissione

Il Comune sembra non essere affatto soddisfatto del servizio di raccolta degli indumenti usati e potrebbe anche valutare la rescissione della convenzione stipulata a gennaio del 2019 con la ditta che lo gestisce, la Cannone srl. Secondo quanto gli uffici del settore Ambiente e Igiene Urbana avrebbero constatato, ci sarebbero stati “gravi inadempimenti” a cui è poi collegato il proliferare di micro discariche, accanto ai cassonetti, “dannose per la salute pubblica nonchè pregiudizio per il decoro urbano”. Le segnalazioni da parte dei cittadini, in effetti, sono state numerose. Il mancato svuotamento avrebbe spesso causato questo tipo di scenario lungo le vie su cui i contenitori sono stati posti. Il Comune scrive, dunque, all’azienda, a cui ricorda che la convenzione, all’articolo 2, prevede che lo svuotamento dei contenitori debba essere effettuato  settimanalmente con successive operazioni di disinfezione e igienizzazione, nonché di pulizia del suolo nel raggio di due metri dai contenitori. Questo, secondo indiscrezioni, non avverrebbe. L’assessorato concede 5 giorni alla ditta per adempiere a quanto necessario. Si tratta di un vero e proprio ultimatum. Trascorsi i 5 giorni, invfatti, il Comune potrebbe decidere di rescindere il contratto .




Siracusa. Ventidue nasse nelle acque del Plemmirio: sequestro della Guardia Costiera

Nessuna etichetta identificativa in grado di far risalire al proprietario. Gli uomini della Guardia Costiera hanno rinvenuto e posto sotto sequestro, ieri mattina, 22 nasse, posizionate nella zona B della Riserva Marina Protetta del Plemmirio, nelle acque antistanti Capo Meli.
Il personale della Motovedetta CP 537 ha salpato le nasse a bordo dell’unità, per trasportarle successivamente presso gli Uffici della Capitaneria di Porto al fine di svolgere ulteriori verifiche e per i successivi adempimenti di legge.
La rimozione degli attrezzi da pesca, oltre ad assicurare l’osservanza delle norme in materia di attività di pesca, ha consentito di garantire la tutela dell’ambiente e la sicurezza della navigazione, scongiurando il deterioramento dell’ecosistema marino all’interno dell’Area Marina Protetta ed evitando pericoli per i naviganti a causa di segnalamenti da pesca non regolari.
L’attività effettuata si inquadra in una più ampia serie di controlli ambientali e sulla filiera ittica.




Siracusa. Denuncia in un video: "la posidonia dell'estate abbandonata su un terreno"

“La posidonia stoccata la scorsa estate resta abbandonata, un anno dopo, nell’area utilizzata come momentaneo appoggio, in via dell’Iride, a Fontane Bianche, resa disponibile dal proprietario per la collettività, con la prospettiva e obbligo di legge della “restituzione” dell’importante alga al mare in autunno”. La denuncia è contenuta in un video realizzato da un lettore di SiracusaOggi.it, residente nella zona.  Com’è noto, la posidonia oceanica è molto importante per la stabilità del mare. Fino a qualche anno fa era considerata un rifiuto e per le amministrazioni il problema principale riguardava il suo smaltimento come rifiuto urbano. Così prevedeva la legge Ronchi. La situazione è poi cambiata, con l’accrescimento anche della sensibilità ambientale. Quello che oggi è previsto è , prima della stagione balneare, la rimozione temporanea della posidonia, la cui presenza in acqua è un ottimo segnale di salute delle acque, con lo stoccaggio in aree appositamente individuate. A fine estate, obbligatorio il riposizionamento lungo il litorale. Nel caso specifico,stando a quanto il cittadino ha immortalato questa mattina,  parrebbe che tale passaggio non sia stato compiuto.  “Sulla posidonia stoccata- fa notare il lettore da cui la denuncia parte-  andrebbero poste anche delle reti per preservarla, che non sono invece state utilizzate”. Per vedere le immagini clicca su VIDEO




Siracusa. Riapertura di parrucchieri, estetisti, ristoranti: "Troppi interrogativi, poco tempo"

“L’apertura il 18 maggio di ristoranti, parrucchieri ed estetisti è una buona notizia a metà”. L’apertura del Governo alle richieste dei presidenti delle Regione e dei rappresentanti di categorie, affinchè la ripartenza di questi settori fosse anticipata rispetto alla data inizialmente prevista del primo giugno è salutata con una soddisfazione al 50 per cento dalla Cna. Gianpaolo Miceli ne parla in maniera chiara e ne spiega le ragione. “E’ vero che abbiamo lottato in maniera violenta per ottenere questo risultato, ancora non messo nero su bianco- spiega- ma restano troppi interrogativi. I principali riguardano l’assenza, al momento, di regole, che saranno contenute nei protocolli promessi entro venerdì, quindi un attimo prima di riavviare le attività. Troppo poco tempo a disposizione per potersi adeguare alle disposizioni”. Miceli ricorda che “si tratta di segmenti particolare, che vanno gestiti con grande acume. Molto dipenderà dai comportamenti, per evitare che riparta l’ondata di contagi e avere poco tempo per organizzare la garanzia delle misure di sicurezza non è di certo un buon segnale”. Nel caso di parrucchieri e centri benessere “è evidente che non si potrà mantenere la distanza minima di un metro. Si, invece, a guanti e mascherine- nelle previsioni di Miceli- Si agirà piuttosto sulla riduzione delle presenze contemporanee all’interno dei locali e sull’aerazione”. L’aspetto aria condizionata può rappresentare un limite, secondo quanto alcuni esperti hanno spiegato. L’utilizzo di climatizzatori, infatti, agevolerebbe la trasmissione se non si utilizzano i dispositivi di protezione personale. Sempre “si”, invece, a finestre e porte aperte. Altro tema spinoso: la sanificazione. “In questo genere di attività occorrerà garantirla in ogni postazione di continuo- prosegue il vice presidente di Cna Siracusa- Se ne occuperanno, con i prodotti previsti, gli stessi operatori, ovviamente”.

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La Cna è fortemente critica su alcuni aspetti della legge. “Il fatto che contrarre il Covid-19 sul posto di lavoro equivalga a infortunio sul lavoro non è una previsione corretta- spiega- Si va sempre a pesare sugli anelli più deboli come può essere una piccola impresa”. I ristoranti potrebbero dover usare quanto più possibile gli spazi all’aperto. Proprio su questo aspetto la Cna sta avanzando ai sindaci dei 21 comuni della provincia una proposta. Il progetto si chiama “a cielo aperto” e riguarda la richiesta di modifica momentanea dei regolamenti comunali, azzerando tasse locali , a partire dal suolo pubblico. Coinvolto anche l’ordine degli Architetti, “per evitare che lo sviluppo dei locali all’aperto possa tradursi in una cashba”. Improbabile l’utilizzo di plexiglass. Le palestre, invece, rappresentano un caso a se stante. “Sono luoghi chiusi, non sempre dotate di impianti di aerazione adeguate, in cui la gente si muove e suda. Saranno probabilmente le ultime attività ad aprire- spiega Miceli- Ma aprire tardi vuol dire ripartire in pratica dopo la stagione estiva, visto che nel frattempo , con le alte temperature, le attività sportive si spostano come sempre all’aperto. Le Asd si ritrovano spesso in una situazione particolarmente difficile dal punto di vista economico”.
Progetto cielo aperto da proporre ai 21 sindaci per una modifica momentanea dei regolamenti comunali, azzeramento suolo pubblico di tassazione locale e anche con l’ordine di architetti per evitare che si crei una cashba.




Siracusa. Riapre domani la Cittadella dello Sport: ecco le regole da seguire

Riapre la Cittadella dello Sport e, con la Fase 2, si torna anche in acqua, nella piscina olimpionica. Il Circolo Canottieri Ortigia sta predisponendo quanto occorre per garantire la sicurezza e ridurre il rischio di contagio . La struttura sarà aperta dal lunedì al sabato dalle 8.00 alle 20.00. Sarà consentito l’ingresso soltanto a soci e tesserati e solo su prenotazione. Necessario, per accedere, sottoporsi alla misurazione della temperatura. Per il primo ingresso, inoltre, servirà un’autocertificazione con cui si garantisce di non essere sottoposto a quarantena e di non essere positivo al Covid-19.  L’accesso, soltanto dall’ingresso principale di via Paolo Caldarella, è consentito al massimo 15 minuti prima dell’inizio dell’allenamento. Non è possibile utilizzare gli spogliatoi. Ci si può, tuttavia, cambiare ed asciugare a bordo vasca. Le regole vengono fissate dalla direzione e saranno esposte. Ogni atleta dovrà avere la propria strumentazione, mentre non sarà possibile utilizzare quella in dotazione alla struttura. Le panchine per l’attesa del proprio turno saranno distanziate tra loro. In acqua, distanza minima obbligatoria di 2,7 metri tra un atleta e l’altro. L’uscita dall’acqua sarà regolata dall’allenatore. Chiuse le docce. Disponibili solo i servizi igienici sanificati. Uscita, sempre contingentata, dall’ingresso laterale.




Siracusa. Spettacolare inseguimento in Ortigia: tre volanti bloccano due uomini in fuga

Rocambolesco inseguimento nella tarda mattinata in Ortigia. Diverse le volanti impiegate dopo che uno scooter, con a bordo due giovani, non ha rispettato l'”alt” intimato dagli agenti che stavano svolgendo un’attività di controllo del territorio, anche volta alle verifiche sul rispetto delle norme anti contagio del Coronavirus. Diverse le volanti che si sono messi all’inseguimento dei due. Dal Ponte Umbertino, dove si trovava il posto di controllo, la corsa degli scooteristi si è conclusa al vicino mercato di via De Benedictis. Preoccupazione tra gli avventori e i commercianti . Controllo in corso da parte degli agenti di polizia.




Siracusa. Covid, il Lions Club Siracusa Host dona fondi alle parrocchie

Iniziative di solidarietà per il territorio e per i medici che hanno operato a Milano. Le ha messe in campo il  Lions club Siracusa Host . Obiettivo primario: supportare le esigenze di prima necessità che si sono accentuate a seguito della pandemia da coronavirus. Il Club guidato da Riccardo Lo Monaco con la collaborazione del Consiglio Direttivo, dai primi giorni dell’emergenza sanitaria, per rispondere all’esigenza di alloggi per medici ed infermieri chiamati ad operare negli ospedali del capoluogo lombardo, soci del Lions Club Siracusa Host hanno messo a disposizione gratuitamente ben undici appartamenti a Milano.
A Siracusa, con la crisi economica che ha incrementato le difficoltà di larghe fasce della società, il Lions Club Siracusa Host ha donato alla mensa dei poveri di Via Nome di Gesù in Ortigia, gestita dalla Comunità di San Martino di Tours e alla Parrocchia Sacra Famiglia di Siracusa dei buoni acquisto di generi alimentari per l’ammontare di tremila e cinquecento euro.
Il Consiglio Direttivo ha anche deliberato di destinare il 40% delle quote sociali versate dai soci ad uno specifico fondo che provvederà mensilmente a supportare le parrocchie cittadine per la spesa solidale alle famiglie bisognose.
“Abbiamo rafforzato uno degli scopi fondamentali del nostro service: essere presenti nel territorio ed essere a servizio della comunità – ha commentato Riccardo Lo Monaco – il momento richiede passione ed attenzione straordinaria e noi ci siamo”.




Siracusa. Buoni spesa, si passa alla seconda tranche: "Incertezze sui fondi regionali"

Quasi completata la prima fase di distribuzione dei buoni spesa ai cittadini che sono risultati aventi diritto, il Comune si prepara alla distribuzione delle ulteriori risorse che fanno parte dei fondi nazionali assegnati al capoluogo. Ad annunciarlo è l’assessore alle Politiche Sociali, Alessandra Furnari. “Gli uffici stanno verificando le situazioni dei singoli nuclei, stabilendo delle priorità da seguire per stabilire importi e modalità di attribuzione degli ulteriori fondi. I 100 euro dei buoni spesa distribuiti durante la prima fase erano, come più volte detto, un acconto. La scelta di procedere in questo modo- spiega l’assessore Furnari- è dipeso dall’altissimo numero di domande presentate e pertanto dalla nostra volontà di non lasciare fuori nessuno. Parliamo di 4600 famiglie che possono essere composte da un unico componente, fino ad arrivare anche a 10 persone”. La seconda tranche arriverà ai nuclei più numerosi, probabilmente partendo da un minimo di tre componenti. I numeri certi dovrebbero emergere oggi. Per quanto riguarda invece i  fondi promessi dalla Regione, restano al momento diverse incertezze. “Sembra ci siano grosse difficoltà per la gestione di questi fondi-prosegue l’esponente della giunta Italia-  in quanto la procedura stabilita, al momento, renderebbe buona parte dei fondi assolutamente inutilizzabili. Ci vuole dunque cautela nella promessa di poter distribuire queste risorse. L’avviso è una cosa, la fase concreta è un’altra. Non vogliamo creare aspettative che possono poi essere deluse. In ogni caso- aggiunge Furnari-  occorre intanto completare l’utilizzo dei fondi nazionali, perchè una delle richieste del bando della Regione è che ogni soggetto dichiari quanto ha ottenuto per l’emergenza in termini di aiuti, dunque tenendo conto anche dei fondi nazionali, includendo i buoni spesa”. Si attendono ulteriori passaggi da parte del governo regionale. “La misura non esiste ancora-ribadisce l’assessore alle Politiche Sociali- e abbiamo già ricevuto numerose richieste di informazioni a cui non possiamo rispondere, essendo al momento soltanto proclami e annunci”. Sembra certo che occorrerà presentare una nuova domanda, nel momento in cui questo sarà comunicato. “Ci sarà un avviso e il Comune ne darà diffusione attraverso tutti i canali disponibili e le assistenti sociali che rispondono ai numeri di telefono istituiti. Le procedure fissate dalla Regione sono un po’ più complesse rispetto ai fondi nazionali-puntualizza Alessandra Furnari-  Dovremo trovare il modo di stabilire modalità di presentazione che siano quanto più semplice possibile, fermo restando il rispetto di quanto previsto dalla Regione”.




Siracusa. Solidarietà in farmacia: nasce l'iniziativa "Mascherina sospesa"

“Mascherina sospesa”. E’ l’iniziativa  de “I balconi di Grottasanta”, che coinvolge sei farmacie della città e tre parafarmacie. Si tratta di un’attività di solidarietà, sulla falsariga di quanto avviene per i caffè o per il pane. Acquistare, cioè, una mascherina e lasciarla a disposizione di chi non può permetterselo. Aderiscono le farmacie: Del Viale in via Grottasanta, Del Viale in viale dei Comuni, Del Viale (di via Sofio Ferrero), Tisia, Lupo di viale Teocrito, Riggio (via Bartolomeo Cannizzo), Parafarmacia Gioia (via Sant’Orsola) e le parafarmacie di via Randone e di via Monsignor Carabelli. “L’idea è molto semplice-spiegano gli organizzatori-  basta recarsi in uno dei punti vendita che hanno aderito ed acquistare una o più mascherine che bisognerà lasciare nella farmacia o parafarmacia. Il farmacista donerà le protezioni messe in “sospeso” (pagate ma non ritirate) a chiunque si recherà nel punto vendita chiedendo una mascherina che non potrà comperare. Con meno di un euro si potrà garantire un po’ di protezione in più a chi non può permettersela. Basta pensare che più mascherine ci saranno in città più la lotta al virus sarà efficace”.