Siracusa. 25 Aprile, breve cerimonia al Pantheon: il discorso del sindaco

Cerimonia decisamente diversa rispetto al consueto quella tradizionale di deposizione di una corona d’alloro al Pantheon per celebrare il 25 Aprile, anniversario della Liberazione. Alla cerimonia di questa mattina hanno preso parte il sindaco, Francesco Italia, il prefetto, Giusi Scaduto e il rappresentante dell’Anpi, Umberto Di Giovanni. Questo il discorso del primo cittadino, che ha parlato dell’emergenza coronavirus, tra considerazioni e prospettive:
“Il paragone tra pandemia e guerra è stato uno dei più abusati nella lotta contro il coronavirus. Non so se sia il più azzeccato, so però che mesi di pandemia e di privazioni ci autorizzano a considerare questo 25 aprile in un’ottica diversa dal solito: non solo festa della Liberazione dal nazifascismo ma anche occasione per riflettere in chiave attuale su quanto accadde 75 anni fa, quando l’Italia riuscì a ritrovare la forza per ripartire nel valore civile di essere una comunità coesa. Lascio a chi ne ha le competenze il compito del confronto e dell’analisi. Io, come tutti gli altri Sindaci italiani che si sono trovati all’improvviso ad affrontare con pochi mezzi un problema enorme, rifletto su questo tempo sospeso (come sospeso è il tempo durante le guerre), sui progetti accantonati per la nostra splendida città, sulle risposte immediate da dare ai problemi urgenti dei miei concittadini più deboli che stanno subendo in misura maggiore le conseguenze della crisi.
Cito una frase di Piero Calamandrei, uno dei padri di quella Costituzione che deve restare un punto di riferimento, adeguata al dramma del covid-19: “La libertà è come l’aria: ci si accorge di quanto vale quando comincia a mancare”. Ecco, oggi come allora dobbiamo riflettere sulla libertà, non solo rispetto alla nostra vita e ai nostri spazi ma rispetto alle scelte che saremo chiamati a compiere.
La libertà è energia positiva messa al servizio di una comunità e dei suoi valori; è coraggio perché il cambiamento comporta decisioni difficili e scomode; ed è forza creativa per non ricadere negli stessi errori, per modificare i paradigmi del benessere e realizzarlo su nuovi pilastri, uno dei quali non può che essere che quello della solidarietà.
Il 4 maggio si allenteranno alcune delle misure messe in atto dal Governo contro il contagio. Prepariamoci sin da ora a quella scadenza, perché non sarà un ritorno alla normalità ma un lento adeguamento a un periodo di convivenza con la malattia. Dedichiamo questi giorni a ripensare cosa hanno significato la clausura forzata e la sofferenza di migliaia di famiglie che hanno conosciuto la perdita di propri cari, senza nemmeno poter godere di un loro ultimo abbraccio, e la privazione delle fonti di sostentamento. Pensiamo su quali nuove basi riallacciare il nostro sistema di relazioni.
Lo dobbiamo a tutti coloro che da mesi sono in prima linea per continuare a fare funzionare l’Italia, a cominciare dai medici e dagli operatori sanitari che in molti, troppi casi hanno dato la loro vita per gli altri”.




Siracusa. Corredini donati ai bimbi prematuri dell'associazione Pi.Gi.Tin: consegnati dai carabinieri

Corredini in lana merinos per il reparto di Terapia Intensiva dell’ospedale Umberto I. Li hanno preparati i genitori del gruppo maglia dell’associazione Pi.Gi.Tin di Siracusa. La consegna, questa mattina da parte dei Carabinieri della Sezione Radiomobile della Compagnia di Siracusa, con il tenente Valentina Bianchin e il luogotenente Roberto Patania. La donazione al reparto diretto da Massimo Tirantello sarà devoluta ai genitori dei bimbi prematuri ricoverati. “Un gesto di grande solidarietà- commenta il direttore di Neonatologia e Utin – in un momento in cui a causa dell’epidemia è richiesto alla popolazione il rispetto delle misure di prevenzione e contenimenot del contagio”




Ferla. Dissequestrato il ponte sull'Anapo: probabile riapertura la prossima settimana

DIssequestrato ieri il ponte sul Fiume Anapo. A darne notizia è il Comune di Ferla. Il provvedimento è stato notificato ieri.  Il tratto, tuttavia, non è ancora transitabile e l’accesso è interdetto dal guardrail apposto. Si attende il “via libera” da parte del Libero Consorzio di Siracusa, che dovrebbe arrivare la prossima settimana.




Siracusa. Riaperture, Cna : "Gli imprenditori chiedono regole chiare e sicurezza economica"

Regole chiare e sicurezza economica, queste le principali indicazioni emerse dai primi 10 appuntamenti virtuali attivati da CNA Siracusa sui propri canali social attraverso il format “Una diretta al giorno”.
Gli incontri tematici con i rappresentanti di numerosi settori produttivi del territorio appartenenti alla Confederazione, dalla manifattura ai pubblici esercizi fino alla cura della persona comprendendo l’intera filiera turistica, sono stati seguiti da oltre 30mila persone.
“È un coro unanime – commentano Innocenzo Russo e Gianpaolo Miceli presidente e vicesegretario di CNA Siracusa – rispetto al quale è innegabile la necessità di dover garantire due solidi punti d’appoggio per la ripartenza, la messa in sicurezza economico-finanziaria delle aziende e la determinazione di regole certe e condivise per la riapertura”.
“Occorre dare concretamente risposte alle imprese, la farraginosità e il ritardo con cui si sta gestendo il modello di aiuti alle imprese è inaccettabile – proseguono Russo e Miceli – bonus di bassa entità che ancora non sono arrivati a tutti, cassa integrazione in visibile ritardo così come le regole per l’accesso al credito. Occorre fare di più e presto con sostegni a fondo perduto. Un impegno dal quale ogni livello di governo non si può chiamare fuori. Attendiamo le determinazioni del “Decreto Aprile” e la finanziaria regionale ma se non dovessero arrivare risposte reali non rinunceremo ad alzare con forza il livello della protesta. Siamo stati responsabili ma adesso è tempo di dare risposte”.
E risposte serviranno con celerità anche nella ripartenza. Un altro aspetto che genera unanimità tra le imprese è il bisogno di condividere protocolli e prescrizioni necessari alla fase II, una condizione che determinerà nuove metodologie di lavoro e nuovi costi con i conseguenti nuovi controlli.
“Siamo pronti ad adeguarci e a sensibilizzare anche collaboratori e clienti – concludono Russo e Miceli – ma abbiamo la necessità di conoscere per tempo le nuove prescrizioni a cui dovremo sottoporci, altrimenti ricominciare sarà impossibile. Abbiamo immaginato anche soluzioni e modelli nuovi per questo inevitabile nuovo corso, vogliamo fare la nostra parte ma serve chiarire al più presto le regole, così da ricominciare a dare fiato al Paese come abbiamo sempre fatto in questi anni”.




Siracusa. Paninoteca aperta e clienti all'interno: chiusura e sospensione

Clienti in paninoteca, aperta nonostante i divieti, e senza rispettare la distanza minima prevista. Il titolare è stato sanzionato anche per non avere fatto rispettare tali prescrizioni. I carabinieri hanno chiuso l’attività e avanzato alla prefettura la proposta di sospensione dell’attività commerciale, che decorrerà dalla fine del lockdown.




Siracusa. Impossibile riaprire subito il cimitero, netto "no" della Regione al sindaco Italia

“No” secco dalla Regione alla possibilità di consentire accessi controllati al cimitero comunale. La richiesta era partita dal comitato Gli Angeli guidato da Giacinto Avola e , dopo una serie di interlocuzioni con l’assessore, Alessandra Furnari, era emersa la disponibilità dell’amministrazione, fermo restando il necessario confronto con la Presidenza della Regione, non essendo un aspetto consentito dalle norme anti contagio. Un’impresa locale ha nel frattempo manifestato la propria disponibilità a coordinare gratuitamente gli ingressi. Erano state, inoltre, paventate ipotesi di di accessi su appuntamento da parte dei familiari. Il sindaco, Francesco Italia affronta l’argomento spiegando quanto accaduto. “Ho chiamato la Presidenza della Regione- racconta dalla sua pagina Facebook- per capire se possa essere reso fruibile con le adeguate precauzioni e dispositivi di sicurezza l’ingresso al Cimitero Comunale. La Presidenza mi ha chiaramente risposto che non è possibile in quanto vietato in tutti i cimiteri nazionali, essendo in vigore il divieto nazionale a cui nessun sindaco o governatore regionale può derogare. Purtroppo, ancora una volta mi ritrovo a chiedere ai tanti familiari che mi scrivono e a cui va tutta la mia comprensione, di avere pazienza e di attendere un allentamento delle norme anticontagio per poter ritornare a omaggiare i nostri cari defunti”.




Siracusa. Covid, l'ex direttore di Malattie Infettive Scifo: "Numeri pazzi sui contagi: ecco i dati veri"

“Numeri pieni di contraddizioni, spesso pazzi”. L’ex direttore del reparto di Malattie Infettive dell’ospedale Umberto I di Siracusa, Gaetano Scifo spiega così i dati che riguardano l’andamento del contagio, della guarigione e dei decessi per Coronavirus in provincia di Siracusa.  “Noi abbiamo il maggior numero di guariti e il maggior numero di morti al contempo- spiega l’infettivologo- Le percentuali dicono questo. Ma come facciamo ad essere al contempo l’uno e l’altro?  197 contagiati della provincia è un numero errato, peraltro fermo da tre giorni”. I numeri vanno letti e interpretati e i conti non quadrano, secondo il noto specialista siracusano, che sta fornendo il proprio supporto alla squadra che gestisce l’emergenza in ospedale. Il numero dei pazienti a domicilio, ad esempio, secondo Scifo sarebbero in numero tre volte superiore rispetto a quanti ne emergerebbero, invece, dai numeri ufficiali. La verità sarebbe, per il medico siracusano, che in provincia abbiamo tra 320 e 330 casi effettivi, quindi saremmo al quarto posto in Sicilia. Questo, sulla base di una serie di calcoli basati sui dati diffusi dalla Regione. “Se il numero dei positivi non torna è per il ritardo degli esiti dei tamponi, enorme. Molti non saranno nemmeno mai registrati come caso Covid perchè qualcuno non ha mai avuto il risultato e forse non l’avrà mai. E’ il caso di una dipendente della Soprintendenza, che ha avuto tanti sintomi, ora sta benissimo, ha fatto un tampone 5 settimane fa e non ha mai avuto un risultato. Il sistema epidemiologico non ha quindi nemmeno raccolto tanti dati”.   In provincia sono stati effettuati oltre 4 mila tamponi dall’inizio dell’epidemia. “Non sono pochissimi ma nemmeno molti- dice Scifo- su una popolazione di 400 mila abitanti. Il problema è a chi sono stati fatti , se sono stati fatti congruamente, una serie di fattori da tenere in considerazione. C’è stata una carenza enorme”. Secondo l’ex direttore di Malattie Infettive non ci sarebbe da allarmarsi. “Un importante infettivologo di Catania mi ha comunicato che le strutture catanesi hanno ricevuto 17 pazienti siracusani con sospetto Covid. Questo vuol dire che i cittadini forse hanno sviluppato sfiducia per la sanità siracusana, anche alla luce delle polemiche che si sono sviluppate dopo servizi giornalistici andanti in onda sulle reti nazionali. Non dobbiamo temere. Che i pazienti vadano in trasferta a Catania per curarsi non deve accadere. Rassicuro la popolazione e invito a fare ricorso alle nostre strutture, che sono perfettamente all’altezza della situazione”. Avanzando delle previsioni, non è escluso che si possa arrivare a “contagi zero” intorno al 10 Maggio.




Siracusa. "Terapia Intensiva, lavoratori costretti ad attraversare percorsi sporchi"

La modifica del percorso stabilito per il  personale sanitario impegnato nella Terapia Intensiva dell’ospedale Umberto I. La chiede Vincenzo Vinciullo di Siracusa Protagonista, che descrive un “percorso tortuoso per entrare e uscire, cervellotico, che non garantisce la salute dei lavoratori”. L’ex deputato regionale parla di lavoratori “costretti ad attraversare il corridoio del Pronto Soccorso, destinato ai sospetti infetti da coronavirus, passare, poi , davanti all’Unità Operativa Complessa di Pneumologia e, solo dopo, imboccare le scale che portano al piano terra”. Al team incaricato , dunque, l’ex presidente della commissione Bilancio dell’Ars chiede modifiche “prevedendo, piuttosto, la possibilità di utilizzare le scale che portano alla Cappella dell’Umberto I e che  consentirebbero ai sanitari e al personale che lavora nella Terapia Intensiva di poter entrare ed uscire senza dover utilizzare i percorsi sporchi che oggi, invece, percorrono due volte al giorno”.




Siracusa. Circa 300 lavoratori in attesa del tampone di fine quarantena, Confindustria: "Così non potremo ripartire"

Circa 300 lavoratori della zona industriale da settimane in attesa del tampone di fine quarantena. Confindustria Siracusa denuncia una situazione che rischia di avere, secondo quanto spiega il presidente della sezione Imprenditori Metalmeccanici, Giovanni Musso, ripercussioni molto serie. L’associazione degli industriali ha sollecitato più volte, nelle ultime due settimane, l’Asp,il prefetto, Giusi Scaduto e le autorità sanitarie regionali a completare l’iter per consentire ai trecento lavoratori di poter riprendere la propria attività e alle aziende di  far ripartire i cantieri. “Ritengo fondamentale segnalare che i lavoratori che sono rientrati nel nostro territorio – dice Giovanni Musso, Presidente della Sezione imprenditori metalmeccanici di Confindustria Siracusa – e che hanno concluso la quarantena obbligatoria, stanno ancora aspettando da molto tempo di sottoporsi al tampone rinofaringeo per poter tornare a lavorare. Dal 4 maggio molte imprese saranno autorizzate a riprendere le attività e quindi bisogna per tempo provvedere alla mobilitazione dei cantieri – continua Musso. “Dopo un lungo periodo di chiusura che ha sicuramente danneggiato sia economicamente che finanziariamente molte aziende, occorre procedere con estrema urgenza alla effettuazione dei tamponi, evitando ritardi che nessuna impresa è in grado di sostenere: il danno economico per l’impresa sarebbe la perdita del lavoro”.




Siracusa. "La Sanità buona che resta nel cuore", lettera di due sorelle grate all'Hospice

“Chi dà non deve ricordarsene, ma chi riceve non deve mai dimenticarsene.” Inizia così il racconto di una donna siracusana, Manuela, che insieme alla sorella Rita ha vissuto uno dei momenti peggiori per ciascun figlio, la perdita della madre. “In un periodo in cui l’opinione pubblica tende a criticare ed evidenziare solo gli aspetti positivi della Sanità Pubblica siracusana- spiega – noi desideriamo condividere con la cittadinanza la professionalità, la sensibilità, la gentilezza, la premura e l’umanità riscontrate all’Hospice di Siracusa nella persona del dottor Moruzzi e tutto il personale medico, paramedico e volontario. Hanno seguito nostra madre e noi figlie,  attraverso parole buone e sincere nel momento più difficile della nostra vita e che hanno reso questo doloroso periodo di degenza più sopportabile.  In un ambiente familiare, caloroso ed umano, abbiamo trovato un mondo di persone e di relazioni che per mamma e per noi figlie sono diventate una vera famiglia, che ci hanno considerato persone e non numeri, elemento fondamentale per noi, già provate da così tanto dolore”. Il racconto di Manuela è quello della “dedizione con cui  veniva assistita la nostra adorata madre, accompagnata con dolcezza fino alla fine della sua vita. Non ci siamo mai sentite sole o abbandonate”. Gratitudine e ammirazione quella espressa. “Portano avanti il loro compito in condizioni non facili, senza mai dimenticare che il paziente è una persona e non un numero e partecipando alla sofferenza sua e della sua famiglia con parole di incoraggiamento e consolazione.
In tempi come i nostri dove la superficialità e la fretta sono la norma, il loro essere gentili, premurosi, attenti e realisti, ha fatto sì che ci sentissimo meno sole”.