Risposta a Feltri anche da Pachino: "Quest'edicola non venderà più Libero"

I chiarimenti forniti da Vittorio Feltri non bastano a sedare la bufera scaturita dalle dichiarazioni del giornalista in merito ai cittadini del Sud Italia , da lui ritenuti “inferiori” rispetto agli italiani del Nord. L’editoriale con cui chiarisce che  non si riferiva alle qualità morali e intellettuali ma al fattore economico non basta a placare quella protesta che è ormai partita, da Roma in giù. “Le mie dichiarazioni si riferivano al portafoglio e non certo al cervello” -ha aggiunto il direttore di “Libero”. E la risposta gli arriva anche dalla provincia di Siracusa, nel dettaglio da Pachino. Un cartello affisso davanti al Tabacchi Arangio annuncia che in quell’esercizio commerciale non sarà più venduto “Libero”. Una scelta compiuta anche in diverse altre città italiane del Sud come risposta, anche in questo caso decisamente legata al “portafogli”.




Cassaro. Ponte riaperto al transito, singolare inaugurazione: tramite diretta Facebook

Inaugurazione reale ma al contempo “virtuale”. Le norme per il contenimento del contagio del Covid-19 spinge il Comune di Cassaro ad organizzare un taglio del nastro da seguire soltanto attraverso una diretta Facebook. Così, il sindaco, Mirella Garro ha annunciato dalla pagina del Comune l’apertura del Ponte di Cava Marina. Per poter vedere l’opera pubblica completa, l’invito è quello a collegarsi all’inaugurazione attraverso il web, ciascuno dal proprio smartphone, tablet o pc per assistere alla singolare cerimonia. Tra i commenti, anche la richiesta di accelerare l’iter per la riapertura del Ponte sull’Anapo, importante infrastruttura di collegamento tra la zona montana (Cassaro e Ferla in primo luogo) e il resto della provincia di Siracusa.




Siracusa. Bar aperto, è la seconda volta: scatta la chiusura oltre alla sanzione

Per la seconda volta in pochi giorni i carabinieri hanno trovato un bar della zona centrale del capoluogo aperto, come niente fosse, nonostante i divieti imposti dalle norme per il contenimento del contagio del Covid-19. Alla sanzione comminata la prima volta al titolare, se n’è dunque aggiunta una seconda. Essendo recidivo, inoltre, per il gestore è scattata anche la chiusura immediata dell’attività. Seguirà la proposta di sospensione alla Prefettura.




Augusta. Cocaina negli slip: droga sequestrata, presunto pusher ai domiciliari

Nascondeva dieci grammi di cocaina, suddivisa in due involucri, all’interno degli slip. Non è bastato per farla franca. I carabinieri di Augusta hanno arrestato il flagranza di reato il pregiudicato  46enne Antonino  Lanzafame per detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti.
L’uomo a bordo della sua autovettura è stato sottoposto dai militari operanti ad una perquisizione personale e veicolare ed è stato trovato in possesso di circa dieci grammi di cocaina già divisa in due involucri e pronta per lo spaccio, custodita all’interno degli slip. La droga è stata sequestrata, mentre l’uomo, dopo le formalità di rito è stato condotto presso la propria abitazione in regime di arresti domiciliari è sanzionato in quanto non rispettava le norme previste sul contenimento della pandemia e si aggirava per le vie cittadine senza alcun comprovato motivo di urgenza o di salute.




Canicattini. Covid-19, morta l'anziana ospite della Casa di Riposo: era stata ricoverata in Geriatria

E’ il primo decesso per Coronavirus registrato a Canicattini. Non ce l’ha fatta l’anziana ricoverata all’Umberto I di Siracusa, caso zero delle infezioni nella Casa di riposo di Canicattini Bagni. La donna, 83 anni, con patologie pregresse, è stata ospite della Casa di riposo Madre Teresa, attualmente chiusa.L’anziana ricoverata nel pieno dell’emergenza nel reparto di Geriatria dell’Umberto I era stata dimessa sotto la responsabilità dei medici che l’avevano seguita e che ne avevano certificato la totale guarigione. Successivamente ricoverata, dopo una settimana, sempre all’Umberto I di Siracusa, a causa dell’aggravarsi delle condizioni di salute, la stessa veniva sottoposta a tampone risultando positiva al Covid-19. Alla famiglia dell’anziana donna le condoglianze del Sindaco Marilena Miceli, dell’Amministrazione comunale, del Presidente del Consiglio Paolo Amenta e di tutto il Consiglio comunale. Intanto, sono guarite le prime quattro persone rimaste contagiate, risultando negative al doppio tampone. Stazionarie rimangono le condizioni degli anziani ricoverati a Noto, già risultati asintomatici, degli operatori della Casa di riposo Madre Teresa e degli altri canicattinesi che in queste passate settimane sono stati contagiati, fuori dalla città, nei luoghi di lavoro, o all’interno dei vari nuclei familiari nell’attesa dei risultati dei tamponi. Questo il quadro completo dei contagi a Canicattini Bagni: Totale positivi dall’inizio dell’emergenza 22 (10 + 12 anziani della Casa di riposo Madre Teresa); Ricoverati 13 (2 + 11 anziani);
Deceduti 1; Guariti 4; Totale attuale dei positivi 17 (di cui 11 anziani).
In quarantena e in isolamento dall’inizio dell’emergenza 92 persone (in quanto facenti parte del percorso dei contatti dei positivi o perché rientrati a Canicattini Bagni da altre località e dal nord).Dal C.O.C. il Sindaco Marilena Miceli continua ad invitare i suoi concittadini a restare a casa e a ridurre gli spostamenti ai soli casi di necessità, ovvero, per motivi di salute, lavoro e fare la spesa.«Questa è la fase più delicata – ha ribadito il Sindaco Miceli – e dobbiamo essere più attenti e forti di prima, evitando di allargare le maglie della rete, per evitare di vanificare tutti gli sforzi e i sacrifici fatti sinora. In questo momento tutta la città piange la perdita della nostra anziana concittadina e insieme ci stringiamo al dolore dei familiari».




Siracusa. Tamponi di fine quarantena, si accelera: "Da oggi 200 al giorno, da lunedì 400"

Duecento tamponi da oggi e 400 da lunedì per la provincia di Siracusa. Da questa mattina arrivano, dunque, le telefonate attese a quanti attendono i tamponi di fine quarantena da settimana. Sarebbe il frutto di un protocollo siglato ieri con un altro laboratorio privato, che si aggiunge a quelli autorizzati dalla Regione e che si occupano di processare i tamponi della provincia di Siracusa. Il numero delle strutture arriva, in questo modo, a quattro, secondo quanto annuncia il direttore sanitario dell’Asp, Anselmo Madeddu. “Ci scusiamo per le lunghe attese- premette Madeddu- ma si tratta in primo luogo di un’errata programmazione nazionale. Nessuno ha dormito. Abbiamo dovuto assicurare innanzitutto i malati, i grigi, i contatti. Purtroppo la richiesta di tamponi è stata di gran lunga superiore a quella che era stata preventivata a livello nazionale. Inizialmente è stato sottovalutato il livello di diffusione. Non è nemmeno vero, però,che la Sicilia ha avuto un mese di vantaggio ma di nove giorni rispetto al primo caso, quello di Codogno. Nessuno aveva ospedali pronti perchè questa malattia non esisteva nemmeno sulla faccia della terra, la stiamo conoscendo giorno dopo giorno. Il primo caso a Siracusa è datato 2 Marzo. Non dimentichiamo che in Sicilia abbiamo anche pagato quei 30 mila rientri, 4 mila soltanto a Siracusa. Disponiamo di laboratorio per noi soltanto da 15 giorni”. Per quanto riguarda le lunghe attese di fine quarantena e l’impossibilità, per tanti, di rientrare al lavoro, Madeddu annuncia la richiesta di estensione dei certificati di malattia, così da “coprire” il periodo senza ripercussioni dal punto di vista lavorativo. Per quanto riguarda i contagi in ospedale, il direttore sanitario dell’Asp ridimensiona quanto accaduto a Siracusa. “In termini percentuali- sostiene- non è stata la catastrofe descritta da alcuni. Ci sono stati, in altre strutture sanitarie, anche casi peggiori. La carenza di reagenti sul mercato di certo ha rallentato di gran lunga, invece, il lavoro per processare i tamponi. Speriamo che con l’accordo di ieri l’ostacolo possa essere superato”. Madeddu entra anche nel dettaglio delle difficoltà di gestione dei percorsi all’ospedale Umberto I. “Un ospedale vecchio di 70 anni- dice- Ci sono anche responsabilità politiche, dunque, non di certo soltanto dei dirigenti medici. E’ ovvio che tornando indietro non rifaremmo tutto alla stessa maniera. Occorre aggiustare continuamente il tiro, come del resto si sta facendo a livello nazionale. E ‘ ovvio che bisogna fare tesoro di quello che è successo”. Il direttore sanitario dell’Asp parla, infine, del caso Rizzuto. “Ho vissuto con dolore la sua morte- racconta- Era un mio carissimo amico. Non entro nel merito di aspetti che adesso sono al vaglio della magistratura. Massimo rispetto. Se ci sono state delle responsabilità , ne prenderemo atto. Sarebbe scorretto e grave se io entrassi adesso nel merito”. Madeddu ribadisce che “andare in ospedale adesso non comporta rischi per i cittadini. I percorsi sono separati. Ci rendiamo conto di avere sbagliato a livello di comunicazione. Siamo la provincia con il tasso di incidenza più basso in Sicilia dopo Ragusa. Pensiamo che nella piccola Enna ci sono 316 casi mentre nella nostra provincia siamo a 98. Abbiamo un tasso di guarigione altissimo, con 87 guariti. Gli errori ci sono stati da noi come ovunque nel mondo. Se qualcuno pensava che a Siracusa non sarebbe accaduto nulla, non ha capito cosa stava accadendo in ogni luogo della terra”.




Siracusa. "In casa da marzo, tampone senza esito: questi sono arresti domiciliari"

“Dal 5 aprile attendo l’esito del mio tampone di fine quarantena. Nessuno mi risponde, nessuno mi fornisce le informazioni a cui avrei diritto e resto chiuso in casa, da solo, come fossi agli arresti domiciliari, praticamente ormai da quasi due mesi”. La storia che racconta Matteo  è simile ad altre. Sono quei cittadini, spesso lavoratori, rientrati dal Nord Italia per via della chiusura dei cantieri in cui erano impiegati. “Lavoravo in provincia di Pavia. Il 15 marzo scorso sono tornato a casa- racconta- Mi sono autodenunciato e messo in quarantena, dopo la prevista registrazione e tutte le comunicazioni previste. Ho completato il mio periodo di quarantena il 30 marzo. Fino al 5 aprile, nessuno mi aveva contattato, poi finalmente sono stato sottoposto a tampone. Da quel momento, il silenzio assoluto. Siamo al 23 aprile e non ho notizie. Ho inviato miriadi di email agli indirizzi predisposti, ho tentato centinaia di volte a contattare i numeri telefonici indicati dall’Asp: nulla, nessuno mi calcola, forse perchè non sono nessuno, non ho amici importanti? Vivo praticamente agli arresti domiciliari, con la famiglia sballottata. Mi vengono  a portare la spesa ogni due giorni e ritengo che tutto questo non sia affatto giusto”. Nella sua stessa situazione anche i fratelli Antonio e Francesco. Sono rientrati lo stesso giorno, insieme ad altri colleghi, tutti nelle medesime condizioni. La speranza è che l’annuncio di questa mattina, lanciato su FMITALIA dal direttore sanitario dell’Asp, Anselmo Madeddu possa essere effettivamente la svolta che questi cittadini attendono: 200 tamponi al giorno da oggi e 400 da lunedì per accelerare gli iter legati proprio agli esami di fine quarantena.




Siracusa. Fase 2, gli infermieri chiedono attrezzature: "Emogassanalizzatori portatili"

“Attrezzature idonee per le cure domiciliari dei pazienti Covid-19 previste nella Fase 2” . Gli infermieri della provincia di Siracusa le chiedono attraverso le parole del presidente dell’Ordine, Nuccio Zappulla. La strumentazione necessaria al momento non sarebbe sufficiente. Per questo motivo gli infermieri chiedono all’azienda sanitaria provinciale di giocare d’anticipo e fanno, per questo, anche una precisa lista dell’occorrente. “Evitare i ricoveri nella Fase 2- spiega Zappulla- vuol dire agire adeguatamente, non solo con le parole e con le teorie, ma entrando nella concretezza del cosa fare e del come agire. Il decreto legge del Ministero della Salute è sbagliato e l’assessorato regionale ne ha ricalcato gli errori, non inserendo, ad esempio, gli infermieri, che sono, invece, parte integrante di questo contesto. Le Asp hanno poi agito in maniera in alcuni casi opportuna, in altri casi, invece, hanno puntato su un’elemosina che noi infermieri non vogliamo. Se ci vogliono, non facciano proposte inaccettabili, ci facciano entrare dalla porta, con i contratti, non con la richiesta di partita iva”. Ma il punto focale del ragionamento del presidente dell’Ordine degli Infermieri riguarda le attrezzature, che a quanto pare al momento mancano.  “Servono i termoscanner, i saturimetri, dobbiamo misurare la concentrazione del ph nel sangue. Le Asp devono dotarsi di emogassanalizzatori portatili perchè il prelievo di emogas trasportato necessita di procedure che altrimenti possono variare quello che poi è il referto”. La richiesta di Zappulla è di inserire nelle squadre da inviare a domicilio anche un tecnico di radiologia, così da non costringere l’ammalato a recarsi in ospedale. Anche in questo caso, però, servirebbe la dotazione tecnologica portatile relativa. Una piccola rivoluzione dell’attuale sistema sanitario pubblico, insomma, quella richiesta, e senza perdita di tempo, dagli infermieri.




Stava per partire per Roma pur privo di esito del tampone: denunciato 50enne siracusano

Stava per partire per Roma, si trovava quasi all’imbarco, all’aeroporto di Catania. Eppure era ancora in attesa dell’esito del tampone effettuato per sapere se fosse affetto da Covid-19. Un 50 enne siracusano è stato bloccato dalla polizia di Frontiera Aerea e denunciato alla Procura. L’uomo, visto il protrarsi dell’attesa, aveva deciso di ignorare le normative e di ripartire alla volta del Nord Italia, per tornare a svolgere il proprio lavoro. L’uomo ha dunque dovuto fare rientro nella sua abitazione. Dovrà rimanere in isolamento fino all’esito del tampone e in attesa di eventuali e ulteriori disposizioni da parte dell’Asp.




Nave "volante" all'orizzonte: nel mare siracusano il suggestivo effetto ottico

Un effetto ottico particolarmente suggestivo. Si è creato questa mattina all’orizzonte, nel mare Siracusa. Una nave che sembra volare, fluttuare nell’aria. L’illusione ottica ha un nome, si chiama Fata Morgana, come la maga arturiana, di cui si diceva che avesse un castello galleggiante in Sicilia. La spiegazione è legata alle temperature. Quando scende, gli oggetti all’orizzonte assumono un aspetto elevato, esattamente come i castelli delle fiabe.