Sarah Jessica Parker a Marzamemi: vacanze siracusane per la star di "Sex & the City"

Vacanze a Marzamemi per Sarah Jessica Parker, che nella serie cult “Sex & The city” è Carrie Bradshow. Impossibile non riconoscerla, anche dietro occhiali da sole e cappello di paglia. L’attrice statunitense sceglie spesso di visitare l’Italia. Nei giorni scorsi, come testimoniano le foto postate sul suo profilo Instagram, ha trascorso a Portofino alcune ore, attratta da immagini caratteristiche e suggestive, come i panni stesi, il cibo, i tetti delle abitazioni. A Sara Jessica Parker l’Italia piace molto. Lo dice chiaramente proprio in un suo post. Le piace il cibo, in particolare. “Italia deliziosa, pomodorini freschi e basilico”. Nei giorni scorsi anche Beyonce ha scelto Siracusa (avvistata in Ortigia con il suo mega yacht e tornerà dopo aver trascorso qualche giorno a Taomina) come tappa per le vacanze estive.




Siracusa. "Salvo" il papiro della Fonte Aretusa: intervento di potatura dei volontari R.O.S.S in attesa della pulizia di agosto

Interventi di pulizia e potatura all’interno della Fonte Aretusa. Hanno iniziato a condurli i volontari dell’associazione di Protezione Civile “R.o.s.s”, guidata da Carmelo Bianchini. Ieri mattina, operazione di potatura delle piante di papiro che, come spiega lo stesso Bianchini, sta crescendo in maniera rigogliosa. Durante l’intervento, che ha impiegato 4 volontari per un paio di ore, è emersa la necessità di liberare l’area dal tappo di alghe che si è venuto a creare. La pulizia è stata preventivata per il prossimo mese, non oltre il 12 agosto.




La Luna Rossa al Vivaio Comunale: venerdì appuntamento per osservare l'eclissi più lunga del secolo

Sarà l’eclissi lunare più lunga del secolo. Per osservare la Luna Rossa, venerdì 27 luglio, iniziativa inserita nell’ambito di quelle pensato per Luglio al Vivaio. Dalle 20 alle 24, il vivaio comunale di via di Villa Ortisi apre le porte ai cittadini, gratuitamente e senza la necessità di prenotare. Un momento organizzato dalla Associazione Rifiuti Zero Siracusa con il contributo delle Associazioni Anteas, Gruppo Mamme Siracusa, Lipu, Pro Loco, Giosef, ValorAbile, Nuova Acropoli e la collaborazione dei docenti di scienze dell’Istituto  Superiore “Einaudi”. L’evento prevede l’osservazione con telescopi dell’eclissi lunare più lunga del secolo e dei pianeti presenti nella serata (Venere, Giove, Saturono, Marte), in collaborazione con l’astrofilo autocostruttore siracusano Riccardo Spada. Sono previsti, inoltre, proiezioni di documentari, degustazioni di prodotti tipici e conversazione sui diversi aspetti delle eclissi.




In Georgia per un progetto internazionale sui temi sociali, ambientali e della cooperazione internazionale: è siracusana l'unica siciliana presente

Una siracusana, unica volontaria siciliana partecipante, vola in Georgia per un progetto autofinanziato sui temi dell’ambiente, dell’inclusione sociale, dell’integrazione e della cooperazione internazionale. Si chiama Giulia Giambusso. L’evento, fissato per il prossimo mese, è promosso da Giosef Siracusa, realizzato in cooperazione con altre associazioni siracusane, tra cui Rifiuti Zero. L’obiettivo è quello della divulgazione delle buone pratiche in Europa in progettazione  K2 (training course) Erasmus +. Un’iniziativa che vede insieme 6 paesi dell’Unione Europea. In quanto GIOSEF SIRACUSA-GIOVANI SENZA FRONTIERE, i volontari si occupano -presidio regionale-  dell’iniziativa “No hate speech movement Italia”,  per il contrasto alla violenza sul web, all’odio e all’intolleranza (http://www.nohatespeech.it)




“Verità e giustizia per Paolo Borsellino”, serata di storiografia e denuncia. Ieri sera la prima manifestazione di Oltre

(cs) Fabio Granata nei panni dello storico, l’attore Francesco Di Lorenzo in quelli del commosso narratore. E poi i testi: ‘Meglio un giorno. La destra Antimafia e la Bandiera di Paolo Borsellino’ e ‘La Trattativa’ dello stesso Granata e ‘Il Vile Agguato’ di Enrico Deaglio. Infine un centinaio di uditori, più quelli catturati tra i turisti di passaggio; e il contesto di Ortigia, davanti al teatro comunale. Si è consumata ieri sera la prima uscita pubblica di ‘Oltre, movimento per la rigenerazione’ dedicata a Paolo Borsellino a 26 anni dalla sua scomparsa. Una serata di commemorazione e rivendicazione: la prima per non dimenticare, la seconda per rivendicare verità e giustizia per l’assassinio del giudice dopo le sentenze dei processi Borsellino quater e Trattativa.

Attraverso i testi raccolti nelle tre diverse pubblicazioni, sono stati ripercorsi i 57 giorni che portarono dall’assassinio di Giovanni Falcone a quello del giudice Borsellino, intervallando letture (di Francesco Di Lorenzo) e racconti di Fabio Granata. Letto dall’attore Di Lorenzo anche il famoso “discorso dell’amore” che Paolo Borsellino pronunciò il 23 giugno del 92 a Palermo davanti a circa mille esponenti di associazioni antimafia di Palermo, nel cortile di Casa Professa, centro dei gesuiti palermitani. Approfonditi anche gli aspetti delle denunce che il giudice rivolse alle istituzioni in quei giorni: tra tutte la giornata de primo luglio 92 annotata nell’agenda rossa, con l’incontro con il ministro Mancino e i vertici del Sisde che fecero dire al magistrato “Ho visto a mafia con i miei occhi”, come riportato dalla moglie Agnese negli anni successivi e raccolto in diverse pubblicazioni. Storiografia e poesia. “Ringrazio della partecipazione silenziosa e condivisa – ha detto al termine Camillo Biondo, presidente di Oltre rivolto al pubblico -, ringrazio Francesco che ci ha emozionato e infine Fabio che per l’ennesima volta ha dimostrato il valore del suo impegno politico e sociale volto alla difesa della Nazione e dello Stato contro ogni forma di mafia”. Da Granata un appello per la verità: “L’attuale governo, se è veramente un governo di rottura, se i 5 Stelle sono veramente un movimento rivoluzionario, visto che hanno in questo momento il ministero della Giustizia, tolgano il segreto di stato, aprano gli archivi del Sisde, spieghino agli italiani perché e per cosa sono stati uccisi questi uomini”.




Tari, Siracusa terza provincia in Italia per evasione: dati Crif Rating riferiti al 2016

Siracusa è la terza provincia in Italia per il mancato pagamento della tassa dei rifiuti. E’ quanto emerge dall’analisi di Crif Ratings condotta sui bilanci dei comuni italiani, analizzando i mancati incassi su base pro capite relativi alla tassa rifiuti del 2016. A livello nazionale, secondo il report di Crif Ratings, ogni anno manca all’appello il 20% di quanto dovuto. Vuol dire che una famiglia italiana su cinque non paga. L’ammanco ha raggiunto  1,8 miliardi di euro nel 2016 e si è attestato mediamente intorno ad 1,7 miliardi annui nel triennio 2014-2016.La Tari rappresenta in media circa il 30% del totale delle entrate tributarie e risulta essere il tributo che maggiormente si presta a non essere pagato dagli utenti data la natura “quasi universalistica” del servizio. Infatti, risulta difficile discriminare la raccolta per le utenze morose, sebbene la base del tributo sia legata al principio del “chi inquina paga” sancito dell’Unione Europea. Nella provincia di Siracusa mancano all’appello 87 euro per cittadino.Confrontando le regioni italiane tra loro si nota come la Sicilia si posizioni al secondo posto per la mancata riscossione pro capite della tassa sui rifiuti con una media di 77 euro su un accertato del 38%. Al primo posto vi è il Lazio (con 121 euro e quasi il 51% degli importi accertati), al terzo la Campania (63 euro) e al quarto la Calabria (circa 45 euro).

Tra le regioni virtuose si trovano quelle a statuto speciale del Nord Italia (Friuli Venezia Giulia, Trentino Alto Adige e Val d’Aosta), la Lombardia e il Veneto con mancati incassi pro capite inferiori a 10 euro (ovvero meno dell’4% sull’accertato).




Siracusa. Rifiuti: "Differenziata al 30% o pesanti ripercussioni per Comuni e cittadini. Non è un'emergenza ma un iter programmato"

Non è nuovo  un caso di emergenza rifiuti. Da una serie di fattori, tuttavia, dipenderanno conseguenze in termini di igiene urbana e di costo della Tari a Siracusa e nei comuni della provincia.  L’impianto di Lentini, in cui vengono conferiti anche i rifiuti del Comune di Siracusa, accetta da qualche giorno il 20% in meno di indifferenziati. Per il capoluogo significa 20 tonnellate in meno al giorno. Un limite che riguarderà in primo luogo le discariche abusive. L’Igm darà priorità ai conferimenti regolari di indifferenziato, mentre fino a qualche giorno addietro, effettuava circa 10 interventi al giorno, con le proprie ruspe, per bonificare discariche abusive. Uno stato programmato, quello disposto dal Dipartimento della Protezione Civile lo scorso marzo (dopo la dichiarazione di stato di emergenza in Sicilia dell’8 febbraio precedente). “Chiediamo alla cittadinanza il massimo impegno a differenziare e conferire in modo regolare tutti i rifiuti, così da ridurre al minimo il possibile disagio che si verrà a creare, essendo anche uno dei periodi dell’anno più caldi”, l’invito di “Siracusa si Differenzia”.  L’obbligo di raggiungere il 30 per cento di raccolta differenziata è adesso categorico. Dopo la proroga concessa rispetto alla scadenza di aprile, non sembra ci siano più margini. Solo una la condizione ammessa: collocare fuori regione le eccedenze che separano dal 30 per cento e quindi gli indifferenziati oltre il 70 per cento. Questo vorrà dire costi elevatissimi  (che poi diventeranno Tari dal costo più alto a carico dei cittadini) e vorrà dire anche un complicato iter per i Comuni, che si ritroveranno a dover trasportare i rifiuti indifferenziati in impianti fuori Sicilia, con una gestione straordinaria.

Un quadro decisamente più chiaro arriverà nelle prossime settimane. I dati adesso disponibili sono infatti quelli relativi ai mesi di aprile e maggio. Saranno i numeri di giugno, tuttavia, a far fede. Non è escluso, dunque, che in provincia alcuni comuni che sembrano ancora distanti dal 30 per cento previsto, possano, in realtà, averlo raggiunto. (Pachino sembrerebbe uno di questi, secondo indiscrezioni).

Nulla di quello che sta accadendo, ad ogni modo, è inatteso. I Comuni ne erano tutti a conoscenza dallo scorso inverno e avrebbero dovuto adottare (o hanno adottato) tutte le contromisure necessarie per arrivare alla percentuale stabilita (che è del resto la metà del 65 per cento richiesto dall’Europa).

Un cambiamento da cui, questo sembra certo, non si torna indietro. L’unica strada da seguire è quella di un’accelerazione rispetto alla raccolta differenziata, da perseguire in ogni modo possibile. Una responsabilità dei Comuni e sempre di più una responsabilità dei singoli cittadini. Non si tratta di una misura punitiva. Questo il provvedimento lo esplicita “nero su bianco” e su questo anche Emma Schembari, consulente ambientale e responsabile di Siracusa Si Differenzia, pone l’accento. Si tratta solo di una “misura concretamente necessaria per allontanare gravi scenari emergenziali e da applicarsi in modo ragionevole ed equilibrato. Non paiono rilevanti eccedenze non rilevanti”. Va bene, quindi, anche una percentuale eventualmente leggermente al di sotto del 30 per cento.




Siracusa. "Ospedale declassato dalla Regione", l'Avis chiede l'intervento del sindaco Italia

“L’ospedale di Siracusa declassato dall’assessorato regionale della Salute con il nuovo piano regionale”. L’Avis di Siracusa non ci sta e chiede , con una lettera, l’intervento deciso del sindaco, Francesco Italia in quanto “massimo rappresentante della tutela della salute dei cittadini”. Sebastiano Moncada, che presiede l’Avis nel territorio, ricorda che i cittadini hanno “il diritto a cure pronte ed appropriate”. Chiede che vengano assunte iniziative “idonee a difesa dei livelli essenziali di assistenza sanitaria in favore della popolazione della nostra provincia. La nuova rete ospedaliera regionale, così come rielaborata dall’Assessorato regionale per la salute e, di recente, approvata dal Governo siciliano-sostiene Moncada-  minaccia seriamente l’assetto e l’impianto dei sistema sanitario provinciale e fa registrare un passo indietro rispetto all’attuale configurazione ed al suo assetto organizzativo. Se a ciò aggiungiamo la forte penalizzazione rappresentata dalla mancata realizzazione del nuovo Presidio Ospedaliero in sostituzione del vecchio, fatiscente, sismicamente vulnerabile, inadeguato, incapiente Umberto I e l’arretratezza delle tecnologie in dotazione si corre il serio rischio di privare gli abitanti della nostra provincia delle prestazioni essenziali ed indifferibili per il mantenimento della salute e la garanzia dell’aspettativa di vita e sopravvivenza post malattia”. Nello Moncada entra poi nei dettagli tecnici della vicenda.
“L’attuale configurazione dell’Umberto I -prosegue il rappresentante dell’Avis -lo classifica già di II livello e non si capisce il motivo del declassamento operato. L’allarme suscitato dalla rilevata cancellazione della unità di radioterapia, tanto soffertamente conquistata, rappresenta il campanello d’allarme. Discipline quali: malattie infettive e tropicali, chirurgia vascolare, endoscopia digestiva ad elevata complessità, medicina nucleare, terapia intensiva neonatologica, intensiva coronarica con emodinamica interventistica, radioterapia oncologica, nefrologia, dermatologia, pneumologia, geriatria, non previsti nei presidi ospedalieri di I livello, ma previsti per quelli di II livello, sono già esistenti e funzionanti. Il sospetto che sorge è che con la riclassificazione di I livello si intenda procedere alla progressiva dismissione delle specialità non previste, a seguito della mancata copertura dei posti di dirigenti medici venutisi a liberare per collocamento a riposo. Una morte -la definisce Moncada- per esaurimento”.
Il decreto Balduzzi offriva la possibilità, alla provincia di Siracusa, di avviare un processo perequativo dell’offerta sanitaria recuperando livelli di dotazione di posti letto rapportati ai nuovi standard. La dotazione dei posti letto per acuti alla provincia di Siracusa dovrebbe essere in numero di 1.215, invece, la nuova programmazione prevede 669 posti letto per gli ospedali pubblici e sarebbe ingiustificata una eventuale autorizzazione all’attivazione della parte residua, vale a dire ben 546 alle case di cura private”.




Narcotrafficante albanese condannato a 14 anni: rimpatriato a Tirana

Deve scontare 14 anni e 4 mesi di reclusione per traffico di droga. Era detenuto nel carcere di Augusta. Gli agenti dell’Ufficio Immigrazione, che hanno eseguito l’espulsione dell’uomo, un 45enne albanese. A disporre il provvedimento, il magistrato di sorveglianza, quale misura alternativa alla reclusione cui era sottoposto. Lo straniero era stato condannato ad una pena di 14 anni e 4 mesi di reclusione per il reato di produzione e traffico di stupefacenti. Gli Agenti dell’Ufficio Immigrazione hanno prelevato l’uomo dal carcere Augusta e lo hanno accompagnato alla frontiera aerea di Roma – Fiumicino per imbarcarlo su un volo per Tirana (Albania).




Criminalità organizzata, la mappa della Dia: in provincia resta salda la pax mafiosa tra clan

Hanno subito una serie di duri colpi dalle forze dell’ordine, che ne hanno ridimensionato l’operatività, ma le organizzazioni criminali siracusani mantengono i loro sodalizi in provincia e le salde alleanze con le consorterie etnee. A dirlo è la Dia, nell’ambito dell’ultima relazione riferita all’ultimo semestre del 2017. Il quadro conferma che il clan Bottaro-Attanasio continua a esercitare il proprio potere a Siracusa, soprattutto attraverso lo spaccio di sostanze stupefacenti e le estorsioni. Solido il legame con il clan catanese Cappello.  Il clan Santa Panagia è legato alla famiglia catanese dei Santapaola grazie al  gruppo Nardo-Aparo-Trigila.
A dicembre i Nardo hanno subito da parte della Dia di Catania la confisca di un’azienda, per un valore complessivo di circa 5 milioni di euro, riconducibile a un soggetto organico alla famiglia, condannato all’ergastolo per  omicidi e associazione di stampo mafioso.
A Cassibile e Pachino restano rispettivamente i clan Linguanti e Giuliano (fortemente legato ai già Cappello di Catania), di cui la Dia ha colto segnali di riorganizzazione.
La Dia evidenzia anche quegli atti intimidatori ai danni di funzionari pubblici, a partire dall’incendio della moglie dell’ex sindaco di Siracusa, Giancarlo Garozzo, le lettere minatorie a Luca Cannata, sindaco di Avola, l’attentato al curatore fallimentare di Pachino. Non attività della criminalità organizzata, ma indicative certamente di un clima ben preciso, che ha coinvolto anche intimidazioni a chi gestisce attività imprenditoriali. Legate alla criminalità organizzata, invece, azioni come le minacce al giornalista Paolo Borrometi per via delle sue inchieste e a un collaboratore di giustizia.