Temperature troppo elevate: “Lavoratori a rischio”, la Feneal torna a chiedere lo stop nei cantieri

“Temperature elevate, grosso rischio lavorare nei cantieri specie nelle ore più calde”. Anche la Feneal Uil alza la voce a tutela dei lavoratori la cui salute in questo periodo è a  rischio, vista l’esposizione nei cantieri con temperature particolarmente alte. “Anche quest’anno la Regione Puglia, tra l’altro, ha emesso l’ordinanza di divieto a svolgere attività esposte al sole dalle 12 – sottolinea il segretario Feneal Uil, Saveria Corallo – Inoltre, tramite il Comitato CocoPro dell’Inail, si sta cercando di creare una task force per sensibilizzare il problema e monitorare il tutto tramite i vari enti preposti, l’Inps e lo Spresal, oltre la Prefettura. Ribadiamo che le aziende hanno la possibilità di appoggiarsi agli ammortizzatori sociali, quindi il sospendere periodicamente l’attività a causa delle elevate temperature non deve essere visto per loro come un costo ma invece come uno strumento per salvaguardare la salute dei lavoratori e compensare la parte economica tramite appunto la cassa integrazione. Noi ad ogni modo, stiamo monitorando sempre la situazione, area per area ma ovviamente non basta se non verrà imposto alle aziende di sospendere le attività con queste temperature eccessive, nelle ore più calde della giornata”.
Un anno fa più o meno di questi tempi, lo stesso grido d’allarme, con il coinvolgimento anche dell’Asp che ebbe modo di far sentire la propria voce, proprio come le organizzazioni sindacali: “Ma tutto ciò non basta, purtroppo, e l’auspicio è quello che si dimostri massima sensibilità e non si pensi al profitto in primis, senza tenere conto che oggi sui cantieri si muore anche e soprattutto per condizioni non idonee riguardo il clima, oltre un livello di sicurezza per il quale non si fa mai abbastanza e ne abbiamo avuto contezza fino a ieri con l’ennesima morte sul lavoro in provincia di Catania”.




Pagamenti con Pos, sanzioni per i commercianti che non li consentono

Sanzioni per commercianti e professionisti che non consentono ai propri clienti il pagamento tramite Pos. Scattano da oggi ed è il Codacons a ricordarlo. Si tratta di un tema su cui l’associazione a tutela dei consumatori concentra da anni le proprie attenzioni e la propria attività, da quando, nel 2014, ha avviato una battaglia per rendere efficaci le norme sull’obbligo del Pos per gli esercenti.

Il 30 giugno 2022, così come da Decreto legge 36 del 30 aprile 2022 del Consiglio dei ministri (Ulteriori misure urgenti per l’attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza PNRR), entreranno in vigore con 6 mesi di anticipo le disposizioni che, in caso di mancata accettazione da parte di esercizi commerciali, imprese e professionisti dei pagamenti con bancomat e carte di credito, prevedono una sanzione amministrativa di 30 euro, aumentata del 4% del valore della transazione per la quale sia stata rifiutata l’accettazione del pagamento – spiega il Codacons – Ad esempio, in caso di rifiuto di un pagamento di 100 euro tramite il Pos, il commerciante andrebbe incontro ad una sanzione da 34 euro (30 euro di ammenda fissa e 4 euro per quella variabile).

Saranno interessati dalla novità numerose figure professionali: artigiani come falegnami, fabbri e idraulici, ecc.; ristoratori e baristi; negozianti e ambulanti; notai, avvocati, ingegneri, geometri, commercialisti, medici, consulenti del lavoro, dentisti e professionisti in genere-

Francesco Tanasi, Segretario Nazionale ricorda che “Si tratta di una battaglia storica del Codacons che da ben 8 anni chiedeva a Governo e Parlamento di prevedere sanzioni per quei negozianti che impediscono ai propri clienti di pagare con carte e bancomat. Già a partire dal 2014, grazie al decreto legge numero 179/2012 del Governo Monti, era stato introdotto in Italia l’obbligo per negozianti e professionisti di accettare i pagamenti con Pos, misura poi confermata ed estesa a partire dall’1 luglio 2020 dal decreto Fiscale collegato alla Legge di Bilancio (n. 124/2019). Nessuna delle due norme, tuttavia, aveva introdotto sanzioni per gli esercenti che rifiutavano pagamenti con carte e bancomat. Questo ha portato ad una situazione paradossale in cui ancora oggi numerosi negozianti in tutta Italia, pur possedendo il Pos, impediscono ai clienti di pagare con moneta elettronica, consapevoli che non andranno incontro ad alcuna multa”.

Tuttavia – lancia oggi l’allarme il Codacons – la norma che prevede la sanzione a partire dal prossimo 30 giugno potrebbe essere aggirata ricorrendo ad alcuni “escamotage”.

Le disposizioni, infatti, escludono l’obbligo di pagamento con il Pos in caso di oggettiva impossibilità tecnica: il commerciante che dichiara di avere il Pos fuori uso (per un guasto tecnico o quando il terminale non ha linea) non è passibile di sanzione. Non solo. Per essere in regola con la nuova norma, esercenti e professionisti potrebbero limitarsi ad accettare anche un unico circuito e una sola tipologia di carta di debito (per esempio il bancomat) e una sola di credito, restringendo così il diritto degli utenti a pagare con Pos.

La norma, poi, rischia di essere difficilmente praticabile, dal momento che un numero elevato di segnalazioni contro i commercianti disubbidienti potrebbe mettere in crisi le autorità preposte ad eseguire controlli ed elevare sanzioni.

“Senza contare che una multa da 30 euro per chi non si adegua alle disposizioni sul Pos rischia di determinare una situazione paradossale per cui il procedimento sanzionatorio nei confronti dell’esercente scorretto avrebbe un costo superiore al valore della sanzione, con un evidente danno le casse erariali” – conclude il Segretario Nazionale Codacons, Francesco Tanasi..

 




Saldi estivi, al via da domani: “All’insegna dell’incertezza per il caro prezzi”

L’ottimismo non regna sovrano alla vigilia del via ai saldi estivi in Sicilia. Da domani, prezzi scontati nei negozi dell’isola e dunque in quelli della provincia d Siracusa. Non mancano, tuttavia, le preoccupazioni per via del caro-bollette e dell’ emergenza prezzi, che potrebbero smorzare gli entusiasmi degli acquirenti e limitare il numero di acquisti rispetto alle speranze dei commercianti. A fare previsioni poco rosee è il Codacons, sulla base dei sentori raccolti e delle analisi condotte.

“Le vendite durante il periodo di sconti rimarranno al di sotto dei valori pre-Covid, con una spesa media a famiglia che si attesterà attorno ai 140 euro – spiega il Codacons – Cresce il numero di cittadini intenzionati ad approfittare dei saldi (circa il 50% dei siciliani) ma la situazione economica caratterizzata dai forti rincari dell’energia, inflazione alle stelle e carburanti in continua salita influirà sulle scelte dei consumatori, portandoli ad una maggiore prudenza negli acquisti e a contenere il budget da dedicare ai saldi.

Tuttavia – analizza il Codacons – il ritorno dei turisti stranieri nelle città siciliane darà un aiuto non indifferente al commercio; le percentuali di sconto applicate dai commercianti, inoltre, saranno da subito altissime, così da attirare clienti nei negozi.

Le vendite rimarranno al di sotto dei valori pre-Covid e non saranno sufficienti a recuperare il gap con il passato”.

Non può mancare il decalogo per mettere in guardia i consumatori da possibili fregature:

1 Conservate sempre lo scontrino: non è vero che i capi in svendita non si possono cambiare. Il negoziante è obbligato a sostituire l’articolo difettoso anche se dichiara che i capi in saldo non si possono cambiare. Se il cambio non è possibile, ad es. perché il prodotto è finito, avete diritto alla restituzione dei soldi (non ad un buono). Avete due mesi di tempo, non 7 o 8 giorni, per denunciare il difetto.

2 Le vendite devono essere realmente di fine stagione: la merce posta in vendita sotto la voce “Saldo” deve essere l’avanzo di quella della stagione che sta finendo e non fondi di magazzino. State alla larga da quei negozi che avevano gli scaffali semivuoti poco prima dei saldi e che poi si sono magicamente riempiti dei più svariati articoli. È improbabile, per non dire impossibile, che a fine stagione il negozio sia provvisto, per ogni tipo di prodotto, di tutte le taglie e colori.

3. Girate. Nei giorni che precedono i saldi andate nei negozi a cercare quello che vi interessa, segnandovi il prezzo; potrete così verificare l’effettività dello sconto praticato ed andrete a colpo sicuro, evitando inutili code. Non fermatevi mai al primo negozio che propone sconti ma confrontate i prezzi con quelli esposti in altri esercizi. Eviterete di mangiarvi le mani. A volte basta qualche giro in più per evitare l’acquisto sbagliato o per trovare prezzi più bassi.

4 Consigli per gli acquisti. Cercate di avere le idee chiare sulle spese da fare prima di entrare in negozio: sarete meno influenzabili dal negoziante e correrete meno il rischio di tornare a casa colmi di cose, magari anche a buon prezzo, ma delle quali non avevate alcun bisogno e che non userete mai. Valutate la bontà dell’articolo guardando l’etichetta che descrive la composizione del capo d’abbigliamento (le fibre naturali ad esempio costano di più delle sintetiche). Pagare un prezzo alto non significa comprare un prodotto di qualità. Diffidate dei marchi molto simili a quelli noti.

5. Diffidate degli sconti superiori al 50%, spesso nascondono merce non proprio nuova, o prezzi vecchi falsi (si gonfia il prezzo vecchio così da aumentare la percentuale di sconto ed invogliare maggiormente all’acquisto). Un commerciante, salvo nell’Alta moda, non può avere, infatti, ricarichi così alti e dovrebbe vendere sottocosto.

6 Servitevi preferibilmente nei negozi di fiducia o acquistate merce della quale conoscete già il prezzo o la qualità in modo da poter valutare liberamente e autonomamente la convenienza dell’acquisto.

7 Negozi e vetrine. Non acquistate nei negozi che non espongono il cartellino che indica il vecchio prezzo, quello nuovo ed il valore percentuale dello sconto applicato. Il prezzo deve essere inoltre esposto in modo chiaro e ben leggibile. Controllate che fra la merce in saldo non ce ne sia di nuova a prezzo pieno. La merce in saldo deve essere separata in modo chiaro dalla “nuova”. Diffidate delle vetrine coperte da manifesti che non vi consentono di vedere la merce.

8 Prova dei capi: non c’è l’obbligo. È rimesso alla discrezionalità del negoziante. Il consiglio è di diffidare dei capi di abbigliamento che possono essere solo guardati.

9 Pagamenti. Nei negozi che espongono in vetrina l’adesivo della carta di credito o del bancomat, il commerciante è obbligato ad accettare queste forme di pagamento anche per i saldi, senza oneri aggiuntivi.

10 Fregature. Se pensate di avere preso una fregatura rivolgetevi alle associazioni a tutela dei consumatori oppure chiamate i vigili urbani.

 




Frode informatica, 34enne in carcere: violava le regole dell’affidamento ai servizi sociali

L’obbligo a cui era sottoposto prevedeva che rimanesse in casa dalle 3:00 alle 8:00 di mattina. Questo per via della misura di affidamento in prova ai servizi sociali decisa per lui. Eppure, un 34enne di Rosolini, è stato più volte sorpreso dai carabinieri fuori, violando la misura. Per questo è stato deciso l’aggravamento. L’uomo è stato arrestato. Stava scontando pene alternative per frode informatica ed altri reati. L’autorità giudiziaria di Siracusa ha disposto l’arresto. I carabinieri lo hanno condotto nel carcere di Cavadonna.




Vicenda Ias: “l’Associazione Consumatori e Cittadini persona offesa”

L’Associazione Consumatori e Cittadini Italiani si costituisce come persona offesa nell’ambito nel procedimento della Procura della Repubblica che ha condotto al sequestro penale del depuratore consortile Ias. L’atto è stato depositato nei giorni scorsi.

Un passaggio che la presidente nazionale dell’associazione, Antonella Vinella definisce doveroso da parte di un “ente rappresentativo di interessi diffusi e collettivi dei cittadini”.

“La tutela della salute e dell’ambiente – afferma l’avvocato Giancarlo Giuliano dello Sportello di Assistenza Legale di ACCI Siracusa – coinvolge direttamente l’intera comunità, toccando direttamente le situazioni giuridiche e la stessa qualità della vita dei cittadini e dei consumatori. La vicenda di IAS Spa, con il contestato disastro ambientale, e’ una questione cruciale per la salvaguardia della legalità e della incolumità pubblica perché, i miasmi, le emissioni odorigene e la gestione dei reflui industriali sono tematiche che riguardano direttamente i consumatori e cittadini dell’area industriale, da Siracusa a Priolo, a Melilli, ad Augusta, oltre ai lavoratori del polo e a tutti i frequentatori diretti delle zone”.

“Il danno ambientale e’ un fenomeno diffusivo, quasi endemico – afferma l’avvocato Marco Miano, dello Sportello di Assistenza Legale di ACCI Siracusa – poiché nessuno di noi può escludere di aver mai frequentato le zone più impattate dalla questione ambientale di IAS spa. L’intera comunità civica della provincia di Siracusa e’ colpita dal pregiudizio ambientale contestato e per questo abbiamo inteso intervenire a tutela di tutti i consumatori e cittadini siracusani”.

“Desideriamo – affermano i due legali- manifestare pieno apprezzamento e solidarietà alla Procura della Repubblica di Siracusa per l’ottimo lavoro d’indagine compiuto. Vogliamo chiarezza e certezze, poiché con il progresso tecnologico e delle metodologie di produzione e trattamento industriale non si possono fare sconti a nessuno, soprattutto se si tocca la salute collettiva come bene della vita”.

L’Associazione Consumatori e Cittadini Italiani ha attivato uno sportello informativo per orientare i cittadini interessati (0931 1666362 o tramite email: acci.siracusa@gmail.com)




Premio Stampa Teatro, domani la cerimonia di consegna

Sarà consegnato domani sera, 1 luglio, al Teatro Greco di Siracusa, il Premio Stampa Teatro, giunto alla sua diciannovesima edizione e organizzato dall’Associazione Siciliana della Stampa, sezione di Siracusa.

La cerimonia avrà luogo al termine della replica di Edipo Re di Robert Carsen. A premiare il vincitore o la vincitrice, che verrà fuori grazie al voto dei giornalisti delle testate nazionali e regionali accreditate, saranno il Presidente della Fondazione Inda, Francesco Italia, il segretario provinciale dell’Assostampa Siracusa, Prospero Dente, e il sovrintendente dell’Istituto Nazionale del Dramma Antico, Antonio Calbi.
La premiazione sarà preceduta dalla consegna della menzione speciale all’artista siciliano in scena nel 57° Ciclo di spettacoli classici. Il premio “Artisti di Sicilia” è giunto alla sua quinta edizione.
Anche quest’anno ai vincitori saranno consegnate le perle di mandorla by Alfio Neri in edizione speciale per l’evento.

Foto: un momento dell’Edipo Re di Carsen al Teatro Greco di Siracusa.




Calci e pugni per un alterco alla guida: 82enne in prognosi riservata

Una alterco per strada, sfociato in violenza, con conseguenze gravissime.

Un uomo di 77 anni è stato denunciato dagli agenti della Squadra Mobile di Siracusa per lesioni gravissime, perpetrate nei confronti di un altro anziano di 82 anni, adesso in prognosi riservata all’ospedale Umberto I di Siracusa per via delle lesioni riportate.
E’ successo nella tarda mattinata di ieri, quando il 77enne, a bordo di uno scooter elettrico, ha avuto da ridire sulle modalità di guida dell’82enne, conducente di un’auto.
Il litigio aveva culmine al semaforo di viale Teracati, quando i due, dopo gli insulti reciproci, sono arrivati alle mani. Il conducente del motorino elettrico avrebbe colpito con calci  e pugni l’82esnne, causandogli lesioni gravissime.
L’ottantaduenne, soccorso da un agente di polizia in transito, è stato trasportato con un’ambulanza al pronto soccorso. Al momento le condizioni cliniche restano  particolarmente gravi.




Emergenza rifiuti, Cafeo (Prima l’Italia): “Qualcuno ne trae vantaggio”

“Inutile ricorrere ai termovalorizzatori senza pianificare una gestione circolare dei rifiuti, senza la quale si perderebbe efficacia”.

Il deputato regionale di “Prima l’Italia”, Giovanni Cafeo torna sul tema della gestione dei rifiuti, sostenendo in primo luogo che “il Governo regionale ha abbandonato i sindaci e le Società per la regolamentazione del servizio di gestione rifiuti (SRR) nella gestione dei rifiuti favorendo le grandi discariche”.

Parole che Cafeo ha utilizzato durante il suo intervento al parlamento siciliano, durante la discussione sull’emergenza rifiuti in Sicilia,alla presenza dell’assessore all’Energia, Daniela Baglieri.

“Troppo spesso le SRR ed i sindaci non sono stati coinvolti – dice il deputato regionale Giovanni Cafeo – dal presidente Musumeci che si è limitato a dare delle indicazioni in merito alla realizzazione degli impianti di conferimento dei rifiuti nei territori di competenza delle SRR. Ci si è, però, totalmente dimenticati che dentro i Comuni non ci sono competenze così specifiche, per cui il Governo regionale ha adottato il gioco dello scaricabarile nei confronti dei sindaci e delle SRR, accusandoli di inadempienza”.

“Ritengo che sia, invece, necessario un rapporto di stretta collaborazione tra la Regione, i sindaci e le SRR, che non sono controparte nella gestione dei rifiuti – prosegue Cafeo – e sono certo che una sinergia tra essi ci avrebbe evitato questa impasse e soprattutto i cumuli di immondizia sulle strade di tutte le città siciliane”.

Il parlamentare regionale di Prima l’Italia è favorevole ai termovalorizzatori ma spinge il Governo regionale a pianificare una gestione circolare dei rifiuti, senza la quale gli stessi termovalorizzatori perderebbero la loro efficacia.

“Sono stato sempre – dice Cafeo – favorevole ai termovalorizzatori che non sono un’alternativa alla raccolta differenziata ma consentirebbero di ottimizzare una quota di indifferenziato, trasformandola in energia. È la regola della gestione circolare dei rifiuti, in voga nelle regioni italiane ed europee più produttive, per cui le discariche diventerebbero impianti residuali”.

“Il Governo Musumeci, invece – analizza Cafeo – scegliendo la politica dell’improvvisazione e non della pianificazione per la risoluzione definitiva del problema dei rifiuti, ha avvantaggiato i gestori delle mega discariche esistenti, che, peraltro, hanno aumentato i costi di conferimento per i Comuni”.

“Le SRR hanno chiesto il sostegno dei privati per l’individuazione degli impianti di smaltimento nel loro territorio ma hanno trovato la strada sbarrata dalla Regione – continua l’On. Cafeo – animata da un incomprensibile luogo comune, per cui dove il privato opera, specie in tema di rifiuti, si nasconde il malaffare, mentre è immacolato tutto ciò che è sotto la gestione del pubblico”.

Il parlamentare regionale di Prima L’Italia formula delle ipotesi su quanto sta avvenendo in Sicilia in tema di gestione dei rifiuti.

“A questo punto, ho il sospetto – conclude Cafeo – che la demonizzazione dei privati serva a nascondere il rapporto tra l’amministrazione regionale e i titolari delle grandi discariche. È chiaro che da questa situazione di grave emergenza qualcuno ne trae un vantaggio. Il recente aumento dei costi di smaltimento dei rifiuti rischia di mandare in default diversi Comuni, per cui è necessario cambiare passo e fare in modo che Governo regionale, sindaci e SRR si siedano allo stesso tavolo per trovare una soluzione”.




Laboratorio della droga in casa nonostante i domiciliari: scatta il secondo arresto

Era detenuto ai domiciliari ma è stato trovato in possesso di eroina, hashish e marijuana, insieme a materiale per il confezionamento e ad un bilancino di precisione. Per questo i carabinieri della Compagnia di Noto, nel corso dei controlli destinati ai soggetti sottoposti a misure alternative al carcere, hanno arrestato un 35enne marocchino.
L’uomo, a seguito di perquisizione domiciliare,è stato trovato in possesso di diverse dosi di droga, presumibilmente destinate allo spaccio.  Dopo le formalità di rito,l’uomo è stato nuovamente posti ai domiciliari,  mentre la droga e il materiale sottoposti a sequestro e a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.




Archiviazione digitale, sit-in al Vermexio: “Scade l’appalto, nessuna certezza”

Sciopero e sit-in davanti a palazzo Vermexio.

I lavoratori della società cooperativa Nettuno non hanno certezze in  merito al loro immediato futuro lavorativo. L’appalto del servizio svolto per il Comune,con l’attività di archiviazione digitale, scadrà domani e, secondo la denuncia della Filcams, dopo questa data i lavoratori non saranno più impiegati perchè l’amministrazione comunale non ha ancora  predisposto una gara pluriennale, né tantomeno una qualsiasi prosecuzione del servizio. Per questo oggi i lavoratori hanno deciso di scioperare e cercare lumi di fronte al Palazzo di Città”.

Secondo il segretario provinciale della sigla, Alessandro Vasquez, si tratta “ancora una volto degli effetti dello spezzatino di appalti voluto dal Comune”.