Noto. Scippata una turista belga, nella borsa aveva documenti e 300 euro

Scippata una turista. E’ avvenuto ieri pomeriggio a Noto, quando agenti della Polizia sono intervenuti in via Platone dove, poco prima, una cittadina belga era stata scippata da due giovani che si sono impossessati della borsa contenente i documenti e la somma di 300 euro.




Siracusa. Forza la porta d'ingresso di una panineria e porta via 30 euro, 30enne ai domiciliari

Agenti delle Volanti hanno arrestato, per il reato di furto aggravato in flagranza, Sebastiano Artale, siracusano di 30 anni. L’uomo, alle 02,45 di questa notte, dopo aver forzato la porta d’ingresso di una panineria di via Polibio, si è impossessato di una cassetta in metallo, contenente la somma di circa 30 euro. Dopo le incombenze di rito, l’uomo è stato posto agli arresti domiciliari.




Cassibile. Prelevavano acqua potabile dall’acquedotto: 3 ai domiciliari

I Carabinieri della Stazione di Cassibile hanno arrestato, per il reato di furto aggravato in concorso, tre persone: Jemal Shemsu etiope di 24 anni, Abdulhamid Abdurahman originario del Sudan di 37 anni, entrambi incensurati, e Diao Cheikh senegalese pregiudicato di 33 anni. I tre soggetti sono stati sorpresi mentre prelevavano arbitrariamente acqua potabile dall’impianto dell’acquedotto della zona. Inoltre non si è riuscito a quantificare quanto fosse stato illegalmente prelevato in quanto è stato acclarato che i tre soggetti, ormai da tempo, erano riusciti, tramite la costruzione di un apposito allaccio abusivo, a far arrivare l’acqua potabile direttamente nelle loro abitazioni. Una volta condotti in caserma per espletare le formalità di rito, i tre sono stati condotti nelle rispettive abitazioni per essere sottoposti al regime detentivo degli arresti domiciliari.




Cassibile. In tre ai domiciliari: danneggiamento e furto di 300 Kg di patate

I Carabinieri della Stazione di Cassibile hanno arrestato in flagranza per il reato di furto aggravato in concorso: Antonino De Simone, siracusano pregiudicato di 43 anni, Mirko Miraglia, siracusano di 21 anni e Bahradiin Abdirahman di origini africane di 44 anni, questi ultimi due gravati da precedenti di polizia. I tre uomini sono stati sorpresi dalla pattuglia dell’Arma in quanto dopo essersi introdotti all’interno di un fondo agricolo e danneggiato seriamente anche l’impianto di irrigazione installato nell’azienda, hanno portato via circa 300 Kg di patate per poi caricarle all’interno di un’autovettura. Una volta bloccati sono stati condotti in caserma per espletare le formalità di rito e dichiarati in stato di arresto. Successivamente sono stati condotti nelle rispettive abitazioni per essere sottoposti al regime degli arresti domiciliari.




Siracusa. Pregiudicato viola gli obblighi di sorveglianza speciale

I Carabinieri hanno arrestato in flagranza per il reato di violazione degli obblighi della sorveglianza speciale con obbligo di soggiorno, Salvatore Quattrocchi , siracusano pregiudicato di 30 anni. L’uomo, riconosciuto alla guida di un’autovettura condotta lungo le vie del centro cittadino, è stato bloccato durante un posto di controllo dai militari operanti che, accertata l’identità di Quattrocchi, hanno riscontrato che era anche sprovvisto della carta precettiva che aveva l’obbligo di portare sempre con se. Una volta bloccato e condotto in caserma per espletare le formalità di rito, è stato dichiarato in stato di arresto e sottoposto alla misura cautelare degli arresti domiciliari in attesa di giudizio.




Siracusa. Medea, donna moderna e coraggiosa incanta il pubblico del Teatro Greco

Si è aperta con grandi numeri la stagione 2015 dell’Istituto nazionale del dramma antico. Sono infatti state 10.600 le persone che, nelle prime tre serate, hanno assistito alla messa in scena delle tragedie “Le Supplici” di Eschilo, “Ifigenia in Aulide” di Euripide e “Medea” di Seneca. Un numero in crescita rispetto alla stagione 2014, quella del centenario, quando nelle prime tre giornate le presenze erano state 9.500. E una vera e propria ovazione, ieri sera, è stata riservata dagli oltre 4.000 spettatori, alla prima di “Medea” di Seneca, diretta da Paolo Magelli. Un’opera al debutto assoluto, dato che non è mai stata essa in scena al teatro greco. Molto apprezzate le interpretazioni di Valentina Banci nel ruolo di Medea, di Filippo Dini in quello di Giasone e poi, ancora, di Daniele Griggio che ha vestito i panni di Creonte, di Francesca Benedetti, ovvero la nutrice e di Diego Florio: il messaggero. In scena anche Enzo Curcurù (Argonauta), le corifee Simonetta Cartia, Giulia Diomede, Clara Galante, Ilaria Genatiempo, Viola Graziosi, Elisabetta Arosio, Lucia Fossi, Carmelinda Gentile e Doriana La Fauci, i corifei Enzo Curcurù, Lorenzo Falletti, Diego Florio, Sergio Mancinelli e Francesco Mirabella e i bambini Francesco Bertrand e Gabriele Briante.
Questo il cast che ha portato in scena una tragedia secondo il regista Magelli di grande attualità, un’opera che ripropone situazioni con le quali conviviamo oggi. Un testo moderno che presenta non una maga cattiva ma una donna coraggiosa, una novella Ulisse che ha aperto le vie del mare, una donna impazzita dall’amore e ferita a morte dall’abbandono di Giasone. Ad accogliere gli spettatori la scena, con una distesa bianca creata da Ezio Toffolutti, che ha firmato anche i costumi. Per quanto riguarda invece il testo, Magelli ha arricchito la traduzione di Giusto Picone con un brano del drammaturgo e poeta tedesco Heiner Müller delineando “una creatura martoriata dentro la quale inizia una guerra tra due io, quello lunare che la spinge alla riflessione e alle contemplazione dell’anima e quello solare che le impone la distruzione di tutto”. A sottolineare e rendere ancora più intensi i momenti della messinscena le musiche realizzate da Arturo Annecchino. Mentre il cinquantunesimo ciclo di spettacoli classici, ieri sera, ha chiuso i tre giorni delle prime delle opere in cartellone, nel corso della mattinata, sulle pietre dell’Akrai a Palazzolo, si è aperta la ventunesima edizione del Festival internazionale del teatro classico dei giovani. Ad inaugurare ufficialmente l’evento che coinvolge quest’anno oltre 1.500 studenti di 53 istituti da tutto il mondo, sono stati il prefetto Armando Gradone, il sindaco di Palazzolo Carlo Scibetta e il consigliere d’amministrazione della Fondazione Inda Paolo Giansiracusa. Sul palco ad aprire il festival, davanti alla scenografia pensata da Tony Fanciullo, è stata l’opera Agamennone di Eschilo messa in scena dal “Theatron” dell’università La Sapienza di Roma e diretta da Adriano Evangelisti. A causa delle cattive condizioni atmosferiche le esibizioni a Palazzolo sono state interrotte e gli spettacoli “Prometeo incatenato” di Eschilo della Adyghe state university, un ateneo russo, ed Ecuba di Euripide, degli studenti greci del Department of food science Limnos sono state rinviate a domani. Si sono invece esibiti all’interno di una scuola di danza di Siracusa due ballerini dell’Accademia nazionale di danza.

 




Priolo. Avviati i lavori per il parcheggio di via Dora, all'interno anche un campo di basket

Avviati i lavori per la costruzione del parcheggio di via Dora, alle spalle dell’istituto scolastico di via Salso. Si tratta di un intervento con una copertura di spesa complessiva di 320.000 euro, comprensiva del costo di progettazione, acquisizione dell’area e realizzazione dei lavori, che sono stati assegnati alla ditta Effepi di Siracusa. L’opera sarà fruibile in tempi molto brevi, tanto che sarà al servizio della scuola già dal prossimo anno scolastico. “Possiamo garantire così maggiore sicurezza per mamme e bambini – afferma il sindaco, Antonello Rizza – creando, piano piano, ma con costanza d’interventi, un paese più a misura d’uomo. Nella realizzazione dell’opera abbiamo dato centralità al ruolo che deve avere un parcheggio vicino a una scuola – continua Rizza – facendo in maniera che l’area faccia anche da centro d’aggregazione per i ragazzi”. All’interno del parcheggio, infatti, è prevista anche la realizzazione di un piccolo campo da basket, con una tribunetta intorno.




Pachino. Giletti, Mineo, Boffano e Cartolano vincono il Premio giornalistico Vitaliano Brancati

Quattro grandi firme del giornalismo televisivo e della carta stampata, quest’anno, riceveranno il Premio giornalistico internazionale “Vitaliano Brancati”, giunto alla quinta edizione. Si tratta di Massimo Giletti, di Corradino Mineo, di Ettore Boffano e di Tonia Cartolano che riceveranno il riconoscimento, assegnato in ricordo del grande scrittore e giornalista pachinese, nel corso della cerimonia in programma sabato 23 maggio alle 18,30 nella suggestiva cornice dell’ex Palmento Antonio Di Rudinì, in contrada Camporeale tra Pachino e Marzamemi. Nel corso della serata, alla presenza delle autorità cittadine, saranno premiati Massimo Giletti, giornalista e conduttore televisivo, volto noto di Rai 1; Corradino Mineo, già direttore di Rai News 24 e oggi senatore della Repubblica; Ettore Boffano, vicedirettore de Il Fatto Quotidiano e Tonia Cartolano, giornalista di Sky TG 24, inviata speciale in Nepal in occasione del recente terremoto. A condurre la serata e presentare gli ospiti saranno Giovanni Firera, presidente dell’Associazione culturale “Vitaliano Brancati” e Corrado Di Pietro, presidente della giuria del Premio. “In questa edizione – ha detto Giovanni Firera – abbiamo avuto il piacere di premiare firme eccellenti del giornalismo nazionale che si sono distinte nel loro lavoro di ricerca della verità. E siamo orgogliosi di poter annoverare tra i nostri premiati Giletti, Mineo, Boffano e Cartolano”. La manifestazione è inserita fra gli eventi del Festival Brancatiano, in programma a Pachino dal 20 al 23 maggio che prevede, tra l’altro, l’inaugurazione di un itinerario di luoghi brancatiani, primo passo per la costituzione dell’omonimo Parco letterario, l’organizzazione di un convegno sull’opera del noto scrittore e altre iniziative collaterali.




Siracusa. Rinnovo esenzione ticket, cessata l'emergenza il servizio torna in via Brenta

Cessato il periodo di maggiore affluenza, le attività di rinnovo della certificazione per l’esenzione ticket per reddito, in scadenza il 31 marzo, riprendono nella sede istituzionale. Per agevolare i cittadini, l’Asp aveva infatti spostato il servizio in zona baricentrica al Palazzetto della Sanità di via Bufardeci. Ma adesso si ritorna al Pta di via Brenta tutti i giorni dalle 8,30 alle 12,30 e dalle 15,30 alle 17,30 escluso il venerdì pomeriggio e il sabato. Il direttore generale dell’Asp di Siracusa Salvatore Brugaletta si complimenta con tutti gli operatori che hanno consentito una ordinata e celere procedura dei rinnovi evitando lunghe attese soprattutto agli anziani e alle categorie fragili: “Dall’1 aprile ad oggi – afferma il direttore generale – sono state esitate soltanto nel capoluogo circa 20 mila richieste di rinnovi e grazie al sistema messo in atto dal direttore del distretto sanitario di Siracusa, Antonino Micale, non ci sono stati momenti di particolare criticità. Un riconoscimento va dato anche al sindaco di Priolo e ai presidenti delle Circoscrizioni di Belvedere e di Cassibile che hanno offerto massima collaborazione mettendo a disposizione strutture e organizzazione”.




Siracusa. "Fu un'auto pirata a causare l'incidente in cui perse la vita il giovane Giovanni Carnevale"

Fu un’auto pirata a causare l’incidente in cui perse la vita il giovane Giovanni Carnevale il 19 maggio del 2013. E’ la conclusione a cui è arrivato il Pm Magda Guarnaccia che ha condotto l’indagine preliminare e nominato un perito del tribunale, Filadelfo Chiarenza. Con il conferimento di questo incarico, il perito ha avviato un lungo lavoro di ricostruzione dei fatti partendo dai rilievi effettuati dalle forze dell’ordine e dalle immagini delle telecamere private della zona. Quindi Chiarenza si è confrontato con il perito nominato dalla famiglia Carnevale, Grazia La Cava, assistita dagli avvocati Zirone e Di Giovanni. Il lavoro di confronto tra i 2 periti, attraverso studi molti sofisticati utilizzati in laboratori specializzati che si avvalgono di sistemi ad alta risoluzione, ha permesso di analizzare le varie fasi che vanno dalla visione, attraverso le telecamere, del motociclo che transita da viale Teracati allo studio delle luci nell’area dell’incidente. Giungendo a questa ricostruzione: l’auto pirata esce velocemente in retromarcia e a fari spenti dal posteggio, Giovanni tenta con una frenata disperata di arrestare il motociclo ed evitare l’impatto con l’auto e per questo motivo si sposta tutto a sinistra verso lo spartitraffico, dato che l’auto invade tutta la carreggiata. Poi tenta un’ulteriore frenata perdendo nel poco spazio rimasto il controllo del mezzo e cadendo rovinosamente sul cordolo dello spartitraffico. A quel punto l’auto pirata accende le luci per spegnerle subito dopo e posteggiare lateralmente a destra, rimanendo lì a osservare la tragedia che si consuma  con l’arrivo dei parenti e che proprio lui ha causato rimanendo in silenzio. Ma non basta. A detta dei familiari di Giovanni, i mezzi di soccorso arrivano con notevole ritardo. Mentre le telecamere collocate all’inizio di viale Teracati sono lì da anni a fare bella mostra. “Mentre se fossero state in funzione – affermano i parenti del ragazzo – avremmo sicuramente avuto meno difficoltà a ricostruire gran parte dei dettagli e avremmo già oggi nome e cognome del colpevole”. E i familiari di Giovanni si chiedono: “Ma chi sono i responsabili di questa inefficienza e incuria tale da non permettere di fornire elementi di civiltà alla città, a partire dello stato di degrado in cui versano le strade cittadine? Così – continuano – si è spezzata la vita di un bravo ragazzo di 24 anni che aveva appena finito di lavorare e stava facendo ritorno a casa. La nostra famiglia vive nella disperazione perché continua a non accettare la perdita di un ragazzino, tanto educato quanto buono e generoso. E utilizzeremo tutti i mezzi leciti e legali per ricercare la giustizia, continueremo ad avvalerci di strumentazione sempre più all’avanguardia per giungere alla verità! Non ci fermiamo e cercheremo di capire se quelli che han rilasciato brevi e confuse testimonianze hanno, in realtà, contribuito ad allontanare la realtà. Ma chi sa di essere responsabile – concludono – deve comunque rispondere alla propria coscienza che gli impedirà di poter guardare negli occhi i propri cari, senza sentire il peso terribile della colpa di cui si è reso responsabile”.