“Autoreferenziale, solo e debole”: il M5s boccia Italia e spinge per tornare al voto

Qualora vi fosse ancora qualche dubbio residuo, il Movimento 5 Stelle di Siracusa marca la distanza dalla giunta Italia. Di più, chiede di staccare la spina e tornare a dare la parola agli elettori.
“Un sindaco debole ed autoreferenziale, senza il sostegno dei partiti e supportato da pochi, rende debole l’intera città. E non è questa la premessa ideale per agganciarsi, come ha ripetuto decine di volte quasi come non avesse altro tema, alla sfida del Pnrr. Il sindaco ed i suoi più stretti collaboratori, peraltro ormai tutti in giunta, prendano atto della necessità di tornare al voto per restituire a Siracusa la piena rappresentatività democratica”. Inizia così un lunga nota polita dei cinquestelle aretusei.
“Quanto successo negli ultimi giorni dalle parti del Vermexio  (e forse non è ancora finita)  lascia più di una preoccupazione sul terreno”, e poco vale per il M5s l’alibi della pandemia (“vale anche per gli altri 8000 comuni italiani”), o della carenza di personale qualificato (“vale per la stragrande maggioranza degli enti locali italiani”).
Il M5s sottolinea come la maggioranza che appoggiò Italia nel 2018 al ballottaggio “non esiste più”. E per essere ancora più chiaro, affonda il colpo: “non è rimasto niente e nessuno. Un amministratore responsabile e che realmente ha a cuore le sorti della sua comunità, avrebbe già preso atto della situazione e restituito la parola agli elettori. Nei fatti, Siracusa è già commissariata perché manca ogni forma di dibattito o confronto con la società siracusana. Si decide tutto chiusi dentro al Vermexio o tutt’al più in qualche salotto ortigiano. Senza avvertire la necessità di informare o spiegare e con una tendenza a rispondere alle critiche con lo scontro o l’insulto. Atteggiamenti da uomo solo al comando. Eppure il sindaco Italia si sente accerchiato quando invece si è semplicemente isolato. E lo ha fatto, anche questo, da solo”. 
Il M5s accusa Francesco Italia di tenere “sotto scacco una città che non lo segue e non lo percepisce. Ne prenda atto e misuri oggi, non tra due anni e per virtù ricevuta, quanto è gradito all’elettorato. Ma non giustifichi questo rimpasto ripetendo decine di volte la parola PNRR. È solo sopravvivenza politica, la sua”.
Per nilla tenero, il M5s riconosce però anche alcune cose buone fatte, specie da assessori “ora fuori dalla giunta”. E vengono citati il nuovo bando sul servizio idrico o le nuove politiche di mobilità. “Ma sono stati casi isolati e forse osteggiati persino dentro la giunta”.
Il giudizio politico equivale ad una sonora bocciatura. “Oggi la città mostra tutte le sue sofferenze, che non sono certo responsabilità totale del sindaco Italia. Ma è lui che non riesce a fornire risposte, anche parziali, a quelle sofferenze evidenziate dai cittadini. Emerge con forza la mancanza di una visione,  di un progetto. Manca il coraggio di prendere decisioni o impegni anche ambiziosi e coraggiosi. C’è bisogno di dire oggi cosa vuole diventare Siracusa nel 2030 e iniziare a prendere le decisioni conseguenti, non vivacchiare e ripetere con insistenza Pnrr, sigla vuota e di retorica se non la si riempie di fatti e progetti, al momento ignoti”. 
Per il M5s di Siracusa “la città ha bisogno di risposte e prospettive concrete. Di qualcuno che la guidi e che la senta”. E aprendo ad un dibattito su nuove proposte per la città, tende la mano alle “forze civiche e progressiste che in questi anni hanno dimostrato di pensare al bene della città, e non al loro tornaconto elettorale. Fuori dalla sindacatura Italia, come dall’inizio, e fuori dalla disperata voglia del sindaco di essere il candidato anche per il 2023”.