Avola. Minacce ai poliziotti dai familiari del boss, la politica si indigna: "Intervenga l'Antimafia"

Minacce nei confronti degli agenti di polizia di Avola da parte di esponenti della criminalità organizzata. Quanto emerso  a seguito di un’inchiesta pubblicata su “La Spia” dal giornalista Paolo Borrometi ha scatenato dure reazioni in ambito politico. Dichiarazioni forti arrivano dal Movimento 5 Stelle, attraverso le parole dell’europarlamentare Ignazio Correo e del senatore Michele Giarrusso. Corrao non ha dubbi. “Fino a quando il Governo di questo paese, con la complicità delle forze politiche di maggioranza, non comprenderà che le forze di polizia vanno dotate di maggiori risorse, uomini e mezzi-esordisce l’eurodeputato- episodi come quelli delle minacce nei confronti degli agenti di polizia di Avola  da parte di mafiosi, diventeranno sempre più frequenti, mostrando un pericoloso arretramento dello Stato nei confronti della criminalità. Agli agenti giunga la mia più totale solidarietà”. Dall’inchiesta di Borrometi emergono in maniera chiara delle minacce rivolte agli agenti del commissariato di Avola da parte di familiari del boss Michele Crapula. “Le forze di polizia, gli inquirenti, le Procure e i cittadini – aggiunge Corrao – non devono essere lasciati soli. Oltre a ribadire solidarietà – conclude Corrao – auspichiamo che Roma tagli sprechi, auto blu e voli di stato per destinare più risorse alle forze dell’ordine”. Per il senatore Giarrusso quello che serve è “una forte risposta dello Stato. Le minacce dei familiari del boss Michele Crapula alla Polizia di Avola sono inaccettabili. Chiediamo un immediato intervento dello Stato per riaffermare che, anche nel siracusano, le Istituzioni sono più forti di un clan”. Nel web l’inchiesta di Borrometi è diventata virale. Chiederò all’Antimafia di audire al più presto gli inquirenti siracusani, la magistratura catanese ed il giornalista Borrometi.Non ci possono essere zone franche ed i familiari del capomafia Crapula hanno superato il livello consentito”. Reazioni anche da parte di esponenti del Pd. “Ci vuole una pronta ed immediata reazione dello Stato”, dichiara il responsabile nazionale Legalità del Partito Democratico, Giuseppe Antoci.  Il  senatore del Pd Giuseppe Lumia, componente della Commissione parlamentare antimafia afferma che “quanto sta accadendo ad Avola è incredibile – aggiunge – si pensa che lo Stato non esista, chiederemo una risposta forte alle Istituzioni. Servono risposte chiare ed immediate. La settimana prossima presenterò un’interrogazione parlamentare sul clan”.

Soddisfatto della reazione bipartisan della politica il giornalista che da tempo segue con attenzione e racconta il territorio. “Avola è un territorio di frontiera-dice Borrometi- dove lo Stato per troppo tempo ha dato la sensazione di esserci a intermittenza, dando la possibilità ai mafiosi e ai loro familiari di fare il buono e il cattivo tempo. A me fa piacere -aggiunge- che ci sia stata questa indignazione istituzionale bipartisan ma spero che possa portare ad una vera e autentica solidarietà alle forze dell’ordine, troppo spesso lasciate ad operare in sottonumero e con grandi carenze. La sollecitazione è indirizzata soprattutto alla popolazione, che prenda coscienza che non sono i mafiosi a comandare in quella realtà ma che lo Staot è molto piu’ forte. nel momento in cui le cose si denunciano- e per denuncia non parlo solo di quelle giornalistiche – a quel punto quella realtà puo’ cambiare. Ricordo che ad Avola si passa da un bene confiscato che nessuno ha chiesto e che è la villa del boss Michele Crapula, fino alle continue infiltrazioni della famiglia nelle attività legale, dalle pompe funebri, ai chioschi, fino ad arrivare alle minacce di morte alle forze dell’ordine”.