Bagni pubblici, verso una gestione privata? “Intanto gli interventi urgenti”

Concessione a terzi del servizio di gestione dei bagni pubblici in città. Sarebbe questa la volontà dell’amministrazione comunale per risolvere un problema che è stato nuovamente oggetto di una seduta della seconda consiliare nei giorni scorsi. Occorrono anche importanti interventi di ristrutturazione per fornire, soprattutto ma non solo, ai turisti un servizio indispensabile. Il consigliere comunale Paolo Cavallaro di Fratelli d’Italia è più volte intervenuto sul tema e appare oggi più ottimista. “I bagni pubblici sono la cartina tornasole del livello di civiltà e accoglienza di una città- osserva il consigliere di minoranza- Gli attuali 5 bagni pubblici sono in pessime condizioni manutentive, insufficienti nel numero rispetto all’utenza, soprattutto durante la stagione turistica, inaccessibili ai soggetti con difficoltà motorie, privi dei moderni sistemi igienici, e alcuni utilizzati come deposito di armadietti arrugginiti e abbandonati”.
Nel corso della seduta della seconda consiliare, che avrebbe registrato un interesse unanime sul tema, è emersa la ferma volontà del dirigente del settore e dell’assessore Teressella Celesti di intervenire rapidamente, nell’immediato per l’implementazione della frequenza delle pulizie e il ripristino del decoro.
“Verrà chiesto agli uffici competenti, inoltre, di installare bagni chimici presso tutti i parcheggi cittadini-aggiunge Cavallaro- Tutto questo per affrontare l’emergenza. Ma è emersa chiaramente, e in modo del tutto condiviso, l’intenzione di affrontare, nel medio termine, la questione in maniera completa e strutturale”.
Il Comune, ricorda Cavallaro, “incasserà quest’anno milioni di euro grazie all’imposta di soggiorno (lo scorso anno sono stati 2 milioni), anche perché le attività di locazione turistica breve sono obbligare al riversamento dell’imposta, i cui proventi, per legge, vanno destinati a servizi per turisti e cittadini”.
L’idea della concessione del servizio a terzi è stata sperimentata in altre realtà turistiche italiane. L’idea di ricorrere a tale soluzione sembra non dover incontrare ostacoli in consiglio comunale.