Blocchi nella zona industriale, è scontro Prefettura-Cgil: “pronti al ricorso al Tar”

Si alza il tono nello scontro tra la Prefettura di Siracusa e i sindacati, in particolare la Cgil. Motivo del contendere resta l’ordinanza di qualche settimana addietro, con cui si vietano in zona industriale assembramenti di persone e automezzi, in sostanza i blocchi alle portinerie. Modalità di protesta a cui si è fatto sempre più ricorso negli ultimi anni, fino a trasformarla nell’unica vera alternativa allo sciopero. Un’azione forte e ad alta visibilità – con ricadute sul traffico nella zona, alla normale vita delle aziende ed alla libertà di quanti avrebbero comunque voluto raggiungere l’impianto sede di lavoro – che ha richiesto un paletto in più (l’ordinanza prefettizia) nonostante spesso i blocchi siano fuori norma nell’organizzazione e sotto il profilo dell’ordine pubblico.
La Cgil farà ricorso al Tar. “I nostri studi legali, con l’assistenza del sindacato nazionale, sono già al lavoro. Adotteremo ogni provvedimento lecito per contrastar questa norma liberticida e per tutelare i diritti dei lavoratori. Vogliamo la revoca del provvedimento e non ci fermeremo fino a quando non otterremo questo risultato”, spiega il segretario provinciale, Roberto Alosi.
Questa mattina la Cgil ha organizzato un sit-in in piazza Pancali. “Ma siamo pronti anche alla mobilitazione generale, se dovesse servire”, dice ancora il segretario provinciale.
E’ più sfumata invece la posizione della Cisl. “Riteniamo necessario un confronto (con il Prefetto, ndr) che, rimanendo nell’alveo delle norme che disciplinano lo sciopero, possa chiarire i contorni di una vicenda che ha creato malumore tra i lavoratori”. E il riferimento alle norme che disciplinano lo sciopero non è casuale, visto che i blocchi – si sa – sono stati estensivamente paragonati al normale sciopero per presentando aspetti di ordine pubblico si cui, per pace sociale, si è spesso optato di soprassedere. Fino ad ora.