Borgata e degrado sociale, la paura avanza. “Noi donne non ci sentiamo sicure”
Tra i residenti della Borgata serpeggia da anni una certa preoccupazione. La spazzatura che si accumula agli angoli delle strade, l’illuminazione pubblica carente dopo il relamping, il decoro urbano trascurato in piazza Santa Lucia, il degrado sociale crescente tra piazze, vie ed abitazioni. Pur essendo uno dei quartieri più suggestivi della città, un secondo cuore storico dopo Ortigia, e capace di grandi attrattori come lo stadio, il Santuario, le catacombe, il Caravaggio ed altre meraviglie, la Borgata non riesce ad integrarsi a pieno nel tessuto cittadino. E la sempre più numerosa comunità straniera residente, in particolare extracomunitari, viene ormai vissuta con crescente disagio. A parte alcune comunità laboriose ed assolutamente integrate, vi sono poi episodi frequenti di imbarazzante bivacco, bisogni fisiologici espletati sulla pubblica via, ubriachezza molesta, risse. Non a caso la Questura di Siracusa ha dato vita, dall’estate ad oggi, a diverse operazioni di controllo proprio per aspetti inerenti al decoro urbano oltre che alla sicurezza.
Il problema, però, è che ormai la Borgata non pare essere più un quartiere sicuro. Loredana – il nome è di fantasia, per tutelarne la privacy – da alcuni anni vive insieme a suo figlio tra viale Cadorna e corso Gelone. E denuncia quanto ormai da tempo accade quando torna a casa la sera. “La strada è diventata dimora di un gruppo di ragazzi di colore che sinceramente non sembrano avere intenzioni benevole. Spesso hanno bottiglie in mano e lo sguardo è spento. Ieri sera – racconta ancora scossa – mentre parcheggiavo con mio figlio in auto, hanno aspettato il mio arrivo e hanno iniziato a inseguirmi”. Per timore che potesse accadere qualcosa, anzichè rimanere parcheggiata, ha deciso di fare diversi giri dell’isolato. Magari si sarebbe calmata la situazione. Cosa che purtroppo non è avvenuta. “A quel punto, ho chiesto aiuto ai vicini di casa per farmi scortare fino all’ingresso di casa”. Sospira. E un’altra signora, poco distante, subito conferma. Vive anche lei in Borgata, verso piazza Santa Lucia. “La situazione è diventata invivibile: ogni sera ci sono schiamazzi, litigi e altro. E abbiamo paura. Eppure dovrebbe essere pacifico il vivere in sicurezza e tranquillità a casa propria…”.
Nei giorni scorsi, anche la Cgil aveva lanciato un appello per la Borgata parlando del crescente degrado sociale. Il sindacato non crede sia colpa degli stranieri, indicati dai più come un problema, quando non integrati e senza occupazione o fissa dimora. “Sono una risorsa”, tagliano corto dalla Camera del Lavoro della Borgata (Cgil).
Purtroppo gli interventi di riqualificazione urbana (piazze Euripide, via Agatocle, via Piave) non hanno ancora prodotto effetti positivi sulla qualità della vita in Borgata. Progetti ed interventi singoli hanno accresciuto una maggiore consapevolezza delle potenzialità della zona, manca ancora però quella visione che – ad esempio – portò negli anni 90 al rilancio di Ortigia grazie al piano Urban prima ed alla legge speciale poi. La famosa moratoria con incentivi per apertura di nuove attività commerciali proprio in Borgata è rimasta solo un buon proposito annunciato ma non declinato nei fatti. E senza le basi, difficile sviluppare le altezze.