Camera di Commercio del SudEst, per il Codacons il presidente Agen deve decadere

Con una diffida inviata alla Regione Siciliana, all’Anac, alla Prefettura di Catania e ai Ministeri dello Sviluppo economico, dell’Economia e dell’Interno, il Codacons ha formalmente chiesto l’avvio del procedimento per disporre la decadenza del presidente della Camera di Commercio del Sud Est Sicilia, Pietro Agen. Secondo l’associazione dei consumatori, si configurerebbe una violazione dello Statuto dell’ente e delle leggi regionali e nazionali.
Agen, in un’intervista rilasciata alla stampa, aveva dichiarato di appartenere alla loggia massonica del Grande Oriente d’Italia di Palazzo Giustiniani dai primi anni ’80 a tutt’oggi. Per il Codacons “è doveroso che le norme sulla trasparenza e sull’anticorruzione trovino applicazione concreta ed effettiva. Lo status di massone si pone in netto contrasto con quanto sancito dallo Statuto della Camera di Commercio del Sud Est Sicilia (art 13, che stabilisce che non possono far parte del Consiglio “coloro che siano iscritti ad associazioni operanti in modo occulto o clandestino e per la cui adesione siano richiesti un giuramento o una promessa solenne”) sia dalla Legge (Legge Regionale del 2 marzo 2010, n. 4, art 13 della legge nazionale 580/1993). Pertanto, alla luce di quanto dichiarato dal presidente Pietro Agen, sembrerebbe che lo stesso versi in una condizione di incompatibilità rispetto all’incarico rivestito, che avrebbe dovuto dichiarare in sede di autocertificazione prima del conferimento dell’incarico”, si legge nella nota dell’associazione.
Alla Regione, all’Anac, alal Prefettura ed ai ministeri si chiede, quindi, di verificare se Agen appartenga davvero ad una loggia massonica segreta e “se in caso positivo, abbia reso nota preventivamente la sua appartenenza attraverso l’autocertificazione presentata prima di essere formalmente investito di tale incarico”. In mancanza di questo passaggio, il Codacons chiede di dichiarare l’immediata decadenza di Agen dall’incarico che ad oggi riveste.

in foto, Pietro Agen