Cannata: “Indagato? Paradossale, lo scopro dai giornali. Il resto già noto e chiarito”
“Leggendo oggi i giornali scopro che sarei indagato. Ecco, questa è l’unica vera novità, perché la vicenda era già nota: nasce da un attacco di alcuni ex assessori e ne avevamo già parlato mesi fa, quando ho avuto modo di rispondere in modo chiaro e trasparente a ogni accusa e falsità. Nulla di nuovo, quindi”. Così il parlamentare Luca Cannata commenta le notizie sull’indagine avviata dalla Procura di Siracusa su presunte “restituzioni forzate” o “collette” per il partito, con parte delle indennità di carica di assessori ed altri esponenti istituzionali di Avola.
“L’unico elemento inedito è che lo apprendo dalla stampa, con modalità che lasciano perplessi e che ovviamente dispiacciono, ma che non cambiano la sostanza: siamo di fronte a un fatto già noto, già commentato e sul quale ho già fornito tutte le spiegazioni. Per i cittadini che leggono e magari non conoscono la storia, è bene chiarire un punto: siamo davanti a una vicenda surreale. Oggi, paradossalmente, per alcuni fare politica a spese proprie è diventato un reato. Dietro questa vicenda ci sono ex assessori e avversari politici che non hanno mai accettato la mia crescita e il consenso costruito in modo sano e concreto sul territorio”, attacca Cannata.
“Trasformare in reato le collette, e dunque il fatto che ognuno di noi abbia contribuito di tasca propria per fare politica, significa stravolgere la realtà: non c’è stata alcuna forzatura, ma soltanto la normale vita interna di un movimento che si è sempre finanziato con contributi liberi e volontari, come peraltro ammesso dagli stessi avversari sui giornali”, aggiunge il vicepresidente della commissione Bilancio alla Camera dei Deputati.
Il sospetto è che si tratti di un attacco politico. “Per colpire politicamente chi ha sempre messo la faccia e risorse proprie al servizio della comunità – dice infatti – oggi si arriva a criminalizzare le normali collette di autosostentamento di un gruppo politico. Pratiche trasparenti e volontarie, con cui per anni abbiamo sostenuto iniziative, eventi e attività politiche senza mai gravare un solo euro sulle casse pubbliche, vengono oggi trasformate in un pretesto per montare un caso mediatico e giudiziario”.
Il futuro, di certo, non lo spaventa. “In tanti anni da sindaco ho ricevuto altre accuse, come spesso capita a chi amministra con decisione e senza compromessi. E ogni volta ne sono uscito a testa alta, senza mai un capo d’accusa che mi abbia sfiorato. Anche questa volta affronteremo tutto con la massima serenità, certi che la verità emergerà come sempre. Continueremo a lavorare come abbiamo sempre fatto, con trasparenza e determinazione, senza farci distrarre da chi tenta di usare la giustizia e i giornali come strumenti di lotta politica. Chi oggi attacca sono gli stessi che in passato hanno tentato di lucrare e fare affari con il Comune, trovando però in me un muro invalicabile. Non potendo realizzare i loro comodi, ora provano a riscrivere la storia per screditare il sottoscritto, che ha risanato la città di Avola, l’ha fatta rinascere e oggi lavora per tutta la provincia con risultati evidenti”.
Poi un altro affondo. “Sono indagato non perché abbia preso soldi o tangenti, ma perché per fare politica insieme al mio gruppo ho messo risorse mie, di tasca mia. Un paradosso che si commenta da solo. Come ho sempre fatto, sono ovviamente a disposizione degli organi inquirenti se e quando dovesse servire, certo che verrà fatta piena chiarezza su quella che fin dall’inizio è stata una semplice e normale colletta interna al gruppo”.
Il deputato nazionale di Fratelli d’Italia, Luca Cannata, è indagato dalla Procura di Siracusa per le ipotesi di appropriazione indebita e falsità ideologica. L’inchiesta riguarda il periodo 2017-2022 ed è ancora in fase istruttoria con altre persone informate sui fatti ascoltate dai magistrati di viale Santa Panagia. L’indagine, avviata diversi mesi fa dopo alcune denunce pubbliche ed esposti, vedrebbe complessivamente indagate sei persone. Secondo le denunce di due ex assessori comunali di Avola, Luciano Bellomo e Antonio Orlando, e dell’ex presidente del Consiglio comunale di Avola, Fabio Iacono, oggi passati a Forza Italia, durante l’amministrazione Cannata sarebbero stati “convinti” a versare tra i 250 e i 500 euro al mese, per anni, a sostegno delle attività politiche del gruppo dell’allora sindaco.