Carta (Grande Sicilia-Mpa): “Revocare autorizzazione stoccaggio rifiuti nel porto di Augusta”
“Non possiamo restare in fermi di fronte a una scelta che mette a repentaglio la salute dei cittadini di Augusta e l’equilibrio di un ecosistema già fragile”, lo dice il deputato regionale Giuseppe Carta, firmatario dell’interpellanza urgente sull’impianto di stoccaggio di rifiuti pericolosi e non pericolosi recentemente autorizzato nel porto commerciale di Augusta. “L’autorizzazione rilasciata lo scorso 12 giugno presenta gravi criticità: l’impianto dista solo 600 metri dal centro abitato, in palese violazione del Piano regionale per i rifiuti speciali che prevede una distanza minima di 3 chilometri. Non solo, la zona individuata ricade nelle Saline di Augusta, riconosciute come ZSC e ZPS (Zona Speciale di Conservazione e Zona di Protezione Speciale) per la loro biodiversità, mettendo in serio pericolo specie protette e l’intero equilibrio naturale dell’area”.
Carta sottolinea anche la mancanza di trasparenza nell’iter autorizzativo: “Secondo quanto emerso, il provvedimento sarebbe stato concesso in assenza dei pareri fondamentali da parte di enti preposti alla tutela della salute e dell’ambiente, come ARPA Sicilia, ASP di Siracusa e Soprintendenza ai Beni Culturali. Non è possibile affidarsi al meccanismo del silenzio assenso in un contesto tanto delicato: ciò rappresenta una scelta non solo inopportuna, ma pericolosamente irresponsabile”.
“Il porto di Augusta – aggiunge Carta – è già segnato da decenni di attività industriali, con tassi anomali di patologie oncologiche e respiratorie. L’autorizzazione di un impianto con una capacità di 500.000 tonnellate annue di rifiuti pericolosi senza adeguate verifiche equivale a condannare ulteriormente un territorio che ha già pagato un prezzo altissimo in termini di salute e ambiente”.
Conclude chiedendo che l’autorizzazione venga immediatamente sospesa o revocata in via cautelativa, in attesa di una verifica indipendente e rigorosa sull’impatto sanitario e ambientale. “Non si può giocare con la salute dei cittadini né sacrificare la sicurezza pubblica sull’altare di scelte inopportune”.