Casa Museo Antonino Uccello, decide la Regione: si deve aprire, sostituito dirigente

Per arrivare all’apertura della Casa Museo Antonino Uccello di Palazzolo Acreide, mossa a sorpresa della Regione. Il dirigente regionale dei Beni Culturali ha disposto che tutte le competenze per chiudere positivamente la lunga querelle passino al direttore del parco archeologico di Siracusa, Carmelo Bennardo. Venerdì sarà già a Palazzolo per un primo incontro ed iniziare a studiare la documentazione ed i locali.
Prende il posto di Rita Insolia, direttrice della Galleria Bellomo, che avrebbe dovuto provvedere alla riapertura della Casa Museo entro sette giorni dalla comunicazione inviata lo scorso 28 novembre. Cosa che non è avvenuta, a causa di “sopraggiunte criticità”. Motivo per cui, “trascorsi invano i 7 giorni assegnati per ottemperare a quanto prescritto”, il dirigente regionale ha affidato “la responsabilità del procedimento” al direttore Bennardo che “potrà utilizzare le risorse umane attualmente assegnate al Servizio 28 Galleria Bellomo di Siracusa” per procedere con la riapertura.​
Nelle settimane scorse, forte era stato lo scontro tra il sindaco di Palazzolo, Salvatore Gallo, e la direttrice Rita Insolia. Non erano mancate le tensioni, con accuse reciproche ed incrociate sui ritardi nella riapertura della struttura di via Machiavelli.
Ora la decisione dei Beni Culturali, comunicata per conoscenza anche all’assessore regionale Scarpinato. Già nelle prime settimane del 2026 la Casa Museo Antonino Uccello potrebbe quindi aprire le sue porte. E non è l’unica buona notizia per Palazzolo. Dal 21 febbraio tornerà fruibile l’eccezionale sito rupestre dei Santoni: aperture ordinarie, in concomitanza con la giornata internazionale delle Guide Turistiche.
Antonino Uccello, il creatore della “Casa Museo”, fu poeta ed antropologo. Nacque a Canicattini Bagni nel 1922. Appena ventenne, maestro di scuola, emigrò in Brianza. Il forte interesse per le tradizioni popolari e la constatazione della rapidità con cui tutto diventava superato, inservibile e conseguentemente dimenticato e distrutto, lo portarono a ricercare con la moglie Anna Caligiore, durante le vacanze trascorse in paese, tutto quanto fosse legato alla cultura popolare: usi, tradizioni, oggetti. In un trentennio, dall’ultimo dopoguerra in poi, Uccello, in parallelo alla sua attività letteraria, organizzò fra la Sicilia e Milano, numerose mostre su temi della cultura popolare, spesso accompagnate dalla produzione di cataloghi.
Ritornato ad abitare in Sicilia, Uccello sentì la necessità di trovare una dimora per il materiale raccolto. Acquistò una antica casa a Palazzolo Acreide nella quale realizzerà la “Casa Museo”, spinto dal desiderio di salvare, tramite gli oggetti, la memoria delle arti e delle tradizioni popolari. Inaugurato ed aperto al pubblico nel 1971, il museo è stato, dopo la morte di Uccello, acquistato nel 1983 dalla Regione Siciliana. La sede museale è un’ala di Palazzo Ferla, edificio realizzato, su fabbriche preesistenti, dopo il terremoto del 1693 nel quartiere dei Mannarazzi dove esistevano le mannare, ovvero i recinti per gli ovini. Antonino Uccello, con i materiali raccolti, vi ricreò gli ambienti della casa della civiltà contadina Iblea dove spesso coesistevano due mondi, tanto diversi nelle apparenze quanto vicini nei legami.