Cassibile. Villaggio migranti, Lealtà e Condivisione lancia la sfida: "Concertazione e soluzione"

“Comprensibili- al netto delle strumentalizzazioni, le preoccupazioni dei residenti di Cassibile”. Lealtà e Condivisione parla attraverso Ezio Guglielmino. “Chi di noi-osserva- non si preoccuperebbe per la presenza incontrollata, nei pressi del proprio centro abitato, di centinaia di lavoratori in transito, accampati alla meglio in baracche improvvisate, concentrati in un’area priva di servizi e costretti a far fronte a bisogni primari in modo estemporaneo? Con tutti i pericoli reali che ne conseguono anche in termini sanitari, accentuati dalla sopraggiunta epidemia? Una condizione inaccettabile per qualsiasi contesto civile e che penalizza in primo luogo esseri umani sfruttati in lavori faticosi senza, nella maggior parte dei casi, alcuna tutela contrattuale, privati di diritti elementari e, tuttavia, spesso, guardati a vista solo come un problema, negati nella loro intrinseca umanità”.
Una condizione che per il movimento che esprime l’assessore Rita Gentile nella giunta comunale “interpella responsabilità diffuse. Dei poteri pubblici, che, dopo aver smantellato colpevolmente pubblici strumenti di intermediazione, hanno lasciato il campo alla “libera” contrattazione delle parti sociali, in realtà in larga misura controllata dai caporali se non da figure contigue alla criminalità organizzata. Della politica, che da sempre ha bypassato il tema, certo non produttivo di facili consensi. Degli imprenditori, non tutti certamente, che hanno rinunciato alle responsabilità sociali che loro derivano dal fatto di essere gli utilizzatori primari di braccia e volti che si rendono visibili solo nell’arco temporale di una stagione lavorativa”.

Alla reazione di preoccupazione, questa la sollecitazione che parte, deve partire un’assunzione di reesponsabilità da parte di tutti e l’avvio di un movimento concreto . Guglielmino ricorda l’impegno, prima dell’assessore Giovanni Randazzo, poi dell’assessore Gentile per arrivare alla soluzione attuale, che prevede la realizzazione del villaggio dell’accoglienza con moduli prefabbricati.  L’operazione- osserva Guglielmino- andrà accompagnata necessariamente da ulteriori interventi infrastrutturali (strade, verde pubblico, servizi), alcuni dei quali già contemplati in un altro progetto attualmente al vaglio del Ministero dell’interno e che torneranno a beneficio della comunità locale nel suo complesso. A questi progetti in itinere, altri e ben più ambiziosi ed organici potrebbero aggiungersene cogliendo la più ampia disponibilità maturata in ambito nazionale ed europeo. Basti pensare che, nel giro degli ultimi 5 anni, gli stanziamenti cofinanziati dall’Unione Europea nell’ambito del “Programma Operativo Nazionale legalità” sono passati dagli iniziali 283 milioni di euro agli attuali quasi 700. Di questi, oltre 76 milioni sono stati destinati nel 2018 alla Sicilia, rendendo possibile, tra l’altro, l’attivazione di 6 progetti innovativi, tutti concentrati nella provincia di Ragusa, che prevedono il recupero e/o la rifunzionalizzazione di immobili pubblici a fini alloggiativi e la fornitura di servizi vari. Di cui il più recente, di appena un mese fa, per l’importo di oltre 1.600.000 euro, localizzato nella frazione di Scoglitti, altra area a forte densità migratoria, per la realizzazione, tra l’altro, in un arco temporale di 5 anni, di uno sportello multidisciplinare di informazione/orientamento/assistenza legale e di corsi di alfabetizzazione linguistica, frutto di un partenariato pubblico privato che vedrà impegnati operatori locali e mediatori culturali.
Perché non pensare, anche per Cassibile, a progetti similari, che vadano oltre una logica emergenziale e guardino ad un modello diffuso di integrazione interculturale da sperimentare e radicare nel territorio attraverso l’impegno della comunità locale ed in primo luogo di tanti giovani, per i quali potrebbero aprirsi prospettive interessanti di lavoro o, in ogni caso, di arricchimento professionale? “. L’auspicio è che ci sia una  “concertazione tra tutti gli attori sociali che possono dare un contributo: i residenti, le rappresentanze degli immigrati, i sindacati, gli imprenditori, le organizzazioni di volontariato, la Chiesa.Se saremo in grado di mettere in campo un movimento di questa ampiezza-conclude l’esponente di Lealtà e Convidisione-  accomunato da una convinta e condivisa operosità, non soltanto restituiremo dignità a tantissimi lavoratori, ma riusciremo anche nell’intento, da tutti auspicato, di fare concretamente gli interessi della frazione di Cassibile”.