La solidarietà concreta della Fillea Cgil a sostegno del popolo palestinese

La Fillea Cgil di Siracusa da vita ad una nuova iniziativa solidale. Il sindacato ha recentemente devoluto in beneficenza un contributo del valore di 4.400 euro, ricevuto sotto forma di gift card elettroniche destinate ai propri consiglieri da parte del Formedil Siracusa – ente di formazione della Cassa Edile. La somma è stata interamente donata alla Ciss (Cooperazione Internazionale Sud-Sud Onlus), organizzazione non governativa attiva dal 1985 nei contesti sociali e geografici più fragili.
La scelta di destinare il contributo alla Ciss è motivata dalla particolare attenzione della Fillea alla condizione del popolo palestinese e dal suo impegno costante nella promozione della cultura della pace e nella denuncia di ogni forma di genocidio. In questo caso, i fondi saranno utilizzati per sostenere direttamente le attività della Ciss in Palestina, in favore di una popolazione da tempo colpita da gravi crisi umanitarie.
La Ciss opera a livello internazionale collaborando con comunità di base, movimenti, associazioni, Ong ed enti locali, attraverso progetti di cooperazione e sviluppo a sostegno delle fasce più emarginate della popolazione, inclusi migranti e rifugiati.
Con questa nuova iniziativa, la Fillea Cgil Siracusa conferma il proprio ruolo non solo sindacale, ma anche civile e sociale, dimostrando come la solidarietà possa essere un’azione concreta e contagiosa.
La segretaria provinciale Eleonora Barbagallo spiega come si tratti di “un’attività che abbiamo intrapreso da tempo e che di certo non intendiamo abbandonare. Ne diamo notizia con un solo obiettivo: essere da stimolo affinché la rete della solidarietà si rafforzi e si allarghi sempre di più”.




“Terre di Cinema”, stage gratuito per 16 giovani: come partecipare

Dal 4 al 21 settembre si terrà a Siracusa la seconda edizione del cine-campus Terre di Cinema. Per l’occasione, la società Furore Films, in collaborazione con Siracusa Film Commission, darà lopportunità a 16 giovani di partecipare gratuitamente ad uno stage per le varie figure professionali richieste.
Il progetto “Terre di Cinema International Cinematographers Days” è il principale evento italiano dedicato alla fotografia cinematografica ed è realizzato da professionisti del settore con il patrocinio e la collaborazione di AIC (Autori Italiani Cinematografia), IMAGO (International Federation Cinematographers) e Fondazione Centro Sperimentale di Cinematografia – Scuola Nazionale Cinema (Sede Centrale di Roma) e affiancato da vari partner tecnici protagonisti dellindustria cinematografica mondiale, tra cui Kodak Motion Pictures Film.
Il cine campus prevede una prima parte, teorica, ed una seconda, pratica, in cui giovani cineasti, provenienti da tutto il mondo, realizzeranno 16 cortometraggi che saranno presentati a vari Festival cinematografici. A seguito degli ottimi risultati raggiunti nella precedente edizione, Siracusa Film Commission promuove nuovamente lopportunità formativa gratuita di partecipare ad uno stage nel settore della produzione cinematografica, riservato a 16 giovani siracusani suddivisi nei seguenti reparti Regia, Produzione, Fotografia e Fotografia di scena.
Ai partecipanti sarà rilasciato dalla Società FURORE FILMS LLC un attestato finale valevole ai fini di studi universitari e/o master. Potranno inoltre realizzare un video di backstage su pellicola durante lo svolgimento del cine campus sotto la guida dei professionisti di “Terre di Cinema” per arricchire ulteriormente lesperienza formativa.
I candidati, di età compresa tra i 18 e i 28 anni, possono inviare una email, entro e non oltre il 25 agosto 2025, allindirizzo di posta elettronica: terredicinema@gmail.com, indicando il reparto prescelto per la candidatura. Dovrà essere allegato CV e documento di identità.




Visori per immergersi in un viaggio nel tempo: al teatro greco o con Caravaggio

“Una ricostruzione fedele e straordinaria del teatro greco di Siracusa e un viaggio alla scoperta di Caravaggio. Un nuovo esempio di tecnologia a servizio del patrimonio culturale per un’offerta che si allarga a segmenti di turisti, come le famiglie ed i giovani, attirati da questo tipo di esperienze”. Il sindaco di Siracusa, Francesco Italia, ha presentato con queste parole il progetto culturale Secret Siracusa, viaggio nel passato. Tra reale e virtuale, permette ai fruitori un’esperienza immersiva nella Siracusa greca, al tempo di Eschilo, o nella vita e nelle opere di Caravaggio. 
In locali non utilizzati di piazza Duomo, trova casa la nuova iniziativa. “Il progetto Secret Siracusa è stato pensato da Erga e Kairos, due realtà siracusane. Il tentativo è incrociare l’aspetto culturale con quello turistico che sembrano due rette parallele che non sincontrano mai: mettere a disposizione di tutti, siracusani innanzitutto, la possibilità di fare unesperienza, cioè di conoscere facendo interagire tale conoscenza con la propria persona e portandosi a casa questa conoscenza” spiega Enrico Jansiti di Erga. Utilizzando la tecnologia di Way Experience, che è un’Impresa Culturale Creativa (ICC), specializzata nella creazione e produzione di progetti culturali innovativi tramite tecnologie immersive (VR), Erga ha proposto al Comune di Siracusa il progetto come completamento di altri due già realizzati, alla Cattedrale ed alle Catacombe di San Giovanni.
Nella sala del pianterreno di Palazzo Vermexio, sono proposte due scene di luce: l’antica Siracusa e il teatro greco; il Rinascimento Caravaggio. Due possibilità di esperienza mediante l’uso dei visori che consentiranno di vivere dentro le scene, partecipando a 360° della realtà in cui si è immersi. 
“I visitatori potranno indossare i visori e scegliere quale esperienza vivere. La mostra unisce l’arte del Caravaggio al teatro greco. La luce e la bellezza di Caravaggio, che qui ha lasciato una testimonianza importante, e la luce del teatro greco”, ha detto Marco Pizzoni di Way.




Abusi in rsa a Pachino, il Codacons chiede massimo rigore nei controlli

Il Codacons interviene sulla vicenda delle strutture socio-sanitarie di Pachino, dove sarebbero emersi gravi episodi di violenza e abusi sistematici ai danni di anziani e disabili. Il vicepresidente regionale dell’associazione, avvocato Bruno Messina, ha espresso “sdegno e rabbia” per quanto accaduto, definendo la situazione “inaccettabile” e richiedendo “una reazione immediata, netta e definitiva”.
Alla luce dei fatti, il Codacons annuncia la costituzione di parte offesa nel procedimento penale, chiedendo pene esemplari per tutti i responsabili. “Siamo di fronte a gesti ignobili e atti di crudeltà volontaria verso persone fragili, indifese e incapaci di difendersi – afferma Messina – che richiedono una risposta durissima da parte delle istituzioni”.
L’associazione sollecita inoltre un piano di controlli rigorosi e continui nelle RSA, con monitoraggi sanitari e psicologici periodici, condotti da medici qualificati. Tra le richieste vi sono anche sanzioni severe per le strutture che violano le normative, fino alla revoca delle autorizzazioni in caso di abusi gravi. In riferimento specifico al caso di Pachino, il Codacons invoca l’interdizione permanente per i soggetti coinvolti da qualsiasi ruolo nel settore assistenziale, vietando loro ogni futuro contatto con anziani o disabili.
Per sostenere le famiglie colpite, il Codacons ha attivato una task force legale, guidata dall’avvocato Messina, che fornirà assistenza ai parenti delle vittime e promuoverà azioni per il risarcimento dei danni morali e materiali subiti.
Infine, l’associazione invita il Comune di Pachino e la Regione Siciliana a costituirsi parte offesa nel processo, per tutelare l’immagine della Sicilia e l’interesse collettivo. Attivati un indirizzo mail (sportellocodacons@gmail.com) e un contatto WhatsApp (3715201706).




“Incanto Siciliano”, undici straordinarie donne (pazienti oncologiche) sfilano per la prevenzione

Saranno undici donne straordinarie le protagoniste della serata “Incanto Siciliano”, in programma giovedì 7 agosto alle ore 20.00 nel cortile di Pietra del Palazzo della Città di Avola. Pazienti oncologiche, alcune hanno già vinto la battaglia contro il tumore al seno, altre sono ancora in cura.
L’iniziativa, organizzata dalla LILT (Lega Italiana per la Lotta contro i Tumori) nell’ambito della rassegna “Donne per sempre”, inserita nel cartellone estivo patrocinato dal Comune, è un inno alla forza, alla femminilità e alla resilienza.
Le modelle, donne di età e percorsi diversi, sfileranno indossando sontuosi abiti d’epoca creati dalla stilista Palmira Pugliara, in un racconto visivo che rende omaggio alla bellezza e alla cultura siciliana, ma soprattutto alla dignità e al coraggio di chi affronta ogni giorno la malattia con il sorriso.
Nato da un’idea del dottor Gianfranco Conti, senologo e volontario LILT, e della moglie Barbara Garofalo, anche lei attiva nell’associazione, il progetto è giunto al terzo anno, con l’obiettivo di diffondere la cultura della prevenzione attraverso lo spettacolo e la narrazione delle esperienze personali delle pazienti.
Ad aprire la serata saranno i saluti istituzionali della sindaca Rossana Cannata, del presidente LILT Siracusa Mario Lazzaro, e un intervento introduttivo del dottor Conti. A condurre l’evento sarà la giornalista Mascia Quadarella, che da tre anni cura volontariamente la comunicazione del progetto.
Un appuntamento che unisce moda, salute, cultura e solidarietà, per ricordare che la prevenzione salva la vita e che la femminilità non si spegne nemmeno nei momenti più difficili.




“Più spiagge libere per tutti”, la protesta siracusana trova l’adesione di Mare Libero

Da Agrigento, anche le associazioni Mare Libero Sicilia e Centro Consumatori Italia (sez. Sicilia), aderiscono e supportano
con forza la petizione promossa da Marco Gambuzza e rivolta al Comune di Siracusa, con cui si chiede un’urgente
revisione del Piano di Utilizzo del Demanio Marittimo (PUDM). Obiettivo, spiega il promotore, “restituire ai cittadini il diritto a
spiagge libere e accessibili”.
Mare Libero Sicilia e Centro Consumatori Italia sposano la richiesta. “È inaccettabile la progressiva e inesorabile
privatizzazione del litorale siracusano, un bene che appartiene a tutti. La nostra adesione è un impegno concreto a difendere il diritto
di ogni cittadino, residente o visitatore di godere liberamente e gratuitamente del mare. È un diritto,
non un privilegio”, spiegano i referenti delle Aps.

Le richieste avanzate al Comune di Siracusa sono chiare e precise:
spiagge libere al 50% nelle aree di
Arenella e Fontane Bianche, limitando le concessioni a lidi e stabilimenti;
garantire l’accesso libero e via terra
a luoghi storici e amati come lo Sbarcadero, chiedendo che torni a essere per metà a disposizione
della comunità. Inoltre, si chiede di includere nel Piano la spiaggetta di via Iceta, rendendola
accessibile a tutti, magari – suggeriscono – “tramite l’esproprio di un breve corridoio pedonale”.
Tra le prossime iniziative anche la richiesta di un tavolo in Prefettura e la
presentazione di un esposto alla Procura per verificare eventuali abusi.




Impianto di stoccaggio rifiuti nel porto di Augusta, crescono le proteste

Sta suscitando polemiche la vicenda dell’autorizzazione concessa alla società Hub Cem srl per la realizzazione di un impianto di stoccaggio rifiuti nel porto di Augusta. Secondo quanto riportato dal quotidiano La Sicilia, l’impianto sarebbe in grado di trattare fino a 500mila tonnellate di rifiuti l’anno, tuttavia la procedura che ha portato al rilascio del via libera solleverebbe alcuni interrogativi.
L’aspetto più controverso riguarderebbe la mancanza di pareri tecnici fondamentali. Stando alle ricostruzioni del quotidiano, l’autorizzazione sarebbe stata rilasciata nonostante l’assenza di riscontri da parte di enti chiave come ARPA Sicilia, ASP di Siracusa, Comune di Augusta, Dipartimento Ambiente e Soprintendenza ai Beni Culturali. Tali enti, pur formalmente coinvolti, non avrebbero espresso alcun parere, consentendo che si formasse un assenso “per silenzio” pur in un ambito così delicato come quello della salute pubblica e della tutela ambientale.
Tra le voci più decise, quella del coordinamento “Salvare Augusta”, di cui fa parte anche Natura Sicula, che ha richiesto formalmente la revoca in autotutela del decreto. Il coordinamento contesta alcuni passaggi procedurali e denuncia gravi rischi per la popolazione e l’ambiente. Il coordinamento evidenzia che l’impianto avrà una capacità doppia rispetto alla Ecomac, il cui devastante incendio del 5 luglio 2025 – durato oltre dieci giorni – ha sollevato forti preoccupazioni per l’inquinamento e la salute pubblica. L’impianto sarebbe inoltre localizzato a 600 metri dal centro abitato, ben al di sotto della distanza minima di 3 km prevista dal Piano regionale per i rifiuti speciali, rileva Salvare Augusta.
Il PD, con il segretario Piergiorgio Gerratana, anticipa la volontà di attivarsi “a tutti i livelli, per chiarire le procedure autorizzative che hanno portato il sindaco Di Mare e la Regione Siciliana a consentire il progetto di Hub Cem Augusta e fermare la nuova discarica augustana che allontana ancora di più l’area industriale siracusana dalla necessaria conversione ecologica”.
Anche il Codacons, attraverso il vice presidente regionale Bruno Messina, ha espresso una ferma condanna dell’accaduto, definendo “inaccettabile” il ricorso al silenzio-assenso. L’associazione ha quindi annunciato una serie di azioni tra cui l’invio di una diffida formale ad ARPA e ASP affinché forniscano immediata valutazione sull’impatto ambientale e sanitario dell’impianto; la presentazione di un esposto all’ANAC (Autorità Nazionale Anticorruzione) per verificare eventuali anomalie procedurali e violazioni dei principi di legalità e trasparenza ed una richiesta di accesso agli atti per ricostruire l’intero iter autorizzativo nei dettagli oltre ad una richiesta di audizione presso la Commissione Ambiente dell’ARS, per rappresentare le preoccupazioni dei cittadini e chiedere il blocco immediato del progetto fino al completamento di tutte le verifiche necessarie.
Il caso ha già generato forti reazioni nella comunità locale, preoccupata per le possibili conseguenze ambientali.

Foto generica, porto Augusta




Zona industriale, la Fiom denuncia: “vuoto di prospettiva futura”

“Il disagio espresso con forza dai lavoratori metalmeccanici è il sintomo di una crisi economica e sociale che rischia di implodere”, denuncia Antonio Recano, segretario della Fiom Cgil di Siracusa, in una nota che torna ad accendere i riflettori sull’emergenza occupazionale e industriale del petrolchimico aretuseo.
Secondo la Fiom, il polo energetico resta “strategico per l’economia della Sicilia e del Paese” ma da anni è imprigionato in promesse senza concretezza. “Il futuro del Petrolchimico rimane incerto, soffocato da dichiarazioni mediatiche e progetti miracolosi che non offrono alcuna reale prospettiva per il rilancio produttivo”, afferma Recano. Il rischio, secondo il sindacato, è quello di un collasso che metterebbe a repentaglio la coesione sociale dell’intera provincia.
La denuncia è netta: “Politica e imprese nascondono colpevolmente i risvolti della crisi”, che si manifesta nella riduzione delle attività di manutenzione, nel fermo impianti di ISAB Goi, Sasol e Air Liquid, nella mancata riconferma di circa 500 contratti a termine e nell’avvio delle procedure di cassa integrazione. Una situazione che si traduce in un “vuoto di prospettiva”, a cui non si può rispondere con l’abbandono di un patrimonio umano fatto di competenze e professionalità elevate.
Per la Fiom, serve un cambio di rotta: “Bisogna avviare un percorso collettivo che metta al centro il rapporto tra lavoro, ambiente, salute e territorio”. Tra le proposte, la definizione di progetti di riconversione industriale, investimenti per le bonifiche e la riqualificazione dei siti, il ritorno della gestione pubblica delle aree di Punta Cugno e Marina di Melilli e un piano straordinario di ammortizzatori sociali per tutti i lavoratori, compresi quelli dell’indotto.
“Servono formazione, riqualificazione e reinserimento – insiste Recano – per non disperdere un know-how che può ancora competere sui mercati internazionali, se potenziato e reso sostenibile”.
Ma, ammonisce la Fiom, non bastano le proposte: “Questi sono titoli di una piattaforma che i lavoratori dovranno affermare con la mobilitazione, mettendoci tutta l’intelligenza, la passione e la rabbia di cui sono capaci”.




Paradosso: sono i turisti il problema di Ortigia? Rosano: “Turismo sostenibile porta ricchezza”

Negli ultimi giorni si è acceso un dibattito sul presunto overtourism che starebbe travolgendo Ortigia, cuore storico di Siracusa. Tra commenti e polemiche, si è diffusa una narrazione secondo cui la presenza turistica avrebbe compromesso la vivibilità dell’isola per i residenti. A prendere posizione è Giuseppe Rosano, presidente dell’associazione “Noi Albergatori Siracusa”, che invita a guardare al fenomeno con maggiore lucidit.
Rosano esprime solidarietà ai cittadini esasperati e delusi da una governance cittadina poco incline al confronto, ma lancia una provocazione: “Siamo sicuri che il vero sabotatore di Ortigia sia il turismo?”. Secondo il presidente degli albergatori, puntare il dito contro i visitatori è un errore di prospettiva che rischia di distorcere la realtà.
“Abbiamo più volte difeso la residenzialità e chiesto interventi strutturali”
L’associazione degli albergatori, sottolinea Rosano, ha sollecitato il Comune a mettere in campo politiche concrete per la tutela dell’identità di Ortigia e della sua comunità: dal sostegno agli artigiani rimasti, alla richiesta di una pianificazione urbanistica in grado di evitare la trasformazione dell’isola in un “luna park”. In più occasioni sono stati forniti anche dati previsionali sulla crescita dei flussi turistici, senza però ottenere risposte efficaci dalle istituzioni.
Rosano ribadisce un concetto chiave: se esiste una pressione turistica fuori controllo, non è certo responsabilità dei turisti. La malamovida, l’assenza di controlli, l’occupazione selvaggia del suolo pubblico da parte di attività commerciali, la scarsità di forze di polizia locale, il traffico disordinato, la mancanza di parcheggi e di servizi essenziali — sono tutte criticità che rientrano nelle competenze dell’amministrazione locale, non dei visitatori.
“I numeri smentiscono l’allarmismo”. Secondo i dati aggiornati al 2024, Siracusa registra un rapporto di 9,5 turisti per abitante (1.212.678 pernottamenti a fronte di 127.224 residenti), ben al di sotto di località come Taormina (142 turisti per abitante) o Cefalù (68). Anche città come Roma, Venezia, Firenze e Bolzano hanno rapporti molto più elevati, pur continuando a fondare gran parte della loro economia sul turismo.
“Il turismo genera ricchezza e lavoro, non povertà”, dicr Rosano desideroso di visionare i dati che il Comitato Ortigia intende presentare per sostenere la tesi secondo cui il turismo non incrementerebbe automaticamente il reddito e il benessere dei residenti. A suo giudizio, intanto, ipotizzare che l’economia turistica non apporti benefici alla collettività è un paradosso difficile da sostenere. Al contrario, sostiene, il settore rappresenta un’opportunità irrinunciabile per l’occupazione giovanile e lo sviluppo del territorio.
Il dibattito sull’overtourism a Siracusa solleva questioni legittime e merita attenzione, ma non può prescindere da un’analisi equilibrata e documentata. Il turismo, se regolato e gestito con visione strategica, può essere una risorsa preziosa, non un nemico da combattere. E la vera sfida per Ortigia, spiega Rosano, è proprio questa: trasformare la pressione turistica in occasione di crescita sostenibile, senza sacrificare l’identità e la vivibilità del suo centro storico.




Il giorno dopo il vasto rogo a Tivoli, fumo e cenere tra le case. “E’ stata durissima”

Il giorno dopo il vasto incendio che si è sviluppato in contrada Tivoli, traversa Benali, il panorama della zona è brutalmente cambiato. Giù nel vallone, sino alle abitazioni che poi si allungano verso Siracusa, è un paesaggio completamente annerito dalla cenere. Il fuoco ha azzerato la vegetazione, sterpaglie e canneti, e condannato decine e decine di alberi. Anneriti sono anche i muri di cinta delle villette che hanno sentito sotto le finestre il crepitio del fuoco. Alcune famiglie hanno deciso di passare la notte altrove, troppo acre l’odore del fumo che ammorbava l’aria.
I Vigili del Fuoco hanno completato le operazioni di spegnimento solo a tarda notte. Decisivi gli interventi dall’alto con elicotteri ed un canadair. Da terra, anche le squadre di Protezione Civile – allertate dal Dipartimento Regionale – hanno evitato il peggio, mettendo in sicurezza case e persone, invitate a tenere un fazzoletto bagnato sulle vie respiratorie mentre il fumo invadeva l’aria già nel pomeriggio.
“Abbiamo contato almeno 6 o 7 punti fuoco”, raccontano i soccorritori. “E’ stata dura, molto dura. Se non fosse stata per i mezzi aerei sarebbe stato difficilissimo venirne a capo…”. Anche l’assessore Sergio Imbrò ha raggiunto ieri la zona, mentre la Polizia Municipale chiudeva per sicurezza l’accesso alla zona.
Oggi, lentamente, si prova a tornare alla normalità dopo il grande spavento. I residenti hanno trascorso più ore in strada che in casa. La tanta vegetazione tutto attorno alle abitazioni non ha certo aiutato. La necessità di realizzare ampie strisce tagliafuoco per garantire la sicurezza emerge una volta di più. Ma sulle competenze è pronto a partire il solito rimbalzo.