Siracusa. Covid a scuola, in provincia incidenza dello 0,20% . In Sicilia numeri in decremento

Incidenza dello 0,26 negli istituti comprensivi della Sicilia. L’Ufficio Scolastico Provinciale ha pubblicato il nuovo  report, aggiornato  al 9 febbraio scorso. Il periodo di riferimento è sempre quello che si fermava al 19 novembre. Il report si basa sul 93 per cento delle scuole del territorio, numero più alto rispetto all’ultimo rapporto. Nella regione il numero di alunni positivi nelle scuole dell’Infanzia, della Primaria e della Secondaria di Primo Grado è di circa 1700 su 651.388 studenti. Vuol dire il 44% in meno rispetto al 19 novembre scorso, pari a 900 in meno.

In provincia di Siracusa, l’incidenza è dello 0,20 %. Vuol dire che sono positivi 106 alunni (sempre all’8 febbraio) su un totale di 52.569 studenti degli istituti comprensivi. In tal caso, hanno risposto 63 scuole della provincia, pari al 93% del totale di istituti comprensivi  presenti nel territorio. Rapporto: 1,16. Il maggior numero di contagi si registra alle scuole superiori, con 65 positivi. Il numero più basso si registra nelle scuole dell’Infanzia, con 4 alunni positivi. 18 i positivi alla primaria.




Alla Giudecca nasce lo sportello "Comune dei Popoli", facilities per operatori e stranieri

Da oggi attivo a Siracusa uno sportello di orientamento ai servizi per supportare il settore pubblico e facilitare l’accesso ai servizi amministrativi e sociali, pensato per offrire supporto a operatori, cittadini stranieri, e non solo. Il progetto si chiama Comune dei Popoli ed è co-finanziato dell’Unione Europea, tramite il Ministero dell’Interno, con il Fami, Fondo asilo, migrazione e integrazione 2014-2020.
Ad “aprire” la sede, l’assessore all’Inclusione sociale e al diritto alla casa Rita Gentile insieme al mediatore culturale Ly Amadou che fa parte del team dell’ufficio di Comune dei Popoli. Lo sportello ha sede in via Mario Minniti 4, alla Giudecca, presso Casa Minniti.
Alla nascita dello sportello si è arrivati alla fine di un lavoro preparatorio di studio della realtà siracusana durato diversi mesi, che ha visto impegnati il Comune, capofila del progetto, e una serie di enti da anni impegnati sul territorio e nel sociale. Lo sportello, oltre a facilitare la fruizione dei servizi pubblici, punta anche a realizzare un centro di formazione, documentazione e promozione dell’intercultura.




Aggressione nel carcere di Augusta, lettera al ministro Cartabia: "Più attenzione ai penitenziari"

Dopo l’ennesima aggressione all’interno del carcere di Brucoli, dove sono stati malmenati 7 operatori di polizia penitenziaria e un medico, che hanno dovuto fare ricorso alle cure ospedaliere, la Federazione dei Sindacati autonomi scrive al nuovo ministro della Giustizia, Marta Cartabia, facendo presente una situazione davvero difficile da gestire e non certamente nuova. “Per molti siamo noi della Polizia Penitenziaria- si legge nella lettera del segretario Giuseppe Di Carlo-  gli aguzzini e i torturatori, eppure lei inizia il suo percorso in questo dicastero con una aggressione di un detenuto nei nostri confronti, come se ci trovassimo di fronte ad un personaggio mitologico, un novello Ursus, uno dei tanti reclusi probabilmente con problemi psichiatrici, che ci troviamo a gestire negli Istituti Penitenziari successivamente alla chiusura degli Ospedali Psichiatrici Giudiziari.
I rappresentanti degli agenti penitenziari condividono l’idea di dovere rieducare i detenuti per poter tornare onestamente a vivere e lavorare nel territorio. “Siamo  i primi- spiega Di Carlo- a desiderare condizioni umane e dignitose per chi sconta una pena, perché da tempo ripetiamo che se stanno bene i detenuti allora, forse, stiamo bene anche noi appartenenti alla Polizia Penitenziaria.
E’ animati da questa convinzione che le chiediamo, tra i suoi gravosi ed innumerevoli impegni come Ministro della Giustizia, di riservare una particolare attenzione al mondo penitenziario, affinché si riesca insieme ad uscire da questo tunnel nel quale ormai siamo immersi da decenni”.




Covid, la variante inglese in Sicilia: da gennaio, 53 casi nel siracusano

In Sicilia sono sempre più numerosi i casi di variante inglese del covid. Ritenuta più contagiosa, è presente anche in provincia di Siracusa, dove ne sono stati individuati 53 casi su 83. Si tratta, al momento, della provincia siciliana più interessata dalla diffusine della variante.
I dati ufficiali, provenienti dai centri regionali dove è possibile analizzare il genoma del virus presente sui tamponi effettuati, sono stati pubblicati dal Giornale di Sicilia. “Da inizio gennaio ad oggi, dopo il primo caso diagnosticato su un giovane passeggero proveniente da Londra e atterrato all’aeroporto di Palermo, nei 4 laboratori regionali in grado di sequenziare il virus (due a Palermo, uno a Catania e l’altro a Messina) sono stati individuati 83 soggetti con la variante inglese del Covid, e di questi 53 sono residenti nel Siracusano”, rivela l’articolo.
Fonti sanitarie locali confermano la presenza di un paziente positivo alla variante inglese ricoverato all’Umberto I di Siracusa. Le sue condizioni sono definitive buone. Non si hanno al momento notizie precise circa gli altri 52 casi del siracusano.
Gli esperti ricordano che la variante inglese presenta la stessa sintomatologia del covid, collegata però a una maggiore contagiosità.




Siracusa. Talete, il comitato per la demolizione: "basta spendere a vuoto soldi pubblici"

Chiuso il dibattito pubblico sul futuro del Talete? Decisamente no. Fa sentire la sua voce il Comitato spontaneo per la demolizione della copertura di quella struttura in cemento che non piace quasi a nessuno. “Il sindaco di Siracusa fermi ogni altra azione amministrativa o progetto che indirizzi ulteriori risorse pubbliche, oltre quelle già
ampiamente utilizzate, sulla indecorosa e pericolosa struttura”, è l’invito che parte dal portavoce del Comitato, Giuseppe Implatini.
Gli ultimi anni di manutenzione della copertura del Talete sarebbero costati circa 300.000 euro, che, sommati ai 57.000 euro circa previsti per l’ulteriore “restyling” programmato ed alle ulteriori spese per l’adeguamento dell’impianto elettrico e di illuminazione, costituirebbero “una cifra esorbitante, specie se messa in relazione alla struttura stessa da
preservare”.
Per il Comitato che chiede la demolizione della copertura del parcheggio, è “necessario ed inderogabile interrompere ogni
procedura che abbia come fine interventi di qualunque natura sull’ecomostro”. Più saggio – spiegano – un dibattito serio e aperto con la cittadinanza, “evitando di creare i presupposti per ulteriori ostacoli alla liberazione
della marinella del levante in danno alla città ed alla comunità”.
Ma le difficoltà in una simile direzione sono notevoli e forse insormontabili. “Qualunque sia il livello di difficoltà, è giunto il momento di affrontarlo
senza rimandare ulteriormente e senza sprecare altro denaro pubblico; si cerchino, anche nell’ambito dell’amministrazione regionale, tutte le possibili soluzioni tecniche, giuridiche e finanziarie”, la posizione del comitato.
Il sindaco di Siracusa, Francesco Italia, aveva però chiarito nei giorni scordi che sarebbe impossibile procedere con la demolizione senza esporre le casse comunali al rischio dissesto per danno erariale ed altro guai.




Viadotto di Targia, la denuncia di Vinciullo: "bluff della Regione con Siracusa"

Passano gli anni ma per il viadotto di Targia non cambia nulla. Chiuso e abbandonato era, chiuso e abandonato rimane. Dalla Regione, che ha le principali competenze sull’opera, pochi e confusi segnali. Nei giormi scorsi, sopralluogo dell’assessore regionalecFalcone. Ma le parole pronunciate sono sempre le stesse già
ascoltate a settembre 2020. Un rimpallimo stucchevole e noioso tra Regione e Comune, con la fastidiosa sensazione che non si voglia davvero avviare alcin iter. Altro che demolire o riqualificare.
“Sono contento che l’assessore sia venuto in ennesima gita nella nostra
provincia e prendo atto con piacere che le forze politiche, ancora una volta, lo hanno accolto con grande generosità, plaudenti alle parole messianiche pronunciate”, commenta con sarcasmo Enzo Vinciullo. “Non può far nulla per il viadotto lui, dal momento che la competenza è in capo al Dipartimento
regionale della Protezione Civile e al Commissario per il Dissesto Idrogeologico. Ma soprattutto – continua Vinciullo – perché la Regione ha tolto i soldi del finanziamento se dice di essere pronta ad abbattere o ricostruire il ponte?”.




Coronavirus, il bollettino: 543 nuovi positivi in Sicilia, +38 in provincia di Siracusa

Sono 543 i nuovi positivi al covid in Sicilia nelle ultime 24 ore, a fronte di 22.730 tamponi processati. Il tasso di incidenza è del 2,38%. I guariti sono 860 nelle ultime 24 ore, registrati anche 20 decessi. In calo anche oggi i numeri relativi ai ricoveri.
In provincia di Siracusa i nuovi contagiati sono 38. Il totale dei positivi dall’inizio dell’epidemia si avvicina così a 10mila (9.990).
Questi i numeri delle altre province: Palermo 132, Catania 197, Messina 67, Trapani 13, Ragusa 27, Caltanisserta 29, Agrigento 31, Enna 9.




Siracusa. San Valentino, ristoranti chiusi. Musumeci: "Benefici per le categorie più colpite dalla pandemia"

La Sicilia pronta a tornare in fascia gialla. Nulla di fatto per quanto concerne la richiesta del presidente della Regione, Nello Musumeci al ministro della Salute, Speranza a proposito della possibilità di concedere, domani a pranzo, giorno di San Valentino, l’apertura dei ristoranti dell’isola e degli esercizi di somministrazione di cibo. Una deroga che non è stata concessa, visto che domani la regione sarà ancora zona arancione. In un video, Musumeci fa il punto della situazione, invita al rispetto delle regole per “andare verso la normalità” e annuncia l’intenzione di chiedere al nuovo presidente del Consiglio, Draghi, l’erogazione di benefici finanziari a tutte le categorie economiche e soprattutto a quelle maggiormente colpite dalla pandemia.




Siracusa. Democrazia partecipata, alla scoperta dei progetti: "Telecamere per le zone marine"

Il Comitato Pane e Biscotti Torre Ognina pensa a 20 telecamere per le zone marine. E’ il progetto che ha  proposto nell’ambito del bando di Democrazia Partecipata 2020, che da lunedì prevede la votazione dei progetti per stabilire, con i 54 mila euro messi a disposizione del Comune, quali potranno essere realizzati. La campagna è partita, ciascuno dei proponenti presenta e chiede il voto per la propria idea. Nel caso specifico, il comitato ha incassato anche il sostegno del Raggruppamento Siracusa Sud. Si tratta della volontà di “salvaguardare e promuovere la bellezza delle zona marine e il benessere dei cittadini, con l’acquisto di 20 telecamere e-killer da dare in dotazione alla polizia municipale”. Note le difficoltà, lo scorso anno, incontrate nel contrasto all’abbandono dei rifiuti, a causa della carenza di personale e strumentazioni.
Il progetto è stato presentato a fine agosto. Dopo l’intimidazione subita dalla polizia ambientale con il danneggiamento, nei giorni scorsi, dell’auto civetta, secondo il comitato l’idea assume un’importanza ancora più seria. Con l’apposizione delle 20 telecamere, i residenti delle zone marine immaginano di “poter ridurre il peso economico per l’amministrazione comunale, cambiare l’immagine delle strade siracusane, per una maggiore e migliore promozione turistica, migliorare il decoro urbano, eliminare il rischio sanitario e d’incendi connesso alle micro-discariche diffuse, assicurare al cittadino maggiore sicurezza. Il territorio da coprire con le telecamere partirebbe dalla Veranda di Bella , includendo Cassibile, il territorio ad est della statale 115 , dalla rotatoria di Largo Emanuele Scieri alla rotatoria d’incrocio con la SP 104 per Fontane Bianche (subito prima del ponte sulla foce del fiume Cassibile).




Siracusa. Il deputato regionale Zito resta nel M5S: "Ma andavano tagliate delle teste"

Il deputato regionale Stefano Zito non lascia il Movimento 5 Stelle. Il suo “no” a Draghi è stato netto, tanto da far parlare di spaccatura all’interno del M5S ma non si tratta di una posizione “violenta”, come ha puntualizzato questa mattina in diretta su FMITALIA.  Nulla, insomma, che possa spingerlo ad abbandonare la forza politica in cui milita fin dalle sue origini. Zito non nasconde che avrebbe preferito che “si tagliassero delle teste” piuttosto che ricorrere a tale tipo di soluzione. Il parlamentare dell’Ars auspica che la nuova squadra di Governo si occupi adeguatamente della Sicilia, lasciando trapelare la preoccupazione che questo possa non accadere, anche per via della composizione. Secondo Zito, il presidente del Consiglio, Mario Draghi avrebbe composto una squadra che, da una parte “accontenta le correnti”, ma dall’altra punta a gestire direttamente, con i tecnici, le risorse del Recovery Fund. “Il tema è che si smantellino lavori svolti in  passato, a partire da Quota 100. Che il Reddito di Cittadinanza vada per certi aspetti rivisto è indubbio, ma è stato importantissimo. E’ servito, adesso va migliorato. Una misura collegata alle politiche del lavoro in tutto il resto d’Europa, dove è presente, sebbene con definizioni diverse”.