Giuseppe Runza nuovo direttore di Radiodiagnostica all’Umberto I di Siracusa

Giuseppe Runza è stato nominato nuovo direttore dell’Unità operativa complessa di Radiodiagnostica dell’ospedale Umberto I di Siracusa, incarico che ricoprirà temporaneamente in sostituzione di Giuseppe Capodieci, attualmente direttore generale dell’ASP di Agrigento.
La nomina di Runza, specialista in Radiodiagnostica dal 2002 con titolo conseguito presso l’Università di Palermo, è il frutto di una procedura concorsuale pubblica avviata dalla Direzione strategica aziendale dell’ASP aretusea con deliberazione n. 172 del 26 luglio 2024. Il contratto, firmato nei giorni scorsi presso la sede della Direzione Generale, avrà validità fino al 30 giugno 2027 o fino al rientro del titolare Capodieci.
Con una lunga esperienza come dirigente medico in vari presidi dell’ASP di Siracusa, Runza ha recentemente diretto la UOSD di Radiologia Territoriale con Centro Amianto e Risonanza Magnetica Multidistrettuale, distinguendosi per competenza e professionalità.
Alla firma del contratto era presente il direttore generale dell’ASP di Siracusa, Alessandro Caltagirone, che ha espresso a nome della Direzione strategica i più sentiti auguri di buon lavoro al nuovo direttore della Radiodiagnostica ospedaliera.




Nube nera, i dati su diossine e furani: “A Melilli concentrazioni superiori alla soglia”

Concentrazioni di diossine e furani (PCDD/PCDF) superiori a Melilli al valore soglia indicativo per area urbana e dati sui VOC (Composti Organici Volatili) che mostrano livelli generalmente bassi o moderati, con picchi localizzati presso il sito ECOMAC. Le concentrazioni di PCB e IPA ((Policlorobifenili e Idrocarburi Policiclici Aromatici),infine, risultano inferiori ai riferimenti internazionali.
E’ il quadro tracciato da Arpa dopo il monitoraggio effettuato da quando, sabato mattina, è divampato l’incendio da cui si è sprigionata una nube nera che si è spostata con i venti nelle aree limitrofe e fino all’area iblea. Entrando nel dettaglio, “il valore di tossicità per le diossine supera la soglia indicativa di 300 fg/m³ proposta dalle Air Quality Guidelines for Europe – WHO, 2000, che segnala la presenza di una fonte emissiva locale”. I dati rilevati parlano di diossine e furani (PCDD/PCDF – TEQ): 738 ± 295 fg/m³ (upper bound) PCB totali: 2,428 ng/m³ Benzo(a)pirene: < 0,1 ng/m³. Dal 5 al 7 luglio è stato attivato un campionatore ad alto volume (di nuova generazione e ritenuto particolarmente performante). Nei centri abitati (Melilli, Solarino, Floridia):concentrazioni generalmente contenute, compatibili con un impatto atmosferico moderato. Presso l’area adiacente l’impianto incendiato: rilevate concentrazioni significativamente più elevate di VOC (composti organici volatili), in particolare benzene (51 µg/Nm³), toluene (32,3 µg/Nm³), propene (65,4 µg/Nm³), e stirene (21,3 µg/Nm³). Il monitoraggio di Arpa è consistito in prelievi di aria ambiente mediante canister nei comuni di Melilli, Solarino, Floridia e Augusta, sia nei centri abitati che in prossimità del sito industriale. I campioni sono stati analizzati per la ricerca di composti organici volatili (VOC) quali benzene, toluene, xileni, stirene, acroleina, acetone e propene". L'Arpa evidenzia questo aspetto: "nei centri abitati (Melilli, Solarino, Floridia) concentrazioni generalmente contenute, compatibili con un impatto atmosferico moderato. Presso l’area adiacente l’impianto incendiato: rilevate concentrazioni significativamente più elevate di VOC, in particolare benzene. Secondo le informazioni meteo acquisite dal SIAS (Servizio Informativo Agrometeorologico Siciliano) e dalle osservazioni sul campo, nella giornata del 5 luglio i venti prevalenti hanno favorito la dispersione, ma ha reso maggiormente esposti i centri abitati di Melilli e, in misura minore, quelli più a sud, come Solarino e Floridia". Altri monitoraggi sono in corso. Nelle ultimi giorni sono stati ripetuti i campionamenti a Melilli (7–9 luglio) e a Villasmundo, dove è stato attivato un secondo sito con due campagne (6–7 e 7–9 luglio). Un nuovo campionamento ad alto volume è stato avviato il 10 luglio all’interno dell’area industriale.È in corso il monitoraggio del top soil (primi 10 cm di suolo) per verificare le ricadute di diossine, furani, IPA e PCB su matrice suolo. Un ulteriore campionamento è stato effettuato presso il porto commerciale di Augusta, a seguito di segnalazioni di cattiva qualità dell’aria: "i risultati non evidenziano superamenti significativi". Le conclusioni a cui Arpa giunge sono quindi le seguenti: "i dati validati sui VOC mostrano livelli generalmente bassi o moderati, con picchi localizzati presso il sito ECOMAC. Le concentrazioni di PCDD/PCDF a Melilli risultano superiori al valore soglia indicativo per area urbana, suggerendo la presenza di una sorgente di emissione diretta. Le concentrazioni di PCB e IPA risultano inferiori ai riferimenti internazionali". Arpa Sicilia proseguirà nei prossimi giorni con le attività di campionamento e monitoraggio, fornendo aggiornamenti progressivi ai soggetti istituzionali coinvolti e pubblicando i dati disponibili sul sito ufficiale. Per indicazioni su questioni di natura sanitaria e su comportamenti da seguire in conseguenza dell’incendio è necessario fare riferimento alle comunicazioni ufficiali della Protezione Civile e dei Comuni di residenza.




Incendio al Plemmirio, Mastriani (Federparchi): “Prevenire, serve il supporto del Cufa”

Un incendio, probabilmente doloso, ha colpito ieri l’area del Faro di Capo Murro di Porco, nel cuore della Zona A dell’Area Marina Protetta del Plemmirio, a Siracusa. Le fiamme hanno impegnato per ore la Protezione Civile e i Vigili del Fuoco. È solo l’ultimo di una lunga serie: nei giorni scorsi altri roghi hanno devastato la Riserva Naturale di Cava Grande del Cassibile e circa 40 ettari a Monterosso Almo, nell’area di Monte Casasia.
Marco Mastriani, coordinatore regionale di Federparchi Sicilia e vicepresidente del Consorzio Plemmirio, lancia l’allarme. “Ogni anno migliaia di ettari di vegetazione vanno in fumo. Eppure soluzioni esistono, ma non vengono attuate con decisione”.
Mastriani ricorda un incontro tenuto nel giugno 2024 al Ministero dell’Ambiente, alla presenza del Sottosegretario Claudio Barbaro e dei vertici del CUFA (Carabinieri Forestali), in cui fu espressa piena disponibilità a collaborare con la Regione Siciliana per contrastare gli incendi.
“Serve un intervento immediato del Presidente Schifani e dell’Assessore Savarino. Alla luce della carenza di organico del Corpo Forestale regionale, il supporto del CUFA è oggi l’unica via percorribile”.
Nel 2023, su 74.000 ettari bruciati in Italia, 45.000 erano in Sicilia. Per Mastriani, non basta più la sola prevenzione. “La repressione è fondamentale. Le forze dell’ordine devono presidiare il territorio. I nostri boschi e aree protette sono sotto attacco. Seguiamo l’esempio della Sardegna: la collaborazione col CUFA non è più rinviabile”.
L’appello è chiaro: agire subito, prima che l’ennesima estate di fuoco riduca in cenere il patrimonio ambientale siciliano.




Autorità di sistema portuale, Scerra (M5S): “Si riapre la partita per Siracusa e Pozzallo”

“Si riapre alla Camera la partita per assicurare anche a Siracusa e a Pozzallo la giusta rappresentanza nella governance dell’AdSP della Sicilia Orientale”.
A parlarne,a margine della discussione in corso sul Dl Infrastrutture, è il parlamentare del Movimento 5 Stelle Filippo Scerra. “Seppure riformulato-spiega il deputato nazionale- il governo ha infatti accolto ieri il mio ordine del giorno, con cui si impegna a prevedere una modifica agli attuali assets di governance delle Autorità di Sistema Portuale, al fine di valorizzare la partecipazione degli enti territoriali. Questa è la strada per arrivare quindi al riconoscimento dell’importanza di Siracusa e Pozzallo che devono essere rappresentate, con il peso che meritano, negli organi di gestione della Adsp della Sicilia Orientale, di cui fanno pienamente parte. Questo passaggio, appena concretizzato- entra nel dettaglio Scerra- impegna il governo ad un percorso sul quale continueremo a lavorare per risolvere la disparità di trattamento che si era venuta a creare nei confronti di altri enti locali, cosicché anche Siracusa come capoluogo di Provincia abbia pari dignità rispetto alla Città Metropolitana di Catania, consentendo anche a Pozzallo di contare a tutti gli effetti nei processi decisionali interni della Autorità di Sistema Portuale della Sicilia Orientale”.




Incendio alle terre confiscate alla Mafia,Cna: “Gesto ignobile contro chi lavora per la legalità”

“Ferma condanna per il vile atto intimidatorio subito dalla cooperativa Beppe Montana- Libera Terra”. Cna Siracusa, attraverso il Presidente comunale di Lentini, Innocenzo Russo, e la Presidente territoriale, Rosanna Magnano, esprime “totale solidarietà e vicinanza ai suoi lavoratori e dirigenti. L’incendio, di assai probabile natura dolosa- ricorda Cna- che ha distrutto venti ettari di grano biologico su terreni confiscati alla mafia, non è solo un danno economico, ma un attacco diretto al cuore della legalità e a uno dei simboli più importanti del riscatto del nostro territorio”.
“L’attacco alla cooperativa Beppe Montana è un attacco a tutte le imprese sane e oneste della nostra provincia e della Sicilia. Colpire chi, con coraggio, lavora su beni strappati alla criminalità significa tentare di riaffermare un potere che invece va combattuto ogni giorno, senza tregua”, dichiarano in una nota congiunta Innocenzo Russo e Rosanna Magnano. “Questo non è un episodio isolato, ma, come emerge dalle cronache, l’ultimo di una serie di atti intimidatori che delineano una chiara e inaccettabile strategia criminale. Non possiamo e non dobbiamo permettere che chi lavora per un’economia pulita e giusta venga lasciato solo”.
“Da sempre CNA è in prima linea nel contrasto a ogni forma di criminalità e ha costantemente supportato gli imprenditori che hanno avuto il coraggio di denunciare. Il nostro ruolo è quello di essere un presidio di legalità al fianco delle aziende”, proseguono i vertici di CNA. “La solidarietà, che oggi arriva unanime da politica e società civile, deve tradursi in un’azione ancora più forte e coordinata da parte dello Stato e delle Istituzioni. Bisogna rafforzare la tutela di queste realtà esemplari e garantire che possano operare in sicurezza. Isolare e colpire chi produce ricchezza e sviluppo nel rispetto delle regole è l’obiettivo della mafia; rispondere uniti e compatti è il dovere di tutta la comunità”.

CNA Siracusa ribadisce il proprio impegno a promuovere la cultura della legalità e a sostenere, con tutti i propri strumenti, gli imprenditori e i lavoratori che, come quelli della cooperativa “Beppe Montana”, rappresentano il volto migliore e più coraggioso della nostra terra.




“Inquinanti a livelli elevati” e il sindaco di Augusta corre a denunciare Ecomac

Il sindaco di Augusta ha denunciato la società che gestisce l’impianto Ecomac, dove il 5 luglio si è sviluppato il rovinoso incendio da cui si è sprigionata una nube nera che si è sparsa per la provincia. Giuseppe Di Mare ha ricevuto poco dopo le 17.30 una comunicazione da Arpa Sicilia, parr anche con i valori di diossine e furani. “Numeri esagerati”, ha detto sobbalzando dalla sedia nel suo ufficio al Comune di Augusta. Ed ha subito preso la decisione di correre dai Carabinieri per presentare una denuncia contro Ecomac per disastro ambientale. Prima una riunione con la giunta, quindi la denuncia.
Poi va in diretta sui social. “Ci sono connessioni di causa ed effetto tra i valori inquinanti registrati e l’incendio. Ho presentato querela per individuare tutti i responsabili di questo disastro. Una scelta forte, per chiarezza ed a tutela della città di Augusta”, dice Di Mare. “Abbiamo chiesto ulteriori dati sui terreni del territorio. Quando abbiamo ricevuto i valori, ci siamo riuniti e abbiamo deciso questa azione di tutela di Augusta. Siamo determinati, certi limiti non si possono superare. Ci mettiamo al fianco della magistratura, in cerca delle responsabilità. Anticipo anche la costituzione di parte civile in eventuale procedimento. Da oggi chiediamo di individuare responsabili del disastro”.




La nube nera sprigionata dall’incendio Ecomac, i nuovi dati Arpa: il 7 luglio il giorno peggiore

Tra poche ore saranno disponibili i dati relativi ai valori di diossine e furani sprigionatisi a seguito del rovinoso incendio di migliaia di tonnellate di materiale plastico, all’interno dell’impianto Ecomac di contrada San Cusumano (Augusta). Nel frattempo, Arpa Sicilia ha rilasciato un aggiornamento sul monitoraggio ambientale in corso nell’area.
Tredici pagine di dati e analisi. “L’incendio avvenuto presso l’impianto Ecomac, nella zona industriale di Augusta, tra il 5 e il 7 luglio 2025, ha comportato il rilascio di significative quantità di fumi in atmosfera” è l’incipit accompagnato da un immagine satellitare (FIRMS-MODIS-NASA), in cui l’area rossa più estesa indica l’incendio allo stabilimento Ecomac e la parte rossa più piccola è causata dal calore degli impianti Sonatrach.

In sintesi, l’incendio “si è inserito in un contesto meteorologico particolarmente variabile, caratterizzato da un’evoluzione delle condizioni atmosferiche che ha influenzato in modo significativo il comportamento e la dispersione degli inquinanti rilasciati. Nei giorni del 5 e del 6 luglio – spiegano gli esperti di Arpa Sicilia – il sistema di ventilazione prevalente ha favorito una diffusione del plume (la colonna di fumo, gas e calore che si innalza da un focolaio di incendio) su un’area piuttosto ampia, con un trasporto degli inquinanti verso sudest che ha contribuito a ridurne l’impatto localizzato. In queste due giornate, la presenza di venti moderati provenienti principalmente da nord-ovest ha consentito al pennacchio di disperdersi in direzione della fascia costiera ionica, limitando fenomeni di accumulo al suolo in prossimità della sorgente. Tuttavia – proseguono – la situazione è radicalmente cambiata il 7 luglio, che ha rappresentato la fase più critica dell’intero evento. In questa giornata, si è verificata una combinazione di fattori atmosferici sfavorevoli: l’assenza quasi totale di vento, un possibile strato di inversione termica nei bassi livelli dell’atmosfera e un marcato ristagno delle masse d’aria hanno ostacolato in modo netto la dispersione verticale e orizzontale degli inquinanti. Queste condizioni hanno favorito l’accumulo del plume nei pressi del suolo, soprattutto nelle ore notturne e del primo mattino”. I valori più elevati di benzene, Pm10 e H2S (idrogeno solfarato, ndr) sono stati rilevati dalle stazioni di Augusta-Megara, Augusta-Marcellino e Priolo.
Il giorno successivo, l’8 luglio, sebbene la ventilazione ha ripreso progressivamente vigore, tornando a interessare l’area con direzioni più organizzate e una moderata intensità, “si registra ancora nella stazione Augusta- Megara alle ore 7 dell’8 luglio un picco orario di benzene e la concentrazione media giornaliera di PM10 risulta più elevata di quella del giorno precedente”.
nel dettaglio, le concentrazioni di benzene hanno registrato diversi picchi superiori a 20 µg/m3. Nella stazione Priolo, ad esempio, sono stati registrati tre superamenti: il 5 luglio alle ore 22:00 con una concentrazione pari a 36 µg/m3 , il 6 luglio alle ore 00:00 con una concentrazione pari 33 µg/m3 e il 6 luglio alle ore 23:00 con una concentrazione pari 26 µg/m3. Nella stazione Augusta-Megara si riscontrano 15 superamenti della soglia oraria nei giorni 7 e 8 luglio, di cui 4 superiori a tre volte la soglia oraria. “Tali concentrazioni, visto peraltro la vicinanza all’impianto Ecomac, sono da correlare all’incendio”, spiega Arpa Sicilia.
Le concentrazioni di idrocarburi non metanici, NMHC, hanno registrato numerosi picchi orari superiori al valore soglia (200 µg/m3), in particolare nella stazione Augusta-Megara sono stati registrati cinque picchi orari superiori a 1400 µg/m3 : il 7 luglio alle ore 06:00 e alle ore 21:00 pari a 1430 µg/m3 e 1403 µg/m3 e l’8 luglio alle ore 06:00 e alle 07:00 pari a 1486 µg/m3 e 1642 µg/m3. “Queste concentrazioni orarie sono comunque spesso rilevate in questa stazione, vista la prossimità agli impianti petrolchimici”, la postilla che arriva dall’agenzia regionale protezione dell’ambiente.
Per l’idrogeno solforato (H2S), sono stati registrati dieci superamenti della soglia olfattiva nella stazione di Augusta-Marcellino dal 5 all’8 luglio, con valori intorno a 9 µg/m3 (8,8 e 9,1 µg/m3 ) e tre superamenti nella stazione Priolo il 7 e l’8 luglio con valori pari a 8,1, 13,5 e 11,6 µg/m3. “Se il materiale combustibile che ha provocato l’incendio conteneva zolfo, uno dei gas prodotti può essere l’idrogeno solforato”, la valutazione dei tecnici.
Quanto alle concentrazioni giornaliere di PM10 e PM2.5, il limite della concentrazione media giornaliera (50 µg/m3) è stato superato nella stazione Augusta-Megara il 7 e l’8 luglio, con concentrazioni pari a 79 e 108 µg/m3. “Tali concentrazioni, non rilevate nelle altre stazioni, sono attribuibili all’incendio”.
Per il PM2,5 il valore guida OMS (15 µg/m3 ) sulla concentrazione media giornaliera è stato superato in molte stazioni, soprattutto il 7 luglio e in particolare nelle stazioni di SR-Via Gela, Augusta, SR-Verga e Melilli.
Per la valutazione della dispersione del plume, effettuata in collaborazione con l’Istituto di Scienze dell’Atmosfera e del Clima del Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR-ISAC), sono stati esaminati i dati meteo delle 5 stazioni di monitoraggio di qualità dell’aria ubicate nel raggio di 20 km dall’impianto (Augusta Monte Tauro, Melilli, Solarino, SR – Asp Pizzuta e SR – Via Gela). Le cinque stazioni meteo esaminate mostrano un quadro coerente ma differenziato nelle condizioni meteo.
Il 5 luglio, quando scoppia l’incendio, la dispersione del plume si è orientata in direzione SSE–SE, “con trasporto efficiente nelle ore notturne e mattutine”. Gli effetti a terra sono probabili verso Priolo, Floridia, Solarino e Siracusa alta, con bassa concentrazione per effetto della ventilazione. Il 6 luglio, il plume si è spostato in direzione SE–ESE, lungo una fascia geografica che comprende Belvedere, Solarino, Siracusa città, “mantenendo però una buona dispersione grazie a condizioni ventilatorie più favorevoli rispetto al giorno precedente”.
Il 7 luglio è la giornata critica per ristagno. “Le condizioni possono aver favorito un accumulo locale degli inquinanti, con dispersione molto limitata e potenziale aumento delle concentrazioni al suolo. Particolarmente a rischio l’area immediatamente circostante l’Ecomac, fino a 2–3 km sottovento, in condizioni di inversione termica o aria stagnante”. In quella data si sono infatti rilevate concentrazioni medie orarie di benzene e PM10 elevate nella stazione Augusta-Megara, distante circa 700 m dall’impianto Ecomac.
L’8 luglio riprende la ventilazione. “Sebbene le condizioni sembrino favorevoli alla dispersione e diluizione del plume residuo, in quanto il cambiamento nella direzione del vento devia il trasporto verso il mare, si registra ancora nella stazione Augusta- Megara alle ore 7 dell’8 luglio un picco orario di benzene e la concentrazione media giornaliera di PM10 risulta più elevata di quella del giorno precedente”.
I dati meteo delle 5 stazioni sono stati utilizzati per modelli di dispersione atmosferica di tipo gaussiano radiale isotropo, costruito per visualizzare qualitativamente il potenziale comportamento del plume su base oraria e spaziale. In particolare: il 5–6 luglio, i modelli mostrano una traiettoria chiara verso sud-est, con effetto mitigato dalla ventilazione; il 7 luglio è il giorno più critico quando in assenza di ventilazione, il plume resta intrappolato nei primi 100–200 m di atmosfera, con possibilità di ricadute elevate di particolato; l’8 luglio dovrebbe corrispondere ad una fase iniziale di pulizia atmosferica, in cui però si registrano ancora in prossimità dell’impianto (Augusta-Megara) concentrazioni elevate di benzene e PM10.
La mappa realizzata da Arpa Sicilia “rappresenta visivamente la dispersione stimata degli inquinanti atmosferici rilasciati durante l’incendio, utilizzando una scala cromatica che va dal giallo al rosso fino al nero per indicare la decrescita della concentrazione del plume. Le zone più vicine alla sorgente, evidenziate in rosso vivo, individuano l’area di massima ricaduta al suolo, tipicamente localizzata entro un raggio di uno o due chilometri dal punto di emissione. Spostandosi verso l’esterno, il colore sfuma in tonalità arancio e poi violacee, corrispondenti a concentrazioni intermedie che si possono verificare in condizioni di ventilazione debole o stagnante, come quelle osservate nella notte tra il 6 e il 7 luglio. Ancora più lontano dalla sorgente, la mappa mostra zone grigio-trasparenti che indicano concentrazioni più basse, compatibili con il trasporto del plume su distanze superiori ai cinque chilometri. Nel contesto geografico della mappa, si possono distinguere alcuni centri abitati e aree sensibili potenzialmente interessate dalla ricaduta del plume. A sud-ovest della sorgente si trova il centro urbano di Melilli, che risulta tra i più prossimi e quindi potenzialmente esposto soprattutto nelle prime fasi dell’incendio. Più a nord-ovest, in direzione dell’interno, si collocano Villasmundo e Borgo Rizza, due località rurali che potrebbero essere state coinvolte soprattutto nelle ore notturne, quando i venti tendono ad affievolirsi. Infine, procedendo verso sud, si estende l’area industriale e urbana tra Priolo Gargallo e Castelluccio, che nelle condizioni di ristagno e instabilità direzionale registrate il 7 luglio, potrebbe aver subito un’esposizione prolungata agli inquinanti, specialmente nei bassi strati dell’atmosfera”.

Tra il 5 e l’8 luglio sono pervenute tramite il sistema Nose diverse segnalazioni da parte dei cittadini. Il picco il 7 luglio, nella fascia oraria 8-10, con i cittadini che hanno percepito un forte odore di bruciato. Le zone più interessate sono Augusta e Melilli. “Sebbene l’incendio sia divampato giorno 5 luglio, soltanto dopo due giorni le centraline della zona di Augusta hanno registrato concentrazioni di benzene, H2S e PM sopra le soglie”.




Ancora fumo dall’impianto Ecomac, smassamento e nuovi focolai. “Situazione in controllo”

Ancora fumo nero dallo stabilimento Ecomac per lo smaltimento di rifiuti ad Augusta. Nonostante la fase critica dell’incendio sia ormai alle spalle, continuano a registrarsi piccoli focolai ancora da spegnere completamente. Da diversi giorni sono entrate in azione le ruspe per rimuovere i rifiuti, così da facilitare l’intervento dei Vigili del Fuoco. Dopo cinque giorni dallo scoppio dell’incendio (sabato 5 luglio, ndr), è ancora visibile una colonna di fumo nel cielo di contrada San Cusumano, ad Augusta.
Si tratta tuttavia di una situazione considerata normale: le operazioni di smassamento proseguono incessantemente per spegnere eventuali riaccensioni. Questa è una fase impegnativa dal punto di vista operativo, ma non comporta particolari criticità tecniche. L’incendio è stato dichiarato domato, ma durante la rimozione dei rifiuti è normale che si possano generare piccole fiammate, con conseguente fumo. Nessun allarmismo, dunque: la situazione è sotto controllo. L’obiettivo è concludere le operazioni di smassamento entro la prossima settimana, lavorando giorno e notte.
Nelle ultime ore la politica, con in prima linea l’assessore regionale all’Energia, Francesco Colianni, ha ribadito la necessità di fare piena luce sull’accaduto, parlando di eventuali responsabilità. Ieri, inoltre, il direttore sanitario dell’Asp di Siracusa, Salvatore Madonia, ha suggerito misure di massima cautela.
In una nota inviata ai sindaci di Siracusa, Augusta, Priolo, Melilli, Solarino e Floridia, oltre che al Prefetto, Madonia invita i primi cittadini a informare la popolazione su alcune misure precauzionali a tutela della salute pubblica: utilizzare acqua minerale in bottiglia per uso alimentare e igiene orale; consumare alimenti confezionati e prodotti ortofrutticoli provenienti da aree non interessate dalla nube; evitare il consumo di frutta e verdura coltivate localmente e non adeguatamente protette; lavare accuratamente frutta e verdura.
Intanto, il Prefetto di Siracusa, Giovanni Signer, ha disposto controlli sulla possibile presenza di diossine nelle coltivazioni. Domani, inoltre, tutti gli enti coinvolti si confronteranno in Prefettura per analizzare nel dettaglio l’accaduto e valutarne i risvolti ambientali ed economici. Fondamentali saranno i dati dell’Arpa su diossine e furani.




Cassibile e Fontane Bianche senz’acqua per un guasto alla condotta, lavori in corso

Grossa perdita idrica a Cassibile. Un improvviso guasto ha colpito la condotta principale che attraversa via Nazionale. Una grande quantità di acqua ha iniziato allora a depositarsi e scorrere sulla sede stradale. Sul posto è a lavoro una squadra tecnica di Siam, società che gestisce il servizio idrico a Siracusa. E’ stato necessario procedere alla chiusura totale dell’acqua in uscita dal serbatoio, per consentire l’esecuzione urgente della riparazione.
“La momentanea chiusura dell’acqua interesserà le zone di Cassibile, Fontane Bianche e l’intera fascia costiera servita dalla medesima rete”, spiega in una nota Siam.
Il ripristino del regolare servizio idrico, salvo imprevisti, dovrebbe avvenire nel tardo pomeriggio di oggi 10 luglio.




Istituto Rizza, al via le nuove mobilità Erasmus: studenti e docenti per l’Europa

Un viaggio di formazione, crescita e incontro tra culture. È con questo spirito che l’Istituto Superiore “Alessandro Rizza” di Siracusa si prepara a vivere una nuova stagione di esperienze Erasmus+, il programma europeo che promuove la mobilità di studenti, docenti e personale scolastico in tutto il continente.
Il progetto, coordinato dalla Commissione Erasmus dell’Istituto – composta dal docente referente prof. Roberto Mandolfo e dai docenti Eliana Salvo e Rino Mulè – rappresenta da anni un fiore all’occhiello per la scuola siracusana, da sempre impegnata nel costruire ponti educativi e culturali con l’Europa.
Le nuove mobilità coinvolgeranno studenti e docenti che, nel corso delle prossime settimane, si recheranno in Germania, Spagna, Austria e Irlanda, per vivere esperienze di studio, formazione e scambio interculturale.
In Germania, una delegazione composta da quattro studenti delle quarte classi e un docente accompagnatore sarà ospitata presso l’Istituto Johann Philipp Reis Schule di Weinheim, dove parteciperà a laboratori didattici e incontri con coetanei europei. Contemporaneamente, due insegnanti del Rizza prenderanno parte ad attività di job-shadowing, affiancando i colleghi tedeschi nelle loro lezioni per condividere metodologie e strategie didattiche innovative.
Un secondo gruppo partirà alla volta delle Isole Canarie, destinazione Fuerteventura, per un soggiorno presso l’Istituto IES Santo Tomàs de Aquino: qui sei studenti – tra cui uno con minori opportunità – e due docenti vivranno settimane di attività formative e visite culturali, in un contesto internazionale di scambio e inclusione.
“Ogni mobilità è un’occasione di crescita personale e culturale – sottolinea la prof.ssa Eliana Salvo –. La selezione avviene sulla base del merito e del comportamento, ma ciò che più conta è la voglia di mettersi in gioco, di imparare e di rappresentare la nostra scuola all’estero. E poi ci sarà anche la fase di accoglienza: perché Erasmus è uno scambio, non solo una partenza”.
Non solo studenti: anche docenti e personale amministrativo si preparano a partire. A Vienna, tre insegnanti – tra cui uno di lingua inglese – e un membro del personale ATA parteciperanno alle attività di job-shadowing presso il Bernoulli Gymnasium, mentre in Irlanda, a Dublino, otto docenti, tre amministrativi e il dirigente scolastico frequenteranno un corso intensivo di lingua inglese alla A.T.C. Language School.
“Ci attendono settimane impegnative ma stimolanti – racconta la prof.ssa Daniela Castelluccio –. L’Erasmus è un’esperienza che arricchisce tutti: non solo gli studenti, ma anche noi docenti, che abbiamo l’opportunità di confrontarci con realtà scolastiche diverse e portare a casa nuove idee per migliorare la didattica”.
L’Istituto “Alessandro Rizza” conferma così la sua vocazione europeista e innovativa, capace di coniugare formazione, inclusione e apertura al mondo. Il progetto Erasmus+ non è soltanto un percorso di apprendimento, ma una vera palestra di cittadinanza europea, dove giovani e adulti imparano a crescere insieme oltre i confini geografici e culturali.