Rafforzati i presidi dei Carabinieri: in provincia di Siracusa otto giovani marescialli in tirocinio

Sono giunti in provincia di Siracusa otto giovani Marescialli dei Carabinieri che hanno appena indossato il grado di Maresciallo al termine del secondo anno di corso e che effettueranno un periodo di tirocinio pratico-applicativo presso alcune Stazioni delle Compagnie di Siracusa, Noto e Augusta.
Essi costituiranno un significativo supporto per i reparti, andando a inserirsi in una strategia di controllo del territorio potenziata: si affiancheranno ai colleghi già in servizio e contribuiranno a rafforzare i presidi territoriali per meglio contrastare le dinamiche delittuose, garantire maggiore sicurezza alla popolazione e rispondere alle esigenze della comunità.
Allo stesso tempo i tirocinanti potranno valorizzare e mettere in pratica le nozioni apprese presso la Scuola Marescialli e Brigadieri di Firenze, dove il prossimo anno completeranno il proprio percorso formativo di base, cimentandosi nel frattempo nel servizio operativo.
I Marescialli Allievi sono stati ricevuti dal Comandante Provinciale, Colonnello Dino Incarbone, che ha rivolto loro un saluto di benvenuto con l’augurio di trarre il massimo giovamento possibile dall’esperienza del tirocinio, in previsione del futuro ed impegnativo ruolo che ricopriranno a breve all’interno dei reparti dell’Arma.




Rogo alla Ecomac, Faranda: “L’emergenza non è rientrata, le imprese devono tutelare i lavoratori”

L’incendio che ha colpito lo stabilimento di rifiuti Ecomac ad Augusta continua a mantenere alta l’attenzione.
Sulla vicenda è intervenuto Marco Faranda, segretario provinciale della Fismic Confsal di Siracusa, che critica duramente la decisione delle committenti e chiama in causa il prefetto e tutte le istituzioni preposte al controllo, affinché venga salvaguardata la salute dei lavoratori di tutta l’area industriale.
“I lavoratori della zona industriale non sono carne da macello, la salute delle persone viene prima del profitto. L’emergenza legata all’incendio alla Ecomac non è ancora rientrata, l’ARPA non ha ancora fornito i dati sulla presenza di sostanze tossiche nell’aria e per questo motivo le aziende della zona industriale, alcune delle quali si trovano a poche centinaia di metri dall’impianto Ecomac, non possono scaricare sulle imprese dell’indotto la decisione di far tornare in servizio i lavoratori o meno. Si tratta di un atteggiamento irresponsabile”, commenta. “Non si può pensare di lasciare che le imprese dell’indotto decidano se far tornare in servizio i lavoratori o meno – continua Faranda -. Prima di far riprendere le operazioni si deve essere sicuri che non ci siano rischi per la salute. I lavoratori vanno messi in modo precauzionale in cassa integrazione fino a quando l’emergenza non sarà rientrata. I sindaci hanno opportunamente firmato delle ordinanze per tutelare la salute dei cittadini ma mi chiedo: i lavoratori sono diversi? Non vanno tutelati?. Sulla vicenda deve intervenire il Prefetto perché non ci si può comportare in maniera così irresponsabile mettendo l’esigenza di produrre davanti alla salute delle persone”. Il segretario della FISMIC- Confsal Siracusa sottolinea anche il silenzio attorno alla vicenda. “Tutte le organizzazioni sindacali e sociali – aggiunge Faranda – dovrebbero essere compatte e schierate in prima fila nella difesa dei lavoratori e della loro salute ma invece c’è un silenzio assordante”.




Apre al pubblico SIRAMUSE , il Museo multimediale delle storie di Siracusa

Apre al pubblico il prossimo 24 luglio SIRAMUSE, il Museo multimediale delle storie di Siracusa, a pochi metri da piazza Duomo negli spazi della storica Galleria Civica Montevergini
La nuova identità di Montevergini è quella di una galleria della narrazione che, attraverso un dialogo integrato tra tecnologie e allestimenti d’avanguardia, mette in scena il patrimonio “vivente” della Città, offre un’interpretazione e un viaggio unico nella storia connettendo vicende e temi del passato con il presente.
Uno spazio espositivo attraversato da racconti immersivi e interattivi legati a personaggi e personalità che, a Siracusa e grazie ad essa, sono stati capaci di dare vita a opere di straordinario valore. Un viaggio per scoprire le tracce di un patrimonio culturale che, partendo da Siracusa, si propaga nel tempo e nello spazio, fino a oggi e ben oltre i confini della Siracusa storica.
Siramuse è stato ideato e curato interamente da Civita Sicilia con il supporto della museologa e storica dell’arte Anna Villari e si è avvalso nella fase progettuale di un prestigioso Comitato scientifico di cui hanno fatto parte: Monica Centanni, studiosa di teatro antico; l’archeologo Lorenzo Guzzardi; Patrizia Maiorca, Presidente dell’Area marina protetta del Plemmirio e figlia di Enzo Maiorca; Giuseppe Piccione, a lungo Presidente della Deputazione della Cappella di Santa Lucia; Lucia Trigilia, Direttore del Centro Internazionale di Studi sul Barocco; Cettina Pipitone Voza, saggista e scrittrice, autrice di studi su Archimede. È stato realizzato con un Partenariato Speciale Pubblico Privato, primo in Sicilia, tra il Comune di Siracusa e Civita Sicilia.
Siramuse è articolato in sei aree espositive tematiche: La Luce e L’Apparizione con l’immersione nell’opera di Caravaggio Seppellimento di Santa Lucia, conservata nel Santuario di Santa Lucia al Sepolcro a Siracusa, luogo del martirio della Santa; La Scienza che restituisce vita e opere di Archimede, lo scienziato siracusano, matematico, fisico e inventore, universalmente riconosciuto come una delle figure più geniali dall’antichità a oggi; Il Teatro e la Tribuna Politica dove interpretazione attoriale e tecnologie, all’interno di una struttura scenografica abitabile che ricalca una porzione della cavea del teatro greco di Siracusa, permettono di trovarsi al cospetto di Platone ed Eschilo, due figure che hanno segnato profondamente la cultura e il pensiero occidentale; Lo Scavo dove, guidati dal racconto in prima persona del grande archeologo Paolo Orsi, si è invitati a vivere in prima persona l’esperienza dell’archeologia di fronte a una installazione ludico-esplorativa; Il Volo del Falco di Federico II dove Federico II di Svevia si racconta in prima persona, partendo dal suo rapporto con la falconeria, attraverso un’esperienza di gaming che combina sonoro e immagini per restituire un’interpretazione poetica e dinamica della sua eredità; Il Profondo Blu, un omaggio al mare e al legame profondo che unisce Siracusa a questo elemento attraverso la memoria delle imprese straordinarie di Enzo Maiorca, il campione siracusano di apnea più volte detentore del record mondiale d’immersione, suggerisce la riflessione su temi come la salvaguardia ambientale e il rapporto tra essere umano e natura.
Il progetto di brand identity di Siramuse è stato curato dalla Graphic Designer Francesca Pavese che, in una logica cara a Civita Sicilia di attenzione alle eccellenze dei territori, ha coinvolto in un workshop dedicato gli allievi del Corso di Graphic Design di Made Program, l’Accademia di Belle Arti Rosario Gagliardi di Siracusa.




Passaggio della Campana al Lions Club Siracusa Aretusa

Si è svolta lo venerdì scorso la serata del passaggio della campana del Lions Club Siracusa Aretusa. A passare le consegne alla presidente subentrante Elisabetta Mariani è stato Pietro Durante che ha ricoperto l’incarico per un biennio.
Alla presenza del PG Franco Cirillo, dei Presidente dei Lions Host, Eurialo, Archimede e della Fidapa Siracusa, il Presidente uscente ha voluto tracciare le tappe fondamentali della sua presidenza che ha visto coinvolto il club in attività di servizio, attività di condivisione con altri club service non Lions della città che ha rafforzato la presenza sul territorio di questo Club.
Nel conferire ai componenti del consiglio direttivo gli attestati di merito Durante ha poi passato il martello e la
campana alla presidente Mariani, che si è detta disponibile a lavorare nell’interesse del club continuando la strada intrapresa e presentando nelle prossime settimane un suo programma al consiglio direttivo appena insediato.
Il Nuovo consiglio direttivo è formato, per i vertici operativi da: Elisabetta Mariani Presidente, Pietro Durante
Past Presidente, Concetta Ossino 1° Vice Presidente, Sebastiano Brocca segretario, Marina Burgaletta tesoriere
e Francesca Mangiafico cerimoniera.




Pomeriggio di fuoco a Siracusa, troppi incendi di sterpaglie: elicottero sulla Pizzuta

Un pomeriggio infernale per Siracusa. Complici le alte temperature, si sono sviluppati diversi incendi nel perimetro urbano. Un vasto incendio ha colpito la zona di via Franca Maria Gianni estendendosi anche alle limitrofe via Ferla e via Cassaro. Le fiamme si sono propagate rapidamente, anche a causa del vento. Ed hanno trovato nella vegetazione secca carburante per avanzare. Le fiamme hanno finito per coinvolgere anche due autovetture parcheggiate nelle vicinanze. Via Franca Maria Gianni è stata chiusa al traffico per consentire le operazioni di spegnimento in piena sicurezza.
Ma l’incendio più vasto è quello che si è sviluppato in zona Pizzuta, a partire dall’area attorno a via Pasquale Salibra. E’ dovuto anche intervenire l’elicottero della Forestale con lanci direttamente sulle case, con le fiamme vicinissime. Molti curiosi in zona stanno rallentando le operazioni di soccorso, con auto parcheggiate in modo tale da restringere la corsia. Mezzi di soccorso in difficoltà. Mobilitati Carabinieri, Polizia e Municipale.
Fiamme anche sul costone a nord del castello Eurialo, con le fiamme che stanno minacciando da vicino ancora una volta la tenuta Pupillo.
Gran lavoro per Vigili del Fuoco e Protezione Civile, in campo con tutte le forze ed i mezzi disponibili. Dal comando di Siracusa chiesti rinforzi, per la necessità di disporre di ulteriori squadre di terra. Il centralino della caserma di via Von Platen riceve segnalazioni su segnalazioni con le fiamme che in alcuni casi – come alla Pizzuta – si spingono sino quasi a lambire alcune abitazioni.
Non si hanno notizie, al momento, di evacuazioni.




FOTO e VIDEO. Le immagini degli incendi che circondano Siracusa

È un pomeriggio difficile per Siracusa. Complici le alte temperature, si sono sviluppati diversi incendi in città. Le fiamme hanno colpito la zona di via Franca Maria Gianni, estendendosi anche alle limitrofe via Ferla e via Cassaro. Nell’incendio sono rimaste coinvolte anche due autovetture.
Un altro importante rogo si è sviluppato in zona Pizzuta, a partire dall’area attorno a via Pasquale Salibra. È stato necessario ricorrere anche all’intervento dell’elicottero della Forestale.
Fiamme anche sul costone a nord del castello Eurialo, con l’incendio che minaccia da vicino, ancora una volta, la tenuta Pupillo.




Record su record per la Fondazione Inda, il 2025 anno d’oro. E con Peparini…

La stagione numero 60 della Fondazione Inda si chiude con un nuovo record storico in termini di pubblico. Migliorato ancora il dato dello scorso anno, perché dal 9 maggio al 6 luglio 2025 sono 172.516 gli spettatori che hanno seguito le 46 repliche degli spettacoli. Un cartellone come sempre ricco e di qualità che ha visto alternarsi al Temenite l’Elettra di Sofocle (regia di Roberto Andò), Edipo a Colono di Sofocle (regia Robert Carsen), Lisistrata di Aristofane (Serena Sinigaglia) e Iliade da Omero nella versione di Giuliano Peparini.
L’incasso ha persino superato la somma indicata nel bilancio preventivo di 5,3 milioni di euro. E questo pone la Fondazione siracusana tra i pochissimi enti teatrali e culturali italiani capaci di muoversi sulle loro gambe.
Lo spettacolo più visto è stato Edipo a Colono con 69mila spettatori, seguito da Elettra con 64mila. La commedia Lisistrata, con un numero minore di messe in scena, si è comunque attestata su di un ottimo 23mila. In proporzione alle repliche, però, è Peparini con la sua Iliade ad aver fatto registrare i numeri più alti: tre repliche, poco più di 14mila spettatori. Un successo che ha spinto la Fondazione Inda a prendere in considerazione l’idea di farne, per il prossimo anno, la grande ouverture prima dell’avvio ufficiale della nuova stagione.




Vigili del Fuoco eroici, il comandante Maisano: “Superata fase critica, indagini sulle cause”

Da 48 ore i Vigili del Fuoco presidiano notte e giorno l’impianto Ecomac di Augusta. Squadre di supporto sono arrivate anche dalle altre province e nelle ore più difficili del rogo, un mezzo aereo ha offerto aiuto dall’alto. Il comandante provinciale, Domenico Maisano, è accanto ai suoi uomini all’interno dell’impianto di contrada San Cusumano.
“L’incendio non è del tutto spento”, racconta raggiunto al telefono. “Il grosso è domato e ci sono solo dei piccoli focolai che devono essere raggiunti. Si tratta di materiale accumulato, quindi con delle masse abbastanza consistenti. Bisogna smassare e quindi se noi non cominciamo a togliere il materiale ed a fare un minuto spegnimento, questi focolai continueranno ad evolvere. Abbiamo superato la fase critica di abbattimento delle fiamme elevate – conferma Maisano – ora siamo in una fase di smassamento che comporterà praticamente acqua e mezzi movimento terra in continuo movimento”.
Smassamento significa infatti che le ruspe vanno a togliere piano piano tutti i mucchietti di materiale accatastato, alla ricerca, sotto, di qualche focolaio. Operazioni rese complesse dalle condizioni di alcuni capannoni. “Ci sono problematiche di accessibilità. Alcuni hanno già subito dei crolli, il cemento termico ha subito danni quindi ci sono anche problemi di sicurezza che valutiamo caso per caso”.
Ma cosa ha scatenato quel devastante rogo che ha generato una densa nube nera? “Prematuro al momento parlare di cause”, ci spiega il comandante dei Vigili del Fuoco. “Consideriamo che ancora sono in corso le fasi di spegnimento e subito dopo verificheremo di che cosa si è trattato. Abbiamo attivato anche il nostro Nucleo Investigativo Antincendio di Palermo per i sopralluoghi del caso”.
Di certo, un consistente quantitativo di materiale è andato a fuoco. Per i Vigili del Fuoco è stato uno scenario estremo, con rinforzi arrivati da Enna, Catania, Messina e Ragusa. “E’ intervenuto anche un mezzo aeroportuale che ci consente di avere portate e gettare consistenti quantità d’acqua e attaccare così quelle parti non direttamente raggiungibili dai mezzi ordinari”.
I Vigili del Fuoco hanno anche fatto ricorso ad un robottino teleguidato per spegnere porzioni di incendio in aree in cui non c’erano condizioni di sicurezza per permettere l’avvicinamento dei pompieri. Dopo 48 ore di lavoro incessante, sia di giorno che di notte, non è ancora chiaro quanto ancora occorrerà prima di poter dichiarare definitamente estinto l’incendio. “I tempi adesso dipendono dall’attività di smassamento. Oggi contiamo oggi di avere altri due mezzi in movimento terra da Catania e da Palermo e quindi riusciremo ad accelerare”, dice il comandante Maisano.
Il problema al momento è l’approvvigionamento idrico. “L’acqua si consuma rapidamente, come immaginate. Ci sono volute grandi quantità. E’ necessario andare a fare la spola con le autobotti che hanno una capacità idrica tra 4500 e 8 mila litri, oltre alla cisterna che ha 25mila litri e che va riempita. Immaginate in questi giorni la spola di questi mezzi che vanno a caricare dagli idranti limitrofi per garantire comunque una certa continuità dell’erogazione dell’acqua. Qui appena ci si ferma con l’acqua, il fuoco riprende: immaginate una normalissima brace che già con un po’ di venticello si accende. Quindi dobbiamo inibire costantemente con acqua. Un’attività incessante”, racconta il comandante dei Vigili del Fuoco di Siracusa.
A collaborare con i pompieri anche squadre della Protezione Civile e alcuni mezzi messi a disposizione dalle aziende del polo petrolchimico. “Ci hanno dato una grandissima mano, si sono messi a nostra disposizione e quindi hanno dato un contributo veramente importante”, sottolinea giustamente Domenico Maisano.
A lui chiediamo conferma che a bruciare sia stato soprattutto del materiale plastico. “C’è anche cartone nel mezzo, perché in questo impianto una quarantina di comuni conferiscono queste tipologie di materiale. E’ chiaro che il fumo nero è dovuto sostanzialmente alla parte plastica. Parliamo di grandi volumi di materiale abbancato”.




Incendio Ecomac, l’assessore Colianni: “È inaccettabile, chiederò a Roma regole severe”

“Quanto accaduto all’impianto Ecomac di Augusta è ovviamente inaccettabile per la salute dei cittadini e per l’ambiente circostante. Sarò presente sul posto molto presto”. A dirlo è l’assessore regionale all’Energia, Francesco Colianni, intervenendo sulla vicenda dell’incendio che ha interessato Ecomac Smaltimenti, l’impianto di trattamento dei rifiuti ad Augusta, nel Siracusano.
“Sono stato informato che la quarta Commissione parlamentare, presieduta dall’onorevole Carta, si riunirà ad Augusta nelle prossime settimane per un sopralluogo direttamente nei luoghi interessati dall’incendio, e io stesso incontrerò sindaci e istituzioni della provincia di Siracusa – aggiunge l’assessore – al fine di comprendere come potenziare i controlli sugli impianti di trattamento rifiuti nell’intero contesto regionale, con particolare attenzione a quella provincia. Inoltre, chiederò al governo nazionale di intervenire con regole più severe e sulla prevenzione degli incendi. È indispensabile evitare che simili accadimenti possano continuare a danneggiare i cittadini e i territori. Su questo fronte confermo fin da ora la mia disponibilità al presidente della quarta Commissione a intraprendere un’azione concreta, politica e istituzionale, fondata sulla presenza, sulla vicinanza e sulla responsabilità”.




Nube di fumo su Augusta,ordinanza del sindaco: “Uffici chiusi, stop alle attività all’aperto, al chiuso fino a sera”

Misure urgenti a tutela della salute e dell’incolumità pubblica ad Augusta dopo l’incendio divampato due giorni fa all’impianto di gestione dei rifiuti Ecomac e che ancora oggi impegna i vigili del fuoco e gli enti preposti. La densa nube di fumo potenzialmente tossico che si è sprigionata si muove secondo le condizioni meteo, che per oggi prevedono l’arrivo proprio verso il centro abitato di augusta, “aumentando- si legge nell’ordinanza del sindaco-il rischio di esposizione per i cittadini”. Il Comune di Augusta ha ritenuto necessario adottare misure a tutela “dell’integrità della vita, dei beni, degli insediamenti e dell’ambiente”. Innanzitutto si dispone il rifugio al chiuso per l’intera giornata di oggi e fino a diversa disposizione, quale misura di massima cautela precauzionale. I cittadini devono, quindi, rimanere nelle proprie abitazioni, evitando gli spostamenti se non strettamente necessari, tenendo gli infissi chiusi. Chiuse le scuole di ogni ordine e grado, pubbliche e private, chiuso anche il cimitero, ad eccezione del personale addetto e delle imprese esercenti i servizi pubblici. Chiusi al pubblico tutti gli uffici comunali. Questa disposizione riguarda anche la biblioteca comunale, le attività mercatali rionali, il trasporto disabili per il CSR ed ancora il servizio di bus navetta verso il Faro Santa Croce. Sospese tutte le attività all’aperto, se non strettamente necessario. Nel caso in cui si tratti di iniziative procrastinabili dovranno essere svolte indossando adeguati strumenti protettivi. Vietato l’utilizzo di campetti sportivi all’aperto.
Di Mare ribadisce un concetto espresso immediatamente dopo l’allarme, sabato mattina. “Ancora oggi, a distanza di più di 48 ore -dice il primo cittadino- è il momento di stare vicini a chi è sul campo a cercare di spegnere l’incendio. Tutti siamo chiamati ad avere comportamenti responsabili. I sindaci possono emettere ordinanze, dare le istruzioni, ma poi ognuno deve applicare il proprio buonsenso. Ancora impossibile dire se ci sia diossina nell’aria. Il processo di rilevamento ha bisogno di un paio di settimane. Gli altri elementi analizzati risultano nella norma. Questo non significa ovviamente che l’aria sia buona. Sta bruciando plastica, quindi è altamente probabile che ci sia stata diossina o che ci sia ancora. Queste vicende,che riguardano la cittadinanza, determinano comunque l’esigenza di fidarsi delle istituzioni. Stiamo lavorando tutti, ininterrottamente. A chi è sul campo, con temperature che superano i 40 gradi, vanno fatti i complimenti. Il loro lavoro non è affatto semplice”.