Siracusa. La disoccupazione giovanile vola al 62%, mentre si continuano a mancare le occasioni di rilancio

I numeri sono freddi e senza cuore. Fotografia puntuale quanto impietosa della situazione che la provincia di Siracusa vive dal punto di vista occupazionale. Come fosse una litania, il segretario provinciale della Cgil, Roberto Alosi, è tornato a battere sull’emergenza lavoro.
La disoccupazione generale è al 24%, quella giovanile al 62%. I neet sono il 38%, povertà assoluta per il 20% della popolazione residente, povertà relativa 26%. Oltre 100.000 persone senza lavoro.
Eppure, come spesso si ripete, non mancano le occasioni di rilancio: “porto di Augusta, bonifiche industriali, investimenti nel polo industriale, potenziamento infrastrutture e mobilità sostenibile, risorse su turismo, agricoltura e agroindustria, riqualificazione delle periferie e rimedi alle emergenze abitative”, insiste Alosi.
Il sindacato, intanto, si mette in moto con due strumenti: il “Piano provinciale straordinario per l’occupazione e lo sviluppo”, che deve contemplare tutte le potenzialità del territorio in un’ottica d’insieme; e il “Piano per il lavoro territoriale” che finalizzi le risorse esistenti e ne scovi nuove, che punti realmente a sbloccare la spesa pubblica, ad avviare i cantieri, molti bloccati dalla burocrazia. “Noi abbiamo idee e soprattutto un piano organico di sviluppo. Si tratta di attuarlo”, il messaggio lanciato dal segretario della Cgil.




Siracusa. Turismo, previsioni rosee per il 2018 e Comune/Noi Albergatori non si scompongo per le critiche

Le polemiche sul turismo a Siracusa girano tutte attorno al protocollo siglato con l’associazione Noi Albergatori. Ed esplodono proprio nel giorno in cui il Comune di Siracusa rende noti i dati sui flussi turistici, proprio in collaborazione con Noi Albergatori.
Non si scompongono di fronte alle contestazioni delle ultime ore nè l’assessore Francesco Italia nè Peppe Rosano, portavoce di Noi Albergatori. Parlano di un progetto comunque aperto alla collaborazione di quelle categorie che vorranno mettersi a disposizione e che conta già sulla vicinanza e collaborazione di guide turistiche, ristoratori e tassisti.
Nessun fine di lucro o interesse corporativo nell’apertura di un info-point, probabilmente all’Antico Mercato e non più in largo XXV Luglio come inizialmente ipotizzato. Anche le due opere d’arte che saranno realizzate con il protocollo da 38.000 euro – una spirale archimedea in pietra bianca a slargo Aretusa ed un cavallo corinzio di 5 cinque metri di altezza – sono di fatto “donazioni” di artisti a cui verranno solo pagati i materiali (circa 8.000 euro nel caso del cavallo corinzio, opera di Dino Pantano).
“Avremmo potuto utilizzare quelle somme per partecipare a fiere ed eventi, abbiamo deciso di fare qualcosa che rimanga a beneficio della città”, rivendica con orgoglio Rosano, per Noi Albergatori. Le altre associazioni rumoreggiano però sulle modalità con cui è stato deciso quel contributo per quel protocollo d’intesa, senza dare possibilità ad altri di partecipare – ad esempio – ad un bando.
L’occasione, comunque, era dedicata ai dati sul turismo. Siracusa conferma il segno più e anche le previsioni per il 2018 lasciano ben sperare, con una crescita degli arrivi stimata del 18,3%. “Dobbiamo lavorare di più e meglio sulle presenze”, analizza Rosano indicando come il vero salto di qualità sarà possibile “trattenendo” i visitatori con soggiorni oltre le due notti di media e non solo totalizzando presenze comunque record. Nell’ultimo triennio si sfiora il milione di visitatori. Dato che non ha bisogno di commenti e che ha permesso di mantenere aperti gli alberghi siracusani anche al di là della classica stagione turistica. Il che si traduce in un aumento di occupazione, anche se contratti a tempo determinato, e in una sempre maggiore valenza del settore turistico nella formazione del pil provinciale. Non è obiettivo lontano ormai il 13%.
Cresce il mercato degli stranieri, che hanno superato il 40% degli arrivi. Francesi e tedeschi compongono il grosso della fascia turistica siracusana ma è interessante assistere alla crescita esponenziale dei cinesi: quello asiatico è un mercato emergente su cui puntare. Tra gli italiani, sono i siciliani stessi i visitatori più numerosi. Poi lombardi, piemontesi e laziali. Potenziali mercati, come quello pugliese, sono rallentati dai noti problemi infrastrutturali.




Siracusa. Esercito di associazioni contro il Comune: "protocollo per il turismo? No, mancia pre-elettorale"

I 38.000 euro del protocollo tra Comune di Siracusa e Noi Albergatori per incentivare il turismo attraverso una installazione artistica di 5 metri (cavallo corinzio) ed un infopoint gestito dagli albergatori finiscono al centro delle polemiche. Confindustria Siracusa, Confimprese Sicilia, Casartigiani, Confartigianato, Confagricoltura – Agriturist, A.G.C.I., Confcooperative e Confesercenti Siracusa attaccano le scelte in questione. Un esercito di associazioni di categoria a cui aggiungere anche il movimento politico Progetto Siracusa.
“Restiamo esterrefatti nel constatare che per incrementare i flussi turistici si finanzi, tramite un protocollo d’intesa, la realizzazione di opere di arredo urbano che, seppur meritevoli di attenzione, non vediamo come possano incrementare la presenza turistica nella nostra città, tra l’altro impegnando 38.000 euro del bilancio comunale e affidando la realizzazione delle opere ad una associazione di albergatori che con la realizzazione di opere d’arte non c’entra nulla”, è l’incipit di una nota di fuoco vergata dai rappresentanti delle associazioni di categoria.
Che non si fermano certo a questo. “Nel protocollo d’intesa non vengono definite le caratteristiche realizzative con progetti esecutivi delle opere da costruire e neppure la quantificazione del valore economico delle singole voci che compongono il progetto. Ci chiediamo chi c’è dietro queste opere? Di solito, per la realizzazione di opere di arredo urbano si coinvolgono gli artisti con un bando pubblico”, l’appunto mosso all’amministrazione comunale. “Sempre nello stesso protocollo d’intesa, si affida la realizzazione e gestione di un info-point agli albergatori. Se da un lato può essere considerato una buona iniziativa, dall’altro va considerato che la gestione di informazioni turistiche per conto di una pubblica Amministrazione, come il Comune di Siracusa, deve essere svolta con l’applicazione di un regolamento che garantisca la terzietà di chi fornisce le informazioni, evitando la possibilità che un soggetto privato, gestendo un servizio pubblico finanziato con risorse pubbliche, svolga attività commerciali a vantaggio di pochi e a discapito di tanti”. Insomma, gli albergatori sono soggetti troppo interessati per poter fornire informazioni “terze” ai turisti, il pensiero delle associazioni che si mettono di traverso sul protocollo.
“Non possono essere queste le azioni e le modalità per incrementare i flussi turistici nella nostra città. Vogliamo evidenziare inoltre che le associazioni datoriali, legalmente riconosciute, hanno ripetutamente chiesto a questa amministrazione di confrontarsi e condividere le scelte nell’ambito turistico all’interno dell’organismo deputato, ovvero la Consulta sull’imposta di soggiorno”.
Per questo, l’esercito delle importanti associazioni invita la giunta comunale a “ritirare questo provvedimento che nulla ha a che vedere con la promozione o all’incremento dei flussi turistici, ma che anzi ha tutto il sapore di una mancia pre-elettorale”.
Va giù pesante anche Progetto Siracusa, con Ivan Scimonelli. “L’installazione di qualsiasi opera in una città patrimonio dell’Unesco non può essere lasciata alla libera fantasia di chiunque, soprattutto quando quell’opera non è un dono ma è lautamente retribuita”, la posizione. Si cita l’assenza di parere della Soprintendenza, “la gestione privata di un info point da parte di una associazione di imprenditori direttamente interessati a veicolare i turisti presso le proprie strutture” e i tempi “europei” per l’approvazione della proposta di protocollo (10 giorni appena, ndr).
“Senza risposta è la domanda sulla provenienza delle somme stanziate dall’amministrazione in favore dell’associazione. Se si trattasse di somme prelevate dall’imposta di soggiorno – prosegue Scimonelli – ci si sarebbe dimenticati del parere obbligatorio della Commissione apposita; se si trattasse di somme derivanti dal fondo di riserva del sindaco, potremmo chiederci a quale evento eccezionale, calamitoso o celebrativo, possa porre rimedio il contribuire all’installazione di un cavallo corinzio e di una spirale archimedea e l’apertura di un secondo info-point”.




Siracusa. Le strade della Borgata abbandonate: "eppure ci avevano promesso interventi"

Via Pescara, via Padova, via La Spezia. E poi ancora strisce pedonali per via Malta e la messa in sicurezza di via Unità d’Italia. Il presidente della circoscrizione Santa Lucia, Fabio Rotondo, si è stancato di aspettare. “La situazione in cui versano alcune strade del quartiere è veramente triste. Avevamo chiesto interventi e avevamo avuto rassicurazioni in tal senso. Ma da un anno a questa parte nulla cambia”.
Rotondo punta l’indice contro l’assessore alla Mobilità, Salvo Piccione. “Insieme avevamo verificato è stabilito le cose da fare. L’assessore Piccione è ben consapevole che tali interventi erano urgenti insieme alla presenza dei vigili urbani oggi raramente impegnati nel controllo del quartiere; io, insieme ai consiglieri della circoscrizione, avevo dato agli abitanti della zona rassicurazioni riguardo la celerità dei lavori”. E per rinfrescare a tutti la memoria, il presidente della circoscrizione Santa Lucia ricorda che “gli impegni erano stati assunti nel mese di maggio 2017 ed a questo punto si chiede perché si prende un impegno per poi non rispettarlo”.

foto archivio




Enrico Cardile, l'uomo, il poeta, l'iniziato: appuntamento all'Archivio di Stato

Una mostra documentaria, con cimeli e materiale documentario inedito custodita dalla famiglia di Enrico Cardile. All’uomo, al poeta, al giornalista siracusano è dedicato l’appuntamento di domani, 16 gennaio, all’Archivio di Stato di via Turchia.
Scrittore, poeta e giornalista, Enrico Cardile è stato riferimento culturale nella Siracusa degli anni ‘40. Messinese di nascita, ma siracusano d’adozione, Cardile è stato un intellettuale di grande rilievo nella Sicilia della prima metà del ‘900.
Per ricordare la sua storia e le sue opere, un gruppo di amici, insieme ad alcuni parenti siracusano, hanno organizzato una mostra documentaria ed un incontro di studio per dare modo a Siracusa di riappropriarsi di una delle sue personalità più illustri.
Alle sarà presentata la mostra documentaria: verranno esposti alcuni cimeli ed un materiale documentario inedito, custodito oggi dalla famiglia. Cartoline, fotografie, ma anche scritti, libri autografati che attestano l’opera di Cardile ed i suoi contatti con le più illustri personalità letterarie dell’epoca. Fra i documenti da segnalare, alcuni scritti inviati in forma epistolare da Hrand Nazariantz, scrittore e poeta armeno, all’amico Cardile, di grande pregio storico ed artistico, i quali documentano il rapporto tra i due intellettuali sviluppatosi per quasi mezzo secolo tra la Sicilia e la Puglia.
Alle 17.00 inizierà l’incontro: dopo i saluti di Concetta Corridore, direttore dell’Archivio di Stato di Siracusa, e di Sebastiano Amato, presidente della Società siracusana di Storia patria, interverranno Sebastiano Grimaldi che parlerà di Enrico Cardile: vita, arte e iniziazione, sul percorso spirituale e le scelte di vita dello scrittore; Daniela Frisone, si soffermerà sulla figura di Cardile legata al Futurismo siciliano, con una relazione dal titolo Per la storia di un tentativo: Enrico Cardile tra poesia e alchimia; infine Carlo Coppola del Centro Studi Hrand Nazariantz di Bari approfondirà i rapporti tra i due intellettuali con particolare riguardo all’impegno di Cardile in relazione della questione del genocidio armeno di cui Nazariantz, con la fondazione del villaggio armeno di Nor Arax vicino Bari, con una relazione dal titolo Cardile, Nazariantz e la questione armena. Seguiranno gli interventi programmati di Luigi Amato, Elio Cappuccio, Luca Giuliano e Salvatore Santuccio. Nel corso dell’incontro saranno letti dei brani a cura dell’attore Davide Sbrogiò.
Enrico Cardile, messinese ma siracusano di adozione, fu un intellettuale di grande rilievo nella Sicilia della prima metà del ‘900. A Messina Cardile trascorse gli anni giovanili; visse e operò poi in Lucania, a Palermo, a Catania, a Roma, a Taormina. Infine approdò a Siracusa. Intellettuale vicino al primo Futurismo, poeta simbolista, feroce critico del manzonismo, corrispondente e amico intimo del grande poeta Gian Pietro Lucini e del poeta armeno Hrand Nazariantz, profondo cultore di kabbalah e di dottrine esoteriche, Cardile fu personalità ricchissima e importante riferimento culturale.
La giornata di studio, promossa dalla Società siracusana di Storia Patria, dall’Archivio di Stato di Siracusa, dall’associazione La Città Sociale e dal Centro Studi Hrand Nazariantz di Bari, concretizza il desiderio di un gruppo di amici di recuperare la figura di Enrico Cardile alla memoria di una città troppo spesso colpevolmente distratta.




Siracusa. "Fateli lavorare", la difesa pubblica dei venditori abusivi denunciati dai carabinieri

L’opinione pubblica siracusana pare essersi schierata dalla parte degli abusivi, dopo il blitz dei carabinieri in piazza delle Poste. Lasciano letteralmente senza parole i commenti apparsi sui social network nei post che si occupano della notizia. Multe, sequestri e tre venditori di ricci denunciati per minacce e resistenza a pubblico ufficiale: uno dei tre ha 16 anni appena.
Controlli a tutela della legalità, di chi rispetta leggi e regolamenti e paga le tasse oltre che del consumatore che rischia – altrimenti – di trovarsi in tavola alimenti di dubbia provenienza e potenzialmente, quindi, anche pericolosi.
“Fatele lavorare le persone che sennò poi vanno a fare furti! Andate a prendere quelli che rovinano le famiglie vendendo la m…a e non a loro!”, scrive Marco. “State togliendo il pane agli italiani. Lasciate lavorare la gente! Ci state portando alla rovina. Sindaco, porta i tuoi soldatini mandali a raccogliere i sacchi di immondizia che vi sono in giro nei dintorni di Siracusa”, il pensiero di Liliana.
Ma sono decine e decine i commenti simili, critici verso il necessario blitz delle forze dell’ordine e tolleranti oltre misura con gli abusivi. Il pensiero ricorrente è che esista “abusivismo di necessità” e per questo possano essere annullate le regole che valgono per tutti gli altri siracusani onesti. “Fateli lavorare per un pezzo di pane, si alzano la mattina presto per andare avanti”, commento firmato Rita. La concezione che così facendo si violano tutta una serie di norme, a tutela del vivere civile e della sicurezza del consumatore, sfiora davvero pochi. “Ma fateli lavorare”, ripete Eugenio. “Invece di fare multe o altro, perchè non pensate se la famiglia può mangiare o pagare le tasse. Invece di fare gli spavaldi, perchè non dite quanto è il valore della merce, ve la comprate e fate mangiare le persone invece di portarle alla rovina”, accusa Mario. E poi “perchè nn controllano le bancarelle degli extra comunitari che montano sulle piazze. No a noi italiani che moriamo di fame e uno cerca di inventare qualcosa x portare qualcosa a casa x mangiare”, argomenta Giampaolo.
Nessuno menziona o condanna la brutta abitudine di minacciare le forze dell’ordine o ricorda l’aggressione alla troupe de Le Iene, sempre ad opera di presunti venditori ambulanti.




Siracusa. Via Algeri, scuola di frontiera: vandali ma anche poche attenzioni. Chi si cura dei bimbi della Mazzarona?

La chiamano scuola di frontiera. E’ quella di via Algeri, nel popoloso rione della Mazzarona. Considerato un istituto “difficile”, è spesso preso di mira dai vandali. E mostra anche i segni del tempo e di una manutenzione ordinaria non sempre puntuale.
Quel casermone grigio avrebbe anche grandi potenzialità e spazi per aule, laboratori, palestra (attualmente chiusa) e aree esterne per lo sport. Eppure da anni è lasciata al suo difficile vivere quotidiano. Senza grandi mezzi per fronteggiare o contrastare l’andazzo.
La scuola, intesa come insegnati, ci prova con varie iniziative e la vicinanza della dirigenza che è quella della Chindemi di via Basilica. Ma le difficoltà sono oggettive e i tentativi di renderla meno “ostica” spesso lasciati a loro stessi. Come l’apertura al secondo piano della Casa dei Cittadini. E poi la volontà, sempre dichiarata, di trasferirvi il comando della Polizia Municipale.
Nel frattempo la scuola di via Algeri diventa sempre più triste del suo grigio colore esterno. Quasi rassegnata al suo destino di scuola di periferia, verso la quale pochi guardano veramente con attenzione. E i problemi si accumulano. Compresi quelli relativi alle condizioni dello stesso edificio. D’accordo per l’azione ripetuta dei vandali. Ma cornicioni distaccati, armature a vista, corrosione e umidità non sono certo “guasti” attribuibili agli indesiderati visitatori.
Forse perchè di periferia, forse perchè difficile la scuola di via Algeri fa meno notizia per le sue condizioni. Come se i bambini non fossero bambini anche alla Mazzarona, meritevoli come tutti di avere una scuola “normale” anche nel suo contenitore.
E se non si riesce a garantire la sicurezza di una scuola, beh quello diventa un altro discorso: una sconfitta a priori che non può e non deve diventare alibi per non programmare i necessari lavori. Negli anni scorsi vennero messe delle telecamere di videosorveglianza. Peccato però che – pare – non guardino da nessuna parte.




Siracusa. Partiti i lavori al Quintiliano dopo il crollo: doppi turni solo di mattina

Avviati i lavori di messa in sicurezza delle parti ammalorate all’interno del Liceo Polivalente Quintiliano, in cui la scorsa settimana si è verificato un cedimento di calcinacci dal tetto di un’aula, causando il ferimento di due studentesse.
Gli operai della ex Provincia Regionale hanno avviato sabato gli interventi predisposti d’urgenza dopo i sopralluoghi effettuati dai tecnici a seguito del crollo. Vengono picchettati i soffitti per individuare altre porzioni a rischio distacco e favorirne il crollo, per sicurezza. Subito dopo saranno piazzate le reti di contenimento, con l’utilizzo di cavi in acciaio.
La scuola ha dovuto organizzare doppi turni, soltanto di mattina, con la riduzione dell’orario delle lezioni, dalle 8 alle 10.05 e dalle 10.10 alle 13,15. Almeno per le prossime due settimane. Soluzione studiata dall’istituto per andare incontro alle esigenze dei numerosi studenti pendolari. Sarebbe stata impercorribile la soluzione dei doppi turni utilizzando anche le ore pomeridiane.




Siracusa. Pasti negli ospedali, il sindacato tuona: "Errori grossolani nella somministrazione, l'Asp verifichi"

Dubbi sulle modalità di somministrazione dei pasti ai degenti degli ospedali pubblici della provincia. Li esprime la Fsi, federazione dei sindacati indipendenti, che ha scritto una lettera aperta indirizzata al direttore generale dell’Asp, Salvatore Brugaletta. Il servizio è gestito dalla ditta “Cot”, la stessa che ha vinto l’appalto per la gestione del servizio mensa negli istituti comprensivi del capoluogo. Corrado Barrotta, segretario del sindacato, chiede di sapere se l’azienda segue le norme Hccp, “per prevenire problematiche igienico-sanitarie e garantire sicurezza agli ammalati”. Una domanda che parte dalla constatazione, sostiene Barrotta, di una serie di “grossolane disfunzioni”. Le elenca nella lettera indirizzata al general manager dell’Asp. “Gli operatori che eseguono la consegna nel reparto-primo punto segnalato- lasciano, a volte, i contenitori termici che contengono le confezioni dei pasti per terra in luoghi calpestabili dal pubblico ; il personale addetto alla consegna, a volte, usufruisce dell’aiuto del personale OSS o infermieristico che con lo stesso vestiario con cui ha eseguito le cure igieniche agli ammalati (e quindi, per esempio, con possibili schizzi di feci od urine nelle casacche) riceve i piatti chiusi ermeticamente e li consegna agli ammalati spesso passandoli sul vestiario per comodità ; La consegna oraria del vitto varia da operatore ad operatore addetto variando, per esempio, per la cena dalle 18.00 alle 19.15 non permettendo al personale sanitario la organizzazione adeguata del Care e, a volte, in carrelli che non consentono il controllo della temperatura dei pasti con apposito termostato come previsto a norma di legge”. Altri presunti errori riguarderebbero la raccolta dei rifiuti, “smaltiti a volte dentro i piccoli cestini di raccolta dentro le stanze dei degenti, restandovi tutta la notte.
Per il futuro, altri dubbi. La Fsi li esprime sulla base di indiscrezioni secondo cui il prossimo appalto esterno potrebbe prevedere il sistema cook and freeze, quindi cibo cotto e surgelato e poi riscaldato prima della consegna in ospedale. Mancherebbe, infine, sebbene previsto dalla legge, il responsabile del controllo della qualità e quantità delle razioni per i ricoverati.




Siracusa. Una proposta per avere finalmente la Guardia Medica in Ortigia

Ci vorrà ancora del tempo prima del trasferimento della Guardia Medica in Ortigia, nei locali che già ospitano il 118. “Nonostante l’Azienda Sanitaria Provinciale abbia ultimato i lavori di sistemazione e nonostante siano state già montate le telecamere, si continua a perdere tempo”, dice Enzo Vinciullo.
Il problema sembra essere legato alla esistenza della Ztl e quindi alla possibilità di libera fruizione della guardia medica proprio all’interno di una zona a traffico limitato.
“La soluzione è facile. Nel centro storico abbiamo anche farmacie di turno e le stesse farmacie, in maniera propositiva e collaborativa, forniscono al Comando della Polizia Municipale l’elenco di coloro i quali hanno avuto bisogno di farmaci durante la chiusura di Ortigia al traffico. Pertanto, basta registrare gli utenti e le targhe delle macchine che sono state utilizzate per raggiungere la guardia medica e inviare i dati alla Polizia Municipale per evitare di elevare multe a coloro i quali hanno avuto bisogno di usufruire del servizio di Guardia Medica in Ortigia”, la proposta di Vinciullo.