I magistrati siracusani solidali con i giudici di Catania: “Stop alla delegittimazione”

La Sottosezione di Siracusa dell’Associazione Nazionale Magistrati interviene con fermezza contro la nuova ondata di attacchi rivolti alla Magistratura, definendola una preoccupante campagna di odio e delegittimazione nei confronti della funzione giurisdizionale. Al centro della polemica, i giudici della IV Sezione del Tribunale di Catania, bersaglio di insulti e minacce per aver emesso una decisione ritenuta sgradita da alcuni ambienti.
In una nota, i magistrati siracusani esprimono sconcerto per la crescente violenza verbale che accompagna il dibattito pubblico attorno all’operato della Magistratura. Se da un lato viene riconosciuto il pieno diritto alla critica, dall’altro si denuncia con forza lo sconfinamento in forme di intimidazione e delegittimazione che minano l’indipendenza e la serenità necessarie all’esercizio della giurisdizione.
“La giustizia – si legge nella nota – può davvero essere al servizio di tutti solo se i magistrati sono messi nelle condizioni di operare senza timori o pressioni indebite”. Da qui l’appello a isolare ogni forma di violenza verbale e a distinguere tra critica legittima e attacco personale.
La Sottosezione Anm di Siracusa conclude esprimendo piena solidarietà ai colleghi del Tribunale di Catania, sottolineandone l’equilibrio e l’integrità dimostrati anche durante il loro servizio a Siracusa.




Convegno ‘Verità e processo’: tra ricerca della giustizia e ruolo delle istituzioni

Si è svolto presso la Fondazione Sant’Angela Merici il convegno “Verità e processo”, organizzato dall’Osservatorio giuridico dell’Arcidiocesi di Siracusa, in collaborazione con l’Ordine degli Avvocati di Siracusa e l’Unione giuristi cattolici. È stato un momento di riflessione sui fondamenti etici e giuridici del processo e sull’attualissimo dibattito relativo alla separazione delle carriere dei magistrati.
Ad aprire i lavori è stato don Alfio Li Noce, presidente della Fondazione, che ha letto un messaggio dell’arcivescovo Francesco Lomanto. Il prelato ha richiamato l’essenza spirituale e civile della giustizia, sottolineando che la verità è il fine essenziale del processo e che essa si conquista con rigore, discernimento e fedeltà ai valori umani prima ancora che alle regole formali. “Laddove non c’è ricerca della verità, non c’è giustizia; dove non c’è giustizia, c’è persecuzione; e senza giustizia non c’è pace”, ha ricordato l’arcivescovo.
Tra i relatori principali, il professor Francesco Paterniti, docente di Diritto costituzionale all’Università di Catania. Ha offerto una riflessione storica e giuridica di ampio respiro, ricordando che il dibattito sul ruolo del pubblico ministero e sull’organizzazione della magistratura ha radici profonde, risalenti fino ai lavori dell’Assemblea costituente, e non può essere ridotto al solo scontro tra politica e magistratura esploso negli anni ’90.
Oggi, secondo Paterniti, il tema della separazione delle carriere è tornato al centro dell’agenda politica e giuridica, anche alla luce delle recenti proposte di riforma costituzionale. Si rende necessaria, ha affermato, una riflessione su come il processo possa garantire l’imparzialità del giudice e allo stesso tempo rafforzare il ruolo del pubblico ministero come parte “particolare”, chiamata non solo a sostenere l’accusa, ma a cercare la verità nel senso più ampio.
Nella prima parte dell’incontro, moderata dall’avvocato Ottavio Palazzolo, sono intervenuti il professor Salvatore Amato, filosofo del diritto, il magistrato Gabriele Patti, e don Gianluca Belfiore, direttore dell’Osservatorio giuridico diocesano. Quest’ultimo ha evidenziato come la struttura del processo, anche quello canonico, rifletta la tensione tra le parti e i diversi ministeri (accusa, difesa, giudicante), tutti orientati all’accertamento della verità sostanziale.
La tavola rotonda ha visto protagonisti esponenti di primo piano del mondo giuridico: il dottor Marco Bisogni del CSM, il procuratore aggiunto Andrea Palmieri, gli avvocati Giuseppe Gurrieri e Valerio Vancheri, e il primo referendario del TAR Sicilia Calogero Commandatore. Moderati dalla dottoressa Concetta Grillo, i partecipanti hanno discusso il delicato equilibrio tra diritti, garanzie e ricerca della verità, in un contesto che richiede una rinnovata fiducia nei meccanismi del processo e nei suoi interpreti.
L’incontro ha offerto una riflessione interdisciplinare e profonda, riaffermando che la verità non è solo un obiettivo processuale, ma un’esigenza morale e un fondamento imprescindibile per la giustizia e la convivenza civile.




Ascensore villetta Aretusa, il no di Italia Nostra: “Inutile e dannoso”

Italia Nostra Siracusa esprime la propria ferma contrarietà al progetto di realizzazione di un ascensore pedonale che colleghi il passeggio Adorno alla villetta Aretusa, nel cuore di Ortigia.
La villetta, definita affettuosamente “un grazioso fazzoletto di verde storico”, rappresenta uno dei pochi angoli verdi rimasti nel centro storico siracusano, un bene paesaggistico e ambientale che l’associazione ritiene debba essere tutelato da interventi invasivi e inutili.
Secondo Italia Nostra, infatti, il percorso che conduce alla villetta è già di per sé breve, panoramico e agevole, grazie al suggestivo tragitto che costeggia la Fonte Aretusa. L’ascensore, oltre a rappresentare una spesa ingente, non risponderebbe quindi ad una reale esigenza, risultando una “soluzione costosa e ad alto impatto a un problema inesistente”.
Più preoccupante ancora, per l’associazione, è la possibile conseguenza sull’ambiente: l’installazione potrebbe infatti comportare l’abbattimento o lo sfoltimento dei secolari ficus presenti. Anche per questo, p’associazione chiede con forza chiarimenti alla Soprintendenza.
Il tema degli ascensori riguarda anche la Latomia dei Cappuccini, altro luogo di grande valore archeologico e paesaggistico che Italia Nostra ha gestito per dieci anni (2004-2014). L’associazione ricorda che, oltre alla scalinata d’accesso, l’intero sito presenta dislivelli e caratteristiche naturali che mal si prestano a un intervento meccanico invasivo. “La Latomia non è più una cava – si legge nella nota – ma un monumento per sottrazione, unico al mondo, da preservare nella sua integrità”.
Italia Nostra invita quindi a valutare con estrema attenzione la sostenibilità di ogni proposta, ribadendo che il rapporto tra guasti e benefici in contesti fragili come la Villetta e la Latomia è fortemente sbilanciato verso i primi. A questo si aggiungono dubbi sulla futura gestione e manutenzione degli impianti, che rischiano di diventare cattedrali nel deserto, come già accaduto con l’ascensore della Rocca di Sutera: costato due milioni di euro nel 2012, mai entrato in funzione e oggi in stato di degrado.
L’appello finale dell’associazione è chiaro: che il principio della compatibilità con la fragilità dei luoghi, “diventi davvero il criterio guida per ogni scelta urbanistica e paesaggistica”.




“I distretti e la sfida del DM77 in Sicilia”, convegno all’Ordine dei Medici di Siracusa

Si è svolto ieri mattina, nella sede dell’Ordine dei Medici di Siracusa che lo ha ospitato e patrocinato, il convegno 2025 della Card Sicilia su “I distretti e la sfida del Dm 77 in Sicilia”. A introdurre i lavori della Confederazione Associazioni Regionali di Distretto, che è società scientifica delle attività sociosanitarie territoriali, è stato il presidente aretuseo dell’ODM Anselmo Madeddu, che ha sintetizzato gli obiettivi della riforma oggetto dell’approfondimento e illustrato i primi risultati della sua applicazione in provincia.
“Il DM77- ha spiegato Madeddu- è quella riforma sanitaria che intende organizzare “la filiera assistenziale socio-sanitaria” dei territori, puntando sui concetti di medicina d’iniziativa, proattiva, di prossimità, che consentono di realizzare quello che gli anglosassoni definiscono Health population management, vale a dire la gestione della salute della popolazione, riorganizzando la presa in carico del paziente, con la finalità di prevenire l’acutizzazione delle cronicità in quei soggetti, in prevalenza anziani e con difficoltà sociali o familiari, che spesso sono costretti al ricovero ospedaliero. Per evitare la congestione dei reparti, dunque, il Ministero con il decreto 77 ha immaginato delle strutture nuove, come la Casa della Salute, l’Ospedale di Comunità le Cot. Da qui, il motivo dell’incontro di oggi, che serve ai rappresentanti delle 9 province siciliane a confrontarsi sui percorsi avviati e su come ottimizzarli, anche alla luce delle esperienze positive maturate in altre realtà, come quella di Tor Vergata, di cui è referente la dottoressa Isabella Mastrobuono, tra i relatori di oggi, che ha svolto un lavoro pionieristico in tal senso nel nostro Paese”. Nel territorio provinciale abbiamo avviato il nostro modello sperimentale a Noto, dove la Casa di Comunità sta ben funzionando, grazie all’accordo stretto con 14 medici di famiglia che assistono pazienti con scompenso cardiaco e diabetici. Inoltre, sta suscitando un certo gradimento degli utenti anche il servizio aggiuntivo dell’ospedale di comunità, al momento attivato con 10 posti letto”.
“Il Dm 77 – ha aggiunto Francesco La Placa, dirigente del Servizio 8, dell’assessorato Regionale Salute- prevede, dunque, oltre alla realizzazione di una parte strutturale anche l’attivazione di una serie di servizi innovativi, parte dei quali sono già partiti e altri, invece, sono in fase di realizzazione. Finora, tutti i tempi sono stati rispettati. Chiaramente- specifica il dirigente- questo è un percorso che prevede la collaborazione e il coinvolgimento di tutti i livelli, dalle direzioni generali alle direzioni di distretto, da dove appunto si realizza la maggior parte delle attività che riguardano il DM 77, dal personale convenzionato di tipo parasubordinato con la medicina generale o la pediatria di libera scelta o anche esterno. È necessario che tutte le forze si uniscano per poter realizzare l’obiettivo che, come ripeto spesso, è quello di prendere in carico i pazienti e garantirgli i livelli essenziali di assistenza. Peraltro, su questi temi siamo monitorati regolarmente come tutte le altre regioni dal Ministero”.
“Le famiglie sono in difficoltà- continua la dottoressa Isabella Mastrobuono, commissario straordinario Policlinico Tor Vergata, ex direttore territorio Asl Provincia Autonoma di Bolzano- la società è cambiata e farsi carico di pazienti anziani, che spesso e volentieri hanno tantissime problematiche, non solo sanitarie ma anche sociali, è diventato molto difficile. E’ ovvio che le case della comunità, gli ospedali di comunità, le centrali operative, dovranno servire per integrare non soltanto il bisogno sanitario ma anche quello sociale del paziente di cui prendersi cura. I due mondi, quello Sociale e quello della Sanità, pertanto devono parlarsi, qui in Sicilia come a Bolzano e ovunque. La carenza di dialogo, fra le diverse strutture, i diversi attori del territorio, ancora oggi, è legata ad alcuni aspetti culturali, che possono essere superati grazie alle competenze, alla bravura, alle tecnologie, alle risorse, che per quanto limitate almeno oggi ci sono. Tuttavia, penso che in questa Regione si stia programmando bene e i primi risultati non sono, a mio avviso, per niente negativi”.
Sull’importanza di far conoscere questa riforma, di informare i cittadini e renderli consapevoli del valore di questi ulteriori servizi di assistenza si è soffermato Pieremilio Vasta, coordinatore regionale Rete Civica della Salute. “Oggi – ha detto Vasta- delle case della comunità, dei contenuti della riforma, la gente comune ha una vaga percezione, per familiarizzare con i nuovi servizi, le nuove diciture, è necessario coinvolgere nella comunicazione gli enti locali, le scuole, il Terzo Settore e il compito della Rete Civica in questo processo di divulgazione è quello di cerniera”.




Giubileo della Speranza, i Club Service di Siracusa al Santuario della Madonnina delle Lacrime

Si è tenuto ieri, presso il Santuario della Madonnina delle Lacrime, il Giubileo della Speranza dei Club Service della provincia di Siracusa, con la partecipazione dei soci e rappresentanti dei Lions Club della VII circoscrizione. L’incontro ha riunito, in un momento di preghiera e riflessione, le principali associazioni di servizio del territorio, sottolineando l’impegno collettivo per la comunità.
L’arcivescovo di Siracusa, Francesco Lomanto, ha consegnato ai presenti tre aspetti fondamentali della vita cristiana e della missione della Chiesa: gli scopi umani, i vincoli di amicizia e comprensione reciproca, e gli scopi sociali per il bene civico e morale. “Per essere missionari non bisogna andare nelle terre lontane, anche a casa nostra, nel nostro ambiente, nella nostra città possiamo vivere da missionari, perché tutti siamo mandati”. Lomanto ha citato Papa Leone XIV, richiamando il ruolo della Chiesa come luogo di unità e dialogo, capace di valorizzare le differenze e costruire ponti tra culture e religioni.
Il Santuario ha accolto una partecipazione corale: oltre ai Lions, erano presenti Rotary, Kiwanis International, Soroptimist International, Fidapa, Inner Wheel, la comunità di San Sebastiano e Antonio di Padova, la parrocchia Maria di Porto Salvo, San Cataldo e Valverde. La liturgia è stata arricchita dalla partecipazione attiva dei club: l’Associazione Suor Chiara Di Mauro ha curato l’animazione dei canti, la Prima Lettura è stata proclamata da Inner Wheel, il Salmo dai Lions.
La Preghiera dei Fedeli ha dato voce ai diversi club su temi centrali: il Rotary ha pregato per il Papa, il Vescovo e la Chiesa; i Lions per la grazia e la consapevolezza del Vangelo; il Kiwanis per le autorità civili; il Soroptimist per la pace; l’Inner Wheel per i Club Service; la Fidapa per la protezione delle famiglie. Particolare attenzione è stata riservata ai più fragili, con i Lions che hanno portato preghiere per anziani, ammalati e defunti, e l’Associazione Salute Donna Siracusa che ha pregato per le donne affette da malattie gravi, in particolare il cancro, e per le associazioni di supporto e prevenzione.
L’Offertorio dei Doni, coordinato da Paola Saraceno, ha visto ciascun club portare simboli significativi all’altare: il Pane dall’Associazione Sr. Chiara Di Mauro; la Pisside dal Kiwanis; il Vino e il Calice dal Rotary; l’Acqua e l’Ampollina dalla Fidapa; cesti con doni tipici da ciascun club; il Vangelo dai Lions Eurialo; la Candela e i Fiori dal Soroptimist. Il Cestino delle Offerte, coordinato dall’Inner Wheel, è stato destinato alla Carità e alle necessità pastorali del Santuario.
Nel suo saluto finale, il rettore del Santuario, don Aurelio Russo, ha sottolineato come l’evento abbia rappresentato un forte segno di unità e collaborazione tra i Club Service della provincia. “Questo Giubileo – ha detto don Aurelio Russo ha dimostrato ancora una volta la vitalità e la forza dei Club Service di Siracusa, veri pilastri di solidarietà e di promozione umana sul territorio”.




Soffre la grande viabilità siracusana tra cantieri, strettoie e viadotti malconci. Estate in coda

Non serve la sfera di cristallo per dire che si annuncia un’estate complicata per chi intende muoversi da e per la provincia di Siracusa. A confermarlo sono i disagi già pesantemente avvertiti in questo fine settimana lungo la principale arteria autostradale del territorio, la Siracusa-Catania, dove la viabilità è in sofferenza da mesi.
I lavori in corso per il rifacimento del guardrail centrale e la presenza della strettoia nella galleria San Demetrio stanno trasformando ogni weekend in un percorso a ostacoli. Oggi, ad esempio, sono state segnalate code e rallentamenti con punte di attesa fino a 45 minuti solo per attraversare la galleria. Una situazione che si ripete puntualmente, con inevitabili ricadute sul traffico turistico, commerciale e pendolare.
A complicare ulteriormente il quadro, si aggiungono gli annunciati interventi di Terna nei giorni 3 e 5 giugno, che comporteranno ulteriori disagi e momentanee interruzioni della circolazione, aggravando una situazione già molto critica.
Non va meglio in direzione sud, verso le rinomate località balneari come Noto, Marzamemi e Portopalo. Sull’autostrada Siracusa-Gela, infatti, permane il doppio senso di marcia sul viadotto Cassibile, nel tratto compreso tra Cassibile e Avola. Le cause? Gravi problemi strutturali emersi da mesi, a cui sono seguite verifiche tecniche tuttora in corso. Tuttavia, non è ancora stata comunicata alcuna data precisa sull’avvio di eventuali lavori di ripristino né sulla durata degli stessi.
In questo scenario di viabilità al limite, la Polizia Stradale continua a fare il possibile per garantire sicurezza e fluidità, ma le criticità sono tali da lasciar presagire una stagione estiva da bollino nero lungo le arterie principali della provincia.
Nel frattempo, la Prefettura di Siracusa segue con attenzione l’evoluzione della situazione. Potrebbe essere necessaria la convocazione del Comitato Operativo per la Viabilità (COV), con l’obiettivo di sollecitare i gestori delle autostrade a ridurre i tratti interessati da cantieri, almeno nei mesi più caldi, per favorire la mobilità estiva.
Per residenti e turisti, quindi, la raccomandazione è una sola: prepararsi con pazienza e organizzazione, consultare in anticipo gli aggiornamenti sul traffico e considerare percorsi alternativi laddove possibile. L’estate nel siracusano promette meraviglie paesaggistiche, ma anche strade decisamente in salita.




Spazzatura in strada, le indagini che svelano l’altra verità: chi sporca, abita poco distante

Leggenda metropolitana vuole che dietro uno slargo, un marciapiede o un pezzo di strada trasformato in discarica abusiva dal deposito di centinaia di sacchetti di spazzatura, ci siano misteriosi siracusani che macinano chilometri e chilometri in auto per abbandonare i loro rifiuti, da una parte all’altra della città. Ma le indagini della Polizia Municipale condotte nell’area di via Ramacca, nei pressi di viale dei Comuni – e purtroppo nota per la quantità stucchevole di spazzatura costantemente in strada – raccontano un’altra verità.
Con l’ausilio di telecamere piazzate in maniera strategica per presidiare le zona, gli agenti hanno fotografato e ripreso decine e decine di episodi di abbandoni di spazzatura. In molti casi sono risaliti all’identità dei responsabili, grazie anche alla lettura delle targhe ben visibili sulle auto utilizzate.
Ed è emerso che, nella stragrande maggioranza dei casi, a buttare la spazzatura sono spesso delle persone che vivono nei paraggi. Pur avendo casa poco distante, insomma, non si preoccupano di riempire la loro strada di immondizia.
Sono stati multati per abbandono di rifiuti. Nel frattempo, attraverso l’utilizzo di database online, si stanno verificando anche le singole posizioni Tari. Vale a dire che si sta controllando se chi si libera così della sua spazzatura paga la tassa sui rifiuti o è sconosciuto all’ufficio tributi. In questa seconda ipotesi, si vedrà richiesto il pagamento di tre o cinque anni arretrati. Dipende dalle varie situazioni.
Rispetto alla semplice multa, in questo caso il mancato pagamento andrebbe a ruolo avviando – nel tempo – una serie di situazioni poco piacevoli e difficili da “dribblare”. Il contrasto, intanto, continua. Con una certezza in più: spesso sono i residenti di una zona a non aver rispetto neanche della loro abitazione.




Abbandona rifiuti all’isola ecologica di Belvedere: incastrato dalle telecamere

Anche le isole ecologiche sono state prese di mira dagli sporcaccioni. A Belvedere, infatti, le immagini delle telecamere hanno incastrato un uomo mentre abbandonava rifiuti.
“Gli è andata male — e che sia da esempio a quella minoranza di cittadini di Belvedere che si ostina a non pagare la Tari e a vanificare il grande lavoro che le persone perbene di Belvedere fanno ogni giorno in termini di raccolta differenziata per il bene della loro comunità”, ha scritto la Polizia Ambientale.
Parlando di isole ecologiche, invece, sta diventando una buona abitudine quella di utilizzarle per semplificare il conferimento dei rifiuti. La formula è quella della differenziata, senza limiti di orario o frazione (tranne che per secco e RAEE) e con il vantaggio di partecipare al sistema di pesatura per ottenere sconti sulla parte variabile della tariffa. Gli ultimi dati di attività confermano il buon andamento: nel mese di marzo si sono registrate 13,4 tonnellate di rifiuti conferiti (+1,4) utilizzando correttamente le isole smart.
Guardando al complessivo, i siracusani differenziano nelle isole ecologiche soprattutto carta (6,2 tonnellate, +0,5) e vetro (3,1 tonnellate, +0,2). La plastica si ferma a 2,2 tonnellate (+0,2), seguita dai RAEE con 972 kg e dal secco residuo con 751 kg.




Proposta di matrimonio da sogno: Giuseppe si inginocchia in aereo per sposare Rosaria

Di solito le proposte di matrimonio da sogno si vedono perlopiù nei film, che spesso, se contengono scene particolarmente emozionanti, restano impresse nella mente.
Memorabile quella di “Pretty Woman”, in cui Richard Gere è un ricco imprenditore che si innamora di Julia Robert nei panni di un’accompagnatrice. Indimenticabile anche la scena madre di “Harry ti presento Sally”. E ce ne sono tante altre, ma sono pellicole, è finzione, sogno di tante giovani innamorate, pochissime volte trasformato in realtà dal loro ‘principe azzurro’.
Eppure Giuseppe Quartarone, un giovane di origini pachinese che con la sua Rosaria vive in Canada, ha voluto fare qualcosa di eclatante per dichiararle amore eterno e per chiederle di passare il resto della vita insieme. Virale il video del momento in cui, mentre si trovavano in volo, in aereo, a Downtown Vancouver, Giuseppe, dopo avere concordato tutto con il personale di bordo, afferra l’intercom e,in inglese, inizia a rivolgersi a lei, che capisce, inizia a sorridere, si emoziona. Giuseppe le si avvicina, si inginocchia, estrae la custodia di un anello, la apre le mostra il diamante che vuol simboleggiare il loro amore e che mette al dito dell’amata. E’ già un “Si”. Applausi, emozioni, cori da stadio sottolineano il momento. A sugellare tutto e a rendere ancora più evidente che la risposta è decisamente affermativa, arriva il bacio, come ogni scena d’amore che si rispetti.
Una storia vera, che per fortuna, in un mondo sempre più violento, parla di sentimenti, di amore, di romanticismo, di progetti di vita.
Il video pubblicato sui social sta diventando virale. Piovono congratulazioni, complimenti e auguri di uno splendido futuro d’amore insieme.




I Carabinieri incontrano i più piccoli: una giornata per scoprire il mondo dell’Arma

Oggi, sabato 31 maggio, è in corso un evento speciale organizzato dal Comando Provinciale dei Carabinieri, che ha come protagonisti i bambini, i ragazzi delle scuole e le famiglie del territorio.
Dalle 10:00 di questa mattina fino alle 18:00, nell’area allestita per l’occasione, in piazza Minerva, a Ortigia, è possibile avvicinarsi al mondo dei Carabinieri grazie all’esposizione di auto e moto del Nucleo Radiomobile e delle diverse specialità dell’Arma.
L’iniziativa ha un obiettivo preciso: far conoscere da vicino tutto ciò che rappresenta il carabiniere, il suo lavoro quotidiano per la sicurezza dei cittadini, le attività sul territorio e, soprattutto, il valore della legalità. Bambini e ragazzi possono dialogare direttamente con gli uomini e le donne in divisa, porre domande, vedere da vicino i mezzi in dotazione e comprendere l’importanza del rispetto delle regole e della responsabilità civile.
L’evento è pensato non solo come momento di scoperta, ma anche come occasione educativa per trasmettere ai più giovani i principi fondamentali della convivenza civile. Sono presenti diverse famiglie che partecipano con entusiasmo, approfittando dell’opportunità di trascorrere una giornata diversa, tra momenti informativi e dimostrazioni.
Una giornata all’insegna dell’incontro e del dialogo, per costruire un ponte tra istituzioni e comunità.