Speranza di vita alla nascita, Siracusa giù in classifica. “Pesa il ritardo dei servizi sanitari”

La speranza di vita alla nascita nella provincia di Siracusa è tra le più basse d’Italia: 81,6 anni. Basti pensare che a Trento e Bolzano si sale a 85 anni, 84,7 anni a Firenze e 84,4 a Milano. Siracusa si attesta su valori inferiori di circa 3-4 anni, come ricordato in queste ore dal presidente dell’Osservatorio Civico Salvo Sorbello.
Un divario che, secondo Sorbello, riflette l’inadeguatezza dell’offerta sanitaria sul territorio siciliano e siracusano in particolare, dove non vengono garantiti i Livelli Essenziali di Assistenza (Lea). La Regione Siciliana, infatti, non raggiunge la soglia minima di sufficienza (60) nell’area della prevenzione (46,55) e in quella distrettuale (50,45), mentre supera di poco il valore nell’area ospedaliera (69,11). “Parliamo – sottolinea Sorbello – di prestazioni che il Servizio Sanitario Nazionale è tenuto a garantire a tutti i cittadini. Ma qui, semplicemente, non ci sono”.
Il tema è stato rilanciato ieri anche dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, che ha invocato una strategia unitaria per sanare “gli intollerabili divari tra i diversi sistemi sanitari regionali” e garantire equità di accesso alle cure. “Parole chiare e inequivocabili – commenta Sorbello – che devono tradursi in impegni concreti, perché non è più accettabile che in Italia la durata della vita dipenda dal luogo in cui si nasce”.
Secondo l’Osservatorio Civico, per invertire questa tendenza servono risorse ma anche un cambio di passo culturale. “Concordiamo con la Fondazione Gimbe – afferma Sorbello – nel considerare la prevenzione e la promozione della salute strumenti fondamentali per ridurre l’incidenza delle malattie e garantire sostenibilità al Servizio sanitario nazionale. Eppure, nella nostra provincia, i tassi di adesione ai programmi di screening restano bassissimi”.
Molti cittadini attendono per mesi esami diagnostici, spesso non appropriati, mentre le campagne di prevenzione non decollano. “Siamo disponibili a fare la nostra parte per migliorare la partecipazione agli screening – aggiunge Sorbello, che presiede anche il Comitato Consultivo Aziendale dell’Asp di Siracusa – ma servono comunicazione efficace, coinvolgimento del territorio, informazioni chiare. La diagnosi precoce salva la vita, riduce la sofferenza e i costi per il sistema sanitario”.
Infine, un’altra ferita aperta: Siracusa è l’unico capoluogo siciliano ad avere un ospedale risalente a oltre 70 anni fa. “Un’anomalia che non può più essere tollerata”, conclude Sorbello. “Senza una sanità vicina al cittadino, senza investimenti adeguati nei territori più fragili, il futuro delle nuove generazioni rischia di essere segnato da una drastica riduzione della longevità. E questo è qualcosa che non possiamo permetterci”.




Il fotografo ‘alchimista’, ritratti d’epoca in piazza Duomo con l’arte di Rosario Patanè

C’è un angolo di Ortigia dove il tempo si ferma. Tra le pietre bianche delle piazze, accarezzate dal sole e dai passi dei turisti, si può scorgere anche una figura d’altri tempi: quella di Rosario Patanè, fotografo e custode di un’arte antica. Con la sua macchina fotografica a soffietto vecchia di cent’anni – una Kodak 2D in formato 5×7 pollici, datata 1925 – e una camera oscura portatile costruita interamente da sé, Patanè non si limita a scattare fotografie: crea ritratti d’argento, specchi dell’anima impressi su carta, unici e irripetibili.
È una tecnica rara e affascinante, quella che Rosario adotta con dedizione certosina. Ogni ritratto nasce da emulsioni fotografiche preparate a mano, sviluppate in tempo reale sotto gli occhi curiosi di chi ha scelto di affidargli la propria immagine. Il risultato? Un positivo diretto, speculare rispetto alla realtà, che restituisce la sensazione unica di guardarsi in uno specchio. “Donare memorie”, come dice lui, è la sua missione artistica.
Rosario Patanè ha percorso il mondo portando con sé la sua visione: ha vissuto e lavorato a Milano, Palermo, Catania, Budapest, Tirana, fino all’Indonesia. Un viaggiatore con la macchina fotografica, capace di mescolare il rigore delle tecniche ottocentesche con la sensibilità contemporanea. Oggi ha scelto di tornare in Sicilia, dove il respiro del Mediterraneo si fonde con l’eco millenaria delle civiltà. E qui, nella bellezza senza tempo di Ortigia, Patanè ritrova il suo laboratorio a cielo aperto, un luogo dove il mondo intero continua a passare.
“Il mio portfolio è ovunque: ho fotografato turisti da ogni continente, artisti internazionali, personaggi famosi e gente comune. In 14 anni ho lasciato tracce d’argento nelle mani di migliaia di persone,” racconta. I suoi ritratti hanno viaggiato più di lui, disseminati nei cassetti e sulle pareti di case lontane, testimoni silenziosi di incontri, emozioni, sorrisi fugaci.

Ma non si tratta solo di fotografia: è un’esperienza. Chi si ferma davanti alla sua lente antica non riceve solo un’immagine, ma partecipa a un rituale fatto di lentezza, chimica e luce. In un’epoca dominata dalla smaterializzazione digitale, Rosario Patanè propone un gesto concreto, materico, che restituisce valore al tempo e alla memoria.
“Il mio archivio sarà un giorno un patrimonio visibile in tutto il mondo”, sogna ad alta voce. E in quella camera oscura ambulante, che si affaccia sulla luce abbagliante di una delle piazze più belle d’Italia, l’antico e il futuro sembrano stringersi la mano, sotto l’obiettivo di un artista che ha scelto di vivere – e far vivere – l’immagine come un gesto poetico.




Siracusa, rigenerazione urbana e sviluppo sostenibile: esperti a confronto a Palazzo Impellizzeri

“Siracusa, rigenerazione urbana e sviluppo sostenibile” è il tema dell’incontro che si svolgerà oggi pomeriggio alle 15:30 presso l’Aula Magna di Palazzo Impellizzeri di via Maestranza. Momento di approfondimento su alcune tematiche che riguardano direttamente il capoluogo, come la gestione dello spazio pubblico, con l’intervento di Luigi Allini dell’Università degli Studi di Catania sul tema “L’Area sud di Siracusa: sviluppo sostenibile e strategie di rigenerazione”. Di “Piano Città ed immobili pubblici” parlerà Fabrizio Tucci, direttore Progettazione Ambientale e Qualità Progetto del Demanio. Focus anche sulla “Stazione di Siracusa e il suo parco urbano”, con le relazioni di Antonello Martino ed Irma Blandino, rispettivamente Responsabile Ingegneria Investimenti Stazioni Rfi e componente della Direzione Affari Legali Societari e Compliance Rfi. Altro passaggio riguarderà il Sistema Portuale del Mare di Sicilia Orientale, attraverso il presidente dell’Autorità Portuale di Sistema, Francesco Di Sarcina. Ci sarà, inoltre, un approfondimento sul Social Housing in città. Ne parlerà il direttore Iacp, Marco Cannarella ed uno sul Ginnasio Romano, accessibilità, fruizione e valorizzazione. Sarà il direttore del Parco Archeologico, Carmelo Bennardo ad entrare nel dettaglio




Bagni pubblici, verso una gestione privata? “Intanto gli interventi urgenti”

Concessione a terzi del servizio di gestione dei bagni pubblici in città. Sarebbe questa la volontà dell’amministrazione comunale per risolvere un problema che è stato nuovamente oggetto di una seduta della seconda consiliare nei giorni scorsi. Occorrono anche importanti interventi di ristrutturazione per fornire, soprattutto ma non solo, ai turisti un servizio indispensabile. Il consigliere comunale Paolo Cavallaro di Fratelli d’Italia è più volte intervenuto sul tema e appare oggi più ottimista. “I bagni pubblici sono la cartina tornasole del livello di civiltà e accoglienza di una città- osserva il consigliere di minoranza- Gli attuali 5 bagni pubblici sono in pessime condizioni manutentive, insufficienti nel numero rispetto all’utenza, soprattutto durante la stagione turistica, inaccessibili ai soggetti con difficoltà motorie, privi dei moderni sistemi igienici, e alcuni utilizzati come deposito di armadietti arrugginiti e abbandonati”.
Nel corso della seduta della seconda consiliare, che avrebbe registrato un interesse unanime sul tema, è emersa la ferma volontà del dirigente del settore e dell’assessore Teressella Celesti di intervenire rapidamente, nell’immediato per l’implementazione della frequenza delle pulizie e il ripristino del decoro.
“Verrà chiesto agli uffici competenti, inoltre, di installare bagni chimici presso tutti i parcheggi cittadini-aggiunge Cavallaro- Tutto questo per affrontare l’emergenza. Ma è emersa chiaramente, e in modo del tutto condiviso, l’intenzione di affrontare, nel medio termine, la questione in maniera completa e strutturale”.
Il Comune, ricorda Cavallaro, “incasserà quest’anno milioni di euro grazie all’imposta di soggiorno (lo scorso anno sono stati 2 milioni), anche perché le attività di locazione turistica breve sono obbligare al riversamento dell’imposta, i cui proventi, per legge, vanno destinati a servizi per turisti e cittadini”.
L’idea della concessione del servizio a terzi è stata sperimentata in altre realtà turistiche italiane. L’idea di ricorrere a tale soluzione sembra non dover incontrare ostacoli in consiglio comunale.




Festa dello Sport, spazio all’Aipd: “Occasione per far conoscere i nostri giovani talenti”

“Una domenica diversa all’insegna del divertimento e dell’inclusione con i nostri ragazzi, svolta nella serenità e nell’abbraccio dei giovani atleti che ha portato tanta gioia e tanti sorrisi ai nostri giovani con sindrome di Down”.
Soddisfatta la presidente Aipd –associazione italiana persone con sindrome di Down- sezione di Siracusa, Simona Corsico, dopo la partecipazione, con i ragazzi dell’associazione, alla seconda edizione della Festa dello Sport organizzata dall’amministrazione comunale di Siracusa attraverso l’assessore allo sport Giuseppe Gibilisco.
“Inizialmente eravamo indecisi se prendere parte o meno all’evento, in quanto i nostri ragazzi, sebbene pratichino diversi sport, al momento non hanno svolto competizioni di rilievo. L’accoglienza dell’assessore Gibilisco e dello staff organizzativo- Rosy e Daniela sono
state insuperabili- ci ha messo subito a nostro agio e così abbiamo presentato i nostri
giovani e i loro talenti, anche sportivi. Infatti –ricorda Corsico- il nostro piccolo
Samuele di appena 6 anni è una giovane promessa del rugby nell’associazione sportiva Syrako rugby e la nostra bella Isabella insieme a Nicoletta e Stefano, sono dei veri talenti del baskin”.




Festa dello Sport in viale Tisia, un pieno di passione, talenti ed energia

Un sano entusiasmo ha acceso la domenica di Siracusa: ieri, nella centrale zona di viale Tisia, colorata invasione di centinaia di atleti, famiglie e appassionati in occasione della Festa dello Sport, evento promosso dal Comune di Siracusa in collaborazione con il Cenaco Tisia.
Una festa vera e propria, dove lo sport ha lasciato i confini degli impianti per abbracciare la città in uno spazio condiviso, libero e accessibile: la strada. Un’energia contagiosa ha unito grandi e piccoli in una lunga e vivace giornata dedicata al movimento ed ai valori più autentici dell’attività sportiva: gioia, rispetto, socializzazione.
Decine le discipline rappresentate: dalla danza al nuoto sincronizzato, dall’atletica al rugby, passando per pallamano, ciclismo e molto altro. Tutti protagonisti, senza distinzioni, in una festa che ha celebrato lo sport non solo nella sua dimensione competitiva ma soprattutto in quella educativa e comunitaria.
Il pomeriggio, condotto da Gianni Catania di FMITALIA con la partecipazione di Luigi Bordonaro, è stato scandito da esibizioni, momenti di intrattenimento e, soprattutto, dalle premiazioni di atleti e società che si sono distinti durante la stagione sportiva, raccogliendo brillanti risultati a livello regionale, nazionale ed internazionale. Scroscianti gli applausi per i premiati, testimoni concreti della vitalità e della qualità del movimento sportivo siracusano.

A infiammare il pubblico, l’arrivo in viale Tisia di una nutrita delegazione del Siracusa Calcio che continua a dettare legge in campo, prima con la vittoria del campionato di Serie D ed adesso in poule scudetto. Il presidente Alessandro Ricci, insieme al direttore Gugliemino e ad alcuni giocatori tra cui il capitano Mimmo Maggio e Joaquin Suhs, sono stati accolti tra cori, bandiere e un’ovazione da stadio. Sul palco, caloroso abbraccio tra Ricci e l’assessore Gibilisco che ha promesso: “Faremo l’impossibile per avere lo stadio pronto per la prima giornata del campionato di Serie C”.
La Festa dello Sport ha mostrato quanto vivace sia la comunità sportiva siracusana, nonostante le difficoltà legate alla mancanza di strutture adeguate. Cresce infatti l’attesa per i nuovi impianti sportivi: il palaindoor, il campo da rugby alla Pizzuta ed il rifacimento della copertura del Palalobello. Spazi fondamentali per sostenere un movimento fatto di passione e sacrifici e che continua a crescere ed a coinvolgere migliaia di persone.
Ampiamente soddisfatto al termine l’assessore Giuseppe Gibilisco. “Il successo di questa manifestazione e l’ampia partecipazione sono la dimostrazione concreta della forte e crescente voglia di sport che c’è in città. Momenti e spazi di unione come questo aiutano la crescita del movimento e rafforzano il legame tra la città, i suoi atleti e le tante società che ogni giorno lavorano con impegno e passione. Senza dimenticare il ruolo insostituibile delle famiglie, che sostengono sacrifici importanti. L’impegno dell’amministrazione è quello di aumentare la disponibilità di luoghi e contenitori sportivi per permettere a tutti di continuare a crescere, divertirsi e condividere attraverso lo sport”.




Tonno Rosso: “Marineria in crisi, subito soluzioni”. Allarme di Auteri, mozione di Insieme

L’intervento immediato del ministro dell’Agricoltura e Pesca, Francesco Lollobrigida sulla questione Tonno Rosso. E’ quanto chiede Carlo Auteri, deputato regionale che ricorda come “sulla vicenda siamo al giro di boa. Più volte il ministro ed il sottosegretario hanno rilasciato dichiarazioni in merito- ricorda Auteri- Anche in occasione delle comunali di Pachino. A parte un buon utilizzo della comunicazione, però- fa notare Auteri- nulla è cambiato”.
Il deputato regionale, ormai ex FdI, parla dell'”assurdità che una marineria rappresentata da una classe imprenditoriale sia costretta ogni anno a conoscere le condizioni della pesca del tonno solo a valle di un decreto che ogni anno contiene condizioni diverse, la mancanza di una regolamentazione stabile impedisce investimenti nel settore. Eppure la pesca e il commercio del tonno e dei prodotti di tonnara rappresentano un vero volano per l’occupazione, ad esempio a Portopalo e nelle aree di pesca in Sicilia. La seconda assurdità- dice ancora Auteri-riguarda il numero e la qualità delle imbarcazioni che godono della quota tonno legata alla pesca accidentale. Non è pensabile che possano averne diritto tutte le imbarcazioni della piccola pesca, è doveroso che si intervenga con una selezione più rigida. Non è sufficiente il solo possesso della licenza di pesca con il palangaro, è necessario che le imbarcazioni per praticare la pesca del tonno debbano essere in possesso di requisiti precisi, stazza, celle frigorifere, attrezzi adeguati, etc, tutti requisiti che servono, tra l’altro, a garantire non solo la sicurezza dei pescatori in mare aperto ma, soprattutto, un ciclo di trattamento del pescato che impedisca l’arrivo sul mercato di tonni che mettono a rischio la salute dei consumatori, l’idea per porre un primo taglio al numero di imbarcazioni potrebbe essere quella di consentire la quota accidentale si soli possessori della licenza della pesca del pesce spada e così si passerebbe dalle attuali 2.000 imbarcazioni a circa 700″. Per Auteri bisogna intervenire anche sulla pesca sportiva “evitando di fare proclami che poi non si traducono in norme – sottolinea il deputato all’Ars – Attualmente i pescatori sportivi, pur avendo a disposizione una quota minima per tutta l’Italia, possono comunque pescare un esemplare al giorno in tutto il periodo che il decreto dà loro il diritto alla pesca del tonno, considerato che i pescatori sportivi debbono ottenere il permesso di pesca del tonno dalle capitanerie sarebbe il caso che il sistema cambiasse dando ad ognuno di loro un limite massimo di esemplari da poter catturare nel corso dell’intero anno, ad esempio 10 a permesso, consentendo quindi loro, come giusto che sia, di praticare la pesca quando desiderano e non nei circa 40 giorni concessi attualmente per decreto. Se non si interviene su questi temi la pesca professionale non potrà programmare uno sviluppo delle imprese della marineria di Portopalo e di quelle di tutta Italia, cosa più grave si alimenterà la pesca di frodo, perché i pescatori debbono pensare alle loro famiglie le quali non possono sopravvivere con le sole 48 ore di pesca concessi con il decreto di quest’anno, bisogna dire le cose come stanno, nonostante rischiano una sanzione di 4.000 euro e tenuto conto che il mare è pieno di tonni hanno tutta la possibilità di guadagnare molti più soldi di quanto sia il valore della sanzione, stessa, di conseguenza qualcuno continuerà a pescare oltre i due giorni concessi, praticando la pesca di frodo e immettendo tonno nel mercato nero senza le minime garanzie sulla qualità e sulla bontà del tonno che finisce nei mercati e nei ristoranti, è il caso di ricordare che il tonno avariato mette a serio rischio la salute dei consumatori, come spesso sentiamo dalle notizie relative alle intossicazioni derivanti da tonno non trattato adeguatamente”. In ultimo, la richiesta è che il Ministro dia “una migliore organizzazione agli uffici che si occupano della burocrazia, emergono alcune incongruenze inaccettabili secondo le quali alcune aree dell’Italia, non si capisce come e perché, ottengono risposte e provvedimenti in tempi molto celeri come avvenuto per le Organizzazioni dei produttori campane rispetto a quelle siciliane”.
Intanto a Siracusa, è stata protocollata questa mattina una mozione rivolta al vice sindaco, Edy Bandiera, con delega allo Sviluppo Economico e Competitività (agricoltura, pesca, mercati e fiere), per impegnare l’amministrazione a farsi parte attiva nel promuovere azioni concrete a sostegno del comparto pesca, con particolare attenzione alla questione delle quote del tonno rosso.
Ad annunciarlo è il consigliere comunale Ivan Scimonelli.
“La mozione -spiega- prende spunto dalle forti criticità emerse negli ultimi giorni, a seguito delle dichiarazioni pubbliche delle marinerie siracusane, che hanno denunciato il grave squilibrio tra l’abbondanza della risorsa ittica e le attuali limitazioni normative, che penalizzano fortemente le marinerie siciliane e in particolare quelle della provincia di Siracusa. Il sistema attuale di quote tonno rosso, pensato in un contesto in cui la specie era in pericolo-entra nel merito Scimonelli- oggi si dimostra del tutto inadeguato: i tonni abbondano nel Mediterraneo, ma ai nostri pescatori è vietato pescarli. A ciò si sommano le lungaggini burocratiche sul pagamento del fermo pesca e l’assenza di un piano di sviluppo della filiera locale. La mozione protocollata chiede all’Amministrazione di attivarsi su più fronti:
Sollecitare il Governo nazionale per una revisione del sistema delle quote, affinché la Sicilia riceva una ripartizione più equa in base alla storicità e al reale stato dello stock ittico; proporre l’introduzione di una quota dinamica nazionale per le catture accidentali, così da non obbligare i pescatori a rigettare in mare il pescato non pianificato, oggi sempre più frequente; avviare una strategia comunale di contrasto alla pesca illegale e a favore della legalità e della tracciabilità, anche attraverso la richiesta di rafforzamento dei controlli sulle imbarcazioni extra-UE; intervenire presso le autorità competenti per lo sblocco immediato delle indennità relative al fermo pesca 2022 e per l’attivazione dell’iter per gli anni successivi; promuovere progetti pilota per la valorizzazione della filiera del tonno rosso in ambito locale, favorendo investimenti in trasformazione e commercializzazione, in sinergia con i fondi PNRR e FEAMP; chiedere formalmente l’istituzione di un tavolo permanente presso il Ministero dell’Agricoltura, con la partecipazione delle marinerie siciliane, per l’aggiornamento delle normative sulla pesca. “L’Amministrazione comunale-conclude- ha il dovere di agire e di dare voce al grido d’allarme lanciato da chi vive il mare ogni giorno.
Con questa mozione, il Consiglio comunale intende richiamare l’attenzione politica sulla necessità di sostenere concretamente un comparto in crisi, fondamentale per l’economia costiera e per la tenuta sociale del territorio.

Foto: repertorio




“Stadio pronto per la C, impegno massimo” l’abbraccio tra Gibilisco e Ricci sugella la promessa

Una “promessa” sugellata da un abbraccio, come quello che si sono scambiati sul palco della Festa dello Sport il presidente del Siracusa Alessandro Ricci e l’assessore Giuseppe Gibilisco. Cosa è accaduto prima di quel momento? Parlando al microfono, il responsabile della rubrica dello sport ha parlato del tema “caldo” per gli sportivi aretusei: lo stadio.
Il “vecchio” De Simone deve essere preparato per la Lega Pro ed è una corsa contro il tempo per riuscire ad esser pronti sin dalla prima giornata del prossimo campionato. “Faremo l’impossibile per avere lo stadio pronto per la prima giornata del campionato di Serie C”, l’impegno assunto da Gibilisco. Da lì, l’abbraccio con il presidente Ricci.
Ma qual è la situazione del De Simone? A preoccupare sono soprattutto le condizioni del manto sintetico. Ci sono giunture, tratti ed angoli staccati e ormai non più performanti. La scadenza è davvero ravvicinata e bisogna fare in modo che tutto sia in regola per la prima parte di giugno. Il Comune di Siracusa, proprietario dell’impianto, ha richiesto diversi preventivi ed attende le risposte per avviare l’intervento. I tifosi seguono con il fiato sospeso.
Danno meno pensiero, al momento, gli altri aspetti come ad esempio la questione seggiolini o le torri faro. C’è maggiore margine temporale e, nella peggiore delle ipotesi, potrebbe essere richiesta una deroga. Sono invece in corso da alcune settimane i lavori per l’adeguamento dei servizi igienici.




Nomofobia e nuove dipendenze, Gilistro (M5S) propone una rete educativa per la prevenzione

“Ora è il momento di affrontare con serietà e tempestività l’emergenza educativa e sociale legata alla nomofobia e alle nuove dipendenze digitali. E’ una priorità assoluta per la salute mentale e relazionale delle nuove generazioni e per prevenire un elevato costo, anche sanitario. La scuola, le famiglie e le istituzioni possono costruire insieme la prima rete di prevenzione efficace e strutturata, grazie ad adeguata formazione ed informazione”. Lo ha dichiarato il deputato regionale del Movimento 5 Stelle Carlo Gilistro, intervenuto al Convegno nazionale della Rete delle Scuole Dialogiche (RSD), tenutosi a Siracusa dal 16 al 18 maggio presso la sala convegni del Santuario della Madonna delle Lacrime.
Nel corso della tavola rotonda conclusiva, dedicata proprio al tema “Nomofobia e nuove dipendenze digitali”, Gilistro ha portato il suo contributo in qualità di pediatra esperto nel rapporto tra media digitali e salute, nonché come proponente e relatore della legge-voto approvata dall’ARS che introduce nuove disposizioni per regolamentare l’utilizzo di dispositivi digitali da parte di bambini e adolescenti.
“Quello che viviamo oggi – ha dichiarato Carlo Gilistro – non è un semplice cambiamento tecnologico, ma un vero e proprio mutamento antropologico che richiede risposte legislative e culturali. La legge che ho proposto mira a tutelare i minori da un’esposizione precoce e incontrollata agli schermi, incentivando al contempo progetti educativi che promuovano consapevolezza, autonomia e relazioni sane con la tecnologia”. Una tecnologia che non vuol essere demonizzata ma solo usata consapevolmente.
Il convegno, organizzato dall’Istituto comprensivo “Manzoni” di Ravanusa e dall’IISS “Francesco Ferrara” di Palermo, ha visto la partecipazione di esperti internazionali, studiosi, dirigenti scolastici, insegnanti, studenti e famiglie da tutta Italia, in un confronto vivace e approfondito sui valori del dialogo educativo come risposta alla complessità del presente. Tra gli interventi più attesi, la lectio magistralis del prof. Tom Arnkil (Finlandia) e i contributi di Jakko Seikkula, Italo Fiorin, Marco Braghero, Raffaele Barone, Marco D’Alema e Giuseppina Norcia.
“Il grande merito delle Scuole Dialogiche è quello di rimettere al centro la persona, l’ascolto, l’empatia e le competenze socio-emotive, oggi fondamentali per contrastare gli effetti più dannosi dell’iperconnessione”, sottolinea Gilistro.
L’esponente cinquestelle ha voluto ringraziare gli organizzatori per aver scelto Siracusa come sede del convegno. “È un onore per la nostra città ospitare un evento di tale respiro e qualità. È anche un segnale forte: Siracusa vuole essere laboratorio di innovazione educativa e di buone pratiche. Il mio impegno su questo campo prosegue, affinché questo tema rimanga centrale anche per dotare le scuole siciliane su strumenti, risorse e norme adeguate”.




Che fine ha fatto il giardino mediterraneo al castello Maniace? La denuncia di Natura Sicula

Che fine ha fatto il giardino mediterraneo al Castello Maniace? A chiederlo è il presidente di Natura Sicula, Fabio Morreale, che denuncia lo stato di completo abbandono dell’area.
“A nove mesi dopo il G7 Agricoltura e Pesca, e relativo Expo, continuiamo a chiederci quali risultati abbia prodotto”, commenta. “Piazza Duomo fu arredata con alberi secolari e aiuole in pietra a secco, poi smontarono tutto. Ancora più insopportabile la scelta politica di impiantare un giardino mediterraneo al castello Maniace, senza prevedere la copertura finanziaria per curarlo. E difatti oggi è tutto secco”.
Per impiantarlo, ricorda Morreale, venne impiegato anche il personale della ex Forestale, “distraendolo dalle mansioni ordinarie di gestione delle riserve naturali e dei demani forestali. Il giardino avrebbe dovuto valorizzare lo spazio pianeggiante antistante al castello Maniace, originariamente fossato di separazione tra la fortezza e l’isola di Ortigia. Nei fatti è tutto abbandonato, e le piante sono morte”.
“Il giardino di arbusti mediterranei (timo, palma nana, mirto, alloro, lentisco, fillirea, melograno, salvia, maggiorana, alaterno, rosmarino, ecc.) si presenta come una landa desolata, con piante selvatiche secche e talmente alte che rendono il sentiero impraticabile, e le panchine di legno inutilizzabili. – continua ancora il presidente di Natura Sicula – L’accesso al giardino poi è stato sempre chiuso, a dimostrazione che non hanno mai avuto intenzione di andare oltre le parole. Accanto a ognuna delle tabelle che indicavano la specie coltivata c’è solo vegetazione spontanea. Il giardino doveva essere normalmente fruibile attraverso un percorso didattico destinato a gruppi organizzati e a scolaresche. Con le risorse che gli hanno destinato è diventato solo il “cimitero degli arbusti mediterranei del G7”, conclude Fabio Morreale.