Fibrosi cistica, convegno a Palazzo Vermexio. Focus su prevenzione e ricerca

Il 17 e 18 maggio, Palazzo Vermexio ospiterà un convegno dedicato alla fibrosi cistica, promosso dall’associazione “Una goccia nell’oceano ETS” in collaborazione con i “Volontari contro la Fibrosi Cistica e malattie correlate ETS” e con il patrocinio del Senato della Repubblica e del Comune di Siracusa.
L’evento, articolato in due giornate, ha l’obiettivo di sensibilizzare cittadini, operatori sanitari, imprenditori e realtà associative sulla fibrosi cistica, la più diffusa malattia genetica grave in Europa. Al centro del dibattito ci saranno la prevenzione, il vissuto dei pazienti, e soprattutto i progressi della ricerca, con un focus sulle eccellenze italiane.
Tra gli obiettivi principali anche una raccolta fondi a favore del Centro Fibrosi Cistica di Messina, struttura d’eccellenza ammessa nella rete europea dei centri clinici per la fibrosi cistica.
Il convegno si aprirà venerdì 17 maggio alle ore 16 con gli interventi delle presidenti Maria Grazia Fazzino e Mariella Sciammetta. La prima sessione sarà moderata da Sonia Spina e vedrà la partecipazione di esperti come Giuseppe Magazzù, Maria Cristina Lucanto, Carlo Castellani, Angela Ragusa e Cettina Meli, che affronteranno temi legati alla storia della malattia in Sicilia, allo sviluppo dei centri specialistici e agli screening genetici e neonatali.
Sabato 18, a partire dalle 10, la moderazione sarà affidata a Maria Cristina Lucanto. Tra gli interventi più attesi, quelli di Nicoletta Pedemonte sulla ricerca per i pazienti privi di una cura, Anna Cereseto sulla terapia genica, Stefano Costa sugli studi clinici in corso a Messina, Barbara Messore sugli adulti con fibrosi cistica e Simona Cristadoro sul loro coinvolgimento nella ricerca.
Un appuntamento di alto profilo scientifico e sociale che vuole unire informazione, impegno e speranza nella lotta alla fibrosi cistica.




Inaugurata Villa San Giuseppe, casa di riposo della Fondazione Sant’Angela Merici

Inaugurata la nuova casa di riposo di via Luigi Spagna, Villa San Giuseppe.
A tagliare il nastro è stato Don Alfio Li Noce, presidente della Fondazione Sant’Angela Merici, alla presenza, tra gli altri, del presidente del consiglio comunale Alessandro Di Mauro e l’assessore Giuseppe Gibilisco. La benedizione è stata invece impartita dall’arcivescovo di Siracusa, Mons. Francesco Lomanto.
“Papa Francesco ci ha invitato a guardare agli anziani, a risollevarli, a rialzarli e ad accompagnarli quotidianamente con due elementi: professionalità e spirito di sacrificio-ha detto Don Alfio- Ed è quello che vogliamo mettere in campo in questo servizio prezioso. Ricordo le parole che il Santo Padre Francesco ci ha rivolto: non risparmiatevi di esercitare con passione con chi è più fragile, in queste persone c’è Gesù”.
L’arcivescovo ha parlato dell’attività della Fondazione Sant’Angela Merici. “La Fondazione-ha detto- esercita la carità verso le persone più indifese, bisognose. Ed esprime la carità di Cristo nella dimensione umana. Le lacrime della Madonna, sono lacrime di misericordia che trovano spazio nella Fondazione per portare avanti quest’opera di carità nei confronti dei nostri fratelli e sorelle bisognose. Papa Leone ci ha ricordati nella preghiera composta per la Madonna delle Lacrime “donaci la grazia di amare per servire Cristo nei fratelli più piccoli nei quali egli si è identificato”. Con questo voglio sottolineare l’importanza del servizio che non è semplicemente un ‘opera sociale: è un’opera umana di carità che esprime il senso della fede e l’amore stesso di Cristo Signore per i fratelli. E in questa compartecipazione di tutti nel servizio dei fratelli bisognosi che si esprime, si manifesta l’amore stesso del Signore Gesù”.

La struttura della Fondazione Sant’Angela Merici potrà accogliere 25 ospiti.

“Perché un’altra casa di riposo? Abbiamo una bassissima percentuale di natalità a Siracusa e per conseguenza un innalzamento degli over 65, quasi il 27 per cento della popolazione di Siracusa – ha detto don Alfio Li Noce -. È un servizio che nasce qui, che si sviluppa insieme all’altra casa di riposo che abbiamo in via Peppino Impastato. Qui, siamo in piena Balza Acradina. In questa casa nasce e si sviluppa l’opera delle figlie di San Giuseppe, le suore dei bambini, le suore dei paramenti, le ultime suore che ricamavano e credevano tanto nella liturgia. Quella che noi vediamo oggi è una piccola oasi. Siamo al centro di Siracusa, spazi e ambienti aperti per coltivare e restituire qualità di vita. Crediamo nella qualità degli ambienti e dei servizi. All’interno della casa troviamo i quadri che sono opera dei ragazzi del Centro di riabilitazione. La finalità è servire la vita. L’obiettivo della Fondazione è vivere sempre come Chiesa. Siamo Chiesa all’opera. L’obiettivo non è il profitto. Abbiamo pensato diversamente: conosciamo gli anziani, conosciamo le persone con disabilità così come i fratelli immigrati. Quindi un servizio che nasce come una sorta di vestito cucito addosso alla persona”.




Fondi Fua, corsa contro il tempo: progetti per riqualificare piazza Sgarlata e Parco Robinson

La lista è lunga,i tempi abbastanza stretti. Il Comune di Siracusa potrebbe cogliere l’occasione della pioggia di finanziamenti destinati alle aree FUA per portare a compimento interventi attesi e costosi, che in caso contrario rischierebbero di rimanere fermi al palo. La scadenza ultima per la presentazione della selezione di interventi è fissata per il prossimo 11 luglio. Servono i progetti, per scongiurare il rischio che, com’è accaduto in precedenti occasioni, non si riesca ad accedere a risorse finanziarie ingenti con cui realizzare opere pubbliche di riqualificazione del territorio. Mentre la Regione, tramite l’assessorato alle Autonomie locali,si dice disponibile a fornire agli enti territoriali “ogni supporto e chiarimento necessario per la definizione degli interventi strategici”, il Comune di Siracusa indica la scadenza improrogabile del 30 maggio per la consegna delle candidature dei progetti. Non è un caso se l’assessore regionale alle Autonomie locali Andrea Messina, ha riunito gli amministratori interessati e i tecnici dei dipartimenti regionali delle Autonomie locali e della Programmazione per fare il punto, evidenziando che ci sono 1,2 miliardi euro in totale di fondi comunitari che potrebbero,secondo la Regione, “cambiare il volto dei territori”. Gli interventi dovranno riguardare l’ambito della rigenerazione urbana, dello sviluppo economico locale, del miglioramento dei servizi pubblici, della promozione del turismo e del sostegno alle imprese locali. Nella lista dei progetti che Siracusa vorrebbe realizzare figurano, tra gli altri, la riqualificazione di piazzale Sgarlata e Parco Robinson, inclusa l’area mercatale, per oltre due milioni di euro, la riqualificazione dell’area tra via Italia e la circoscrizione Akradina, per altri 2 milioni 160 mila euro, la realizzazione di un parco naturalistico all’ex Feudo Santa Lucia, nella zona della Penisola Maddalena, per 1 milione 200 mila euro circa. Si penserebbe poi all’acquisto di nuovi bus, nell’ottica della mobilità sostenibile, e la realizzazione di un parcheggio scambiatore nei pressi del nuovo ospedale. Le prossime settimane saranno decisive. Dopo la consegna della lista delle candidature dei progetti per i comuni dell’area Fua dovrebbe iniziare, a meno di intoppi, la ‘volata’ finale, da cui dipenderà la possibilità di poter realizzare le nuove opere pubbliche, inserite nel piano triennale.




Siracusa riscopre il quartiere Umbertino con la Jane’s Walk: tra memoria storica e sfide per l’accessibilità

Sabato 10 maggio si è svolta la seconda edizione della Jane’s Walk a Siracusa, un’iniziativa che ha coinvolto cittadini, studiosi e attivisti in una passeggiata urbana all’insegna della memoria storica, della partecipazione civica e della riflessione sull’accessibilità.
Organizzata dal Rotary Club Siracusa Ortigia, sotto la presidenza della D.ssa Michela Vasques, la camminata ha visto come guide d’eccezione il Prof. Salvatore Adorno e l’architetto Francesco Pappalardo, protagonisti di un itinerario che ha unito racconto storico e analisi urbanistica.
Ispirato all’eredità di Jane Jacobs, attivista e urbanista americana che ha rivoluzionato il modo di intendere le città, il festival Jane’s Walk promuove in tutto il mondo passeggiate partecipate per riscoprire i quartieri, analizzarne le criticità e immaginare spazi urbani più vivibili e inclusivi.
A Siracusa, il tema scelto ha riguardato la riscoperta del quartiere Umbertino e una riflessione sulla sua accessibilità. Partendo dal piazzale delle poste e attraversando viale Montedoro e il Foro Siracusano, il percorso si è concluso in Corso Umberto, cuore di un’area urbana nata alla fine dell’Ottocento su impulso del piano regolatore di Luigi Mauceri. Un impianto moderno per l’epoca, ispirato ai canoni europei di decoro e funzionalità.
Tuttavia, il presente racconta una realtà ben diversa: ostacoli fisici sui marciapiedi, parcheggi abusivi, basole sconnesse e barriere architettoniche rendono oggi difficile, se non impossibile, una mobilità pedonale sicura e accessibile, soprattutto per persone con disabilità, anziani e famiglie con bambini.
Le criticità emerse durante la passeggiata hanno generato un confronto costruttivo tra i partecipanti, che hanno avanzato proposte concrete: dalla regolamentazione dell’uso dello spazio pubblico alla manutenzione delle infrastrutture, fino alla promozione di una mobilità più sostenibile e inclusiva.
La Jane’s Walk si è così rivelata un’occasione preziosa di consapevolezza collettiva e cittadinanza attiva. Ora, il compito spetta alle istituzioni: raccogliere queste istanze e trasformarle in azioni concrete per restituire agli spazi urbani la loro funzione pubblica e sociale. Per una Siracusa più accessibile, più giusta, più viva.




Maltempo in arrivo nel Siracusano: attesa una forte perturbazione tra giovedì 15 e venerdì 16 maggio

La redazione di SiracusaOggi.it ha chiesto al Centro Meteorologico Siciliano come evolverà la perturbazione che, nelle prossime ore, investirà l’intera isola. Secondo gli esperti, la provincia di Siracusa si prepara ad affrontare una significativa ondata di maltempo causata da un vortice afro-mediterraneo in formazione sul bacino del Mediterraneo.
Questo sistema ciclonico, alimentato da aria umida e instabile proveniente dal Nord Africa, porterà condizioni meteorologiche avverse su tutta la Sicilia, con particolare attenzione al settore sud-orientale dell’isola.
A partire dalla serata di mercoledì 14 maggio è previsto un progressivo peggioramento delle condizioni atmosferiche, con un aumento della nuvolosità e l’arrivo di piogge sparse. Il peggioramento più marcato è atteso tra giovedì 15 e venerdì 16 maggio, quando si prevedono precipitazioni diffuse, temporali localmente intensi e venti forti, con raffiche che potrebbero superare i 100 km/h.
Le temperature subiranno un sensibile calo, soprattutto nei valori massimi.
Le autorità raccomandano prudenza negli spostamenti e di seguire gli aggiornamenti ufficiali per eventuali allerte diramate dalla Protezione Civile.




Allerta meteo arancione, scuole chiuse in tutta la provincia di Siracusa

Scuole chiuse in tutta la provincia di Siracusa. A seguito del bollettino diramato dal Dipartimento regionale della Protezione Civile, che ha emesso un’allerta meteo arancione per la giornata di domani, giovedì 15 maggio, i sindaci dei comuni del territorio hanno disposto la chiusura degli istituti scolastici di ogni ordine e grado.
A Siracusa, il sindaco Francesco Italia ha annunciato attraverso i canali social: “Domani, giovedì 15 maggio, le scuole di ogni ordine e grado, gli impianti sportivi pubblici, il cimitero comunale, le aree mercatali e gli asili comunali saranno chiusi per avverse condizioni meteo.”
Anche ad Avola, il sindaco Rossana Cannata ha disposto la chiusura: “Allerta arancione, maltempo in Sicilia. Disposta la chiusura di tutte le scuole pubbliche e private, di ogni ordine e grado, del cimitero, degli impianti sportivi, parchi e giardini comunali.”
Provvedimenti analoghi sono stati adottati anche ad Augusta, dove il sindaco Giuseppe Di Mare ha scritto: “Scuole chiuse causa allerta meteo per domani, giovedì 15 maggio 2025.”
A Noto il sindaco Corrado Figura ha disposto la chiusura delle scuole per la giornata di domani, così come hanno fatto i primi cittadini di Canicattini Bagni, Floridia, Ferla, Priolo Gargallo, Buccheri e Portopalo di Capo Passero.




Allerta meteo arancione diramata dalla Protezione Civile

Il Dipartimento regionale di Protezione Civile ha diramato un’allerta meteo arancione per la giornata di domani, giovedì 15 maggio 2025. Nella nota diffusa, come di consueto, nel pomeriggio dagli uffici di Palermo, si prevede per le prossime ore un peggioramento delle condizioni atmosferiche, con precipitazioni da sparse a diffuse, prevalentemente a carattere temporalesco.
I fenomeni saranno accompagnati da rovesci di forte intensità, frequente attività elettrica, locali grandinate e forti raffiche di vento.
La Protezione Civile ha inoltre emesso un avviso di condizioni meteorologiche avverse, valido a partire dalla mattinata di giovedì 15 maggio e per le successive 24-36 ore.




Bronzi di Riace e l’origine siracusana, la geologia “forense” dato scientifico verso la verità

Il dibattito sull’origine dei Bronzi di Riace infiamma il mondo dell’archeologia. Se da un lato molti studiosi rimangono ancorati a teorie consolidate che vedono la Magna Grecia o l’ambiente ateniese come contesto d’origine, dall’altro le recenti ricerche condotte dal medico, storico e scrittore Anselmo Madeddu, che ha ripreso e rilanciato gli studi dell’archeologo americano Ross Holloway, riportano in primo piano un’ipotesi affascinante: quella dell’origine siracusana.
A rafforzare questa tesi contribuisce un elemento scientifico nuovo, di geologia “forense”. Più precisamente, le analisi delle terre di fusione interne alle statue – cioè quelle utilizzate nella saldatura dei singoli pezzi bronzei che compongono una statua – rivelano una corrispondenza geochimica sorprendente con i sedimenti dell’area del fiume Ciane, nei pressi di Siracusa.
Come noto, nell’antichità le statue bronzee venivano realizzate attraverso il metodo della cera persa, in cui ogni pezzo anatomico veniva fuso singolarmente per poi essere saldato nel luogo di esposizione. Le terre utilizzate per la fusione venivano raccolte nei pressi della fonderia, mentre quelle per la saldatura erano prelevate sul luogo dell’assemblaggio. Analizzare la composizione di entrambe può offrire quindi preziosi indizi sia sulla provenienza che sulla destinazione originaria delle statue.
Le terre rinvenute all’interno dei Bronzi di Riace, studiate grazie alla disponibilità dei dati forniti durante le operazioni di restauro, sono state confrontate con campioni prelevati nella zona di Pantanelli, nei pressi della piana alluvionale dei fiumi Ciane e Anapo. I risultati, ottenuti da un team interdisciplinare delle Università di Catania e Ferrara, parlano di una “eccezionale corrispondenza”.
Come sottolineato dal professor Rodolfo Carosi, presidente della Società Geologica Italiana, questa vicenda rappresenta uno dei tanti casi in cui la geologia – e in particolare la geologia forense – si rivela strumento chiave anche per l’indagine sui beni culturali. Tecniche avanzate come la spettrometria di massa al plasma (ICP-MS), la diffrazione a raggi X e la microscopia elettronica sono state applicate per tracciare una vera e propria impronta geologica delle terre contenute nei Bronzi, confermando la loro compatibilità con il territorio siracusano.
Rosolino Cirrincione, geologo dell’Università di Catania e membro della Società Geologica Italiana, ha evidenziato inoltre l’importanza delle analisi chimiche anche per smascherare eventuali falsi storici, attraverso l’identificazione dell’evoluzione tecnologica nelle leghe metalliche. Anche da questo punto di vista, le leghe dei Bronzi di Riace risultano coerenti con i metodi produttivi noti in età classica.
L’ipotesi siracusana non è nuova, ma ora gode quindi di una base scientifica più solida, grazie al contributo multidisciplinare degli studiosi.
Anselmo Madeddu stesso ha evidenziato come l’uso di terre locali nella fusione e nella saldatura fosse una pratica comune. E la corrispondenza con il territorio siracusano suggerisce almeno una fase di lavorazione avvenuta proprio in quest’area. A conferma, Carmela Vaccaro dell’Università di Ferrara ha spiegato che le analisi geochimiche e mineralogiche hanno mostrato somiglianze significative tra i campioni delle statue e quelli raccolti nella piana del Ciane.
Certo, il mistero resta aperto, e gli archeologi continuano a dividersi. Ma grazie all’apporto della geologia – scienza solitamente associata a terremoti, vulcani e risorse minerarie – si aprono nuovi orizzonti per la comprensione del passato.
Ma se ancora non c’è unanimità sull’ipotesi siracusana, di certo è emerso un legame altamente indicativo. La verità potrebbe essere ancora nascosta tra le pieghe del tempo. Forse oggi siamo un passo più vicini a scoprirla.




Perdita idrica in via Augusta, lavori in corso. Traffico rallentato su Scala Greca

Una grossa perdita idrica in via Augusta è all’origine del forte rallentamento della viabilità nella nord di Siracusa. La Polizia Municipale di Siracusa sta cercando di gestire l’importante flusso veicolare. Le squadre tecniche di Siam, intanto, sono a lavoro per la complessa riparazione poco distante dalla rotonda all’incrocio con Scala Greca.
Al risveglio, questa mattina, la sorpresa: strada allagata per una copiosa fuoriuscita, verosimilmente da un tombino stradale. Per la corretta individuazione del problema e la relativa riparazione, in corso su strada le operazioni degli operai con relativi mezzi.




VIDEO. Un viaggio nel tempo con la realtà immersiva, la mostra Inda da non perdere

A Palazzo Greco, sede della Fondazione Inda, inaugurato l’allestimento multimediale e interattivo della mostra “Orestea Atto Secondo”. L’esposizione permanente racconta la nascita dell’Inda e la ripresa delle rappresentazioni classiche nel 1921, dopo la Grande Guerra e l’epidemia di spagnola. Grazie all’intelligenza artificiale e ai prodigi della realtà aumentata, i visitatori potranno interagire con attori e personaggi del passato come Paolo Orsi e Mario Tommaso Gargallo, sedere al teatro greco di Siracusa nel 1921 o sfogliare foto e documenti dell’archivio storico Inda. Un’esperienza totalmente immersiva, possibile grazie a visori AI ed a tecnologie prese a prestito dal mondo dei videogiochi.
Il nuovo allestimento è stato finanziato con i fondi del PNRR per l’abbattimento delle barriere architettoniche, fisiche e cognitive. Il progetto presentato dall’Inda è risultato secondo in tutta Italia e tra i primi a essere completato. Vi portiamo a scoprire la mostra insieme alla curatrice, la consigliera delegata della Fondazione Inda, Marina Valensise.