Politiche sociali, i delegati di quartiere incontrano l’assessore: “Confronto costruttivo”

Incontro questa mattina tra i delegati di quartiere Raffaele Grienti (Ortigia), Mario Caricato (Epipoli) e Marcello Palminteri (Cassibile) e l’assessore alle Politiche sociali, Marco Zappulla, nella sede di via Italia 105. La riunione è stata dedicata a un resoconto periodico delle attività svolte all’interno dei quartieri e ha rappresentato un momento di confronto sui principali temi sociali emersi nei territori. Sono state affrontate questioni legate alle situazioni di fragilità da gestire in collaborazione con l’amministrazione comunale e la programmazione di nuovi servizi e attività da avviare nelle diverse aree della città.
Un clima costruttivo- sottolineano i delegati- e attenzione per le esigenze dei quartieri”. L’intenzione emersa è quella di periodici confronti analoghi sulle diverse questioni che riguardano le singole aree della città.




Schiarita su Isab, le parole del ministro Urso e il vertice in azienda con i sindacati

Mentre il ministro Urso, alla Camera, rassicurava circa l’operatività della raffineria Isab, i sindacati hanno incontrato nel siracusano i vertici aziendali: il presidente del Consiglio di Amministrazione, Massimo Nicolazzi, il direttore generale, Giovanni Lo Verso, e il responsabile delle Risorse Umane, Fabrizio Guagliardo.
Durante l’incontro, l’azienda ha illustrato i contorni della vicenda che ha portato al contenzioso legislativo e al conseguente pignoramento delle quote azionarie, confermando l’impugnazione del provvedimento e precisando che entro il mese di novembre la questione potrebbe essere definitivamente chiarita. È stato ribadito che tale vicenda non comporta alcuna ripercussione sull’operatività della raffineria.
Il favorevole momento di mercato, inoltre, sta alimentando un clima di ottimismo rispetto alla possibilità di chiudere il 2025 con risultati positivi, anche in vista della possibile chiusura della procedura di debito negoziata. Tuttavia, l’azienda ha segnalato alcune criticità legate al secondo pacchetto di sanzioni verso la Russia, che determineranno – già dalla prossima settimana – l’impossibilità di vendita dei carburanti tramite autobotti a Lukoil Italia. Un cambiamento che potrebbe comportare una revisione dei percorsi commerciali, su cui l’azienda sta già lavorando attivamente.
“Isab ci ha rassicurato circa la continuità delle forniture di prodotti da parte di Versalis, essenziali per il regolare funzionamento della raffineria”, spiega Andrea Bottaro, segretario della Uiltec Sicilia. “Rispondendo a una specifica richiesta sindacale sui progetti futuri, l’azienda ha dichiarato l’intenzione di proseguire le attività di raffinazione tradizionale, studiando al contempo nuove soluzioni per incrementare la competitività dell’impianto. Quanto ad eventuali manifestazioni di interesse da parte di grandi player del settore per l’acquisizione della raffineria, Isab ha precisato che non risultano al momento trattative in corso”, dice ancora il sindacalista.
Presente all’incontro anche il segretario della Femca Cisl Siracusa, Alessandro Tripoli. “Le risposte fornite dall’azienda, pur lasciando alcuni nodi aperti che continueremo a seguire passo dopo passo, confermano elementi importanti: la continuità produttiva, la tenuta del sito sotto il regime di Golden Power e la volontà di mantenere attivi gli investimenti. Anche le parole del Ministro, che ha ribadito l’attenzione del Governo e la messa in sicurezza dello stabilimento, rappresentano un segnale utile e coerente con il momento che stiamo attraversando.
Noi non ci prestiamo al gioco del caos, preferiamo un percorso chiaro e verificabile, fondato sull’analisi dei fatti, sulla definizione di obiettivi condivisi, sull’individuazione di indicatori precisi e su un monitoraggio costante delle ricadute industriali e occupazionali. Siamo disponibili al confronto ogni volta che sarà necessario, senza sconti per nessuno ma con la responsabilità che merita un polo industriale che sostiene migliaia di famiglie. L’obiettivo è uno soltanto: garantire stabilità, sicurezza e futuro a questo territorio”.
“Restano tuttavia preoccupazioni sulla solidità della proprietà e sugli assetti futuri dell’impianto, che – aggiunge però Bottaro – deve essere supportato da un importante piano di investimenti volto al riammodernamento di una struttura operativa da oltre cinquant’anni. Per queste ragioni, riteniamo indispensabile un’interlocuzione con il Governo nazionale, unico soggetto in grado di fornire risposte concrete ai quesiti posti e di sostenere un percorso di rilancio industriale. In questo contesto le dichiarazioni del ministro Urso non bastano per fugare i dubbi sulla prospettiva industriale della raffineria”.
Per Tripoli, è “normale che in una fase così delicata via siano timori tra i lavoratori, ed è giusto non ignorarli. E’ altrettanto evidente che chi pensa di alimentare tensioni o creare allarmismi non troverà spazio nella Femca Cisl. Il nostro modo di affrontare le difficoltà è diverso: capire, verificare e contribuire alla soluzione dei problemi, non ingigantirli né drammatizzare ogni singola notizia”.




Appalti e sanità, oggi a Palermo l’interrogatorio dell’ex dg dell’Asp di Siracusa

Dopo 24 ore di pausa, ripartono oggi a Palermo gli interrogatori sugli appalti truccati in Sicilia, con la bufera giudiziaria che si è abbattuta sull’Asp di Siracusa. A comparire davanti ai magistrati oggi sarà anche l’autosospesosi direttore generale, Alessandro Caltagirone. Si ricomincia tenendo anche conto degli ulteriori elementi acquisiti durante i primi 7 interrogatori, martedì scorso. In particolare, le parziali ammissioni che sarebbero state fatte dalla presidente della commissione di assegnazione della gara da 17 milioni dell’Asp di Siracusa, Giuseppa Di Mauro, in merito a pressioni per il rinvio della aggiudicazione e sulle modifiche ai punteggi. Gli indagati, sin qui, hanno tutti respinto ogni addebito e fornito la loro versione dei fatti. Il bed manager dell’Asp di Siracusa, Vito Fazzino, è intanto uscito dalla “scena”. Dopo il suo interrogatorio, infatti, i magistrati hanno ritirato la richiesta di misura cautelare e l’interdizione dall’esercizio della professione.
Con l’interrogatorio di Caltagirone si conclude l’analisi del filone “siracusano” (c’è da recuperare quello rinviato martedì scorso, con Paolo Emilio Russo), per passare poi agli altri capi d’accusa, ovvero la manipolazione del concorso per 15 stabilizzazioni all’ospedale Villa Sofia di Palermo e quindi la presunta tangente al Consorzio di bonifica della Sicilia.
Venerdì 14 novembre davanti al gip compariranno Antonio Abbonato, l’ex presidente della Regione Totò Cuffaro, il deputato regionale Carmelo Pace, Vito Raso ed il parlamentare Saverio Romano.




“Ancora danni al patrimonio storico: distrutta una delle tre trincee di Santa Panagia”

“Un’altra amara scoperta, un altro pezzo di storia che tra pochissimo non sarà più leggibile se non protetto e attenzionato”. Durante l’ultima giornata del  Festival del Paesaggio, dopo la scoperta dei danni alle Mura Dionigiane, il facilitatore culturale Daniele Valvo ha rilevato un nuovo motivo di amarezza, questa volta a Capo Santa Panagia, dove una delle tre trincee della Seconda Guerra Mondiale risulta completamente distrutta e illeggibile.  “E’ un luogo lontano dal centro storico e dunque nessuno lo vede e se ne cura- il suo sfogo- ma se andiamo avanti di questo passo perderemo pezzi importanti di racconto visibile della nostra storia”. Il tema della passeggiata era lo Sbarco in Sicilia. In quell’area si trovano diverse strutture, di varia tipologia, legate alla Seconda Guerra Mondiale.  Tra queste figurano  tre trincee per mitragliatrici, che servivano a controllare l’arrivo sulla terraferma dal mare. “Una di queste trincee- racconta Valdo- era malridotta rispetto alle altre.  Di solito  possono essere fruibili e percorse all’interno. Abbiamo, però, dovuto constatare che questa trincea ha perso totalmente la parte del semicerchio su cui si poggiava la mitragliatrice. Non conosciamo le ragioni per cui sia accaduto, di certo la pioggia può avere giocato un ruolo, come il comportamento di chi magari non sa cosa siano e certamente l’incuria nei confronti di un pezzo di storia importante, che non possiamo tralasciare.”   La sollecitazione, indirizzata in primo luogo alle istituzioni e più in generale a a quanti possono giocare un ruolo di primo piano nella tutela del patrimonio storico, archeologico e culturale del territorio, è quella di prestare una maggiore attenzione agli elementi che conservano parti, piccole o grandi, dell’identità della città e dei passaggi che ha vissuto.

 




Riserva (terrestre) Capo Murro di Porco, verso l’istituzione: ecco cosa cambierà

Prende forma la riserva terrestre naturale orientata Capo Murro di Porco e Penisola Maddalena ed è stato avviato l’iter istruttorio, propedeutico all’istituzione. I suoi confini sono stati tracciati dall’Assessorato regionale Territorio e Ambiente- Dipartimento, con una parte di tutela massima, la cosiddetta area A ed una pre-riserva (Area B). Predisposto anche un regolamento sulle attività ammesse e su quelle non consentite.La riserva ha un’estensione totale di 577,5 ettari: 231,79 per la zona A e 345,76 ettari per la pre-riserva.  Il regolamento redatto vieta, tra le altre attività, nella zona A la realizzazione di nuove costruzioni e  qualsiasi attività comportante trasformazione urbanistica ed edilizia del territorio, inclusa l’apertura di nuove strade o piste; la demolizione e ricostruzione degli immobili esistenti, fatta eccezione per i casi di comprovata precarietà;a collocazione di strutture prefabbricate anche mobili e di roulottes;esercitare qualsiasi attività industriale;realizzare discariche e qualsiasi altro impianto di smaltimento di rifiuti nonché scaricare terra o qualsiasi altro materiale solido o liquido;realizzare qualsiasi lavorazione agricola o movimento di terra entro una distanza di 5 metri attorno a sorgive, stagni e zone umide anche temporanee, sponde dei valloni; introdurre armi da caccia ed esercitare caccia e uccellagione;molestare o catturare animali vertebrati o invertebrati, raccogliere, disturbare o distruggere nidi, uova, tane e giacigli. La raccolta di vegetali commestibili spontanei sarà regolamentata dall’ente gestore in ordine ai tempi, quantità e specie. Consentito effettuare sugli immobili esistenti gli interventi di manutenzione ordinaria, di manutenzione straordinaria, di restauro e di risanamento conservativo, di ristrutturazione edilizia. Saranno però sottoposti  a preventiva comunicazione all’Ente gestore ed al competente Distaccamento del Corpo Forestale. L’area della Penisola Maddalena viene quindi inserita nel Piano Regionale Parchi e riserve, ritenuta di notevole interesse pubblico. Come spiegato nelle motivazioni, ” è un’area prettamente rocciosa costituita da calcari miocenici fortemente influenzata da fattori marini (vento, aerosol, salinità). La vegetazione è di tipo prettamente costiero ancora ben conservata e ben tipizzata floristicamente rappresentata da comunità alofile di scogliera a Crithmum e Limonium, da garighe a Thymus capitatus ed Helichrysum siculum e dalla macchia a Chamaerops humilis e Sarcopoterium spinosum. In alcuni tratti più depressi si rinvengono delle aree periodicamente sommerse in cui si insedia una vegetazione igrofila avente il suo optimum nel periodo estivo, di estremo interesse scientifico e caratterizzata da un’elevata fragilità ecologica. Il suo valore naturalistico è elevato in quanto vi si localizzano comunità rare nel resto della costa siracusana”. Sono presenti numerosi habitat di interesse comunitario, inclusi degli  stagni temporanei mediterranei, piccola area umida naturale  in prossimità del Capo, è caratterizzata da fragilità ecologica. Per quanto riguarda gli aspetti faunistici, l’area rappresenta, per diverse specie di animali, un’unica unità ecologica.




Priolo. Alloggi a canone sostenibile, Giarratana: “La misura esclude i più fragili”

“I criteri scelti dall’amministrazione comunale per la selezione dei beneficiari dei nuovi alloggi assegnati lasciano irrisolti i veri nodi della crisi abitativa che investe la città”. Critica la posizione del capogruppo di Grande Sicilia al consiglio comunale di Noto, Diego Giarratana dopo la consegna delle chiavi ai destinatari dei 12 alloggi acquistati dal Comune e che dovrebbero alleggerire il peso di un affitto. Si tratta di persone con uno stipendio ma che potranno beneficiare di un canone più accessibile.
Pur riconoscendo l’importanza di misure che alleggeriscano il carico degli affitti per molte famiglie Giarratana esprime delle perplessità.
“Non andiamo certo contro i cittadini che beneficeranno di questi alloggi – dichiara il capogruppo di Grande Sicilia – Oggi sappiamo quanto sia difficile, anche per chi ha uno stipendio, sostenere un affitto. Un canone più accessibile è sicuramente un aiuto concreto. Il vero problema è che ci sono tante famiglie che una casa non riescono nemmeno a trovarla, che vivono una crisi abitativa ed economica senza precedenti. L’Amministrazione avrebbe dovuto pensare a una politica più ampia e inclusiva, capace di dare risposte anche a chi è completamente escluso dal mercato immobiliare.”
Secondo il consigliere, l’amministrazione comunale avrebbe scelto una strada limitata e non risolutiva.
“Il criterio che lega l’assegnazione degli alloggi solo a chi possiede un contratto a tempo indeterminato taglia fuori chi si trova nelle condizioni più fragili- fa notare- È una scelta riduttiva, che non affronta il cuore del problema. Un’Amministrazione dovrebbe avere una visione, pensare a prospettive concrete per tutti i cittadini, non solo a misure parziali che rischiano di esasperare le fratture sociali.” Giarratana ribadisce la necessità di un cambio di passo. “La politica abitativa deve diventare uno strumento di coesione sociale, non di esclusione. Il nostro compito è stare vicino alle famiglie che fanno fatica ogni giorno-conclude- senza trascurare chi, pur lavorando, ha bisogno di un affitto sostenibile. L’Amministrazione deve saper guardare oltre e dare risposte reali a una crisi che tocca in profondità la nostra comunità.”




Amianto, vittoria storica per un ex operaio siracusano: la Corte d’Appello condanna l’Inps

La Corte d’Appello di Catania, in sede di rinvio dalla Corte di Cassazione, ha condannato l’Inps a riconoscere i benefici contributivi per il prepensionamento da esposizione all’amianto ad un ex operaio del polo industriale siracusano. Si tratta di Salvatore Patania, per anni a lavoro nello stabilimento Enichem di Priolo Gargallo.
La decisione dei giudici accoglie le tesi dell’avvocato Ezio Bonanni, legale del lavoratore e presidente dell’Osservatorio Nazionale Amianto, che aveva già ottenuto l’annullamento della precedente sentenza della stessa Corte d’Appello, e segna un passaggio fondamentale nella giurisprudenza in materia di esposizione professionale all’amianto, stabilendo che il periodo di rischio deve essere determinato in base alle effettive condizioni di lavoro e alla data delle bonifiche nei siti contaminati.
Patania ha lavorato per oltre quindici anni come operaio montatore in un contesto industriale che sarebbe stato fortemente caratterizzato dalla presenza di amianto. Solo dopo il pensionamento e la diagnosi di nodulità polmonare ha scoperto di essere stato esposto alla “fibra killer”.
Il ricorso del lavoratore era stato respinto in primo grado che in appello, finché l’avvocato Bonanni non ha portato il caso in Cassazione. Qui è stata riconosciuta la validità delle prove documentali che ha portato a ribaltare le due decisioni, affermando un principio fondamentale: “Il termine ultimo di esposizione all’amianto non può essere determinato in base all’entrata in vigore della legge 257/1992, ma deve tener conto delle effettive condizioni di lavoro e delle bonifiche realmente eseguite”. La Suprema Corte ha quindi annullato le sentenze precedenti disponendo un nuovo giudizio, poi conclusosi con la condanna dell’Inps.
La Corte d’Appello di Catania ha riformato le precedenti sentenze, riconoscendo a Patania l’aumento della pensione in media di 400 euro mensili, con gli arretrati degli ultimi 5 anni che ammontano a 25mila euro circa; il diritto alla rivalutazione contributiva; il pagamento delle spese di tutti i gradi di giudizio, per un totale di oltre 17mila euro; il rimborso delle spese generali e di quelle della consulenza tecnica d’ufficio (CTU) del primo grado. “La Corte ha riaffermato un principio essenziale: la tutela del lavoratore non può essere sacrificata dietro formalismi o cavilli. Contano le reali condizioni di rischio, non le date sulle carte”, commenta Bonanni.
“Dopo anni di ingiustizie, questa è una vittoria storica”, esulta Patania. “L’Inps si è accanita contro un lavoratore malato, ma ora la verità è stata riconosciuta. Invito i miei ex colleghi a non arrendersi: la nostra voce deve continuare a farsi sentire”.
L’ONA prosegue il proprio impegno per il prepensionamento dei lavoratori del Polo Petrolchimico Enichem di Priolo-Melilli-Augusta. L’associazione offre assistenza gratuita tramite il sito www.osservatorioamianto.it o il numero verde 800 034 294.




Archeologia, le scuole esplorano in diretta web l’itinerario subacqueo del Plemmirio

Lunedì e martedì prossimi, 17 e 18 novembre, sarà possibile esplorare in diretta i fondali dell’area marina protetta Plemmirio, a Siracusa, e interagire via web con i subacquei che illustreranno l’itinerario culturale sommerso “Le Mazzere”. L’iniziativa, rivolta a istituzioni e scuole, offrirà l’opportunità unica di ammirare i reperti archeologici situati tra i 10 e i 20 metri di profondità e di scoprire il paesaggio sottomarino della zona con tutte le sue ricchezze naturalistiche. Il subacqueo della Soprintendenza del Mare, Salvo Emma, sarà dotato di una maschera granfacciale equipaggiata con sistemi di comunicazione che gli consentiranno di ascoltare le domande dalla superficie e di rispondere.
Il progetto “Marlin” è promosso dall’assessorato regionale dei Beni culturali e dell’identità siciliana con la Soprintendenza del Mare, in collaborazione con la startup Immersea srl, con l’itinerario culturale del Consiglio d’Europa “Rotta dei Fenici” e con l’area marina protetta Plemmirio.
“Un’esperienza innovativa – dice l’assessore Francesco Paolo Scarpinato – che permetterà di parlare e porre domande in tempo reale ai subacquei, rendendo accessibile a tutti un mondo solitamente riservato agli esperti di immersione. Un progetto che punta alla diffusione di pratiche di osservazione partecipata e all’utilizzo di tecnologie digitali interattive per la valorizzazione dei siti culturali sommersi siciliani”.
Oltre alla dimensione didattica, l’iniziativa rappresenta un banco di prova per nuovi format di comunicazione scientifica dedicati all’archeologia subacquea, alla divulgazione delle metodologie di monitoraggio e citizen science, e alla promozione di sinergie tra enti di ricerca, università e aree protette per la tutela integrata dell’ambiente marino.
“Superare le barriere – dichiara il Soprintendente del Mare, Ferdinando Maurici – e portare, grazie alle nuove tecnologie, il patrimonio sommerso siciliano nelle scuole, rappresenta un valore aggiunto alla costante opera di valorizzazione e promozione che la soprintendenza porta avanti da oltre vent’anni. È fondamentale che i futuri fruitori del mare e delle sue ricchezze culturali, abbiano consapevolezza della storia che ha attraversato questa parte del Mediterraneo”.
Dopo questo primo appuntamento di presentazione, rivolto alle istituzioni e a un gruppo di scuole selezionate, il progetto “Marlin” sarà progressivamente esteso al mondo scolastico e scientifico, aprendo la possibilità di interagire in diretta, attraverso internet, con realtà e interlocutori di qualsiasi parte del mondo, abbattendo barriere e distanze fisiche.




Primo Media Education Day, 200 studenti protagonisti dell’iniziativa del Corecom Sicilia

Sono stati poco meno di 200 gli studenti protagonisti del primo Media Education Day, il programma di diffusione di buone pratiche digitali per la navigazione in rete e uso consapevole e responsabile dei social promosso dal Corecom Sicilia, il Comitato Regionale per le Comunicazioni, nell’ambito delle funzioni in materia di web e minori delegate dall’AGCOM, l’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni.
La prima tappa si è svolta all’Istituto Comprensivo “Elio Vittorini”, guidato dalla Dirigente Pinella Giuffrida (presente in videocollegamento da remoto), dove il Presidente del Corecom Sicilia Andrea Peria Giaconia e il Commissario dello stesso organismo Aldo Mantineo, assieme al vicedirigente dell’Istituto Marco Vero hanno incontrato gli alunni delle seconde classi per compiere un “viaggio” attraverso la rete utilizzando le pagine dell’Abbecedario della Media Education, la pubblicazione realizzata dal Corecom Sicilia che attraverso ventuno parole-chiave porta i ragazzi a scoprire e riscoprire aspetti, concetti e termini legati al mondo digitale per una corretta fruizione delle innumerevoli risorse che questo offre.
Il secondo appuntamento ha visto invece protagonisti gli studenti della seconda e della quarta classe del Liceo TRED – Transizione Ecologica e Digitale “Luigi Einaudi” che, a conclusione di un percorso formativo di 14 ore (che per effetto di un’intesa Agcom-Ministerio dell’Istruzione e del Merito confluiscono nel portfolio di Cittadinanza Digitale di ciascun alunno) articolato in sette incontri monotematici, hanno conseguito il Patentino Digitale. Dopo aver superato brillantemente la prova finale, realizzata in modalità digital gaming, i 34 studenti alla presenza della Dirigente Egizia Sipala hanno ricevuto dal Presidente Peria Giaconia e dal Commissario e coordinatore del progetto Mantineo il patentino del Corecom Sicilia che attesta la loro capacità nell’utilizzare rete e social in maniera responsabile e consapevole.




“Troppi italiani rinunciano a curarsi, cambiare passo”: affondo dell’Ugl dopo i dati Istat

“I dati diffusi oggi dall’Istat rappresentano un segnale d’allarme che non può essere ignorato: nel 2024, 5,8 milioni di italiani hanno rinunciato a curarsi, pari al 9,9% della popolazione, contro i 4,5 milioni del 2023. È un aumento drammatico che conferma la profonda crisi del nostro Servizio Sanitario Nazionale”.
Ad affrontare il tema è Antonio Galioto dell’Ugl di Siracusa.
“I dati-ricorda- sono stati esposti nell’audizione del presidente Istat Francesco Maria Chelli presso le Commissioni Bilancio di Senato e Camera.
La principale causa di rinuncia alle cure resta l’allungamento delle liste d’attesa, che da anni denunciamo come una vera emergenza nazionale. Riconosciamo che l’intervento del Ministero della Salute per affrontare il problema sia stato lungimirante e necessario, ma i risultati concreti non sono ancora arrivati. Serve un cambio di direzione immediato: le difficoltà organizzative, la carenza di personale e le differenze territoriali continuano a lasciare milioni di cittadini senza risposte”.
Secondo Galioto a questo “si aggiungono le crescenti difficoltà economiche delle famiglie e la scarsa accessibilità delle strutture sanitarie, in particolare non solo nel Mezzogiorno, ma anche nella realtà siciliana che è in continuo degrado: liste senza fine, cittadini costretti a rivolgersi al privato sempre se hanno le possibilità economiche, altrimenti sono costretti a non curarsi . Tutto questo è inaccettabile, ed è inaccettabile che la salute diventi una questione di reddito o di residenza”.
Galioto auspica “seri provvedimenti per le assunzioni di medici e infermieri e per l’adeguamento delle strutture con apparecchiature di nuova generazione per una vera prevenzione, così da evitare, nel caso della Sicilia, i ben noti viaggi della speranza verso altre Regioni”.

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