Quell’iter farraginoso per il consolidamento di una strada a rischio cedimento: il punto

Finalmente c’è l’avviso pubblico per i lavori di consolidamento della sede viaria di via del Santuario, in prossimità dell’incrocio con viale Teocrito. Le imprese interessate potranno inviare, nei tempi previsti, la manifestazione di interesse per partecipare alla procedura di affidamento dell’intervento atteso dal 2023.
Sono infatti emerse in quell’anno criticità statiche a causa del parziale crollo della volta del canale San Giorgio che corre proprio sotto la strada. Da anni, così, quel tratto finale di via del Santuario è circondato da transenne che tecnicamente lo inibiscono al traffico. L’iter, sin qui, piuttosto farraginoso nonostante lavori considerati urgenti per le possibili ricadute anche sull’aspetto statico della strada e, parzialmente, delle costruzioni vicine.
I lavori prevedono lo sbancamento del tratto stradale per poi realizzare un apposito manufatto in cemento armato per ricostruire la connessione idraulica tra la testa del canale San Giorgio e la cameretta sotto la rotatoria di viale Teocrito. Il Comune ha impegnato a bilancio 400mila euro.
Ricostruiamo il farraginoso – eufemismo – iter per lavori considerati in diversi provvedimenti “urgenti”. A dicembre del 2023 la nomina del rup, un funzionario dipendente di Palazzo Vermexio. Il 22 dicembre 2023 è stato affidato il servizio di progettazione della fattibilità tecnico-economica, progetto esecutivo, direzione lavori, misura e contabilità. A marzo 2024 è stato affidato il servizio di redazione della relazione geologica e sulla pericolosità. Ad aprile 2024 è stata la volta del servizio di indagini sismiche e un sondaggio geognostico per la caratterizzazione litologica e geotecnica dei terreni interessati dai lavori. A novembre 2024 è stato consegnato il progetto esecutivo, poi approvato il 24 dicembre 2024. Adesso, aprile 2025, l’avviso pubblico per i lavori.




Zona industriale, i sindaci di Melilli e Augusta scrivono alla Regione per la crisi di Sasol

La crisi di Sasol continua a tenere banco. I sindaci di Melilli e Augusta, Giuseppe Carta e Giuseppe Di Mare, hanno infatti inviato una lettera al Presidente della Regione Siciliana, Renato Schifani, e all’Assessore alle Attività Produttive, Edmondo Tamajo, per richiedere con urgenza la convocazione di un vertice istituzionale in merito alla crisi che sta investendo Sasol Italy, il sito industriale situato nell’area di Augusta, Melilli e Priolo Gargallo.
L’iniziativa nasce dalla necessità di individuare e coordinare misure concrete a tutela della produttività dell’azienda, con una priorità imprescindibile: la salvaguardia dei livelli occupazionali. L’annuncio da parte di SASOL del piano di riorganizzazione, infatti, desta grande preoccupazione nelle istituzioni locali, nei lavoratori e nelle parti sociali.
La crisi di Sasol si inserisce in un quadro più ampio di difficoltà che sta colpendo l’intera zona industriale siracusana, un comparto strategico per l’economia siciliana e nazionale, che negli ultimi mesi sta affrontando una fase estremamente delicata. I Sindaci di Melilli e Augusta evidenziano la necessità di affrontare la questione con la massima responsabilità istituzionale.
Il sindaco di Melilli, On. Carta, ha sottolineato l’urgenza di garantire incentivi, sgravi fiscali e politiche di sostegno per preservare questo asset industriale fondamentale. Un appello raccolto e condiviso dal Sindaco di Augusta, Giuseppe Di Mare, che ha ribadito la necessità di un intervento immediato da parte del Governo regionale per scongiurare ulteriori ricadute negative sull’occupazione e sul tessuto economico del territorio, evitando un catastrofico effetto domino.
I primi cittadini si appellano dunque alla Regione affinché si attivi senza indugi per la convocazione di un tavolo di confronto istituzionale, con il coinvolgimento di tutti gli attori interessati, al fine di individuare soluzioni concrete e tempestive per la salvaguardia dell’industria e dei posti di lavoro nel territorio siracusano.




Costituito a Siracusa il comitato referendario, “promuoviamo conoscenza dei temi al voto”

Si è ufficialmente costituito il Comitato Referendario della provincia di Siracusa. Si tratta di una aggregazione di forze sociali, politiche e associative che sostengono la campagna referendaria promossa dalla Cgil e che porterà il Paese al voto nei giorni 8 e 9 giugno. Obiettivo del comitato siracusano è quello di promuovere in tutto il territorio provinciale la campagna referendaria, informando i cittadini.
La presentazione del comitato questa mattina, nella sede siracusana della Cgil. Oltre al sindaco, fanno riferimento alla struttura neocostituita tutti i partiti dell’area democratica e progressista insieme a numerose realtà associative di carattere laico, cattolico e professionale tra cui: Arci, Libera, Legambiente, i Giuristi Democratici etc.
Il prossimo passo sarà la costituzione di Comitati referendari in ciascuno dei 21 Comuni della provincia di Siracusa. Una rete territoriale che – spiegano i promotori – “garantirà un radicamento forte della campagna referendaria e un coinvolgimento diretto della cittadinanza”.




Torna la Via Crucis cittadina nell’area archeologica della Neapolis

“Lacrime e Speranza nella Croce di Gesù” è il tema della Via Crucis cittadina che si terrà venerdì 11 aprile alle ore 19.30, al Teatro Greco di Siracusa. La direzione del Parco Archeologico di Siracusa ha accolto anche quest’anno l’iniziativa delle parrocchie del Vicariato di Siracusa rendendo così possibile l’organizzazione del percorso doloroso di Gesù Cristo che si avvia alla crocifissione all’interno della zona archeologica della Neapolis.
Quest’anno, grazie alla collaborazione con gli allievi dell’Accademia d’Arte del Dramma Antico della Fondazione Inda, sarà possibile vivere un momento unico e suggestivo all’interno del Teatro Greco che sarà scenario delle stazioni della Via Crucis.
L’arcivescovo di Siracusa, mons. Francesco Lomanto, che guiderà la preghiera, ha scritto: «Le quindici Stazioni della Via Crucis vengono scandite dal dolore e dalla speranza, dalle nostre lacrime di pentimento e dalla prospettiva di redenzione. Gesù si è identificato con chi soffre ingiustamente. E il nostro pensiero corre nell’attualità dei maltrattamenti di chi viene umiliato, violentato, vilipeso, torturato, calpestato nella sua dignità umana».
A tutti i partecipanti sarà donato il libretto contenente preghiere, commenti, canti della Via Crucis arricchita dalle immagini esposte nel Parco della Basilica~Santuario della Madonna delle Lacrime, opera dell’artista Giorgio Orefice.




Truffe agli anziani, i Carabinieri incontrano i cittadini a Testa dell’Acqua di Noto

I Carabinieri di Testa dell’Acqua di Noto hanno incontrato i cittadini per sensibilizzarli riguardo alle principali tecniche di raggiro utilizzate dai truffatori e sui comportamenti di autotutela da adottare, primo tra tutti chiamare subito il numero unico di emergenza 112, per ogni potenziale situazione sospetta.
L’iniziativa si è svolta presso la Chiesa Sacro Cuore in Rigolizia alla presenza del parroco canonico Prof. Adriano Minardo e del Comandante dei Carabinieri di Testa dell’Acqua, Maresciallo Maggiore Corrado Lupo.
Sono state elencate le più ricorrenti tipologie di truffe praticate,in particolare nei confronti degli anziani, spiegando come sia importante “non fidarsi delle apparenze”, “non aprire la porta agli sconosciuti” e “non consegnare mai denaro o gioielli ad alcuno” e sono stati esposti alcuni casi realmente accaduti in cui i malviventi si sono presentati come tecnici della rete idrica/elettrica, avvocati o appartenenti alle forze di polizia e, riferendo di fatti gravi in cui sarebbero rimasti convolti familiari della vittima, hanno chiesto la consegna di denaro contante e/o preziosi per risolvere velocemente la questione.
Durante l’incontro sono stati distribuiti opuscoli informativi curati dal Comando Provinciale Carabinieri di Siracusa.
A livello preventivo lo strumento di difesa più efficace contro le truffe rimane la conoscenza del fenomeno, per questo i Carabinieri di Testa dell’Acqua hanno previsto, per le prossime settimane, altri due incontri da tenersi presso la Chiesa Santa Lucia del Mendola e la Chiesa della Sacra Famiglia.




Successo per l’iniziativa “Sussurri di Pietra” alla Pirrera Sant’Antonio

Domenica 30 marzo, la Pirrera Sant’Antonio – Cava del Barocco si è trasformata in un luogo di magia, scoperta e partecipazione collettiva grazie all’evento “Sussurri di Pietra”, che ha fatto registrare un’affluenza di visitatori, con particolare entusiasmo da parte delle famiglie e dei più piccoli.
Protagonisti dell’iniziativa, ideata per valorizzare il patrimonio storico e culturale della cava attraverso un percorso appositamente pensato per loro, i bambini: attività ludico-educative e momenti di intrattenimento hanno permesso ai più piccoli di vivere un’esperienza immersiva, divertente e formativa allo stesso tempo.
Tra visite guidate, laboratori e racconti “a misura di bambino”, i giovani esploratori hanno potuto avvicinarsi alla storia della Pirrera in modo attivo e coinvolgente, lasciandosi incuriosire dalle voci della pietra e dalle suggestioni di un luogo carico di identità.
L’evento si è svolto in un clima di partecipazione emotiva, con feedback positivi in particolare da parte delle numerose famiglie presenti, che hanno sottolineato l’originalità e la qualità dell’iniziativa, nonché l’importanza di rendere accessibili i luoghi della cultura anche ai più piccoli.
“Un sentito ringraziamento va a tutti coloro che hanno reso possibile questa giornata speciale, dagli organizzatori, all’Associazione Insemula A.S.P., a Klimax Cooperativa, alle guide, agli operatori culturali e naturalmente ai tantissimi visitatori che hanno partecipato con entusiasmo. La vera valorizzazione parte dai sorrisi e dagli occhi curiosi dei più piccoli”, ha scritto la Fondazione “Pino Valenti da Melilli”.




Le Acli inaugurano un nuovo punto famiglia ad Avola

Le Acli inaugurano un nuovo punto famiglia ad Avola. Il nuovo Punto Famiglia, in Corso Gaetano D’Agata 64, nasce con l’obiettivo di offrire ascolto, supporto e orientamento alle famiglie, promuovendo il benessere della comunità attraverso servizi di consulenza familiare, assistenza sociale, previdenziale e fiscale.
L’inaugurazione si è tenuta il 29 marzo alla presenza delle autorità religiose, dei rappresentanti delle ACLI e della comunità locale. È stato un momento di condivisione e presentazione dei servizi che il Punto Famiglia ha messo a disposizione, con particolare attenzione alle esigenze delle famiglie, dei giovani e delle persone più fragili.
“Con questa iniziativa abbiamo voluto rafforzare il nostro impegno per il sociale, mettendo al centro la famiglia e la comunità”, ha dichiarato Antonino Bianca presidente delle ACLI di Siracusa “Il Punto Famiglia è un luogo di accoglienza, dialogo e aiuto reciproco, in linea con i valori delle ACLI di solidarietà e vicinanza al territorio”.
Oltre ai servizi di CAF e Patronato, il Punto Famiglia mette a disposizione anche la consulenza di un avvocato e di una psicologa, per fornire supporto legale e psicologico alle persone che ne hanno bisogno.




Nuovo sit-in del Comitato Monsignori per ribadire il no al Ccr in aree residenziali della città

Il Comitato di Quartiere Monsignori annuncia un nuovo sit-in di protesta. La mobilitazione si terrà martedì 1° aprile alle ore 19:00 presso il parcheggio di via Monsignor Gozzo, con l’obiettivo di ribadire con forza la netta contrarietà alla realizzazione del Centro Comunale di Raccolta (CCR) in quella zona e, più in generale, in qualsiasi area residenziale della città.
Nei giorni scorsi i rappresentanti del Comitato di quartiere Monsignori sono stati ricevuti negli uffici di via Brenta da un’ampia delegazione del Comune di Siracusa, capeggiata dal sindaco Italia e dal vice Bandiera. Il Comitato ha espresso tutte le perplessità e le critiche legate all’ipotesi di realizzare un centro comunale di raccolta in via Lauricella o nella vicina via Mons. Gozzo, evidenziando l’inadeguatezza di entrambe le aree inserite in zone a forte vocazione residenziale.
“Dopo settimane di pressioni e richieste, durante l’incontro avuto nei giorni scorsi, il Sindaco ha dichiarato la volontà di attivarsi personalmente, con l’ausilio di Sua Eccellenza il Sig. Prefetto, per recarsi al Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, al fine di ottenere lo spostamento del progetto in un’area più idonea e lontana dalle abitazioni. Il Comitato prende atto di questo segnale di apertura, ma finché non ci saranno atti ufficiali, ritiene fondamentale mantenere alta l’attenzione pubblica e proseguire con la mobilitazione civica”, commenta il comitato. “Non vogliamo che il problema venga semplicemente spostato da un quartiere all’altro – continuano i membri del direttivo – ma pretendiamo una soluzione definitiva, condivisa e rispettosa del tessuto urbano e della qualità della vita dei cittadini”.




Festa di fine Ramadan, la comunità musulmana celebra al Talete l’”Eid al Fitr”

E’ un appuntamento annuale fisso, di preghiera e condivisione per la folta comunità musulmana di Siracusa. E’ la festa di conclusione del Ramadan, l'”Eid al Fitr”, “la Piccola Festa”. Questa mattina, centinaia di persone si sono date appuntamento sulla Terrazza del Talete per sottolineare, con la preghiera conclusiva, il sentito momento di celebrazione del primo giorno dopo il mese di digiuno. Dalle 8 del mattino, davanti al mare di Ortigia, i fedeli musulmani hanno salutato i primi attimi di questa giornata nel segno della condivisione, per poi riprendere ciascuno le proprie attività. L’ “Eid al Fitr” ha come sempre colorato la terrazza del Talete, con i fedeli in abiti tradizionali, inginocchiati su grandi tappeti stesi. Il tappeto è un elemento fondamentale in queste occasioni, elemento di separazione tra sacro e profano, pulito e non pulito. Per la comunità musulmana, la giornata di oggi si muove attraverso un augurio: “Eid Mubarak”, che vuol dire “Buona Festa”.




VIDEO. Bronzi di Riace e l’origine siracusana, Madeddu presenta nuovi dati

Presentato nell’aula convegni “Giovanni Paolo II” del Santuario delle Madonna delle Lacrime a Siracusa, l’ultimo thriller archeologico di Anselmo Madeddu, sul “Mistero dei Guerrieri di Riace” e il risultato degli studi scientifici che avvalorano l’ipotesi siciliana delle origini e ritrovamento dei famosi Bronzi.
Gli spettatori hanno assistito al racconto dell’autore, assieme ai relatori che lo hanno affiancato nella ricostruzione dei fatti storici esposti: il prof. Rosolino Cirrincione, direttore del Dipartimento di Geologia, Biologia e Scienze Ambientali dell’Università di Catania; il prof. Carmelo Monaco e la prof.ssa Rosalda Punturo entrambi docenti presso lo stesso dipartimento dell’Ateneo catanese, e la professoressa Carmela Vaccaro dell’Università di Ferrara.
Lo scrittore e ricercatore siracusano, prima di iniziare la sua narrazione, ha premesso che: “Nessuno potrà mai pretendere di portar via i Bronzi dalla Calabria, terra che li ha saputi amare, tutelare e valorizzare nel bel museo che oggi li ospita. Al contempo, però, nessuno potrà mai impedire alla ricerca scientifica di progredire negli studi finalizzati al recupero della loro storia e della loro identità”.
“Quello condotto – ha precisato Madeddu- non è il lavoro di un singolo, ma ormai è il lavoro di squadra, di un’equipe multidisciplinare composta da studiosi delle Università di Catania e Ferrara e, di recente, anche degli Atenei di Bari e di Cagliari, con i professori Schicchitano e Columbo”. Ringraziando, altresì, la professoressa Rosalba Panvini, già Soprintendente di Siracusa e l’insigne archeologo Luigi Malnati, già direttore generale alle Antichità del Ministero dei Beni culturali, il quale ha curato la prefazione del libro, sposando pienamente la tesi dello scrittore.
In un’ora e mezza Madeddu ha illustrato una mole di evidenze storiche, letterarie e archeometriche che hanno offerto una versione della storia delle due Statue. Secondo l’ipotesi emersa, le due sculture bronzee sarebbero state portate via da Siracusa in occasione del grande saccheggio operato dal console romano Marcello nel 212 a.C. ampiamente descritto da Tito Livio. Le stesse sarebbero, poi, affondate lungo il tragitto navale per Roma. Un’ipotesi perfettamente coerente, dunque, con le recenti testimonianze che individuerebbero a Brucoli il luogo dell’originario ritrovamento dei Bronzi, dando nuovo vigore alle rivelazioni dell’archeologo americano Holloway, secondo il quale i Bronzi sarebbero stati rinvenuti in acque siciliane e poi portati in Calabria da organizzazioni criminali.
La metodologia applicata da Madeddu al suo recente lavoro è frutto dell’esperienza maturata nel campo della ricerca biomedica ed epidemiologica, fondata sul concatenamento logico dei nessi di causalità. “La metodologia della ricerca e della investigazione non ha royalty – ha detto Madeddu – e parla un linguaggio universale, qualunque sia l’oggetto della sua indagine”.
Pertanto, Madeddu ha elaborato un originale algoritmo col quale, partendo da una check list di 30 evidenze scientifiche, ha chiuso il cerchio su quella che ormai pare l’ipotesi più probabile, ovvero l’origine siracusana delle celebri statue.
A lasciare pochi dubbi a tale ipotesi poi è stato il risultato delle indagini scientifiche, esposte dal prof. Cirrincione. Gli studiosi, infatti, hanno proiettato i grafici dei risultati del confronto tra i dati delle terre dei supporti di terracotta delle saldature dei Bronzi di Riace (tratti dalla storica pubblicazione dell’Istituto Centrale del Restauro) e quelli delle terre prelevate a Siracusa nei pressi dell’Anapo. In questi le linee si mostrano pressoché sovrapposte l’una sulle altre. “Il risultato è di enorme interesse- hanno spiegato gli studiosi- perché sono state confrontate le terre rare e soprattutto gli elementi geochimici immodificabili, non soggetti a fenomeni di lisciviazione nel tempo”. In parole meno tecniche è come se si trattasse di un DNA, ogni terra possiede un suo preciso profilo, diverso l’uno dall’altro. Ed è davvero sorprendente aver trovato questa rarissima corrispondenza tra i due campioni messi a confronto”.
L’ipotesi che i Bronzi di Riace avessero avuto un’origine siciliana non è del tutto nuova. Tra i primi a sostenerlo ci fu il grande archeologo americano Robert Ross Holloway. Abbiamo raggiunto a New York la figlia, Anne, che mostra di non avere dubbi sull’origine siracusana dei bronzi di Riace.

Nei giorni scorsi Anselmo Madeddu è anche intervenuto ai microfoni di FMITALIA per parlare del suo ultimo thriller archeologico.

Alla serata hanno preso parte diverse autorità locali e personaggi del mondo accademico: il prof. Paolo Scollo, Rettore dell’Università Kore di Enna, protagonista di un apprezzato intervento; il vicesindaco Edy Bandiera, l’assessore alla Cultura Fabio Granata, il direttore generale della ASP di Siracusa Alessandro Caltagirone e gli archeologi Lorenzo Guzzardi e Saverio Scerra, quest’ultimo della Soprintendenza ai Beni culturali di Ragusa. A moderare la conferenza, Laura Valvo, caporedattore del Quotidiano “La Sicilia”.