Siracusa. Il comprensivo Santa Lucia all'inaugurazione del nuovo anno scolastico con il presidente della Repubblica: selezionato dal Miur

Il Terzo Istituto Comprensivo “Santa Lucia”di Siracusa è tra le sei scuole selezionate a livello nazionale dal MIUR per partecipare, come scuole attrici, alla Cerimonia di inaugurazione del nuovo anno scolastico, che avrà luogo, in diretta RAI, presso il cortile del Campus Scolastico di Sondrio lunedì 19 settembre 2016. L’evento vedrà la partecipazione del Presidente della Repubblica e delle più alte cariche dello Stato, di personaggi dello spettacolo e dello sport, di docenti e studenti provenienti dalle scuole che si sono maggiormente distinte nella realizzazione di progetti di significativo rilievo sui grandi temi dell’educazione, della legalità, dell’intercultura, della solidarietà e dell’integrazione.
Sei allieve della quarta e quinta primaria del “Santa Lucia” si esibiranno in una performance artistica dal forte significato simbolico dal titolo “Ikemi, il sauropardo raro”, accompagnate dalla splendida voce della cantante Francesca Michielin con il suo brano “Nessun grado di separazione” , ideata e rappresentata, con la guida della docente Florence Cugno, il 29 febbraio 2016 al Foro Italico in occasione della giornata nazionale dedicata alla malattie rare, che ha visto promotore il Comune di Siracusa con la collaborazione delle associazioni AISAR Onlus e ORSA Onlus e la partecipazione delle scuole nell’ambito dell’evento “Voci rare per una favola unica”.
Soddisfazione viene espressa dalla dirigente scolastica, Valentina Grande. “Con orgoglio e grande commozione -spiega – ringrazio tutte le docenti dell’Istituto per lo splendido lavoro fatto quotidianamente con gli allievi, finalizzato alla valorizzazione delle competenze chiave di cittadinanza, in cui un ruolo speciale occupano le competenze artistico – espressive e sociali, spesso strettamente interconnesse ai fini della formazione e dell’inclusione degli allievi. Un ringraziamento speciale va alle docenti Florence Cugno, Giuseppina Latina, Santuccio Paola e Nucifora Rosaria che hanno preparato le allieve su diverse tematiche e attraverso diversi linguaggi artistici, valorizzandone il talento.
Un sincero grazie alle mie allieve Tornatore Giorgia, Stante Silvia Sabrina, Landieri Eleonora, Mauceri Sara, Garofalo Francesca, Cesi Vittoria per il naturale talento e l’impegno con cui si sono cimentate in questo evento, raggiungendo risultati altissimi a livello artistico e comunicando un messaggio di solidarietà ed integrazione, che travalica -conclude la dirigente scolastica- le barriere della diversità e i vincoli della malattia, come voci rare per una favola unica”.




Siracusa. Bufera sull'ex Provincia, indagati 29 dipendenti: "A fare shopping anziché in ufficio"

Si chiama Operazione “Quo Vado” l’operazione della Guardia di Finanza che ha condotto alla notifica di 29 avvisi di conclusione indagini per altrettanti dipendenti dell’ex Provincia, oggi Libero Consorzio di Siracusa. I 29 indagati sono accusati di truffa aggravata, false attestazioni o certificazioni nell’uso del badge. In parole semplici, sono presunti assenteisti. L’operazione delle Fiamme Gialle, a tutela della spesa pubblica e del bilancio dello Stato vede impegnate in queste ore 24 pattuglie, che operano dalle prime luci dell’alba in tutta la provincia. Le indagini sono state coordinate dal procuratore capo, Francesco Paolo Giordano e coordinate dal sostituto, Antonio Nicastro.
I provvedimenti emessi dall’Autorità Giudiziaria costituiscono l’epilogo di una complessa
attività di polizia giudiziaria, avviata nel mese di gennaio 2015, che ha consentito di
rilevare, secondo le Fiamme Gialle, condotte illecite da parte di numerosi dipendenti del Libero Consorzio che, anche con la complicità di altri colleghi, si sarebbero assentati ingiustificatamente dal posto di lavoro, facendo risultare in maniera fraudolenta la presenza per l’intero turno previsto. Per le indagini sono state utilizzate anche immagini raccolte nell’ambito di un’attività di videoregistrazione. Microtelecamere erano state installate nel perimetro di alcune sedi di servizio. Lo scenario emerso parlerebbe di dipendenti che, senza giustificazione e nemmeno motivo, avrebbero lasciato la sede di lavoro per attività ben differenti da quelle di servizio.
Nel complesso gli investigatori delle Fiamme Gialle hanno visualizzato 6.800 ore effettive
di video-registrazioni.A questo si sono aggiunti pedinamenti e attività di osservazioni, anche con gps posizionati sulle auto degli indagati. Gli inquirenti avrebbero, cosi’, rilevato casi in cui, durante l’orario di lavoro, i dipendenti si dedicavano a shopping per le vie del centro di Ortigia e in centri commerciali,supermercati e mercatini rionali, visite mediche presso strutture sanitarie pubbliche e private, lavori di giardinaggio per conto di privati, lunghe attese nei vari uffici pubblici o anche in casa propria. Altro colleghi ne avrebbero, intanto, attestato in maniera fraudolenta l’inizio e la fine dell’orario di lavoro. Le risultanze investigative, così come emerse nelle varie fasi delle indagini preliminari,sono state successivamente poste in correlazione con i turni di lavoro riportati nei prospetti mensili di ciascun dipendente acquisiti presso l’Ente Pubblico.
Ne sarebbe emersa la contabilizzazione di più ore rispetto a quelle effettivamente prestate, con relativo danno all’Erario. Secondo quanto scoperto dalla Guardia di Finanza “in sintesi le assenze quantificate ammontano a circa 1.114 ore a fronte di 2.538 di servizio programmate nei 137 giorni di durata degli accertamenti: una % di assenza minima del 12,5% e massima del 85,5%, con una media del 40%.Le maggiori irregolarità venivano comunque accertate presso la sede di via Roma, nei confronti della quasi la totalità degli addetti agli “spazi espositivi”, circa 16 soggetti, i quali erano di certo agevolati dal fatto che utilizzavano un registro cartaceo (ove riportare il turno di lavoro), da loro stessi compilato e custodito, ciò in netto contrasto con le circolari asuo tempo emanate dall’Ente Pubblico inerenti all’obbligo dell’uso del badge personale, disposizioni, queste, recepite fra l’altro da quasi tutti i dipendenti. L’utilizzo del registro cartaceo consentiva al dipendente “malintenzionato” di sottrarsi arbitrariamente all’orario di servizio, anche per l’intero turno, avendo assicurata, in ogni modo, la possibilità di operare successivamente (il più delle volte ciò avveniva il giorno dopo) “gli aggiustamenti” necessari per far invece risultare la propria presenza in ufficio nel turno di lavoro svolto. La conseguenza è stata un’alta percentuale di assenza ingiustificata, come ovviamente prevedibile, fino all’85% in un mese lavorativo.




Siracusa. Operazione "Quo vado", ecco i nomi degli indagati

Sono 29 i dipendenti dell’ex Provincia regionale, oggi Libero Consorzio comunale accusati di truffa aggravata nell’ambito di un’operazione condotta dalla Guardia di Finanza e coordinata dalla Procura della Repubblica. I destinatari degli avvisi, notificati questa mattina, si sarebbero assentati dal lavoro per dedicarsi ad attività personali, dallo shopping ai lavori di giardinaggio per utenti privati.
Ecco i nomi degli indagati: Paolo Bascetta, Corrado Caramagno, Corrado Corsico, Sebastiano Di Falco, Carmelo Fiordaliso, Fabio Furnò, Maria Grienti, Antonio Lucifora, Antonio Sambito, Sebastiano Scamporlino, Emanuele Schembari, Francesco Vacirca, Antonio Gulino, Maurizio Siringo, Fabienne Fichera, Lucia Di Benedetto, Amalia Ansaldi, Giovanni Battaglia, Angela Formica, Rosaria Capuano, Maria Ganci, Giuseppina Amato, Francesco Controsceri, Bruno Formosa, Antonella Lombardo, Cinzia Uccellatoro, Gaetano Caruso, Francesco Signini, Maria Sicuso.




Siracusa. Il procuratore sulle indagini alla ex Provincia: "assenza di controlli interni"

“Prosegue con determinazione, da parte della Procura della Repubblica e in questo caso
della Guardia di Finanza, l’attività di controllo della legalità nella pubblica amministrazione
e quando c’è impegno e sinergia, i risultati arrivano”. Sono le parole con cui il procuratore capo della Repubblica di Siracusa, Francesco Paolo Giordano, commenta i risultati delle operazioni Quo Vado. “I presunti dipendenti infedeli saranno deferiti oltreché all’amministrazione di appartenenza per i profili disciplinari, ivi compreso il possibile licenziamento, in base alla nuova normativa, il decreto Madia, anche alla Procura Regionale presso la Corte dei Conti. Il procedimento di indagini ha messo in rilievo anche l’assenza completa di controlli interni. Un plauso va rivolto agli operatori della Guardia di Finanza per la professionalità e la riservatezza con cui hanno saputo portare a termine questa indagine”.




Siracusa. Viale Teracati, semafori in tilt con la pioggia: "ritorni la rotatoria"

La richiesta è netta: ritorni la rotatoria in viale Teracati. A firmarla è il consigliere comunale Salvo Sorbello dopo il black out dei semafori intelligenti della zona in seguito alla forte pioggia che si è abbattuta sulla città. E nel centrale incrocio il traffico è andato in tilt.
“Proprio come i nuovi semafori intelligenti di viale Teracati, che si sono dimostrati in questi mesi quantomeno svogliati, perché dopo la loro installazione non si è registrato alcun miglioramento nella circolazione stradale”, appunta Sorbello. Che chiede all’amministrazione “di trasformare un problema in un’opportunità: si lascino stare i semafori e si ripristini la rotatoria, che funzionava benissimo ed era apprezzata da tutti”.




Siracusa. Niente sciopero in Azienda Sanitaria Provinciale, la precisazione del segretario Fsi

Il segretario generale della Fsi-Usae, Adamo Bonazzi, interviene circa la notizia dello sciopero indetto dal sindacato anche a Siracusa.
“In merito alla notizia che la Fsi avrebbe annunciato una serie di scioperi per i giorni 7 settembre ( Policlinico di Bari) e 15 settembre 2016 per l’Azienda Ospedaliera Universitaria Policlinico “Vittorio Emanuele Catania , l’Asp Ragusa , l’Asp Siracusa e l’ Asp Enna, con la presente si precisa che non corrisponde alla realtà dei fatti e siamo a denunciare le illegittime comunicazioni di sciopero in violazione delle leggi 12 giugno 1990, n.146 e 11 aprile 2000, n. 83 al Prefetto di Bari, al Prefetto di Catania, al Prefetto di Enna, al Prefetto di Ragusa, al Prefetto di Siracusa, alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Bari, alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Catania, alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Enna, alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Ragusa e alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Siracusa”.
La sigla sindacale, precisa il segretario, “non solo non ha mai dichiarato tali scioperi ma non ha nemmeno mai avuto l’intenzione di proclamarli e quindi non ha mai provveduto ad attivare, in tal senso, nemmeno le previste procedure per il raffreddamento dei conflitti. Questo né dal livello nazionale che, tanto meno, dal livello territoriale. Abbiamo però riscontrato, almeno in più casi, negli articoli apparsi sugli organi di stampa, che il nominativo citato non corrisponde a dirigenti di questa organizzazione sindacale ma nella fattispecie a un pensionato, ex associato, tal Emilio Benincasa, che non è mai stato investito della carica di segretario territoriale di questa organizzazione, di cui non fa più nemmeno parte come associato, ma di cui, purtroppo, utilizza impropriamente il nome; nel caso di Bari, viceversa vi è la comunicazione formale della segreteria territoriale in carica”.




Siracusa e il nuovo ospedale. Gennuso, "meglio farlo vicino all'autostrada"

Rimane vivo purtroppo solo nel dibattito pubblico il tema del nuovo ospedale di Siracusa. Mentre si attende il necessario pronunciamento del Consiglio comunale sulla individuazione dell’area, il deputato regionale Pippo Gennuso si appella alla “sensibilità del sindaco del capoluogo, Giancarlo Garozzo” e stimola il direttore generale del’Asp, Salvatore Brugaletta “a fare la sua parte”.
Ma per Gennuso non si può prescindere da un ospedale di respiro provinciale. No alla costruzione alla Pizzuta, meglio – spiega – “individuare un terreno vicino l’autostrada, nei pressi di Cassibile”.
“Il nuovo ospedale deve essere strategico e facilmente raggiungibile non soltanto per chi vive nel capoluogo, ma anche per gli abitanti della zona sud, dell’area collinare – montana e per i cittadini che vivono in una zona fortemente a rischio come Priolo, Augusta e Melilli”, dice Gennusso.
“L’unica proposta seria che l’amministrazione comunale può portare avanti, è quella di un’area da localizzare nella direttrice autostradale tra Siracusa e Cassibile. Un luogo che in pochi minuti può essere raggiunto dagli utenti. Ma occorre pensare anche ad una struttura di eccellenza, senza per questo smantellare i piccoli ospedali dove vanno potenziati i reparti di prima emergenza, ovvero i Pronto soccorso”, il pensiero del deputato regionale.




Siracusa. Il concerto a Bosco Minniti, Padre Carlo: "Se avessi saputo prima, avrei risposto di no"

L’Arcidiocesi interviene sulla vicenda legata al concerto neomelodico del cantante Daniele De Martino organizzato lo scorso sabato sera da Tony Urso nello spazio adiacente alla parrocchia di Bosco Minniti ma che sulle locandine portava scritto, quali organizzatori, anche i nomi di Concetto Garofalo e del figlio Seby, ritenuti esponenti della criminalità locale. L’Ufficio per la Pastorale delle Comunicazioni Sociali difende il parroco, Padre Carlo D’Antoni, sottolineandone l’impegno per gli ultimi. Questa la nota diffusa nella serata di ieri.
“Padre Carlo D’Antoni ha sempre agito con trasparenza. Nelle sue azioni c’è sempre stata l’accoglienza nei confronti dell’altro: anzi in questi anni proprio la parrocchia di Bosco Minniti è stata riconosciuta a livello nazionale come simbolo di accoglienza nei confronti degli ultimi. Padre Carlo ha sempre combattuto la mafia e gli atteggiamenti mafiosi, sostenuto dalla Chiesa di Siracusa, ma l’accogliere l’altro implica degli inevitabili rischi. Ma non può essere messa in dubbio l’integrità del parroco della chiesa di Maria Madre della Chiesa e del suo agire”.
Intanto padre Carlo chiarisce la sua posizione.
“Se avessi saputo prima quello che di cui sono venuto a conoscenza adesso avrei risposto di no – spiega D’Antoni -. La parrocchia con i mafiosetti locali non ha nulla a che vedere. Ma qui vengono tutti, trovano accoglienza e non è mai successo nulla. Sono tranquillo, solo rattristato perché mi sembra che la parrocchia sia stata strumentalizzata”.




Siracusa. Concerto delle polemiche, parrocchia di Bosco Minniti al centro del caso

La chiesa di Bosco Minniti torna al centro di un caso di cronaca. Tutta colpa di un concerto neomelodico. Organizzato sabato sera da Concetto Garofalo, ritenuto un boss della criminalità organizzata locale ai domiciliari (ed evaso tre volte, ndr), e dal figlio Sebastiano, già condannato per estorsione.
Della vicenda si occupa il Corriere della Sera che parla di una esibizione”con tante canzoni inneggianti a mafia e rapinatori nel campetto annesso alla parrocchia di Siracusa”. La Questura ha seguito con discrezione la serata nonostante il deputato piemontese del Pd, Davide Mattiello, avesse chiesto alla Prefettura di Siracusa di bloccare il concerto, “organizzato dai due boss in un quartiere a rischio per ingraziarsi la benevolenza popolare”, la denuncia.
Due giorni dopo il concerto è diventata operativa una misura decisa dalla Direzione distrettuale antimafia di Catania con Concetto Garofalo finito in carcere. Ma il caso non è chiuso, con la Mobile che ha deciso di vederci chiaro anche su input del Questore, Mario Caggegi. Al vaglio degli inquirenti le immagini della serata, interamente filmata.
Da capire anche la posizione del parroco, spiega il Corriere. Padre Carlo D’Antoni è un sacerdote impegnato sul fronte degli ultimi, in particolare i migranti, e per questo noto e apprezzato da molti a Siracusa. In passato è finito coinvolto una indagine sui permessi di soggiorno ma è stato prosciolto da ogni accusa.
Mattiello non ci sta. “E’ evidente che con questa festa comunque sgradevole i boss puntano a guadagnare prestigio e consenso sociale”, racconta al Corriere. “Con queste manifestazioni apparentemente innocue si riafferma il sodalizio: noi ti portiamo i cantanti sotto casa, ti facciamo divertire, e a noi devi portare rispetto…”.

foto: la locandina del concerto




Siracusa. "Torniamo a scuola con voi", raccolta fondi per Amatrice con Siracusa città educativa

Comune e “Siracusa città educativa” insieme per promuovere una raccolta di fondi da destinare alla scuola di Amatrice danneggiata dal sisma che ha colpito il centro Italia. Con la collaborazione delle scuole e delle associazione cittadine che aderiscono al programma è nato il progetto “Restiamo uniti, noi torniamo a scuola con voi” presentato oggi in conferenza stampa e che si concluderà il 30 settembre.
La prima iniziativa si terrà venerdì 9 settembre in piazza Santa Lucia che diventerà “Piazza della solidarietà” e sarà animata con giochi, musica, teatro e degustazioni.
“Vogliamo aiutare la scuola di Amatrice e delle zone colpite dal sisma a ripartire: vogliamo farlo con la generosità che contraddistingue la nostra città”: lo ha detto, nel suo intervento introduttivo l’assessore alle Politiche educative Valeria Troia aggiungendo come “il tema della solidarietà non ha coloritura politica, appartiene a tutti. Spero che da oggi si possa lavorare, in città e nelle scuole, per aumentare ancora di più la sensibilizzazione su questo dramma che ci ha colpiti”.
La serata di venerdì prevede diversi momenti, uno dei quali sarà una rappresentazione gioco a cura degli artisti dell’Inda, oggi presente con uno degli ambasciatori di “Siracusa città educativa”, Michele Dell’Utri. Spazio anche per la degustazione del piatto simbolo della città colpita dal sisma, la “Amatriciana” che un altro ambasciatore, Giovanni Guarneri del ristorante “Don Camillo” preparerà insieme ad altri chef e ai ragazzi dell’Istituto Alberghiero. In chiusura il concerto di Mario Incudine.
Nel corso della conferenza stampa, alla quale hanno partecipato i funzionari dei settori coinvolti nel progetto, è stato presentato il video promozionale realizzato grazie al contributo degli ambasciatori di “Siracusa città educativa”.
L’iniziativa passerà anche attraverso i social media. Collegandosi al sito istituzionale del Comune, sarà possibile scaricare il banner dedicato da condividere su internet. “La campagna social- conclude l’assessore Troia- non ha soltanto l’obiettivo di coinvolgere quante più persone possibile ma anche quello di utilizzare positivamente i social”.
Per informazioni si può scrivere una mail a cittaeducativa@comune.siracusa.it mentre eventuali donazioni possono essere fatte con bonifico bancario sul conto
IBAN: IT84Z0200817108000300120054 – causale: SISMA ITALIA.