Secondo l’ultimo aggiornamento 2025 dell’indagine regionale della Banca d’Italia, l’economia della Sicilia continua a mostrare segnali positivi, nonostante un lieve rallentamento rispetto agli anni precedenti. Nel primo semestre 2025, il prodotto interno lordo (PIL) della regione è cresciuto dell’1,1%. Una performance superiore alla media nazionale e a quella del Mezzogiorno. La crescita cumulata dal 2021 al 2025 si attesta intorno al 20,2%, evidenziando un progresso importante per il tessuto economico isolano.
“I dati di Bankitalia confermano quanto già evidenziato da diversi istituti di ricerca: la Sicilia cresce oggi più della media nazionale, guidando la ripresa economica del Paese. È un risultato frutto dello sforzo del mio governo, in continuità con il lavoro avviato dall’esecutivo precedente nel difficile periodo post-Covid”, rivendica il presidente della Regione, Renato Schifani.
Uno sguardo in dettaglio all’aggiornamento congiunturale della Banca d’Italia sull’economia siciliana. Nell’industria e nei servizi privati non finanziari le aziende con fatturato in aumento nei primi nove mesi dell’anno hanno prevalso su quelle che ne hanno registrato un calo; i risultati reddituali si sono confermati positivi per la maggior parte delle imprese, alimentando ampie disponibilità liquide. Le aspettative a breve termine sono cautamente positive. Nell’edilizia l’attività si è mantenuta sui livelli elevati degli ultimi anni, sospinta dalla realizzazione di lavori pubblici e dalla ripresa del mercato immobiliare. Nel primo semestre le esportazioni di merci sono diminuite nel complesso, ma sono risultate in aumento al netto della componente petrolifera, la cui incidenza è scesa a circa la metà del totale. La diminuzione dei prestiti al comparto produttivo si è attenuata fino quasi ad annullarsi nei mesi estivi; vi ha contribuito la riduzione del costo del credito.
L’occupazione ha continuato ad aumentare, sebbene con un’intensità inferiore rispetto al 2024, mostrando comunque un tasso di crescita più elevato di quello osservato sia nella media nazionale sia nel Mezzogiorno. L’occupazione complessiva in Sicilia è cresciuta del 2,9% nel primo semestre 2025. Il tasso di occupazione della popolazione 15-64 anni nella regione è salito al 47,3%. In lieve diminuzione il tasso di disoccupazione che si attesta al 13,7%, più che doppio rispetto alla media nazionale. Siracusa contribuisce positivamente alla crescita occupazionale regionale, soprattutto nel turismo e servizi collegati. Nel rapporto non è però esplicitamente indicata una percentuale precisa. Il tasso di attività ha registrato un ulteriore incremento; il numero di persone in cerca di lavoro si è lievemente ridotto.
È proseguita la crescita del reddito delle famiglie siciliane e della spesa per consumi, aumentati entrambi in misura superiore alla media nazionale. I finanziamenti alle famiglie consumatrici hanno accelerato per effetto della dinamica dei nuovi mutui, le cui erogazioni nel primo semestre del 2025 sono aumentate di circa un terzo rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Il credito al consumo ha continuato a espandersi a ritmi sostenuti.
Nel complesso la rischiosità del credito bancario alla clientela residente in regione è rimasta contenuta: il tasso di deterioramento è lievemente diminuito e l’incidenza dei crediti deteriorati sul totale è rimasta stabile.
I depositi bancari delle famiglie e delle imprese sono aumentati, beneficiando dell’afflusso di liquidità nei conti correnti. Ha continuato a crescere anche il valore dei titoli detenuti presso il sistema bancario; all’espansione hanno contribuito con diversa intensità tutte le principali forme di investimento.
Siracusa conferma di essere uno dei capoluoghi siciliani più dinamici, soprattutto nel settore turistico. Il turismo straniero continua a rappresentare una quota rilevante, con un aumento delle presenze e della spesa media pro-capite, superiore alla media regionale. Mentre province come Trapani e Ragusa hanno subito contrazioni nelle presenze turistiche nel 2025, Siracusa e Palermo registrano un lieve incremento, riflettendo un’offerta turistica che è riuscita a mantenersi attrattiva nonostante il contesto macroeconomico complessivamente più incerto.
Siracusa registra consistenze di prestiti bancari pari a circa 4,3 miliardi di euro a metà 2025, con una crescita positiva dello 0,7% nel semestre. In linea con Catania e Ragusa, ma inferiore rispetto a Palermo e Messina che superano rispettivamente 17 e 6 miliardi.
I depositi bancari delle famiglie e imprese siracusane ammontano a circa 5,5 miliardi, con un significativo aumento del 6,6% in sei mesi, valore superiore a molti altri capoluoghi. Inoltre, Siracusa detiene titoli a custodia per circa 2,1 miliardi di euro, con una crescita dell’8,7%, contenuta ma positiva.
La manifattura e il settore industriale in Sicilia mostrano segnali di rallentamento, ma Siracusa beneficia degli investimenti pubblici legati al PNRR, soprattutto nel settore turistico, culturale e infrastrutturale.
Il mercato immobiliare siciliano si mantiene vivace, con crescita delle compravendite e stabilizzazione dei prezzi.
Il settore dei servizi privati, compresi commercio e alberghi, segnala una crescita del fatturato positiva, anche grazie a una stabilità nei flussi turistici.
Siracusa, come tutta la Sicilia – segnala la Banca d’Italia nel suo aggiornamento congiunturale – deve ora affrontare criticità legate all’innovazione, produttività e infrastrutture.
La transizione verso un’economia verde e digitale rappresenta una grande opportunità per la provincia, che deve consolidare gli investimenti per favorire una crescita sostenibile.