Borgata, è sfida alle forze dell’ordine. Fuochi d’artificio esplosi al centro di corso Timoleonte

Fuochi d’artificio esplosi al centro di corso Timoleonte. E’ una sfida diretta lanciata alle forze dell’ordine? I residenti non hanno dubbi, al riguardo. Dopo settimane di controlli rafforzati, soprattutto da parte della Polizia, c’è forse chi vuole mostrare come ancora mantenga il controllo del territorio. Interpretazione forse estrema e che però testimonia anche la stanchezza di chi vive in Borgata, dove troppe ormai sono le azioni para o sub legali. Disperati che dormono in strada e poi lasciano le loro case sui marciapiedi, ubriachezza molesta, spaccio. Se ne era discusso anche in sede di Comitato per l’Ordine e la Sicurezza Pubblica, in Prefettura. Si sta anche studiando una stretta alla vendita ed al consumo di alcolici, nelle ore serali, per porre un freno alla cosiddetta malamovida.
Ma al momento la situazione non è cambiata. Anzi, arriva anche questa sfida diretta alle forze dell’ordine. A mezzanotte, scattano i fuochi d’artificio. Un modo, non nuovo, per far vedere anche all’esterno la presenza ed il controllo del territorio. Anche a centro di corso Timoleonte, proprio dove vivono quelle persone che hanno segnalato il degrado crescente in Borgata e le tante zone grigie in cui si muove il malaffare. E dove ora alberga una certa preoccupazione, se non paura. Dalle loro segnalazioni nacque quella seduta aperta di Consiglio comunale che ha evidenziato la necessità di maggiore presidio e controllo nel secondo cuore popolare di Siracusa. E da lì partirono i controlli e le attenzioni che hanno verosimilmente infastidito che specula dietro il degrado. Ma c’è da star sicuri che, anche questa volta, la risposta delle forze dell’ordine sarà puntuale e decisa.




Infiltrazioni piovane al Museo Paolo Orsi, interrogazione all’Ars di Ismaele La Vardera

Approda all’Ars il caso delle infiltrazioni piovane al Museo archeologico Paolo Orsi di Siracusa. Il deputato regionale Ismaele La Vardera, del movimento “Controcorrente” chiede notizie urgenti al presidente della Regione e all’Assessore regionale per i Beni Culturali, dopo quanto accaduto nelle scorse giornate di maltempo, quando secondo diverse segnalazioni documentate da cittadini e operatori culturali “all’interno del museo si sarebbero verificate infiltrazioni d’acqua e fenomeni di pioggia nelle sale espositive, con conseguente rischio per la conservazione delle opere e per la sicurezza dei visitatori”. Per La Vardera “tali episodi costituirebbero l’ennesima testimonianza di carenza di manutenzione, inefficienza gestionale e mancato monitoraggio strutturale di un bene culturale di primaria importanza regionale”. La Regione, proprietaria del museo- evidenzia il deputato regionale nella sua interrogazione- “ha per legge l’obbligo di garantire la corretta conservazione e fruizione del patrimonio museale, adottando tempestivamente misure di tutela e prevenzione”. Il timore espresso è che si possano compromettere i reperti archeologici custoditi al museo Paolo Orsi, “unici al mondo, oltre a rappresentare un pericolo concreto per l’incolumità del personale e del pubblico”. Indice puntato contro quella che il leader del movimento Controcorrente definisce “gestione non programmata del patrimonio, che tende a intervenire solo dopo il manifestarsi di situazioni di emergenza, con spreco di risorse pubbliche e perdita di valore culturale”. Con l’interrogazione, il parlamentare dell’Ars chiede di conoscere eventuali interventi in programma, urgenti e non e se siano stati accertati eventuali danni a beni archeologici o strutture museali, nonché “se la Regione intenda disporre un’indagine interna per verificare responsabilità gestionali e manutentive e quali fondi siano stati destinati al Museo “Paolo Orsi” nel triennio 2023–2025 per manutenzione ordinaria e straordinaria e come tali risorse siano state effettivamente impiegate”. La Vardera chiede, inoltre, si sapere se sia prevista la nomina di un commissario tecnico o di un responsabile unico dell’emergenza per monitorare e coordinare gli interventi strutturali nel museo e in altri siti culturali e se si ritenga opportuno predisporre un piano straordinario di manutenzione preventiva per i musei e parchi archeologici della Sicilia, con particolare attenzione alle strutture museali più esposte a rischi di degrado ambientale”. Gli fa eco, sul territorio, Sebastiano Musco, rappresentante di Controcorrente Siracusa-Faro 2. “Come responsabili territoriali del Faro n. 2 del Movimento ControCorrente Siracusa- racconta- con il pieno sostegno di Elisa Delia, Presidente del Dipartimento Beni Culturali, abbiamo sollecitato Ismaele La Vardera a depositare un’interrogazione urgente presso l’Assemblea Regionale Siciliana per la tutela e la salvaguardia del Museo “Paolo Orsi”. Un gesto dovuto-conclude- nei confronti di un luogo simbolo della nostra identità, che non può e non deve essere lasciato al degrado, ma valorizzato e protetto come testimonianza viva della storia di Siracusa e della Sicilia tutta”.




Calendario Storico dei Carabinieri, anche a Siracusa presentata l’edizione 2026

Anche a Siracusa è stato presentato il Calendario Storico dell’Arma dei Carabinieri 2026, giunto alla sua 93ª edizione. Nella sede del comando provinciale, il colonnello Dino Incarbone ha illustrato il nuovo prodotto editoriale, affiancato dai comandanti dei distaccamenti e da una rappresentanza dell’Arma.
Firmato dall’artista Luigi “René” Valeno e accompagnato dai testi di Maurizio de Giovanni, Aldo Cazzullo e Massimo Lugli, il calendario celebra quest’anno gli “Eroi quotidiani”, tema che esalta la dimensione umana dei Carabinieri, presenti e operativi nelle grandi città come nei piccoli centri. Le tavole, realizzate in stile pop contemporaneo, raccontano gesti di coraggio, solidarietà e vicinanza alla gente, mentre i testi danno voce a un giovane Carabiniere che scrive ai genitori per spiegare il senso della propria scelta di vita.
Il Calendario Storico resta uno dei prodotti editoriali più amati e collezionati d’Italia, con oltre 1,2 milioni di copie stampate ogni anno e traduzioni in otto lingue (tra cui giapponese, cinese e arabo). Diffuso in scuole, uffici e famiglie, è considerato da molti un simbolo di identità nazionale e di continuità storica dell’Arma.
La prefazione di Aldo Cazzullo ripercorre la storia dell’Arma, dal 1814 ad oggi, come filo rosso che attraversa l’Italia unita, mentre la postfazione di Massimo Lugli trasforma un episodio di vita vissuta in un racconto simbolico di dedizione e coraggio.
Insieme al calendario, sono stati presentati anche l’Agenda 2026, il calendario da tavolo dedicato ai Carabinieri nello sport e il planning su “I Reparti a Cavallo”, con fotografie e testi che ne raccontano storia e fascino.
Come da tradizione, il ricavato sarà devoluto in beneficenza all’Opera Nazionale di Assistenza per gli Orfani dei Militari dell’Arma (ONAOMAC) e all’Ospedale Pediatrico Microcitemico di Cagliari, confermando il legame dell’Arma con la solidarietà.
Nel corso della presentazione, il colonnello Incarbone ha sottolineato “l’orgoglio di un’opera che, anno dopo anno, rinnova la memoria, la cultura e il senso di appartenenza dei Carabinieri al territorio”.




I Bronzi di Riace e l’ipotesi siracusana, la nuova prova viene…dal mare: patine e biota

La prestigiosa rivista scientifica internazionale Italian Journal of Geosciences (vol. 145) ha pubblicato un ampio studio di 42 pagine che rilancia con forza la “ipotesi siciliana” sull’origine dei Bronzi di Riace, le due celebri statue greche rinvenute nel 1972 nelle acque calabresi. Un lavoro pluridisciplinare che ha coinvolto 15 studiosi tra geologi, archeologi, storici, biologi marini e specialisti di leghe metalliche, appartenenti a sei università italiane: Catania, Ferrara, Cagliari, Bari, Pavia e Calabria. A supportare l’ipotesi avanzata per primo dall’archeologo americano Ross Holloway e poi rilanciata da Anselmo Madeddu. I bronzi sarebbero stati realizzati per Siracusa, all’epoca dei Dinomenidi.
L’aspetto principale della nuova ricerca è quello relativo alle patine ed al biota marino delle statue. E’ emerso che i reperti sarebbero rimasti per secoli in fondali profondi e scarsamente illuminati, tra i 70 e i 90 metri, molto diversi dai bassi fondali di Riace, dove vennero trovati. Elementi che rendono più plausibile un originario giacimento nella costa ionica siracusana, in particolare nell’area di Brucoli, e un successivo trasferimento clandestino in Calabria da parte di archeotrafficanti.
“È il primo lavoro scientifico che integra in un’unica proposta interpretativa dati geologici e archeologici, offrendo una visione unitaria e coerente della storia dei Bronzi”, spiegano Anselmo Madeddu e Rosolino Cirrincione, geologo dell’Università di Catania. “Nessuno mette in discussione la loro appartenenza al museo di Reggio, ma la loro storia va certamente riscritta”.
Il presidente della Società Geologica Italiana, Rodolfo Carosi, sottolinea come lo studio rappresenti “un esempio virtuoso di collaborazione tra scienze della Terra e archeologia”, capace di aprire nuove prospettive anche nel campo della geologia forense, utile alla tutela e al tracciamento dei beni culturali.




Parco archeologico, ritirato il bando per i servizi museali: nuova procedura di gara

Riguarda i servizi di biglietteria, assistenza culturale e ospitalità per il Parco Archeologico di Siracusa, Eloro, Akrai e Tellaro il bando di gara ritirato in autotutela dopo il provvedimento di vigilanza avviato dall’Anac. Prevedeva l’affidamento del servizio integrato per quattro anni ed un importo a base d’asta di circa 9 milioni di euro. Le verifiche sono scattate a seguito di una segnalazione circa il Ccnl da applicare e che avrebbe potuto determinare elementi di illegittimità dell’affidamento. Non comparivano, infatti, tra i sindacati firmatari, le principali sigle Cgil, Cisl e Uil. Ci sarebbero, inoltre, state altre lacune di carattere formale, per le quali la direzione del Parco Archeologico aveva fornito dei chiarimenti. La decisione finale è andata ugualmente nella direzione della revoca della procedura della gara, nell’ambito della quale erano state presentate cinque offerte. Si riparte con una nuova procedura di gara.




In funzione il nuovo asse elettrico per la sicurezza energetica della Sicilia orientale

È entrato in esercizio il nuovo collegamento a 380 kV Pantano–Priolo di Terna, un’infrastruttura che potenzia la rete per incrementare la continuità e l’affidabilità della fornitura di energia elettrica nell’area orientale della Sicilia, tra le province di Catania e Siracusa.
L’opera completa la direttrice Paternò–Pantano–Priolo, lunga circa 63 km, per la quale la Società guidata da Giuseppina Di Foggia ha investito complessivamente 166 milioni di euro. Il tracciato si compone di due tratte: la Paternò–Pantano, in esercizio dal 2023, e la Pantano–Priolo, appena ultimata, che consente di integrare la rete a 220/150 kV con quella a 380 kV tramite un elettrodotto di circa 45 km tra le stazioni elettriche di Pantano d’Arci (CT) e Priolo Gargallo (SR).
Il collegamento fa parte delle infrastrutture previste da Terna nel Piano di Sviluppo 2025-2034, con l’obiettivo di incrementare la sicurezza della rete siciliana e la capacità intrazonale, favorendo i flussi di energia all’interno dell’isola e supportando l’integrazione delle fonti rinnovabili nell’area orientale. Nello specifico, l’opera consentirà di eliminare le congestioni attualmente presenti sulle linee tra Catania e Siracusa, aumentando la capacità di trasporto e garantendo una maggiore copertura del fabbisogno energetico regionale. Il completamento dell’elettrodotto, inoltre, renderà possibile un ampio piano di razionalizzazione della rete esistente a 150 kV, attraverso la dismissione di 155 km di linee e circa 400 tralicci liberando oltre 300 ettari di terreno.
Le soluzioni progettuali adottate sono il risultato di un percorso condiviso con il territorio, che ha coinvolto fin dalle prime fasi enti e istituzioni locali. Per la realizzazione dell’opera Terna ha utilizzato tecnologie all’avanguardia, tra cui sostegni monostelo a basso impatto ambientale, caratterizzati da un ingombro al suolo significativamente ridotto rispetto ai tralicci tradizionali.




Attività incompatibili nel pubblico impiego, seminario alla Vittorini

Nell’aula magna dell’istituto comprensivo di Siracusa, seminario sul tema delle attività incompatibili con il rapporto di lavoro pubblico organizzato da Italiascuola.it. Grande partecipazione all’appuntamento che ha visto come relatore l’avvocato Fabio Paladini, esperto di diritto del lavoro pubblico e di contenzioso scolastico. Ha offerto una panoramica chiara e approfondita delle norme in materia, con esempi pratici e spunti di riflessione tratti dall’esperienza quotidiana delle istituzioni scolastiche.
L’appuntamento ha visto la partecipazione di quasi novanta professionisti del mondo della scuola, tra dirigenti scolastici, docenti, collaboratori dei dirigenti, DSGA e assistenti amministrativi. Un pubblico attento e partecipe, che ha animato il dibattito con domande e interventi, a conferma della rilevanza del tema affrontato.
L’iniziativa rientra nel più ampio percorso di formazione promosso da Italiascuola.it, realtà di riferimento nel panorama nazionale per la formazione giuridico-amministrativa rivolta alle istituzioni scolastiche.
Ancora una volta, la qualità dell’offerta formativa e la competenza dei relatori hanno confermato quanto la scuola italiana senta il bisogno di aggiornarsi, confrontarsi e crescere nella conoscenza delle norme che regolano il proprio lavoro quotidiano.




Sanità della zona Sud, Auteri (Dc): “Prioritaria la difesa dell’ospedale di Noto”

“La tutela e la dignità dell’ospedale di Noto devono essere una priorità per la politica regionale”. A dichiararlo è il deputato Ars Carlo Auteri, che esprime il proprio sostegno al sindaco Corrado Figura, nella battaglia in difesa del presidio ospedaliero, “spesso in solitudine – afferma – mentre altri preferivano tacere o compiere scelte che hanno portato allo smantellamento progressivo della struttura”.Dopo la seduta del consiglio comunale aperto dedicato proprio all’ospedale netino, nelle settimane in cui venti di tempesta attraversano la sanità siciliana, Auteri sottolinea come la questione sanitaria a Noto sia ormai divenuta emblematica di una gestione che, nel tempo, avrebbe indebolito i servizi pubblici fondamentali del territorio: “da anni assistiamo a un depotenziamento costante dell’ospedale, con reparti ridotti, servizi tagliati e trasferimenti che hanno penalizzato cittadini e operatori. Corrado Figura porta avanti una battaglia per la dignità di un presidio che serve un intero comprensorio, e merita il sostegno di tutti coloro che credono nella sanità pubblica e nel diritto alla salute”. Il deputato lancia anche un chiaro segnale politico, mettendo in guardia da “manovre e pressioni che rischiano di piegare la sanità locale a logiche di potere. Se oggi, in un momento di grande confusione – sottolinea – c’è chi fa il giro delle stanze romane accompagnato da europarlamentari per ottenere la nomina del direttore generale, sappia che la mia attenzione sarà altissima”. Auteri richiama inoltre la necessità di ricordare quanto accaduto negli ultimi anni nella gestione del sistema sanitario locale: “Non dimentichiamo quello che è accaduto tra il 2018 e il 2023. Se si parla di legalità e trasparenza, bisogna dare seguito a quelle parole con i fatti. Il depauperamento dell’ospedale di Noto porta un nome e un cognome”. Il deputato conclude ribadendo il proprio impegno a fianco della città e dei cittadini di Noto: “Il mio sostegno va a Corrado Figura che sta facendo un ottimo lavoro e, soprattutto, alla comunità di Noto, che non deve più essere lasciata sola. Difendere l’ospedale di Noto significa difendere la dignità di un intero territorio.”




Cresce l’economia siciliana, Banca d’Italia: “turismo e servizi spingono Siracusa”

Secondo l’ultimo aggiornamento 2025 dell’indagine regionale della Banca d’Italia, l’economia della Sicilia continua a mostrare segnali positivi, nonostante un lieve rallentamento rispetto agli anni precedenti. Nel primo semestre 2025, il prodotto interno lordo (PIL) della regione è cresciuto dell’1,1%. Una performance superiore alla media nazionale e a quella del Mezzogiorno. La crescita cumulata dal 2021 al 2025 si attesta intorno al 20,2%, evidenziando un progresso importante per il tessuto economico isolano.​
“I dati di Bankitalia confermano quanto già evidenziato da diversi istituti di ricerca: la Sicilia cresce oggi più della media nazionale, guidando la ripresa economica del Paese. È un risultato frutto dello sforzo del mio governo, in continuità con il lavoro avviato dall’esecutivo precedente nel difficile periodo post-Covid”, rivendica il presidente della Regione, Renato Schifani.
Uno sguardo in dettaglio all’aggiornamento congiunturale della Banca d’Italia sull’economia siciliana. Nell’industria e nei servizi privati non finanziari le aziende con fatturato in aumento nei primi nove mesi dell’anno hanno prevalso su quelle che ne hanno registrato un calo; i risultati reddituali si sono confermati positivi per la maggior parte delle imprese, alimentando ampie disponibilità liquide. Le aspettative a breve termine sono cautamente positive. Nell’edilizia l’attività si è mantenuta sui livelli elevati degli ultimi anni, sospinta dalla realizzazione di lavori pubblici e dalla ripresa del mercato immobiliare. Nel primo semestre le esportazioni di merci sono diminuite nel complesso, ma sono risultate in aumento al netto della componente petrolifera, la cui incidenza è scesa a circa la metà del totale. La diminuzione dei prestiti al comparto produttivo si è attenuata fino quasi ad annullarsi nei mesi estivi; vi ha contribuito la riduzione del costo del credito.
L’occupazione ha continuato ad aumentare, sebbene con un’intensità inferiore rispetto al 2024, mostrando comunque un tasso di crescita più elevato di quello osservato sia nella media nazionale sia nel Mezzogiorno. L’occupazione complessiva in Sicilia è cresciuta del 2,9% nel primo semestre 2025. Il tasso di occupazione della popolazione 15-64 anni nella regione è salito al 47,3%. In lieve diminuzione il tasso di disoccupazione che si attesta al 13,7%, più che doppio rispetto alla media nazionale. Siracusa contribuisce positivamente alla crescita occupazionale regionale, soprattutto nel turismo e servizi collegati. Nel rapporto non è però esplicitamente indicata una percentuale precisa. Il tasso di attività ha registrato un ulteriore incremento; il numero di persone in cerca di lavoro si è lievemente ridotto.
È proseguita la crescita del reddito delle famiglie siciliane e della spesa per consumi, aumentati entrambi in misura superiore alla media nazionale. I finanziamenti alle famiglie consumatrici hanno accelerato per effetto della dinamica dei nuovi mutui, le cui erogazioni nel primo semestre del 2025 sono aumentate di circa un terzo rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Il credito al consumo ha continuato a espandersi a ritmi sostenuti.
Nel complesso la rischiosità del credito bancario alla clientela residente in regione è rimasta contenuta: il tasso di deterioramento è lievemente diminuito e l’incidenza dei crediti deteriorati sul totale è rimasta stabile.
I depositi bancari delle famiglie e delle imprese sono aumentati, beneficiando dell’afflusso di liquidità nei conti correnti. Ha continuato a crescere anche il valore dei titoli detenuti presso il sistema bancario; all’espansione hanno contribuito con diversa intensità tutte le principali forme di investimento.
Siracusa conferma di essere uno dei capoluoghi siciliani più dinamici, soprattutto nel settore turistico. Il turismo straniero continua a rappresentare una quota rilevante, con un aumento delle presenze e della spesa media pro-capite, superiore alla media regionale. Mentre province come Trapani e Ragusa hanno subito contrazioni nelle presenze turistiche nel 2025, Siracusa e Palermo registrano un lieve incremento, riflettendo un’offerta turistica che è riuscita a mantenersi attrattiva nonostante il contesto macroeconomico complessivamente più incerto.
Siracusa registra consistenze di prestiti bancari pari a circa 4,3 miliardi di euro a metà 2025, con una crescita positiva dello 0,7% nel semestre. In linea con Catania e Ragusa, ma inferiore rispetto a Palermo e Messina che superano rispettivamente 17 e 6 miliardi.
I depositi bancari delle famiglie e imprese siracusane ammontano a circa 5,5 miliardi, con un significativo aumento del 6,6% in sei mesi, valore superiore a molti altri capoluoghi. Inoltre, Siracusa detiene titoli a custodia per circa 2,1 miliardi di euro, con una crescita dell’8,7%, contenuta ma positiva.
La manifattura e il settore industriale in Sicilia mostrano segnali di rallentamento, ma Siracusa beneficia degli investimenti pubblici legati al PNRR, soprattutto nel settore turistico, culturale e infrastrutturale.
Il mercato immobiliare siciliano si mantiene vivace, con crescita delle compravendite e stabilizzazione dei prezzi.
Il settore dei servizi privati, compresi commercio e alberghi, segnala una crescita del fatturato positiva, anche grazie a una stabilità nei flussi turistici.
Siracusa, come tutta la Sicilia – segnala la Banca d’Italia nel suo aggiornamento congiunturale – deve ora affrontare criticità legate all’innovazione, produttività e infrastrutture.
La transizione verso un’economia verde e digitale rappresenta una grande opportunità per la provincia, che deve consolidare gli investimenti per favorire una crescita sostenibile.




Tassa di soggiorno, incasso da record per Siracusa. Ma come vengono spesi i fondi?

La tassa di soggiorno ha fatto segnare un incasso record nel 2024, raggiungendo un valore complessivo di circa 2.486.000 euro, un ammontare significativo. Gli aumenti correlati alle nuove tariffe ed il G7 Agricoltura hanno sensibilmente contribuito al superamento della soglia dei 2 milioni di euro.
Ma come vengono utilizzati questi fondi? Tema di attualità e di confronto politico. La prima risposta, in sintesi, è che con quei quasi 2,5 milioni di euro si finanziano molteplici interventi collegabili – direttamente o indirettamente – alla gestione turistica, culturale e infrastrutturale della città.
La somma totale accertata è stata di 2.486.437,27 euro, di cui circa 2.121.000 euro già incassati. Spulciando i documenti, gli impegni di spesa ammontano a oltre 2.482.000 euro, con un utilizzo diretto di 2.279.529 euro liquidati tramite pagamenti ufficiali (mandati).
La fetta principale è investita alla voce spese di illuminazione pubblica, pari a 692.842,4 euro stando al riepilogo movimenti tassa di soggiorno 2024, redatto dagli uffici di Palazzo Vermexio.
Circa 495mila euro sono stati invece utilizzati per pagare stipendi, contributi e Irap del personale e soprattutto della Polizia Municipale.
Per il servizio di trasporto pubblico – in particolare per bus navetta a Ortigia – gestione parcheggi e manutenzione veicoli comunali, sono stati prelevati dalla tassa di soggiorno oltre 320.000 euro.
Circa 280mila euro sono stati destinati alla manutenzione di immobili comunali, infrastrutture turistico-balneari (solarium, ndr), riqualificazione parcheggi e realizzazione di servizi igienici pubblici per i turisti.
Oltre 135.000 euro, invece, hanno permesso di sostenere eventi come Ortigia Film Festival (40.000 euro), Feste Patronali (Santa Lucia, 20.000 euro), premi letterari come Vittorini (15.000 euro) e manifestazioni tradizionali come il Premio Accolla (15.000 euro).
Poco più di 185mila euro sono stati utilizzati per illuminazione pubblica e addobbi. Nella voce rientrano anche l’ illuminazione artistica durante le festività dei Santi Patroni, luminarie e altre ricorrenze religiose nel centro urbano e nelle frazioni.
Poi figurano diverse spese specifiche come la manutenzione ordinaria degli immobili destinati ad attività culturali (10.000 euro); l’illuminazione di fontane, monumenti e parcheggi (69.000 euro circa); la manutenzione ordinaria di tratti di corso Umberto (35.000); incentivi per competenze tecniche al personale interno servizio illuminazione pubblica (14.000); manutenzione Villa Reimann (10.000).
I dati mostrano come la tassa di soggiorno venga impiegata a Siracusa in modo articolato e su più fronti. A tal proposito, è corretto ricordare che si tratta di una tassa di scopo, cioè un tributo che – per legge – deve finanziare specificamente l’accoglienza turistica, la manutenzione e la valorizzazione del territorio e dei servizi destinati ai visitatori.
Da questo punto di vista, Siracusa ha evidenziato una gestione orientata a coprire un ampio spettro di voci. Una scelta criticata da diversi pezzi dell’opposizione consiliare. In particolare, strali sull’uso di parte dei fondi per spese di personale fisso, come quelle per la Polizia Municipale, azione che – lamentano – non sarebbe coerente con la natura temporanea e di sviluppo del tributo. Viene infatti sottolineato, anche da associazioni di categoria, che la tassa dovrebbe maggiormente finanziare eventi culturali e servizi esclusivamente turistici, che abbiano cioè un impatto diretto sull’attrattività della città.
Tant’è che operatori economici del settore turistico richiamano l’attenzione sul fatto che non sia percepito un reale e proporzionato aumento nei servizi e nelle infrastrutture di base (carenza di servizi igienici pubblici, segnaletica, raccolta rifiuti), elementi essenziali per una corretta ospitalità.
Dall’altro lato, la tassa di soggiorno si conferma un “jolly” strategico per stabilizzare i conti di Palazzo Vermexio che, altrimenti, finirebbe sotto un certo stress. E, spiegano fonti di maggioranza, gli interventi finanziano sono comunque sempre a beneficio della collettività siracusana.
Il dibattito sulla coerenza della spesa con gli obiettivi turistico-strutturali resta, però, aperto.