Porto Grande di Siracusa, tutto (quasi) da rifare. Ci pensa la “nuova” governance

Come sta il Porto Grande di Siracusa? Nonostante una storia piuttosto recente, il progetto di riqualificazione è datato 2006, non gode esattamente di grande salute. Lo confermano i primi esami, anche subacquei, condotti dall’Adsp della Sicilia Orientale di recente entrata in “possesso” dell’importante porto siracusano. “Sconta un elevato debito manutentivo che rende infrastrutture e impianti ad oggi inutilizzabili o, nella migliore delle ipotesi, funzionanti in misura ridotta e poco sicuri”, recita la relazione finale dell’Autorità di Sistema Portuale del Mare della Sicilia orientale (Adsp) che da pochi mesi ha assunto la gestione del Porto Grande.
“L’area, in particolare quella a valle dell’ingresso del porto, è stata oggetto di un’analisi approfondita per comprendere quali necessità siano impellenti rispetto ad altre e dunque quali azioni intraprendere – spiega il presidente dell’Adsp, Francesco Di Sarcina – le condizioni riscontrate in quasi tutte le banchine rappresentano in concreto un rischio per operatori, mezzi e materiali che circuitano nelle attività portuali. Per tali ragioni, nell’ambito di un processo di rinnovamento e restyling sostanziale, sono stati immediatamente avviati interventi massivi di ristrutturazione, ricostruzione, riqualificazione e messa a norma, al fine di ricostruire gli elementi infrastrutturali e impiantistici mancanti o irreversibilmente deteriorati e regolarizzare quelli ammalorati”.
Tra i lavori che partiranno già nei prossimi giorni vi è innanzitutto un’indagine, ancora più certosina di quelle già condotte finora, per un importo di circa 29mila euro: il 25 febbraio cominceranno i servizi di rilievo sia subacqueo che batimetrico degli specchi acquei antistanti la totalità del Porto Grande per avere, entro un mese, un quadro aggiornato dell’andamento dei fondali fino alla batimetrica -10,00 m e consentire valutazioni realistiche delle possibilità di ormeggio di tutti gli approdi; si prevedono anche indagini video ispettive sulle banchine 2 – 3 e 5 al fine di rilevare lo stato di fatto del piano di posa e ottenere un dettagliato livello di conoscenza per le successive fasi di progettazione utile all’eliminazione dei dissesti attualmente presenti.
Nella prima settimana di marzo partirà una manutenzione straordinaria delle recinzioni, con un costo di circa 145mila euro, per mettere in sicurezza le aree del molo Sant’Antonio: le condizioni strutturali e funzionali, e specificatamente dell’area compresa tra la banchina 2, dove approdano le navi da crociera, e la banchina 3, infatti versano in cattive condizioni tali da non consentire la piena fruibilità. L’intervento, che sarà ultimato entro due mesi, si prefigge di mettere in sicurezza quest’area da ingressi non autorizzati e interesserà un’ampia area posta al centro del molo e recintata in parte con new jersey in cls e in parte da recinzioni provvisorie in metallo; al centro, inoltre, si trova un edificio industriale in stato di abbandono. La recinzione da ripristinare è a nord lungo il confine con la strada di servizio e l’area di transito dei crocieristi e quella ad ovest parallela al molo 03, oggi in uso dalla Gdf. Il progetto prevede la sostituzione dell’esistente recinzione divelte con una nuova recinzione più stabile e sicura e, al contempo, la manutenzione dei piazzali per ripristinarne le parti sconnesse sulle quali hanno radicato erbacce e arbusti, anche di grandi dimensioni. Infine la realizzazione a norma di un tratto di condotta fognaria, in previsione di futuri usi dei piazzali, oltreché utile a fornire un servizio agli utilizzatori del molo 03.
Per quanto riguarda invece il molo Darsena Servizi del Porto Rifugio di Santa Panagia, è prevista entro fine marzo un’azione di manutenzione straordinaria, per un importo pari a circa 147mila euro, con sostituzione e ripristino delle passerelle: si tratta di un tratto lungo 330 metri, la cui banchina ha una larghezza di 4,5 metri da cui si diramano in totale 12 passerelle pedonali di collegamento, alcune saldate rispettivamente tra i piloni attualmente esistenti e altre tra i piloni di accosto e la banchina. Sui piloni sono installate bitte per l’ormeggio e la funzione delle passerelle è quella di collegamento tra ormeggio e banchina: si presentano danneggiate irreversibilmente per la quasi totalità dell’installazione, non garantendo i minimali livelli di sicurezza. La sostituzione, che terminerà in due mesi, prevede anche lo smontaggio e il successivo montaggio del corrimano attualmente esistente, dei pannelli grigliati elettrofusi e delle spallette su cui poggiano le passerelle.
Infine sono in fase di approfondimento progettuale altre due attività: la manutenzione straordinaria e potenziamento dell’impianto di pubblica illuminazione del molo Sant’Antonio e la manutenzione straordinaria bitte e parabordi banchina 5 e banchina 6.




Le scarpe dei postini diventano pavimento per le aree gioco dei bambini

Le scarpe dei portalettere del siracusano diventeranno il pavimento delle aree gioco per i bimbi dell’asilo. Grazie alla creatività e alla coscienza ecologica di alcuni dipendenti di Poste Italiane è nato il progetto ‘Scarpa vecchia fa buon gioco’ per riciclare le calzature ormai dismesse degli addetti del recapito di Poste Italiane e trasformarle in materiale per la pavimentazione antiurto in dotazione ai parchi giochi per bambini.
Il progetto, avviato anche in altre parti di Italia, ha preso avvio proprio in questi giorni anche sull’Isola. Da Siracusa ad Ancona passando per Catania, è partito il primo carico con la raccolta delle prime centinaia di scarpe usate dai postini siciliani. E proprio da Ancona partono camion con migliaia di scarpe pronte ad intraprendere una nuova vita per un sistema che a regime porterà al riciclo di oltre 25000 scarpe ogni anno.
“Dal centro di Santa Panagia abbiamo aderito con grande partecipazione a questa iniziativa che attraverso il riciclo mira alla salvaguardia dell’ambiente – dichiara Giuseppa Milazzo, tra le portalettere e i portalettere in servizio presso il centro logistico del capoluogo -. Le suole delle scarpe da lavoro, che hanno calpestato le strade della nostra città, renderanno più sicuri i passi e più confortevoli i luoghi dei più piccoli, donando nuova vita a materiali che diversamente non avrebbero avuto futuro”.
“Il contributo della Sicilia, dove sono impiegati ben 2000 portalettere, è un tassello fondamentale – spiega Sergio Zito, responsabile Ingegneria e Sicurezza per la Logistica di Poste Italiane in Sicilia. Attualmente le calzature antinfortunistiche, di cui Poste Italiane dota i portalettere della provincia di Siracusa, una volta giunte a fine vita, entrano in un circuito che le trasformerà in materiale per la pavimentazione antiurto in dotazione a parchi gioco per bambini, a partire da quelli negli asili aziendali presenti lungo lo Stivale. E anche per la Sicilia si sta lavorando per impiegare i pannelli così realizzati nella pavimentazione di playground. Nel frattempo, le calzature vengono raccolte dai centri di recapito siciliani e inviate periodicamente nei centri logistici di Poste Italiane a Catania e a Palermo e da qui poi trasportate presso il Centro di smistamento della corrispondenza di Ancona, da dove partono poi per i centri di lavorazione del materiale”.




Formazione sanitaria “First Aid” per gli operatori marittimi, prima edizione all’Asp

Si è svolta nella sede della Formazione Permanente dell’Asp di Siracusa di cui è responsabile Maria Rita Venusino la prima edizione del corso di formazione per operatori marittimi “First Aid”, riconosciuto dal Ministero della Salute. Questo evento rappresenta un importante passo per l’Azienda Sanitaria Provinciale di Siracusa, riconosciuta dal ministero della Salute, con decreto 18568-2 del 21 giugno 2024, quale terza sede in Sicilia idonea a svolgere i corsi di formazione e aggiornamento per il personale marittimo per un periodo di tre anni, per moduli “First Aid”, “Medical Care” e refresh.
Sono stati 3 giorni intensi di formazione aperti dal direttore sanitario dell’Asp di Siracusa Salvatore Madonia che ha accolto i partecipanti rivolgendo loro il saluto del direttore generale dell’Asp di Siracusa Alessandro Caltagirone ed i ringraziamenti a tutto il personale che si è prodigato, ponendo l’Azienda in grado di offrire, tra pochissime altre in Sicilia, un importante servizio dedicato alla gente di mare. Il direttore sanitario ha quindi delineato il percorso che ha portato l’Azienda ad ottenere l’autorizzazione ministeriale per il rilascio degli attestati. Una recente direttiva ministeriale ha modificato i requisiti di accesso alla certificazione permettendo la partecipazione anche a lavoratori marittimi non iscritti nelle matricole della gente di mare, ampliando così le opportunità di formazione.
L’importanza di questo corso è stata amplificata dalla presenza di qualificati relatori, dirigenti medici dell’ASP di Siracusa istruttori BLSD American Heart Association, specialisti in Igiene, Ortopedia, Anestesia e Rianimazione, il direttore sanitario aziendale e direttore del corso Salvatore Madonia, Francesco Oliveri direttore del reparto di Anestesia e Rianimazione dell’ospedale Umberto I di Siracusa e coordinatore scientifico del corso, gli anestesisti Elisa Malignaggi, Emanuele Corallo e Carmelo Gigliuto, l’igienista Andrea Conti direttore medico di presidio dell’ospedale di Lentini, Salvatore Caruso direttore del reparto di Ortopedia e Traumatologia dell’ospedale aretuseo, il coordinatore infermieristico del reparto di Anestesia e Rianimazione dell’ospedale di Siracusa Salvatore Latina. Addetti alla segreteria del corso, Giusy Di Maria e Salvatore Giompaolo.
I docenti hanno condiviso le loro competenze con i corsisti, fornendo ai partecipanti gli strumenti teorici e pratici necessari per essere applicati nel contesto lavorativo.
A conclusione delle tre giornate formative si è svolta la verifica finale della commissione giudicatrice che ha esaminato e valutato le competenze acquisite dai partecipanti con il contestuale rilascio degli attestati di partecipazione che certificano il completamento del percorso formativo di addestramento al soccorso secondo quanto previsto dalla Convenzione Internazionale STCW 1978/1995 aggiornata a Manila nel 2010, nel rispetto dell’art. 11 del D.L. 12 maggio 2015 n. 71.
L’Ufficio Formazione Permanente ha già delineato il calendario dei prossimi corsi che si svolgeranno il 25, 26, 27 marzo e, a seguire, ad aprile, maggio e giugno. Le modalità di iscrizione e tutto il materiale informativo sono pubblicati nel sito internet dell’Asp di Siracusa nella sezione Formazione Permanente alla voce Gente di Mare.




Centenario del gruppo Scout Agesci Siracusa 1, l’evento celebrativo in piazza Minerva

Si è svolto sabato sera, nella cornice di Piazza Minerva a Siracusa, l’evento celebrativo del centenario del gruppo Scout Agesci Siracusa 1, con il patrocinio del Comune di Siracusa e dell’Assemblea Regionale Siciliana.
Sulle note della Band l’Ostile Scout, vincitrice dell’Agesci Music Festival 2018, e degli altri gruppi di scout siracusani, la serata si è rivelata un memorabile connubio fra musica, preghiere ed emozioni. Lo spettacolo ha coinvolto il pubblico con una scaletta equilibrata tra grandi classici e brani più recenti. L’intensità dell’interpretazione e la qualità delle esecuzioni hanno reso ogni canzone un momento speciale, tra assoli strumentali coinvolgenti e voci potenti capaci di toccare le corde dell’anima. Il pubblico ha partecipato attivamente, trasformando il concerto in una celebrazione collettiva, mostrando con semplicità l’essenza del vero scoutismo, con la dimostrazione che educare divertendosi in armoniosa collaborazione, nella gioia della condivisione, è possibile.
L’Arcivescovo di Siracusa Francesco Lomanto, dopo il saluto e la benedizione ai tantissimi scout presenti, ha ripreso le parole scritte da Papa Francesco alla Chiesa siracusana: “Mai stanchiamoci di educare bambine e bambini, adolescenti e adulti – a cominciare da noi stessi – di ascoltare il cuore, di riconoscere i testimoni, di coltivare il senso critico, di obbedire alla coscienza”.




“Salviamo la Torre dimenticata”: la missione degli studenti del Quintiliano con il Fai

La Torre medievale di Bosco Minniti tra i luoghi del cuore del Fai, da salvare, riqualificare e a cui ridare la dignità che merita, quale elemento importante del patrimonio culturale e storico della città. Il liceo polivalente Quintiliano si intesta una battaglia che gli alunni della scuola guidata da Simona Arnone sentono come propria e in cui credono fortemente, dopo aver partecipato ad un progetto in lingua spagnola e in italiano, coordinato dal docente di Storia dell’Arte, Michele Romano, che portato i ragazzi alla scoperta di un tesoro che, pur trovandosi nel cuore della città, resta a molti anche sconosciuto e per certi versi rimane ignorato. La Torre di avvistamento si trova nella zona di Bosco Minniti, in via Alessandro Specchi, tra condomini costruiti negli anni Settanta. Era una torre militare di avvistamento, datata XIV secolo. La sua struttura è perfettamente in linea con quanto dal punto di vista architettonico accadeva in quell’epoca a Siracusa. Con la fondazione della Camera Reginale, come ha spiegato il docente Romano, dote di privilegio alla regina d’Aragona, nel 1298, si emanano norme mirate ad aumentare le capacità difensive del litorale. Le caratteristiche stilistiche e decorative rimandano a quanto utilizzato anche nei palazzi trecenteschi come Palazzo Montalto, Palazzo Chiaramonte, Francica Nava in Ortigia. La facciata principale mostra da un piccolo rosone cruciforme composto da cinque fori, caratteristica ornamentale che si riscontra soprattutto nei palazzi nobiliari. Gli studenti del liceo Quintiliano, sostenuti dalla loro dirigente e dagli insegnanti, hanno voluto rivolgersi al Fai (Fondo Ambiente Italiano), con cui hanno avviato una collaborazione. La missione è salvare la Torre Bosco Minniti, ma non solo. “La scuola ritiene di essere parte fondamentale del territorio- fa notare la dirigente scolastica Arnone- Il Fai si è subito mostrato disponibile e ci muoveremo insieme anche su altri progetti”. Anche Sergio Cilea, capo delegazione Fai Siracusa, si è mostrato ottimista, convinto che con il coinvolgimento degli studenti, dei giovani, la Torre possa essere riportata all’antico splendore.  E’ possibile votare e in questo modo sostenere la causa, con un click ,sulla pagina dei Luoghi del Cuore Fai. Questo il link




Prove di carico sul ponte ciclopedonale, conto alla rovescia per l’inaugurazione

Il ponte ciclopedonale di Ortigia è pronto. La Solesi ha completato la costruzione e con le prove di carico in programma quest’oggi si chiude, tecnicamente, la fase di realizzazione dell’infrastruttura che collega riva delle Poste con via Eritrea. Di fatto, le operazioni odierne rappresentano il collaudo tecnico che – positivamente concluso – metterà il Comune di Siracusa nella condizione di disporre chiusura cantiere e data di inaugurazione.
Tutto l’incartamento è già in possesso dei tecnici di Palazzo Vermexio che attendono adesso solo quest’ultimo atto formale.
Cantiere aperto a giugno 2024, poi oltre un mese di stop a causa dell’expo collegato al G7 Agricoltura di Siracusa. I lavori dovevano concludersi in sei mesi (dicembre 2024, ndr), poi emerse – anche per via di alcune variazioni al progetto originale – la necessità di una proroga, con nuova scadenza fissata a febbraio 2025. In questo lasso di tempo supplementare, rifinite e posate la nuova pavimentazione ed i nuovi bordi parapetto. Inizialmente, era stata prevista una pavimentazione in grigliato, molto industriale, sostituita adesso da un tappetto in materiale composito di legno e resine epossidiche. Una scelta che dovrebbe assicurare, secondo la società che ha curato la costruzione, una resa pienamente carrabile per le bici oltre che un bell’effetto estetico.
Per quel che riguarda i bordi parapetto, alla fine sono stati scelti elementi paesaggisticamente a tono con l’armonia del ponte e con l’ambiente circostante. Il progetto originale, anche in questo caso, prevedeva parapetti in grigliato.

Per quel che riguarda l’illuminazione, l’impianto è stato previsto ma per la sua realizzazione bisognerà seguire con attenzione l’iter del progetto di riqualificazione di piazza delle Poste.

foto archivio




A rischio la realizzazione del ccr di Mazzarrona, intanto nel rione cresce il “no” all’opera

Appare in bilico la realizzazione del centro comunale di raccolta di Mazzarrona. La contrarietà espressa dai residenti ma soprattutto alcuni aspetti tecnici vedono oggi ancora in forse l’avvio dei lavori di costruzione del primo dei tre ccr urbani finanziati con circa 2 milioni di euro, dal Pnrr. Il preavviso di diniego anticipato dalla Soprintendenza non è, di per sè, insuperabile. Il Comune di Siracusa ha presentato le sue controdeduzioni. Entro 30 giorni, gli uffici dei beni culturali risponderanno. Ed in quel momento, si tireranno le somme.
Dovesse essere confermato il diniego della Soprintendenza per ragioni archeologiche (in via Don Sturzo insiste una latomia, ndr), a quel punto tutta la vicenda prenderebbe un’altra piega. Se infatti dovesse essere necessaria la delocalizzazione, ovvero lo spostamento del progetto su altra area, il rischio è quello di non fare a tempo con le scadenza imposte dal Pnrr. L’opera deve essere completa e rendicontata entro febbraio 2026. I lavori, da cronoprogramma, dovrebbero richiedere sei mesi. Altrettanti, almeno, per individuare una nuova area (con annesse indagini geologiche) e redigere il nuovo progetto. Tutto così al limite che basterebbe un minimo inghippo per mettere l’intera realizzazione a repentaglio. Lo stop alla costruzione dei tre ccr urbani finanziati potrebbe, quindi, essere un’eventualità non proprio da scartare. Se ne è discusso anche in Consiglio comunale, con i tecnici di Palazzo Vermexio che hanno messo in guardia sulla perdita del finanziamento in caso di delocalizzazione.
Intanto ieri il Comitato spontaneo dei residenti ha dato vita una manifestazione di protesta. In centinaia hanno sfilato per dire no al ccr sotto casa. I rappresentanti del Comitato hanno spiegato che il popoloso rione ha bisogno di vera riqualificazione, partendo da servizi ed opere promesse ed annunciate ma – secondo il Comitato – poi non realizzate. Ad ascoltare le rimostranze dei residenti, anche alcuni consiglieri comunali di opposizione ed il deputato regionale Carlo Gilistro. “Nelle varie campagne elettorali sono state prospettate e promesse migliorie per il quartiere, di fatto mai realizzate: parchi, centri ricreativi, sportivi e tanto altro. E ora arriva questo ccr. Non può passare il messaggio che il nostro sia il rione dei rifiuti”, afferma Lucia Buonconsiglio portavoce del Comitato. “E’ un concetto erroneo, all’opposto di qualsiasi idea di riqualificazione. Di certo, un Ccr a fianco dei condomini e non fuori dal tessuto urbano, non può essere spacciato per servizio utile alla rigenerazione di un quartiere”.




Ccr Mazzarrona, Gilistro (M5S): “Considerare la richiesta di una riqualificazione urbana sostenibile”

“E’ necessario ascoltare e comprendere le voci dei territori e con questo intendimento ho seguito ieri la sfilata dei residenti di Mazzarrona contrari alla costruzione di un ccr in via don Sturzo. Ho così raccolto le perplessità e le preoccupazioni di quanti vivono nel popoloso rione, davanti alla possibilità di ritrovarsi questa nuova struttura a poche decine di metri da casa”. Così il deputato regionale del Movimento 5 Stelle, Carlo Gilistro, che ha partecipato nelle scorse ore alla manifestazione di protesta del Comitato spontaneo dei residenti. In centinaia hanno infatti sfilato per dire no al ccr sotto casa. I rappresentanti del Comitato hanno spiegato che il popoloso rione ha bisogno di vera riqualificazione, partendo da servizi ed opere promesse ed annunciate ma – secondo il Comitato – poi non realizzate.
“Se è vero che alcuni timori non sono giustificati e che un centro di raccolta non è certo una discarica, deve però essere presa in considerazione la richiesta di riqualificazione urbana sostenibile che si leva dalla Mazzarrona. Partendo da spazi curati per socializzazione e sport, servizi sanitari e senza trascurare bimbi e anziani. – dice Gilistro – Sebbene un ccr sia un servizio utile e dalla parte del cittadino onesto, rischia di passare l’idea che ci siano riqualificazioni a due velocità: nuove piazze e servizi dedicati tra Borgata e Zecchino, ccr per Mazzarrona, Pizzuta ed Epipoli. Non è mai utile fare una classifica di priorità e, in una città come Siracusa, ogni tipo di servizio – specie in materia di igiene urbana – dovrebbe trovare posto e spazio fisico. E’ però innegabile che anni di disattenzione, specie verso le cosiddette periferie, hanno finito per creare una “distanza” tra alcuni rioni ed altri pezzi del capoluogo. Ed oggi è necessario ricucire quella distanza, proprio per evitare che scelte urbanistiche potenzialmente corrette, come la costruzione di centri di raccolta, possano invece essere lette come ulteriori elementi di una definizione purtroppo negativa di certe aree cittadine. Per la Mazzarrona è tempo di un nuovo racconto e di un futuro “normale” che parta oggi e, attraverso piccoli passi, conduca a quella “normalità” che permette anche di accettare un ccr se vi è spazio per soddisfare le altre esigenza della cittadinanza residente”, conclude l’esponente pentastellato.




Tari più bassa per chi differenzia di più: ecco il link per partecipare al programma sperimentale

Parte in via sperimentale la tariffazione puntuale a Siracusa, con cui i cittadini che differenziano di più, pagheranno una Tari di importo più basso. Il Comune è pronto a “selezionare” un campione di 1150 famiglie che, completando un form, potranno aderire all’iniziativa, che durerà in questa fase tre mesi. Il programma sperimentale servirà per valutare la validità del metodo della tariffazione puntuale, che dovrebbe poi essere progressivamente introdotto nel territorio comunale, con l’obiettivo di incrementare la percentuale di differenziata, che in città non decolla ancora. I partecipanti alla fase sperimentale otterranno contenitori speciali e seguiranno lo stesso calendario di raccolta “porta a porta” in vigore. Anche i cittadini che vivono in condomini potranno chiedere di partecipare alla sperimentazione. Chi volesse essere inserito tra le 1150 utenze “pioniere” potrà iscriversi attraverso il seguente link.




Consiglio comunale, al via dal 26 febbraio l’approvazione degli “atti propedeutici” al Bilancio

Consiglio comunale in aula mercoledì 26 febbraio alle ore 16 per l’approvazione degli “Atti propedeutici” al Bilancio. Si comincia con l’aggiornamento degli “Oneri di urbanizzazione e costo di costruzione per l’anno 2024 secondo gli indici Istat”; si passerà poi alla “Verifica delle aree e dei fabbricati da alienare nell’anno 2025” di cui all’art. 172 D.L.vo 267/2000; terzo punto l’approvazione del “Programma triennale dei lavori pubblici 2025/2027; seguirà l’esame e approvazione del “Programma triennale degli acquisti di beni e servizi” per gli anni 25/27; ultimo punto il “Piano delle alienazioni e valorizzazioni immobiliari del Comune” per il triennio 2025/2027.
Si tratta, come detto, di atti propedeutici al Bilancio la cui trattazione comincerà lunedì 3 marzo alle 10.