Alessandro Tripoli riconfermato alla guida della Femca Cisl

Alessandro Tripoli riconfermato alla guida della Femca Cisl Ragusa Siracusa. Il IV Congresso territoriale dei chimici della Cisl lo ha rieletto al termine dei lavori svolti nella sala conferenze del Gran Hotel Villa Politi alla presenza della segretaria generale nazionale della Femca, Nora Garofalo, e del segretario generale della Ust Ragusa Siracusa, Giovanni Migliore.
Il Consiglio generale ha confermato anche i due componenti della segreteria che per il prossimo quadriennio continueranno ad essere Gianluca Agati e Antonio Di Rosa.
“Noi siamo consapevoli che questo territorio ha necessità di mutare la propria pelle – ha detto Tripoli nel suo intervento – Questo congresso arriva in un momento particolare per le aziende di quest’area industriale che stanno traguardando obiettivi importanti sul campo della transizione e della trasformazione. Per questo – ha sottolineato ancora- vogliamo intraprendere un percorso con le aziende che ci veda partecipi di questo cambiamento. Bisogna perseguire una transizione giusta e, soprattutto, non mettere in discussione nessun posto di lavoro.”
“Siamo di fronte ad un momento importante per la storia industriale di questo territorio – ha detto Migliore – Per affrontarlo nel migliore dei modi ci vuole un serio confronto, cosa che chiediamo con grande convinzione alla politica, alle imprese, a tutte quelle aziende presenti e alla Regione in particolar modo.
“Il polo di Siracusa rappresenta il fulcro dell’industria siciliana. Riteniamo che il suo rilancio sia vitale per l’economia dell’intera Regione. Come sindacato vigileremo sul piano di riconversione degli impianti di cracking della Versalis a Priolo, come sulla nascita dell’agrihub a Ragusa, perché l’impegno assunto da Eni sia mantenuto e vi sia un impatto positivo sull’occupazione. Tuttavia, perché le transizioni industriale, ecologica ed energetica siano giuste, è necessario che tutte le forze politiche e sociali si sentano davvero coinvolte” Così la Segretaria Generale della Femca Cisl, Nora Garofalo concludendo i lavori del IV Congresso territoriale.
“Al Governo – ha proseguito – chiediamo di lavorare sul costo dell’energia, insostenibile soprattutto per le imprese energivore presenti in un petrolchimico, come quello di Siracusa. I dati 2024 su questa voce di spesa delle aziende italiane ci dicono che il nostro Paese paga l’87% in più rispetto alla Francia, il 72% in più della Spagna e il 38% della Germania. Forse è il momento di iniziare a ragionare su un prezzo europeo”.
“Alla Regione Siciliana – ha aggiunto la Segretaria Generale – chiediamo di uscire dall’inerzia, ricercando soluzioni che possono essere messe in campo a livello territoriale. Lo consentono le normative, le risorse del PNRR, la presenza all’interno dell’area ZES. Il sito di Priolo deve diventare attrattivo per l’impresa, non può essere un posto da cui fuggire perché il depuratore non funziona, perché mancano le autorizzazioni, perché la politica è distratta”.




Scoperto al largo di Portopalo il neutrino più energetico mai osservato

Un neutrino da record, il più ricco di energia mai visto, è stato catturato dal telescopio sottomarino che si trova a 3450 m di profondità, a circa 80 km al largo della costa di Portopalo di Capo Passero. A comunicarlo è il sindaco di Portopalo, Rachele Rocca. “Una scoperta straordinaria per il mondo della scienza, che porta Portopalo di Capo Passero sulla scena mondiale. – scrive il primo cittadino portopalese sui canali social – Un risultato ottenuto nel nostro paese, che ci rende orgogliosi dandoci un’importante vetrina internazionale. Grazie al Direttore Giacomo Cuttone per il coinvolgimento sul territorio, a tutti gli attori coinvolti ed ai ricercatori protagonisti di tale scoperta”.
Il grande telescopio sottomarino che studia l’universo dagli abissi del Mar Mediterraneo ha misurato il segnale prodotto da un neutrino cosmico dell’energia record di circa 220 PeV. Il risultato è stato pubblicato sulla rivista “Nature” ed è stato presentato dalla Collaborazione scientifica KM3NeT nel corso di un evento congiunto in diretta da Roma-Parigi-Amsterdam.
Questo evento, denominato KM3-230213° e rilevato il 13 febbraio 2023 dal rilevatore ARCA, è il neutrino più energetico mai osservato e fornisce la prima prova che nell’universo vengono prodotti neutrini di energie così elevate.
“Questa osservazione apre la strada a molteplici interpretazioni. Il neutrino di altissima energia potrebbe provenire direttamente da un potente acceleratore cosmico. In alternativa, potrebbe essere la prima rivelazione di un neutrino cosmogenico. Sulla base di un singolo evento è difficile trarre conclusioni sull’origine del neutrino che lo ha prodotto, ma l’energia estremamente elevata lo colloca in una regione totalmente inesplorata, di estremo interesse per la scienza.Future osservazioni di altri eventi di questo tipo serviranno per costruire un chiaro quadro interpretativo”, spiega Rosa Coniglione, ricercatrice dell’INFNai Laboratori Nazionali del Sud e vicecoordinatrice della Collaborazione KM3NeT al momento della scoperta.
Il risultato è stato presentato ieri pomeriggio anche nell’aula magna del Dipartimento di Fisica e Astronomia dell’Università di Catania, dalle ricercatrici e dai ricercatori dei Laboratori Nazionali del Sud e della Sezione Infn, e dell’Università di Catania che lavorano all’esperimento.
L’idea di realizzare un telescopio sottomarino al largo di Capo Passero nasce proprio a Catania oltre 25 anni fa grazie al supporto dell’Infn e alla sinergia con l’Università di Catania. E grazie anche ai finanziamenti del Fondo Europeo per lo Sviluppo Regionale della Regione Siciliana (Idmar) e del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (km3net4rr), la Sicilia diventa protagonista della scena scientifica internazionale.
Il telescopio KM3NeT, che oggi opera con circa 20 mila sensori di luce distribuiti su 33 linee di misura alte 700 m, ancorate al fondo marino, raggiungerà la sua dimensione finale di oltre un chilometro cubo entro il 2030, quando saranno operative circa 200 linee di misura. Nel prossimo decennio KM3NeT potrà così continuare ed estendere le sue ricerche sui neutrini cosmici.
“L’eccezionale risultato mostra il grande potenziale di scoperta di KM3NeT e il valore delle scelte fatte, sia sulle soluzioni tecnologiche sia sul sito di installazione in Sicilia, nel cuore del Mar Mediterraneo, dove è possibile avere un’ampia e unica visione del cielo galattico. Per la realizzazione del telescopio e per il suo prossimo completamento è determinante il contributo dell’Unione Europea, anche confondi PON del MUR e POR della Regione Siciliana e dei fondi PNRR. L’infrastruttura di ricerca KM3NeT continuerà ad ampliarsi e a realizzare nuove scoperte, portando la Sicilia e l’Italia al centro del panorama scientifico internazionale”, commenta Giacomo Cuttone, responsabile nazionaleINFN del progetto KM3NeT.

Foto di Chiara Lastoria.




Terrauzza-Murro di Porco, niente manutenzione da oltre 10 anni: l’ex Provincia prova ad accelerare i tempi

Era lo stesso Libero Consorzio Comunale a scrivere lo scorso maggio che sulla strada provinciale 110 Terrauzza-Isola-Capo Murro di Porco “non si effettuano lavori di manutenzione straordinaria del manto stradale e della segnaletica da oltre 10 anni e che attualmente lo stato dei lavori non dà sufficienti garanzie di sicurezza stradale per mancanza di rispetto dei limiti di velocità imposti”. Una strada con affossature, buche, criticità varie, come evidenziato al termine degli svariati sopralluoghi effettuati. Sarebbero stati censiti 50 punti critici, tra affossature, avvallamenti sporgenze correlate con i sottoservizi comunali. Il tema torna al centro dell’attenzione dell’ex Provincia, che in passato aveva ipotizzato la necessità di uno stanziamento di circa 300 mila euro per svolgere gli interventi necessari “al fine di rendere più sicura una delle strade maggiormente frequentata tutto l’anno”. Nel dettaglio,si tratterebbe di “rimozione, mediante fresatura, dell’asfalto e sostituzione dello stesso con materiale miscelato a caldo. Nei tratti dove il tappeto stradale risulta usurato-le previsioni dei tecnici del Libero Consorzio-si procederà con il ripristino del manto d’usura (tappetino spessore cm. 4) previa applicazione di emulsione bituminosa che precede la stesa del conglomerato a caldo, per migliorare e garantire adesione e perfetto ancoraggio del nuovo strato al sottostante. Gli interventi sulla pavimentazione saranno completati dal rifacimento della segnaletica orizzontale mediante la spruzzatura di vernice pre-miscelata rifrangente.
Fin qui le previsioni relative al da farsi, ma non al quando. I fondi richiesti,infatti, non sono ancora stati trasferiti. Si tratterebbe di 700 mila euro complessivi, che dovrebbero includere interventi di viabilità per la manutenzione straordinaria anche lungo la strada provinciale 23 Palazzolo-Giarratana. L’ente ha comunque deciso di accelerare, per quanto possibile, i tempi relativi alla definizione della progettazione, anche in considerazione della carenza di personale disponibile. Per abbreviare la tempistica- spiega una determina firmata nei giorni scorsi dal dirigente del settore Viabilità, Giovanni Grimaldi- è necessario attivare le procedure”. Il Rup, responsabile unico del procedimento, sarà lo stesso dirigente.




Il timore dei licenziamenti che agita la zona industriale, sale la tensione in Sasol

Mentre si discute di riconversione della zona industriale e della necessità di misure europee per sostenere il peso economico della transizione, il polo petrolchimico siracusano si avvita attorno ad una delle peggiori crisi della sua storia. Mentre la produzione rallenta, aumentano le preoccupazioni dei lavoratori. La notizia dei 65 esuberi annunciati da Sasol ha reso ancor più teso il clima. Nel pomeriggio, proprio davanti alla portineria di Sasol Augusta, la Uiltec ha indetto oggi un’assemblea sindacale per discutere le azioni da intraprendere.
“Abbiamo cercato di comprendere le reali intenzioni aziendali per il futuro dello stabilimento, chiedendo se dopo la fermata di due impianti vi fosse un piano di investimenti in nuove produzioni. La risposta è stata chiara: nessun nuovo investimento, neanche per i progetti già in fase di sviluppo”, spiega il segretario della Uiltec Sicilia, Andrea Bottaro. “Abbiamo espresso forte preoccupazione per la sostenibilità dello stabilimento con soli tre impianti in marcia, ma l’azienda ha ribadito che il destino del sito di Augusta è legato esclusivamente alle congiunture del mercato. Come Uiltec, riteniamo inaccettabile che il futuro di circa 1.000 lavoratori, tra diretti e indotto, sia lasciato in balia delle fluttuazioni economiche. Siamo disponibili al confronto, ma solo davanti a un serio piano di investimenti e rilancio”.
Il timore, sul fronte degli esuberi, è quello di tagli lineari senza una precisa logica produttiva con ricorso a licenziamenti. Una spia di allarme sul momento della zona industriale di Siracusa. “La crisi di Sasol – dice Bottaro – si inserisce in un contesto più ampio di difficoltà dell’intera area industriale, motivo per cui da tempo chiediamo un approccio sistemico e il coinvolgimento dei governi nazionale e regionale. È necessario un intervento politico ed economico per salvaguardare l’occupazione e il futuro dell’industria siracusana”.

Nei prossimi giorni metteremo in campo azioni di mobilitazione per sensibilizzare l’opinione pubblica e le istituzioni, inviando un messaggio chiaro all’azienda: non accetteremo passivamente la chiusura dello stabilimento di Augusta.




Liste d’attesa, medici, il Pnrr ed il Pronto Soccorso: intervista con Alessandro Caltagirone

Alessandro Caltagirone taglia il traguardo dei primi 12 mesi alla guida dell’Asp di Siracusa. Secondo alcuni osservatori esterni, il suo piglio manageriale ispirato dall’esperienza ingegneristica ha dato vita ad un nuovo corso nella gestione della sanità pubblica siracusana. I problemi, tanti, rimangono ma l’approccio verso una possibile soluzione pare, in effetti, aver imboccato strade precise. “Sono molto soddisfatto”, esordisce in diretta su FMITALIA. “Possiamo migliorare e infatti più che dei risultati mi dico soddisfatto del percorso fatto in questo anno. Siamo ancora ad un livello intermedio, giusto porsi obiettivi molto più ambiziosi. Il mio approccio è abbastanza ingegneristico, tento di creare una base larga e solida. Poi si può costruire sopra”.
Un esempio? Il nuovo Pronto Soccorso dell’Umberto I. “E’ stato fatto un grande intervento, perchè abbiamo riorganizzato tutto quello che ruota intorno al delicato reparto: posti letto, turn over, radiologia, laboratori… Gli indicatori ci dicono che abbiamo ridotto del 30 per cento il tempo medio di permanenza al Pronto Soccorso. Vuol dire che sta funzionando meglio anche tutto l’importante contorno”. Anche la Regione si è accorta delle performance in miglioramento, al netto di alcuni casi limite con ore e ore di attesa lamentate dai pazienti. L’assessorato regionale alla Salute ha richiesto all’Asp di Siracusa il know-how relativo al sistema di monitoraggio che – attraverso un link – permette di seguire l’andamento clinico del congiunto in Pronto Soccorso, nel rispetto della privacy. Il progetto siracusano è piaciuto così tanto che ora la Regione vuole replicarlo in tutte le altre realtà ospedalieri siciliane.
Tra le prossime novità per il vecchio Umberto I c’è il ritorno di Oncologia a Siracusa (lavori quasi conclusi, ndr); un doppio corridoio sospeso di collegamento tra ala vecchia, ala nuova e nuovo padiglione terapia intensiva; interventi migliorativi in diversi reparti ospedalieri. Assistere a stanzoni anche con 5 o 6 letti per i ricoverati con il bagno all’esterno, nel corridoio, è uno dei tanti segni dell’indicibile vetustà concettuale dell’attuale ospedale del capoluogo.
Quanto al personale, Caltagirone fissa la sua attenzione sui centri di responsabilità. “Sono sempre stato convinto del fatto che queste caselle vadano riempite con le migliori persone che abbiamo. Quest’anno ho conferito 30 incarichi. Significa che abbiamo fissato 30 paletti importanti per rendere una unità operativa più attrattiva per il reclutamento del personale. A proposito di personale – aggiunge – abbiamo operato 487 nuove assunzioni, compensando i pensionamenti e arginando i movimenti in uscita. Sulla parte medica abbiamo ancora quel famoso concorso per i 70 posti suddivisi per specialistiche, il concorso da 150 posti del comparto sanitario e un bando per progetti biennali che uscirà la prossima settimana con 91 posti. Non ci fermiamo a questo perchè dopo un’altra settimana pubblicheremo il concorso per gli amministrativi con una 50ina di posti disponibili. Tra tutte le azioni condotte, stimo che arriveremo a quota mille assunzioni alla fine del 2025”.
Personale che verrà impiegato anche per Case e Ospedali di Comunità, finanziati con il Pnrr e da attivare nel siracusano entro il 2026. “Abbiamo 26 interventi di edilizia sanitaria tutti in esecuzione”, dice a riguardo il dg dell’Asp aretusea. “La nostra scadenza è fine 2026 e ci stiamo prendendo il tempo corretto previsto dal contratto. Abbiamo però attivato già un ospedale di comunità a Noto, in maniera sperimentale, insieme ad Agenas, l’agenzia nazionale per i servizi sanitari. La Regione ci comunica che siamo l’unica azienda con il 100 per cento degli interventi Pnrr in esecuzione”.
Ma il nuovo ospedale di Siracusa? Per il momento è questione che vede in prima linea Ministero della Salute, Regione Siciliana (Dipartimento di Pianificazione) e struttura commissariale speciale. L’Asp fa da spettatrice molto interessata, con 47 milioni pronti ad essere investiti nella costruzione. “Dalle carte io leggo che l’ospedale è un Dea di II Livello”, conferma Caltagirone quasi ad allontanare i dubbi che hanno preso a circolare nelle scorse settimane. “Ho inviato una mia proposta di rete ospedaliera alla Regione ed ho subito chiesto una deroga per qualche specialista e qualche posto letto in più, per iniziare così a prepararci per il nuovo ospedale e non essere impreparati quando sarà pronto”, aggiunge il direttore generale. Le priorità, in questo percorso in deroga, chirurgia toracica e chirurgia plastica.
Inevitabile, poi, un passaggio sulle liste di attesa e il progetto di abbattimento. “Le prestazioni ambulatoriali che non siamo riusciti ad erogare al 31 dicembre 2023 erano circa 5000; un anno dopo, 31 dicembre 2024, sono scese a mille. Significa che ci stiamo impegnando e ringrazio tutti i miei collaboratori”. Per pesare bene il dato è bene ricordare che le prestazioni ambulatoriali erogate in un anno dall’Asp di Siracusa sono circa 650.000 (poco più di 2.000 al giorno).
E per i prossimi dodici mesi, il manager della sanità siracusana fissa i suoi obiettivi: “trenta nuove apparecchiature per gli ospedali con il Pnrr; informatizzazione e digitalizzazione spinta; ma la vera sorpresa sarà rappresentata da una serie di interventi implementati con l’intelligenza artificiale…”.
E magari anche l’aggiudicazione dei lavori per il nuovo ospedale. Ma per quello, bisognerà seguire i passi dell’attiva struttura commissariale guidata dall’ingegnere Guido Monteforte.




Riapertura del parcheggio Damone, per ora niente da fare. Pantano: “Individuati 55 nuovi posti auto”

Il parcheggio di via Damone al momento resterà chiuso. L’ufficio legale del Comune di Siracusa ha infatti dato responso negativo alla mozione presentata dal Partito Democratico e approvata dal consiglio comunale nel corso della seduta dedicata al “caso” del parcheggio a servizio di via Tisia. Per i legali, infatti, il ricorso ad un’ordinanza contingibile ed urgente in questa fattispecie non avrebbe solide basi normative e potrebbe esporre ad un rischio-danno ancora maggiore.
Per questo motivo l’Amministrazione sta cercando soluzioni alternative per arginare, per quanto possibile, il problema parcheggio nell’area Tisia/Pitia.
“Abbiamo in qualche modo individuato con dei sopralluoghi che abbiamo fatto in questi giorni nelle aree limitrofe alcuni posti auto”, ha detto l’assessore alla Mobilità Enzo Pantano. “Abbiamo verificato insieme ai Vigili Urbani dove c’erano le condizioni per poter realizzare qualche parcheggio e siamo riusciti a ricavare circa 55 parcheggi tra ronco a via Damone, via dell’Olimpiade e via Filisto. Il prossimo passo – continua Pantano – è fare l’ordinanza per metterli subito in atto”. Sulle tempistiche l’assessore afferma: “spero di riuscire a far fare i lavori in una decina di giorni”.
Con l’istituzione di questi posti auto si ritornerà al passato, perché cambierà il senso di marcia tra ronco di via Tisia e ronco a via Damone, la strada parallela al nuovo parcheggio. Quel tratto infatti ritornerà ad essere a senso unico per poter realizzare i vecchi-nuovi parcheggi.




Viadotto Cassibile, tempi lunghissimi per rimetterlo in sicurezza: prima stima, 2027

Il Consorzio per le Autostrade Siciliane ha sottoscritto il verbale di consegna dell’esecuzione dei lavori previsti nell’Accordo Quadro per interventi urgenti finalizzati all’eliminazione dei rischi per la pubblica incolumità (inclusi viadotti e cavalcavia) della Siracusa-Gela, in esercizio fino a Modica.
Per l’esecuzione dei lavori è stata incaricata l’impresa Fenix consorzio stabile scarl che ha tempo fino al 9 gennaio 2027 per completare gli interventi previsti. Non è indicato il dettaglio dei lavori ma è facile immaginare che tra quelli da mettere in cantiere vi sia anche il consolidamento del viadotto Cassibile, nel tratto Avola-Cassibile.
Le sue condizioni sono particolarmente allarmanti, con problemi strutturali tali da limitarne la capacità portante. Motivo per cui la carreggiata in direzione nord è chiusa al traffico, con traffico deviato. Che i tempi sarebbero stati lunghi, era apparso subito chiaro leggendo le conclusioni dei tecnici dopo le verifiche urgenti sul viadotto. Servono impegnativi interventi tecnici. E due anni potrebbero forse anche non essere sufficienti. Nel frattempo, in autostrada si continuerà a circolare utilizzando il bypass a doppio senso di marcia. Una soluzione che, per il momento, sta assicurando una certa fluidità al traffico veicolare. Tutto da vedere, però, come reggerà alla prova dell’intenso traffico estivo.
I problemi principali potrebbero però verificarsi sulla Statale 115, con i mezzi pesanti (7,5 ton) che hanno l’obbligo di uscire ad Avola (direzione nord) e Cassibile (direzione sud) per superare il viadotto e rientrare quindi in autostrada. La presenza di tir e autoarticolari e il passaggio sul ponte Cassibile regolato da impianti semaforici potrebbero produrre forti rallentamenti, specie in estate. Un problema non da poco per la viabilità da e per la zona sud della provincia di Siracusa.
Curiosità sul ponte Cassibile: nel 2014 ne era stata disposta la demolizione, poi stoppata dalla Soprintendenza. Vennero allora progettati interventi di consolidamento e restauro, conclusi a cavallo del 2021 e del 2022.




Stop ai cellulari ai bambini, l’Ars approva all’unanimità la legge Gilistro. Ora la palla passa a Roma

Con 47 voti favorevoli, zero astenuti e nessun voto contro la Sicilia ribadisce il no ai cellulari in mano ai bambini. Dopo l’ok all’articolato di due settimane fa, questa mattina, è arrivato il sì definitivo alla legge voto targata M5S che mira a vietare i telefonini e le apparecchiature digitali ai bambini fino a cinque anni e a limitarne fortemente l’utilizzo nella seconda e terza infanzia e in età adolescenziale.
“Tutto l’articolato – dice Carlo Gilistro, il deputato-pediatra, primo firmatario della legge – era stato approvato due settimane fa, rendendo una formalità, o quasi, il voto finale, che comunque è arrivato senza un solo voto contrario, cosa che dimostra che la gravità del problema è stata ben compresa da tutti e ci fa ben sperare che a Roma la legge prosegua il suo cammino per diventare legge dello Stato. Il sì dell’Ars è comunque un segnale fortissimo, che arriva dal Parlamento della regione più grande d’Italia. E non può non essere tenuto nella dovuta considerazione, visto anche che Roma sta muovendosi in questa direzione, considerando che il ministro Valditara, giustamente, ha annunciato il divieto degli smartphone a scuola”.
La legge prevede il divieto dell’utilizzo “dei dispositivi funzionanti tramite onde a radiofrequenza e dei videogame” nei primi cinque anni di vita e un uso limitato dai sei anni in su e, comunque, sotto la supervisione di un adulto. Il divieto di utilizzo delle apparecchiature elettroniche è previsto anche per gli alunni all’interno delle scuole medie e superiori durante le ore didattiche. La norma prevede inoltre, da parte della presidenza del Consiglio dei Ministri e dei Ministeri della Salute e dell’Istruzione, la promozione e la realizzazione di campagne di sensibilizzazione e informazione rivolte a insegnanti e genitori, “finalizzate alla corretta informazione sui possibili danni causati alla salute psicofisica del bambino derivanti dall’uso smodato o distorto delle apparecchiature digitali”. Per le violazioni sono previste sanzioni da 150 a 500 euro.
“Siamo consapevoli – afferma Gilistro – che un divieto del genere è difficile da far rispettare e quindi da sanzionare: ma la legge vuole essere soprattutto un disperato grido di allarme che risuoni forte nelle orecchie dei genitori, che molto spesso scambiano un cellulare per un babysitter e, per tenerli buoni, affidano ai propri figli, anche in tenerissima età, uno smartphone o un tablet, non sapendo che così facendo li espongono a pericolosissimi rischi”
Recenti studi dicono che in Italia il 30 per cento dei genitori usa lo smartphone per calmare i propri figli già durante il loro primo anno di vita e che su 10 bambini tra i 3 e i 5 anni, 8 sanno usare il cellulare dei genitori.
“Se i genitori – sostiene Gilistro – fossero informati dei pericoli cui espongono i propri bambini, si guarderebbero bene dal consegnargli queste apparecchiature, che, è bene sgomberare il campo da possibili equivoci, sono importantissime e non vanno demonizzate se usate bene e alla giusta età, ma che, se lasciate in mano a bambini piccoli e per giunta molto a lungo, possono essere un attentato alla loro salute, provocando loro addirittura disturbi permanenti”.
I pericolosi e potenziali contraccolpi dell’uso smodato delle apparecchiature digitali in tenera età sono tantissimi. “Ansia, crisi di panico, scoppi di rabbia improvvisa, svenimenti – dice il deputato Cinquestelle – sono tra i più comuni, ma anche disturbi del sonno, alterazioni dell’umore, ritardato sviluppo del linguaggio, tachicardia, azzeramento, o quasi, dei rapporti sociali. Da non dimenticare tra le possibili devastanti conseguenze anche il cyberbullismo che in soggetti fragili può provocare casi di ritiro sociale volontario (il fenomeno degli hikikomori) fino a causare suicidi”.
“Ringrazio – conclude Gilistro – i colleghi deputati di tutti gli schieramenti per avere compreso l’importanza di questo disegno di legge e di avermi permesso di tenere fede al mio giuramento di Ippocrate anche in ambito politico-parlamentare, oltre che professionale. Quando c’è in gioco la salute non possono e non devono esistere divisioni di nessun tipo”.




Gli industriali siracusani e la riconversione, “bene gli annunci ora politica passi ai fatti”

Gli industriali siracusani vedono “una luce in fondo al tunnel”. Ad usare l’espressione, riferendosi all’incontro della scorsa settimana con il ministro Urso, è Maria Pia Prestigiacomo presidente della sezione imprenditori metalmeccanici di Confindustria Siracusa. Ma le dichiarazioni sul polo industriale siracusano modello di riconversione sostenibile, “devono però tradursi in atti concreti in tempi ragionevolmente brevi”, puntualizza subito. Fiducia si, ma non in bianco. “Il rischio è che la riconversione sostenibile dell’apparato industriale di Priolo-Augusta-Melilli, da tutti auspicata, arrivi troppo tardi per salvare le imprese dell’indotto industriale, nato 60 anni fa e consolidatosi a supporto del polo petrolchimico”, analizza la Prestigiacomo.
Ecco allora che dal tavolo di sistema auspicato dal ministro Urso entro il mese di marzo, gli industriali siracusani si attendono decisioni concrete. “Si assumano scelte operative con celerità. L’annuncio di cambiare le politiche industriali e l’impostazione europea del green deal devono tradursi in iniziative e provvedimenti celeri e mirati, altrimenti rischiano di restare belle intenzioni, destinate a scontrarsi con un pericolo, concretissimo, di deindustrializzazione, perdita di posti di lavoro e tensioni sociali. Attendiamo fiduciosi, dunque, di vedere progetti chiari, tempistiche stringenti, prospettive convincenti: il mondo delle imprese è pronto per questa sfida”, assicura la presidente degli imprenditori metalmeccanici di Confindustria Siracusa.
“Siamo convinti – conclude Maria Pia Prestigiacomo – che il futuro delle attività del sito in chiave di sostenibilità ambientale sia una prospettiva ineludibile. Tuttavia riteniamo che è necessario preservare il patrimonio delle imprese dell’indotto che ruota attorno alla zona industriale siracusana. Un patrimonio che oggi appare seriamente a rischio, con gli elevati costi dell’energia e dell’anidride carbonica prodotta, che stanno costringendo a ridurre linee produttive ritenute non più competitive, con conseguenti riflessi negativi nel settore metalmeccanico e dei servizi. E questo accade in un’area del Mediterraneo che oggi, con il Piano Mattei e i progetti di collegamento per il trasporto dell’energia dall’Africa all’Europa, è diventata uno snodo geografico fondamentale per ogni iniziativa, soprattutto per creare un ponte per trasferire energia pulita fra le due sponde del mare nostrum”.




Un ‘ponte’ coperto tra Pronto Soccorso e Rianimazione, finger anche per Malattie Infettive

Due collegamenti sopraelevati, il primo per unire il Pronto Soccorso al nuovo padiglione che ospita la Rianimazione; il secondo, collegato a Malattie Infettive. Le due “rampe” saranno realizzate all’ospedale Umberto I di Siracusa, per evitare di dover effettuare, come invece accade oggi, alcuni spostamenti, soprattutto di pazienti, in maniera tutt’altro che agevole. Il direttore generale dell’Asp, Alessandro Caltagirone parla di un lavoro già avviato e di un’opera appaltata dalla precedente struttura commissariale, nell’ambito delle cosiddette opere Covid. Per realizzare il collegamento tra il Pronto Soccorso e Rianimazione è stato necessario tenere conto della zona archeologica su cui la struttura ricade. Niente scavi, quindi, ma due plinti ed una struttura prefabbricata da apporvi. Il principio sarà il medesimo anche per l’altro collegamento da realizzare. Il risultato sarà una sorta di “anello”. Attualmente, nel caso in cui un paziente condotto al Pronto Soccorso dell’ospedale di via Testaferrata abbia la necessità di essere trasferito in Rianimazione, occorre trasportarlo in ambulanza, quindi dall’esterno, nonostante si tratti di strutture l’una ad un passo dall’altra. Non è di certo il sistema ideale, soprattutto considerando che lo spostamento riguarda persone in condizioni particolarmente delicate. “Chiudendo”, invece, il percorso, si scongiureranno situazioni difficoltose e disagi connessi. L’iter burocratico sarebbe stato in buona parte completato, non è ancora preventivabile, tuttavia, una tempistica precisa per il completamento delle due strutture.
Oltre agli aspetti strutturali, intanto, l’Asp lavora alla dotazione di nuove figure specialistiche da inserire nell’organico dell’ospedale, insieme a qualche posto letto a supporto. Impossibile immaginare un Trauma Center all’Umberto I. Caltagirone ha, pertanto, fatto presente la necessità di una deroga, in sede di rimodulazione della rete ospedaliera, per qualche posto letto (da inserire magari in Chirurgia), per Neurochirurgia, Chirurgia toracica e Chirurgia plastica. Tornerebbero di certo utili, soprattutto in casi di emergenza che ancora oggi obbligano i sanitari a disporre trasferimenti fuori provincia.